(da voglioscendere.it)
Per quindici anni di motivi - Pino Corrias
Si va oggi in piazza contro il signor Silvio Berlusconi per quindici anni di motivi, a respirare aria, nella luce di Roma, contro i veleni del rancore sociale immesso, giorno dopo giorno, nella vita pubblica di questo Paese. Umiliando giustizia, etica, convivenza e buona educazione. A prendere ossigeno contro questo blocco di potere diventato rancorosa ideologia, mai abbastanza contrastata dalla tremante opposizione, e razzismo, clientela e anche reticolato che ci imprigiona separandoci da tutto il resto d’Europa e quasi dall’intero mondo. Frequentando il quale siamo obbligati a rispondere ogni volta e vergognandoci alla stessa domanda: “Ma voi in Italia siete pazzi o cosa?”.
Adesso è importante camminare insieme - Peter Gomez
Il No B. Day è una buona notizia per la democrazia. Perché dimostra che in questo paese la politica non è morta. Infatti quando i partiti - quasi tutti - non riescono o non possono più rappresentare i loro elettori, c’è chi si organizza da solo per esprimere le proprie idee. Certo, può preoccupare, o indignare, che il Pd di fatto non ci sia. Ma resta un punto. Anzi il punto: molte persone hanno in mente un’Italia diversa, più giovane, più onesta, più giusta. E adesso attendono solo una classe dirigente che lo dica con chiarezza. Arriverà? Io non ho dubbi. In politica il vuoto non esiste. Per questo è bello pensare che, anche se non sappiamo ancora chi siano, i nuovi leader esistono già oggi. Alcuni di loro li ritroveremo in piazza questa mattina. Altri li scopriremo lungo il cammino. Ma non dobbiamo preoccuparci. In questo momento conta una sola cosa: mettersi, tutti assieme, a camminare.
In attesa del “No Pd Day” - Marco Travaglio
L’altro giorno, sotto il titolo "Dialogo", il Corriere pubblicava una foto della capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, in allegro conversare col presidente Schifani e con quell'altro statista di Quagliariello. Quella foto, come dice Ellekappa, dovrebbe chiamarsi Pdc: Partito Diversamente Concordi. Se vi si aggiungono le ultime uscite di Violante, Letta e Latorre sul dovere dell'opposizione di salvare Berlusconi dai processi, non si può che giungere, dopo 15 anni di inciuci, all'inevitabile conclusione: il problema non è Berlusconi, ma il centrosinistra. Il centrosinistra che prende i voti (sempre meno) per opporsi al Cavaliere e poi regolarmente gliele dà tutte vinte. Sceso in politica per salvarsi da debiti e galera, Berlusconi è sempre rimasto coerente: si occupa solo degli affari e dei processi suoi. Chi non fa il suo mestiere sono gli "altri". Oggi tutti i cittadini che amano la Costituzione e la democrazia saranno in piazza. Ma subito dopo dovranno lavorare a una nuova manifestazione che costringa il Pd a deberlusconizzarsi: il No Pd Day. Come disse Petrolini al disturbatore che lo contestava da un palco: "Io non ce l'ho con te, ma col tuo vicino che non ti butta di sotto".
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