domenica 27 febbraio 2011

Nasce il Comitato “2 SI per l'Acqua Bene Comune” Altamura




REPORT ASSEMBLEA n.1

Comitato “2 SI per l'Acqua Bene Comune” Altamura

Ciao a tutti, venerdì 25 febbraio 2011 si è svolta la prima assemblea del Comitato Acqua Bene Comune di Altamura al fine di dare vita al Comitato “2 SI per L'ACQUA BENE COMUNE Altamura” e condividere le informazioni necessarie per l'imminente campagna referendaria che partirà ufficialmente in tutta Italia il 26 marzo. Presenti anche i referenti provinciali di Bari e della Bat del Comitato Pugliese Acqua bene comune, Federico Cuscito e Vincenzo Spina.

L'assemblea ha avuto luogo nella sala incontri SS. Rosario.
Erano presenti 20 persone circa. La partecipazione all’assemblea (lanciata con soli tre giorni di anticipo) è comunque un buon segnale ma è necessario uno sforzo maggiore al fine di coinvolgere tutti gli attori sociali (organizzati e non) per centrare l’obiettivo di portare al voto oltre la metà degli elettori e fermare, così, la privatizzazione dei servizi idrici. Il prossimo incontro si terrà venerdì 4 marzo ore 20.30 presso la sala incontri SS. Rosario Qui di seguito un report dell'incontro: Presentazione dei quesiti referendari ammessi: per leggerli integralmente e approfondirli potete consultare il sito del forum (www.referendumacqua.it). La data di votazione dei referendum non è stata ad oggi stabilita tra quelle possibili (dal 12 aprile al 12 giugno): il Comitato Nazionale e tutti i comitati territoriali intendono premere affinché sia accorpata la data di votazione del referendum con quella delle elezioni amministrative, anche per consentire un notevole risparmio di spesa alla collettività.
Le modalità operative: il comitato referendario per il Si all’acqua pubblica nazionale delegherà referenti in ciascuna regione, i quali a loro volta delegheranno rappresentanti a livello provinciale che indicheranno delegati per ciascun comitato locale. Per Altamura i nomi, emersi durante l'assemblea, sono quelli di Michele Loporcaro e Loretta Moramarco.
- Al Comitato possono aderire singoli cittadini, associazioni, partiti politici, sindacati. - L’obiettivo è portare al voto almeno la metà più uno degli aventi diritto al fine di superare il quorum e fermare la privatizzazione dei servizi idrici. Il punto sul DDL regionale per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese. Contestualmente alle iniziative sensibilizzazione sul referendum, si proseguirà nella informazione relativa al DDL pugliese. Attualmente il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune ha espresso le proprie perplessità rispetto ad alcuni emendamenti proposti al disegno di legge e attende di poter avere un confronto con l’ass. Amati.

Iniziative programmate

  • 11 marzo 2011 ore 18,00: presentazione libro GEOPOLITICA dell'ACQUA di Margherita Ciervo
  • 12 marzo ore 9.30 a BARI: in Piazza Umberto si terrà una manifestazione regionale per dire SI ai referendum sull’acqua bene comune e sollecitare la regione ad approvare il disegno di legge di ripubblicizzazione di AQP SpA.
  • 26 marzo a Roma: Mobilitazione nazionale per i referendum sull’acqua bene comune.
  • Ad Altamura il lancio della campagna referendaria è previsto per la metà di marzo.
  • Altri possibili luoghi/tempi emersi all'incontro sono: domeniche e sabato in piazza Duomo e/o P.zza Resistenza; Parrocchie, Scuole superiori (partecipazione ad assemblee);scuole di ogni ordine e grado (incontri di sensibilizzazione) così come previsto dalla campagna regionale “L'ACQUA FA SCUOLA”.
Materiale divulgativo
Potrà essere autoprodotto o potrà essere utilizzato quello realizzato dal comitato nazionale. E' inoltre possibile acquistare le spillette con il loghetto del referendum. Si può anche sostenere il comitato nazionale dal sito www.referendumacqua.it, sezione sostienici. Ogni gruppo/comitato territoriale dovrebbe chiedere al proprio Comune o agli istituzionali di riferimento di stampare i Manifesti e provvedere alle affissioni.

INTERNET

Vi ricordiamo che per iscriversi alla mailing list del comitato ACQUA BENE COMUNE Altamura è possibile inviare una mail a acquabenecomune.altamura@gmail.com. Vi invitiamo in ogni caso a seguire quanto pubblicato sui seguenti siti: www.referendumacqua.it (campagna nazionale) oppure www.ilgrillaio.blogspot.com (campagna locale). Il comitato pugliese e quello altamurano sono anche su Facebook.

REFERENTI LOCALI: Michele Loporcaro mic.lop73@gmail.com 328/9696766Loretta Moramarco lorettamoramarco@gmail.com 328/7879816
REFERENTE REGIONALE: Margherita Ciervo; margrita@libero.it; 339/6894675
REFERENTE BARI: Federico Cuscito (federico.cuscito@live.it; 327/9525467)

La prossima assemblea avrà luogo venerdì 4 marzo ore 20.30 presso la sala incontri SS. Rosario

P.S.: si consiglia di arrivare all'appuntamento con proposte di date e luoghi per incontri pubblici (per stilare un calendario di eventi)

venerdì 25 febbraio 2011

Assemblea Comitato “ACQUA BENE COMUNE” Altamura




Assemblea Comitato “ACQUA BENE COMUNE” Altamura
venerdì 25 Febbraio, ore 20.00 Sala Incontri c/o Parrocchia SS. Rosario via Pompei - Altamura, BA

odg:

Campagna “L’Acqua fa scuola”: studenti per l’acqua.
Mobilitazione per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese.
Campagna referendaria: organizzazione e manifestazione regionale del 12 marzo a Bari.
Autofinanziamento per la campagna referendaria.


E’ importantissima la partecipazione di tutti coloro i quali sono attivi o vogliono attivarsi sui Territori, nelle Scuole e nelle Università.


Partecipa e invita a partecipare! ...il cambiamento dipende da ognuno di noi


LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE


Fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua” è uno degli slogan che sintetizza la campagna referendaria lanciata su scala nazionale lo scorso 2 febbraio e che si sta diffondendo in ogni realtà regionale e territoriale.

Dopo lo straordinario risultato della raccolta firme per i tre quesiti referendari (5000 ad Altamura, 1.400.000 in Italia), il popolo dell’acqua torna ad incontrarsi per attivare una campagna informativa per condurre oltre metà degli elettori alle urne per dire 2 SI al referendum per l'ACQUA PUBBLICA promosso per la prima volta da un movimento (Forum Italiano dei Movimenti per l'ACQUA).

Per raggiungere questo risultato è necessario uno sforzo corale e costante e l’ausilio di tutti gli attori sociali, singoli o gruppi organizzati, associazioni, partiti e sindacati.

Per organizzare la campagna informativa vi invitiamo a partecipare all’assemblea che si terrà venerdì 25 Febbraio, ore 20.00 c/o la sala Incontri della parrocchia SS. Rosario ad Altamura.

Invitiamo, altresì, l’amministrazione comunale ad attivarsi per sostenere la campagna referendaria, in coerenza con quanto deciso dal Consiglio comunale di Altamura, il 9 febbraio 2010 quanto all’unanimità (23 presenti) è stata votata l'integrazione dello STATUTO COMUNALE volta a sancire che l'acqua è un diritto inalienabile di ogni essere vivente e che il servizio idrico, in quanto risponde ad un diritto primario di ogni essere vivente deve essere gestito salvaguardando l'accesso di tutti all'acqua.

Il Comitato altamurano Acqua Bene Comune chiede al Comune di Altamura, nelle persone del Sindaco, del presidente del Consiglio, dei consiglieri comunali e degli assessori, di sostenere l'azione del Comitato promotore del Referendum Acqua Pubblica attraverso:
aderendo comitato promotore pugliese, nonché promuovendo di incontri pubblici per la presentazione dei quesiti referendari attraverso un'iniziativa pubblica (insieme al Comitato promotore) di lancio della campagna referendaria;

Accogliamo con piacere l’invito dell’IDV locale ad aderire al costituendo comitato promotore dei referendum per l'acqua pubblica, contro il nucleare e sul legittimo impedimento che ci saranno entro giugno.

Evidenziamo, tuttavia, come l’IDV locale non abbia partecipato alla raccolta firme per i tre referendum promossi dal Forum nazionale dei movimenti dell’acqua, scegliendo di raccogliere le firme per il quesito referendario (non ammesso) proposto dal partito di Di Pietro.

Per raggiungere il quorum è necessario l’impegno di tutti e, pertanto, vi invitiamo ad essere presenti e a coinvolgere il maggior numero di persone nella campagna referendaria anche alla luce della potenza mediatica dei sostenitori del NO.

Comitato AcquaBeneComune Altamura

acquabenecomune.altamura@gmail.com




giovedì 24 febbraio 2011

ACQUA e NUCLEARE (pubblicità ingannevole)



Ve lo ricordate lo spot del Forum Nucleare Italiano (vedi qui) che vi abbiamo invitato a denunciare a capodanno 2011?
Bene, quello spot è stato dichiarato ingannevole dall'L’istituto dell’autodisciplina pubblicitaria:
La pubblicità del Forum nucleare italiano non è conforme agli articoli 2 e 46 del Codice di Autodisciplina della comunicazione e se ne ordina pertanto la cessazione, perché si tratta di una pubblicità ingannevole.
Stessa sorte era toccata alla pubblicità lanciata da Mineraqua che anche noi avevamo segnalato affinchè anche voi denunciaste. (vedi il nostro post)
Ma sapete cosa hanno in comune l'acqua e il nucleare? DUE COSE:
  1. le multinazionali che non vedono l'ora che la gestione dell'acqua sia privatizzata, sono le stesse che investono per "spingere" verso il nucleare (per es. la francese VEOLIA);
  2. i cittadini informati che non sono caduti nella trappola delle mistificazioni di chi diceva: "NON VI PREOCCUPATE, L'ACQUA RESTA PUBBLICA! E' IL SERVIZIO CHE VIENE PRIVATIZZATO" sono gli stessi che NON si sono lasciati tranquillizzare dallo scienziato Veronesi che sponsorizza inceneritori e centrali nucleari (e non solo) e dai colleghi del Forum Nucleare Italiano

E sono questi cittadini che VOTERANNO E FARANNO VOTARE SI ai prossimi referendum.

lunedì 21 febbraio 2011

PLI, PLL E PDL...PANE, LAVORO E LIBERTA'



Il Mediterraneo è in fiamme. L'Italia però è dall'altra parte del mare, oltre la linea spezzafuoco.
Noi ci stiamo masturbando con le lotte interne al centrodestra (quanti finiani hanno aderito al gruppo per non far cadere il governo? Quanto hanno chiesto in cambio?) e al centrosinistra (il futuro premier è la Bindi, no è Bersani, no è Vendola, no è Paperino...) mentre un popolo fino ad ora guardato con il sospetto e l'aria di superiorità di chi ha già conquistato la democrazia fa sentire la propria voce ai dittatori imposti tra sangue e ingerenze occidentali più o meno forti.
Vorremmo che almeno di fronte ad un popolo in lotta per la libertà, il partito che la porta nel nome facesse uno scatto d'orgoglio e non si inchinasse al dittatore di turno. Possibile che dobbiamo sentir difendere Mubarak o Gheddafi? Quante violazioni dei diritti umani sono necessarie perchè lo schifo raggiunga il cervello e dia il segnale di smettere di dare solidarietà a chi ha conquistato o conservato il potere fuori da ogni logica democratica?
Forse occorre prima fare mea culpa sui vizi della nostra democrazia, giovane e imprecisa e sperare che la nostra TrIsTalia non sia - come al solito - esempio di deviazioni di regime per tutta l'Europa.

Pane, lavoro e libertà sono tre parole sulle quali si fonda la pace. Il Maghreb le sta urlando al mondo intero. Oggi il pane nel nord Africa è costoso per colpa della Borsa di Chicago, mentre la disoccupazione tra i giovani, soprattutto laureati, rimane alta ed in molti Paesi dell'area è in continuo aumento. L’Europa dovrebbe e potrebbe aiutare un processo di unificazione del Maghreb (UMA). Ma l’UMA potrebbe andare oltre la cooperazione economica per comprendere anche la cooperazione a salvaguardia delle libertà fondamentali come la “libertà di manifestare”. (Unimondo - Fabio Pipinato) Leggi tutto

sabato 19 febbraio 2011

PERCHE' SANREMO E' SANREMO



Cosa resterà di questo Sanremo 2011? Le gag di Luca e Paolo? Le mani di Morandi? Gli abiti di Belen e Elisabetta?
Le canzoni???
Chissà. Quello che ci ha fatto sicuramente piacere vedere è stato il braccialetto dell'acqua ai polsi di alcuni artisti. Certo un simbolo non fa vincere il referendum ma la comunicazione è importante, visti i tentativi di mistificazione (neanche tanto raffinati) che piovono da destra e manca...e poi...sanremo è sanremo!

giovedì 17 febbraio 2011

VENDOLAPUGLIAMIGLIORE

(clicca qui per l'articolo)

Non si potreva tacere dinanzi a quanto dichiarato da Vendola ad Annozero esattamente una settimana fa (il 10 febbraio) : "La ripubblicizzazione dell'Acquedotto l'ho fatta!".
Almeno stai zitto, no? Chi ci segue sa che non ci piace fare il tifo: nè pro, nè contro questo o quel politico, ma le parole di Vendola ci sono suonate subito come delle mezze verità confezionate in modo tale da essere rese per verità. Vendola ha usato il blog di Grillo durante la scorsa campagna elettorale e ora è lo stesso Grillo (che finora ha pazientato, e tanto!) a sputtanarlo.
Chi, come noi, segue da qualche anno le vicende legate alla volontà (più volte proclamata) di trasformare l'AQP da Società per Azioni (qual'è oggi) in soggetto di diritto pubblico, sa bene che Vendola non ha mai tirato proprio dritto e non siamo così sciocchi da credere che nella sua stessa maggioranza tutti siano daccordo con il DDL per l'acqua pubblica pronto già da dicembre 2009!!!
In ogni caso, non è mai troppo tardi per portare il DDL per la ripubblicizzazione dell'Acquedotto Pugliese (il ddl originale, non stravolto dagli emendamenti che ne annacquano la sostanza) in consiglio regionale per l'approvazione (o, perchè no, la bocciatura).
In fondo questo gli si chiedeva. In fondo su questo (per l'affermazione del DIRITTO ALL'ACQUA) ha fondato la sua campagna elettorale. In fondo è per questo (per una NUOVA CULTURA DELL'ACQUA) che anche come meetup ilGrillaio ci si è recati da un angolo all'altro della provincia a parlare di diritto all'acqua nelle varie Fabbriche (elettorali) di Nichi che di volta in volta ci invitavano.
Ora sta anche agli operai (per restare nella metafora delle Fabbriche) aprire occhi e orecchie e chiedere conto al padrone dell'opificio (sempre per la metafora) di quanto predicato finora.

LA RASSEGNA STAMPA sul caso VENDOLA-ANNOZERO-ACQUA:

ANNOZERO VENDOLA
14 febbraio
ADNKronos
Puglia: Comitato Acqua Bene Comune a Vendola, legge non ancora operativa
http://bari.repubblica.it/dettaglio-news/20:33-20:33/3917284
http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=669199
http://www.ilriformista.it/stories/adnkronos/344992

Linkredulo
"Caro Nichi, su Aqp da Santoro non hai detto la verità"

15 febbraio - Bella Ciao - Vendola non dice la verità!

16 febbraio
Liberazione - Vendola ripubblicizza la sua acqua. Ma solo in TV : la legge non c'è

Bari Sera - Acqua pubblica, è polemica contro Vendola

Il Pane e le Rose - I comitati per l'acqua pubblica scrivono a Nichi Vendola

17 febbraio
Gazzetta del Mezzoggiorno - Nichi: acqua pubblica è priorità ma il Comitato pugliese protesta

mercoledì 16 febbraio 2011

BERLINO: VINCE IL REFERENDUM CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA

acqua pubblica berlino

Succede anche ai nostri cugini tedeschi. Gli amministratori locali firmano contratti dai contenuti segreti con grosse multinazionali dell'acqua (RWE-VEOLIA per esempio) ed i cittadini sono costretti a ricorrere ad un referendum per chiedere che i contratti siano controllati dal pubblico.

Domenica 13 febbraio quasi 700.000 berlinesi hanno votato SI al referendum, dando un segnale chiaro come volontà tornare ad una gestione pubblica del servizio idrico. Anche in Germania il canovaccio che si ripete è lo stesso e la morale pure: la privatizzazione offre molti vantaggi al gestore privato che aumenta sistematicamente le tariffe.
Nel 1999 Berlino aveva consegnato il 49,9% dell’azienda dei servizi idrici comunali (Berliner Wasserbetriebe) a RWE-Veolia (prima multinazionale al mondo per i servizi idrici e non solo) e secondo i sostenitori del referendum, da allora i prezzi dell'acqua sono aumentati del 35 per cento e sono tra i più alti di qualsiasi città tedesca.
Lo scorso novembre del 2010, su pressione dei promotori del referendum, il Comune ha pubblicato circa 700 pagine del contratto di privatizzazione parziale. Da queste emerge che la città ha garantito alti margini di guadagno a RWE e Veolia che dal 1999 al 2009 hanno incassato più utili d i Berlino, malgrado la città detenga il 50,1% della Berliner Wasserbetriebe. Dorothea Härlin, del comitato referendario, ha sottolineato l'importanza internazionale del successo registrato ieri ed ha ricordato che, non soltanto i berlinesi, ma i cittadini di tutto il mondo si battono per l'acqua
Solo sabato il governo cittadino aveva dichiarato inutile la consultazione, mentre ieri sera il Sindaco Klaus Wowereit ha provato a contenere i danni dichiarando che Berlino è infatti in trattative con RWE per riacquistarela sua quota nella Berliner Wasserbetriebe.

leggi Berlino dice “nein” all’acqua privatizzata (LA STAMPA)

martedì 15 febbraio 2011

L'ACQUA PUBBLICA è (ancora) all'ANNO ZERO (il 2009)


(vedi dal minuto 02:40)

Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune" e Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua scrivono al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola

Durante la trasmissione Annozero di giovedì 10 febbraio il presidente della Regione, Nichi Vendola, ha affermato di aver ripubblicizzato l'acquedotto pugliese intorno al trentesimo-quarantesimo giorno del suo nuovo mandato.
Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” si sente in dovere di replicare.
Il Presidente Vendola ha sì “fatto la legge”, ma tale legge non è ancora operativa, in quanto non approvata dal Consiglio Regionale. Quindi l'acquedotto pugliese non è ancora ripubblicizzato, e quello presentato da Vendola è, ad oggi, un disegno di legge.
Tralasciando qui altri dettagli, dobbiamo aggiungere che nelle sue dichiarazioni il Presidente Vendola ha tra l'altro fatto riferimento alle “pagelle” di Federutility, senza spiegare cos'è questo organismo, e senza quindi far notare che si tratta di un organismo nient'affatto “super partes”, nient'affatto interessato alla ripubblicizzazione dei servizi idrici e, anzi, sostenitore del mantenimento dell'esistente stato di cose.
In allegato la lettera che il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e il Comitato Pugliese per l'Acqua Bene Comune hanno scritto a Nichi Vendola.

Roma, 14 febbraio 2011


Al Presidente della Regione Puglia,
Nichi Vendola
p.c.
all’Assessore alle OO. PP., Fabiano Amati
alla stampa
Caro Presidente,
abbiamo ascoltato con attenzione il suo intervento alla trasmissione “Annozero” di giovedì
10 febbraio in merito alla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese dove lei ha detto che “al
trentesimo/quarantesimo giorno di questa legislatura ho fatto la ripubblicizzazione
dell’acquedotto come legge del mio governo e l'ho passata nella commissione competente del consiglio regionale”.
Purtroppo, però, come tutti sappiamo, senza l’approvazione del DDL in Consiglio non c’è
tecnicamente alcuna legge e la sua affermazione rimane nell’ambito dell’annuncio e non di
quanto fatto. Inoltre ha omesso di fornire delle informazioni significative.
Alla storia, infatti, mancava più di un pezzo, ovvero:
  • il fatto che Ella e l’Assessore Amati, già nell’ottobre 2009, avevatepreso pubblicamente l’impegno di presentare in Consiglio, entro la fine del suo precedente mandato, la proposta di legge che sarebbe stata prodotta dal tavolo tecnico congiunto tra Regione Puglia, Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua (fa fede la rassegna stampa, compresa quella istituzionale);
  • il fatto che Ella - a nome della sua coalizione – durante la campagna elettorale e, specificatamente nella conferenza stampa del 2 marzo 2010, aveva assunto l’impegno di trasformare il DDL in legge entro i primi 100 giorni della eventuale futura legislatura!
  • il fatto che dall’11 maggio 2010 – data in cui la giunta ha approvato il DDL sulla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese – lo stesso disegno di legge è “approdato” nelle competenti commissioni solo ad ottobre 2010 (!) quando sono state programmate e svolte le necessarie audizioni.
Da allora – nonostante le sollecitazioni in tal senso e le richieste di incontro da parte del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – più nulla. Solo in seguito a una nuova mobilitazione, lo scorso 28 dicembre, il Comitato è stato ricevuto dall’Assessore alle OO. PP., Fabiano Amati, che da un lato, ha ammesso la difficoltà di comunicazione, impegnandosi per una comunicazione più “fluida” fra cittadinanza e istituzioni; e dall’altro, ha anticipato la presentazione di una serie di emendamenti al fine di “rafforzare” giuridicamente lo stesso DDL in vista della sua presentazione in Consiglio entro la fine di gennaio 2011. Tuttavia, il testo è fermo ancora nelle commissioni.
Inoltre alcuni di quegli emendamenti presentati hanno suscitato non poche perplessità (confortata dal giudizio di diversi giuristi) in quanto apportano differenze sostanziali al testo approvato dalla giunta lo scorso 11 maggio e appaiono in controtendenza rispetto ai principi che hanno guidato fin dall’inizio il percorso di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese, ovvero:
· gestione di tutto il SII in Puglia attraverso un organismo di diritto pubblico;
· gestione partecipata da parte dei cittadini e dei lavoratori al governo del SII;
· garanzia per tutti, anche coloro senza mezzi, a condizioni minime di servizio;
· esclusione del profitto da parte di privati nella gestione del SII o parti di esso.
Come abbiamo avuto modo di specificare, tali principi risultano sensibilmente "annacquati" o stilati in forma tale che, in alcuni passaggi, appaiono non chiari e suscettibili di molteplici interpretazioni.
Dal 14 gennaio abbiamo inviato all’Assessore Amati – e a lei per conoscenza - tre comunicazioni ufficiali (di cui una lettera aperta) nelle quali si chiedeva un incontro per esporre le nostre perplessità e confrontarci sul processo di ripubblicizzazione. Solo il 26 gennaio abbiamo ricevuto una comunicazione dall’Assessore nella quale si legge “Al fine di meglio preparare l'incontro, prego trasmettere report puntuale con le relative osservazioni ai singoli emendamenti”. In data 31 gennaio abbiamo inviato all’Assessore – e a lei per conoscenza – le nostre osservazioni. Ad oggi, 14 febbraio, neanche un cenno di risposta.
Perché?
Perché sembra essere sceso nuovamente il silenzio? Perché non abbiamo un riscontro alle nostre richieste? Perché sostiene in televisione di aver ripubblicizzato l’acquedotto pugliese se questo, oggi, è ancora una società per azioni?
Premesso quanto detto e dato il crescente e appassionato interesse della popolazione pugliese
e italiana sull’argomento (testimoniato dal formidabile successo della raccolta di firme per i
referendum sull’Acqua e la recente dichiarazione di ammissibilità da parte della Corte
Costituzionale dei due referendum sui quali i cittadini saranno chiamati ad esprimersi nella
prossima primavera), cogliamo l’occasione per chiederle di continuare ad “andare avanti
passo dopo passo con concretezza”,
Rinnovandole la richiesta
di un incontro urgente per il necessario chiarimento e per discutere riguardo alle necessarie modifiche da apportare al testo, per renderlo più chiaro e inequivocabilmente in direzione della ripubblicizzazione del SII.
Confidando nei valori della partecipazione e della democrazia ai quali ispira la sua politica, attendiamo una sua risposta.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

sabato 12 febbraio 2011

Altamura - Danneggiamento Editore Giornale "Free"




IlGrillaio esprime tutta la sua solidarietà all'editore di Free per gli episodi di cui è stato vittima. Speriamo che si individuino al più presto i responsabili e che si chiarisca il movente degli atti commessi, ma anche che questo non infici l'importante lavoro di informazione svolto da Free.

Altamura Per la Legalità il giorno sabato 12 febbraio 2011 alle ore 11.59

Altamura per la legalità intende informare del verificarsi di alcuni episodi di danneggiamento, reiterati ai danni del responsabile editoriale del periodico di informazione e cultura locale "Free" di Altamura.

A seguito di iniziali atti lesivi compiuti ai danni della residenza di campagna di proprietà dell'editore, accomunati dalle medesime modalità (incendio, distruzione pareti, deturpamento degli ambienti interni), in data 6 febbraio 2011, intorno alle ore 19,30, questi subiva l'incendio della propria autovettura.

Sul luogo dell'accaduto, sopraggiunti vigili del fuoco e carabinieri, si rinvenivano residui di pagine del numero di Ottobre del suddetto periodico, relative all'inchiesta sui presunti intrecci tra criminalità, politica ed imprenditoria locale.

E' stata presentata denuncia al comando dei Carabinieri di Altamura, ricevuta dal Ten. Roberto Romano.

Nei giorni seguenti si sono perpetrati atti della medesima portata intimidatoria.

Allo scopo di creare solidarietà nei confronti dell'intera redazione del giornale e nel tentativo di far cessare tale situazione di pericolo, si prega di dare massima diffusione alla notizia.

Coordinamento Altamura per la legalità

venerdì 11 febbraio 2011

Altamura: non sono good news...


Da qualche giorno Altamura torna a far parlare di sè e non certo per fatti positivi.
Lo scorso 3 febbraio era stato lo stesso governatore pugliese Vendola a citare Altamura parlando degli interessi della criminalità organizzata nella gestione dei rifiuti. Di questi interessi
troviamo più di una conferma dalle notizie di cronaca che ogni giorno escono sui giornali. Recentemente, ad esempio, un boss mafioso è stato ucciso in maniera cruenta nelle campagne di Altamura (si tratta di Bartolo D'Ambrosio, che intratteneva rapporti con diversi uomini politici, ndr ). In questo caso le indagini portano, da quanto emerge da articoli di stampa, ad ambienti del consiglio comunale della cittadina e a interessi maturati nel corso degli ultimi mesi sulla lavorazione dei rifiuti. (leggi tutto su Repubblica.it)
A queste dichiarazioni abbastanza pesanti, non c'è stata nessuna reazione da parte del Comune. Solo Aria Fresca ha affidato ad una nota (leggi qui) la propria preoccupazione per le parole spese dal Presidente della Regione.

Di oggi, invece, la notizia che anche la Commissione Parlamentare Antimafia fa il nome di Altamura nell'elenco dei comuni che hanno presentato violazioni al codice di autoregolamentazione varato dalla stessa commissione in occasione delle ultime elezioni amministrative, ad uso di partiti e liste. Il sito TirrenoNews.it è stato tra i primi a pubblicare i dati di questa relazione.
Ad oggi mancano i dati di 22 prefetture, ma il quadro che si delinea è abbastanza inquietante:
risultano coinvolte tutte le maggiori formazioni politiche, soprattutto al centro sud. Alle ultime amministrative sono state candidati anche quattro indagati per associazione mafiosa. Ventinove erano invece accusati di estorsione. Tre, di usura. Due, di riciclaggio. Tre candidati erano sorvegliati speciali.
La Puglia compare al primo posto, con 10 violazioni su 45.
Ecco le liste interessate e i nomi (fonte Tirrenonews.it):
Comune di San Pietro Vernottico (Br) - Carmine Maggio (Socialisti legalità e trasparenza) e Andrea Magli (lista Cittativa)
Comune di Arnesano (Le) - Roberto Levi (Generazione Futura)
Comune di Mesagne (Br) - Antonio Cosimo Poci (lista Svolta sociale);
Comune di Manfredonia (Fg) - Mirko Balsamo (Lista M.R.I);
Comune di Manduria (Ta ) - Euprepio Scialpi (Pompilio Sud Libero);
Comune di Uggiano La Chiesa (Le) - Gaetano Rubrichi (Progetto Futuro)
Comune di Valenzano (Ba) - Nunzia Berardino (PDL)
Anche il Comune di Altamura entra in questa black list con Giovanni Cagnetta candidato non eletto con la lista Terzo Polo di Centro - Democrazia Cristiana (guarda il link su santinialtamurani). Il Cagnetta - riporta Tirrenonews - risulta tra i candidati con condanna non definitiva.
A questi si aggiunge Massimo Scolamacchia (Alternativa Comunista), candidato alla regione Puglia.

Nell'elenco anche il comune di Matera Salvatore Caputo (Mpa).
Per i dettagli sulle condanne clicca qui.

Il senatore Giuseppe Lumia (PD), componente della commissione antimafia ha dichiarato che
"Sono stati rilevati 45 casi palesi, ma i numeri potevano essere maggiori se tutte le prefetture avessero collaborato apertamente. Alcune di esse, come la prefettura di Milano, si sono trincerate dietro la privacy e non hanno fornito i dati. A questo punto bisogna capire se dietro tale scelta scellerata ci sia stata qualche indicazione del ministero dell'Interno e del governo, dato che ben 22 prefetture hanno utilizzato questo escamotage".

mercoledì 9 febbraio 2011

Ambientalisti della democrazia e del libero mercato (dell'acqua)



Quelli di Fare Ambiente sono avanti. Promuovono un'idea di ambientalismo "maturo, responsabile... europeo".
Nel loro progamma si legge: "FARE AMBIENTE si ispira alla democrazia e alla libertà di mercato come valori fondanti dello sviluppo sostenibile". Se il mercato è il loro valore fondante e se nel mercato tutto ha un prezzo, ne deduciamo che lo hanno anche l'acqua, anche la vita, anche l'anima.
Sono famosi per essere gli unici ambientalisti che si schierano in favore del nucleare e della privatizzazione dei servizi idrici.
Basta con questi ambientalisti che pensano che sia ancora possibile l'idea di un paradigma culturale fuori dal mercato!
Ieri, in una conferenza stampa, hanno annunciato il loro NO ai referendum sostenendo che infondo l'ACQUA è già PUBBLICA... che una gestione privata ridurrebbe gli sprechi che notoriamente accompagnano la gestione pubblica...
Insomma: se con la gestione dei servizi idrici si possono fare un po' di soldi perchè rinunciare?
Poco importa se i dati ufficiali smentiscono il miracolo del privato nel settore idrico: dati del co.vi.ri. alla mano gli investimenti diminuiscono e le tariffe aumentano.
In effetti, all'approvazione del decreto Ronchi, i titoli in borsa delle socità legate alla gestione delle risorse idriche, fecero registrare una forte impennata.
In fondo significa solo dare un prezzo alla vita di chi può pagare per avere accesso all'acqua. Se non puoi, non hai prezzo... sorry, requiescat in pacem!
Ovvio che il TG1 - che non ha mai dato voce al Forum dei movimenti per l'acqua - dia spazio a questo "maturo" ambientalismo con un servizio tagliato ad hoc per far "apPREZZare" le loro proposte!

martedì 8 febbraio 2011

Il costo del lavoro



Dal sito: Unimondo.org

Ha preso il via domenica con una lungo corteo di oltre 30mila persone per le strade di Dakar il 'World Social Forum 2011' (WSF) che vede radunati fino a venerdì capitale senegalese i rappresentanti dei movimenti sociali di 123 paesi. Accanto alle donne che cantavano "Basta violenze, basta violenze", hanno marciato contadini e attivisti che denunciano il land grabbing (l'accaparramento delle terre) in Africa, i sussidi agricoli americani e europei che pesano sul commercio, le misure restrittive contro le migrazioni, la progressiva spogliazione dei diritti dei lavoratori.

A dieci anni dalla prima edizione di Porto Alegre in Brasile, anche quest'anno sono infatti numerosi gli incontri e le attività in programma sui diversi temi: dalla crisi economica alla tutela dell'ambiente, dalla cooperazione Sud-Sud e al contributo delle religioni al progresso dell'umanità. Un ruolo di primo piano è riservato proprio all'Africa e alla valorizzazione dell'agricoltura come strumento per uscire dalla crisi economica. "Siamo qui per dire chiaramente che gli agricoltori possono produrre cibo a sufficienza per il proprio paese, per l'Africa e per il resto del mondo. La prima sovranità di un paese non è quella del suo esercito, ma quella alimentare" - ha dichiarato Mamadou Sissoko, presidente onorario del ROPPA, la rete delle organizzazioni contadine e dei produttori agricoli dell'Africa Occidentale.

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La presenza al WSF 2011 delle associazioni che si occupano di contrasto alle peggiori forme di sfruttamento del lavoro minorile rappresenta una testimonianza fondamentale per ripensare le strategie per la creazione di un "Altro mondo possibile". Secondo una nota inviata all’Agenzia Fides da Raffaele Salinari, Presidente della Federazione internazionale Terre des hommes, e da Cristiano Morsolin, operatore di reti internazionali per la difesa dei diritti dei bambini/e e degli adolescenti, che da dieci anni lavora in America Latina, i numeri dell’Organizzazione Internazionale del lavoro (OIL) parlano chiaro: più di 300 milioni di bambini tra i 5 ed i 14 anni sono attualmente sfruttati dalle “forme peggiori” del lavoro minorile, il che significa morte precoce o mutilazioni irreversibili.
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lunedì 7 febbraio 2011

DDL regionale di ripubblicizzazione: aspettando l'incontro...

Regione Puglia

All’Assessore alle OO. PP., Fabiano Amati

p.c.
Al Presidente della Regione, Nichi Vendola

Al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Bari, 07 febbraio 2011

Oggetto: nostre osservazioni a emendamenti al DDL sulla ripubblicizzazione AQP.

Gentile Assessore Amati,
in data 31 gennaio scorso il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” - rispondendo alla sua richiesta e in vista dell’incontro di cui ci ha anticipato la volontà nella sua comunicazione del 26 gennaio – le ha trasmesso un documento con le osservazioni riguardanti gli emendamenti da lei proposti al DDL sulla ripubblicizzazione del S.I.I. in Puglia.
Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”, in qualità di soggetto che ha contribuito a redigere insieme a codesta amministrazione il testo del Disegno di Legge Regionale in esame, resta in attesa di conoscere la data dell’incontro al fine di poterci confrontare ed esporre compiutamente le nostre perplessità sugli aspetti tecnico-giuridici e politici degli emendamenti proposti, con lo spirito costruttivo che ha sempre caratterizzato il confronto tra questo Comitato e la Regione, e definire le integrazioni necessarie.
Restiamo in attesa di un cortese sollecito riscontro.

Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”

venerdì 4 febbraio 2011

BIDONI PER L'UMIDO? Speriamo di no...



I cassonetti color marrone accanto a quelli per la raccolta di vetro, plastica e carta, sono una bella sorpresa. Ad essi è legato il destino molto prossimo del nostro territorio.
Quanta sporcizia vogliamo continuare a nascondere sotto il tappeto? Vogliamo continuare a perpetrare comportamenti che "ingrassano" il volume delle discariche oltre che i conti in banca di chi gestisce questi siti o costruisce inceneritori? Vogliamo che si spolverino con ceneri tossiche le nostre campagne e che queste entrino nella nostra catena alimentare?
Il ricordo delle parolo di PAUL CONNETT è molto troppo vivo perchè si risponda distrattamente a queste domande. E ancora: quanti rifiuti vogliamo continuare a gettare nelle discariche dei vicini (dato che nessuno le vuole nella propria città)?

Quando gli amministratori di Canberra posero questa domanda ai loro cittadini, alle loro associazioni... questi risposero "ZERO". Ecco com'è nato lo slogan RIFIUTI ZERO che è uno slogan, certo, ma che alcuni paesi (piccoli come Capannori, ma anche grandi come Seattle; lontane come Vedelago, ma anche vicine come Melpignano) hanno trasformato in realtà.

Ad Altamura abbiamo una raccolta differenziata a livelli vergognosamente bassi, ma talmente bassi che non si facesse sarebbe meglio, dato che il 7% di differenziata non giustifica neanche la realizzazione di cassonetti appositi o di contenitori nuovi per sostituire i vecchi.
Ve le ricordate le campane verdi per il vetro interamente di plastica? Sapete che ora sono a loro volta un rifiuto ammassato nel deposito all'aperto della Tradeco sullo stradone tra via Corato e via Gravina? Chissà se esiste una raccolta differenziata per i cassonetti della differenziata?

La nostra viva speranza è che non abbiano fatto la stessa fine le mini-pattumiere distribuite 6 mesi fa dall'ATO BA4 (qui l'opuscolo) e che ora serviranno per raccogliere la frazione umida dei nostri rifiuti (pane, pasta, riso, carne, pesce, scarti di frutta e verdura, gusci d'uovo, filtri di the, fondi di caffé, avanzi di cibi cotti e crudi,tovaglioli di carta, carta da cucina, scarti verdi di giardino e orto, fiori, foglie secche). Senza tutta questa roba e differenziando bene CARTA, VETRO e PLASTICA (aggiungimoci pure l'alluminio) la nostra pattumiera potrebbe essere svuotata anche una volta al mese. Chi come noi è abituato a raccogliere l'umido per sfamare cani e gatti e/o compostarlo nel proprio orto/giardino, questa esperienza l'ha già fatta: ci si sente più leggeri.

Oggi differenziando la frazione umida abbiamo (noi altamurani) la possibilità di giustificare la spesa che abbiamo sostenuto per comprare tutti quei cassonetti colorati! Sempre che, ovviamente, la sperimentazione di un anno diventi una previsione definitiva nel nuovo contratto d'appalto per i rifiuti.
Ci piacerebbe che tutti gli altamurani dai più raffinati ai più cozzali collaborassero, ma perchè ciò accada sono fondamentali quattro cose:
1. una campagna di sensibilizzazione martellante e per almeno un anno su tv e radio locali (quella di 6 mesi fa è stato un inutile spreco di energie e soldi) e che in questa campagna siano coinvolte le scuole di ogni ordine e grado e gli amministratori pubblici che danno l'esempio;
2. che si predispongano dei controlli a campione sulla condotta dei cittadini;
3. che si facciano controlli anche sulla effettiva differenziazione da parte di chi gestisce il servizio di raccolta dei RSU;
4. raccogliere dati sulla differenziata di 5-6 macrozone della città e prevedere sconti sulla TARSU per quei quartieri virtuosi.

Altrimenti l'umido sarà solo un bidone che ci è già costato salato!

mercoledì 2 febbraio 2011

Referendum e ripubblicizzazione Acquedotto Pugliese: 2 SI per l'acqua pubblica



Questa mattina alla conferenza stampa di presentazione della campagna referendaria per l'acqua pubblica e bene comune, erano presenti Stefano Rodotà, Alex Zanotelli, Paolo Carsetti e Margherita Ciervo (Referente del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune). I quattro hanno esposto le ragioni del “SI” ai due quesiti referendari ammessi dalla Corte Costituzionale meno di un mese fa.
Conferenza stampa, stamane, anche a Bari: il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune parlava sì di referendum, ma soprattutto del DDL per la ripubblicizzazione dell'Acquedotto Pugliese che (ormai gennaio è finito) non riesce ad approdare ancora in consiglio regionale. Il fatto è che per la seconda volta il DDL, nato a fine 2009 dalla collaborazione tra governo regionale pugliese e movimenti per l'acqua, rischia di essere stravolto nella sua essenza da alcuni emendamenti (peraltro annunciati dallo stesso Amati nell'incontro con il comitato lo scorso 28 dicempre 2010).

Il Comitato pugliese Acqua bene comune ritiene non condivisibili alcuni emendamenti al DDL comunicati dall'ass. Amati in quanto modificano sostanzialmente il testo del disegno di legge e si presentano come poco chiari e suscettibili di interpretazioni, a nostro parere, non in linea con i principi che hanno guidato fin dall’inizio il percorso di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese.

In particolare l'obiettivo di affidare la gestione di tutto il SII in Puglia ad un soggetto di diritto pubblico sembra disatteso laddove si prevede (art. 5 comma 4) che “attività in stretta stretta conseguenza della gestione del servizio idrico integrato” possano essere gestite attraverso la costituzione di società miste. Se tale articolo fosse approvato in questa formulazione si trasformerebbe l'AQP in ente pubblico ma una parte di attività legate al SII e non meglio specificate sarebbero gestite da società miste cioè da società di diritto privato con capitale privato e secondo logiche di profitto. Inopportuno – oltre che giuridicamente discutibile – ci appare poi il richiamo all'art. 23 bis comma 3 che è oggetto di uno dei referendum che il governo regionale ha, in più occasioni, dichiarato di appoggiare.

Altro punto fondamentale che ci appare “annacquato” dagli emendamenti è la partecipazione di cittadini e lavoratori alla gestione. Una gestione pubblica e partecipata richiede, infatti, un organismo di gestione plurale e decentrato, che non pare compatibile con la scelta di un organo di gestione monocratico (l'amministratore unico) nominato dal solo Presidente della Regione, sentita la giunta.

Comitato Pugliese Acqua Bene Comune



martedì 1 febbraio 2011

DUE SI PER IL REFERENDUM SULL'ACQUA, IL PUNTO SUL DDL REGIONALE



Anche in Puglia parte la corsa verso la vittoria dei “Si”


ai due Referendum per l'Acqua pubblica.



Mercoledì 2 febbraio ore 10.30, presso la sala inferiore del Fortino di Sant’Antonio a Bari, il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” convoca una conferenza stampa per lanciare anche in Puglia la campagna referendaria e fare il punto sull'iter del ddl regionale sulla ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese.

La manifestazione è il primo passo in regione della campagna di informazione e sensibilizzazione per la vittoria dei “Si” ai 2 quesiti referendari sull'abrogazione delle leggi che consentono la privatizzazione dei servizi idrici, approvati lo scorso 12 gennaio dalla Corte Costituzionale. Sarà anche l'occasione per un aggiornamento in merito allo stato di avanzamento del percorso della Legge Regionale per la ripubblicizzazione dell’AQP.

Il dibattito prevede gli interventi di referenti provinciali e regionali del Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”, esponenti del Comitato lavoratori per l'Acqua Pubblica AQP e del coordinamento Enti Locali per l’Acqua Bene Comune.



Il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune