mercoledì 16 febbraio 2011

BERLINO: VINCE IL REFERENDUM CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA

acqua pubblica berlino

Succede anche ai nostri cugini tedeschi. Gli amministratori locali firmano contratti dai contenuti segreti con grosse multinazionali dell'acqua (RWE-VEOLIA per esempio) ed i cittadini sono costretti a ricorrere ad un referendum per chiedere che i contratti siano controllati dal pubblico.

Domenica 13 febbraio quasi 700.000 berlinesi hanno votato SI al referendum, dando un segnale chiaro come volontà tornare ad una gestione pubblica del servizio idrico. Anche in Germania il canovaccio che si ripete è lo stesso e la morale pure: la privatizzazione offre molti vantaggi al gestore privato che aumenta sistematicamente le tariffe.
Nel 1999 Berlino aveva consegnato il 49,9% dell’azienda dei servizi idrici comunali (Berliner Wasserbetriebe) a RWE-Veolia (prima multinazionale al mondo per i servizi idrici e non solo) e secondo i sostenitori del referendum, da allora i prezzi dell'acqua sono aumentati del 35 per cento e sono tra i più alti di qualsiasi città tedesca.
Lo scorso novembre del 2010, su pressione dei promotori del referendum, il Comune ha pubblicato circa 700 pagine del contratto di privatizzazione parziale. Da queste emerge che la città ha garantito alti margini di guadagno a RWE e Veolia che dal 1999 al 2009 hanno incassato più utili d i Berlino, malgrado la città detenga il 50,1% della Berliner Wasserbetriebe. Dorothea Härlin, del comitato referendario, ha sottolineato l'importanza internazionale del successo registrato ieri ed ha ricordato che, non soltanto i berlinesi, ma i cittadini di tutto il mondo si battono per l'acqua
Solo sabato il governo cittadino aveva dichiarato inutile la consultazione, mentre ieri sera il Sindaco Klaus Wowereit ha provato a contenere i danni dichiarando che Berlino è infatti in trattative con RWE per riacquistarela sua quota nella Berliner Wasserbetriebe.

leggi Berlino dice “nein” all’acqua privatizzata (LA STAMPA)

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