martedì 8 febbraio 2011

Il costo del lavoro



Dal sito: Unimondo.org

Ha preso il via domenica con una lungo corteo di oltre 30mila persone per le strade di Dakar il 'World Social Forum 2011' (WSF) che vede radunati fino a venerdì capitale senegalese i rappresentanti dei movimenti sociali di 123 paesi. Accanto alle donne che cantavano "Basta violenze, basta violenze", hanno marciato contadini e attivisti che denunciano il land grabbing (l'accaparramento delle terre) in Africa, i sussidi agricoli americani e europei che pesano sul commercio, le misure restrittive contro le migrazioni, la progressiva spogliazione dei diritti dei lavoratori.

A dieci anni dalla prima edizione di Porto Alegre in Brasile, anche quest'anno sono infatti numerosi gli incontri e le attività in programma sui diversi temi: dalla crisi economica alla tutela dell'ambiente, dalla cooperazione Sud-Sud e al contributo delle religioni al progresso dell'umanità. Un ruolo di primo piano è riservato proprio all'Africa e alla valorizzazione dell'agricoltura come strumento per uscire dalla crisi economica. "Siamo qui per dire chiaramente che gli agricoltori possono produrre cibo a sufficienza per il proprio paese, per l'Africa e per il resto del mondo. La prima sovranità di un paese non è quella del suo esercito, ma quella alimentare" - ha dichiarato Mamadou Sissoko, presidente onorario del ROPPA, la rete delle organizzazioni contadine e dei produttori agricoli dell'Africa Occidentale.

[leggi tutto...]

La presenza al WSF 2011 delle associazioni che si occupano di contrasto alle peggiori forme di sfruttamento del lavoro minorile rappresenta una testimonianza fondamentale per ripensare le strategie per la creazione di un "Altro mondo possibile". Secondo una nota inviata all’Agenzia Fides da Raffaele Salinari, Presidente della Federazione internazionale Terre des hommes, e da Cristiano Morsolin, operatore di reti internazionali per la difesa dei diritti dei bambini/e e degli adolescenti, che da dieci anni lavora in America Latina, i numeri dell’Organizzazione Internazionale del lavoro (OIL) parlano chiaro: più di 300 milioni di bambini tra i 5 ed i 14 anni sono attualmente sfruttati dalle “forme peggiori” del lavoro minorile, il che significa morte precoce o mutilazioni irreversibili.
[leggi tutto...]

Nessun commento: