tra referendum
traditi, leggi di iniziativa popolare abbandonate
e l'insostenibile "leggerezza" delle acque
in bottiglia.
Il
22
marzo è la giornata mondiale dell’acqua.
Il tema dell'appuntamento fissato dalle Nazioni Unite è "Non
lasciare nessuno indietro".
Il motto: “Chiunque
tu sia, ovunque tu sia, l’acqua è un tuo diritto umano”.
A
Matera, capitale europea della Cultura 2019 la
giornata mondiale dell'acqua sarà declinata all'insegna delle acque
minerali e dei mercanti d'acqua per i quali il diritto all'acqua
significa al massimo regalare acqua in bottiglie (di plastica) ai
senzatetto o finanziare (magari ad una ditta italianissima!) la
costruzione di un pozzo in un villaggio africano.
Il
consumo di acqua in bottiglia è il simbolo dell'ottusità di uomini
e donne che continuano a mantenere stili di vita insostenibili.
Scegliere di bere acqua da una bottiglia che ha percorso migliaia di
km prima di arrivare sulla nostra tavola è uno schiaffo a Greta
Thumberg ed a tutti quei ragazzi che con lei ci sbattono in faccia la
realtà: "abbiamo
solo 11 anni per cambiare sistema".
Mai
come oggi, che i cambiamenti mettono a rischio il futuro delle nuove
generazioni, l'ACQUA
diventa il paradigma culturale delle POSSIBILITA' DI VITA DEGLI
ESSERI UMANI SUL PIANETA.
Con
i #FridaysForFuture milioni di ragazzi hanno rivendicato il diritto
al futuro e chiesto azioni concrete per contrastare i cambiamenti
climatici.
Nel
paese (Italia) tra i primi al mondo per consumo di acque in
bottiglia, i cambiamenti climatici si combattono ANCHE mettendo un
freno all'uso dell'acqua in bottiglia ed alla sua pubblicità sui
mass media.
Nel
paese del Referendum del 2011 con 27 MILIONI di persone che voluto
l'acqua fuori dal mercato il diritto all'acqua di difende con una
gestione pubblica e partecipata degli acquedotti.
Nella
città di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 urge una nuova
Cultura dell'Acqua perchè l'acqua in bottiglia è la prova che siamo
riusciti a rendere insostenibile finanche un gesto semplice come...
bere un bicchiere d'acqua. Urge nuova Cultura dell'Acqua a Matera
perchè proprio in Basilicata la tutela quali-quantitativa delle
fonti (che dissetano alcuni milioni di persone anche in Puglia e
Calabria) è messa continuamente a rischio da oltre 100 pozzi
petroliferi e da 39 centrali di raccolta e trattamento (27 di olio
greggio e 12 di gas naturale).
Riteniamo
preoccupante il tentativo di strumentalizzazione di Papa Francesco ed
dell'Enciclica "Laudato sii" per promuovere le acque in
bottiglia.
Nella
giornata Mondiale dell'Acqua sono altre le parole e le azioni che
servono.
Esattamente
un anno fa veniva ripresentata la proposta di legge sull'acqua
pubblica alla Camera, a firma di diversi eletti del Movimento 5
stelle. Un testo che che deriva dalla legge d'iniziativa popolare
presentata nel 2007 dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e
sottoscritta in centinaia di banchetti da oltre 400 mila cittadini
(di cui qualche migliaio ad altamurani). Il percorso in
Commissione Ambiente è fermo da settimane e ci sono oltre 200
emendamenti di maggioranza (!!) e di opposizione che rischiano di far
cadere nel nulla anche questa iniziativa. Nel frattempo i mass media
si affannano a dar voce ai privatizzatori e alle loro “ragioni”,
dimentichi della volontà popolare espressa da oltre 27 milioni di
italiani e italiane nei referendum del 2011.
Anche
sul fronte regionale tutto tace, nonostante la proposta di
ripubblicizzazione di AQP s.p.a. elaborata dal prof. Lucarelli per il
Comitato Pugliese Acqua Bene Comune nel tavolo tecnico paritetico
dell'ormai lontano 2017.
Popolo
dell'acqua, torniamo a far sentire la nostra voce, quella del bene
comune al di sopra di ogni profitto!
il
Grillaio Altamura propone una mappa QR-CODE per smartphone che
segnala le fontane pubbliche
“LO
FACCIAMO NOI VISTO CHE AL COMUNE SONNECCHIANO”
Lo
scorso 22 marzo inviavamo una lettera
aperta a: sindaco, assessore all'ambiente e consigliere con
delega all'ambiente con una serie di suggerimenti con la finalità di
arrivare a giugno con il “minino sindacale” di raccolta
differenziata: quel + 5% che ci farebbe evitare l'ecotassa.
All'argomento è stata dedicata una
puntata del GRILLAIO PARLANTE (in onda ogni martedi alle 19 su
Radio Regio 104.3 Mhz).
Le
richieste/suggerimenti sono state peraltro oggetto di un incontro con
l'ass.re all'ambiente lo scorso 3 aprile. In quell'occasione si
faceva presente, tra le altre cose, che un evento come Federicus è
una grossa opportunità per veicolare messaggi anche in merito ad una
corretta gestione dei rifiuti. Diversamente vi è il rischio per la
città di Altamura di essere nuovamente, sommersa dalla “monnezza”
come è già accaduto nelle edizioni precedenti con la conseguenza di
vedere allontanarsi l'obiettivo di cui sopra.
Si
trattava di piccoli accorgimenti. Per esempio, proporre agli
organizzatori della manifestazionela distribuzione di una mappa del
“borgo antico” indicando le isole ecologiche create “ad hoc”
(se ce ne saranno). Nella stessa
avrebbe potuto segnalare al turista/cittadino tutte fontane
pubbliche, magari accompagnando il tutto con un invito a servirsi
delle stesse per far diminuire la quantità di bottigliette di
plastica.
L'acqua
delle fontane pubbliche è buona, fresca, leggera e molto
conveniente. Possiamo ben dire che L'ACQUA FEDERICIANA E'
SICURAMENTE L'ACQUA DELLA FONTANA. Federico II sarebbe d'accordo. Il
nostro è anche un invito a scegliere prodotti “federiciani”
privi di imballaggi.
Visto
che al comune sonnecchiano, ci siamo adoperati per fornire una mappa
delle fontane d'acqua
federiciana fornita di QR-CODE da leggere con uno smartphone.
Ne
affiggeremo alcune in giro per il Un piccolo contributo che speriamo
arrivi a quanta più gente possibile.
Oggi è il 22 Marzo. Il giorno dopo l'equinozio di primavera, ma soprattutto GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA dal 1992. Noi del Grillaio abbiamo iniziato ad occuparci di Acqua anni fa, esattamente 7 anni fa. Era il tempo della Legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dei servizi idrici. E' stato allora che assieme ai ragazzi del comitato Acquamura abbiamo iniziato a frequentare le assemblee del Comitato Pugliese AcquaBeneComune. Da allora di strada ne abbiamo fatta tanta, i movimenti per la difesa del diritto all'acqua sono cresciuti, prima la campagna "Salva l'Acqua" per inserire il diritto all'acqua negli statuti comunali, poi il referendum... A rimanere fermi, invece, i governi (nazionali e locali) che non sembrano aver capito qual è la posta in gioco: la democrazia. Perchè si scrive acqua e si legge, appunto, democrazia. A livello nazionale, a quasi 2 anni da un clamoroso referendum (27 milioni di italiani hanno detto Sì alla gestione pubblica degli acquedotti e No ai profitti sull'acqua) siamo ancora in alto mare. Le regioni, poi, non sembrano accorgersi che le aziende (per lo più multinazionali) che succhiano l'acqua, prosciugando fiumi e sorgenti, incassano ogni anno oltre 2 miliardi di euro lasciando in cambio 6 miliardi di bottiglie con i relativi costi da smaltire e pochi spiccioli per il "fastidio". A fare un quadro di questa "imbarazzante storia italiana" sono Altreconomia e Legambiente. Scopire che in Puglia le 3 aziende che imbottigliano nella plastica l'acqua della "terra sitibonda" pagano solo 130 € per ettaro di superficia coperta è una bella batosta. Soprattutto se poi l'80% di quelle bottiglie deve essere raccolta come rifiuto e gettata in discarica o bruciata in un inceneritore di Marcegaglia & Co.
Approfittiamo di questa ricorrenza per pensare un po' di più sui nostri stili di vita. L'acqua offre una buona chiave di lettura (insieme ai Rifiuti). Noi oggi saremo, insieme al comitato pugliese ABC, in una scuola di Trani, a parlare dell'assurdità dell'acqua in bottiglia e dell'enorme mondo che si cela dietro il concetto di ACQUA VIRTUALE. L'occasione è un concorso sull'acqua per le scuole elementari e medie.
Chiudi il rubinetto mentre ti insaponi; > per lavarti i denti usa un bicchiere; > installa i riduttori di flusso ai rubinetti; fai una doccia (breve!) anziché il bagno; ripara i rubinetti che perdono; per lavare la frutta non usare l’acqua corrente: basta una bacinella; fai funzionare elettrodomestici, lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico; riempi un catino per lavare piatti e stoviglie; se hai un giardino, d’estate irriga le piante al mattino presto o di sera; lava l’automobile in una stazione self-service....
MA SOPRATTUTTO
STAI ATTENTO A QUEL CHE MANGI. Perchè l'acqua che mangiamo supera del 3000% quella che usiamo per bene, lavarci, fare il bucato...
e quando hai sete BEVI ACQUA DI RUBINETTO > Chiedila al bar, in pizzeria al pub....
Riceviamo e diffondiamo con piacere il comunicato stampa dell'I.E.R.P.E (Istituto Europeo di Ricerca sulle Politiche dell'Acqua) - di cui è presidente Riccardo Petrella - che contesta indignato la proposta della Nestlé di istituire una borsa dell'acqua. Del resto la Nestlè è una delle aziende che imbottigliano acqua e quindi di mercificazione di questo bene comune se ne intende! Anche per questo occorre votare Sì per i due referendum di giugno: occorre ripensare le politiche di gestione del bene acqua, sottrarle alle logiche del mercato e della speculazione.
Carissimi
riceviamo da Bruxelles la notizia che segue, vi chiediamo di aiutarci a diffonderla. Alleghiamo anche comunicato del Comitato Italiano per un Contratto Mondiale sull'Acqua. Ringraziando, auguro buon lavoro
Alessandro Mazzer Facoltà dell'Acqua – Ass. Monastero del Bene Comune
COMUNICATO STAMPANestlé vuole una Borsa dell'Acqua;una proposta irresponsabile e ridicola dichiara IERPE
"Istituire una Borsa dell'Acqua così come per altre materie prime, contribuirebbe a regolare il problema della carenza di questo bene prezioso", ha affermato martedì 10 maggio a Ginevra Peter Brabeck, presidente della Nestlé (fonte Reuters). Commentando la notizia da Bruxelles, Riccardo Petrella presidente dell'I.E.R.P.E (Istituto Europeo di Ricerca sulle Politiche dell'Acqua) ha affermato che si tratta di una proposta irresponsabile e ridicola. Brabeck vuole "risolvere" il problema della concorrenza, nella regione canadese di Alberta, tra agricoltori che necessitano d'acqua per i raccolti e le compagnie petrolifere che ulitizzano ingenti quantità d'acqua per estrarre il petrolio dalle sabbie bituminose. "Quando la domanda aumenta, il mercato reagisce e la gente comincia a usare la risorsa in maniera più efficiente", ha osservato. La "proposta" di Nestlé ha già trovato consenso nel governo di Alberta che come primo passo, ha "inventato" la distinzione tra diritti alla terra e diritti all'acqua, in modo che il possesso della terra non dia automaticamente diritto all'acqua che vi scorre. "Affidare l'acqua alla borsa significa confiscare ai popoli della Terra un bene comune pubblico insostituibile per la vita, consegnando il futuro della vita di milioni di persone al potere di arricchimento di pochi grandi speculatori finanziari" ha affermato Riccardo Petrella. "I propagandisti dell'acqua rara (oro blu) sono gli stessi che hanno prodotto la penuria della risorsa idrica imponendo politiche economiche predatrici ed usi insostenibili e inquinanti. Non possiamo permettere a questi gruppi la possibilità e il potere di imporre la loro irresponsabilità! Sarebbe indecente."
Nel giorno della manifestazione nazionale a favore dei referendum abrogativi delle leggi sulla privatizzazione dell’acqua e per la reintroduzione dell’energia nucleare nel nostro paese, torniamo a parlare di acqua. Di un'aberrazione del contetto di acqua: l'acqua che spreca l'acqua ovvero l'acqua in bottiglia (per ogni litro bevuto se ne sprecano 15 per fabbricare la bottiglietta di plastica) . Legambiente e la rivista Altreconomia hanno, infatti, da poco presentato il dossier Acque Minerali: la privatizzazione delle sorgenti in Italia (.pdf) per fare il punto della situazione sulla gestione delle sorgenti del bel paese a pochi anni dai documentati libri di Luca Martinelli “Imbrocchiamola” e “L’acqua è una merce”.Il dato che emerge è chiaro e preoccupante allo stesso tempo: gli italiani bevono troppa acqua in bottiglia. Con 192 litri di acqua minerale pro capite si conferma il paese con il più alto consumo di acqua in bottiglia in Europa (nella maggior parte dei casi in plastica). Un volume di affari di 2,3 miliardi di euro. Questi dati, inoltre sono la cifra che noi itagliani deleghiamo la scelta dell'acqua che beviamo al bancone di un supermercato e alla pubblicità che questo richiama alla nostra mente. L'acqua che beviamo, quella che bevono i nostri bambini è troppo importante per essere scelta a colpi di spot.
E' indiscutibilmente un segno di regressione culturale. Mio nonno a volte comprava l'acqua in bottiglia (molto a malincuore per quanto costava), ma lo faceva perchè glie lo aveva detto il medico, non certo perchè aveva sentito una sconosciuta (seppure avvenente) alla radio o in tv. Abbiamo rinvenuto in cantina una di queste bottiglie (di vetro ovviamente) e guardate un po' cosa abbiamo scoperto. Un'etichetta che sembra (giustamente) il bugiardino di un prodotto farmaceutico con tanto MODALITA' D'USO. Del resto mio nonno quella bottiglia l'aveva certamente comprata in farmacia. Qualcuno può obiettare: che c'è di male?
(rispondiamo citando Giuseppe Altamore)
«La prima ragione del 'male', sta per l'appunto nell'ingiustificata credenza che l'acqua minerale sia più pura e più sicura dell'acqua potabile. L'acqua minerale non è né per definizione né in pratica necessariamente più pura e più sana dell'acqua potabile, si legge nella relazione. Anzitutto l'acqua minerale non è considerata dal legislatore un'acqua potabile, ma come un'acqua terapeutica in ragione di certe caratteristiche fisico-chimiche che ne suggeriscono un uso per fini specifici. Per queste ragioni è consentito alle acque minerali di contenere sostanze come l'arsenico, il sodio, il cadmio in quantità superiori a quelle invece interdette per l'acqua potabile. Mentre non è permesso all'acqua potabile di avere più di 10µg/l (microgrammi per litro) di arsenico, è frequente che la maggior parte delle acque minerali siano contenute 40/50µg/l di arsenico senza l'obbligo di dichiararlo sulle etichette. Lo stesso vale per altre sostanze.
Valore limite di alcune sostanze contenute nell’acqua potabile e nell’acqua minerale
Una clamorosa omissione che può essere pericolosa per la salute di chi beve sistematicamente la stessa acqua minerale per anni senza controllo medico. Ricordiamo, inoltre, che nel febbraio 2000, l'Italia ha ricevuto un ammonimento da parte della Commissione dell'Unione europea, perché i valori massimi previsti per alcune sostanze tossiche e indesiderabili nelle acqua minerali italiane erano superiori alle norme imposte a livello comunitario» «La seconda ragione del 'male' risiede nel fatto che se - come abbiamo visto - l'acqua minerale non è né più pura né più sana della potabile è certamente molto più cara: dalle 300 alle 600 e persino 1000 volte più cara», aggiunge Petrella. Secondo gli ultimi dati, derivati da un'inchiesta della Federconsumatori, il costo medio in Italia di 200 metri cubi d'acqua potabile, corrisponde al consumo medio di una famiglia, è pari, nel 2000, a 361.269 lire annue, cioè 1806 lire al metrocubo (0.93 euro). Un litro di Perrier costa più di 1000 litri di acqua di rubinetto, la più cara d'Italia (quella di Forlì) e quasi 3000 volte di più dell'acqua potabile di Milano. «Il successo di mercato delle acque minerali è chiaramente uno scandalo», continua Petrella.
(fonte: Qualcuno vuol darcela a bere, Giuseppe Altamore, giugno 2003)
Provate poi a confrontare questa etichetta con quella attualmente in circolazione!