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venerdì 1 marzo 2019

Lettera sul Movimento 5 Stelle di Loretta Moramarco e Michele Loporcaro

In questa lunga lettera Michele Loporcaro e Loretta Moramarco spiegano con le ragioni della loro uscita dal Movimento 5 Stelle.
E' bene specificare che la loro fuoriuscita dal movimento 5 stelle avviene prima che si formalizzassero le liste per le primarie.
SCARICA IL PDF della lettera sul Movimento 5 Stelle

 
Lettera sul M5S
di Loretta Moramarco e Michele Loporcaro


Movimento 5 stelle?”- “No grazie: ho letto il nuovo statuto ed il nuovo codice etico!”

Car* (e)lettore/(e)lettrice,
sono M.L. un* cittadin*-attiv* che, stanco di votare turandosi il naso ha lavorato per anni alla costruzione di una alternativa alle forze politiche ritenute non degne di fiducia. Ho creduto che la struttura dei Meetup (prima), delle liste civiche (poi) ed del Movimento 5 Stel­le (alla fine), potesse offrire una speranza ai delusi dai vecchi contenitori politici. Alla costruzio­ne di questa “alternativa” ho dedicato una decina di anni della mia vita.
Leggendo queste pagine, avrai alcuni elementi per capire:
  • perché il M5S delle ultime elezioni non è lo stesso del 2013;
  • perché l'accettazione del nuovo Statuto e del nuovo Codice Etico lede gravemente la dignità di chiunque li sottoscriva;
  • perché, oggi, ne sono fuori avendo rinunciato, di fatto, ad una candidatura in un partito quotato al 30%.
DI MAIO VUOLE CANDIDARTI ALL'UNINOMINALE”

 A fine gennaio 2018 via sms mi comuni­cavano che Di Maio, il nuovo capo politico del nuovo Movimento 5 Stelle, intendeva candidar­mi all'uninominale. Avevo da qualche giorno iniziato a leggere i contenuti del nuovo Statuto e del nuovo Codice Etico, già frettolosamente accettati. Eppure quei documenti, che nessuno aveva votato e pochi avevano letto, e che andavano contestati da subito (nel merito per il metodo), consentivano quale unico esercizio di libertà la libertà di non sottoscriverli (sic!). Ovviamente al costo di andar via dal movimento/partito abbandonando la relativa possibilità di candidarsi.
Inizialmente il mio nome campeggiava tra i pochi sopravvissuti alla selezione di Di Maio & Co. per le parlamentarie. Avrei potuto essere elett* ma c'era un piccolo particolare: dopo aver cliccato SI alla candidatura avevo revocato la mia disponibilità (via mail) e non avevo inviato i documenti richiesti. A scanso di equivoci ho pubblicato un breve post su facebook per evitare una inutile dispersione del voto on line. Ancora oggi lo staff non ha riscontrato la mia comunicazione. 
 
NUOVO M5S, NUOVO STATUTO, NUOVE PRIMARIE

Non tutti sanno che, tra Natale e Capodanno del 2017, nasce la nuova associazione Movimento 5 Stelle e da quel momento, i documenti costitutivi del nuovo M5S vengono sottoscritti da migliaia di attivisti pronti a scendere in campo per il bene comune, per il popolo, la democrazia, la Costituzione. Tantissimi tra questi sono stati eliminati dagli elenchi prima ancora delle primarie. In tanti, poi, non hanno superato lo scoglio delle c.d. parlamentarie. Diverse centinaia di questi siedono oggi nel Parlamento italiano, alcuni sono ministri, sottosegretari.
Tutti hanno un piccolo neo in comune: una sorta di patto di sangue con una nuova struttura iper-verticistica. Un partito-franchising a trasparenza interna quasi zero che in cambio del LOGO acchiappavoti di fatto controlla il tuo operato. Nello statuto, infatti, si parla di “eletti sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle”, di semplici “portavoce”.
La proclamata assenza di una ideologia di riferimento (“il m5s è post-ideologico”) ed il vincolo inscindibile di un “contratto” per governare con chicchessia, fanno di questo governo un pericoloso esperimento (per citare Jacoboni) sociale, politico e culturale.
Per quello che vale in un paese come l'Italia, mi sono accontentat* di non prendere in giro nessuno di coloro che mi avevano sostenut* alle elezioni del 2015. Non ho voluto essere complice di quella che si sta dimostrando una pericolosissima deriva.
Per alcuni ho sprecato la mia “occasione”. Io penso di aver evitato di sprofondare nel ridicolo e bruciare anni di attività sul territorio. Appena in tempo o, forse, un po' troppo tardi.

LE CLAUSOLE CONTRATTUALI DEL “PORTAVOCE”

Vediamo quali erano (e sono ad oggi) sono le condizioni per candidarsi:
  • sottoscrivere uno Regolamento che pre­vede che si possa “non convalidare” la tua elezione alle primarie senza peraltro addurre alcuna motivazione (come, di fatto, è avvenuto per le parlamentarie);
  • sottoscrivere uno statuto/codice etico che prevede una penale di € 100.000,00 (centomila) se “cambi ca­sacca” ma anche in caso di dimissioni “per dissenso politico”;
  • Accettare a priori di votare la fiducia ogni volta che questa verrà posta;
  • Accettare di cedere € 300,00 mensili ad una associazione privata che (tra le al­tre cose) possiede tutti i dati di tutti gli iscritti, nonché la piattaforma telemati­ca che governa tutte le consultazioni degli iscritti al portale delle stelle.
  • Sapere che 300 euro/mese (che sono po­chini) diventano 300 x 12mesi= 3600 x 5 anni=18.000 x230 eletti= € 4.140.000,00 ed il tutto senza nessun obbligo di rendi­contazione;
  • Accettare il controllo totale della comu­nicazione politica, sganciato da ogni meccanismo di controllo della base;
  • Accettare il sostanziale divieto di as­semblea fisica tra gruppi di attivisti du­rante tutta la campagna elettorale e delle c.d. graticole;
  • Accettare di concepire la partecipazione SOLO come un click.

A ben vedere, quindi, il termine porta-voce per indicare i parlamentari è la cifra di quale sia l'idea che gli ideologi del M5S hanno di deputati e senatori della repubblica: meri por­tavoce. Non occorre fare altro che portare la voce dei cittadini nel palazzo. Ma la voce di chi, se non sono previste assemblee o discussioni? Come per le penali previste e le minacce di espulsione, anche l'idea del mero porta-voce (ben interiorizzata da gran parte dei parlamen­tari) cozza con l'art. 67 cost. che non prevede il vincolo di mandato. Il M5S, da tempo, ne chiede l'introduzione ma tale modifica, lungi da rappre­sentare la soluzione ai cambi di casacca “per in­teresse”, determinerebbe un potere assoluto dei partiti. Lo sconcerto prodotto da cambi re­pentini di campo dovrebbe portare, semplice­mente, a chiedere a gran voce il ritorno delle preferenze che consentono all’elettore di “san­zionare” il parlamentare “ballerino” per mero interesse con la mancata rielezione. Con il vin­colo di mandato, invece, il partito vincola il parlamentare ma il “popolo” non vincola il partito. Quale sanzione colpirebbe un partito che cambia la propria linea in itinere o che re­puta, ad es., di tutelare l’ambiente privatizzan­do il servizio idrico o autorizzando gli inceneri­tori? E quale parlamentare potrebbe mai denun­ciare le incoerenze del “partito” a fronte della possibilità di essere “punito” dallo stesso?

Nella schiera dei fortunati “scampati” alla selezione delle parlamentarie, ovviamente, c'erano tutti i parlamentari uscenti (tranne qualche rara eccezione), tutti top score nelle primarie!! Pochi sanno che già nel 2013 essi ave­vano accettato di devolvere tutti i soldi che ogni gruppo parlamentare riceve per la comunicazio­ne a Beppe Grillo s.r.l.. Si tratterebbe di una ci­fra che va dai 400.000 ai 500.000 euro annui, che in 5 anni fa 2,5 milioni di euro. Se a questi si aggiungono le spese varie per consulenze e rimborsi ai vari collaboratori la cifra raggiunge i 30 milioni di euro solo nella scorsa legislatura.
Eppure la devastazione delle menti, causata dal giocattolo Movimento 5 Stelle ed il livello di sudditanza interno è tale che nessuno chiede pubblicamente conto di alcunché.
Quando nel 2013 chiesi lumi ad alcuni neo eletti (tutti rieletti a marzo 2018), mi risposero che non avevano avuto scelta e che confidavano nell'operato di Grillo, nonché nel fatto che i soldi sarebbero stati rendicontati. Cosa che non mi risulta sia accaduto.
Oggi più che mai ci sarebbe da chieder­si quale e quanta è la libertà di un candidato che sarebbe stato escluso se non avesse sottoscritto quegli impegni?

LO SLOGAN TI PIGLIA, LA RETE TI IMBRIGLIA

Attraverso una serie di slogan minimal e grazie alla pervasività del web, la propaganda di Casaleggio a 5 Stelle ha provocato una involuzione culturale.

UNO VALE UNO: è stato lo sdoganamento di una marea tuttologi on-line, ma anche off-line, nei gruppi locali. Erroneamente ma volutamente tradotto in “siamo tutti uguali ed interscambiabili”, lo slogan ha fatto perdere di vista la realtà delle cose. Sarà pure che uno vale uno, ma se la l'ultima parola, quella decisiva spetta per statuto a 2-3 persone (Grillo-Casaleggio-DiMaio) significa che queste governano il M5S senza alcun controllo. E' tutto scritto nero su bianco: “il capo politico può invalidare il risultato di una votazione on-line” e, in questo caso, la votazione andrà ripetuta e ritenuta valida solo se vota il 50%+1 degli iscritti (numero noto forse solo a Casaleggio, dato che nessun esponente locale o nazionale può accedere agli elenchi degli iscritti).

Il M5S è POST-IDEOLOGICO: con questo motto si è sdoganata sostanzialmente una ideologia dell'usa e getta: l'ideologia “fluida” si adatta a vari contesti ed uditori, può dire tutto ed il contrario di tutto e che alla fine si è palesata in una ideologia reazionaria, securitaria e nazionalista.

W la Democrazia DIRETTA: per molti è aggettivo, per altri è participio passato: diretta da chi? La democrazia ridotta a mesa consultazione (nemmeno vincolante, a leggere bene lo statuto) e la partecipazione che diventa un click! La demenza digitale (cfr. Alfred Spitzer) è una cosa maledettamente seria!

DA RIVOLUZIONARI A RIBELLI (funzionali ai reazionari): il declino degli attivisti (esempi virtuosi di cittadinanza attiva prima della nascita del Movimento 5 Stelle) è lento ma inesorabile. Nei Meetup c'era un'idea di società, di economia, di concezione dei diritti umani... insomma c'era una ideologia! Oggi a guardare quanto accade in parlamento, pare che si viva alla giornata.
Nato per contrastare il sistema partitocratico in vigore, il M5S si è trasformato in una sorta di strumento funzionale alla persistenza del sistema stesso.

IL BRAND M5S

Il M5S è un brand con ottime capacità di fidelizzazione dell'utente/consumatore. Gli eletti, dal 2013 ad oggi, sempre più testimonial. L'idea di porta-voce è calzante. Non l'individuo con le proprie capacità ma un volto (o una storia) assimilabile al brand, che porta con sé dei valori che devono essere correttamente e opportunamente veicolati.
La genialità dell'operazione (che non è nuova alla nostra storia politica ma, di certo, molto spinta e innovativa nei mezzi) è evidente se si guarda al capitolo “costi”.
I costi dell'attività locale – decisamente meno rilevanti per qualsiasi brand – sono a carico dei portavoce locali e dei gruppi di riferimento. Per i portavoce regionali e nazionali, invece, c'è un cospicuo “rimborso” che prevede, però, un contributo (rectius percentuale) da riconoscere alla “casa madre”. In fondo, senza il “simbolo”, senza il “marchio” chi sarebbero questi soggetti perlopiù sconosciuti?
Il brand vende il brand e la sua funzione è incrementare il brand.
La titolarità del marchio e delle strutture (tutte on line) non è pubblica o collettiva, bensì privata. È il mercato, bellezza! La privatizzazione dello spazio politico, il marketing elettorale che fagocita la politica.
A livello - locale e non - funziona come un
franchising. Tu metti i soldi (l'investimento iniziale) e l'impegno personale (il capitale umano), io M5S il mio potente brand. Maggiore è il ritorno economico (es. parlamentare), minore è la tua libertà di espressione. Il codice etico lo dimostra. L'obbligo di utilizzo della piattaforma Rousseau £come principale mezzo di comunicazione”, il controllo delle dichiarazioni pubbliche e le sanzioni colpiscono i consiglieri regionali e i parlamentari. Il consigliere comunale, ultima ruota del carro, è molto meno controllato/condizionato a fronte di un risibile ritorno economico e di una limitatissima notorietà.
L'utilizzo di nuovi strumenti di creazione e conservazione del potere non esclude, tuttavia, i vecchi schemi: l'occupazione dei posti di potere tramite affidamento a cerchie ristrette, la cooptazione, la selezione dei candidati (rectius dei candidabili) secondo criteri di fedeltà, le lotte interne.

LA DEMOCRAZIA NON È UN CLICK

Il M5S non è democratico. Se lo fosse avrei accettato di essere in minoranza. Mi sarebbe bastato avere un luogo in cui discutere le mie idee e provare a con-vincere la maggioranza. Ma questo luogo, per il M5S, semplicemente non esiste.
Da persona che 10 anni fa ha voluto creare un'alternativa ai partiti tradizionali, ho investito anni in attività sul territorio, unitamente a qualche migliaio di euro, in un contenitore che aveva sì delle falle ma che speravo potesse migliorare soprattutto facendo crescere al proprio interno un gruppo di persone che potessero dare vita ad una classe dirigente: in 5 anni non si è investito in questa direzione.
Anche i MeetUp (i primi gruppi di cittadini attivi nel proprio comune) sono stati lasciati morire “scientificamente” spostando tutta l'organizzazione sulla piattaforma Rousseau che ovviamente non è gestita dai singoli gruppi, ma dallo Staff (!!!). Una fine nefasta che mi ha ricordato (nella sua diabolica programmazione) quella riservata alle c.d. Fabbriche di Nichi, fatte nascere e fatte morire da Vendola a cavallo delle elezioni regionali pugliesi del 2010.

Il M5S non è democratico, neppure, nella scelta dei candidati, essendoci un filtro ossia un sistema di selezione che individua (dall'alto verso il basso) i “meritevoli”. Non essendoci nessuna trasparenza in ordine ai “referenti territoriali”, nominati e non eletti da alcuno, l'elettore/simpatizzante deve adottare un atteggiamento di fiducia anzi di fede nell'infallibilità del leader che deve essere accompagnato dalla fiducia nelle sanzioni applicate al selezionato che si riveli immeritevole. Anche il sistema sanzionatorio non prevede alcun serio sistema di controllo da parte della base che, in assenza di luoghi decisionali, si “sfoga” sui social dove, infatti, fioriscono gruppi informali a livello locale, regionale e nazionale. I social hanno, tuttavia, una eco limitata dal numero di “ascoltatori”. Anche i media tradizionali, tuttavia, non sono un'alternativa perché privi di credibilità. Ogni critica da questi proveniente è attaccata come frutto di un accordo tra “media nemico” e avversario politico con l'effetto di identificare ogni media critico (a prescindere dal contenuto della critica) con l'avversario politico.
Non esiste, poi, alcuna democrazia nelle scelte fondamentali del partito M5S.
La base non ha un luogo dove assumere le decisioni. I luoghi fisici sono banditi ab origine dal M5S che, per segnare la propria distanza dai partiti, non ha mai voluto aprire “sezioni” e, nelle sue ultime elaborazioni, ha negato ogni valore ai meet-up. Il simbolo è concesso, anche localmente, con tempi variabili e, comunque, solo in prossimità di un'elezione politica. Il vantaggio dovrebbe essere quello di evitare “rendite di posizione” e “politici di professione”. In realtà, poiché è impossibile – almeno a livello locale – prescindere dalle personalità, chi vuole presentare una lista deve crearsi una notorietà territoriale e, ovviamente, accreditarsi ai leader (o alla sua corte) per prevalere in eventuali scontri interni alla stessa comunità.
Nulla di nuovo rispetto a quanto avviene nei partiti con la differenza che si vende all'elettorato una differenza, una “verginità” che non esiste. E che soprattutto non può più esistere oggi, a sei anni dalla nascita del M5S, con rendite di posizione ben consolidate.
Il capo politico, i parlamentari, i consiglieri regionali sono piccoli centri di potere che – a loro volta- devono aver fiducia nel sistema on line da cui possono comunque essere facilmente esclusi. Basta un click. In un contesto fisico (es. assemblea) non è semplice far scomparire una candidatura. La si può osteggiare, si possono “comprare” i voti contrari, minacciare i favorevoli, costringere il candidato a ritirarsi o a non presentarsi ma un minimo di difficoltà e di polvere si crea.
On Line la candidatura sgradita semplicemente scompare. Anzi, suprema magia del digitale, scompare il candidato. Ovviamente i più visibili non possono venir meno così facilmente ed è, per questo, che il privilegio della visibilità è dato a pochissimi attraverso regole stringenti fino al ridicolo sotto il capitolo “comunicazione”, in mano a soggetti del tutto svincolati dagli organi politici e di nomina non elettiva (Casaleggio junior è, infatti, mero erede dinastico e il ruolo di Casalino non è discutibile nemmeno on line). Tutti hanno inoltre accettate supinamente che Casaleggio junior fosse allo stesso tempo presidente, tesoriere e amministratore unico dell'Associazione Rousseau che, gestisce (leggi controlla) i dati degli iscritti al Movimento 5 Stelle!
La possibilità di essere esclusi e l'impossibilità di difendersi (si può occupare una sezione di partito ma non un sito web) crea una auto-censura difensiva in (quasi) tutti. Nessuno vuole essere il prossimo escluso, il reietto, il traditore, il colluso con il “nemico”. Sia perché mosso dalla sincera (e illusoria) volontà di cambiare le cose, sia per mera convenienza.
I simpatizzanti non vogliono smettere di credere. Alcuni hanno da tempo smesso di credere che esista qualcosa di meglio. Ad altri va semplicemente bene così, perché almeno i “politici” hanno pagato prezzo per le loro azioni.

LE TRE FASI DEL MOVIMENTO

Da attivista, ho visto il M5S attraversare 3 fasi:
  1. Ia fase DELLA SPERANZA: periodo iniziale. Il M5S ancora non esiste, i vari meetup, non contenti dello stato dell'arte, si adoperano nei propri territori progettando, autodeterminandosi, percorsi di cittadinanza attiva che conducano anche ad una alternativa in sede elettorale;
  2. fase DELLA FIDUCIA: dal 2013 con l'ingresso in Parlamento dei primi “portavoce”, in molti si accorgono che la struttura che si andava creando attorno a questi, non era proprio il massimo; la trasparenza sui soldi dei gruppi parlamentari lasciava molto a desiderare. “Eppure -ci dicevamo- in questo momento non possiamo buttare all'aria tutto: diamo loro fiducia”!
  3. La terza fase (attuale) è quella DELLA FEDE: come accade in ogni religione, il M5S (versione 2018) ha dei dogmi che vanno accettati così come sono. Se li accetti (sottoscrivendoli anche da semplice attivista) sei dentro, altrimenti sei fuori.

Il “merito” degli oligarchi è stato quello di creare nel giro di una settimana una nuova associazione M5S nella quale hanno fatto confluire tutti i soci della prima versione, facendone accettare il nuovo Statuto, il nuovo Codice Etico, il nuovo Capo Politico, il nuovo Garante e soprattutto l'inedito, inscindibile e mortifero legame con l'associazione Rousseau. Accettazione, peraltro, propedeutica alla candidatura alle c.d. parlamentarie che si sarebbero svolte di lì a 2 mesi.
Appare evidente, dunque, come il Movimento 5 Stelle si sia geneticamente modificato. Da struttura libera e votata a scardinare il sistema politico-sociale del tempo, è diventato un giocattolino funzionale alla sopravvivenza di quello stesso sistema.
Se ci pensi bene, il M5S ha di fatto svuotato tantissimi movimenti politico-culturali di base (di destra e di sinistra) portandone gli esponenti di spicco a Roma e neutralizzandoli con la Rete (mai termine fu più appropriato).
Solo così ci si riesce a spiegare la svolta reazionaria di tutti quelli che oggi possiamo a ragione definire finti rivoluzionari fedeli alla linea del grande fratello.
Forse non lo sai, ma la primissima iniziativa di quelli che hanno creduto nella possibilità di una alternativa (il c.d. V-Day) fu organizzato per reintrodurre con una legge di iniziativa popolare il voto di preferenza: oggi di questa istanza non vi è nemmeno l'ombra nel c.d. contratto di governo. Come mai?

Caro lettore/elettore,
la soluzione, a mio avviso, non è guardare indietro. La degenerazione del discorso politico non è un'invenzione del M5S che ne è solo uno degli interpreti e degli artefici. Bisogna creare un nuovo campo da gioco. In cui fare rete, senza caderci dentro.

Altamura, 1 marzo 2019
Loretta Moramarco e Michele Loporcaro


 
Michele Loporcaro e Loretta Moramarco sono co-fondatori del movimento di cittadinanza attiva "IlGrillaio" e del relativo "Blog del Grillaio". Insieme hanno promosso la nascita di diversi comitati cittadini (Comitato AcquaBeneComune Altamura, Comitato ScuolaBeneComune Altamura, Comitato RifiutiZero, Rete RifiutiZero dell'ARO BA4 e la Rete Appulo-Lucana Salvalacqua".
Nel 2015 hanno partecipato alle elezioni sotto il simbolo del Movimento 5 Stelle. Il primo, con 945 preferenze è risultato il candidato più suffragato al comune di Altamura, la seconda ha raccolto 2129 preferenze nella lista regionale.





martedì 7 febbraio 2017

Comitato pugliese AcquaBeneComune ai consiglieri regionali



Gentilissimo/a Consigliere/a,
Le scriviamo perché in data 3 agosto 2016 il Consiglio Regionale ha votato all'unanimità una mozione per l'istituzione di un tavolo tecnico cui parteciperebbero istituzioni e cittadinanza, volto alla trasformazione di Aqp da società per azioni (quindi una forma giuridica che risponde al diritto privato che ha come obiettivo il profitto) ad azienda speciale che, avendo come obiettivo legale, il pareggio di bilancio, già escluderebbe a priori ogni forma di speculazione.
Questo in un contesto in cui la tariffa è in costante aumento e, annualmente, si contano in media 5000 distacchi del servizio per morosità senza che sia garantito il minimo vitale necessario alla soddisfazione del diritto umano all’acqua potabile.
Si tratta di un passaggio, come Lei saprà, per nulla superfluo, ma che rispetterebbe la volontà popolare chiaramente espressasi con i referendum del 2011, quando il 53% degli aventi diritto pugliesi si espresse contrariamente alla gestione a scopo di lucro del servizio idrico integrato.
Peraltro, occorre ricordare che se entro 2018 (termine della concessione della gestione ad AQP Spa) non vi saranno importanti cambiamenti di rotta, partirà automaticamente la gara d'appalto per la nuova gestione. E nulla impedirà a un privato di subentrare all'attuale gestione in house. E' compito della Politica impedire tutto ciò e, ripetiamo, rispettare e salvaguardare il volere popolare.
Siamo qui a scriverLe perché, nonostante il voto unanime del Consiglio Regionale, la giunta non ha ancora dato seguito alla prima convocazione del tavolo tecnico.
Le chiediamo quindi, in virtù del Suo status di eletto/a dal popolo, di dare seguito e rispettare l'ordine del giorno dello scorso 3 agosto 2016, esprimendosi a favore della costituzione del tavolo tecnico congiunto per verificare le modalità di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese.
Peraltro, dal 2010 giace agli atti una proposta di legge che, se ripulita di alcuni emendamenti inseriti di certo non per volontà del Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”, potrebbe davvero far tornare l'acquedotto dei pugliesi nelle mani dei pugliesi. Del resto in Europa e in Italia questo percorso di ripubblicizzazione. è già stato intrapreso con ottimi risultati.
Il nostro motto è: “Si scrive acqua, si legge democrazia”. Crediamo che Lei, democraticamente eletto/a a rappresentare i cittadini pugliese possa comprenderne meglio di ogni altro il senso profondo.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica
ABAP Puglia (Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi)
Associazione “Sviluppo Sostenibile”
Attivisti a 5 stelle Martina Franca (TA)
Azione Civile -Ingroia
Banca Etica – Gruppo Iniziativa Territoriale (Bari)
Beni Comuni - Taranto
Cobas – Confederazione dei Comitati di base
Collettivo EXIT di Barletta
Collettivo “Terra Rossa” di Lecce
Comitato Acqua - Palo del Colle (BA)
Comitato Acqua - Bari
Comitato di Terra di Bari per il NO alla Riforma Costituzionale
Comitato NO TRIV Terra di Bari
Consulta Ambiente - Santeramo (BA)
ConvochiamociperBari
Forum Ambiente e Salute – Lecce
Lecce Bene Comune
Masseria dei Monelli - Conversano (BA)
Missionari Comboniani Bari
Movimento Beni Comuni – Mesagne (BR)
Movimento “ilGrillaio” – Altamura (BA)
M5S Puglia
Popoli e Culture -
PRC - Bari
RifiutiZero Bari

Prof. Riccardo Petrella, Institut Européen de Recherche sur la Politique de l'Eau, IERPE


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Comitato pugliese "Acqua Bene Comune"

mercoledì 9 marzo 2016

Stop Glisofato! Vittoria Europea e ad Altamura?

http://ilgrillaio.blogspot.it/2016/03/stop-glisofato-vittoria-europea-e-ad.html

La scorsa settimana il ‪#‎m5sAltamura‬ ha depositato una MOZIONE NO GLISOFATO (vedi m5saltamura.it) contro l'utilizzo di questa pericolosa sostanza nel territorio comunale. Frutto del lavoro congiunto dei GdL Ambiente ed Urbanistica la mozione segue decine di altre mozioni presentate in decine di comuni.
Ora, grazie a Rosa D'Amato ed agli europarlamentari ‪#‎m5s‬ i comuni hanno un motivo in più per rinunciare al diserbo chimico.
Noi ce la mettiamo tutta affinché la voce del portavoce Pietro Masi sia supportata da quanti più argomenti/istanze dei cittadini possibile, ma è necessario che ognuno faccia la propria parte.
  Guarda la MOZIONE.

Iscriviti al forum, il tuo contributo è importante.

giovedì 25 febbraio 2016

26-02-2016 Incontro MICROCREDITO, Altamura

Presso la sala SIMONE VITI MAINO, p.zza ZANARDELLI Altamura.
 
Il microcredito è uno strumento finanziario, che si pone l’obiettivo di finanziare quelle realtà imprenditoriali che non sono in condizione di rivolgersi al sistema creditizio tradizionale per assenza di idonee garanzie.
Istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico il fondo è finanziato per oltre 10 MILIONI di euro dai parlamentari del M5S che rinunciano ad una parte cospicua del proprio stipendio. Il tetto finanziabile è di 25mila euro­ ma in taluni casi è possibile arrivare a 35mila per casi particolari quali le start up innovative.
Si ritiene importante la presenza degli studenti, in particolare, di coloro che stanno ultimando un percorso di formazione tecnica e professionale che potrebbero utilizzare questa opportunità di finanziamento per divenire gli imprenditori di domani.

N.B.: DURANTE L'INCONTRO SARA' POSSIBILE ISTRUIRE PRATICHE IN TEMPO REALE
 

INTERROGAZIONE M5S Altamura SULLE ZONE F1 (suolo Rossi)




Comunicato Stampa
INTERROGAZIONE M5S SULLE ZONE F1
(TIPO SUOLO ROSSI)
L'assessore regionale chiarisce: “Inappropriato ed incongruo ricomprendere, tra le attrezzature di interesse comune, gli esercizi commerciali, le strutture ricettive e simili”
Questione suolo Rossi – Parco degli Ulivi
Il progetto, approvato in Zona F1 del Piano Regolatore Generale (zona a servizio delle residenze) del PRG, ha provocato un salutare dibattito sia tra i cittadini sia in sede istituzionale. Il Movimento 5 Stelle Altamura dopo aver raccolto le istanze dei Comitato “Salviamo il parco degli ulivi” ,presentando una mozione a firma del portavoce M5S Pietro Masi e di Rosa Melodia (abc), non si è fermato.
Gli uffici preposti provvedevano comunque a riesaminare il progetto in discussione, pur non avendo sospeso le autorizzazioni, e tanto meno i lavori, attualmente in corso.
Di concerto con i portavoce M5S in Consiglio Regionale (Conca, Trevisi e Casili) il M5S Altamura ha presentato il 26/11/2015 una interrogazione a risposta scritta all’Assessore Regionale alla Pianificazione Territoriale, Prof.ssa Annamaria Curcuruto. Prendendo spunto dal caso specifico abbiamo deciso di dare alla questione la sua naturale valenza regionale, normativamente parlando.
Questa interrogazione è stata posta considerando che la risposta costituisce il più autorevole parere tecnico-amministrativo in merito, sperando che possa dipanare dubbi e perplessità sulle specifiche normative trattate, nell’interesse di tutti i 258 Comuni pugliesi.
La Curcuruto precisa, tra l’altro: “Le tipologie di attrezzature ammissibili, in ogni caso di uso pubblico, da assicurare attraverso le adeguate forme convenzionali-sono necessariamente quelle espressamente ricomprese nell’ambito delle disposizioni del citato Art. 3 del D.M. 1444/1968, comunque prevalenti rispetto alle indicazioni della pianificazione urbanistica locale”
Si può desumere, dalla risposta pervenuta, che le motivazioni del comitato cittadino contemplate in questa interrogazione erano sostanziali, e che non c’è molto da interpretare riguardo le prescrizioni normative in oggetto.
In allegato (VEDI PRIMO COMMENTO) il link al documento con la risposta dell’Assessore, che il M5S mette a disposizione del Comitato dei cittadini e degli Uffici preposti all’esame delle pratiche urbanistiche, con l’auspicio che possa essere di supporto alle rispettive valutazioni ed azioni a compiersi.

 Altamura, lì 22.02.2016

Gruppo Consigliare M5S Altamura


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mercoledì 24 febbraio 2016

MICROCREDITO. I soldi restituiti dai 5 stelle tornano ai cittadini



Comunicato Stampa

Il Movimento 5 Stelle Altamura invita all’evento del 26 febbraio presso il S.V. Maino

 MICROCREDITO. 
I soldi restituiti dai 5 stelle tornano ai cittadini

Interverranno Francesco Cariello (M5S Camera Deputati) e Mario Conca (M5S Regione Puglia)


Venerdì 26 febbraio alle 18,30 ad Altamura (sala Simone Viti Maino) si parla di economia locale in crisi, di stretta del credito da parte degli istituti bancari e di come sia ancora possibile trovare un rimedio concreto a tutto questo. Il fondo di garanzia per il MICROCREDITO, ha l’obiettivo di finanziare lavoratori autonomi e micro imprese che non sono in condizione di rivolgersi al sistema creditizio tradizionale per assenza di idonee garanzie. Istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico il fondo è finanziato per oltre 10 MILIONI di euro dai parlamentari del M5S che rinunciano ad una parte cospicua del proprio stipendio.
Soldi pubblici che tornano nelle tasche delle comunità locali. Il tetto finanziabile è di 25mila euro, ma in taluni casi è possibile arrivare a 35mila per aziende esistenti o idee imprenditoriali legate all’agricoltura, all’artigianato, al commercio, ai servizi e a tutte le start up innovative. “Anche gli altamurani potranno prendere la propria parte” dichiara Pietro Masi (consigliere M5S comune di Altamura). E aggiunge “Questo strumento si aggiunge a quello promosso dalla diocesi di Altamura e dalla Caritas con l’auspicio che anche il comune faccia la sua parte come già accade in altre realtà”.
Confidiamo nella partecipazione di tutte le associazioni di categoria imprenditoriali, degli istituti bancari del territorio, dei liberi professionisti del settore e, non ultima, si ritiene importante la presenza degli studenti, in particolare, di coloro che stanno ultimando un percorso di formazione tecnica e professionale ,che potrebbero utilizzare questa opportunità di finanziamento per divenire gli imprenditori di domani.

Pietro Masi(consigliere M5S Altamura)

lunedì 1 febbraio 2016

Queste cose le avreste sapute senza il ‪#‎m5sAltamura‬? CONDIVIDI! La commissione presieduta da Nicola Loizzo colpisce ancora!

VARIANTE URBANISTICA AGRI VIESTI SRL

Dopo le opacità sul progetto nel suolo Rossi (Parco degli ulivi) e dopo il parere favorevole per il mulino De Cecco su Via Corato (ampliamento del 250%!!)...
Ennesimo SCEMPIO dalla Commissione Urbanistica!

Il consiglio comunale accoglie, su parere positivo della stessa commissione, una variante urbanistica che va ancora una volta a dichiarare la supremazia degli interessi di pochi sulla legge!
In deroga alla normativa regionale, che fissa il limite per gli incrementi volumetrici al 100%, è stata infatti accolta la richiesta da parte della Agri Srl di un INCREMENTO VOLUMETRICO superiore al 215% del volume legittimo esistente!!

Come? Dichiarando la richiesta di INTERESSE PUBBLICO! Peccato che – normativa alla mano – la dichiarazione di interesse pubblico consenta l’ampliamento al 100% e non al 215%!! E poi qual è l’interesse pubblico? Quanti i posti di lavoro? Quale l’impatto sul territorio? Ci chiediamo cosa spinga la Commissione Urbanistica (quella che ci costa più di tutte) a sfidare le norme e lo stesso parere contrario del dirigente di settore.

E mentre si adottano delibere fantasiose per alcuni, per le tasse, i diritti e i servizi ai cittadini, invece, c’è posto solo nelle false promesse elettorali!

I cittadini attivi che partecipano ai Gruppi di Lavoro a sostegno di Pietro Masi presidiano assiduamente (e gratuitamente!) tutte le commissioni, per far conoscere a tutta la città come il diritto dei cittadini venga calpestato quotidianamente. 

 Curioso di contro il comportamento delle altre 'opposizioni': in commissione Luigi Lorusso e Raffaella Petronelli vanno via prima del voto, Antonello Stigliano non pervenuto...

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domenica 31 gennaio 2016

Vittoria M5S Altamura! Baratto amministrativo, APPROVATO!

Ieri, in consiglio comunale, la mozione “Baratto amministrativo” presentata dal Movimento 5 Stelle di Altamura è stata approvata all’unanimità.

Il provvedimento consentirà ai cittadini che non sono in regola con i tributi locali e che sono in difficoltà economica, di contribuire con ore di lavoro a servizio della comunità.

La proposta nasce dalla constatazione che sempre più concittadini altamurani incontrano difficoltà nel pagamento dei tributi comunali.
 

#m5saltamura #dallapartedeicittadini




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sabato 30 gennaio 2016

Rappresentativa di anziani al Consiglio Comunale

In Consiglio Comunale, una rappresentativa di anziani, utenti del centro polivalente "Simone Viti Maino", dopo aver protocollato una lettera, chiedono risposte sullo stato del centro e sul funzionamento dello stesso.
Con Pietro Masi Consigliere Comunale M5S Altamura abbiamo presentato un'interpellanza portando la discussione nell'assise comunale.
Ancora una volta la risposta del sindaco è stata fuorviante, piena di promesse e offensiva nei confronti dei nostri concittadini.
#ForteRispondi #m5sAltamura


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venerdì 15 gennaio 2016

Pietro MASI Movimento 5 Stelle, consiglio congiunto al Teatro Mercadante


ORGOGLIOSI di aver dato un contributo essenziale a questo evento ritirando una mozione del ‪#‎M5SALTAMURA‬ per favorire la maggione convergenza possibile.
SODDISFATTI perché il presidente del consiglio ha recepito e fatta propria l'idea di un coordinam. degli EE. LL. "NO SCORIE";
Quando sarà resa pubblica la Carta delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) si aprirà una fase di consultazione con tanto di promesse di soldi, posti di lavoro, investimenti....
La pillola (o la supposta) sarà resa molto allettante come è accaduto per il petrolio nella vicina basilicata.
OGGI ci siamo preoccupati per il RISCHIO SCORIE NUCLEARI, ma altrettanta attenzione dovremmo riservare alla risorsa vitale ACQUA messa a rischio dallo ‪#‎SBLOCCAITALIA‬ (‪#‎sfasciaItalia‬) che raddoppia le trivellazioni attorno al Pertusillo (tanto i pugliesi potranno prendere acqua dall'Albania, cit. Emiliano) e nell'Adriatico (per la gioia dei pescatori ed albergatori)
AUSPICHIAMO che le forze politiche che esprimono esponenti di governo non si limitino alla solita passerella mediatica.
Il #m5sAltamura vigilerà come sempre sull'evoluzione di questa brutta sCoria.

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giovedì 14 gennaio 2016

Consiglio Comunale congiunto presso il Teatro Mercadante, Altamura


Oggi alle 16,30 al Teatro Mercadante di Altamura, avrà luogo un consiglio congiunto tra i comuni di Altamura, Matera, Gravina, Santeramo, Poggiorsini, Irsina, Spinazzola per dire NO ALLE SCORIE NUCLEARI SULLA MURGIA. Il coordinamento NO SCORIE è un risultato di cui va dato atto al ‪#‎m5sAltamura‬ che con Pietro Masi ha portato nelle istituzioni istanze provenienti dal mondo dei comitati, delle associazioni di categoria quali agricoltori e artigiani. (vedi link primo commento al post) Leggere e sui mezzi di (dis)informazione locale (carta e on line) il solito incensamento dei politici/potenti di turno è sintomatico della gravissima assenza di INFORMAZIONE che ci condanna alla ignoranza. Bene hanno fatto Andrea Moramarco e Donato Pinto a chiarire alcuni passaggi e ristabilire la verità dei fatti DEmistificando la ricostruzione della Gazzetta. La deputata del PD Liliana Ventricelli avrà pure fatto l'interpellanza (al Ministro del suo stesso partito!!!) in parlamento, ma ciò non toglie che resta colei ha votato a favore di norme (vedi Sblocca Italia o ‪#‎sfasciaItalia‬) che raddoppieranno le trivellazioni attorno al Pertusillo (tanto l'Acquedotto pugliese attingerà in Albania!!!), consentiranno di trivellare nel mare adriatico (tanto pescatori e albergatori pugliesi potranno lavorare altrove) e soprattutto puntano a risolvere il problema rifiuti attraverso gli inceneritori. L'Italia è al 79° posto (su 180) per la Libertà di Informazione, un motivo ci sarà.

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venerdì 4 dicembre 2015

Finalemente il tavolo tecnico intercomunale ‪NO-scorie

 Su input del ‪#‎m5sAltamura‬ ad Altamura si è costituito il Tavolo tecnico NO SCORIE dei comuni di Altamura, Gravina, Santeramo, Poggiorsini, Irsina, Matera per fare fronte unico contro convocato dallo stesso Comune di Altamura.
Il tavolo tecnico intercomunale ‪#‎NOscorie‬ proposto dal ‪#‎m5sAltamura‬ è una realtà. Questo tipo di coordinamento è REPLICABILE ovunque ci sia il rischio Deposito Unico Scorie Nucleari. tutti i documenti su m5sAltamura .it
Obiettivo organizzare un fronte unico contro l'ipotesi di un Deposito Scorie Nucleari sulla Murgia.
Report dell' incontro a breve su m5sAltamura. it (GDL Ambiente)

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giovedì 26 novembre 2015

Proteggiamo il territorio. Altamura DENUCLEARIZZATA!


Grazie al ‪#‎m5saltamura‬ la scottante questione delle SCORIE NUCLEARI arriva in consiglio comunale e presto ci sarà un incontro tra i comuni del territorio murgiano. E' un vero peccato che l'amministrazione Forte arrivi a questo appuntamento senza una delibera che sancisca in maniera seria e vincolante la posizione del Comune in merito.... per dire: Poggiorsini è un comune "denuclearizzato", Gravina ha avviato l'iter qualche giorno fa (spinto dagli attivisti di Gravina5stelle che avevano ripreso proprio la nostra mozione)....

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mercoledì 26 agosto 2015

..terzo consiglio comunale dell'era Forte...


Ieri si è celebrato il terzo consiglio comunale dell'era Forte...
nominato, alla terza votazione, Petrara Antonio vice presidente del Consiglio comunale; definite le commissioni, non con pochi malumori; a tal proposito abbiamo fatto notare all'intera assise che pur essendo la 2° forza politica del paese non abbiamo un'adeguata rappresentanza in tutte le commissioni essendo stati inseriti solo nella commissione bilancio. A riguardo, il segretario ha fatto riferimento ad una nota ministeriale del 2012 che auspicava la presenza di tutte le forze politiche all'interno delle commissioni, con un occhio di riguardo alla spesa pubblica. Staremo a vedere
P.s.: nell'intermezzo del consiglio c'è stato l'intervento, non prenotato, di un piccione viaggiatore...forse aveva qualche messaggio per qualcuno. Video

Movimento 5 Stelle Altamura
Pietro Masi Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle Altamura

mercoledì 20 maggio 2015

L. Moramarco con F. Daga. Acqua PRIMA stella!

La nostra prima stella è l'ACQUA. Pretendiamo il rispetto della volontà popolare: un servizio idrico integrato pubblico e partecipato, trasparente e attento alla salvaguardia di questo bene comune. L'acquedotto più grande d'Europa non può essere una s.p.a. Il 2018 è vicino e siamo tutti chiamati ad una scelta di responsabilità e coerenza con la volontà popolare espressa nei referendum del giugno 2011.

mercoledì 29 aprile 2015

Altamura mobilità SOSTENIBILE con D. Pinto, V. Labarile, F. Stella


Altamura - MOBILITA' SOSTENIBILE (video completo)
2 cronometri, 4 bici e 1 auto in giro attorno al centro di Altamura. 

Un test sulla mobilità sostenibile (?) nel nostro paese.
Ecco i risultati!

lunedì 27 aprile 2015

IN CASO DI CASA - L'accesso consapevole alla prima casa


Cosa bisogna sapere prima di comprare una casa? 
Esiste un solo modo per diventare “proprietari” della prima abitazione? 
Quali i vantaggi e quali i rischi? 
A cosa dovremmo far attenzione quando decidiamo di contrarre un mutuo?
A queste e molte altre domande risponderà l'avv. Massimo Melpignano, vice presidente ADUSBEF Puglia, consulente e ospite di “Mi manda RAI TRE”, sollecitato dall'avv. Loretta Moramarco, candidata M5s Regione Puglia.

Un momento di confronto tra le domande dei cittadini, la conoscenza degli esperti e le proposte della politica “in caso di casa”.

La casa è il primo pensiero (e limite) delle giovani coppie che vogliono “mettere su famiglia” e dei single che vogliono maggiore autonomia dal nucleo familiare d'origine. In Italia, il 76,6% delle famiglie risulta risiedere in abitazioni di proprietà, dato che cresce al Sud fino all'82% [dati Agenzia delle Entrate 2012]. 

Il diritto alla casa è un diritto fondamentale della persona che fatica a trovare attuazione, sia per le giovani generazioni che non riescono ad accedervi sia per le famiglie che si ritrovano prive di reddito dopo aver contratto un mutuo. 

Un diritto che può e deve essere salvaguardato tutelando,contestualmente, il territorio.