giovedì 27 giugno 2013

DICHIARIAMO ILLEGALE LA POVERTA' - Bari 29 giugno 2013





Nel paese in cui l'essere clandestino è ancora un reato (nel silenzio assordante dei vertici vaticani) quella di "BANNING POVERTY" è una gran bella sfida.
Si tratta di una campagna lanciata l'8 settembre 2012 da diversi soggetti (gruppo promotore) che ruotano intorno al Monastero del Bene Comune di Sezano (VR), dove ha sede l'Università del Bene Comune promossa da Riccardo Petrella, Rosario Lembo e la comunità degli Stimmatini di Sezano. 

Sabato prossimo si parte anche a Bari con la Rete dei Comitati per i Beni Comuni.


 I Assemblea pugliese
per Campagna internazionale “Dichiariamo Illegale la Povertà – 2018”
convocata dalla Rete dei Comitati per i Beni Comuni
Sabato 29 giugno, ore 16.00
presso la Casa dei Padri Comboniani di Bari
(Via Giulio Petroni, 101)

 “La povertà non è un fatto di natura, inevitabile, ma il risultato di processi sociali, economici, culturali e politici. L'obiettivo dell'Iniziativa è di mostrare che è possibile una società "senza povertà" mettendo "fuori legge" le leggi e disposizioni amministrative, le istituzioni e le pratiche sociali e collettive che sono all'origine dei fattori generatori dei processi strutturali dell'impoverimento”.    Un’utopia? Forse, oggi. Parafrasando Danilo Dolci, non domandiamoci se è facile o difficile, ma se è necessario o no. “E quando una cosa è necessaria, magari occorreranno molta fatica e molto tempo, ma sarà realizzata".             
                                                           
Ordine del Giorno:
A) CAMPAGNA “BANNING THE POVERTY - Dichiariamo Illegale la Povertà 2018”:
-            presentazione e approfondimento dei temi con riferimento ai concetti di povertà e ai meccanismi di impoverimento
-            individuazione delle azioni prioritarie (vedi documento in allegato) sulle quali focalizzarsi da proporre al gruppo promotore nazionale
-            disponibilità delle varie realtà ad aderire alla DIP e a ospitare una tappa della carovana-conferenza itinerante (e prima bozza del calendario della Carovana)
-            organizzazione dell’evento
B) LIP “Rifiuti Zero”: raccolta moduli con le firme certificate. Si invita tutti i comitati a portare i propri moduli.

Tutte le realtà/associazioni/gruppi/reti/cittadini/e interessate ad approfondire l’argomento dell’impoverimento e a conoscere la campagna “Dichiariamo illegale la povertà” sono invitate a partecipare :-)

Si invita quanti prenderanno parte alla riunione
- a darne comunicazione, per questioni organizzative, a: retecomitati@benicomuni.org
- a leggere (e condividere con il proprio gruppo) il documento in allegato (principi fondatori, obiettivi e campagne con le azioni prioritarie) e a visitare il sito: www.banningpoverty.org.

L’incontro sarà trasmesso via streaming.
A prestissimo :-)


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Rete dei Comitati per i Beni Comuni


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mercoledì 12 giugno 2013

acqua e nucleare: 4 referendum e un funerale (la democrazia)


Oggi ricorre il compleanno (o anniversario di morte) dei 4 Referendum storici sull'acqua e sul nucleare. Era il 12 e 13 giugno del 2011 e oltre 27 milioni di italiani hanno detto chiaramente come volevano che fosse gestita l'acqua. 
Da allora non è cambiato assolutamente niente (o quasi). 

Se all'inizio c'erano Berlusconi col suo ministro Ronchi a trovare mille scuse per giustificare la privatizzazione dei servizi pubblici locali (tra cui la gestione del servizio idrico) con grandi menzogne come "E' l'europa che ce lo chiede!",
 con Monti e i suoi ministri/banchieri non è andata meglio. A traghettarci tra i due c'era (e c'è ancora) il presidente Giorgio Napolitano che da garante dell'unità nazionale e della costituzione avrebbe dovuto tenere in considerazione l'eccezionale portata del risultato referendario, invece niente.   

Sebbene si trattasse di un referendum abrogativo, dato che in Italia abbiamo sono quelli, il voto e la partecipazione assolutamente non scontati, non lasciavano adito a dubbi: gli italiani volevano (e vogliono) che l'acqua sia gestita da enti pubblici e sull'acqua non ci sia nessun profitto (mediamente paghiamo un + 7% in bolletta).

In Puglia, dunque ci aspettavamo un acquedotto soggetto di diritto pubblico e diminuzione delle tariffe, invece...  l'AQP resta una SpA e la tariffa è pure aumentata. 

All'indomani del referendum il governo Vendola che sulla carta (dei giornali) aveva pure sostenuto il referendum, da un lato sbandierava la cosiddetta ripubblicizzazione dell'Acquedotto (legge bocciata per motivi diversi sia dal comitato pugliese ABC sia dal consiglio di stato!!), dall'altro lo stesso Vendola dichiarava "non abbasseremo le tariffe" «Non abbasseremo le tariffe.... Occorre fare i conti con la realtà... Perché non l'ho detto prima? Nessuno me lo ha chiesto». Che gran burlone!

Referendum inutile allora? MA CERTO CHE NO!
Con quel risultato straordinario abbiamo cancellato quelle norme (già esistenti) che obbligavano gli enti locali a mettere in mano ai privati (leggi: multinazionali) per vent'anni almeno la gestione del servizio idrico. 
ABBIAMO CANCELLATO L'OBBLIGO DI PRIVATIZZARE! CHE NON E' POCO!
Certo, dopo quei numeri, ci si aspettava qualcosa qualche mossa politica più ardita, soprattutto da chi sul tema dell'acqua ha impostato ben 2 campagne elettorali. Ma tant'è.

Oggi per una strana coincidenza apprendiamo delle dimissioni del neo amministratore unico Maselli dopo a soli 6 mesi dalla nomina.

Tra due giorni invece presso il tribunale di Ginosa avrà luogo una delle cause pilota che il comitato pugliese AcquaBeneComune ha promosso contro l'AQP SpA proprio sul mancato rispetto dell'esito referendario in bolletta. 
Auguri.
Stay tuned

lunedì 3 giugno 2013

Taranto e l'informazione senza ricatti di un cittadino libero e pensante



Video streaming by Ustream

Vendola convoca i parlamentari pugliesi per discutere di Ilva di Taranto... a Bari.
I parlamentari del M5S nei giorni scorsi hanno diffuso il seguente comunicato che condividiamo.
Roma, 31 mag. (Adnkronos) - I parlamentari M5S non parteciperanno all'incontro sulla questione Ilva in programma lunedi' prossimo, 3 giugno. Il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha invitato al Cineporto della Fiera del Levante, a Bari, tutti i deputati e i senatori pugliesi, ma i 12 parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno declinato l'invito perche' "lo considerano l'ennesima mancanza di rispetto nei confronti degli abitanti di Taranto".
"A Taranto bisogna discutere del presente e del futuro della citta' assieme ai tarantini, perche' la citta' e' dei suoi abitanti", rimarcano. I deputati e i senatori M5S pugliesi ribadiscono al "residente Vendola che i temi riguardanti l'Ilva "si devono discutere a Taranto, non a Bari o altrove. Non si tratta di una questione geografica, ma della volonta' di avviare un percorso partecipativo: i cittadini devono essere coinvolti e informati sulle decisioni che li riguardano"
Oggi il gruppo dei senatori del M5S è stato accuratamente informato sulla questione ILVA non già dai "tecnici" che dicono e non dicono, ma da un cittadino-attivo di Taranto appartenente al meetup di Taranto e già referente provinciale del comitato AcquaBeneComune. Giovanni Vianello, cittadino libero e pensante, ha analizzato con precisione e dovizia di particolari quanto è indispensabile sapere su Taranto prima di una qualsiasi azione. Ma soprattutto la sua è una analisi che non risente dell'eterno ricatto "o salute o lavoro".