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Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune" e Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua scrivono al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola
Durante la trasmissione Annozero di giovedì 10 febbraio il presidente della Regione, Nichi Vendola, ha affermato di aver ripubblicizzato l'acquedotto pugliese intorno al trentesimo-quarantesimo giorno del suo nuovo mandato.
Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” si sente in dovere di replicare.
Il Presidente Vendola ha sì “fatto la legge”, ma tale legge non è ancora operativa, in quanto non approvata dal Consiglio Regionale. Quindi l'acquedotto pugliese non è ancora ripubblicizzato, e quello presentato da Vendola è, ad oggi, un disegno di legge.
Tralasciando qui altri dettagli, dobbiamo aggiungere che nelle sue dichiarazioni il Presidente Vendola ha tra l'altro fatto riferimento alle “pagelle” di Federutility, senza spiegare cos'è questo organismo, e senza quindi far notare che si tratta di un organismo nient'affatto “super partes”, nient'affatto interessato alla ripubblicizzazione dei servizi idrici e, anzi, sostenitore del mantenimento dell'esistente stato di cose.
In allegato la lettera che il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e il Comitato Pugliese per l'Acqua Bene Comune hanno scritto a Nichi Vendola.
Roma, 14 febbraio 2011
Al Presidente della Regione Puglia,
Nichi Vendola
p.c.
all’Assessore alle OO. PP., Fabiano Amati
alla stampa
Caro Presidente,Nichi Vendola
p.c.
all’Assessore alle OO. PP., Fabiano Amati
alla stampa
abbiamo ascoltato con attenzione il suo intervento alla trasmissione “Annozero” di giovedì
10 febbraio in merito alla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese dove lei ha detto che “al
trentesimo/quarantesimo giorno di questa legislatura ho fatto la ripubblicizzazione
dell’acquedotto come legge del mio governo e l'ho passata nella commissione competente del consiglio regionale”.
Purtroppo, però, come tutti sappiamo, senza l’approvazione del DDL in Consiglio non c’è
tecnicamente alcuna legge e la sua affermazione rimane nell’ambito dell’annuncio e non di
quanto fatto. Inoltre ha omesso di fornire delle informazioni significative.
Alla storia, infatti, mancava più di un pezzo, ovvero:
- il fatto che Ella e l’Assessore Amati, già nell’ottobre 2009, avevatepreso pubblicamente l’impegno di presentare in Consiglio, entro la fine del suo precedente mandato, la proposta di legge che sarebbe stata prodotta dal tavolo tecnico congiunto tra Regione Puglia, Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua (fa fede la rassegna stampa, compresa quella istituzionale);
- il fatto che Ella - a nome della sua coalizione – durante la campagna elettorale e, specificatamente nella conferenza stampa del 2 marzo 2010, aveva assunto l’impegno di trasformare il DDL in legge entro i primi 100 giorni della eventuale futura legislatura!
- il fatto che dall’11 maggio 2010 – data in cui la giunta ha approvato il DDL sulla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese – lo stesso disegno di legge è “approdato” nelle competenti commissioni solo ad ottobre 2010 (!) quando sono state programmate e svolte le necessarie audizioni.
Inoltre alcuni di quegli emendamenti presentati hanno suscitato non poche perplessità (confortata dal giudizio di diversi giuristi) in quanto apportano differenze sostanziali al testo approvato dalla giunta lo scorso 11 maggio e appaiono in controtendenza rispetto ai principi che hanno guidato fin dall’inizio il percorso di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese, ovvero:
· gestione di tutto il SII in Puglia attraverso un organismo di diritto pubblico;
· gestione partecipata da parte dei cittadini e dei lavoratori al governo del SII;
· garanzia per tutti, anche coloro senza mezzi, a condizioni minime di servizio;
· esclusione del profitto da parte di privati nella gestione del SII o parti di esso.
Come abbiamo avuto modo di specificare, tali principi risultano sensibilmente "annacquati" o stilati in forma tale che, in alcuni passaggi, appaiono non chiari e suscettibili di molteplici interpretazioni.
Dal 14 gennaio abbiamo inviato all’Assessore Amati – e a lei per conoscenza - tre comunicazioni ufficiali (di cui una lettera aperta) nelle quali si chiedeva un incontro per esporre le nostre perplessità e confrontarci sul processo di ripubblicizzazione. Solo il 26 gennaio abbiamo ricevuto una comunicazione dall’Assessore nella quale si legge “Al fine di meglio preparare l'incontro, prego trasmettere report puntuale con le relative osservazioni ai singoli emendamenti”. In data 31 gennaio abbiamo inviato all’Assessore – e a lei per conoscenza – le nostre osservazioni. Ad oggi, 14 febbraio, neanche un cenno di risposta.
Perché?
Perché sembra essere sceso nuovamente il silenzio? Perché non abbiamo un riscontro alle nostre richieste? Perché sostiene in televisione di aver ripubblicizzato l’acquedotto pugliese se questo, oggi, è ancora una società per azioni?
Premesso quanto detto e dato il crescente e appassionato interesse della popolazione pugliese
e italiana sull’argomento (testimoniato dal formidabile successo della raccolta di firme per i
referendum sull’Acqua e la recente dichiarazione di ammissibilità da parte della Corte
Costituzionale dei due referendum sui quali i cittadini saranno chiamati ad esprimersi nella
prossima primavera), cogliamo l’occasione per chiederle di continuare ad “andare avanti
passo dopo passo con concretezza”,
Rinnovandole la richiesta
di un incontro urgente per il necessario chiarimento e per discutere riguardo alle necessarie modifiche da apportare al testo, per renderlo più chiaro e inequivocabilmente in direzione della ripubblicizzazione del SII.Confidando nei valori della partecipazione e della democrazia ai quali ispira la sua politica, attendiamo una sua risposta.
Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
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