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mercoledì 14 luglio 2010

il Popolo dell'Acqua chiama Bruxelles RISPONDE (1)



Lo scorso 23 maggio partiva da Sezano (VR) sede del Monastere del Bene Comune e della
Facoltà dell'Acqua un comunicato stampa ed una video-denuncia denuncia di Riccardo Petrella per stigmatizzare le parole del portavoce della Commissione Europea Joe Hennon il quale dichiarava: "Noi consideriamo l'acqua una merce come tutte le altre" (leggi qui)
Seguiva un invito ad un mail bombing che ha portato nei giorni scorsi ad un primo risultato: una interrogazone scritta da parte di alcuni europarlamentari nella quale accusano la Commissione Europea di aver abbandonato la pozione di neutralità relativa al regime di proprietà dell’acqua e della gestione dei servizi idrici la cui scelta compete alla sovranità degli stati membri.

Associazione Monastero del Bene Comune

COMUNICATO STAMPA

Primo RISULTATO dopo la denuncia della dichiarazione del portavoce C.E. "l'acqua è una merce"

A seguito dell’iniziativa di denuncia della Facoltà dell'Acqua dell'U.B.C. (22/05/2010 vedi link), contro la dichiarazione del portavoce della Commissione Europea in favore della mercificazione dell’acqua, centinaia sono state le e-mails inviate a Bruxelles da cittadini italiani e francesi.

La risposta inviata dal portavoce della Commissione Europea Joe Hennon - centrata sul classico "avete mal interpretato" - non è stata così convincente da impedire ad un gruppo di parlamentari europei di deporre lo scorso 2 luglio un'interrogazione scritta rivolta alla Commissione Europea, in cui la accusano di aver abbandonato la pozione di neutralità relativa al regime di proprietà dell’acqua e della gestione dei servizi idrici la cui scelta compete alla sovranità degli stati membri.

Il testo dell’interrogazione (vedi link) vede fra i primi firmatari gli europarlamentari italiani del Pd, Guido Milana, Vittorio Prodi, Debora Serrachiani, unitamente alla Vicepresidente del Parlamento Europeo Isabelle Durant (Belgio, Les Verts) ed al noto José Bové (Francia, Europe Ecologie). La Commissione Europea dovrà rispondere entro la fine di settembre 2010.

Oltre a continuare la sensibilizzazione dei parlamentari europei di altri Paesi, annunciamo che, all'inizio di settembre proporremo di effettuare un nuovo e-mail bombing indirizzato direttamente ai Commissari europei responsabili della politica dell'acqua.

Riccardo Petrella, presidente Facoltà dell'Acqua - U.B.C. (Bruxelles)

Rosario Lembo, direttore Facoltà dell'Acqua - U.B.C., presidente Comitato Italiano Contratto Mondiale dell'Acqua (Milano)

Alessandro Mazzer, presidente Ass. Monastero del Bene Comune (Verona)

Per ogni informazione:

Riccardo Petrella, Facoltà dell'Acqua - U.B.C. tel. +32 475 288856

Alessandro Mazzer, Ass. Monastero del Bene Comune tel. 349 8126644

P.S.: Segnaliamo altresì che diversi organismi di stanza a Bruxelles quali Forum della Società Civile, Via Campesina, Climate Justice Now, hanno espresso la loro disponibilità a dar vita ad un gruppo di lavoro che si prefigge di promuovere la costituzione di una piattaforma europea di associazioni e movimenti per lanciare nel 2011 l'iniziativa cittadina europea per la modifica della direttiva quadro europea sull'acqua. Ritorneremo sull'argomento nella seconda metà di settembre, seguiteci su www.monasterodelbenecomune.org e www.universitadelbenecomune.org

mercoledì 17 febbraio 2010

No al nucleare? L'Europa ha detto NI mentre Obama la fa verde



In giorni come quelli che viviamo c'è da chiedersi di chi ci si può fidare.
Sono giorni in cui
Polverini (Lazio), a sorpresa, dice no al nucleare.
Palese (Puglia) dice no al nucleare... in puglia: in basilicata può starci!!!
Berlusconi va in Albania a fare battute squallide sulle donne (ennesima figura di merda!) nonchè accordarsi con il governo albanese per installare oltre-Adriatico centrali nucleari ed importarne l'energia elettrica.
Oggi la ciliegina sulla torta: Obama annuncia la ripresa degli investimenti per il nucleare negli usa. Ma la cosa peggiore è, come sempre la mistificazione con cui si giustificano alcune scelte. Barak sosterrebbe che il nucleare può essere "verde". Barak! Checcaccio dici, Barak!
Ora spero che Grillo prenda al più presto le distanze da questa scelta ipocrita.

In questo caos è bene cominciare a fare un po' d'ordine, magari andando a vedere cosa è successo nel Parlamento Europeo a fine novembre quando si è votata la risoluzione sui cambiamenti climatici. La stessa presentata al vertice mondiale di Copenhagen dello scorso dicembre e che chiamava i nostri rappresentanti a Strasburgo ad esprimersi, tra le altre cose, anche sul nucleare. Soprattutto all'indomani di indiscrezioni che vedrebbero Mola, Nardò, Scanzano nella lista Enel-Edf dei siti "nucleari.

Riportiamo un articolo di Carlo Vulpio che fa riflettere.

Per sapere come la pensano tutti i candidati alle prossime regionali, CLICCA QUI per leggere un bel post di Susanna Ambivero


L’Italia ringrazierà per sempre i suoi 57 italianuzzi (+ 7 furbi astenuti e/o assenti) che a Strasburgo hanno votato a favore della suppostina nucleare “nascosta” nella risoluzione europea sui cambiamenti climatici
Pubblicato su da Carlo Vulpio (carlovulpio.it)
O qualcuno non legge ciò che vota, o lo legge e non lo capisce, o lo legge lo capisce e spera che non lo leggano anche gli altri, oppure non lo legge non lo capisce e crede che nessuno andrà mai a controllare.

Fatto sta che i 736 parlamentari europei ci hanno fatto un gran bel regalo. Una suppostina atomica, sotto forma di poche righe, nascosta tra le pieghe di una ridondante risoluzione europarlamentare: quella sui cambiamenti climatici, votata il 25 novembre 2009 e portata come voce unica della Ue alla conferenza di Copenaghen del dicembre scorso.

Dov’è la suppostina?
Eccola, al punto 36 della risoluzione di cui stiamo parlando: “Il Parlamento europeo – dice il comma 36 – sottolinea che una transizione internazionale verso un’economia a basse emissioni di carbonio porterà a considerare l’energia nucleare come un elemento importante del mix energetico nel medio termine; precisa tuttavia che la questione della sicurezza del ciclo del combustibile nucleare va affrontata in modo adeguato a livello internazionale al fine di garantire il massimo livello possibile di sicurezza”.

Chiaro no? Con l’assicurazione... (continua)