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mercoledì 15 dicembre 2010

Scilipoti e i meta-venduti

L’ex onorevole dell’Italia dei valori Domenico Scilipoti è stato condannato in secondo grado a pagare 200mila euro. Una vicenda che nel luglio scorso si è trasformata in un avviso di garanzia per calunnia e produzione di documenti falsi. Antonio Di Pietro era a conoscenza della vicenda da più di quattro mesi (continua su ilFattoQuotidiano)



Di Pietro nei giorni scorsi ha denuciato la vergogosa compravendita di voti e cambi di casacca, facendo anche il nome dei presunti mandanti. Tra quelli che lo stesso Di Pietro ha definito Giuda ce n'è uno noto a chi ha seguito le vicende legate alla legge di inziativa popolare per la ripubblicizzazione dei servizi idrici (correva l'anno 2007). Si tratta dell'on. Domenico Scilipoti (ormai ex IDV).
Quando abbiamo saputo che tra i traditors c'era pure Scilipoti, c'è venuto un colpo!
Era stato, all'epoca, uno dei pochi interlocutori in parlamento per il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. Addirittura era stato il relatore della legge di iniziativa popolare.
Mamma mia che tristezza!
Oggi Scilipoti (e non solo lui) è la cifra di una classe politica completamente alla mercè di chi offre di più. E' solo una questione di prezzo.
Ma questo genio di Scilipoti ha superato se stesso pagando degli ignari extracomunitari per fargli tenere degli striscioni con il suo nome (guarda il video).
I meta-venduti

martedì 9 novembre 2010

Cariche e scarichi di migranti



Da il Fatto Quotidiano:
Giornata carica di tensione a Brescia, con cariche di polizia e carabinieri, con il fermo di 14 militanti del comitato Diritti per Tutti e di almeno una trentina di immigrati. I disordini proseguono da sabato 30 ottobre, quando sei immigrati sono saliti su una gru a 35 metri di altezza per chiedere la loro regolarizzazione. E negli ultimi giorni gli scontri, ai piedi della gru, si sono fatti sempre più aspri. Stasera anche un giornalista, Luca Rosini, con una troupe di Annozero, è stato allontanato dalle forze dell’ordine e portato dietro il cordone di carabinieri e polizia. La giornata, davanti al cantiere del metrò di Brescia, è iniziata presto. Attorno alle 6 del mattino, decine di carabinieri e poliziotti in assetto antisommossa sono intervenuti per rimuovere il presidio permanente, gli striscioni di solidarietà che si trovavano lungo tutto il perimetro del cantiere e fermando decine di persone [...] leggi tutto

venerdì 21 maggio 2010

QUANDO LA VOCE DEI G2 IMMIGRATI E’ CARICA DI SPERANZA PER IL FUTURO


Cosa accade quando si partecipa ad una serata dedicata alla generazione 2 (G2) degli immigrati in una città "particolare" sotto questo aspetto qual è Verona (organizzata dalla Cisl)?
Cosa si prova a sentire le parole di due bimbi di colore nati in Italia che... "se andiamo in Africa siamo extracomunitari, ma anche per la scuola italiana siamo etracomunitari"?
Cosa si prova ascoltando Basili, arrivato in Italia dalla Moldavia sotto un camion che ringrazia il suo dio di essere arrivato sano e salvo?
Cosa cambia se a questi incontri ci si ritrova (come italiani) ad essere minoranza?
Cosa cambia se a questi incontri si è immersi in una festa di saluti, in una tempesta calda di odori e colori?
Ragazzi, cambia tutto! Troppo spesso si parla di loro, ma senza di loro. E invece, il solo condividere uno spazio con uomini, donne e bambini provenienti da diverse parti del mondo, pone tutto sotto una luce diversa. La stessa luce che illumina uno splendido paesagio in un pomeriggio di primavera.
Maurice (Marocco) nel suo rap dice che il mondo, proprio come un paesaggio, è bello perché ma molti colori.

I colori di questa serata veronese sono straordinari e danzano e cantano sulle gambe di tanta bella gente.

domenica 28 febbraio 2010

1 MARZO SCIOPERO LAVORO MIGRANTE


(fonte: sinistracritica bari)

1^ Marzo h 16.30 p.zza Umberto, Bari
Manifestazione regionale. A seguire contro-informazione, dibattiti, proiezioni, musica.

Si è cominciato a parlare di 1° marzo e di sciopero dei migranti
grazie al coraggio delle donne che hanno lanciato la campagna su
Facebook. Poi hanno cominciato a parlarne anche i migranti e le
migranti nei posti di lavoro, nelle RSU, nei coordinamenti e nei
luoghi di aggregazione. Allora molti si sono affrettati a dare lezioni
e a cercare di correggere il tiro. Uno sciopero sarebbe destinato a
fallire, si è detto. Sarebbe uno sciopero etnico che dividerà i
lavoratori, si è accusato. Si afferma che è uno sciopero che non si
può fare, perché la precarietà e il lavoro nero innalzano barriere
insormontabili. Vi sono però lavoratori e lavoratrici che
cocciutamente, ignorando le lezioni e superando le barriere, lo
sciopero lo stanno costruendo sul serio. Andando verso il 1° marzo la
parola sciopero ha unificato non solo un grande movimento di
solidarietà verso i migranti, ma anche i lavoratori, e non solo quelli
migranti. Il 1° marzo lo sciopero si può fare e si farà, e coloro che
si asterranno dal lavoro, dicendo no alla legge Bossi-Fini e al
pacchetto sicurezza, parleranno anche di chi è già precario perché la
sua permanenza in questo paese è legata a doppio filo a un contratto
di lavoro. Parleranno di chi il permesso di soggiorno non l´ha mai
nemmeno visto, proprio a causa della clandestinità che la Bossi-Fini
produce e il pacchetto sicurezza criminalizza. Parleranno anche di chi
è precario e sottopagato pur essendo italiano.
Il 6 febbraio, a Brescia, una grande manifestazione contro il razzismo
istituzionale che i governi locali stanno applicando con ferocia ha
coinvolto 20mila uomini e donne di diverse generazioni, nella
maggioranza migranti. La parola d´ordine dello sciopero si è
amplificata costantemente durante quella manifestazione e in
conclusione sono stati pubblicamente fatti i nomi delle aziende nelle
quali lo sciopero il 1° marzo ci sarà.
Il 7 febbraio a Suzzara, nel Basso Mantovano, decine di lavoratori
migranti si sono incontrati per discutere degli effetti della crisi
nell´era della Bossi-Fini, individuando i luoghi di lavoro nei quali
lo sciopero può essere preteso. In almeno tre aziende nel Basso
Mantovano, per almeno un´ora in ogni turno, lo sciopero il 1° marzo ci
sarà.
Il 14 febbraio a Bologna oltre un centinaio di lavoratori e
lavoratrici ha preso parte a una grande assemblea nella quale alcuni
delegati, italiani e migranti, hanno dichiarato il loro sostegno allo
sciopero. Assieme lavoreranno a partire dalle RSU, ma anche
interpellando i loro sindacati per dichiarare lo sciopero. Possiamo
dire con ragionevole fiducia e cocciutaggine che anche nella provincia
di Bologna 1° marzo lo sciopero ci sarà.
Sappiamo che in altre province, come Reggio Emilia e Parma, lavoratori
migranti e italiani stanno andando nella stessa direzione. Si tratta
di percorsi importanti e la loro forza non può essere messa a tacere
né dal governo né da quanti ritengono che, quando i migranti parlano,
il lavoro si divide.
Questo percorso afferma chiaramente che lottare
insieme ai migranti è necessario per affermare i diritti di tutte le
lavoratrici e i lavoratori. Per il primo marzo si stanno preparando
moltissime mobilitazioni nel segno della lotta contro il razzismo. Noi
sosterremo e contribuiremo a organizzare queste manifestazioni. Il 1°
marzo però sarà soprattutto nel segno dei migranti e di tutti coloro
che si assumeranno con loro il rischio della libertà di sciopero,
dicendo no allo sfruttamento e alle gerarchie imposti dalla legge
Bossi-Fini. Appena lo sciopero del lavoro migrante sarà realtà,
smettendo di essere un mito o un´eterna promessa, la differenza dei
migranti dentro al lavoro e nella vita quotidiana sarà meno terribile.
Il 1° marzo dalle parole si può passare ai fatti

venerdì 15 gennaio 2010

UNA MAIL CONTRO la DERIVA RAZZISTA del nostro paese





Nei giorni scorsi un ministro leghista con i baffetti e gli occhiali rossi ha detto che il diritto alla vita viene prima di tutto.... Parlava dei body scanner, quei congegni che vogliono mettere negli aeroporti per spiarci nelle mutande o nei reggiseni. Ma per il diritto alla vita si fa questo e al... e basta!
Il diritto alla vita lo si sbandiera dinanzi all'ipotesi attentati (per alimentare quel clima di PAURA dell'altro che è l'humus per l'intolleranza, madre del terrorismo) , ma lo si nasconde quando si tratta di gente estra-italiana. Ma il diritto alla vita prima di tutto vale solo negli aeroporti? E chi non vola? Capite in che mani siamo?

La vita diventa uno stendardo da difendere fanaticamente al capezzale di un malato terminale o nell'utero di una donna. PRIMA (troppo presto) e DOPO (troppo tardi) si difende la vita.
E DURANTE? Dov'è il diritto alla vita se "Rosarno" è solo la punta di un iceberg che è il frutto del freddo che ha preso in ostaggio i nostri cuori?

"Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri."
(Don Milani)

Allo scopo di mostrare il proprio dissenso verso una politica sempre più discriminatoria che troppo spesso parteggia per i più forti opprimendo oltre misura i deboli, è partita dal gruppo web “non sono bianco, non sono nero, voglio essere a colori” l’iniziativa di inviare una mail di protesta alla Presidenza della Repubblica.

Se anche voi condividete la necessità di non essere complici del degrado morale verso il quale ci stà portando questa politica discriminatoria, copia/incollate il testo che segue ed inviatelo tramite questo link al Presidente Giorgio Napolitano.



Alla Presidenza della Repubblica.


Il nostro Paese oggi non è quello immaginato, né dagli Italiani del Risorgimento, né dai Partigiani della Resistenza, specialmente quando esso si macchia di gravissime colpe come quella di essere diventato terra di discriminazioni razziali.
La Storia italica ha nelle sue stesse radici, più che in ogni altro angolo del mondo, una componente : la risultante millenaria dell’incontro tra grandi civiltà diverse, che hanno fatto sì che nel nostro stesso patrimonio genetico di abitanti di questa penisola siano inevitabilmente presenti elementi di multietnicità. Persino i nostri stessi caratteri somatici testimoniano questa verità: si provi ad entrare in una qualsiasi aula scolastica frequentata anche da soli cittadini italiani in qualunque regione italiana e si noterà che, a differenza che in paesi anglosassoni, scandinavi, slavi, lì troviamo volti i più diversi : mori, biondi, rossi, castani ; occhi neri, occhi azzurri, pelle scura, pelle olivastra, pelle chiara: sono proprio loro, i nostri figli !
I Padri Costituenti la Repubblica vollero solennemente sancire principi fondamentali che l’art. 3C ci ricorda: . Ma oggi appare così lontana l’osservanza di tali principi che, per quelli, che come noi, ne hanno fatto la loro base etica di vita, l’indignazione ha raggiunto un livello di non più sopportazione. Nel ricordare che l’Italia ha aderito alle piu'importanti convenzioni internazionali in tema di diritti umani, I cittadini, che si sono raccolti intorno al gruppo titolato : , presente tra le pagine del social network “Facebook”, si rivolgono ad Ella, Signor Presidente della Repubblica, affinchè ci sia un Suo intervento chiaro, nelle vesti di Garate della Carta Costituzionale, inteso a far valere quei principi, a richiamare il governo di questo Paese all’osservanza di quei principi, a sanzionare senza esitazione quelle formazioni partitiche che si sono distinte per atteggiamenti e propositi xenofobi e razzisti.
Noi Le inviamo questa nostra richiesta fiduciosi.
Ci auguriamo quanto prima che vengano presi provvedimenti chiari, intesi a porre un freno a quest’ondata di razzismo nel nostro Paese.
Il nostro gruppo, che non è il solo, ha però anche una precisa posizione che è quella, nel caso di insensibilità a questa nostra richiesta, di procedere a manifestazioni e proteste senza fermarci, intenzionati a condurre un’azione di civile lotta contro ogni forma di discriminazione razziale e ingiustizia sociale nei confronti dei deboli di qualsiasi etnia.

La ringraziamo per l’attenzione.
IL GRUPPO CONTRO IL RAZZISMO: “NON SONO BIANCO, NON SONO NERO VOGLIO ESSERE A COLORI” indirizzo mail : fratellicolorati@gmail.com

mercoledì 23 dicembre 2009

DIFENDI IL TUO SIMILE E DISTRUGGI TUTTO IL RESTO

(da: byoblu.com)


Caro Feltri, caro La Russa, caro Maroni, caro Belpietro, caro Fede, cari tutti,

vi siete indignati per una pagina su Facebook intitolata a Massimo Tartaglia. Questo perché la violenza, ed ogni riferimento ad essa, giustamente vi ripugna. Adesso, quindi, indignatevi per questo.

Il gruppo Facebook CAMERATI conta circa 2.000 membri. Il 16 settembre, sulla bacheca, gli amministratori scrivevano: "una rom di merda ha ucciso un signore di 70 anni perche non voleva dargli l'elemosina..."

Molti i commenti, tra cui spiccano quello della signora Tatiana Galbusera: "... e al tg subito dicono che ha nazionalità italiana... ma chi cazzo se ne frega... andrebbero uccisi da pikkoli tutti bastardi ladri e assassini del cazzoooooooo".

Il signor Carlo Montorfano aggiunge: "ci vorrebbe il lanciafiamme.. ". Per Michele Sabatini non basta, occorre "toglierlo subito di mezzo". Camerata Ale ribadisce che sono solamente "rom di merda", mentre Davide Bascetta suggerisce una soluzione: "bastardi rom tutti al rogo".
Paolo valenti si richiama alla Shoa e invoca Dio: "olocausto romeno....ke dio ce lo permetta...". Poi, non contento, suggerisce: "sterminio...". Ezio Caiati va più sul tecnico: "LA GOGNA E L'OLIO DI RICINO CON L'IMBUTO....", mentre Ivan Biancalani è reo confesso: "ne ho accoppato uno giusto ieri di rom di merda che mi ha insultato perchè non gli ho fatto l'elemosina....". Riccardo Lione è in vena di metafore: "QUESTI ROM SONO COME LA MONDEZZA, DA BRUCIARE E BASTA".

Marco Buscemi non si perde in lunghi giri di parole e non teme certo di fare apologia di reato: "ammazzatela sta merda". Luigi Lutanno è più comprensivo: "bisognerebbe tagliargli le palle almeno non fanno più danni quegli infami". Nicolas Casanova è uno studioso di genetica, e contribuisce con una riflessione dal taglio prettamente scientifico: "I rom? Sono la razza peggiore di tutte, persino di quella ebraica!". Non va per il sottile Domenico Gambale, che invece scrive: "va maltrattata e subire sofferenza fino alla morte.......". Apologia di reato?

Marco Stolfi si erge a tribunale popolare, processa e sentenzia in nome del branco: "Sentenza: Pena Capitale,mediante la GARROTA! Troia di merda! A NOI!". Dello stesso avviso è Marco Sangalli, che chiosa: "Meritano solo la morte peggiore... concordo con il camerata: NON SE NE PUÒ PIÙ... italia agli italiani.... A NOI!".

Daniele Ottaviani invoca la pulizia etnica: "sarebbe ora di cominciare a fare un po di pulizia troppa spazzatura in italia". Niko Di Ienno propone di allargare la prospettiva ai veri nemici: "non li maledico sta gente...maledico gli italiani ke si permettono ancora di dire "povera gente anke loro hanno diritto di vivere......" non so se mi capite!". Benito Camerata, un nome un programma, lo capisce benissimo e sottoscrive: "giusto entrambi sono un pericolo per l'italia". Dunque a repentaglio non è più solamente l'incolumità fisica del rom che avrebbe assassinato il signore di 70 anni, ma chiunque osi affermare che i rom hanno diritto a vivere.

Nella stessa pagina, a sinistra, si può leggere in stampatello:
"DIFENDI IL TUO SIMILE E
DISTRUGGI TUTTO IL RESTO
".
Non erano dichiarazioni del popolo viola, nè i fan di Massimo Tartaglia. Sono solamente alcuni dei commenti che i seguaci dell'ex partito di appartenenza dell'onorevole Ignazio La Russa, che ironia della sorte è Ministro della Difesa, pubblicano in rete, senza che nessun giornale e nessuna dichiarazione pubblica ne prenda le distanze.

Quando hai finito di turarti le orecchie, caro Ignazio, vorremmo sentire due parole anche su questo.

mercoledì 14 ottobre 2009

Adotta un giovane italiano


Conoscete Medici Senza Frontiere? Forse sì!
Conoscete Ingegneria Senza Frontiere? Forse no.
Noi le abbiamo conosciutE (sì, ISF Bari è formato da quasi sole DONNE!) all'interno del Comitato Pugliese ACQUA BENE COMUNE di cui fanno parte curando soprattutto quelle che sono le istanze internazionali del movimento pugliese per l'Acqua Bene Comune.

Ieri a Bari, Ingegneria Senza Frontiere (ISF) si è fatto promotore di una serata all'insegna del teatro con Modou Show. Modou è un giovane artista africano che gira per raccontare l'africa e gli africani... extra-africani. Già! Sarebbe interessante iniziare a ribaltare la prospettiva: sono extra-africani prima che extra-comunitari.
Tra i racconti ironici (ma amari) delle esperienze nei CPT Centri di permanenza temporanea, ora denominati Centri di identificazione ed espulsione (CIE) e ritmi tribali ossessivi, durante la serata si realizzava una vera e propria opera di missionario laico.
I suoi suoni, prima ancora che le sue parole mettevano a nudo tutta la stupidità che c'è dietro una cultura xenofoba e razzista che trova la sua massima (pessima) espressione nella legge che ha istituito il reato di clandestinità (un obbrobrio tutto italiano!). Il "missionario" Modou parlava, ballava cantava accompagnato da un travolgente amico percussionista. Questi sembrava il prolungamento di un'anima irrequiesta che straborda da un corpo per impossessarsi di un altro corpo... Abbiamo bisogno di questi missionari neri. Di ascoltarli, di parlarci, di giocarci.
Abbiamo bisogno di essere accolti, coccolati, abbracciati, da decine centinaia di "missionari" africani, colombiani, cinesi, peruviani, cinesi, australiani, messicani, marocchini, albanesi, svedesi, tedeschi, piemontesi, calabresi, campani, veronesi, leccesi, baresi....
Siamo un popolo alla deriva culturale. Siamo un popolo che ha paura dell'altro (qualunque altro)
Vittima del berlusconismo televisiva lobotomizzante e di un Ministero della Paura che tramite il primo ci sta togliendo il senno.

P.P.: sabato 17 a Roma Manifestazione Nazionale Antirazzista - www.17ottobreantirazzista.org

giovedì 20 agosto 2009

forze vecchie nuove


Vi sono solo “buone notizie” che arrivano da Berlino. L’ergastolo per la strage di Falzano di Cortona ha confermato la sentenza di la Spezia che da tempo aveva condannato Herbert Stommel, ex maggiore della Wehrmacht, e Josef Scheungraber, ex sottufficiale. La sentenza mette dunque la parola fine al massacro di Falzano, giudicando Stommel colpevole dell’omicidio, per averne ordinato l’esecuzione, di 14 civili dai 16 ai 74 anni. Oggi l’ anziano vive a Ottobrunn, in Baviera, dove è stato anche consigliere comunale. E’ sordo e cammina appoggiandosi a un bastone. Passerà gli ultimi anni a meditare l’eccidio.

Ma vi sono anche cattive notizie che arrivano dalla città del muro. Gruppi neonazisti hanno contestato la candidatura di Zeca Schall, un angolano che milita nella CDU (Unione Democratico Cristiana) tedesca. La NPD (National Democratic Party - partito di estrema destra tedesco) ha avviato una campagna per convincere il candidato a tornarsene a casa.


Cattive notizie anche dalla città delle mura (Altamura). Negli ultimi giorni sono comparsi manifesti come questi che lasciano molto perplessi (non solo perchè chi li ha affissi li ha messi un po' ad capocchiam)



lunedì 3 agosto 2009

Pacchetto (in)sicurezza? Noi disobbediamo!



Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri”. Don Lorenzo Milani


Si estende il fronte della protesta al cosiddetto "pacchetto sicurezza" approvato con voto di fiducia dal Parlamento ai primi di luglio che inizierà a entrare in vigore il prossimo 8 agosto.

Tra le numerose norme contestate vi è quella che obbliga gli stranieri irregolarmente presenti in Italia a mostrare il permesso di soggiorno negli atti di stato civile.
Raffaele Salinari, presidente di Terre des Hommes Italia, ha dichiarato: "L’impossibilità di registrare all’anagrafe i figli degli immigrati irregolarmente presenti sul nostro territorio significa che questi bambini saranno condannati all’invisibilità e che non potranno né andare a scuola né essere curati dalla sanità pubblica. L'alternativa per loro è essere dichiarati figli di nessuno e quindi adottabili, pur avendo dei genitori".


Terre des hommes ha perciò chiesto al Governo di correggere in fase di attuazione alcune delle ingiustizie più palesi e delle storture più evidenti e chiediamo di aprire sin d’ora un tavolo tecnico con la partecipazione di magistrati ed esponenti del mondo dell’Associazionismo per restituire ai bambini, indipendentemente dal loro status giuridico, il diritto all’identità".

Richieste al Governo sono avanzate anche dalle associazioni che nei mesi scorsi aveva lanciato la campagna "Siamo medici non spie!" per mantenere il "divieto di segnalazione" per gli stranieri privi di permesso di soggiorno che ricevono cure sanitarie. MSF, ASGI, SIMM e OISG chiedono al Governo di introdurre disposizioni che garantiscano la piena applicazione del "divieto di segnalazione" degli stranieri privi di permesso di soggiorno. Le associazioni sollecitano inoltre "le Autorità sanitarie nazionali e regionali, a diramare chiare e tempestive disposizioni volte a confermare che l'accesso alle strutture sanitarie da parte degli stranieri non in regola con le norme sull'ingresso e il soggiorno non può comportare, da parte del personale sanitario, alcun obbligo (ma neanche la facoltà) di denuncia degli stranieri in oggetto se non nei casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano".

Dal mondo cattolico è partito l'appello 'Onoriamo i poveri' firmato da oltre 100 religiosi per attuare pratiche di accoglienza, di solidarietà e di disobbedienza pubblica verso le norme contenute nel pacchetto sicurezza. L'appello lanciato dall'associazione 'Beati i costruttori di pace' e ripreso da diversi siti cattolici non intende proporre i religiosi "come oppositori politici", ma "come portatori di una necessità pastorale e civile, dichiarandoci obiettori di coscienza". "Con i fatti e non solo a parole - ribadiscono i religiosi - ci riconosciamo nella umanità e nella dignità di tutte le persone, che vengono colpite da questa legge iniqua; intendiamo onorare i poveri. Se non lo facessimo negheremmo le nostre persone e la nostra missione e tradiremmo le nostre comunità. Perciò dichiariamo in coscienza la nostra obiezione pubblica. Vale anche per noi bisogna obbedire a Dio, invece che agli uomini".

E numerose associazioni trentine invitano a continuare ad aderire all'appello online "Pacchetto (in)sicurezza? Noi disobbediamo!" che chiede ai referenti politici "sostanziali modifiche alla legge appena approvata", di "non permettere il sorgere di alcuna associazione volontaria per la sicurezza" e "favorire le iniziative di relazione e integrazione"; ai pubblici ufficiali di "praticare la disobbedienza civile non denunciando lo straniero irregolare" e alla cittadinanza di "sostenere tutte le iniziative di accoglienza, solidarietà e tutela dei diritti fondamentali di ogni persona".

Fonte: Unimondo.org

mercoledì 8 luglio 2009

Italiani brava gente



"Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano, anche perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno e alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro, affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente dialetti. ;olti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici, ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro
Sembrano le parole di un qualsiasi leghista esaltato. In realtà si tratta della comunicazione che l’Ispettore per l’Immigrazione statunitense inviò al congresso nel 1912. Si parla di migranti italiani… brava gente,eh?! E ancora:
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare fra coloro che entrano nel nostro Paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali (…) Propongo che si privilegino e veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purchè le famiglie rimangano unite, e non contestano il salario. Gli altri provengono dal sud, Vi invito a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione"



Andando a zonzo per il sito di Ellis Island, (thanks to: comitato.pandora.over-blog.it) dove sono annotati gli arrivi sull'isola degli emigranti di tutto il mondo, si scopre che: un certo Giacomo Berlusconi, di anni 24, proveniente da Veniano (CO), l'11 maggio 1908 è giunto negli Stati Uniti a bordo della nave Duca degli Abruzzi partita da Napoli; allo stesso modo Umberto Bossi, di anni 18, proveniente da Fossato, il 12 dicembre 1909 sbarcava dalla La Lorraine salpata dal porto di Le Havre. Toccavano il sacro suolo americano, in cerca di fortuna, anche: Germano Fini, di Borgo Panigale, anni 11, il 21 ottobre 1913 a bordo del Berlin, proveniente da Genova; Roberto Maroni, di anni 44, luogo di provenienza non indicata (forse era clandestino anche in Italia), il 14 luglio 1920 a bordo del piroscafo Giuseppe Verdi salpato da Genova; Ignazio La Russa, di anni 19, di Collesano (Sicily), il 27 settembre 1913 a bordo della nave America partita da Palermo; Giolfi Calderoli, di anni 32, proveniente da Aljano ( ? ), l'8 marzo 1906 arrivato col Konigin Luise dal porto di Genova, e poi Pietro Gasparri, 21 anni da Roma, Marino Salvini, 30 anni da Brescia, Luigi Gentilini, 21 anni da Treviso (e potremmo andare avanti all'infinito, calcolando che di Bossi, di sesso maschile, ne sono emigrati negli U.S.A 619, di Fini 208, La Russa 117, Salvini 97, Gasparri 51 e così via).

Secondo noi l'Ispettore per l'Immigrazione del Congresso degli Stati Uniti d'America si riferivano proprio agli antenati e parenti dei nostri simpatici governanti.

lunedì 6 luglio 2009

Extracomunitari ed Extracattolici



Pensavate che a gridare allo scandalo per le nuove leggi razziali approvate in Italia qualche giorno fa fossero solo i soliti comunisti, fricchettoni, "piis en lov"? Sbagliato.
Dopo l'appello di MicroMega che vi abbiamo segnalato nei giorni scorsi, vorremmo dare eco a quello che è il mondo cattolico italiano, almeno nella porzione più coerente con ciò che predica. Già, perchè il papa tace e dalla CEI arrivano solo timide dichiarazioni a dimostrazione del fatto che certi errori (quelli del ventennio) la Chiesa potrebbe ripeterli. Fa una certa rabbia (santa rabbia!) vedere con quanta premura la Chieda si muova contro pillole del giorno dopo ed eutanasia!!! Ed ora che si condannano all'inferno (sociale, economico, igienico-sanitario, carcerario) tanti uomini donne e bambini colpevoli di aver voluto sognare una vita migliore, perchè questo silenzio??? Dov'è finita la carità?
Volete salvare le poche Eluana da una morte agognata e nel frattempo far morire migliaia di uomini buttandoli giù dal carro di una vita tanto agognata (e sognata)???
Ma veniamo ai cristiani veri.

Due giorni fa quelli di Pax Christi (Movimento Cattolico Internazionale per la Pace) diffondeva questo comunicato stampa che invita a diffondere il più possibile:
"Come cittadini italiani riteniamo che il provvedimento varato oggi al Senato sia un vero e proprio "atto eversivo" verso la civiltà del diritto espressa nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (la dignità della persona umana), nella Costituzione italiana (articoli 2 e 3), in tanti testi delle Nazioni Unite il cui spirito è presente nella Dottrina Sociale della Chiesa, orientata ad affermare il "bene comune", che è il bene di tutti e di ciascuno, sintesi di libertà e giustizia. Come credenti nel Dio che tutti ama e nel Vangelo di Cristo "nostra pace" pensiamo che per i cristiani nessuno sia straniero e, soprattutto, che nessuno straniero sia di per sè un delinquente. Chi ostenta i valori cristiani conosce le parole di Cristo "Ero straniero e mi avete accolto" (Matteo 25)? "


Padre Alex Zanotelli, dal sito di Mosaico di Pace, invita alla disobbedienza civile e aggiunge [Leggi tutto]:

"Mi vergogno di essere italiano e di essere cristiano. Non avrei mai pensato che un Paese come l’Italia avrebbe potuto varare una legge così razzista e xenofoba. Noi che siamo vissuti per secoli emigrando per cercare un tozzo di pane (sono 60 milioni gli italiani che vivono all’estero!), ora ripetiamo sugli immigrati lo stesso trattamento, anzi peggiorandolo, che noi italiani abbiamo subito un po’ ovunque nel mondo. [...] Fra le altre cose, la legge prevede la tassa sul permesso di soggiorno (i nostri immigrati non sono già tartassati abbastanza?), le ronde, il permesso di soggiorno a punti, norme restrittive sui ricongiungimenti familiari e matrimoni misti, il carcere fino a 4 anni per gli irregolari che non rispettano l’ordine di espulsione ed infine la proibizione per una donna clandestina che partorisce in ospedale di riconoscere il proprio figlio o di iscriverlo all’anagrafe.
Questa è una legislazione da apartheid, che viene da lontano: passando per la legge Turco-Napolitano fino alla non costituzionale Bossi-Fini. Tutto questo è il risultato di un mondo politico di destra e di sinistra che ha messo alla gogna lavavetri, ambulanti, rom e mendicanti. Questa è una cultura razzista che ci sta portando nel baratro dell’esclusione e dell’emarginazione. "Questo rischia di svuotare dall’interno le garanzie costituzionali erette 60 anni fa – così hanno scritto nel loro appello gli antropologi italiani - contro il ritorno di un fascismo che rivelò se stesso nelle leggi razziali. [...] questa legge è la negazione di verità fondamentali della Buona Novella di Gesù di Nazareth. Chiedo alla Chiesa Italiana il coraggio di denunciare senza mezzi termini una legge che fa a pugni con i fondamenti della fede cristiana. ".

Concludiamo con Don Ciotti (appena rieletto predidente di Libera):
Non sicurezza, crudeltà. Non c’è altra parola per definire questo accanimento contro chi fugge dalla miseria, dalla discriminazione, dall’oppressione, dalle guerre. Sono persone, prima che immigrati, quelle che chiedono di essere riconosciute e accolte nella legalità [leggi tutto]

giovedì 2 luglio 2009

Appello contro il ritorno delle leggi razziali in Europa



Da oggi in India l'omosessualità non è più reato (leggi).
Da oggi in Italia essere clandestini è un reato.
E se sei indiano e omosessuale?
Per il momento, se sei omosessuale puoi ancora stare all'interno del confine italiota senza il rischio di essere arrestato (soprattutto se non vai a dirlo in giro)

Pubblichiamo il testo italiano dell'appello pubblicato il 1 luglio sul quotidiano spagnolo El Paìs.
da MicroMEGA a firma di alcuni esponenti del pensiero illuminato di questa Italia alla deriva.

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Alla cultura democratica europea e ai giornali che la esprimono

Le cose accadute in Italia hanno sempre avuto, nel bene e nel male, una straordinaria influenza sulla intera società europea, dal Rinascimento italiano al fascismo.
Non sempre sono state però conosciute in tempo.
In questo momento c’è una grande attenzione sui giornali europei per alcuni aspetti della crisi che sta investendo il nostro paese, riteniamo, però, un dovere di quanti viviamo in Italia richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica europea su altri aspetti rimasti oscuri. Si tratta di alcuni passaggi della politica e della legislazione italiana che, se non si riuscirà ad impedire, rischiano di sfigurare il volto dell’Europa e di far arretrare la causa dei diritti umani nel mondo intero.
Il governo Berlusconi, agitando il pretesto della sicurezza, ha imposto al Parlamento, di cui ha il pieno controllo, l’adozione di norme discriminatorie nei confronti degli immigrati, quali in Europa non si vedevano dai tempi delle leggi razziali.
È stato sostituito il soggetto passivo della discriminazione, non più gli ebrei bensì la popolazione degli immigrati irregolari, che conta centinaia di migliaia di persone; ma non sono stati cambiati gli istituti previsti dalle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti.
Con tale divieto si impedisce, in ragione della nazionalità, l’esercizio di un diritto fondamentale quale è quello di contrarre matrimonio senza vincoli di etnia o di religione; diritto fondamentale che in tal modo viene sottratto non solo agli stranieri ma agli stessi italiani.
Con una norma ancora più lesiva della dignità e della stessa qualità umana, è stato inoltre introdotto il divieto per le donne straniere, in condizioni di irregolarità amministrativa, di riconoscere i figli da loro stesse generati. Pertanto in forza di una tale decisione politica di una maggioranza transeunte, i figli generati dalle madri straniere irregolari diverranno per tutta la vita figli di nessuno, saranno sottratti alle madri e messi nelle mani dello Stato. Neanche il fascismo si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi razziali introdotte da quel regime nel 1938 non privavano le madri ebree dei loro figli, né le costringevano all’aborto per evitare la confisca dei loro bambini da parte dello Stato.
Non ci rivolgeremmo all’opinione pubblica europea se la gravità di queste misure non fosse tale da superare ogni confine nazionale e non richiedesse una reazione responsabile di tutte le persone che credono a una comune umanità. L’Europa non può ammettere che uno dei suoi Paesi fondatori regredisca a livelli primitivi di convivenza, contraddicendo le leggi internazionali e i principi garantisti e di civiltà giuridica su cui si basa la stessa costruzione politica europea.
È interesse e onore di tutti noi europei che ciò non accada.
La cultura democratica europea deve prendere coscienza della patologia che viene dall’Italia e mobilitarsi per impedire che possa dilagare in Europa.
A ciascuno la scelta delle forme opportune per manifestare e far valere la propria opposizione.

Roma, 29 giugno 2009

Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio

(2 luglio 2009)

martedì 23 giugno 2009

Manco gli animali



"Voglio difendere i Romeni, i Rom, la Romania.

Voglio difenderli tutti, anche quei due che un giorno a Bologna mi hanno fregato il cellulare sotto gli occhi con una destrezza e un’eleganza fuori dal comune.

Voglio difendere tutto ciò che è romeno, nel calcio, nella musica, nella cultura e nella leggende. Steaua e Dinamo Bucuresti, Bucovina e Università di Craiova, Dracula e la Transilvania.

Voglio difenderli tutti senza distinzioni, dopo che ho visto come il 26 maggio scorso, a Napoli, otto italiani camorristi a bordo di quattro moto hanno ammazzato “per sbaglio” il suonatore di fisarmonica Petru Birladeanu.

Birladeanu era di Iasi, città romena al confine con la Moldova. Padre di due figli, Birladeanu è morto come un cane, sotto gli occhi della moglie Mirela. E’ stato colpito a una gamba e al petto da due proiettili e si è trascinato, insieme con la sua fisarmonica, fin sotto i tornelli della stazione Cumana. Qui, è crollato e si è spento. Senza che nessuno di tutti quei napoletani, cioè italiani, “brava gente” avesse anche soltanto tentato di aiutarlo.

Ecco cosa stiamo diventando. Animali.

Aiutare l’altro in difficoltà sembra essere un principio che non ci appartiene più.
I migranti africani in mezzo al Mediterraneo, con donne incinte e bambini allo stremo? “Respingeteli”, dicono Maroni e Fassino. E gli altri si accodano. Mentre l’Italia si azzuffa con quell’altra grande potenza che è Malta su chi deve soccorrere i naufraghi.
E la Legge del Mare? E le antiche consuetudini internazionali della navigazione, che impongono di aiutare chiunque si trovi in pericolo di vita, anche se fosse un criminale? Per non parlare del diritto d’asilo previsto dalla nostra Costituzione…

I Romeni, i Rom e la Romania? Per carità! Quelli sono venuti qui a milioni. Ci stanno invadendo. E stanno portando qui soltanto delinquenza (questa, poi: a noi che siamo in vetta alle classifiche internazionali per l’export di questo prodotto).
Si fa finta di non sapere che dal 2007 la Romania, i Rom e i Romeni fanno parte a pieno titolo dell’Unione europea, eppure si continua a disprezzarli (sempre dopo i negri però, e stando attenti a risparmiare le badanti, perché quelle son brave e ci servono, a noi che i vecchi li rottamiamo fuori e dentro agli ospizi).

Animali, ecco cosa stiamo diventando. In nome della “sicurezza”, che pure è un concetto ben più vasto del miserabile slogan di ordine pubblico a cui è stata ridotta. La sicurezza, del portafoglio contro il borseggio e della propria incolumità contro le aggressioni, è un diritto sacrosanto. Ma non lo sono altrettanto la sicurezza sul lavoro, la sicurezza dell’ambiente, la sicurezza nella tutela della salute? Perché questa dannata sicurezza dev’essere legata soltanto all’ordine pubblico? E perché un immigrato dev’essere inchiodato al concetto di “clandestino”, e il “clandestino” perseguito come un reo per il fatto stesso di essere immigrato irregolare?

Stiamo tornando indietro negli anni. Forse nei secoli.

Ve la ricordate quella improbabile santa Maria Goretti che era Irene Pivetti, l’ex presidente (leghista) della Camera dei deputati? Era il 1997 e gli albanesi, un giorno sì e uno no, sbarcavano sulle nostre coste. Lei si lasciò scappare un “Buttateli a mare” e finì che la corvetta militare italiana Sibilla, involontariamente, nel tentativo di dissuadere i profughi, fece colare a picco una vecchia motovedetta albanese con 120 persone a bordo. Morirono tutti e molti di loro sono ancora in fondo al mare.

Se sei a Milano e cadi per terra, si diceva scherzando fino a non molti anni fa, nessuno si ferma ad aiutarti per rispetto della tua privacy. Ma se la stessa cosa ti succede a Napoli, si fermano tutti. A costo di farti morire soffocato per eccesso di soccorso. Balle. A Napoli con Birladeanu sono stati freddi e indifferenti, eppure la moglie urlava e si disperava.

Paura? Diffidenza? Discutiamone un’altra volta, per favore.

Adesso, e con urgenza, bisogna capire perché a Milano un tale Matteo Salvini abbia potuto chiedere, senza essere travolto da un moto di sdegno collettivo, che sul metrò vengano previsti posti riservati ai milanesi. Proprio così, ai “milanesi”. Devono essersi mantenute “pure” da ogni contaminazione, le donne della sua stirpe, se questo Salvini sa individuare i “milanesi”. Chissà come li riconosce. Dall’odore? Dalla erre moscia? Dal fatto che mangiano il panetùn anche a Pasqua e comprano tutti i giorni il Curierùn?

Adesso, e con urgenza, bisogna chiedersi cos’è questa roba delle ronde previste dal “pacchetto sicurezza” proposto dal governo. E bisogna bloccare sul nascere le ronde nere, “nazionaliste”, le ronde verdi, “leghiste”, e tutte le altre che dovessero sorgere, con le loro divise, i loro stemmi e la loro follia xenofoba e razzista.

Birladeanu è morto nell’indifferenza generale, ma sembra che nessuno abbia voglia voglia di chiedersi come mai sia potuto accadere un fatto del genere. Molti, invece, quelli che hanno detto che se Birladeanu se ne stava a casa sua… Già. Cosa credeva di trovare in Italia, quel mite suonatore di fisarmonica? Non lo sapeva che Napoli è meno sicura di Bucarest? Ecco, appunto, la sicurezza…"

(fonte: www.carlovulpio.it)

venerdì 13 giugno 2008

Extra-comunitari di casa nostra!

I tre fratelli maggiori di mio nonno (17, 18 e 19 anni) partirono per "la Merica"... agli inizi del secolo scorso. La famiglia numerosa, la terra poca... un loro cugino gli prospetta la possibilità di recarsi "alla Merica". Lì lavorano comme somari: trasportano ghiaccio sui grattacieli di Manhattan, imparano il "mericano"... diventano "mericani"... si sposano, hanno figli... "American people!" che a loro volta hanno figli...

Il padre di mia nonna è stato alla "merica". Due volte: la prima volta andò "alla Merica povera" (argentina)... rientrò dopo pochi mesi con pochi soldi; la seconda volta "alla Merica ricca"! Non ho notizie su ciò che facesse li (mia nonna dice solo che non lavorava nei campi) ma avrà lavorato come un somaro anche lui...

Il padre della mia Bisnonna... anche lui e suo fratello andarono alla "Merica"... tornarono con un gruzzoletto che consentì loro di comprare un pezzo di terra ed un mulo per recarvisi e per lavorarla...
Il fratello maggiore di mia nonna paterna (zio Angelantonio - vedi filmato) andò anche lui alla Merica. Lì avevano messo su una ditta che trasportava ghiaccio sui grattacieli di Nova York. Il filmato che segue mostra alcune foto d'epoca degli emigranti di casa mia mentre fa da sottofondo una intervista proprio allo zio Angelantonio ed al suo buffo inglese.



A muoverli era la capacità di sognare... era un loro diritto: il diritto al SOGNO come "... rifiuto di subire il prensente" (R. Petrella)
Oggi questo diritto è negato. Il diritto alla vita dell'80% della popolazione mondiale è negato e questa negazione legalizzata da WTO, Banca Mondiale, UE e singoli Stati. Ma la soluzione c'è: i pochi che hanno un lavoro possono lavorare di più ( LEGGI QUI ) avranno più soldi per "proteggersi", con porte blindate e armi, dai sogni dei poveri del mondo!