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martedì 26 luglio 2011

Forze vecchie e stronzate nuove



Stendere uno striscione abusivo dinanzi al centro interculturale per rivendicare il diritto degli italiani (soltanto "agl'italiani") è segno di visione parziale e anacronistica del mondo che ci circonda. Un decennio di leghismo condito con celodurismo e notiziari che fanno leva sulla PAURA del diverso, dello straniero hanno (ri)portato un clima di xenofobia, intolleranza e razzismo nel nostro paese. Ma fin qui...
Aggiungeteci la sconcertante idea di fare proseliti strumentalizzando anche la morte della cantante britannica Amy Winehouse (leggi qui) ed avrete ancora più chiaro il quadro ideologico di questi soggetti che hanno finanche promosso i referendum sull'acqua, ma senza evidentemente capire che l'acqua è un paradigma culturale (e non potrebbe essere diversamente) non una battaglia settoriale per difendere i privilegi di uno stato o di una razza a danno degli altri.

Essere per l'acqua pubblica è molto di più di una dichiarazione di principio: significa concepire l'intero pianeta in termini di relazioni. Tutto è in relazione con tutto: non esiste l'acqua "mia", non esiste il "mio" diritto alla salute! Dire no alla mercificazione dell'acqua significa concepire l'uomo come parte integrante del ciclo dell'acqua: gli uomini (tutti) sono parte dell'incessante ciclo dell'acqua.
Chi glie lo spiega a questi che nel 70% del loro corpo potrebbe scorrere il sudore di pelli scure degli abitanti dell'Africo sub-sahariana, le lacrime degli occhi stretti cinesi... la saliva degli arabi o l'urina degli ebrei?

Abbiamo motivo di pensare che questi atteggiamenti razzisti non sempre si trasformano in comportamenti razzisti soprattuto quando si hanno davanti le persone... diverse, di colore, di diversa religione... soprattutto quando ci soffermiamo a pensare che quelli che oggi chimiamo extracomunitari altro non sono che una replica di quello che sono stati i nostri nonni e bisnonni quando emigravano alla MERICA perchè sognavano un futuro migliore.
GUARDA QUESTO VIDEO e fallo girare...

venerdì 6 maggio 2011

Il razzismo è di casa. E' proprio vero.


Due giorni fa scrivevamo " il razzismo è di casa". Oggi possiamo purtroppo confermarlo.
Degli oltre quaranta commenti ai due post che abbiamo dedicato al video sul "controllare di razza", ben oltre la metà sono pesantemente "razzisti" o a difesa del controllore, oltre a contenere insulti nei nostri confronti. Peggio ancora per i commenti su youtube!!
Facciamo fatica a capire le reazioni di tutti questi internauti - moltissimi in questi due giorni dopo la segnalazione del video da parte di Repubblica.it e del FattoQuotidiano.it e dopo il servizio di oggi del TG3 - perché il nostro movente era lineare, quasi banale: non si può - in nessun caso - calpestare la dignità di un essere umano.
A prescindere dalle condizioni sociali, a prescindere dal colore della pelle, a prescindere dalla gentilezza/simpatia della persona, a prescindere anche dall'arroganza...la dignità spetta all'individuo in quanto individuo.
E' un fondamento di civilità che talvolta potrà essere anche difficile da rispettare, ma è un paletto che non si può oltrepassare se si vuole evitare di cadere nella banalità del male.
L'esasperazione - che molti lettori ritengono giustificativa del comportamento del controllore - non può essere sufficiente a scusare le violazioni della dignità umana, in questo come in altri casi.
Non è nostra intenzione creare uno stigma sociale a carico della persona che ha proferito quelle parole offensive ma il suo comportamento non può essere giustificato o passare inosservato.

giovedì 5 maggio 2011

Controllore CONTROLLATO!

Dal sito di repubblica.it
Il video del Controllore di Razza che abbiamo ripreso nel post di oggi ha fa comincia a sortire qualche effetto. Centinaia di visualizzazioni in poche ore, tam tam su facebook e...
Il presidente delle FAL, in una nota su FB chiede pubblicamente scusa per l'accaduto, invitando chi ha girato il video a segnalare bene giorno e tratta:


in serata la notizia arriva anche su Repubblica.it. e sul sito dell'Osservatorio sulla repressione.
Bene così!

il razzismo è di casa



Alcuni giorni fa dei ragazzi ci hanno segnalato un video girato su una carrozza delle Ferrovie Appulo Lucane che collegano Bari a Potenza (passando per Altamura e Matera).
Le immagini non sono chiarissime, ma l'audio è sconcertante. Un uomo del personale di bordo pronuncia frasi gravissime nei confronti di persone straniere (forse nord-africani).
La cattiveria gratuita non ha niente a che vedere con il ruolo di controllore di un servizio pubblico locale. Al "simpaticissimo" operatore delle FAL non bastava multare (o fare accomodare fuori, dato che il treno è fermo) i passeggeri non muniti di regolare biglietto?

Un invito ai ragazzi che hanno registrato: NON TACETE DINANZI A QUESTI ABUSI!
Sarebbe stato bello sentire un'ALTRA voce (oltre quella del simpaticone).

Vogliamo sperare che l'Amministrazione delle FAL prenda provvedimenti nei confronti del controllore "di razza" per evitare il ripetersi di queste situazioni incresciose!

venerdì 15 gennaio 2010

UNA MAIL CONTRO la DERIVA RAZZISTA del nostro paese





Nei giorni scorsi un ministro leghista con i baffetti e gli occhiali rossi ha detto che il diritto alla vita viene prima di tutto.... Parlava dei body scanner, quei congegni che vogliono mettere negli aeroporti per spiarci nelle mutande o nei reggiseni. Ma per il diritto alla vita si fa questo e al... e basta!
Il diritto alla vita lo si sbandiera dinanzi all'ipotesi attentati (per alimentare quel clima di PAURA dell'altro che è l'humus per l'intolleranza, madre del terrorismo) , ma lo si nasconde quando si tratta di gente estra-italiana. Ma il diritto alla vita prima di tutto vale solo negli aeroporti? E chi non vola? Capite in che mani siamo?

La vita diventa uno stendardo da difendere fanaticamente al capezzale di un malato terminale o nell'utero di una donna. PRIMA (troppo presto) e DOPO (troppo tardi) si difende la vita.
E DURANTE? Dov'è il diritto alla vita se "Rosarno" è solo la punta di un iceberg che è il frutto del freddo che ha preso in ostaggio i nostri cuori?

"Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri."
(Don Milani)

Allo scopo di mostrare il proprio dissenso verso una politica sempre più discriminatoria che troppo spesso parteggia per i più forti opprimendo oltre misura i deboli, è partita dal gruppo web “non sono bianco, non sono nero, voglio essere a colori” l’iniziativa di inviare una mail di protesta alla Presidenza della Repubblica.

Se anche voi condividete la necessità di non essere complici del degrado morale verso il quale ci stà portando questa politica discriminatoria, copia/incollate il testo che segue ed inviatelo tramite questo link al Presidente Giorgio Napolitano.



Alla Presidenza della Repubblica.


Il nostro Paese oggi non è quello immaginato, né dagli Italiani del Risorgimento, né dai Partigiani della Resistenza, specialmente quando esso si macchia di gravissime colpe come quella di essere diventato terra di discriminazioni razziali.
La Storia italica ha nelle sue stesse radici, più che in ogni altro angolo del mondo, una componente : la risultante millenaria dell’incontro tra grandi civiltà diverse, che hanno fatto sì che nel nostro stesso patrimonio genetico di abitanti di questa penisola siano inevitabilmente presenti elementi di multietnicità. Persino i nostri stessi caratteri somatici testimoniano questa verità: si provi ad entrare in una qualsiasi aula scolastica frequentata anche da soli cittadini italiani in qualunque regione italiana e si noterà che, a differenza che in paesi anglosassoni, scandinavi, slavi, lì troviamo volti i più diversi : mori, biondi, rossi, castani ; occhi neri, occhi azzurri, pelle scura, pelle olivastra, pelle chiara: sono proprio loro, i nostri figli !
I Padri Costituenti la Repubblica vollero solennemente sancire principi fondamentali che l’art. 3C ci ricorda: . Ma oggi appare così lontana l’osservanza di tali principi che, per quelli, che come noi, ne hanno fatto la loro base etica di vita, l’indignazione ha raggiunto un livello di non più sopportazione. Nel ricordare che l’Italia ha aderito alle piu'importanti convenzioni internazionali in tema di diritti umani, I cittadini, che si sono raccolti intorno al gruppo titolato : , presente tra le pagine del social network “Facebook”, si rivolgono ad Ella, Signor Presidente della Repubblica, affinchè ci sia un Suo intervento chiaro, nelle vesti di Garate della Carta Costituzionale, inteso a far valere quei principi, a richiamare il governo di questo Paese all’osservanza di quei principi, a sanzionare senza esitazione quelle formazioni partitiche che si sono distinte per atteggiamenti e propositi xenofobi e razzisti.
Noi Le inviamo questa nostra richiesta fiduciosi.
Ci auguriamo quanto prima che vengano presi provvedimenti chiari, intesi a porre un freno a quest’ondata di razzismo nel nostro Paese.
Il nostro gruppo, che non è il solo, ha però anche una precisa posizione che è quella, nel caso di insensibilità a questa nostra richiesta, di procedere a manifestazioni e proteste senza fermarci, intenzionati a condurre un’azione di civile lotta contro ogni forma di discriminazione razziale e ingiustizia sociale nei confronti dei deboli di qualsiasi etnia.

La ringraziamo per l’attenzione.
IL GRUPPO CONTRO IL RAZZISMO: “NON SONO BIANCO, NON SONO NERO VOGLIO ESSERE A COLORI” indirizzo mail : fratellicolorati@gmail.com

mercoledì 23 dicembre 2009

DIFENDI IL TUO SIMILE E DISTRUGGI TUTTO IL RESTO

(da: byoblu.com)


Caro Feltri, caro La Russa, caro Maroni, caro Belpietro, caro Fede, cari tutti,

vi siete indignati per una pagina su Facebook intitolata a Massimo Tartaglia. Questo perché la violenza, ed ogni riferimento ad essa, giustamente vi ripugna. Adesso, quindi, indignatevi per questo.

Il gruppo Facebook CAMERATI conta circa 2.000 membri. Il 16 settembre, sulla bacheca, gli amministratori scrivevano: "una rom di merda ha ucciso un signore di 70 anni perche non voleva dargli l'elemosina..."

Molti i commenti, tra cui spiccano quello della signora Tatiana Galbusera: "... e al tg subito dicono che ha nazionalità italiana... ma chi cazzo se ne frega... andrebbero uccisi da pikkoli tutti bastardi ladri e assassini del cazzoooooooo".

Il signor Carlo Montorfano aggiunge: "ci vorrebbe il lanciafiamme.. ". Per Michele Sabatini non basta, occorre "toglierlo subito di mezzo". Camerata Ale ribadisce che sono solamente "rom di merda", mentre Davide Bascetta suggerisce una soluzione: "bastardi rom tutti al rogo".
Paolo valenti si richiama alla Shoa e invoca Dio: "olocausto romeno....ke dio ce lo permetta...". Poi, non contento, suggerisce: "sterminio...". Ezio Caiati va più sul tecnico: "LA GOGNA E L'OLIO DI RICINO CON L'IMBUTO....", mentre Ivan Biancalani è reo confesso: "ne ho accoppato uno giusto ieri di rom di merda che mi ha insultato perchè non gli ho fatto l'elemosina....". Riccardo Lione è in vena di metafore: "QUESTI ROM SONO COME LA MONDEZZA, DA BRUCIARE E BASTA".

Marco Buscemi non si perde in lunghi giri di parole e non teme certo di fare apologia di reato: "ammazzatela sta merda". Luigi Lutanno è più comprensivo: "bisognerebbe tagliargli le palle almeno non fanno più danni quegli infami". Nicolas Casanova è uno studioso di genetica, e contribuisce con una riflessione dal taglio prettamente scientifico: "I rom? Sono la razza peggiore di tutte, persino di quella ebraica!". Non va per il sottile Domenico Gambale, che invece scrive: "va maltrattata e subire sofferenza fino alla morte.......". Apologia di reato?

Marco Stolfi si erge a tribunale popolare, processa e sentenzia in nome del branco: "Sentenza: Pena Capitale,mediante la GARROTA! Troia di merda! A NOI!". Dello stesso avviso è Marco Sangalli, che chiosa: "Meritano solo la morte peggiore... concordo con il camerata: NON SE NE PUÒ PIÙ... italia agli italiani.... A NOI!".

Daniele Ottaviani invoca la pulizia etnica: "sarebbe ora di cominciare a fare un po di pulizia troppa spazzatura in italia". Niko Di Ienno propone di allargare la prospettiva ai veri nemici: "non li maledico sta gente...maledico gli italiani ke si permettono ancora di dire "povera gente anke loro hanno diritto di vivere......" non so se mi capite!". Benito Camerata, un nome un programma, lo capisce benissimo e sottoscrive: "giusto entrambi sono un pericolo per l'italia". Dunque a repentaglio non è più solamente l'incolumità fisica del rom che avrebbe assassinato il signore di 70 anni, ma chiunque osi affermare che i rom hanno diritto a vivere.

Nella stessa pagina, a sinistra, si può leggere in stampatello:
"DIFENDI IL TUO SIMILE E
DISTRUGGI TUTTO IL RESTO
".
Non erano dichiarazioni del popolo viola, nè i fan di Massimo Tartaglia. Sono solamente alcuni dei commenti che i seguaci dell'ex partito di appartenenza dell'onorevole Ignazio La Russa, che ironia della sorte è Ministro della Difesa, pubblicano in rete, senza che nessun giornale e nessuna dichiarazione pubblica ne prenda le distanze.

Quando hai finito di turarti le orecchie, caro Ignazio, vorremmo sentire due parole anche su questo.