martedì 30 novembre 2010

MA L'ACQUA CONGELATA BOLLE? Incontro ad Altamura



Cosa ne è stato delle firme raccolte per il REFERENDUM sull'ACQUA?
Cosa ci aspetta, nel frattempo, con il Decreto Ronchi?
Che fine ha fatto il DDL sull'acqua pubblica approvato dalla giunta uscente e odierna della Regione Puglia?
L'acqua bolle oppure è ancora fredda?
COS'é la campagna nazionale per la moratoria del 4 dicembre 2010?


Appuntamento del Comitato Altamurano Acqua Bene Comune

QUESTA SERA, 30 novembre 2010 - ore 20,00
Sala Incontri c/o Parrocchia SS. Rosario
via Pompei
Altamura


Carissimi AcquAmici di Altamura,

la campagna referendaria della scorsa estate ci ha visti tutti protagonisti di una serie di iniziative che hanno consentito lo straordinario risultato di oltre 5000 firme raccolte in soli 2 mesi.
Altamura, inoltre, è stata protagonista di una grande operazione di politica partecipata che ha consentito l'inserimento del DIRITTO ALL'ACQUA nello STATUTO COMUNALE.
E' il primo caso in Puglia ed uno dei pochi in Italia. Un caso che ha fatto scuola, come dimostra l'attenzione prestata da altri comuni ed il paragrafo dal titolo "L'Acqwe e 'u Puéine" nel Libro di C. Jampaglia dal titolo SALVARE L'ACQUA (Feltrinelli, 2010).

Dalla scorsa estate sono successe tante cose e non tutte, purtroppo, passano sui media tradizionali.

FRONTE NAZIONALE
Come sapete la raccolta firme a livello nazionale ha raggiunto cifre record, oltre 1.400.000 firme.
Il Referendum dovrebbe essere indetto per la prossima primavera-estate (salvo elezioni politiche anticipate), ma...
MA IL DECRETO RONCHI, votato con la fiducia un anno fa produrrà i suoi effetti già dall'inizio del 2011.
Infatti l'art. 15 quello che si vuole abrogare con uno dei tre quesiti referendari, obbliga a cedere ai privati almeno il 40% di quelle società che gestiscono gli acquedotti e pone come termine il 31/12/2010.

Ecco perchè il 4 dicembre 2010 in tutta Italia i movimenti per l'Acqua Bene Comune scenderanno in piazza per chiedere all'attuale governo nazionale una MORATORIA sugli effetti del decreto Ronchi.
Il buon senso imporrebbe uno STOP agli effetti di una legge che il popolo italiano potrebbe abrogare fra qualche mese. Non si può non tenere presente quel milione e mezzo di persone che hanno detto NO ALLA PRIVATIZZAZIONE del SERVIZIO IDRICO e NO AI PROFITTI SULL'ACQUA solo qualche mese fa.

IN PUGLIA
Intanto anche in Puglia, le cose non vanno benissimo. Sono passati già 60 giorni oltre i 100 entro i quali si doveva approvare la legge regionale che avrebbe dovuto trasformare l'AQP spa in soggetto di diritto pubblico. Il ddl sarebbe dovuto approdare in consiglio regionale il 23 novembre scorso, ma... Ma qualche giorno prima il capogruppo di SEL (Losappio) propone un emendamento al testo che ne congelerebbe gli effetti a tempo indeterminato. A questo punto tutto l'iter si è bloccato anche per via della sentenza della corte costituzionale che ha bocciato i ricorsi di alcune regioni (tra cui la Puglia) contro il Decreto Ronchi appunto.

Il 4 dicembre, quindi, in Puglia ci saranno iniziative volte a INFORMARE i cittadini pugliesi (sono 105.000 quelli che hanno firmato per il referendum) sull'iter del DDL di ripubblicizzazione e CHIEDERE al governo regionale di procedere con i lavori.

Per organizzarci anche ad Altamura, è previsto un incontro

OGGI, 30 novembre 2010 - ore 20,00
Sala Incontri c/o Parrocchia SS. Rosario
via Pompei
Altamura


E' importante la partecipazione di molti ed il contributo di tutti.

giovedì 25 novembre 2010

FERMATI, MI FAI MALE!

DIRETTA STREAMING A PARTIRE DALLE 19,30 circa





101 nel 2006, 107 nel 2007, 112 nel 2008, 119 nel 2009 e 115 nel 2010.
Sono i numeri relativi alle donne uccise in Italia nel 2010 a causa di violenza da parte degli uomini (ricerca della Casa delle donne di Bologna).
L'allarme riguarda, in particolar modo, la violenza domestica perchè le relazioni famigliari e tra i sessi risultano essere quelle di maggior pericolo per la donna: nello scorso anno i responsabili degli omicidi sono stati i mariti per il 36% dei casi, i conviventi o partner per il 18%, gli ex compagni per il 9% e parenti per il 13%. Violenze spesso senza voce che si consumano in silenzio.
La ricerca evidenzia, infine, che nel 2009 le donne vittime di femminicidio sono di nazionalità italiana per il 70,8% dei casi come sono per la maggior parte italiani, (76%) i loro assassini.

Il 25 novembre ricorre la giornata Internazionale per il No alla Violenza Contro la Donna, una data simbolica che può diventare l'occasione per un confronto pubblico sul tema anche ad Altamura.
Alle 19.30 presso la sala Tommaso Fiore si parlerà di violenza nell'incontro "Fermati, mi fai male!", organizzato dalla neo - costituita associazione AltRamura.
L'associaizione intende favorire una nuova cultura di genere e l’integrazione delle cittadine immigrate, in particolare attraverso un servizio di “prima accoglienza” giuridica, psicologica e linguistica, al fine di dare risposte immediate alle donne, a prescindere dalle condizioni economiche e di agevolare il contatto con le strutture competenti.

L'incontro si avvarrà della preparazione e dell’esperienza della dott.ssa Maria Bruna Moramarco, Psicologa Psicoterapeuta Dirigente Responsabile del Consultorio Familiare di Altamura e della testimonianza di Nino De Giosa, dell'associazione Uomini in Gioco che aderisce a Maschile Plurale che ha promosso l'appello "Prendiamo la parola come uomini" sul tema della violenza contro le donne. Sarà presente anche il dott. Pietro Silvestri, giudice del Tribunale Penale di Bari, al fine di spiegare quali strumenti appresti il diritto per la tutela delle donne vittime di violenza latu sensu intesa.

mercoledì 24 novembre 2010

LAUDATI AD ALTAMURA PER PARLARE DI MAFIA

CLICCA PER IL VIDEO DELL'INCONTRO





Ad Altamura non abbiamo avuto la soddisfazione di vedere un consiglio monotematico sulla questione legalità, ma le iniziative non sono mancate e continuano ad esserci.

Secondo incontro della stagione 2010/2011 della scuola di formazione politica "Tommaso Fiore" di Altamura, promossa e organizzata dal Circolo delle Formiche:
"COMBATTERE LA MAFIA, COSTRUIRE LA LEGALITÀ"
è il tema del secondo appuntamento che si terrà mercoledì 24 novembre, alle 19:00, nella sala "Tommaso Fiore" dell'Istituto Regina Margherita ad Altamura, con la partecipazione di ANTONIO LAUDATI, Procuratore della Repubblica press...o il Tribunale di Bari.

La formula scelta è quella dell'incontro-discussione, con domande e sollecitazioni rivolte dai giornalisti:
Mara Chiarelli (la Repubblica – Bari)
Ivan Cimmarusti (BariSera, l’Unità)
Vincenzo Damiani (Corriere del Mezzogiorno)
Giovanni Longo (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Isabella Maselli (Ansa – Antenna Sud)
A coordinare gli interventi sarà Pasquale Dibenedetto (Giornalista – Circolo delle Formiche)

Circolo delle Formiche - Altamura

domenica 21 novembre 2010

Aggiornamento sul DDL Acqua Pubblica tra bocciatura (ampiamente prevista) della consulta e gli strani movimenti in regione


C'eravamo lasciati qualche giorno fa con la notizia del "congelamento" dell'agognata legge regionale per la ripubblicizzazione dell'Acquedotto Pugliese. Il "lodo Losappio" (leggi proposta di approvare la legge "congelandone" gli effetti fino a ...? ) non era piaciuto ai tanti movimenti, associazioni, comitati per l'acqua pubblica raggruppati nel Comitato Pugliese Acqua Bene Comune.

Le novità
La Corte Costituzionale ha bocciato i ricorsi di Regioni Puglia, Liguria, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana e Marche riguardanti diverse norme del decreto Ronchi sui servizi pubblici locali, in particolare sulla privatizzazione dei servizi idrici.
Una novità, certo, ma non una sorpresa. Il tavolo tecnico paritario che aveva redatto il testo del ddl un annetto fa, aveva già messo nel conto la possibilità di una bocciatura della corte costituzionale, ciò non di meno si era deciso di privilegiare quella parte della dottrina giuridica che, invece, lascia ipotizzare che il servizio idrico possa essere considerato privo di rilevanza economica e quindi disciplinata dagli enti locali. La questione è tutta politica ed è sul piano politico che va portata e affrontata: la direttiva europea Bolkestein del 2006 chiedeva ai paesi membri di individuare quali tra i servizi pubblici locali dovevano essere "a fini di lucro" (rilevanza economica) e quali no.
L'Italia questa distinzione non l'ha mai fatta chiaramente, anzi le zone d'ombra (giuridiche) sono state nel tempo interpretate a favore dei potentati economico finanziari che hanno tutto l'interesse a gestire l'acqua come ogni altra bibita.
"Dobbiamo liberalizzare e privatizzare, perchè è l'Europa che ce lo impone"
Anche il decreto Ronchi è stato accompagnato da questa solfa mistificatoria.
L'ACQUA E' UN DIRITTO e non può considerarsi come una merce qualsiasi da cui trarre profitto.
Tanti sono i comuni (tra cui Altamura) che hanno messo nero su bianco questo semplice principio nello statuto comunale. Solo qualche mese fa, oltre 1.400.000 italiani hanno firmato per la campagna referendaria SALVA L'ACQUA. Quella per l'acqua è una battaglia per la democrazia, oltre che per il diritto alla vita.

Qui sotto riportiamo il testo dell'audizione del 18 novembre u.s. del Comitao Pugliese, a cui hanno fatto seguito le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Onofrio Introna, e quelle dell’Assessore alle OO. PP. Fabiano Amati (links in coda al testo).

Oggetto: audizione sul d.d.l. n. 08 del 11/05/2010 “Governo e gestione del Servizio Idrico Integrato. Costituzione dell’Azienda pubblica regionale “Acquedotto pugliese-AQP”.

Gentili Consiglieri,vi ringraziamo per la celerità con la quale avete risposto alla richiesta di incontro da noi inviata lo scorso 12 novembre e ringraziamo i Presidenti della II e V Commissione per averci invitato a questa audizione. Tuttavia, vogliamo far presente che la nostra richiesta riguardava un incontro per un confronto politico con i capigruppo che, dunque, riproponiamo in questa sede, sicuri di un positivo riscontro. Vi comunichiamo che ci aveva molto sorpreso la nota N. 3028 del 10/11/2010 dell’Agenzia di stampa del Consiglio regionale, dalla quale apprendevamo – in seguito al parere dell’ufficio legislativo, chiesto dalle commissioni congiunte - della proposta del capogruppo del SEL, consigliere Michele Losappio, di approvare contestualmente al DDL sulla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese, un ordine del giorno con il quale chiedere una moratoria sugli effetti della legge in attesa del parere della Corte Costituzionale in risposta ad un'eventuale ricorso del governo nazionale.
Tale proposta ci è apparsa singolare poiché già nel corso dei lavori preparatori del Tavolo tecnico congiunto tra Regione Puglia, Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, era emersa la possibilità che da parte di organi tecnico-giuridici o di forze politiche si sollevassero dubbi e rilievi di incostituzionalità era stata già vagliata, e si era comunque di comune accordo deciso di procedere alla stesura del ddl,contenente principi costituzionalmente cruciali condivisi da tutte le componenti del Tavolo tecnico, compresa la Regione, principi tra i quali figurava e figura la "non rilevanza economica" dell'acqua in quanto bene comune e patrimonio dell'umanità.
La decisione allora condivisa di procedere nonostante i dubbi possibili di una parte della dottrina giuridico-costituzionale ci è sembrata e ci sembra un atto politicamente rilevante equalificante, e oltretutto non insensato giuridicamente, dal momento che un'altra parte, non certo secondaria, della dottrina, con il supporto di argomentazioni di alto profilo, ha espresso - anche nel corso dei suddetti lavori preliminari del Tavolo tecnico - il proprio parere favorevole circa la costituzionalità del disegno di legge di cui si discute.
Pertanto, non comprendiamo perché le obiezioni circa l'incostituzionalità del ddl, sollevate dall'Ufficio legislativo della Regione, risultino inattese e comunque tali da cogliere impreparate le forze politiche che sostengono l'attuale governo regionale; per meglio dire, ci appare singolare che, benché il "rischio" fosse noto e le possibili obiezioni di incostituzionalità già discusse, in nessuna occasione, da quando il ddl è stato elaborato e poi approvato dalla Giunta e presentato in Consiglio, fosse mai stata ipotizzata una proposta di "sospensione" degli effetti.
Rispetto a questo, e più in generale al processo in corso, vorremo invitare i capigruppo – di maggioranza e di opposizione – a considerare i numeri e i fatti dai quali non si può prescindere per operare scelte politiche.
Oltre 105.000 firme raccolte nella nostra Regione (su oltre 1.400.000 raccolte a livello nazionale) a sostegno del referendum per l’abrogazione delle norme che privatizzano i servizi idrici che è diventato il primo referendum nella storia della nostra repubblica;
La Puglia è stata la prima Regione in cui è stato promosso ed è nato il Coordinamento degli Enti Locali per la Ripubblicizzazione dei Servizi Idrici;
I Comuni che aderiscono al suddetto Coordinamento (e a quello nazionale) sono amministrati da giunte sia di centro-destra sia di centro-sinistra;
Numerosi sono i Comuni – di centro-destra e di centro-sinistra – che hanno approvato delibere dichiarando l’acqua un bene comune e diritto umano inalienabile e il servizio idrico, servizio di interesse generale privo di rilevanza economica, avviando le procedure per l’integrazione dei rispettivi Statuti in tal senso (il primo Comune in Puglia ad aver integrato lo Statuto sancendo che il S.I.I. è un servizio di interesse generale, privo di rilevanza economica è il Comune di Altamura).
Le audizioni dello scorso mese di ottobre sul DDL per la ripubblicizzazione dell’AQP SpA che hanno visto il plauso e la condivisione della stragrande maggioranza delle associazioni (ABAP, ADOC, ANACI, CIA, Federconsumatori, Fare Verde, UNICONS), dei sindacati (CGIL, UGL, UIL) e degli enti (ANCI, ATO, Consorzio di Bonifica di Taranto, Ente di Sviluppo e Irrigazione, Unione dei Consorzi di Bonifica, UPI).
Del resto, proprio ieri è stata depositata la sentenza della Corte costituzionale 325/2010 che rigetta i ricorsi presentati dalle Regioni contro il decreto Ronchi pur confermando, in alcuni passaggi, che non c’è alcun obbligo di procedere alla privatizzazione secondo il diritto comunitario. Secondo la costante giurisprudenza comunitaria spetta al giudice nazionale valutare circostanze e condizioni in cui il servizio viene prestato, tenendo conto, in particolare, dell’assenza di uno scopo precipuamente lucrativo, della mancata assunzione dei rischi connessi a tale attività ed anche dell’eventuale finanziamento pubblico dell’attività in questione (Corte di Giustizia CE, sentenza 22 maggio 2003, causa 18/2001).
Fermo restando che ci riserviamo di approfondire quanto prima i contenuti della sentenza e che dichiariamo fin da ora la disponibilità del prof. Alberto Lucarelli (che ha fatto parte del tavolo tecnico e che è fra i giuristi di riferimento degli EE. LL. che stanno avviando la ripubblicizzazione come la Regione Molise e Marche) a scrivere e presentare una memoria sul tema, non è sul piano giuridico che vogliamo portare la discussione ma sul piano puramente politicochiedendovi di approfondire, alla luce della recentissima sentenza della Corte Costituzionale,l’analisi del DDL per la ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese, al fine di“rafforzarlo” giuridicamente, per poi proseguire nell’iter di approvazione dello stesso (rigettando ogni ipotesi di “congelamento” degli effetti), cosa che in questo momento diventa di fondamentale importanza non solo per la Puglia ma per l’Italia; di farvi portavoce verso i parlamentari delle vostre rispettive parti politiche perché si impegnino nel sostenere l’approvazione del provvedimento di moratoria al c.d. Decreto Ronchi, che posticipi le scadenze fissate, per rendere eventualmente efficaci i termini previsti dalle due leggi citate solo successivamente alla celebrazione del referendum, consentendo, così, ai cittadini di esercitare il proprio diritto costituzionale di esprimere il consenso o il dissenso riguardo ai provvedimenti legislativi sottoposti a referendum; di intensificare il vostro impegno congiunto – a tutti i livelli – affinché la Puglia possa essere la prima regione ad arginare l’onda privatizzatrice e, soprattutto, a dare corso alla nuova politica di gestione pubblica e partecipata dei beni comuni.
Vi chiediamo con forza e a nome dei cittadini, delle associazioni e degli enti locali impegnati per la ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese, di sostenere con lo stesso coraggio e determinazione con cui avete difeso (e continuate a difendere) la nostra terra dal nucleare, di opporvi e difendere una scelta politica che sottragga alla logica del profitto un bene vitale come l’acqua.

A questo intervento sono seguite le dichiaraziondi Amati e Introna (clicca qui)

giovedì 18 novembre 2010

LEGGE sull'ACQUA PUBBLICA, CONGELATA. Lettera del Comitato Pugliese a Losappio.


Una settimata fa, Michele Losappio (capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà), aveva proposto di approvare la legge della regione Puglia sull'acqua pubblica "CONGELATA". Ergo: facciamo una legge e contestualmente ne blocchiamo ogni effetto fino a data da destinarsi.
Voi direte: ma a che serve? Già! A che serve?

Dopo che diversi di noi si sono chiesti "A che serve?" sul web, lo stesso Losappio ha mandato una mail al Comitato Pugliese Acqua Bene Comune nella quale spiega il perchè della sua proposta. (LEGGI QUI).

Qui sotto la risposta del Comitato Pugliese a Losappio.

Al Capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà,

Losappio Michele

15 novembre 2010

Egr. Consigliere Losappio,

nel prendere atto della sua comunicazione in merito alla discussione interna alle competenti Commissioni consiliari, che ha portato alle proposte di predisporre un'eventuale sospensione degli effetti della legge regionale sulla ripubblicizzazione di Aqp, oppure di far votare sul punto una raccomandazione posta all'Odg del Consiglio, il Comitato pugliese "Acqua Bene Comune" ritiene di dover far presente alcune considerazioni.

A noi risulta, in effetti, che nel corso dei lavori preparatori del Tavolo tecnico congiunto tra Regione Puglia, Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” e Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, che ha elaborato il ddl, poi varato dalla Giunta e successivamente da questa inoltrato alle commissioni consiliari competenti, la possibilità che da parte di organi tecnico-giuridici o di forze politiche si sollevassero dubbi e rilievi di incostituzionalità era stata già vagliata, e si era comunque di comune accordo deciso di procedere alla stesura del ddl, contenente principi costituzionalmente cruciali condivisi da tutte le componenti del Tavolo tecnico, compresa la Regione, principi tra i quali figurava e figura la "non rilevanza economica" dell'acqua in quanto bene comune e patrimonio dell'umanità.

La decisione allora condivisa di procedere nonostante i dubbi possibili di una parte della dottrina giuridico-costituzionale ci è sembrata e ci sembra un atto politicamente rilevante e qualificante, e oltretutto non insensato giuridicamente, dal momento che un'altra parte, non certo secondaria, della dottrina, con il supporto di argomentazioni di alto profilo, ha espresso - anche nel corso dei suddetti lavori preliminari del Tavolo tecnico - il proprio parere favorevole circa la costituzionalità del disegno di legge di cui si discute.

Ciò considerato, ci appare quantomeno singolare che ora le obiezioni circa l'incostituzionalità del ddl, sollevate dall'Ufficio legislativo della Regione, risultino inattese e comunque tali da cogliere impreparate le forze politiche che sostengono l'attuale governo regionale; per meglio dire, ci appare singolare che, benché il "rischio" fosse noto e le possibili obiezioni di incostituzionalità già discusse, in nessuna occasione, da quando il ddl è stato elaborato e poi approvato dalla Giunta e presentato in Consiglio, fosse mai stata ipotizzata una proposta simile a quella che, stando alla sua e-mail, l'assessore Amati ha avanzato: ci riferiamo alla ipotesi di "sospensione".

E l'ipotesi di una legge (regionale o meno) che si autosospende a tempo indeterminato nel momento stesso in cui viene varata e cioè proprio quando dovrebbe entrare in vigore - questa sì - ci sembra francamente irrituale se non addirittura un po' bizantina.

Dunque, se la maggioranza delle forze politiche presenti in Consiglio e nelle Commissioni ritiene tuttora - come al termine della sua e-mail lei peraltro ribadisce - che il disegno di legge che è in discussione nelle competenti Commissioni consiliari sia giusto e costituzionale, a nostro parere non ha senso che se ne chieda l'approvazione in questa forma puramente "apparente" (con una sospensione di fatto a tempo indeterminato, che darebbe luogo a una legge-vetrina priva di qualsiasi efficacia); perché se poi lo si ritiene, viceversa, inopportuno o addirittura incostituzionale, forse è il caso di esplicitare le riserve in maniera chiara e priva di equivoci, visto che i cittadini hanno in primo luogo il diritto ad essere informati in modo trasparente e puntuale, per poter trarre poi le loro conclusioni.

Non ci risultano comprensibili d'altra parte il senso, l'ambito di efficacia e il contenuto di una eventuale "raccomandazione" consiliare alternativa a una sospensione incorporata nel testo della legge, né quindi comprendiamo in che modo questa soluzione possa rappresentare un "compromesso" accettabile.

In ogni caso, continueremo a seguire come sempre con molta attenzione l'iter di discussione del ddl sino alla auspicata approvazione finale, perché è proprio questa attenzione costante che i cittadini pugliesi che sostengono il percorso di ripubblicizzazione di Aqp, e che si informano puntualmente su tutti i suoi sviluppi, ci chiedono.

Cordiali saluti.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”


Post post: si è diffusa oggi la notizia che la Corte costituzionale ha bocciato i ricorsi di alcune regioni (tra cui la puglia) contro l'art. 23 bis della L. 133/08 modificato dall'art. 15 della L. 135/09 (cosiddetto decreto Ronchi).
La sentenza è lunghissima e ci torneremo presto.

mercoledì 17 novembre 2010

Omidicio Dambrosio: altri due arresti



La notizia è rimbalzata velocemente su tutti i siti di informazione locale: altri due presunti assassini sono stati arrestati dai carabinieri.
Le indagini stanno portando risultati importanti. Speriamo che si possa dire presto lo stesso su quell'intreccio "politico-affaristico-mafioso" di cui parlava il procuratore Laudati.
Siamo tutti in attesa di sapere se si tratta di un'ipotesi confermata e chi dei nostri politici/imprenditori sia coinvolto.

Dal sito del TG1
BARI – Questa mattina all’alba i carabinieri hanno arrestato due componenti del commando che il 6 settembre scorso in un agguato di stampo mafioso uccisero, nelle campagne di Altamura, in provincia di Bari, il boss Bartolomeo Dambrosio. Uno dei due è Alberto Loiudice, elemento di rilievo del clan avverso a quello di Dambrosio che avrebbe disposto l'omicidio. Due mesi fa i carabinieri della compagnia di Altamura e del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Bari avevano arrestato il fratello Michele, accusato dello stesso reato. Per l'uccisione di Dambrosio altre due persone sono detenute da poco più di due mesi: il 22 settembre scorso furono fermati Francesco Palmieri, di 22 anni, e Michele Loiudice (fratello di alberto), di 25, ritenuti anche loro componenti del commando.


REDAZIONE ALTAMURALIFE

Su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari e del ROS hanno arrestato, questa mattina, Alberto Loiudice, 20 anni, per concorso in omicidio volontario ed aggravato di Bartolomeo Dambrosio, e Rocco Giuseppe Ciccimarra, 21 anni, con l'accusa di aver custodito le armi utilizzate per il delitto.

martedì 16 novembre 2010

Bellezze da salvare: Altamura sul podio






Il sito de La Repubblica ha lanciato un appello a lettrici e lettori, per invitarli a segnalare i monumenti a rischio. L'obiettivo è "compilare insieme un inventario, una mappa dei beni artistici e culturali in pericolo, per richiamare l’attenzione di tutti i soggetti e gli enti che sono preposti alla loro salvaguardia. Nessuno avrà più alibi per dire che non sapeva o non poteva".
Altamura non poteva mancare: le orme dei dinosauri esposte alle intemperie e l'uomo di Altamura al verde alga sono due esempi di mancata salvaguardia e valorizzazione di beni culturali importantissimi.

domenica 14 novembre 2010

Strani movimenti a Grottelline




L'ex cava di tufi in località Grottelline torna a far parlare di sè attraverso la penna di Cosimo Forina, il giornalista che da anni segue e scrive quanto avviene in quella zona frequentata solo da chi ci lavora (agricoltori soprattutto).
E' un posto ideale per chi non vuole dare nell'occhio, ma chi ama la propria terra è attento ad ogni minimo cambiamento.

SPINAZZOLA. DOPO LA SEGNALAZIONE DELLA «GAZZETTA», ALCUNE SETTIMANE FA

Grottelline, interrogazione sui container di rifiuti sepolti.
Strani traffici nella zona non più sotto sequestro

di Cosimo Forina

In meno di tre anni tre interrogazioni parlamentari e due interpellanze legate a “Grottelline ” o ai personaggi a cui è stata affidata dal presiedente della Regione Puglia Nichi Vendola l’immondezzaio che si vuole costruire a Spinazzola, in un’area archeologica, di interesse naturalistico e paesaggistico. Discarica da asservire a dieci Comuni dell’Ato Ba/4, 200mila abitanti.

Due interpellanze e tre interrogazioni parlamentari, tutte a firme dell’on. Zazzera (Idv) : non è un record di cui compiacersi perché quel che è stato chiesto di volta in volta al Governo e a Ministri ha sempre avuto dell’inquietante. La prima interrogazione, senza risposta, risale all’agosto 2009 e scaturì dopo il sequestro dell’area di “Grottelline” da parte del Tribunale di Trani. La seconda interrogazione è quella relativa al furto della memoria del computer presente nell’assessorato all’ambiente della Regione Puglia, retto da Michele Losappio, a cui il Governo ha risposto: «Il furto era attinente alla procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale legata a Grottelline». Ultima in ordine di tempo è l’interrogazione parlamentare, degli onorevoli dell’Italia dei Valori: Pierfelice Zazzara, Sergio Michele Piffari e Domenico Scilipoti. I deputati dopo la notizia pubblicata sulla “Gazzetta” nei giorni scorsi su presunti rifiuti interrati a “Grottelline” - episodio raccontato da un testimone alla presenza di più persone - hanno immediatamente interrogato il Ministro dell'ambiente ed il Ministro per i beni e le attività culturali. «La discarica di Grottelline è stata posta sotto sequestro il 26 agosto 2009 dal nucleo operativo ecologico di Bari. La zona interessata dalla discarica, infatti, si trova su un'area di grande valenza archeologica; in particolare, il sito è compreso tra un villaggio neolitico di 7000 anni fa, una sorgente di acqua minerale e una masseria fortificata che fu dei Templari. La discarica è stata data in gestione alla società Ati Tradeco-Cogeam. L'attività della Tradeco, il cui patron è Carlo Dante Columella, è oggetto di indagine da parte dell'antimafia per i reati di associazione per delinquere e corruzione, traffico illecito e presunta gestione non autorizzata dei rifiuti; in seguito, l'area è stata dissequestrata, ma recenti notizie stampa gettano nuove ombre sul sito di Grottelline, in particolare la testimonianza di una persona che avrebbe visto interrare un container con materiale pericoloso all'interno della cava. Il testimone ha dichiarato che «Quella roba interrata là sotto, veleni, medicine, possono uccidere la gente. Fanno venire il cancro. (...)»; delle gravi affermazioni è stata messa immediatamente al corrente la procura distrettuale antimafia di Bari e la procura di Trani; attualmente, si legge ancora nell'articolo l'area della discarica sembra “terra di nessuno”. Il cancello d'ingresso che porta alle cave è aperto. Parte delle buche destinate a ricevere i rifiuti, sono state coibentate con grossi teli neri. Qui si è formato un grande lago d'acqua piovana profondo chissà quanto, acqua discesa dal cielo e dal promontorio del Parco Nazionale della Murgia». Da qui la richiesta di spiegazioni e di intervento ai ministeri.

sabato 13 novembre 2010

DDL Congelato: il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune chiede un incontro con le istituzioni





Ai CAPIGRUPPO dei gruppi CONSIGLIARI:
I Pugliesi per Rocco Palese, Bellomo Davide
Italia dei Valori, Schiavone Orazio
La Puglia per Vendola, Disabato Angelo
La Puglia prima di tutto, Damone Francesco
Misto, Mazzarano Michele
Moderati e Popolari, Olivieri Giacomo
Partito Democratico, Decaro Antonio
Popolo delle Libertà, Rocco Palese
Sinistra Ecologia e Libertà, Losappio Michele
Unione di Centro, Negro Salvatore

Al Presidente della Commissione II,
Brigante Giovanni

Al Presidente della Commissione V,
Pentasuglia Donato

p. c. alla Stampa





Oggetto: Richiesta di Incontro ai Capigruppo Consiliari del Consiglio Regionale e ai Presidenti di Commissione II e V.


Il Comitato Pugliese “ Acqua bene Comune” ha appreso con stupore, dalla nota N. 3028 del 10/11/2010 dell’Agenzia di stampa del Consiglio regionale, della proposta del capogruppo del SEL, consigliere Michele Losappio, condivisa da maggioranza ed opposizione, di approvare contestualmente al DDL sulla ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese, un ordine del giorno con il quale chiedere una moratoria sugli effetti della legge in attesa del parere della Corte Costituzionale in risposta ad un eventuale ricorso del governo nazionale.

Ci sembra francamente poco comprensibile approvare una legge così importante, che trasforma l’AQP da SpA in Azienda Pubblica Regionale, soggetto di diritto pubblico, e congelarne gli effetti in previsione di un eventuale ricorso alla Corte Costituzionale. Inoltre il parere dell’ufficio legislativo sulla questione era noto da tempo.

Il comitato pugliese “Acqua Bene Comune”, vista la delicatezza del passaggio chiede, quindi, un incontro ai Capigruppo Consiliari e ai Presidenti delle Commissioni competenti per approfondire la questione in oggetto.

Fiduciosi di un Vostro pronto riscontro cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti.


Bari il 12.11.2010

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune"

venerdì 12 novembre 2010

Nuvole, Crepes and Books stasera ad Altamura


Oggi alle 21.00 presso Crepes&Books (via Ronchetti, 3 alle spalle della Banca Popolare di Puglia e Basilicata) Carlo Vulpio presenta "NUVOLE... o altre storie di Transumanze".
Non mancate!

TRANSUMANZE 2010 - una miriade di eventi culturali!

SEZIONE INFO www.ferulaferita.com
PAGINA FACEBOOK http://www.facebook.com/pages/Altamura-Italy/CrepesBooks-Ferula-Ferita/149915091697780
SEZIONE VIDEO www.youtube.com/ddtfornoise

mercoledì 10 novembre 2010

L'acqua congelata


Tutto filava "troppo liscio" finché non è arrivata questa mail dal Comitato Regionale...leggete.

A prima vista ci sembra una gran "furbata", che ne pensate?


Mentre tutto sembrava viaggiare molto bene verso una prossima presentazione e approvazione del DDL sulla ripubblicizzazione in Consiglio regionale, ecco che oggi a sorpresa “spunta” la proposta di Michele Losappio, capogruppo del SEL, che “ingessa il DDL”.

A quanto pare l’ufficio legislativo della Regione avrebbe emesso un parere che “non è stato proprio quello che ci aspettava” (altro non è dato di sapere al momento). A questo hanno fatto seguito “le sollecitazioni garbate” del capo groppo del PDL Rocco Palese che ha chiesto un “comportamento responsabile e cauto”.

E benché l’Ass.re Amati – da quello che si legge – abbia ben spiegato che “il tema fondamentale è quello della definizione del servizio fornito dall’Acquedotto pugliese: se è o non è “a rilevanza economica” da cui deriverebbe per principio costituzionale la potestà legislativa dello Stato (primo caso) o della Regione (secondo); il capogruppo del SEL, Michele Losappio, propone di “approvare la legge e contestualmente con un ordine del giorno proposto dalle commissioni in aula chiedere al governo una moratoria a tempo sugli effetti della legge”.

L’obiettivo a detta del Consigliere Losappio è dipreservarsi dall’eventuale effetto dirompente che potrebbe avere un esito negativo della Corte Costituzionale”!

In pratica si tratterebbe di approvare una legge che non potrà produrre i suoi effetti se non in un futuro non determinato!.....

In questo momento – e in attesa di un incontro urgente con i Presidenti di Commissione - è di fondamentale importanza che tale proposta e “congelamento” del DDL venga:

- messo all’OdG di tutte le riunioni provinciali del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” in corso (al termine delle quali convocheremo una riunione regionale)

- diffuso in tutti i canali web e fb.

Nel frattempo, chiederemo un parele legale al prof. Alberto Lucarelli, ordinario di diritto pubblico alla Federico II di Napoli e, come sapete, fra i redattori del DDL per la ripubblicizzazione dell'Acquedotto pugliese.

Leggi qui l'agenzia sulla proposta Losappio e qui l'agenzia dei consiglieri SEL tra i quali c'è Losappio.

martedì 9 novembre 2010

Cariche e scarichi di migranti



Da il Fatto Quotidiano:
Giornata carica di tensione a Brescia, con cariche di polizia e carabinieri, con il fermo di 14 militanti del comitato Diritti per Tutti e di almeno una trentina di immigrati. I disordini proseguono da sabato 30 ottobre, quando sei immigrati sono saliti su una gru a 35 metri di altezza per chiedere la loro regolarizzazione. E negli ultimi giorni gli scontri, ai piedi della gru, si sono fatti sempre più aspri. Stasera anche un giornalista, Luca Rosini, con una troupe di Annozero, è stato allontanato dalle forze dell’ordine e portato dietro il cordone di carabinieri e polizia. La giornata, davanti al cantiere del metrò di Brescia, è iniziata presto. Attorno alle 6 del mattino, decine di carabinieri e poliziotti in assetto antisommossa sono intervenuti per rimuovere il presidio permanente, gli striscioni di solidarietà che si trovavano lungo tutto il perimetro del cantiere e fermando decine di persone [...] leggi tutto

giovedì 4 novembre 2010

SE QUESTO E' UN LIMONE



Dal blog del Comitato Cittadino Boscotrecase

giovedì 4 novembre 2010

SE QUESTO E' UN LIMONE DI MARIA ROSARIA ESPOSITO Viene spontaneo pensare al libro di Primo Levi, guardando un aborto di agrume che niente più ha della forma e del profumo di un limone.
E' nato a Terzigno, in una strada qualsiasi, al civico 29, io abito al 31.
La prova inconfutabile e terribile della natura che si ribella, che non accetta compromessi, non si fa comprare dal vile denaro, cerca di sopravvivere al suo nemico. L'uomo.
Così, in osservazione di un povero limone deforme e bitorzoluto, è finito ieri il convegno organizzato a Terzigno, nella sala Consiliare, con illustri ospiti dell'Isde (Associazione Medici per l'Ambiente) avente per tema le malattie da inquinamento.
leggi tutto [...]

mercoledì 3 novembre 2010

Fontane di merda



Bellissima!

Sotto un ponte di Altamura,
c'è una fontana di fognatura
Se la vedi fa paura
ma in comune nessuno se ne cura.
Che si aspetta la sciagura?
Basta un poco di premura
per evitare una figura
(di Merda)

martedì 2 novembre 2010

Ruby tuesday



dal sito di Sky tg24
La ricostruzione animata del tabloid hongkonghese Apple Daily.