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domenica 16 aprile 2017

FINALMENTE SOSPESA OGNI ATTIVITA' NEL CENTRO OLI ENI A VIGGIANO.



FINALMENTE SOSPESA OGNI ATTIVITA' NEL CENTRO OLI ENI A VIGGIANO:
INADEMPIENZE E RISCHIO INQUINAMENTO.

La Giunta regionale lucana ha deliberato la sospensione di tutte le attività del COVA di Viggiano.
Una bella notizia per tutti coloro che negli ultimi anni si sono battuti per rompere il muro di silenzio che non lasciava passare soprattutto in Puglia quanto avveniva in Val d'Agri.
La distanza tra le due regioni si annulla quando si apre il rubinetto. 
Infatti l'invaso del Pertusillo (a pochi chilometri da Viggiano) è una delle più grandi "sorgenti" dell'Acquedotto Pugliese.

Nella notte del «passaggio» degli ebrei nel Mar Rosso giunge la notizia della sospensione dell'attività al COVA (Centro Oli Val d'Agri) di Viggiano.
Ora occorre un altro «passaggio». Quello con cui si mettere in relazione la presenza, "molto cospicua", di manganese e ferro e anche di idrocarburi policiclici aromatici fuori dal centro Oli CON il grande rischio che corre l'invaso del Pertusillo (dalle cui acque dipende la vita di milioni di persone soprattutto in Puglia).

Fa rabbia pensare che questa decisione arrivi dopo che per quasi 2 mesi decine di autobotti hanno cercato di contenere le "perdite" di serbatoi privi di vasche di contenimento.

Addirittura qualche settimane fa la regione Basilicata aveva diffidato ENI dall'utilizzare i serbatori a rischio (3 su 4) ma l'Eni aveva ottenuto una sospensiva dal TAR!!! #salvalacqua #sosPertusillo

LA NOTIZIA statotte è la prima di quelle presenti su diverse testate on-line:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/15/regione-basilicata-decide-sospensione-di-tutte-le-attivita-del-centro-olii-eni-di-viggiano/3526152/
http://www.trmtv.it/home/scienza-e-salute/ambiente/2017_04_15/137619.html
http://www.trmtv.it/home/scienza-e-salute/ambiente/2017_04_15/137619.html

mercoledì 5 aprile 2017

#SALVALACQUA DA PROFITTO E PETROLIO: risultati convegno



Oggi la Rete Salvalacqua compie 3 anni!!!  Ed il blog ilGrillaio ne è orgoglioso.
Il 5 aprile 2014, tre anni fa, ad Altamura nasceva la Rete Appulo-Lucana #Salvalacqua su input del Comitato Pugliese AcquaBeneComune. L'obiettivo era quello di far convergere cittadini attivi e mobilitazioni di puglia e basilicata e provare a superare i confini geografici che imbeigliano tante battaglie per difendere i Beni Comuni.
L'acqua. è noto, arriva dappertutto e soprattutto è comprensibile davvero a tutti. Quel giorno grazie ai comitati lucani (in particolare Felice Santarcangelo e Giovanna Bellizzi) iniziò un percorso - con il supporto scientifico della prof.ssa Albina Colella - che ancora oggi porta in puglia la conoscenza e la coscienza di quanto siano legati stretti (dall'acqua!!) i destini ed i popoli di due regioni.

È sempre più evidente che MILLE BARILI DI PETROLIO NON VALGONO UN SOLO BICCHIERE D'ACQUA!

ULTIMA INIZIATIVA della RETE SALVALACQUA è stato il convengo organizzato insieme al Comitato Pugliesa Acqua Bene Comune (del quale abbiamo appena inviato il seguente comunicato:




#SALVALACQUA DA PROFITTO E PETROLIO: risultati convegno

Carissimi,

il Convegno #SALVALACQUA DAL PROFITTO E DAL PETROLIO del 23 marzo ha visto una grande partecipazione sia sul versante pugliese che su quello lucano.
Puglia e Basilicata condividono la stessa acqua che va salvaguardata sia dal punto di vista qualitativo sia da quello gestionale e politico.

Illuminanti le relazioni di Giuseppe Di Bello e di Riccardo Petrella
Significative le testimonianze dei Comitati Lucani (con Francesco Masi) e Campani (Consiglia Salvo) sullo stato del diritto all'acqua e della qualità della risorsa idrica in Basilicata e Campania.
Ospiti della comunità dei Comboniani di Bari che, con padre Ottavio Raimondo, hanno voluto contribuire alla discussione invitando a una grande attivazione sui vari territori.

ABBIAMO TOCCATO UN NERVO SCOPERTO: per la prima volta si è sancita una fusione tra due problematiche che pure rappresentano di fatto due facce della stessa medaglia:

- ACQUEDOTTO PUBBLICO E PARTECIPATO. Significa che la forma giuridica del gestore del Servizio Idrico Integrato non è neutrale e che oggi non può che essere quella dell'Azienda speciale senza scopo di lucro e con il solo l'obbligo del pareggio di bilancio; la stessa deve prevedere dei meccanismi di partecipazione e controllo.
- DIRITTO ALL'ACQUA (DI BUONA QUALITA'). UN BICCHIERE D'ACQUA VALE PIU' DI MILLE BARILI DI PETROLIO. La risorsa idrica va tutelata dal punto di vista quali/quantitativo e va messa al riparo dai rischi delle trivellazioni petrolifere. E' necessario affermare la priorità dell'acqua sul petrolio, della vita di milioni di persone sui profitti di chicchessia.
Attorno all'invaso del Persusillo è in atto da oltre 20 anni una intensa attività estrattiva e nella zona è presente il Centro Oli di Viggiano (che tratta il greggio prima di inviarlo alla raffineria di Taranto) nonché diversi pozzi esausti nei quali si reiniettano le c.d. acque di lavorazione del petrolio. Lo scorso 23 gennaio, inoltre, a causa di uno sversamento di greggio nel COVA, la rete fognaria (e relativi depuratori) ha fatto registrare importanti presenze di petrolio nei tombini sia dentro che fuori del Centro Oli.
Si tratta, evidentemente, di una bomba a orologeria da disinnescare quanto prima, sperando che non sia troppo tardi.

Con questo Convegno si è fatto un grande salto di qualità sia nell'analisi politica che nella proposta.
Alla proposta di istituzione di un tavolo tecnico paritario con la Regione Puglia (di prossima convocazione) sono emerse alcune proposte relative a quanto accade in questi giorni in Val d'Agri, fatti che potrebbero avere serie ripercussioni sullo stato di salute dell'Invaso del Pertusillo:
Risulta in questo momento prioritario:
- procedere al trasferimento di tutti quei dirigenti pubblici rinviati a giudizio per reati contro l'ambiente;
- procedere con URGENZA alla Messa in Sicurezza di Emergenza
- istituire una consulta interregionale della trasparenza
- proporre, nei Consigli comunali l'approvazione di Mozioni al fine di
1. Promuovere il monitoraggio e le analisi delle acque distribuite;
2. Chiedere alla Regione Puglia di trasformare AQP SpA in AQP ente di diritto pubblico;
3. attuare l'art. 46 dello statuto regionale pugliese nella parte in cui si istituisce e la Conferenza Economica Permanente.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – Rete appulo-lucana Salvalacqua

sabato 25 febbraio 2017

26.02.2017 CATENA UMANA SULLE SPONDE DEL PERTUSILLO



UNA CATENA UMANA SULLE SPONDE DEL PERTUSILLO
Raccogliamo l'invito ad un inizio di manifestazione cosciente.
Per non lasciare soli gli abitanti della Val d'Agri.
Perchè la distanza tra la puglia e la basilicata si annulla quando apriamo i rubinetti.
PERCHE' L'ACQUA STA ALLA TERRA COME IL SANGUE STA AL CORPO UMANO. #salvalacqua Condividi


venerdì 4 marzo 2016

evento: L'impatto del PETROLIO sull'ACQUA che beviamo


riceviamo e pubblichiamo

Comunicato Stampa
L'impatto del PETROLIO sull'ACQUA che beviamo
Il M5S Altamura invita tutti all'incontro con la Prof.ssa Colella

Domenica 6 marzo 2016 ad Altamura (Salone Port'Alba alle spalle di S.Agostino)

Si parlerà della grave situazione di pericolo in cui versa il bacino del Pertusillo,
uno dei più importanti per l'Acquedotto Pugliese. 


Ospiti la Prof.ssa A lbina Colella (ordinario di Geologia – Università della Basilicata),
Loretta Moramarco (Rete appulo‐lucana SALVALACQUA) e
Mario Conca (consigliere M5S Regione Puglia).

In Basilicata si trivella per il petrolio da oltre 20 anni.
Eppure è risaputo che la Basilicata è anche ricchissima d'acqua che arriva anche nei rubinetti pugliesi. Il buon senso imporrebbe la tutela di questo bene vitale, ma cosa è stato fatto finora per tutelare la nostra salute?
La prof.ssa Albina Colella, co‐autrice del nuovo libro “L 'impatto del petrolio in terra e in mare”, attraverso diverse ricerche scientifiche, ha rilevato tracce significative di idrocarburi e metalli pesanti nell'invaso del Pertusillo, uno dei più importanti per l'Acquedotto Pugliese.
Anche gli studi dell'ARPAB fanno sospettare che il lago sia già occasionalmente soggetto a picchi di inquinamento.
Oggi il governo lucano in accordo con quello nazionale, punta a raddoppiare le estrazioni come se nulla fosse, nel silenzio assordante dei grandi media. L'incontro ha l'obiettivo di affermare il primato dell'acqua sul petrolio e coinvolgere gli amministratori e politici locali, le associazioni di categoria interessate dal problema (i panificatori per esempio) nel tentativo rilanciare azioni politico/amministrative concrete per tutelare il diritto all'acqua di buona qualità.

“Invitiamo davvero tutti a partecipare – dichiara Pietro Masi consigliere m5sAltamura – perché con l'acqua non si scherza e l'informazione è l'arma più potente che abbiamo. L'invito è rivolto in modo particolare al sindaco Forte e al presidente del consiglio Marroccoli visto che il diritto all'acqua è
sancito nello Statuto comunale di Altamura, alla deputata Ventricelli.
Ci auguriamo che siano presenti le scuole, le parrocchie e le associazioni di categoria quali i panificatori: il pane è buono se è buona l'acqua!”
Sarà anche l'occasione per prepararsi al appuntamento referendario del 17 aprile, perchè un bicchiere d'acqua vale più di mille barili di petrolio!

Gruppo consigliare Movimento 5 Stelle Altamura
Movimento 5 Stelle ­ gruppo consiliare Comune di Altamura – m5saltamura.it

mercoledì 19 novembre 2014

CICLOPROTESTA “SALVA L'ACQUA DAL PETROLIO”


comunicato stampa
CICLOPROTESTA “SALVA L'ACQUA DAL PETROLIO”
L'ACQUA NON SI FERMA AL CONFINE REGIONALE ED UNISCE PUGLIA E BASILICATA



Domenica 23 novembre 2014 partenza ore 9,00 la Puglia e la Basilicata saranno unite dall'allegria di una ciclopasseggiata (a petrolio zero) per riaffermare la priorità della tutela dell'acqua potabile di fronte ai rischi derivanti dalle estrazioni petrolifere in terra lucana.
La RETE APPULO-LUCANA SALVA L'ACQUA (costituitasi lo scorso 5 aprile) invita TUTTI a partecipare alla cicloprotesta SALVA L'ACQUA dal petrolio.
Due le partenze in sincrono alle 9,00: da Altamura (Piazza Zanardelli) e da Matera (sta­zione Villa Longo). L'arrivo è previsto per le 11,00 nel piazzale del centro commerciale di Borgo Venusio, dove i 2 “fiumi” di biciclette pugliesi e lucane si incontreranno, come si incontrano quotidianamente i nostri destini rispetto alle estrazioni petrolifere.
Le indagini scientifiche condotte da ARPAB e da EHPA (prof.ssa Colella - Univer­sità Basilicata) fanno sospettare che l'invaso del Pertusillo, che serve l'Acquedotto Pugliese, sia già occasionalmente soggetto a picchi di inquinamento. In ogni caso appare evidente che, in assenza di azioni rivolte a ridurre la pressione antropica (effetto di de­purazioni inefficienti o assenti e di estrazioni petrolifere) lo stato ecologico dell’invaso sia destinato a peggiorare e, potenzialmente, ad oltrepassare la soglia critica.
La mappa accanto è molto eloquente: circa 3/4 della Basilicata sono mi­nacciati dalle tri­velle.
La recente approvazione del­la legge c.d. “Sblocca Italia” rende il quadro ancora più preoccumpante. L'obiettivo di raddop­piare le estrazioni petrolifere sia sulla terra che in mare, mette ancora più in pericolo il DIRITTO ALL'ACQUA POTABI­LE con conseguente danno per tutta la catena alimenta­re, dall'agricoltura, all'alle­vamento, al turismo e alla vita in generale. Le attività turistiche ed agricole (e le attività economiche ad essi con­nesse rischiano la chiusura a fronte di benefici irrisori per il territorio regionale e trascu­rabili per l’intera nazione.
L’inquinamento di acqua, aria, suolo non si ferma ai confini geografici. Occorre una presa di coscienza anche delle comunità pugliesi: l'adesione alle istanze dei movi­menti lucani è dettata dal principio di solidarietà ma anche dalla necessità di tutelare in particolare l’Acqua, un bene vitale che la Puglia riceve dalla Basilicata.
UN SOLO BICCHIERE D'ACQUA VALE PIÙ DI MILLE BARILI DI PETROLIO!
Tutti i componenti della Rete Appulo-Lucana Salva-l'acqua vi aspettano pieni di energia VERDE, PULITA per dire NO AL PETROLIO e SÌ all'ACQUA, alla VITA.
Perchè si scrive salva l'acqua e si legge salva la vita

Rete APPULO-LUCANA Salva l'ACQUA

Comitato Pugliese AcquaBeneComune, AcquaBeneComune Altamura, ilGrillaio Altamura, QuiBariLibera, Movimento Aria Fresca, Centro Studi Torre di Nebbia, Ass. Carthage, RifiutiZero Prov. Bari, 
AcquaBeneComune Bari, Coord. Acqua Pubblica Basilicata, Medi­terraneo NO TRIV, Ass. Ross@, 
Legambiente Matera, AcquaBeneComune Giovinazzo,, AcquaBeneComune Lecce, NO TRIV Terra di Bari.
#salvalacqua

sabato 25 ottobre 2014

La Rete appulo-lucana SALVA L'ACQUA: RIAFFERMARE IL PRIMATO DELL'ACQUA sul PETROLIO



 comunicato stampa

 La Rete appulo-lucana SALVA L'ACQUA alla sua 5^assemblea
ANNUNCIATE NUOVE INIZIATIVE contro lo SBLOCCA ITALIA per
RIAFFERMARE IL PRIMATO DELL'ACQUA sul PETROLIO
NON SI ESCLUDE UN RICORSO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA


Domenica 19.10.2014, ad Altamura ha avuto luogo la 5^ assemblea della Rete SAL­VA L'ACQUA che riunisce comitati e gruppi attivi pugliesi e lucani che operano in diversi contesti, ma hanno tutti a cuore il diritto all'Acqua potabile e la salvaguardia del Bene Comune per eccellenza. All'odg l'allerta suscitata dagli ultimi sviluppi legislativi che, con il decreto “Sblocca-Ita­lia” creano le condizioni per ulteriori catastrofi ambientali inevitabili laddove le leggi del mercato e del profitto hanno il sopravvento sulla salvaguardia della salute, della ter­ra nella quale viviamo e delle persone stesse.
“In tutta Italia sono centinaia i Comitati e le Associazioni che si stanno opponendo a qua­lunque trivellazione, in mare e sulla terra ferma, consapevoli dei grandissimi rischi sani­tari, sociali ed ambientali derivanti dall’oro nero (sic!) e che restano a carico delle Co­munità. Noi siamo parte attiva di questa decisa opposizione”.
Diversi sindaci lucani stanno facendo rete per cercare di arginare la deriva vertici­stica e deregolamentatrice del governo Renzi che con il decreto (che diventerà legge il prossimo 12 novembre) Lo stesso provvedimento definisce “strategiche” e quindi incom­patibili con le “lungaggini burocratiche”, le trivellazioni, ignorando gli effetti devastanti che le attività estrattive e di lavorazione del petrolio hanno ed avranno su un ecosiste­ma delicato com'è quello della Basilicata.
“L'acqua lucana disseta (e non solo) anche i pugliesi, ecco perché durante l'ultima l'as­semblea la Rete APPULO-LUCANA ha messo in cantiere una serie di iniziative volte a sol­lecitare i governi regionali di Puglia e Basilicata affinché chiedano il rispetto della pro­pria prerogativa in materia di tutela del territorio e della salute”.
I governi di Puglia e Basilicata saranno chiamati in causa con la richiesta che presentino ricorso alla Corte Costituzionale. Verranno corresponsabilizzati anche i sindaci pugliesi: non si può pensare di lasciare soli i primi cittadidi lucani. Il sindaco ha il compito di tutelare la salute dei concittadini con una delibera di consiglio o di giunta, con altro atto pubblico può lanciare un messaggio chiaro al governo nazionale: L'ACQUA VIENE PRIMA DEL PETROLIO – LA SALUTE E LA VITA STESSA VENGONO PRIMA DEI SOLDI.
La nostra protesta raggiungerà anche i parlamentari tra i quali non mancano coloro che predicano bene (in campagna elettorale) e razzolano male in Parlamento. “Per ottenere il rispetto dei nostri diritti (all'acqua, ad un ambiente salubre, alla salute) non esiteremo, infine, a rivolgerci alla Corte di Giustizia Europea”

23.10.14


Perchè si scrive salva l'acqua
e si legge salva la vita
Rete APPULO-LUCANA Salva l'ACQUA

Comitato Pugliese AcquaBeneComune, AcquaBeneComune Altamura, 
Movimento ilGrillaio Altamura, QuiBariLibera, Movimento Aria Fresca, 
Centro Studi Torre di Nebbia, Ass. Carthage, RifiutiZero Prov. Bari, 
AcquaBeneComune Bari, Coord. Acqua Pubblica Basilicata, 
Mediterraneo NO TRIV, Ass. Ross@, AcquaBeneComune Giovinazzo, 
AcquaBeneComune Lecce, AcquaBeneComune Brindis

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giovedì 22 maggio 2014

MILLE BARILI DI PETROLIO NON VALGONO UN SOLO BICCHIERE D'ACQUA


  Lo scorso 5 aprile ad Altamura è nata la Rete Appulo-Lucana SALVA l'ACQUA con l'intento di mettere in comune le battaglie civiche per la difesa del bene comune per eccellenza. Noi siamo felici di farne parte
A poco più di un mese dalla nascita, la rete ha stilato un documento che vi preghiamo di diffondere in ogni dove (sia in internet, sia per strada). In puglia si sa poco di cosa accade alle "sorgenti" del nostro acquedotto. E' bene iniziare ad interessarsi.

Agli inizi di giugno avrà luogo un incontro pubblico organizzato dal Comitato AcquaBeneComune e dalla stessa Rete SALVA L'ACQUA con la presenza della prof.ssa Albina Colella. Stay tuned!





Il petrolio “non ce lo beviamo”

MILLE BARILI DI PETROLIO NON VALGONO
 
UN SOLO BICCHIERE D'ACQUA

Cittadini e movimenti pugliesi e lucani per salvare l'acqua dalle trivelle

La Rete Appulo-Lucana SALVA L'ACQUA, promossa dal Comitato Pugliese Acqua Bene Comune alla quale hanno aderito associazioni e cittadini pugliesi e lucani, sensibili al tema dell’acqua pubblica e di qualità, esprime solidarietà alle popolazioni lucane e si mobilita per la difesa dei territori dagli interessi dei petrolieri.
La Lucania e in particolare la Val d’Agri con l’invaso del Pertusillo, ospita alcuni dei bacini imbriferi più importanti per gli approvvigionamenti d'acqua di Puglia. È da questi luoghi che parte un allarme legato alle attività di trivellazione ed estrazione ed al conseguente rischio di inquinamento.
Le immagini mostrano in modo chiaro cosa sta accadendo oggi in Basilicata. Se in tutte le aree gialle si autorizzassero le “ricerche” (leggi trivellazioni) si ridurrebbe la Lucania ad una immensa gruviera.

La mobilitazione su questo fronte nasce sulla scia delle indagini effettuate dalla Prof. Albina Colella, (Ordinaria di Geologia e Sedimentologia, dell’Università di Basilicata) che evidenziano la presenza di metalli ed idrocarburi, nelle acque stesse e nei sedimenti del Pertusillo. A questa è seguita una denuncia all’UE da parte di comitati, associazioni e cittadini della Basilicata e della Calabria.
 
Acqua, Aria e Suolo sono minacciati da ulteriori trivellazioni, 
e ciò con grave pericolo per ogni forma di vita,
se è vero che con l’estrazione o la separazione del gas dal petrolio si immettono nell’aria idrogeno solforato ed altri pericolosi inquinanti;
se è vero che nel sottosuolo si disperdono fanghi contaminati;
se è vero che le sostanze chimiche utilizzate per perforare restano nel terreno e si infiltrano nelle falde acquifere, inquinandole in maniera irreversibile (l’opera di estrazione necessita di molta acqua pompata ad alta pressione e miscelata a idrocarburi, composti organici, metalli, sali e altre sostanze chimiche di lavorazione);
se è vero che le acque utilizzate per l’estrazione (considerate “rifiuti speciali”) sono talvolta immesse nei pozzi di re-iniezione, ossia nei pozzi già esauriti;
se è vero che la rete degli oleodotti che si collegano al centro di raffinazione è esposta all’effetto corrosivo di agenti chimici e atmosferici con il rischio di riversamento del petrolio nel terreno e nella falda;
se è vero che la discontinuità tettonica del sottosuolo lucano determina la circolazione idrica sotterranea fra le varie falde, nonché gli scambi fra le falde e i fiumi.
Se tutto ciò è vero, come denunciano da anni i movimenti NO TRIV, allora sono comprensibili le forti preoccupazioni per scenari disastrosi.
Nel 2013 la Basilicata ha fornito 4 milioni di tonnellate di petrolio, appena il 2,5% del consumo nazionale di energia ed il 6,6% del consumo nazionale di petrolio (diminuito del 35% negli ultimi 20 anni). La produzione Lucana è destinata ad esaurirsi a breve: «Il rapporto fra le sole riserve certe e la produzione annuale media degli ultimi cinque anni, indica uno scenario di sviluppo articolato in 7,2 anni per il gas e 14 per l’olio» (fonti ministeriali 2012).
La logica del profitto selvaggio, protetta dallo Stato, minaccia in modo drammatico e irreversibile la vita di milioni di uomini, di miliardi di animali e piante.
I predatori del petrolio sono incuranti dell’inquinamento del bene comune più prezioso, che coincide con la vita, il bene comune per eccellenza, l’ACQUA.
La Rete Appulo-Lucana SALVA L'ACQUA vuole divulgare queste ed altre informazioni per una più ampia mobilitazione anche in Puglia, unica strada per costringere gli Enti locali ad applicare il principio della precauzione, inopinabile visto che parliamo di un elemento vitale come l’acqua.

Perché si scrive salva l’acqua
e si legge salva la vita