domenica 28 febbraio 2010

1 MARZO SCIOPERO LAVORO MIGRANTE


(fonte: sinistracritica bari)

1^ Marzo h 16.30 p.zza Umberto, Bari
Manifestazione regionale. A seguire contro-informazione, dibattiti, proiezioni, musica.

Si è cominciato a parlare di 1° marzo e di sciopero dei migranti
grazie al coraggio delle donne che hanno lanciato la campagna su
Facebook. Poi hanno cominciato a parlarne anche i migranti e le
migranti nei posti di lavoro, nelle RSU, nei coordinamenti e nei
luoghi di aggregazione. Allora molti si sono affrettati a dare lezioni
e a cercare di correggere il tiro. Uno sciopero sarebbe destinato a
fallire, si è detto. Sarebbe uno sciopero etnico che dividerà i
lavoratori, si è accusato. Si afferma che è uno sciopero che non si
può fare, perché la precarietà e il lavoro nero innalzano barriere
insormontabili. Vi sono però lavoratori e lavoratrici che
cocciutamente, ignorando le lezioni e superando le barriere, lo
sciopero lo stanno costruendo sul serio. Andando verso il 1° marzo la
parola sciopero ha unificato non solo un grande movimento di
solidarietà verso i migranti, ma anche i lavoratori, e non solo quelli
migranti. Il 1° marzo lo sciopero si può fare e si farà, e coloro che
si asterranno dal lavoro, dicendo no alla legge Bossi-Fini e al
pacchetto sicurezza, parleranno anche di chi è già precario perché la
sua permanenza in questo paese è legata a doppio filo a un contratto
di lavoro. Parleranno di chi il permesso di soggiorno non l´ha mai
nemmeno visto, proprio a causa della clandestinità che la Bossi-Fini
produce e il pacchetto sicurezza criminalizza. Parleranno anche di chi
è precario e sottopagato pur essendo italiano.
Il 6 febbraio, a Brescia, una grande manifestazione contro il razzismo
istituzionale che i governi locali stanno applicando con ferocia ha
coinvolto 20mila uomini e donne di diverse generazioni, nella
maggioranza migranti. La parola d´ordine dello sciopero si è
amplificata costantemente durante quella manifestazione e in
conclusione sono stati pubblicamente fatti i nomi delle aziende nelle
quali lo sciopero il 1° marzo ci sarà.
Il 7 febbraio a Suzzara, nel Basso Mantovano, decine di lavoratori
migranti si sono incontrati per discutere degli effetti della crisi
nell´era della Bossi-Fini, individuando i luoghi di lavoro nei quali
lo sciopero può essere preteso. In almeno tre aziende nel Basso
Mantovano, per almeno un´ora in ogni turno, lo sciopero il 1° marzo ci
sarà.
Il 14 febbraio a Bologna oltre un centinaio di lavoratori e
lavoratrici ha preso parte a una grande assemblea nella quale alcuni
delegati, italiani e migranti, hanno dichiarato il loro sostegno allo
sciopero. Assieme lavoreranno a partire dalle RSU, ma anche
interpellando i loro sindacati per dichiarare lo sciopero. Possiamo
dire con ragionevole fiducia e cocciutaggine che anche nella provincia
di Bologna 1° marzo lo sciopero ci sarà.
Sappiamo che in altre province, come Reggio Emilia e Parma, lavoratori
migranti e italiani stanno andando nella stessa direzione. Si tratta
di percorsi importanti e la loro forza non può essere messa a tacere
né dal governo né da quanti ritengono che, quando i migranti parlano,
il lavoro si divide.
Questo percorso afferma chiaramente che lottare
insieme ai migranti è necessario per affermare i diritti di tutte le
lavoratrici e i lavoratori. Per il primo marzo si stanno preparando
moltissime mobilitazioni nel segno della lotta contro il razzismo. Noi
sosterremo e contribuiremo a organizzare queste manifestazioni. Il 1°
marzo però sarà soprattutto nel segno dei migranti e di tutti coloro
che si assumeranno con loro il rischio della libertà di sciopero,
dicendo no allo sfruttamento e alle gerarchie imposti dalla legge
Bossi-Fini. Appena lo sciopero del lavoro migrante sarà realtà,
smettendo di essere un mito o un´eterna promessa, la differenza dei
migranti dentro al lavoro e nella vita quotidiana sarà meno terribile.
Il 1° marzo dalle parole si può passare ai fatti

sabato 27 febbraio 2010

Genova 2001 e la (non) libertà di cronaca

DA il Manifesto
FUORIPAGINA
24/02/2010
| Cinzia Gubbini
Genova 2001 e la (non) libertà di cronaca
Otto mesi di carcere per aver raccontato uno scontro tutto interno alla polizia italiana. Il giornalista Checchino Antonini con passione e competenza ha seguito sin dai primi momenti i fatti di Genova 2001, quando il movimento per un'altra globalizzazione scese in piazza numeroso. E finì massacrato. Il giornale per cui scrive, Liberazione, ha sempre dato spazio e attenzione a questo grosso buco della democrazia italiana. L'articolo incriminato, considerato diffamatorio, raccontava dei comunicati stampa pubblicati dai sindacati di polizia dopo le dichiarazioni di Gigi Malabarba, allora senatore di Rifondazione e membro del Copaco, che con la consueta chiarezza denunciavano le promozioni assicurate ad alcuni dei poliziotti coinvolti nelle inchieste sugli scontri di Genova. Con un linguaggio adatto al pubblico di Liberazione, un giornale che esprime apertamente la propria posizione politica e che è organo di un partito, ma senza inventare fatti Antonini ha firmato un articolo di cronaca. In questo articolo era chiara la disillusione per il ruolo del sindacalismo di polizia nell'arginare la deriva militaresca dell'allora capo della polizia Gianni De Gennaro. Per inciso si ricordavano i guai giudiziari di un dirigente di uno di questi sindacati coinvolto in un'inchiesta sui raid di estrema destra a Bari. Ora Antonini e l'allora direttore di Liberazione, Piero Sansonetti, rischiano otto mesi di carcere. Si attende l'appello. Per capire quanto si sia voluti andare con la mano pesante su questa storia, basti sapere che il giudice ha comminato una pena superiore a quella chiesta dal pm. Online è ora presente un appello (http://www.ilmegafonoquotidiano.it/news/libera-la-cronaca-0). Una firma per la libertà di cronaca.

venerdì 26 febbraio 2010

Guerrilla Gardening ad Altamura 28.2.2010

Errata corrige: ci segnalano che l'iniziativa è della Fabbrica di Niki di Altamura.
Provvediamo a correggere, ma facciamo notare che abbiamo attinto alla pagina facebook (il link più sotto) in cui non si faceva riferimento alla Fabbrica.
Rispediamo al mittente le insinuazioni rispetto ai presunti problemi che avremmo a rettificare: noi guardiamo all'iniziativa non al contenitore!
E voi?




Cosa accade quando un gruppo più o meno organizzato di cittadini decide di impiegare una mattinata ad abbellire la propria città ridando vita a delle aiuole malate, quasi morte?
Fanno quello che in inglese si chiama Guerrilla-gardening
La proposta semplice quanto rivoluzionaria (soprattutto per l'altamurano pensiero: fatti-i-kz-tuoi-e-campi-cent'anni) è di un giovane di Altamura: Giovanni Diele e della Fabbrica di Niki.

L'appuntamento è per domenica 28 alle 9,00 a p.zza Santa Teresa che attualmente ospita uno degli più brutti esempi di brutture urbane: un cesso (in tutti i sensi) pubblico in cemento armato grigio e griglie di ferro! In un Volantone di ottobre 2008, a firma del MeetUp ilGrillaio e di Senzareti, si legge:
Era il 1987 quando la piazza antistante la omonima chiesa viene “impreziosita” da un vespasiano da fare invidia alle migliori costruzioni romane per "bellezza" e "armonia". Il monumentale vespasiano, firmato da un architetto della nostra amata cittadina, è costato circa due miliardi delle vecchie lire (ottocento i milioni spesi per il solo impianto di sollevamento dei liquami, sotto quota rispetto alla fogna esistente).
Riappropriarsi della coscienza del BENE COMUNE e del senso del bello!

Riportiamo l'invito di Giovanni dalla pagina facebook:

Coltivatori diretti, coltivatori indiretti, giardinieri d'Altamura,uomini e donne dall' alluce verde,
siete chiamati a partecipare ad un'azione dimostrativa con la missione di rendere uno spazio di piscio e merda di cane, un piccolo giardino colorato che possa rendere piacevole la sosta dei pendolari che sostano in piazza S.Teresa per prendere il bus, e in genere per anziani e bambini che vivono la piazza.

E' un’operazione di guerrilla gardening, ovvero un'azione di giardinaggio d'assalto.

L’idea è semplice: in ogni città c’è un’aiuola abbandonata, un pezzo di verde pubblico lasciato a sè stesso. Se ne sceglie uno e lo si abbellisce.Avremo bisogno di piantine, terriccio e attrezzi, accertatevi e non infrangeremo nessuna regola.
Chi vuol partecipare venga domenica mattina 28.02 dalle ore 9:00 in poi, portando una piantina o dei fiori anche simbolici,(chi volesse si prepari ad una tenuta agricola) e insieme grandi e piccoli faremo una piccola azione per migliorare uno spazio centrale della città.

Noi lo facciamo a gratis, speriamo che chi di dovere se ne prenda cura dopo!
venite numerosi!!!

Una foto di piazza santa Teresa pulita!

giovedì 25 febbraio 2010

IL MORALISMO IMMORALE (il caso astruso del gruppo facebook contro i bimbi down)



Avete mai assistito ad una scena in cui un bambino, pur di sentirsi considerato è disposto a fare cose disdicevoli? La scuola è piena di questi casi. Bene, tutte le volte che si rimproverano/puniscono questi bambini platealmente, si rischia di legittimarne la loro azione di disturbo! Lasciamo per un po' la scuola.

Nei giorni scorsi Facebook è stato protagonista di un episodio abbastanza astruso (che non significa strano). Di cose strane in internet ce ne sono a bizzeffe. Anche quelle sceme, veri e propri non-sense, non mancano! Alcune di queste sono comprensibili, altre di difficile interpretazione: astruse appunto. E' il caso del gruppo facebook "giochiamo al bersaglio con i bambini down". Un esauriente post corredato dai comunicati di varie categorie lo trovate su unimondo.org
Volutamente abbiamo ignorato sul blog del Grillaio sia la notizia dell'esistenza di quello che chiamare gruppo è un grave errore, sia la notizia del suo oscuramento, sia la notizia dell'apertura di un gruppo Contro il gruppo di imbecilli di cui sopra.
Contro quella che ci sembrava una stupida provocazione abbiamo scelto il silenzio per due motivi:
1. gridare allo scandalo dinanzi a queste azioni significa legittimarle;
2. nutriamo qualche dubbio sull'autenticità di questi gruppi.
Insomma se proviamo ad ipotizzare un motivo per cui una o più persone creano virtualmente un gruppo con un obiettivo così sfacciatamente stupido, la risposta più plausibile è: vogliono provocare, puntano a far scandalizzare gli altri, cercano il rimprovero.... come i bimbi di cui sopra. A scuola li chiamano "bambini pestiferi", in internet sono i TROLLS.
Abbiamo provato a leggere cosa si dicevano i membri di questo gruppo.
A parte l'introduzione che parlava di disagio dinanzi ai bimbi down... disagio cui porre rimedio eliminando dalla vista questi bambini... ed altre frasi deliranti, la quasi totalità dei commenti erano volti a biasimare il gruppo stesso. Ovviamente il fatto di iscriversi per prenderne le distanze, ha fatto lievitare oltremodo il numero degli iscritti ad oltre 1000 adesioni.
UUUUUhhhhhhhh!!! ODDDiiiiiiioooooo!!!
Chissà quanti erano gli imbecilli veri e quanti quelli che aderivano per non aderire. Fanno riflettere entrambe le categorie. Come se le discriminazioni cui sono sottoposti i bimbi in situazione di handicap fossero queste!!! Ci si indigna per queste cretinate ed accettiamo che gli stessi bimbi abbiano metà o un quarto delle ore di sostegno che gli spettano; o facciamo finta di niente quando il comune si ricorda di loro solo nelle vacanze (o feste) di Beneficienza BenEvidente (per dirla con Benni).

La cosa ci puzza un po', un bel po'! Sollevare questi inutili polveroni può essere il frutto di una strategia mirante a criminalizzare il web. Un'opinione pubblica che chiede controlli per i gruppi contro i down in inernet, sarebbe un po' più morbida con il tentativo di imbavagliare la rete attraverso la Legge Romani che (guarda un po!) è in discussione proprio in questi giorni in parlamento.
Parlarne oggi non è casuale. Oggi infatti è stata diffusa un'altra notizia secondo la quale tre dirigenti di Google Italia sarebbero stati condannati per violazione della privacy per non avere impedito, nel 2006, la pubblicazione di un video in cui un disabile picchiato e filmato in una scuola da alcuni coetanei. Il primo procedimento del genere nel mondo (leggi la posizione di Report sans frontiere)
Anche qui, tutti a dire BRAVI! Finalmente!!! Come se fossero stati loro gli autori della squallida aggressione. Si condanna lo strumento e non la causa. Nessuno si chiede, per esempio, com'è finita per gli "amici di scuola" dello sfortunato ragazzo. E gli insegnanti? E il dirigente?
Pensare di eliminare il gravissimo degrado sociale e morale semplicemente togliendolo dalla rete, è un errore gravissimo degno di un moralismo cieco e (a sua volta) immorale.
Non appena saranno rese note le motivazioni della sentenza, torneremo sull'argomento. Per il momento LEGGETE I COMMENTI ALLA NOTIZIA.
In bocca al lupo a tutti i bimbi disabili d'Italia e del mondo. Che trovino sempre genitori ed insengnanti capaci di amarli e ridere con loro.

mercoledì 24 febbraio 2010

La TV fa male...alle donne

...qui la donna è considerata a tutti gli effetti un essere inferiore: viene delegata a incarichi d'importanza minima.come per esempio informare dei programmi della giornata; ed è costretta a farlo in modo mostruoso, cioè con femminilità. Ne risulta una specie di puttana che lancia al pubblico sorrisi di imbarazzante complicità e fa laidi occhietti. (P.Pasolini)

da: comunicazionedigenere.wordpress.com

La tv nel nostro Paese: quale percezione delle donne


Questo è lo spot della tim con la testimonial del momento Belen Rodriguez.
Lo spot utilizza ancora una volta il corpo femminile per vendere. Inquadrature a Seni, labbra, pantaloncini inguinali mentre calcia un pallone.
Sulle donne della realtà ho letto una bell’intervista…che condivido in tutti i punti. Parla in alcuni punti del processo di diseducazione che subiscono le nuove generazioni che diventano sempre più sessiste. Io inquadro il fenomeno come un mix tra causa ed effetto. Non c’è dubbio però che la rappresentazione delle donne in tv sia anche lo specchio del nostro Paese.
Il nostro Paese è sempre stato profondamente sessista (fino a pochi anni fa anche giuridicamente) e la televisione, la pubblicità utilizza rappresentazioni che sono presenti nell’immaginario comune.
Prendiamo come esempio il trattamento sessista riservato alle donne della tv, esso non è percepito ancora come tale, ma praticamente la norma. Se una donna in tv viene trattata come un oggetto sessuale non solo perchè nell’immaginario comune la sessualità è androcentrica ma la subordinazione delle donne e la loro discriminazione è molto frequente, immaginiamoci come lo è dietro le quinte: la maggior parte delle donne scosciate della tv,come le lavoratrici in generale subiscono ricatti sessuali.
Il problema grave è che la tv dovrebbe essere un mezzo rieducativo, non di consolidamento e il tramandamento degli stereotipi.
Infatti come dice la Cims, gli atti di violenza sessuale tra adolescenti sono in crescita (e questo è dovuto al fatto che ormai i ragazzini vedono le donne come oggetti sessuali disponibili) e le ragazze soffrono sempre di più di anoressia poichè quei modelli proposti vengono percepiti lontanissimi.
Un altro problema gravissimo è che a causa di questi stereotipi, le donne continuano a faticare ad essere prese sul serio e ad ottenere gli stessi incarichi dei loro colleghi maschi o gli stessi posti in politica e l’Italia continua a detenere gli ultimi posti nel mondo per quanto riguarda le Pari opportunità, poichè la tv promuove una percezione parziale delle donne.
Il problema è che ogni campagna rivolta per cambiare la situazione non ottiene visibilità mediatica e le proposte per un progetto per realizzare un osservatorio di genere come lo hanno in tutt’europa vengono continuamente ignorate, poichè le tv sono tutte in mano ad un uomo sessista che utilizza il corpo femminile per ottenere voti.
La tv mai come questi ultimi anni diffonde un vero e proprio odio verso le donne. La Rai, servizio pubblico, pagato con il canone sta mandando avanti una campagna che demonizza le donne che si separano.
La tv rispecchia una condizione femminile arretrata che è sempre stata presente nel nostro Paese fin dagli esordi della tv, ma il fatto gravissimo è che ultimamente la propaganda e la impone anche alle future generazioni e questo è un vero ostacolo alla modernizzazione del nostro Paese.

martedì 23 febbraio 2010

Comunali Altamura 2010 - NON C'E ARIA...NELLA PUGLIA PRIMA DI TUTTO!



Apprendiamo - piacevolmente sorpresi - del ritiro
dalla competizione elettorale comunale di Nicola Laterza, condannato nel 2008 per concussione.
Queste le sue parole, riportate da Altamuralive: «Ho preferito dimostrare prima la mia totale estraneità ai fatti in cui venni coinvolto – ha dichiarato Laterza – prosegue comunque il mio impegno per la comunità altamurana e per le questioni che riguardano la Sanità ».
Auspichiamo un gesto analogo da Franco Miglionico, assessore comunale coinvolto nello scandalo dei test truccati ad odontoiatria (guarda il video).
Ben vengano questi ripensamenti personali e ben venga una maggiore consapevolezza della responsabilità che hanno i dirigenti di partito quando si scelgono i nomi, ma...dov'è finito il senso della vergogna degli altamurani?
Poichè non si può pensare di "imporre" per legge l'etica pubblica, c'è bisogno che siano i cittadini a pretendere pulizia nelle liste!
Questo, in una competizione comunale con un candidato in ogni famiglia, può essere semplice (ci parli chiaramente: NON POSSO VOTARTI, ma ti voglio bene lo stesso!) ma può anche essere terribilmente difficile negli ambienti in cui domina ignoranza e familismo (o con me, o contro di me = liti fra famiglie!).

Allora? Teniamo contento lo zio?
E cosa deve dire la nonna?
In fondo il candidato amico di mio "cuggino" non ha mai fatto del male a nessuno!


Prima di rispondere ai "cacciatori di voti" provate a chiedervi: quanto vale un voto in cambio di 50 euri? risposta: 50 euri (una cena per due!)
Quanto vale un voto libero? Vale la possibilità di avere gente decente in Comune per 5 anni!

Paolo Borsellino diceva: bisogna distinguere la responsabilità penale da quella politica e sociale. Un politico potrebbe risultare penalmente non responsabile, ma ciò non toglie che possano esserci altre responsabilità che dovrebbero comunque esser sanzionate: dai partiti, dagli ordini professionali, per esempio. E allora proviamo a fare un po’ di luce: magari, in futuro, eviteremo di sfigurare ulteriormente il volto della Sicilia.

Se c'è una condanna per concussione, seppur in primo grado, non è opportuno candidarsi, perchè, se candidati, si contribuirebbe a dare l'immagine della politica come luogo dell'impunità assoluta. E non si parla di rubare una mela per fame, ma di un reato contro la pubblica amministrazione, la stessa che ci si candida a governare.

p.s. LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO, movimento pugliese di Centro-destra, è partito noto per le sue scelte "ardite". Nella metà del 2009 ha avuto notorietà a livello nazionale in relazione agli scandali sessuali su Silvio Berlusconi: alle elezioni comunali di Bari della primavera precedente nelle liste del movimento era infatti stata candidata la escort Patrizia D'Addario, che più volte aveva avuto relazioni con il Presidente del Consiglio. Da febbraio 2009 il coordinatore regionale del movimento è l'ex deputato dell' UDC Salvatore Greco, noto anche per una senzazionale intervista rilasciata a Le Iene in cui ha sostenuto che la scoperta dell'America è avvenuta nel 1640 e che la Rivoluzione Francese ha avuto luogo nel Seicento.

ULTIME NOTIZIE:

A seguito della notizia apparsa oggi su altamuraLive.it in merito al ritiro dalla prossima competizione elettorale per le amministrative ad Altamura di Nicola Laterza, il Coordinamento de "La Puglia prima di tutto" della città murgiana, ha inviato una nota di precisazione alla redazione di altamuralive.it.
“Nicola Laterza non è mai stato candidato ma ha voluto manifestare ancora una volta il suo impegno per un settore, quello della Sanità pugliese, nel quale lavora e di cui conosce le anomalie. Il suo impegno come responsabile regionale del Dipartimento Sanità de “La Puglia prima di tutto” è quello di continuare nell'opera di impegno alla risoluzione delle tante problematiche che investono questo importante settore. Il suo impegno, quindi, continua ad essere quello della Sanità, soprattutto ora che sarà completato il nuovo Ospedale della Murgia”.
Coordinamento “La Puglia prima di tutto” di Altamura

CONDANNATI DUE CONSIGLIERI PROVINCIALI PER CONCUSSIONE AD ALTAMURA

[Fonte: http://www.notizie-online.it/, martedì 29 gennaio 2008 22:12]

I consiglieri provinciali Francesco Marroccoli (Democrazia cristiana, ex Popolari per la Puglia) e Nicola Laterza (Forza Italia) sono stati condannati per il reato di concussione in concorso dal Tribunale di Bari rispettivamente alle pene di 4 anni e di 3 anni e quattro mesi di reclusione. Tre anni ciascuno vengono condonati per l'indulto. Il giudice per le udienze preliminari Marco Guida ha emesso in serata la sentenza nel giudizio di primo grado che si è tenuto con il rito abbreviato.

Marroccoli e Laterza, all'epoca assessore comunale e presidente del consiglio comunale, sono ritenuti colpevoli di concussione nei confronti di un imprenditore, Filippo Simone, al quale hanno chiesto una "tangente" per l'approvazione di un progetto in consiglio comunale. La mattina del 15 febbraio del 2006 Marroccoli fu fermato e denunciato dai carabinieri in un bar di Altamura subito dopo l'incontro pattuito con Simone per la consegna di 30 mila euro. La somma fu posta sotto sequestro come corpo del reato. Per questa concussione Marroccoli e Laterza sono stati ritenuti colpevoli in concorso: secondo il giudice fecero leva sulle loro funzioni pubbliche. Marroccoli è stato ritenuto colpevole anche di millantato credito per il tentativo di coinvolgere nelle accuse altre persone su cui invece dall'indagine non sono emersi elementi. Subito dopo l'accaduto i due lasciarono le rispettive cariche [Leggi il resto su altamura2001.com]

La cronaca della bufera giudiziaria che travolge un'intera classe politica (CLICCA QUI).

lunedì 22 febbraio 2010

elettrosmog (stasera incontro/dibattito)


ONDE ELETTROMAGNETICHE ED ELETTROSMOG…

“NON LE VEDI, MA TI ATTRAVERSANO”


STASERA 22 FEBBRAIO, ORE 19:30

Teatro parrocchia S.G. BOSCO


a cura del Comitato contro l'elettrosmog


a chi non volesse saperne un po' di più, consigliamo questo vademecum di Legambiente (CLICCA per SCARICARE il pdf)

domenica 21 febbraio 2010

Festival di Sanremo? Meglio San Scemo!



Avete sempre sognato di poter dire che una ciofeca è una ciofeca, e non l'avete mai fatto?
Perchè non si può dire in radio che Sanremo è una gran cagata, se questo è ciò che si pensa?
Il video sopra andrebbe mostrato in tv almeno tre volte al giorno prima dei TG! Votatelo e commentatelo: partecipazione!

Che 'u festivàl non fosse il massimo della cultura e della musica, lo sapevamo già.
Sarà pure che i gli ottoni fanno parte della scena, ma trasformarlo, nell'ora di massimo ascolto, in una vetrina per il trombone politico di turno (Bersani prima, Scajola poi) è stata un'idea davvero infelice. COSTANZO si é presentato sul palco nel FACENDO FINTA di aiutare gente inguaiata e CONDANNATA alla sconfitta come gli operai di Termini, ma praticamente li ha usati per farsi pubblicità e farne anche a Scajola che ha potuto parlare tra gli applausi (è stato eletto nel collegio di Imperia, ops!) e farsi bello dinanzi a milioni di itaGliani, a spese nostre! E' il trionfo dei massoni con l'aiuto dei cafoni che applaudono e si prestato al gioco.
Ben altre sono le sedi in cui ci si deve occupare dell'ItaGlia che va a rotoli. Se cominciassimo dai TG? Se proseguissimo con alcuni dei programmi svuota-cervello post prandiali? Quanto avvenuto ieri è la prova che l'ItaGlia negli ultimi 30 anni è diventata una ex-repubblica fondata sullo show.
Il popolo non è sovrano, se non ha più un neurone libero da dedicare al senso critico. E se il popolo non é sovrano, allora "diamogli un sovrano": il savoiardo canterello è servito!
In bocca al lupo! Crepi!


Se dev'essere un momento per divulgare la pratica dell'EBETISMO di massa, allora è meglio San Scemo, no?

sabato 20 febbraio 2010

COME TI CAMBIO LA COSTITUZIONE tra gli applausi du Festivàl



fonte: susannaambivero.blogspot.com
Mentre agli italiani gli si propina il 60° festival della canzone italiana impegnando tutti i neuroni disponibili nell'affannoso tentativo di decidere se la canzone del principino è SI o NO, nelle stanze del Palazzo si lavora affinché il televoto di San Remo rimanga l'unico surrogato di quella che una volta era la sovranità popolare italiana.
E' stata assegnata alla I° commissione affari costituzionali la discussione della proposta di legge costituzionale “Modifica di articoli della parte seconda della Costituzione, concernenti la forma di Governo, la composizione e le funzioni del Parlamento nonché i limiti di età per l'elettorato attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica”. Il più eloquente esempio di come il cambiamento di pochi articoli della Costituzione ne possano completamente stravolgere il significato.
Queste quisquilie di modifiche prevederebbero:

Riforma del Senato
Il Senato della Repubblica diverrebbe il «Senato federale della Repubblica» mutandone la forma e la funzione. Il suo ruolo sarebbe quello di rappresentanza delle regioni, ente a cui viene demandato il compito di sceglierne i componenti, sottraendolo perciò ai cittadini, e da cui dipenderebbero direttamente.
Riorganizzazione della Camera dei deputati
I deputati diventerebbero 500 in totale, verrebbero eliminati i deputati eletti nella circoscrizione estero. La Camera sarebbe l'unico organo in grado di esercitare la funzione di indirizzo politico.
Revisione della funzione legislativa dello Stato
Si riconosce al capo della Camera dei deputati l'inalienabile decisione ultima in merito al testo definitivo di una legge.
La forma di Governo
Il Presidente del Consiglio dei ministri diventerebbe l'unico depositario della fiducia, sarebbe solo lui a formare il Governo diventandone anche il supremo responsabile.
Se oggi per proporre una mozione di sfiducia verso il governo viene richiesta l'adesione di almeno un decimo del Parlamento, dopo questa riforma dovrà essere almeno un terzo dei deputati ad esprimersi sfiduciando il presidente del consiglio. La mozione così accettata dovrebbe poi ricevere la maggioranza assoluta dei voti della Camera per diventare esecutiva.
Le funzioni del Presidente della Repubblica
Basterebbe scrivere “nessuna” e si risparmierebbero tanti giri di parole.

Questa proposta dà l'impressione di essere il primo passo per riuscire a trasformare la nostra Repubblica in una monarchia, il tutto ordito senza che ai cittadini venga neppure chiesto di esprimere un parere nel merito.

IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE DEPOSITATA ALLA CAMERA

venerdì 19 febbraio 2010

NON C'E' ARIA... nell' IDV



L'Italia dei valori ha perso un'occasione per essere un partito serio accettando, per allargare le alleanze, la candidatura di De Luca per la Presidenza della Campania compiuta - dice Pietro Ancora a Micromega -
"addirittura per acclamazione da un Congresso voglioso di governo e di stare in maggioranza spegne le speranze di un'alternativa morale e politica al bipolarismo tra simili o addirittura eguali. Nonostante l'avvertimento di De Magistris che votare De Luca significa consegnare la Campania alla camorra ed ai casalesi, le pulsioni profonde del Congresso, alimentate dai segnali lanciati da Di Pietro e da Bersani, hanno travolto tutto e tutti. Avevo visto situazioni simili nei congressi socialisti che di fronte alla prospettiva di acquisire comunque un poco di potere non si curavano nè del come, nè del quando, nè delle cose che bisognava almeno salvare in una azione di governo. La frase di Di Pietro "di opposizione si può morire" preceduta da quella sulla piazza che "non basta" conclude malinconicamente una fase della politica italiana in cui il pungolo dell'Idv era riuscito spesso a trascinare il Pd lontano dall'abbraccio mortale con il centro destra e dal pensiero unico".
Anche a livello locale l'IDV è campione di incongruenze. Valga come esempio il comportamento di Giacinto Forte, assente (guarda un po'!) nella votazione del provvedimento della Banca Popolare. Il Forte è rimasto fuori dall'incontro "Suoli d'oro" (per ovvi motivi) e da quelle uniche iniziative Politiche che il suo partito ha potuto realizzare ad Altamura grazie alle menti del MeetUp ilGrillaio, di Senza Reti, Aria Fresca e PRC... ma è rientrato nel giro della politica, quella "seria" quella del voto "porta a porta" non appena ottenuta la candidatura per le Regionali.

Anche in Regione le mille giravolte dell'IDV si sono fatte sentire e le abbiamo anche denunciate in relazione al tema acqua (guarda video).
Sembra proprio che, fatta salva la parentesi delle Europee (con Carlo Vulpio) e delle mezze provinciali (con Enzo Colonna), i Valori dell'Italia dei Valori, ad Altamura siano stati una apparizione fugace.

L’on. Zazzera, anticipando l’incontro “Suoli d’Oro”, aveva dichiarato
.. quello di Altamura è un laboratorio politico in cui partiti (Italia dei Valori, Rifondazione Comunista e Verdi) e società civile (Associazione Senza Reti, MeetUp il Grillaio e Movimento Aria Fresca) provano a dare una risposta vera alla questione morale nella nostra Regione.
Spiacenti per Zazzera, ma il fatto che in prossimità delle elezioni l'IDV Puglia abbia abbandonato l'idea di " svecchiare" la sezione IDV di Altamura, optando per la logica dei partiti e dei numeri facili, anziche incoraggiare la "società civile";
il fatto di scegliere i pluricandidati anzichè giovani menti, significa per dirla con lo stesso Zazzera "rinunciare a dare una risposta vera alla questione morale nella nostra Regione" oltre che ad Altamura.
O no?

Lo spazio politico è asfittico, nauseante, vuoto di contenuti. Non c'è più aria!
Come dice Ligabue: non è tempo per noi.

giovedì 18 febbraio 2010

2010 anno dell'ACQUA anche nelle fabbriche

Ieri siamo intervenuti come appartenenti al Comitato Pugliese Acqua Bene Comune ad un incontro dal titolo "Non perdiamoci in un bicchier d'acqua" promosso da Fabbrica di Nichi di Ruvo. Non ci piace la personalizzazione della politica, cosa che evidentemente sta contaminando anche la c.d. "sinistra", (Berlusca è stato maestro!), ma com'è avvenuto a novembre scorso in occasione dell'invito dell'IDV Pugliese alla Conferenza Programmatica Regionale , dato che ci è data possibilità di parlare ad altra gente di temi concreti ed assolutamente attuali (il DIRITTO all'ACQUA), se ci invitano, ci andiamo con piacere! Chi ci invita ha indubbiamente finalità elettorali (lo sappiamo) ma il fatto che questa gente (e tanti altri con loro) sia disposta ad ascoltare ed ascoltando migliori la sua ottica riguardo ad una o più questioni ci fa sperare che i rappresentati possono INFORMARSI e far migliorare i loro rappresentati.

Per esempio, sapere che il testo della legge per la RIPUBBLICIZZAZIONE di AQP SpA che è stato approvato in giunta è sostanzialmente diverso da quello che è stato licenziato dal Tavolo Tecnico Regione/Movimenti per l'Acqua...
e che questo è stato ripristinato dopo un incontro tra Regione e Movimento...
e che anche per questo (ritardo) si è persa la possibilità di portarlo in Consiglio Regionale...
Beh, sapere tutto ciò significa non cadere nelle trappole delle tante mistificazioni in cui ci si può perdere quando si parla di acqua. Chi sa ciò che non va può chiedere che le cose cambino. Chi non sa, o si fida di questo o quel leader "a prescindere" sbaglia nella misura in cui rinuncia al proprio senso di critica. Rinuncia a partecipare.

La politica per sua natura si declina al plurale. La Politica personalizzata è un ossimoro e dovrebbero far riflettere quegli atteggiamenti di balordi di chi rifiuta a priori di stare a sentire chi non voterà sè e/o i suoi amici partito: "O con me, o contro di me!". Che tristezza! E' la prova che i nostri rappresentaNti peggiorano perche peggiorano i loro rappresentati che accecati dai personalismi perdono di vista la realtà dei fatti.

da unimondo.org

Nei giorni scorsi, p. Alex Zanotelli ha lanciato un accorato appello attraverso il quale ha evidenziato che "questi anni di impegno e di sensibilizzazione sull’acqua, mi inducono ad affermare che abbiamo ottenuto in Italia una vittoria culturale, che ora deve diventare politica".

"Questo è l'anno dell'acqua - scrive p. Zanotelli - l'anno in cui noi italiani dobbiamo decidere se l'acqua sarà merce o diritto fondamentale umano". Il missionario da tempo in prima fila nelle battaglie per la difesa dell'acqua pubblica e dei beni comuni sottolinea quindi che il decreto Ronchi "sarà pagato a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese, che, per l'aumento delle tariffe, troveranno sempre più difficile pagare le bollette dell'acqua".

"Ma soprattutto - evidenzia p. Alex - la privatizzazione dell'acqua, sarà pagata dai poveri del Sud del mondo con milioni di morti di sete. Per me è criminale affidare alle multinazionali il bene più prezioso dell'umanità (l'"oro blu"), bene che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici (scioglimento dei ghiacciai e dei nevai) sia per l'incremento demografico. L'acqua è un diritto fondamentale umano, che deve essere gestito dai Comuni a totale capitale pubblico, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile".

Padre Alex rilancia quindi l'iniziativa del Forum italiano dei Movimenti per l'acqua pubblica, per un Referendum abrogativo della Legge Ronchi, che dovrà raccogliere, fra aprile e luglio 2010, circa seicentomila firme. "Non sarà un referendum solo abrogativo, - continua p. Zanotelli - ma una vera e propria consultazione popolare su un tema molto chiaro: o la privatizzazione dell'acqua o il suo affidamento ad un soggetto di diritto pubblico".

"Chiediamo a tutti di costituirsi in gruppi e comitati in difesa dell'acqua, che siano poi capaci di coordinarsi a livello provinciale e regionale. Solo un grande movimento popolare trasversale potrà regalarci una grande vittoria per il bene comune. Sull'acqua ci giochiamo tutto, anche la nostra democrazia. Dobbiamo e possiamo vincere. Ce l'ha fatta Parigi (la patria delle grandi multinazionali dell'acqua ,Veolia, Ondeo ,Saur che stanno mettendo le mani sull'acqua italiana) a ritornare alla gestione pubblica. Ce la possiamo fare anche noi. Mobilitiamoci! È l'anno dell'acqua!" - conclude p. Zanotelli. [GB]

mercoledì 17 febbraio 2010

No al nucleare? L'Europa ha detto NI mentre Obama la fa verde



In giorni come quelli che viviamo c'è da chiedersi di chi ci si può fidare.
Sono giorni in cui
Polverini (Lazio), a sorpresa, dice no al nucleare.
Palese (Puglia) dice no al nucleare... in puglia: in basilicata può starci!!!
Berlusconi va in Albania a fare battute squallide sulle donne (ennesima figura di merda!) nonchè accordarsi con il governo albanese per installare oltre-Adriatico centrali nucleari ed importarne l'energia elettrica.
Oggi la ciliegina sulla torta: Obama annuncia la ripresa degli investimenti per il nucleare negli usa. Ma la cosa peggiore è, come sempre la mistificazione con cui si giustificano alcune scelte. Barak sosterrebbe che il nucleare può essere "verde". Barak! Checcaccio dici, Barak!
Ora spero che Grillo prenda al più presto le distanze da questa scelta ipocrita.

In questo caos è bene cominciare a fare un po' d'ordine, magari andando a vedere cosa è successo nel Parlamento Europeo a fine novembre quando si è votata la risoluzione sui cambiamenti climatici. La stessa presentata al vertice mondiale di Copenhagen dello scorso dicembre e che chiamava i nostri rappresentanti a Strasburgo ad esprimersi, tra le altre cose, anche sul nucleare. Soprattutto all'indomani di indiscrezioni che vedrebbero Mola, Nardò, Scanzano nella lista Enel-Edf dei siti "nucleari.

Riportiamo un articolo di Carlo Vulpio che fa riflettere.

Per sapere come la pensano tutti i candidati alle prossime regionali, CLICCA QUI per leggere un bel post di Susanna Ambivero


L’Italia ringrazierà per sempre i suoi 57 italianuzzi (+ 7 furbi astenuti e/o assenti) che a Strasburgo hanno votato a favore della suppostina nucleare “nascosta” nella risoluzione europea sui cambiamenti climatici
Pubblicato su da Carlo Vulpio (carlovulpio.it)
O qualcuno non legge ciò che vota, o lo legge e non lo capisce, o lo legge lo capisce e spera che non lo leggano anche gli altri, oppure non lo legge non lo capisce e crede che nessuno andrà mai a controllare.

Fatto sta che i 736 parlamentari europei ci hanno fatto un gran bel regalo. Una suppostina atomica, sotto forma di poche righe, nascosta tra le pieghe di una ridondante risoluzione europarlamentare: quella sui cambiamenti climatici, votata il 25 novembre 2009 e portata come voce unica della Ue alla conferenza di Copenaghen del dicembre scorso.

Dov’è la suppostina?
Eccola, al punto 36 della risoluzione di cui stiamo parlando: “Il Parlamento europeo – dice il comma 36 – sottolinea che una transizione internazionale verso un’economia a basse emissioni di carbonio porterà a considerare l’energia nucleare come un elemento importante del mix energetico nel medio termine; precisa tuttavia che la questione della sicurezza del ciclo del combustibile nucleare va affrontata in modo adeguato a livello internazionale al fine di garantire il massimo livello possibile di sicurezza”.

Chiaro no? Con l’assicurazione... (continua)

martedì 16 febbraio 2010

La politica del FARE




"Cari colleghi, cari amici
Permettetemi di esprimere la mia grande soddisfazione per aver raggiunto un importantissimo traguardo insieme. Per me questa rappresenta una vera e propria vittoria che va ben aldilà dello sterile dato di cronaca. Che l’acqua potesse diventare un diritto sancito nello statuto comunale, che il servizio idrico potesse essere considerato privo di rilevanza economica, che Altamura potesse essere il primo comune pugliese a sancire un diritto così naturale, ma così ignorato, non è assolutamente qualcosa di scontato.
Grazie all’impegno e alla tenacia di ciascuno di noi siamo riusciti a raggiungere tale storico risultato. La nostra è stata una battaglia di principi, di idee, di buona politica. L’obiettivo raggiunto è una chiara testimonianza dell’intelligenza, della saggezza e della lungimiranza dei nostri concittadini che ci hanno permesso di affermare quella buona politica. A loro ed a ciascuno di noi sento il bisogno di dire grazie. Quest’esempio emblematico di vita vissuta, questa evidente dimostrazione di compartecipazione civile e democratica ci ha insegnato tanto. Abbiamo imparato a dar vita ad un diritto irrinunciabile ed innegoziabile, tuttavia ormai sopito nella coscienza collettiva. Quest’esperienza ci ha anche insegnato che, a dispetto degli scetticismi e del pessimismo dei più, la nostra non è una città completamente narcotizzata dagli stereotipi e dal pensiero politico dominante dei soliti noti. Come abbiamo sperimentato, ci sono ancora delle concrete speranze per risvegliare il senso critico nei nostri concittadini. A loro dobbiamo continuare a dedicare la nostra attenzione con la stessa determinazione nel rivendicare la tutela dei beni comuni, nell’interesse generale della collettività. Il riconoscimento del diritto all’acqua all’interno dello statuto del Comune di Altamura motiva ciascuno di noi a continuare a credere nel cambiamento per rendere la nostra città un posto migliore.
Sul piano più strettamente personale, l’epilogo che si è compiuto la settimana scorsa in consiglio comunale rappresenta il regalo più grande che potessi mai fare alla mia città, grazie al mio modesto contributo. La portata storica di questo risultato è senza precedenti, sia a livello comunale, che regionale e nazionale. Cari colleghi, cari amici, mentre i destini della vita personale di ognuno si vanno delineando, la mia soddisfazione in questo momento è massima nel sapere di donare alla mia città un lascito così importante e nel riconoscere che, comunque vadano le cose, la città di Altamura oggi ha un nuovo statuto.
Che il diritto all’acqua sia la pietra miliare di una nuova stagione di diritti, di civiltà e di legalità nella nostra città. Che le generazioni presenti, ma soprattutto quelle future, sappiano far tesoro dell’affermazione di questo diritto, nella consapevolezza della sua importanza nella realtà del XXI secolo."

Antonella Galetta

lunedì 15 febbraio 2010

Altamura: quattro candidati a sindaco per una poltrona



Sull'onda di Edoardo Vianello: se prima erano in tre a ballare l'hully gully (Stacca, Piglionica e Lillino) adesso sono in quattro a ballare l'hully gully, vista la new entry nella competizione elettorale: Angela Cornacchia.
Per lei dovremmo utilizzare il motto proposto da Longanesi per il nostro Tricolore, "tengo famiglia", visto che suo figlio - Aldo Teot - è stato assessore nella giunta Stacca con risultati indimenticabili.
Leggiamo da giornali on line che avremmo deciso prima di appoggiare Piglionica e poi di creare una quarta (ad oggi quinta) coalizione con Vincenzo Giancaspro candidato sindaco.
Scrive Felice Moramarco su Altamuralive.it
Infine sembra, secondo insistenti rumors, che a breve ci possa essere anche un quinto candidato sindaco alle comunali del marzo prossimo. Si tratterebbe di Vincenzo Giancaspro, presidente e leader della lista civica Senzareti, che verrebbe appoggiato, oltre che dalla sua lista, anche dal Meetup ilGrillaio. Queste due liste, che in un primo momento sembrassero dover supportare il candidato di centro-sinistra Donato Piglionica, pare stiano valutando la possibilità di correre da sole con il leader di Senzareti come candidato
Teorie interessanti anche se non veritiere.
Non abbiamo mai pensato di appoggiare Donato Piglionica come candidato sindaco perché ci sfuggono i punti programmatici comuni su cui si possa fondare una alleanza.
Svista grammaticale a parte ["sembrassero dover supportare"] riteniamo, quindi, doveroso correggere le affermazioni del giornalista: il sostegno, con una nostra lista, alla coalizione di centro-sinistra è ipotesi non contemplata dal gruppo del Meetup ilGrillaio, che ha, invece, tentato di capire se c'erano le condizioni per una lista civica (o più di una) esterna alle coalizioni.
Quando si scrive di noi, ci piacerebbe che almeno fosse sentito il nostro parere (cosa semplicissima nell'era di internet).
Ci avrebbe fatto anche molto piacere leggere della modifica dello Statuto Comunale con l'inserimento del diritto all'acqua: argomento, a quanto pare, meno interessante del toto-candidature che, fino ad oggi, non è stato accompagnato da dichiarazioni precise sui modi di risolvere i problemi della città.
Emblematica l'intervista a Pasquale Lomurno - rilasciata a Il Resto - che oltre a dare implicitamente degli ignoranti a quasi tutti i suoi colleghi di amministrazione quando afferma che "è uno dei pochi che sa leggere e scrivere gli atti comunali", si lancia in un programma davvero innovativo sui rifiuti: "si stanno progettando - rivela al settimanale - due isole ecologiche nei pressi di via Carpentino e alle spalle della stazione, dove i cittadini gratuitamente potranno depositare rifiuti di ogni genere".
A fronte di un progetto così innovativo ci viene davvero voglia di chiuderci in casa fino al 29 marzo, giorno successivo alle elezioni in cui le attività celebrali di gran parte dei candidati potranno tornare finalmente all'enecefalogramma piatto.

venerdì 12 febbraio 2010

Diritto all'Acqua silente




Altamura è il primo comune Pugliese ad aver inserito il diritto all'acqua nello statuto comunale. E' un fatto importante che farà certamente da catalizzatore per molti altri comuni pugliesi (e non solo) a seguito della campagna "salva l'acqua" lanciata dal forum nazionale dei movimenti per l'acqua. E' un fatto, dicevamo.
Ed è un fatto che il comune stesso non abbia dato adeguata pubblicità alla notizia: solo un rigo confuso tra gli altri provvedimenti da parte dell'ufficio stampa del comune, come se l'acqua avesse la stessa importanza di un provvedimento urbanistico.
Chi prova a fare informazione nella nostra città, non sembra essersi accorto di questo significativo atto Politico (con la P).
Gli unici ad aver diffuso la notizia sono notizie online e altamura2001, che ricorda l'impegno di Enzo Colonna (Aria Fresca), primo dei 17 consiglieri firmatari della proposta di integrazione dello Statuto Comunale.
Neanche il sito dell'UDC giovani - a dispetto dei valori cui si ispira - ritiene necessario spendere una riga: si spende un comunicato per il crocifisso, ma non per il diritto all'acqua.


Ora, sperando di fare cosa gradita ai nostri colleghi piemontesi, riportiamo una notizia simile alla nostra, ma dalla portata ancora più grande trattandosi della città di Torino che conta quasi 900.000 abintanti (più di 10 volte Altamura).

Anche a Torino l'acqua rimane pubblica grazie a una delibera di iniziativa popolare approvata in Consiglio Comunale. La delibera è stata sottoscritta da 12.000 cittadini su iniziativa del Comitato Acqua Pubblica e ha avuto parere favorevole delle 10 circoscrizioni torinesi. E' stato inserito nello Statuto del Comune il testo:
"In osservanza della legge, la proprietà delle infrastrutture e delle reti del servizio idrico integrato è pubblica e inalienabile. La Città si impegna per garantire che la gestione del servizio idrico integrato sia effettuata esclusivamente mediante soggetti interamente pubblici"
Il Governo delle privatizzazioni è stato sconfitto. Il sindaco Chiamparino in tutto questo non c'entra, anzi. L'approvazione è stata ardua: due votazioni, ma ne sarebbe stata sufficiente una se nella prima avessero detto sì i due terzi dei consiglieri. Mancavano tre voti, uno era del sindaco Chiamparino. Loro non si arrenderanno mai. Noi neppure. (info su: acquapubblicatorino.org)

mercoledì 10 febbraio 2010

DIRITTO ALL'ACQUA: STATUTO COMUNALE MODIFICATO!






Altamura Città del Pane
e dell'ACQUA BENE COMUNE



Comunicato Stampa

ALTAMURA modifica lo Statuto Comunale:
L'ACQUA è un DIRITTO ed il Servizio Idrico non ha rilevanza economica


Ieri 09.02.2010 alle 23,30 circa il Comune di Altamura, ha votato all'unanimità (23 presenti) l'integrazione dello STATUTO COMUNALE volta a sancire che:
- l’acqua è un diritto inalienabile di ogni essere vivente;
- il servizio idrico, in quanto risponde ad un diritto primario di ogni essere vivente, non può che essere privo di rilevanza economica e deve essere esercitato salvaguardando l’accesso di tutti all’acqua;

Un ulteriore risultato del Movimento dell'ACQUA che ha visto ad Altamura una attivazione senza precedenti da parte del MeetUp ilGrillaio (componente del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune) per la campagna SALVA L'ACQUA :

- ben 16 incontri pubblici nei luoghi più disparati;
- iniziative di raccolta firme da parte di volontari di diversa natura (parrocchie, condomini, scuole...);
- due manifestazioni in piazza con banchetto per racogliere firme;
- una petizione con oltre 2700 firme;
- lettere di sollecitazione a consiglieri, assessori e sindaco (GUARDA LE RISPOSTE)
- colloqui più o meno informali con tutti gli amministratori;

Tutto questo al fine di inserire il DIRITTO all'ACQUA nello STATUTO COMUNALE. Un diritto strettamente connesso con il diritto alla vita che viene oggi messo in discussione da un quadro normativo nazionale che spinge verso una gestione privata dei servizi idrici, ma che non trova il consenso neanche delle amministrazioni locali di centro-destra come, per l’appunto, il Comune di Altamura.

Di particolare rilievo è stato un Comunicato dei sacerdoti di Altamura che "deplorano la privatizzazione" di un “bene essenziale” qual'è l'acqua.

Ricordiamo che il ns. comune si era già espresso nel merito con una DELIBERA di GIUNTA del maggio 2008 che ieri ha portato all'integrazione dello STATUTO COMUNALE.

ALTAMURA E' IL PRIMO COMUNE PUGLIESE AD AVER INTEGRATO LO STATUTO COMUNALE con questi due principi, ma sono tantissimi i comuni che hanno intrapreso lo stesso percorso sull'ONDA dei movimenti locali di cittadini attivi,

Perché si scrive ACQUA, ma si legge DEMOCRAZIA


MeetUp ilGrillaio Altamura
Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”

martedì 9 febbraio 2010

Modifica dello Statuto: non c'è Acqua Da Perdere!



2° Presidio Democratico per l'ACQUA BENE COMUNE
martedì 9 febbraio 2010 ore 20,00
c/o la sala consiliare del comune di Altamura

Senza capi, senza bandiere, solo persone che chiedono che si rispetti il loro futuro.

C'E' BISOGNO DI RICORDARE AI NOSTRI AMMINISTRATORI
CHE CON L'ACQUA NON SI SCHERZA!

VOGLIAMO CHE IL DIRITTO ALL'ACQUA sia inserito nello STATUTO COMUNALE
perchè questo significa mettere un "paletto" nei confronti dei tentativi di privatizzazione delle reti idriche che si fanno sempre più insistenti con l'attuale quadro normativo (art. 15 DL 135/2009)

PERCHE' PARTECIPARE

- oltre 2600 cittadini altamurani hanno firmato una petizione per chiedere di inserire il DIRITTO all'ACQUA nello Statuto comunale;
- nel 2008 il comune di Altamura si è già espresso (favorevolmente) rispetto all'ACQUA come DIRITTO e alla necessità della gestione pubblica dei servizi idrici ;
- il sindaco dice che è d'accordo;
- 19 consiglieri hanno già firmato una proposta di delibera per modificare lo statuto...
- dopo il primo Presidio Democratico (28 gennaio) la integrazione dello statuto è stata finalmente messa all'ORDINE DEL GIORNO

MANCANO SOLO DUE CONSIGLI COMUNALI prima delle ELEZIONI: oggi e domani sono gli ULTIMI DUE GIORNI utili per approvare l'inserimento del diritto all'acqua e il riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica nello statuto Comunale.

Riteniamo che UNA RISPOSTA alle oltre 2600 persone che hanno firmato vada data:
BISOGNA VOTARE per la modifica dello Statuto Comunale.

Ecco perchè saremo al Consiglio Comunale del 9 febbraio alle ore 20,00: zitti zitti, piano piano, per far sentire la ns presenza fisica e RICORDARE AI NOSTRI AMMINISTRATORI CHE CON L'ACQUA NON SI SCHERZA!

lunedì 8 febbraio 2010

La Puglia migliore. Anche senza le donne?




Risolvere il problema della rappresentanza di genere non è un tema da poco e le soluzioni semplici non esistono.
Le donne non sono una specie protetta a cui assicurare una sorta di "riserva indiana" della politica, ma è evidente che esistono muri trasparenti che ne impediscono l'accesso.
Ad una donna - nella politica e non solo - si chiede sempre qualcosa in più: possiamo essere rappresentat* da uomini incapaci, senza mestiere, puttanieri e cattolici con doppia famiglia ma dalle donne no.
Ci sembra strano, ci suona sbagliato: riuscirà ad essere una buona madre? Come farà suo marito senza di lei? Diventerà il suo segretario? A quanti l'avrà data per arrivare così in alto? E' ovvio che faccia carriera, è così brutta che non la sposerebbe nessuno...
Che tu sia bella o brutta, intelligente o mediamente stupida nella maggior parte dei casi non c'è posto per te.
La questione (spicciola ma veritiera) è che le pressioni culturali per auto-relegarsi ad un ruolo di marginalità sono fortissime e superarle e mettersi in gioco "come un uomo" richiede un surplus di coraggio e capacità di ingoiare rospi (forse bisognerebbe cominciare a mettersi in gioco "come donne").
A questo aggiungete la difficoltà di conciliare i tempi della politica (costruiti intorno agli uomini, come i tempi del lavoro) con quelli di un'eventuale famiglia e le preoccupazioni (spesso indotte) di essere madri degeneri se ci si occupa di altro oltre che della pappa del neonato e il gioco misogino è fatto.
Anche in Puglia, dove si è riusciti ad accettare un presidente omosessuale (chi l'avrebbe mai detto!) ma pare si faccia fatica a riconoscere la capacità politica delle donne (leggi l'articolo di Tonia Guerra -PRC).
Donne e uomini non sono uguali, ma dovrebbero avere pari opportunità di esprimersi se non si vuol perdere una ricchezza di confronto indispensabile per la crescita collettiva.
Le donne non sono mai state mute e hanno sempre (dovuto) trovare vie traverse per esprimersi, ma ora è tempo di parlare con la nostra voce e proporre le PROPRIE esigenze e adeguare la vita pubblica ai tempi delle DONNE.
In Puglia la referente del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune è una donna, Margherita Ciervo, ad Altamura la protesta contro il ripetitore di via Manzoni è partita dalle madri.
Nella nostra città è nata anche una lista di sole donne (Donne Protagoniste) che - se non si farà ingoiare da giochi di partito e di consenso e se saprà costruire un programma credibile (che ancora non è noto!)- potrebbe quantomeno sollevare l'attenzione sui temi di genere.
Gli spazi per la rappresentanza di genere esistono: riprendiamoceli!

p.s. Il movimento femminista, che ha - ovviamente - commesso i suoi errori, non va ripudiato come il demonio perché le donne che hanno lottato allora si battevano contro regole assurde (la galera per chi abortiva, la violenza sessuale come semplice delitto contro l'onore - altrui e non contro la persona) e per una maggiore dignità (il diritto ad una informazione seria sulla contraccezione, una maggiore libertà di espressione, la denuncia delle violenze familiari e non, il diritto di porre fine a relazioni matrimoniali insostenibili...).
A loro dobbiamo molto e con spirito critico dobbiamo coglierne le premesse per una stagione di diritti e di pari opportunità.

sabato 6 febbraio 2010

L'ACQUA PUBBLICA INTORBIDITA



Altamura
(Bari)

giovedì 4 febbraio 2010 il Consiglio Comunale di Altamura non ha messo ai voti (per la seconda volta) la delibera per sancire il DIRITTO all'ACQUA nello Statuto Comunale.
martedì 9 febbraio 2010 ore 20,00
c/o la Sala Consiliare di Altamura
PRESIDIO DEMOCRATICO per l'ACQUA PUBBLICA
Regione Puglia (ItaGlia)

Sempre giovedì 4 febbraio, (dal sito della Regione ) "la Giunta Regionale pugliese ha approvato il disegno di legge regionale che sancisce il principio dell’acqua bene comune dell’umanità, per cui il servizio idrico integrato deve essere necessariamente gestito da un soggetto pubblico. Lo rende noto l’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati relatore del provvedimento.
Il disegno si compone di 15 articoli che stabiliscono i termini di governo e gestione del Servizio Idrico Integrato attraverso la costituzione dell’azienda pubblica regionale “Acquedotto Pugliese – AQP”.

Dovremmo festeggiare quello che, era (per dirla con Vendola)... "un sogno anche per me", ma le parole quando fanno diritto e devono incidere su interessi economici potentissimi - come quelli che stanno dietro la privatizzazione - vanno pesate con molta attenzione.
Non è tutta acqua pubblica quella che luccica!
Il disegno di legge approvato dalla Giunta Regionale, infatti, è difforme da quello elaborato dal Tavolo Tecnico Paritetico: i tecnici del Comitato Pugliese e del Forum che, gratuitamente, hanno dedicato tempo ed energie alla stesura del disegno di legge stanno valutando gli effetti delle "improvvise" modifiche. Non conosciamo ancora il testo licenziato dal tavolo tecnico (Regione/Movimenti per l'Acqua), ma da una lettura rapida di quello approvato in giunta, ci sembra significativo:
1. l'assenza di riferimenti espliciti all'ente di diritto pubblico;
2. l'ambiguità dell'art. 5 comma 4:
"L’AQP può gestire attività diverse dal servizio idrico integrato, nel rispetto della normativa
comunitaria, nazionale e regionale, attraverso la costituzione di società anche miste, purché gli utili eventualmente conseguiti siano utilizzati esclusivamente per investimenti diretti al miglioramento del servizio idrico integrato."

Il diritto all'acqua sancito nella stessa legge non può convivere con la "costituzione di società anche miste" (leggi interessi privati), così come i privati non possono convivere con gli utili reinvestiti esclusivamente per migliorare la rete. Il privato vuole fare profitto: giusto!
Ma non si fa profitto su un diritto! FUORI LA FINANZA dagli ACQUEDOTTI!!!

L'acqua si è fatta molto torbida.

Pubblichiamo il comunicato stampa diramato dal Comitato Pugliese Acqua Bene Comune


Comunicato stampa

Il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e il Forum italiano dei Movimenti per l’acqua prendono atto dell’approvazione da parte della giunta regionale del disegno di legge denominato “Governo e gestione del servizio idrico integrato Costituzione dell'azienda pubblica regionale “Acquedotto pugliese - AQP”. Quest’ultimo, pur recependo importanti dichiarazioni di principio - che hanno contraddistinto la campagna per l’acqua bene comune e diritto umano inviolabile -, presenta sostanziali e significative differenze rispetto al testo licenziato dal tavolo tecnico regionale “Acqua Bene Comune dell’Umanità” (del quale il Comitato e il Forum sono stati parte integrante). Il Comitato pugliese e il Forum nazionale martedì 9 febbraio incontreranno il Presidente Vendola (come precedentemente stabilito). A seguito di tale incontro saranno rese note le nostre valutazioni politiche.
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

venerdì 5 febbraio 2010

Liquidazione totale

Dopo aver dimostrato che la geografia è un'opinione ("Ho un sogno: Israele in Europa") , il nostro presidente ha seriamente compromesso il lungo lavoro compiuto da coloro che credono davvero nella pace... senza Missioni di Pace (fatte con gli eserciti).
Pubblichiamo un preoccupante comunicato dell'associazione Pax Christi (www.paxchristi.it/)

Liquidazione totale

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha attuato ieri una liquidazione totale delle speranze di pace in Terra Santa.

Una pesantissima banalizzazione del processo di pace e un'irrisione delle Nazioni Unite che rischiano di trascinare l'Italia fuori dal consesso dei Paesi e delle Istituzioni internazionali che tessono da anni il faticoso cammino della pace. ...
Davvero non ci possono essere i saldi della pace.
Non si può raggiungere la meta della riconciliazione tra i popoli svendendo sul mercato una “pace economica”, la “pace del benessere”.

muro in palestina
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha attuato ieri una liquidazione totale delle speranze di pace in Terra Santa. Una pesantissima banalizzazione del processo di pace e un'irrisione delle Nazioni Unite che rischiano di trascinare l'Italia fuori dal consesso dei Paesi e delle Istituzioni internazionali che tessono da anni il faticoso cammino della pace.
Affermando che è stato giusto il massacro su Gaza, ha liquidato il lavoro prezioso e oggettivo svolto dalle Nazioni Unite nel monitorare un inaudito massacro di civili, la distruzione di migliaia di case, scuole, ospedali attraverso l'uso di armi illegali. Possiamo ancora ritenerci parte degli organismi internazionali, in primis dell'Onu?
Asserendo di 'non aver visto' il Muro dell'apartheid che circonda Betlemme, ha vergognosamente liquidato il pronunciamento fatto nel 2004 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ne ha condannato la costruzione evidenziandone le terribili conseguenze umanitarie. Può il Presidente del Consiglio arrivare a un livello così insopportabile di irresponsabilità?
Definendo più volte Israele come “Stato ebraico, libero e democratico”, ha liquidato quel milione e duecentomila cittadini dello Stato d'Israele, che ebrei non sono, e che vedono ogni giorno calpestati i loro diritti. Come proclamarsi insistentemente “amici di Israele” quando non lo si esorta ad essere veramente uno stato democratico?
Identificando come antisemita chiunque si opponga alla politica di occupazione, di umiliazione e di disprezzo di qualsiasi Risoluzione Onu da parte dello Stato d'Israele, ha liquidato e denigrato le sofferenze patite da migliaia e migliaia di palestinesi, in spregio a quanti, israeliani, palestinesi, uomini e donne di ogni Paese, si battono insieme alla ricerca di una pace giusta, fondata sul rispetto delle leggi internazionali.
Davvero non ci possono essere i saldi della pace.
Non si può raggiungere la meta della riconciliazione tra i popoli svendendo sul mercato una “pace economica”, la “pace del benessere”.

Don Nandino Capovilla
Coordinatore Nazionale di Pax Christi
per contatti chiamare al 3473176588

giovedì 4 febbraio 2010

E' oggi il GIORNO DELL'ACQUA ad Altamura?


Oggi il Consiglio Comunale si riunisce alle ore 17.00 per discutere, tra gli altri punti, l'integrazione dello statuto comunale con l'inserimento del diritto all'acqua e del riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica.
I numeri - come abbiamo ripetuto più volte - ci sono.
Ora servono i voti.
Abbiamo guardato con attenzione l'ultimo consiglio comunale dove, putroppo, l'ordine del giorno non è stato discusso e guarderemo con la stessa attenzione il consiglio comunale di oggi, terzultimo consiglio prima delle elezioni ( i prossimi si terranno il 9 e il 12 febbraio).
Pubblichiamo, per gli scettici, un articolo, apparso sul Sole 24 ore, a firma di Margherita Ciervo, referente del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune e ricercatrice presso il dipartimento di scienze geografiche e merceologiche dell'Università di Bari. La nostra referente territoriale è prova (casomai ce ne fosse bisogno) della fondatezza delle richieste che vengono mosse alla politica: la ripubblicizzazione dei servizi idrici e del nostro Acquedotto Pugliese non è una fantasia condita da ideologie inattuabili, ma una concreta possibilità (e necessità) di gestire i servizi idrici in modo da garantire a tutti l'accesso all'acqua, evitando gli sprechi e garantendo la qualità del servizio. Se volete approfondire l'argomento - per avere voci sempre più decise contro i mistificatori - vi consigliamo la lettura di Geopolitica dell'Acqua, scritto da Margherita Ciervo.
Perché si scrive acqua ma si legge democrazia e non esiste democrazia se i cittadini non sono adeguatamente informati.

P.S.: sarebbe bello vedere brocche d'acqua della fontana sui tavoli del consiglio comunale, sarebbe bello assistere all'eliminazione di tutti i distributori di acqua in bottiglia che veicolano in tante scuole l'anticultura dell'acqua ai nostri ragazzi.
Il cambiamento (quello vero) passa dalla RIVOLUZIONE degli anonimi GESTI QUOTIDIANI. L'ACQUA ha in sè la forza e la capacità rivoluzionaria del quotidiano. Ecco perchè la capiscono tutti. Ecco perchè non si ferma dinanzi alle bandiere partitiche divenendo paradigma culturale di un modo diverso di concepirsi sulla Terra. Nè LAQUA nel L'A cQUA.

mercoledì 3 febbraio 2010

Intervista a Giulietto chiesa



(il post è breve appost: dedicate 3 minuti a questo video)
Se è vero (com'è vero) che oggi, in ItalGlia, l'informazione occupa mediamente il 10% dei nostri stimoli visivi ed uditivi, beh, allora questo significa che l'opinione pubblica viene plasmata dalla pubblicità: è bello vedere come anche i testi scolastici si adeguino a questo.
Provate a sfogliare un libro di lingue straniere di scuola media e capirete.

martedì 2 febbraio 2010

L'ACQUA ALL'ORDINE DEL GIORNO AD ALTAMURA!


Visualizza Acqua. L'appropriazione sociale in una mappa di dimensioni maggiori

Ci sono argomenti che non hanno un colore politico, attengono soltanto al buon senso ed alla ragionevolezza.
Ci sono questioni che portano la gente a decidere se votare un candidato piuttosto che un altro.(Vendola, a proposito di Acqua, ne sa qualcosa: se ha stravinto lo deve anche alle vecchiette che si recavano ai seggi delle primarie chiedendo: "Dove si vota per l'ACQUA?").
Ci sono problematiche che arrivano dritto dritto al cuore della gente.
L'ACQUA la capiscono tutti e chiunque venga correttamente informato arriva ad UNA (unica) conclusione: l'ACQUA non può essere trattata alla stregua di una merce, sull'acqua non si fa profitto, l'acqua non può finire in mano a chi ne farà strumento per arricchire i soci di una SpA, fosse anche una SpA ad intero capitale pubblico come il nostro Acquedotto pugliese.

Con un governo nazionale che aggirando il dibattito parlamentare (ponendo la fiducia) e ricorrendo alla mistificazione degli "Obblighi Comunitari", ha approvato il 24 novembre scorso il c.d. Decreto "Ronchi/Calderoli" 135/09 che, all´ art. 15, privatizza di fatto il bene comune per eccellenza;

Tanti sono gli enti locali (comuni e Regioni) che si stanno "attrezzando" con delibere in favore dell'acqua pubblica, sono oltre 100 finora. Tra questi crescono anche quelli che stanno integrando il proprio STATUTO COMUNALE per inserirvi il diritto all'acqua come diritto inalienabile di ogni essere vivente e la NON rilevanza economica del servizio idrico. Certo, si tratta di gesti che nulla possono contro una legge, ma hanno un altissimo valore politico.
E' quella che Margherita Ciervo del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune ha definito la "riappropriazione sociale"

Il nostro comune aveva già recepito questi principi in una delibera di giunta.
Oggi hanno finalmente mes
so all'OdG la proposta di deliberazione che potrebbe essere votata in uno degli ultimi 4 consigli comunali (il primo è oggi dalle 17,00).
Ricordiamo che nei mesi scorsi il MeetUp ilGrillaio si è fatto promotore anche con il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune di una campagna di sensibilizzazione che ha visto partecipi tanti cittadini, studenti, lavoratori, disoccupati, pensionati, casalinghe, credenti, non-credenti, cattolici, evangelici, giovani, meno giovani, scolari.... (16 incontri, oltre 2600 firme, 2 eventi in piazza...)
Se la delibera fosse messa ai voti e fosse approvata, potremmo essere il primo comune pugliese ad aver messo nero su bianco nel proprio statuto il DIRITTO all'ACQUA!
E siamo tra i primi a farlo tra quanti non hanno già "pagato caro" il passaggio al gestore privato tout court (vedi Latina, Anghiari e molti comuni siciliani)

E' questo è il risultato di una salutare presa di coscienza di qualche migliaio di cittadini che senza nessun interesse (se non il Bene Comune) è sfociata il 28 gennaio scorso in una colorato presidio democratico al consiglio comunale da parte di una trentina di rappresentanti del popolo dell'acqua altamurano.

Al momento non vediamo ostacoli ad un esito positivo della votazione. Infatti la proposta di deliberazione è stato sottoscritta già da 17 consiglieri che diventerebbero 19 se si considerano i due del PD che non hanno fisicamente firmato, ma hanno espresso parere favorevole. Con il voto del Sindaco saremmo ai 20 necessari (2/3 dei consiglieri): a poco più di un mese dalle votazioni prevediamo l'unanimità.
Se saltasse oggi, le prissime date sono: 4, 9 e 12 febbraio.
Abbiamo conservato tutte le gocce!