martedì 26 luglio 2011

Forze vecchie e stronzate nuove



Stendere uno striscione abusivo dinanzi al centro interculturale per rivendicare il diritto degli italiani (soltanto "agl'italiani") è segno di visione parziale e anacronistica del mondo che ci circonda. Un decennio di leghismo condito con celodurismo e notiziari che fanno leva sulla PAURA del diverso, dello straniero hanno (ri)portato un clima di xenofobia, intolleranza e razzismo nel nostro paese. Ma fin qui...
Aggiungeteci la sconcertante idea di fare proseliti strumentalizzando anche la morte della cantante britannica Amy Winehouse (leggi qui) ed avrete ancora più chiaro il quadro ideologico di questi soggetti che hanno finanche promosso i referendum sull'acqua, ma senza evidentemente capire che l'acqua è un paradigma culturale (e non potrebbe essere diversamente) non una battaglia settoriale per difendere i privilegi di uno stato o di una razza a danno degli altri.

Essere per l'acqua pubblica è molto di più di una dichiarazione di principio: significa concepire l'intero pianeta in termini di relazioni. Tutto è in relazione con tutto: non esiste l'acqua "mia", non esiste il "mio" diritto alla salute! Dire no alla mercificazione dell'acqua significa concepire l'uomo come parte integrante del ciclo dell'acqua: gli uomini (tutti) sono parte dell'incessante ciclo dell'acqua.
Chi glie lo spiega a questi che nel 70% del loro corpo potrebbe scorrere il sudore di pelli scure degli abitanti dell'Africo sub-sahariana, le lacrime degli occhi stretti cinesi... la saliva degli arabi o l'urina degli ebrei?

Abbiamo motivo di pensare che questi atteggiamenti razzisti non sempre si trasformano in comportamenti razzisti soprattuto quando si hanno davanti le persone... diverse, di colore, di diversa religione... soprattutto quando ci soffermiamo a pensare che quelli che oggi chimiamo extracomunitari altro non sono che una replica di quello che sono stati i nostri nonni e bisnonni quando emigravano alla MERICA perchè sognavano un futuro migliore.
GUARDA QUESTO VIDEO e fallo girare...

domenica 24 luglio 2011

promiSELand



Il Comitato Pugliese AcquaBeneComune-Forum Italiano Movimenti Acqua è stato ricevuto (per la seconda volta in un mese) dal gruppo SEL del Governo Regionale.
I consiglieri regionali Losappio e Ventricelli incontrano i referenti del Comitato e si mostrano "convinti" nella volontà di concertare alcuni punti del Regolamento tenendo presenti quelli che erano gli elementi qualificandi del ddl prima che che venisse emendato da Amati:
- diritto all'acqua;
- forma giuridica: ente di diritto pubblico (non SPA o miscugli che delegano ai privati);
- partecipazione di cittatini, movimenti e lavoratori alla gestione...

Sebbene ci ritroviamo dinanzi a promesse è sicuramente meglio delle non-risposte ricevute durante la votazione del ddl il giorno dopo il referendum... Oggi però, è necessario andare oltre le promesse
- cominciate nel gennaio 2009 (era l'epoca delle primarie, ricordate?)
- seguite dalle promesse pre-elettorali
- rifatte nel post-elezione,
ma non mantenute.

La TERRA promessa, evidentemente, non c'entra, anche perchè parliamo di ACQUA.

Comunicato stampa

Il 20 luglio scorso, il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” - Forum Italiano Movimenti per l’Acqua ha incontrato il Gruppo di SEL alla Regione. L’incontro è stato occasione, da parte di SEL, per rispondere ad alcuni quesiti sollevati dal Comitato nel corso del precedente confronto del 29 giugno.

A tale riguardo, si prende atto del convincimento del capogruppo Losappio e del Consigliere Ventricelli che il governo regionale procederà a modifiche statutarie e a procedimenti amministrativi attraverso i quali dovrebbe essere mutato lo status giuridico dell’AQP da S.p.A. ad Azienda Speciale e della volontà di “concertare” alcuni dei punti “qualificanti” del Regolamento come quello riguardante le forme di gestione pubblica partecipata dell’AQP da parte dei cittadini e dei lavoratori.

Tuttavia, il Comitato Pugliese – alla luce di quanto sancito nell’Assemblea del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua dello scorso 2 luglio a Roma - ritiene indispensabile una dichiarazione ufficiale del Governo regionale su quanto anticipato dai consiglieri.

Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” ha ribadito la necessità che, anche alla luce del risultato referendario, i temi da sempre sottolineati dal Forum Italiano Movimenti per l’Acqua, sin dal deposito presso la Camera della Repubblica nel luglio 2007 della legge di iniziativa popolare (gestione pubblica e partecipata del SII – esclusione del profitto dall’acqua – diritto al quantitativo minimo vitale), non rimangano solo degli auspici o vuote enunciazioni di principio ma si traducano in atti concreti:

  1. che l’AQP cessi di essere una società di capitale di diritto privato e torni ad essere finalmente un soggetto di diritto pubblico;
  2. che tutte le attività afferenti il Servizio Idrico Integrato siano realizzate in proprio dal nuovo soggetto, non escludendo pertanto dalla ripubblicizzazione le Società a Responsabilità Limitata (AQP Pot s.r.l. e PURA s.r.l.), attualmente controllate da AQP S.p.A., che oggi gestiscono la potabilizzazione e la depurazione;
  3. che il principio, enunciato nella legge, di “Gestione Pubblica e Partecipata” sia reso efficace e non rimanga una mera narrazione;
  4. che si superi l’equivoco di avere legato gli investimenti e l’esigibilità dei fondi per il diritto all’acqua e di solidarietà internazionale a un ipotetico avanzo di gestione il cui perseguimento, peraltro, è in contrasto con l'obiettivo del pareggio di bilancio al quale l’acquedotto pugliese sarebbe legalmente obbligato qualora dovesse effettivamente assumere la natura di soggetto di diritto pubblico;
  5. che, anche con il concorso degli altri soggetti istituzionali coinvolti, si dia applicazione all’esito referendario di esclusione dalla tariffa della remunerazione del capitale e si avvii un percorso che garantisca realmente per tutti l’accesso al quantitativo minimo vitale.

In attesa di una dichiarazione ufficiale del Governo regionale, il Comitato pugliese rinnova la propria disponibilità a fornire, nel corso della redazione del regolamento e dello statuto di AQP, il proprio concreto contributo perché si giunga al migliore recepimento dei principi sopra richiamati, così chiaramente espressi dal voto referendario, e per superare gli aspetti giuridicamente e politicamente più controversi della legge regionale.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”- Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
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Segreteria del Comitato Referendario Pugliese "2 SI per l'Acqua Bene Comune"

martedì 19 luglio 2011

L'AGENDA ROSSA e il POPOLO di BORSELLINO



Oggi non potevamo non ricordare il giudice Paolo Borsellino. Oggi è 19 luglio. Il 19 luglio di 19 anni fa (1992) io avevo 19 anni e ricordo l'angoscia, il buio in cui piombò l'Italia che già un anno prima aveva vissuto l'assassino di Giovanni Falcone.
Nella strage di via d'amelio oltre al giudice morirono gli agenti Agostino Catalano (caposcorta), Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Nei minuti successivi all'esplosione l'agenda rossa di Paolo Borsellino è misteriosamente scomparsa. Quell'agenda conteneva informazioni chiave per la lotta alla mafia.
L'agenda rossa di Borsellino è il simbolo del popolo delle agende rosse che, guidate da Salvatore Borsellino, nel 2009 organizzò una grande manifestazion a roma (c'eravamo anche noi, GUARDA IL VIDEO) al grido di: FUORI LA MAFIA DALLO STATO. Oggi il popolo delle agende rosse sono a Palermo per ricordare e per testimoniare la voglia di non rassegnarsi.

Vi proponiamo di condividere la memoria di Paolo Borsellino con chi vi circonda.

lunedì 11 luglio 2011

ACQUA, Beni Comuni e Partecipazione

riceviamo e pubblichiamo
COMUNICATO STAMPA

ACQUA, Beni Comuni e Partecipazione
Perché si scrive ACQUA, ma si legge DEMOCRAZIA


Lo scorso 12 e 13 giugno oltre 26 mila altamurani hanno detto chiaramente che la gestione dell'acqua dev'essere sottratta al mercato e sull'acqua non si possono fare profitti! Il referendum è stata la prova che sulle questioni fondamentali, sui Beni Comuni la gente non intende delegare “a prescindere”. E' stata la vittoria della democrazia partecipativa.

Il Comune di Altamura, dopo aver sancito nel proprio Statuto Comunale che l'ACQUA è un DIRITTO UMANO (febbraio 2010), ha convocato un consiglio comunale straordinario e monotematico lo scorso 9 giugno 2011 per discutere di “richiami statutari al principio dell'Acqua Bene Comune” invitando il Comitato AcquaBeneComune di Altamura ad intervenire durante i lavori. E' stata un’ulteriore occasione per parlare e dibattere sul paradigma culturale fondamentale che sottende la concezione della gestione di un bene essenziale per la vita com'è l'Acqua.

Durante i lavori del consiglio, il Comitato ABC Altamura ha sottoposto al presidente del consiglio ed ai consiglieri una proposta di mozione volta a impegnare il Comune a:

promuovere l'utilizzo di acqua di rubinetto nel Palazzo di città, nelle mense scolastiche e nelle scuole comunali;

invitare le scuole di ogni ordine e grado a porre in essere iniziative concrete per la promozione dell’uso di acqua di rubinetto e ad escludere l'acqua in bottiglia dai prodotti accessibili agli studenti nei distributori automatici;

sostenere la sessione 2011/2012 della Facoltà dell'Acqua ad Altamura;

promuovere la predisposizione di un piano di recupero e salvaguardia della falda acquifera sottostante il Comune di Altamura (vedi LaPutta e Vuccolo);

farsi promotore di un “Campionato dell'Acqua” tra tutte le scuole primarie e secondarie di 1° grado;

valutare l'opportunità di destinare l'ex Palazzo dell'AQP ad un museo dell'Acqua Bene Comune.

Lo straordinario risultato REFERENDARIO con il 57% degli altamurani che hanno detto Sì ad una gestione pubblica/partecipata dei Servizi Idrici e NO ai PROFITTI sull'Acqua, dimostra che queste istanze meritano una costante attenzione da parte degli amministratori locali. Chiediamo dunque al Sindaco, al Presidente del Consiglio ed all'intero consiglio comunale di discutere quanto prima le proposte del Comitato.

Quanto all'ultimo punto contemplato nella proposta di mozione sottoposta al Consiglio comunale, abbiamo appreso che l'8 luglio scorso si è tenuto un incontro-dibattito pubblico con “interventi programmati” a latere delle relazioni, promosso dal gruppo consigliare regionale di SEL dal titolo “Riutilizzo dei beni comuni. Il caso dell'ex palazzo dell'Acquedotto Pugliese”.

L'Ex Palazzo dell'Acquedotto è un bene del Comune (non un Bene Comune), essendo stata deliberata la sua acquisizione dal Comune di Altamura nel maggio scorso.

Ci auguriamo che il processo che porta alla definizione del futuro dell'ex palazzo dell'Acquedotto Pugliese sia il più “democratico e partecipato” possibile, ciò significherebbe aver compreso il vero messaggio che il REFERENDUM dello scorso giugno ha portato con sé, ed è per tal motivo che le associazioni, i comitati e singoli cittadini devono essere chiamati ad esprimersi anche su questo.

La nostra proposta (già all'attenzione del Consiglio comunale) è che l'edificio storico diventi funzionale alla promozione della cultura del BENI COMUNE per eccellenza (l'ACQUA) e per promuovere una NUOVA CULTURA DELL'ACQUA basata su una gestione democratica e partecipata che consenta di salvaguardare il bene utilizzandolo in maniera da garantirne l'accesso a tutti.

UN MUSEO DELL'Acqua Bene Comune, unito ad un museo del PANE, potrebbe contemplare i due elementi essenziali su cui si basa(va) la vita sociale, culturale economica di Altamura: l'àcqwe e 'u puéne.



Comitato “Acqua Bene Comune” - Altamura

sabato 9 luglio 2011

Le formiche per Tutto sfuso e il potere dell'acquisto

Nei prossimi mesi assisteremo ad un tentativo pianificato di rivoluzione culturale/economico/sociale... del "quotidiano". Molti pensano di poter incidere sui meccanismi del sistema del quale si è vittime passive ("...e che ci posso fare io!?" ) soltanto con il voto.
In realtà noi abbiamo un potere tanto incisivo quanto sconosciuto ai più: IL POTERE DELL'ACQUISTO.
IL POTERE DELL'ACQUISTO (che non è il potere d'acquisto) è quel grande potere che esercitiamo quotidianamente quando decidiamo di scegliere un bene piuttosto che una semplice merce. Ogni qualvolta ci troviamo dinanzi a questa scelta, NOI VOTIAMO e siamo responsabili del sistema che andrà avanti. QUESTO AVVIENE OGNI GIORNO e PIù VOLTE AL GIORNO. Ecco perché le iniziative come "Tutto sfuso" vanno incentivate e diffuse.


DAL GRUPPO FACEBOOK DEL CIRCOLO DELLE FORMICHE:

COSA STA SUCCEDENDO?

Ogni anno in Italia si producono più di un miliardo di contenitori in plastica. Circa 11 milioni di tonnellate di rifiuti plastici che solitamente finiscono nei cassonetti e non di rado in discarica.

Ciò significa danni irreversibili per il clima e per l’ambiente: ogni tonnellata di rifiuti in discarica causa l’emissione in atmosfera di 2 tonnellate di biossido di carbonio (CO2 ) e comporta costi economici elevatissimi a danno dei contribuenti: nella sola Altamura la tassa per lo smaltimento dei rifiuti dal 2005 ad oggi è aumentata del 94%!

Produrre meno rifiuti si traduce quindi nel recupero delle materie prime, nella salvaguardia del nostro territorio con la riduzione delle emissioni inquinanti e, soprattutto, in un notevole risparmio economico.

COSA POSSIAMO FARE?

Ogni volta che si acquista un flacone di detersivo o un alimento confezionato nella plastica, si acquista un futuro rifiuto.

Eliminando il contenitore usa e getta possiamo risparmiare fino al 40%.

Niente più costi legati alla confezione, all’etichetta e alla pubblicità: il consumatore acquista solamente il prodotto, riempiendo direttamente dal dosatore il contenitore da riutilizzare per le successive ricariche.

Solo produzioni del nostro territorio, quindi ad impatto zero per l’ambiente:

DETERSIVI

In pochi lo sanno, ma molti detersivi vengono fabbricati non lontano dalla nostra città. La vasta scelta di prodotti detergenti della nostra offerta permette la completa pulizia della casa e della biancheria.

ALIMENTI

Certificati e sicuri, anche per celiaci e diabetici, interamente prodotti nel nostro territorio. Potranno essere acquistati solo nell’effettiva quantità desiderata: niente più date di scadenza e additivi chimici per la conservazione.

QUANTO BISOGNA INVESTIRE?

L’avviamento dell’attività in questione richiede un investimento iniziale di circa 25 mila Euro, così strutturato:

AVVIO ATTIVITÀ €10.550,00

GESTIONE 1° ANNO €14.740,00

Le somme indicate comprendono le spese d’impianto, i costi per le forniture e per la gestione del 1° anno di attività. In caso di perdite si deciderà se rifinanziare l’attività o cessarla.

COME FUNZIONA?

Il Circolo delle Formiche, in quanto soggetto proponente, sarà responsabile della gestione dell’iniziativa (contratti di locazione, adempimenti fiscali ed amministrativi, contratti di lavoro, rapporti con i fornitori ed ogni altro onere connesso alla gestione).

I sottoscrittori, invece, riuniti in un’Assemblea, eserciteranno poteri di indirizzo, controllo e valutazione dei risultati di gestione dell’iniziativa.

All’interno dell’Assemblea ciascun sottoscrittore avrà diritto ad un voto.

Ogni forma di responsabilità connessa all’iniziativa non graverà in alcun modo sui sottoscrittori che, in ogni caso, non saranno vincolati a ripetere il versamento ogni anno (a meno che non vogliano continuare a godere dei benefici derivanti dal sostegno economico all’iniziativa: forme di sconto e promozioni legate alla diretta fruizione dei nostri prodotti).

QUALI VANTAGGI?

Con un contributo di € 50,00

1) in caso di utili di esercizio spetterà a ciascun sottoscrittore un buono-spesa determinato proporzionalmente alla quota

Con un contributo a partire da € 100,00

1) buono-spesa pari al 20% della quota

2) in caso di utili di esercizio spetterà a ciascun sottoscrittore un buono-spesa determinato proporzionalmente alla quota

COME SI ADERISCE?

Comunicandoci

NOME
COGNOME
NUMERO DI TELEFONO
E-MAIL
MI IMPEGNO A VERSARE UN CONTRIBUTO DI €

1) tramite una e-mail (oggetto: “TUTTOSFUSO”) all’indirizzo movariafresca@gmail.com

oppure

2) commentando questa nota su Facebook con i dati richiesti

martedì 5 luglio 2011

STRISCE Anti-Pedonali n.2 (i Capacchioni)

SCOPRI LE DIFFERENZE...


giugno 2009

luglio 2011
Gli alberi ovviamente sono cresciuti, ma non altrettanto possiamo dire dell'attenzione degli addetti alla viabilità del comune di Altamura.

Errare è umano... perseverare altamurano.
Bisogna essere proprio capacchioni per fare lo stesso errore nello stesso luogo. Esattamente due anni fa (giugno 2009) avevamo segnalato delle strisce anti-pedonali nel bel mezzo di una curva sulla nuova strada che collega via Corato a p.zza Stazione (quella costruita pensando a proteggere i muretti in cemento e non ciclisti e pedoni). Dopo la nostra segnalazione, le strisce furono "cancellate". Da qualche giorno, quelle pericolosissime strisce anti-pedonali sono ricomparse per opera di qualche altro capacchione (o forse lo stesso?).
Chi ha progettato quell'attraversamento pedonale?
Chi lo ha realizzato?
Chi controlla chi? Chi paga per questo ERRORE RIPETUTO?

7 luglio: Assemblea Comitato "Acqua Bene Comune" Altamura

Assemblea Comitato
"Acqua Bene Comune" Altamura

giovedì, 7 luglio ore 20.30
polisede via Metastasio 64 (dietro S.G.Bosco)
Altamura

Carissimi,

sappiamo che vi sembrerà strano leggere di questa convocazione. "Ma come!?!? non abbiamo vinto?!?! NON é tutto FINITO con la straripante vittoria dei Sì al Referendum?!?!?"

Siamo abituati ai comitati elettorali che si dissolvono il giorno stesso delle elezioni per rapparire alla successiva campagna elettorale... Ovviamente per noi non è così e non potrebbe essere diversamente: è questa la differenza tra il movimento ed ...i partiti politici sempre più vittime dei potentati economico-finanziari nazionali ed internazionali.

Per noi, per il Comitato Pugliese, per il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua (l'assemblea nazionale si è conclusa ieri), questo referendum non è che l'inizio. Ora inizia la vera lotta per portare L'ACQUA FUORI DAL MERCATO ed I PROFITTI FUORI DALL'ACQUA. Chi è al potere sta facendo di tutto per FAR DIMENTICARE il REFERENDUM ed il suo vero significato. Nessuno più ne parla!!! Eppure nei giorni subito prima e nelle ora subito dopo c'era un gran dire da parte di politici della c.d. destra e soprattutto della c.d. sinistra. E ORA??? oltre 27 MILIONI DI ITALIANI hanno detto chiaramente come la pensano sulla GESTIONE dell'ACQUA, hanno bocciato il PROFITTO (almeno il 7%) SULL'ACQUA, ma...

- il fatto che le società private o miste che gestiscono gli acquedotti in Italia continuano ad aumentare tariffe (vedi umbria, marche, roma...) e staccare l'acqua a chi non paga...

- il fatto che anche in puglia si dichiari che non si intende rivedere la tariffa dell'Acqua (nonostante l'AQP abbia nel 2010 un utile netto di oltre 25 milioni di euro) è la cifra della necessità di continuare ad informare, fare pressione, promuovere una mobilitazione costante sulla questione ACQUA BENE COMUNE. La cultura dell'Acqua Bene Comune per ora è solo nelle parole di chi ci governa.

punti all'O.d.G.:

1. il DOPO REFERENDUM. Riflessioni e valutazioni.

2. Legge regionale AQP. Riflessioni, valutazioni, decisioni operative;

3. proposta di delibera per il comune di Altamura (presentata, ma non votata, il 9/6 durante il consiglio monotematico sull'ACQUABENECOMUNE);

4. convegno di SEL (previsto per l'8 luglio) sul riutilizzo dell'ex palazzo dell'Acquedotto (proposte di intervento e posizione del Comitato)

chiunque può integrare questa bozza di O.d.G.

NON MANCATE e SPARGETE LA VOCE.

IN ACQUA VERITAS! L'Acqua la capiscono tutti e chi gioca con l'Acqua prima o poi si scotta!

Comitato "AcquaBeneComune" Altamura


P.S.:
1. leggete questo articolo comparso sul Corriere del Mezzogiorno

2. e questa interessante analisi su quanto avviene in Puglia

venerdì 1 luglio 2011

Per l'AQP pubblico c'è ancora da lavorare!!




Comunicato stampa



Il referendum del 12 e 13 giugno ha fatto emergere una chiara e manifesta volontà popolare che nessun rappresentante istituzionale o amministratore può ignorare: i cittadini italiani hanno rigettato qualsiasi possibilità di assoggettare la gestione delle risorse idriche a meccanismi e regole di mercato, chiedendo con il pronunciamento sul secondo quesito la cancellazione dell’articolo 154 del decreto legislativo 152/2006.

Per questo siamo rimasti sconcertati nel leggere sulla stampa le dichiarazioni del Presidente della Regione Nichi Vendola, intenzionato a non dare corso all’eliminazione delle remunerazione del capitale investito sulla tariffa: troviamo davvero illogico e contradditorio sostenere il referendum (come, fra gli altri, ha fatto il SEL) per poi non rispettarne l’esito.

La presa di posizione del Presidente Vendola e il suo rifiuto ad abbassare le tariffe, inoltre, ci pare in contraddizione con quello che dovrebbe essere lo spirito e l’obiettivo della nuova legge regionale sull’Acquedotto Pugliese: usiamo il condizionale perché, ad oggi, permane una mancanza di chiarezza di fondo sulla natura giuridica dell’ente e i nostri dubbi non sono stati dissipati dalla lettura del testo definitivo della legge.

A questo punto – e prima di ogni altra cosa - sembra lecito chiedersi (e chiedere) se l’Acquedotto diventerà realmente un soggetto di diritto pubblico (e quale) o rimarrà una società per azioni.

Questo interrogativo, insieme ad altri nodi che come Forum Italiano dei Movimenti riteniamo fondamentali (come la mancanza di garanzia del minimo vitale e l’affidamento a società miste di attività diverse dal Servizio Idrico Integrato ma “da esso rivenienti”), è stato posto nell’incontro di mercoledì 29 giugno con il gruppo del SEL alla Regione Puglia (rappresentato dal capogruppo Michele Losappio e dal consigliere Michele Ventricelli).

Prendiamo atto che, nel corso del colloquio, il gruppo del SEL ha sostenuto che la forma giuridica è un punto da chiarire e definire all’interno del Regolamento, e che, sulle domande poste, si è impegnato, nell’ambito della dialettica tra governo regionale e gruppi di maggioranza, ad aprire la discussione con gli assessorati interessati e a mantenere aperto con il comitato pugliese un’interlocuzione impegnandosi già a fine luglio a un prossimo incontro con il quale fare il punto della situazione.

Inoltre, il capogruppo del SEL ha dichiarato di voler concentrare la propria azione, confrontandosi nell’ambito del regolamento con il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”, su tre campi di intervento: la gestione pubblica partecipata, l’articolazione delle tariffe e le modalità di costituzione e gestione del fondo per il diritto all’acqua.

Il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”-Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, preso atto dell’iniziativa da parte del gruppo del SEL regionale di cui resta in attesa di conoscere gli esiti, considerando non completato e ancora irto di insidie il processo di ripubblicizzazione dell’AQP, resta mobilitato e si dichiara disponibile a fornire il proprio contributo nella delicatissima fase di definizione del regolamento di attuazione della legge regionale.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua