Visualizzazione post con etichetta REFERENDUM. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta REFERENDUM. Mostra tutti i post

domenica 24 marzo 2019

GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA tra referendum traditi, leggi di iniziativa popolare abbandonate e l'insostenibile "leggerezza" delle acque in bottiglia.


Se non visualizzi il video CLICCA QUI


comunicato stampa
GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA

tra referendum traditi, leggi di iniziativa popolare abbandonate
e l'insostenibile "leggerezza" delle acque in bottiglia.


Il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua. Il tema dell'appuntamento fissato dalle Nazioni Unite è "Non lasciare nessuno indietro". Il motto: “Chiunque tu sia, ovunque tu sia, l’acqua è un tuo diritto umano”.

A Matera, capitale europea della Cultura 2019  la giornata mondiale dell'acqua sarà declinata all'insegna delle acque minerali e dei mercanti d'acqua per i quali il diritto all'acqua significa al massimo regalare acqua in bottiglie (di plastica) ai senzatetto o finanziare (magari ad una ditta italianissima!) la costruzione di un pozzo in un villaggio africano.

Il consumo di acqua in bottiglia è il simbolo dell'ottusità di uomini e donne che continuano a mantenere stili di vita insostenibili. Scegliere di bere acqua da una bottiglia che ha percorso migliaia di km prima di arrivare sulla nostra tavola è uno schiaffo a Greta Thumberg ed a tutti quei ragazzi che con lei ci sbattono in faccia la realtà: "abbiamo solo 11 anni per cambiare sistema".



Mai come oggi, che i cambiamenti mettono a rischio il futuro delle nuove generazioni, l'ACQUA diventa il paradigma culturale delle POSSIBILITA' DI VITA DEGLI ESSERI UMANI SUL PIANETA.

Con i #FridaysForFuture milioni di ragazzi hanno rivendicato il diritto al futuro e chiesto azioni concrete per contrastare i cambiamenti climatici.

Nel paese (Italia) tra i primi al mondo per consumo di acque in bottiglia, i cambiamenti climatici si combattono ANCHE mettendo un freno all'uso dell'acqua in bottiglia ed alla sua pubblicità sui mass media.

Nel paese del Referendum del 2011 con 27 MILIONI di persone che voluto l'acqua fuori dal mercato il diritto all'acqua di difende con una gestione pubblica e partecipata degli acquedotti.

Nella città di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 urge una nuova Cultura dell'Acqua perchè l'acqua in bottiglia è la prova che siamo riusciti a rendere insostenibile finanche un gesto semplice come... bere un bicchiere d'acqua. Urge nuova Cultura dell'Acqua a Matera perchè proprio in Basilicata la tutela quali-quantitativa delle fonti (che dissetano alcuni milioni di persone anche in Puglia e Calabria) è messa continuamente a rischio da oltre 100 pozzi petroliferi e da 39 centrali di raccolta e trattamento (27 di olio greggio e 12 di gas naturale).

Riteniamo preoccupante il tentativo di strumentalizzazione di Papa Francesco ed dell'Enciclica "Laudato sii" per promuovere le acque in bottiglia.

Nella giornata Mondiale dell'Acqua sono altre le parole e le azioni che servono.



Esattamente un anno fa veniva ripresentata la proposta di legge sull'acqua pubblica alla Camera, a firma di diversi eletti del Movimento 5 stelle. Un testo che che deriva dalla legge d'iniziativa popolare presentata nel 2007 dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e sottoscritta in centinaia di banchetti da oltre 400 mila cittadini (di cui qualche migliaio ad altamurani).
Il percorso in Commissione Ambiente è fermo da settimane e ci sono oltre 200 emendamenti di maggioranza (!!) e di opposizione che rischiano di far cadere nel nulla anche questa iniziativa. Nel frattempo i mass media si affannano a dar voce ai privatizzatori e alle loro “ragioni”, dimentichi della volontà popolare espressa da oltre 27 milioni di italiani e italiane nei referendum del 2011.

Anche sul fronte regionale tutto tace, nonostante la proposta di ripubblicizzazione di AQP s.p.a. elaborata dal prof. Lucarelli per il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune nel tavolo tecnico paritetico dell'ormai lontano 2017.

Popolo dell'acqua, torniamo a far sentire la nostra voce, quella del bene comune al di sopra di ogni profitto!

#Salvalacqua

W l'ACQUA SAN RUBINETTO

Si scrive acqua, si legge democrazia



ilGrillaio Altamura



giovedì 28 novembre 2013

Lettera aperta al Sindaco Emiliano sulla delibera AIP e (mancato) rispetto del referendum 2011

L'Autorità idrica pugliese (AIP, che ha sostituito l'ATO puglia) è il soggetto rappresentativo dei comuni pugliesi per il governo pubblico dell’acqua, con sede legale in Bari. Ilconsiglio dell'AIP è composta da:

  • Presidente: Dr. Paolo Perrone - Sindaco di Lecce (LE)
  • Vicepresidente: Dr. Michele Emiliano - Sindaco di Bari (BA)
  • Avv. Nicola Giorgino - Sindaco di Andria (BT)
  • Dr. Francesco Angelo Scoditti - Sindaco di Mesagne (BR)
  • On. Angelo Cera - Sindaco di San Marco in Lamis (FG)

L'AIP la scorsa estate ha approvato il nuovo metodo tariffario che, in pratica, se ne frega del referendum sull'ACQUA del 2011 con il quale 27 milioni di italiani hanno detto chiaramente che sull'acqua non si può fare profitto. Ora, poichè tra questi cinque sindaci, ce n'è uno (Michele EMILIANO) che ha dichiarato più volte di volersi spendere per il rispetto dell'esito referendario, capite bene che qualcosa non quadra... 


Lettera aperta al Sindaco Emiliano


Gentilissimo Sindaco Emiliano,

Il 5 ottobre scorso, il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune ha tenuto una conferenza stampa all’ingresso del Municipio, proprio sotto la finestra del suo ufficio. Da quella stessa finestra per qualche tempo l’anno scorso è stato affisso lo striscione della campagna “Obbedienza Civile”, in difesa del risultato referendario dell’11 giugno 2011.

Ricordiamo bene la sua decisa presa di posizione il 5 maggio 2012 in difesa del voto di 27 milioni di italiani. Il comune di Bari convocò persino un coordinamento degli enti locali per l’acqua pubblica, giurando in quell’occasione una lotta dura per il ripristino della democrazia. Prendendo così una posizione opposta a quella che hanno avuto sia i governi nazionali succedutisi in questi tre anni, come anche quello pugliese.

Potrà quindi comprendere l’enorme sorpresa nel venire a conoscenza della delibera n. 26 del 16.07.2013 votata dal direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese, di cui il Comune di Bari fa parte e Lei è vice-presidente. Sì, perché la delibera in questione adegua fedelmente la tariffa Aqp, senza colpo ferire, al nuovo modello tariffario emanato dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas.

Avversiamo fortemente questa decisione, poiché si tratta di un metodo tariffario che nega l’esito referendario che pure Lei stesso un anno fa diceva di voler tutelare, dal momento che reintroduce nella voce di “oneri finanziari”, la remunerazione del capitale investito che era stata abrogata dal secondo quesito. In più, si individua la relativa quota da restituire agli utenti nel solo lasso di tempo Luglio/Dicembre 2011, introducendo un principio di retroattività del tutto inedito e scorretto.

Eppure si sarebbe potuto seguire l’esempio ben più virtuoso di altri enti locali che invece si sono opposti a viso aperto alla truffa del nuovo modello tariffario targato AEEG.

Ecco alcuni esempi:

MILANO: ll Consiglio comunale di Milano ha approvato nella seduta di lunedì 9 settembre la Delibera dell'ATO-Milano relativa al calcolo tariffario del SII e contestualmente l'OdG proposto dal Comitato Milanese Acqua pubblica e dal Comitato Italiano per il Contratto Mondiale per l'Acqua di presa di posizione contro il Metodo Tariffario Transitorio (MTT) dell'Autorità per l’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS (AEEG). L'OdG è stato approvato anche dalle opposizioni.

PESCARA: Il 26 giugno è saltata l'approvazione del nuovo MTT da parte dei sindaci della provincia di Pescara.

VERBANIA CUSIO OSSOLA: La Provincia di Verbania Cusio Ossola ha approvato un ordine del giorno in cui si esprime un giudizio fortemente negativo sul Metodo Tariffario Transitorio dell'AEEGin quanto viola esplicitamente l'esito referendario e si chiede le dimissioni dei membri dell'Authority.

FIRENZE-PISTOIA-PRATO: Venerdì 10 maggio, all’ultima assemblea della conferenza territoriale n.3 Mediovaldarno (Firenze, Pistoia, Prato) è stata ribadita all’unanimità dai sindaci la bocciatura della nuova tariffa idrica 2012-2013 dell’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e Gas) che non ha recepito l’esito referendario. La delibera dell’assemblea sottolinea anche che la mancata determinazione dei costi standard non permette di verificare il costo degli interventi fatti dai gestori, ponendo al di fuori del controllo dei sindaci le cifre contabilizzate come investimenti.

L'ex Ato 3 - Firenze, Prato e Pistoia : La conferenza dei Sindaci dell'ex ATO 3 Toscana (Firenze, Prato e Pistoia, gestione Publiacqua) riunitasi oggi ha detto no alla tariffa voluta dall'AEEG. Lo scorso martedì i sindaci dei Comuni della provincia di Arezzo l'avevano bocciata a grande maggioranza e ieri anche il Comune di Montecatini Terme (PT) ha preso posizione contro il sistema tariffario deliberato dall'AEEG approvando all'unanimità una mozione contro la tariffa truffa.

PIACENZA: Un documento da inviare all’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti per esprimere la contrarietà dei sindaci piacentini verso il nuovo metodo tariffario transitorio - relativo al servizio idrico - adottato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg).

REGGIO EMILIA: Martedì 16 aprile il Consiglio Locale ATERSIR della provincia di Reggio Emilia ha bocciato il nuovo metodo tariffario.

AREZZO,: La Conferenza Territoriale dei sindaci dei comuni della provincia di Arezzo dell'ATO4 ha bocciato a grande maggioranza il nuovo metodo tariffario proposto dall'AEEG,

MONTECATINI: Giovedì 18 aprile il Consiglio Comunale di Montecatini ha approvato all'unanimità una mozione che boccia il metodo tariffario transitorio elaborato dall'AEEG.

Ci saremmo aspettati, dati gli impegni da Lei presi di fronte ai cittadini pugliesi, che il Comune di Bari apparisse in questo elenco. Purtroppo non è così. Le ricordiamo inoltre che il direttivo dell’Aip composto da soli 5 membri, ha preso tale importante decisione a nome di tutti e 258 comuni pugliesi.

Come se tutto questo non bastasse, veniamo a conoscenza del fatto che la Giunta Comunale da Lei presieduta ha nuovamente avanzato la candidatura della città di Bari ad ospitare il World Water Forum nel 2015. Siamo davvero allibiti. Già il 10 settembre 2010, all’indomani della prima candidatura, avemmo modo di spiegare a Lei, all’assessore Sannicandro, attraverso una lettera messa agli atti, che si tratta della convention triennale delle multinazionali e delle potentissime lobby che spingono, per i propri interessi, i governi a privatizzare i servizi idrici integrati. Alcuni di questi soggetti sono gli stessi che vorrebbero mettere le mani su Aqp nel 2018, quando scadrà l’attuale affidamento. Ricordiamo, per rendere meglio l’idea, che l’ultimo World Water Forum tenutosi ad Istanbul ha derubricato, nelle tesi conclusive, l’acqua da “diritto” a “bisogno” (non diritto di cittadini/esseri umani ma bisogno di clienti/consumatori da soddisfare con i noti meccanismi di mercato), e che persino l’Onu ha voluto pubblicamente disconoscere tale iniziativa.

Pensiamo che una città come Bari, che due anni fa ha visto il 52% degli aventi diritto votare per il diritto all’acqua pubblica, non meriti questo sfregio.

Le chiediamo quindi, di rimettere in discussione il metodo tariffario adottato dall’Autorità Idrica Pugliese, opponendosi per davvero alle scelte dell’AEEG, e di ritirare la vergognosa candidatura della città di Bari ad ospitare il World Water Forum nel 2015.

Perché sappiamo per certo che la coerenza non è un bene comune come l’acqua e la democrazia, ma di sicuro è ciò che è lecito aspettarsi come un obbligo da parte di chi amministra una città, e domani vorrebbe amministrare una regione.

Distinti saluti.

Comitato Pugliese Acqua Bene Comune.

mercoledì 12 giugno 2013

acqua e nucleare: 4 referendum e un funerale (la democrazia)


Oggi ricorre il compleanno (o anniversario di morte) dei 4 Referendum storici sull'acqua e sul nucleare. Era il 12 e 13 giugno del 2011 e oltre 27 milioni di italiani hanno detto chiaramente come volevano che fosse gestita l'acqua. 
Da allora non è cambiato assolutamente niente (o quasi). 

Se all'inizio c'erano Berlusconi col suo ministro Ronchi a trovare mille scuse per giustificare la privatizzazione dei servizi pubblici locali (tra cui la gestione del servizio idrico) con grandi menzogne come "E' l'europa che ce lo chiede!",
 con Monti e i suoi ministri/banchieri non è andata meglio. A traghettarci tra i due c'era (e c'è ancora) il presidente Giorgio Napolitano che da garante dell'unità nazionale e della costituzione avrebbe dovuto tenere in considerazione l'eccezionale portata del risultato referendario, invece niente.   

Sebbene si trattasse di un referendum abrogativo, dato che in Italia abbiamo sono quelli, il voto e la partecipazione assolutamente non scontati, non lasciavano adito a dubbi: gli italiani volevano (e vogliono) che l'acqua sia gestita da enti pubblici e sull'acqua non ci sia nessun profitto (mediamente paghiamo un + 7% in bolletta).

In Puglia, dunque ci aspettavamo un acquedotto soggetto di diritto pubblico e diminuzione delle tariffe, invece...  l'AQP resta una SpA e la tariffa è pure aumentata. 

All'indomani del referendum il governo Vendola che sulla carta (dei giornali) aveva pure sostenuto il referendum, da un lato sbandierava la cosiddetta ripubblicizzazione dell'Acquedotto (legge bocciata per motivi diversi sia dal comitato pugliese ABC sia dal consiglio di stato!!), dall'altro lo stesso Vendola dichiarava "non abbasseremo le tariffe" «Non abbasseremo le tariffe.... Occorre fare i conti con la realtà... Perché non l'ho detto prima? Nessuno me lo ha chiesto». Che gran burlone!

Referendum inutile allora? MA CERTO CHE NO!
Con quel risultato straordinario abbiamo cancellato quelle norme (già esistenti) che obbligavano gli enti locali a mettere in mano ai privati (leggi: multinazionali) per vent'anni almeno la gestione del servizio idrico. 
ABBIAMO CANCELLATO L'OBBLIGO DI PRIVATIZZARE! CHE NON E' POCO!
Certo, dopo quei numeri, ci si aspettava qualcosa qualche mossa politica più ardita, soprattutto da chi sul tema dell'acqua ha impostato ben 2 campagne elettorali. Ma tant'è.

Oggi per una strana coincidenza apprendiamo delle dimissioni del neo amministratore unico Maselli dopo a soli 6 mesi dalla nomina.

Tra due giorni invece presso il tribunale di Ginosa avrà luogo una delle cause pilota che il comitato pugliese AcquaBeneComune ha promosso contro l'AQP SpA proprio sul mancato rispetto dell'esito referendario in bolletta. 
Auguri.
Stay tuned

giovedì 19 gennaio 2012

Obbedienza Civile in uno stato disobbediente (al referendum)



A sette mesi dal referendum con cui gli italiani hanno ribadito il carattere di bene comune dell’acqua e hanno detto no ai tentativi di privatizzare i servizi idrici, la volontà popolare non è stata ancora rispettata. Ad oggi, infatti, a livello locale nessun gestore ha abbassato le tariffe idriche intervenendo sulla voce «remunerazione del capitale investito» oggetto del secondo quesito referendario.
Per questo, in tutta Italia, è stata lanciata la campagna di “Obbedienza Civile” che in Puglia presenteremo venerdì 20 gennaio (ore 17.00 presso l’Aula Aldo Moro dell’Università di Bari, Facoltà di Giurisprudenza, Via C. Battisti, 1) organizzando un dibattito pubblico con personalità, fra le altre, come il prof. Riccardo Petrella (fra i massimi esponenti a livello europeo e mondiale sul tema del diritto all'acqua), il prof. Alberto Lucarelli (fra gli estensori dei quesiti referendari ), il dott. Rosario Lembo (Presidente del Contratto Mondiale sull'Acqua-Forum Italiano dei Movimenti sull'Acqua) e Padre Alex Zanotelli (Missionario Comboniano impegnato in prima linea per la difesa del diritto umano all'acqua potabile).

Il Convegno sarà l’occasione per fare il punto sulla situazione con uno sguardo particolare al contesto pugliese: nella nostra regione quest’anno le bollette dell’acqua potabile aumenteranno nonostante la volontà popolare abbia abrogato con il referendum del 12 e 13 giugno 2011 la “Remunerazione del Capitale” in tariffa che avrebbe dovuto comportare un immediato abbassamento delle tariffe, mentre rimane insoluto il nodo della ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese che resta al momento una S.p.A (diversamente da quanto previsto dal testo di legge partorito dal tavolo tecnico Regione Puglia – Movimenti per l’Acqua Bene Comune).

L’incontro di venerdì sarà l’occasione per provare a fare luce anche su questo tema.

Questi i relatori dell’iniziativa:
Riccardo Petrella, Presidente IERPE (Institut Européen de Recherche pour la Politique de l'Eau)
Alberto Lucarelli, Ordinario di Diritto Pubblico, Università Federico II Napoli
Rosario Lembo, Presidente Contratto Mondiale sull'Acqua-Forum Italiano Movimenti per l'Acqua
Consiglia Salvio, Coordinamento campano per la gestione pubblica dell'acqua
p. Alex Zanotelli, Missionario Comboniano.

Bari, 18 gennaio 2012

Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” - Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
per informazioni: 339/6894675

venerdì 6 gennaio 2012

La befana del governo





La befana vien di notte
con le scarpe  senza toppe
ai referendari che darà?
Privatizzazioni in quantità!
Alla crisi renderà 
l'acqua pubblica e le s.p.a.
E se eravam contenti
senza silvio ed i suoi denti
or sveliamo i loro intenti
questi son dei gran fetenti
Puzza infatti questa opzione
a veolia si fa un favore!
Con l'acqua pubblica non si gioca
la gente incazzata non è poca!

venerdì 25 novembre 2011

IL 26 NOVEMBRE IN PIAZZA PER L’ACQUA, I BENI COMUNI E LA DEMOCRAZIA



IL 26 NOVEMBRE IN PIAZZA PER L’ACQUA, I BENI COMUNI E LA DEMOCRAZIA

PER IL RISPETTO DELL'ESITO REFERENDARIO, PER UN'USCITA ALTERNATIVA DALLA CRISI

Domani il popolo dell’acqua tornerà in piazza. Lo facciamo perché il 12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano ha votato per l’uscita dell’acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico.
Ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua continua a giacere nei cassetti delle commissioni parlamentari, gli enti locali - ad eccezione del Comune di Napoli - proseguono la gestione dei servizi idrici attraverso S.p.A. e nessun gestore ha tolto i profitti dalla tariffa.
Non solo. Con l’alibi della crisi e dei diktat della Banca Centrale Europea, il Governo Berlusconi ha rilanciato, attraverso l’art. 4 della manovra estiva successivamente rafforzato con la legge di stabilità, una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici locali, addirittura riproponendo il famigerato”Decreto Ronchi” abrogato dal referendum.
Gli stessi soggetti gestori e gli ATO non hanno finora proceduto all’elimininazione del profitto garantito dalle tariffe del servizio idrico, di fatto disconoscendo l'esito del secondo referendum e lo stesso pronunciamento della Corte Costituzionale chiaramente esplicitato nella sentenza di ammissibilità del quesito stesso.
L'ostinarsi a procedere lungo questa strada produce non solo una chiara lesione dei principi democratici, ma arriva a legittimare posizioni che non vogliono tener conto della volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno. Su questa base abbiamo chiesto un incontro al nuovo Presidente del Consiglio Monti, perché riteniamo che anche il nuovo esecutivo non può sottrarsi dal rispettare l'esito referendario.
Il popolo dell'acqua torna a riempire le strade di Roma per ribadire con forza che non ci sta a subire questo “vulnus” democratico e che, nonostante i grandi media abbiano tentato di far calare un silenzio assordante su questi temi, la spinta che ha portato al raggiungimento del quorum nei referendum di giugno non si è esaurita con essi.
Per questo, il movimento per l’acqua si prepara a lanciare la campagna nazionale “Obbedienza civile”, ovvero una campagna che, obbedendo al mandato del popolo italiano, produrrà in tutti i territori e con tutti i cittadini percorsi auto organizzati e collettivi di riduzione delle tariffe dell’acqua, secondo quanto stabilito dal voto referendario.
La manifestazione nazionale sarà anche l'occasione in cui rilanciare l’iniziativa per la ripubblicizzazione del servizio idrico, sia con azioni a sostegno della nostra legge di iniziativa popolare affinché sia discussa e approvata dal Parlamento, sia per avviare a livello territoriale la trasformazione in enti di diritto pubblico dei soggetti gestori privati ad oggi operanti, in particolare a partire dalle S.p.A. a totale capitale pubblico presenti in grandi città come Torino, Milano, Venezia, Palermo e altre ancora.
Quello che avviene per l’acqua è solo il paradigma di uno scenario più ampio dentro il quale si colloca la crisi globale. Un sistema insostenibile è giunto al capolinea. I poteri forti invece di prenderne atto invertendo la rotta, ne hanno deciso la prosecuzione, attraverso la continua restrizione del ruolo del pubblico a colpi di necessità imposte dalla riduzione del debito e dai patti di stabilità, la consegna dei beni comuni al mercato, tra cui la conoscenza e la cultura, lo smantellamento dei diritti del lavoro anche attraverso l'art. 8 della manovra estiva, la precarizzazione dell’intera società e la conseguente riduzione degli spazi di democrazia.
Un altro modello di società è necessario per l’intero pianeta e insieme proveremo a costruirlo anche nei prossimi appuntamenti internazionali, come la conferenza sui cambiamenti climatici di Durban di fine novembre e a Marsiglia nel Forum Alternativo Mondiale dell'acqua a Marzo 2012.
Indietro non si torna. Dalla crisi non si esce se non cambiando sistema, per vedere garantiti il benessere sociale, la tutela dei beni comuni e dell’ambiente, la fine della precarietà del lavoro e della vita delle persone, un futuro dignitoso e cooperativo per le nuove generazioni.


Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

martedì 5 luglio 2011

7 luglio: Assemblea Comitato "Acqua Bene Comune" Altamura

Assemblea Comitato
"Acqua Bene Comune" Altamura

giovedì, 7 luglio ore 20.30
polisede via Metastasio 64 (dietro S.G.Bosco)
Altamura

Carissimi,

sappiamo che vi sembrerà strano leggere di questa convocazione. "Ma come!?!? non abbiamo vinto?!?! NON é tutto FINITO con la straripante vittoria dei Sì al Referendum?!?!?"

Siamo abituati ai comitati elettorali che si dissolvono il giorno stesso delle elezioni per rapparire alla successiva campagna elettorale... Ovviamente per noi non è così e non potrebbe essere diversamente: è questa la differenza tra il movimento ed ...i partiti politici sempre più vittime dei potentati economico-finanziari nazionali ed internazionali.

Per noi, per il Comitato Pugliese, per il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua (l'assemblea nazionale si è conclusa ieri), questo referendum non è che l'inizio. Ora inizia la vera lotta per portare L'ACQUA FUORI DAL MERCATO ed I PROFITTI FUORI DALL'ACQUA. Chi è al potere sta facendo di tutto per FAR DIMENTICARE il REFERENDUM ed il suo vero significato. Nessuno più ne parla!!! Eppure nei giorni subito prima e nelle ora subito dopo c'era un gran dire da parte di politici della c.d. destra e soprattutto della c.d. sinistra. E ORA??? oltre 27 MILIONI DI ITALIANI hanno detto chiaramente come la pensano sulla GESTIONE dell'ACQUA, hanno bocciato il PROFITTO (almeno il 7%) SULL'ACQUA, ma...

- il fatto che le società private o miste che gestiscono gli acquedotti in Italia continuano ad aumentare tariffe (vedi umbria, marche, roma...) e staccare l'acqua a chi non paga...

- il fatto che anche in puglia si dichiari che non si intende rivedere la tariffa dell'Acqua (nonostante l'AQP abbia nel 2010 un utile netto di oltre 25 milioni di euro) è la cifra della necessità di continuare ad informare, fare pressione, promuovere una mobilitazione costante sulla questione ACQUA BENE COMUNE. La cultura dell'Acqua Bene Comune per ora è solo nelle parole di chi ci governa.

punti all'O.d.G.:

1. il DOPO REFERENDUM. Riflessioni e valutazioni.

2. Legge regionale AQP. Riflessioni, valutazioni, decisioni operative;

3. proposta di delibera per il comune di Altamura (presentata, ma non votata, il 9/6 durante il consiglio monotematico sull'ACQUABENECOMUNE);

4. convegno di SEL (previsto per l'8 luglio) sul riutilizzo dell'ex palazzo dell'Acquedotto (proposte di intervento e posizione del Comitato)

chiunque può integrare questa bozza di O.d.G.

NON MANCATE e SPARGETE LA VOCE.

IN ACQUA VERITAS! L'Acqua la capiscono tutti e chi gioca con l'Acqua prima o poi si scotta!

Comitato "AcquaBeneComune" Altamura


P.S.:
1. leggete questo articolo comparso sul Corriere del Mezzogiorno

2. e questa interessante analisi su quanto avviene in Puglia

giovedì 16 giugno 2011

L'ONDA EMOTIVA



L'opinione pubblica è gestita dalle leggi della fisica, immaginate il pensiero di ogniuno di noi come un inerte corpuscolo incapace di muoversi da solo, la posizione della gente è un galleggiare nel mare della sufficienza e del menefreghismo. I vecchi della politica usano le masse con questi criteri e gli va sempre bene, ma a volte capita un imprevisto, un evento straordinario, unespectected exception, l'inaspettato si presenta prepotente alla porta del presente.
La chiamano onda emotiva, come se gli inerti venissero sospinti passivamente in una direzione per poi tornare dov'erano, le coscienze galleggianti si elevassero per qualche secondo per tornare nella mediocrità che le caratterizza, un movimento involontario privo di senso che la massa subisce senza potersi opporre.
Si sbagliano. l'onda emotiva è e sarà una sollevazione volontaria, una forza corale attiva che si sprigiona dalla coscienza di ognuno di noi, lo tsunami che sta arrivando è il sentimento della gente che non è inerte. Meno male che l'uomo non ha solo la testa ma anche il cuore.
Meno male che, anche se in ritardo, l'essere umano reagisce. cominciavo a credere che si fosse spento qualcosa, che il cuore di un popolo non battesse più, che tutto cio' che si potesse violare fosse stato violato. Eppure abbiamo continuato a lottare per un futuro migliore.
Il referendum rappresenta un primo segno di uno spostamento dettato dagli animi e se è vero che è in forte ritardo, se è vero che è nato dalla coscienza di milioni di persone, sarà anche vero che non finirà qui. Anzi è solo l'inizio.
Risveglierà il sentimento, rianimerà lo stomaco delle persone...