giovedì 29 luglio 2010

FINALMENTE SI INIZIA A SCRIVERLO. Dal Consiglio Comunale di Altamura all'Assemblea Generale dell'ONU. L'ACQUA é UN DIRITTO.



All’indomani del risultato referendario quasi due altre buone notizie.

1. la scorsa notte l'assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione che (badate bene) sancisce che "L'accesso all'acqua potabile è un diritto umano".
E' stata la Bolivia (teatro della prima guerra dell'acqua di questo secolo a Cochabamba nel 2000) a presentare il documento che è passato con il voto a favore di 122 Paesi, nessun contrario e 41 astensioni. Nel documento si afferma che "l'accesso a un'acqua potabile pulita e di qualità, e a installazioni sanitarie di base, è un diritto dell'uomo, indispensabile per il godimento pieno del diritto alla vita". E si invitano gli Stati e le organizzazioni internazionali ad adoperarsi per fornire aiuti finanziari e tecnologici ai Paesi in via di sviluppo, esortandoli ad "aumentare gli sforzi affinché tutti nel mondo abbiano accesso all'acqua pulita e a installazioni mediche di base".
Ci hanno messo 15 anni ed ovviamente i paesi ricchi (molti tra gli astenuti) non vedevano di buon occhio una cosa ovvia: L'ACQUA e LA VITA coincidono. NO ACQUA, NO VITA. Il diritto alla vita passa per il diritto all'acqua. Una ovvietà che oggi necessita di essere scritta e questa è la cifra (lo ribadiamo) della grave deriva morale che caratterizza noi moderni.

Il Comune di Altamura, lo ricordiamo, lo scorso 9 febbraio ha votato all'unanimità l'integrazione dello statuto comunale: per il nostro comune l'acqua è un diritto. Il meetUp ilGrillaio ha giocato un ruolo politico importante nei mesi subito prima facendosi promotore di una campagna informativa e partecipazione attiva di diverse forze della società civile alla vita politica di Altamura (oltre 3000 firme raccolte e tante iniziative di sensibilizzazione)
I primi settembre 2010 a Roma si riunisce il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la ripubblicizzazione dei Servizi Idrici. Durante la precedente amministrazione è stato l'ass. Firorelli a seguire gli incontri del coordinamento pugliese. Chi si occuperà ora di rappresentare il primo comune pugliese ad aver modificato lo statuto comunale per l'acqua?
Vedremo.

2. Regione Puglia. E' di qualche giorno fa la presentazione del testo di legge sulla ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese che trasformerà l'AQP Spa da società per azioni a soggetto di diritto pubblico alla riunione congiunta della II e della V commissione consiliare.
Ai primi di settembre sono previste le audizioni in modo da calendarizzare la discussione in Consiglio nel mese di settembre.

I prossimi mesi saranno decisivi per la battaglia per diferendere l'acqua come Bene Comune: i mezzi di (dis)informazione di massa in mano ai grandi potentati economici faranno di tutto per gettare fango sul Referedum e sul Forum Italiano. Le varie Vespe, Scodinzolini, Fede delle tivù pubbliche e private non aspettano che un cenno dei padroni. Sarà anche divertente. Davie contro Golia, l'informazione di PORTA A PORTA contro quella del porta a porta, quella spinta a colpi di spot contro quella che passa per i cuori delle persone, quella che ha una sola motivazione (il denaro) contro quella che resiste e lotta per diferendere quello che ancora resta del Bene Comune. State attenti perché Davide ha già vinto una volta.

lunedì 26 luglio 2010

Futuro nero. Al contadino non far sapere quanto fanno schifo le verdure nere (di petrolio).


"For the ignorance of the public is the real capital of monopoly"
Hanry Demarest Lloyd

Come dire: al contadino non far sapere quanto fan fan schifo le verdure nere (di petrolio).
Lo sanno bene i petrolieri: la prima cosa da fare è nascondere le carte, agire in sordina, non far parlare dei reali rischi che comportano tutte le attività estrattive. La mistificazione della realtà con la promessa di progresso e posti di lavoro, magari con la faciloneria degli amministratori locali fa il resto.
Dei 15 comuni interessati dal progetto di ricerca petrolifera "Palazzo San Gervasio" solo due comuni pugliesi hanno dato l'ok: Mivervino Murge e Spinazzola, due comuni i cui territori ricadono all'interno del PARCO NAZIONALE DELL'ALTA MURGIA.
Com'è possibile conciliare il petrolio con i prodotti tipici? Mangereste voi il fungo cardoncello nero?
Alcuni di questi amministratori locali ritengono erroneamente che le attività di trivellazione per cercare il petrolio siano senza rischi: QUESTO E' FALSO e lo sa bene chi ha seguito il convegno trasmesso in diretta streaming dal Blog del Grillaio sul nostro canale web tv (http://www.ustream.tv/ilgrillaio). A 24 ore dall'evento già 112 visualizzazioni.
Una comunità locale, dunque, vuole capirci di più, organizza un convegno, chiama a raccolta i cittadini ed invita a parlare chi ne sa un po' di più chiedendo al comune di patrocinare l'iniziativa. Il sindaco di Spinazzola Scelsi non ha patrocinato l'evento ed è stato triste sentire dalla voce di Cosimo Forina (portavoce del Comitato No all'Italia Petrolizzata di Spinazzola che ha organizzato il convegno) che lo stesso comune ha negato l'utilizzo delle sedie che sono state gentilmente offerte dai "vicini" di Poggiorsini.
Il convegno è stato molto partecipato da cittadini e mezzi di informazione. Assenti i sindaci dei comuni limitrofi invitati dal comitato.
Noi ad Altamura possiamo stare tranquilli per il nostro pane dop, il grano duro con cui viene fatto il nostro pane, viene da lontano. E' al sicuro dal petrolio nostrano!
Al comune sono talmente tranquilli che all'interpellanza del 31 maggio 2010 presentata dal Movimento Aria Fresca sull'argomento non è stata data finora alcuna risposta.

La Prof.ssa Maria Rita D'Orsogna, Docente di Fisica al Dipartimento di Matematica della California State University, a Northridge, è innamorata dell'Abruzzo terra d'origine di cui è strenuo difensore contro ogni speculazione nella battaglia contro le trivellazioni ad Ortona. Coordina le sue attività di paladina dell'ambiente dal suo blog (dorsogna.blogspot.com) e la scorsa settimana ha tenuto un convegno a Metaponto ed uno, appunto, a Spinazzola.
La D'Orsogna, dispiaciuta per l'assenza degli amministratori locali, ha messo in guardia da quelli che sono i rischi legati alle trivellazioni (anche quelle esplorative): i fanghi e fluidi perforanti la cui composizione chimica molto tossica è un segreto industriale.

Cassandra del nostro territorio, Carlo Vulpio, autore de La città delle Nuvole, ha illustrato i casi allarmanti delle pecore alla diossina di Taranto, del miele agli idrocarburi della Val d'Agri e ha messo in guardia da quella che è una errata concezione di progresso in cambio di Royalties che si aggirano sul 7% (una miseria). Le conseguenze sull'ambiente e sulla salute non sono le sole, ha continuato Vulpio, la Basilicata dei giagimenti di petrolio continua ad accusare una emigrazione di giovani da fare paura. Insomma anche in questo caso si privatizzano i profitti ed in cambio di miseri compensi si socializzano gli ingenti costi.

All'incontro era presente anche il vice presidente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia Michele Di Lorenzo che ha parlato delle difficoltà da parte dello stesso Ente Parco a reperire la documentazione relativa a questo progetto di trivellazioni ed ha chiarito che questa attività non ha "nessuna possibilità di convivenza" con quelle che sono le finalità dello stesso Parco.

sabato 24 luglio 2010

NO a Puglie e Basilicata petrolizzate

Video streaming by Ustream
DIRETTA STREAMING A PARTIRE DALLE 19,30 circa
relatori:

- dott.sa Maria Rita D’Orsogna. paladina dell’ambiente: Fisico, Docente al Dipartimento di Matematica della California State University, a Northridge. ricercatrice nel campo della Statistica meccanica, nei modelli matematici e nella simulazione computerizzata. Autrice di decine di pubblicazioni, in gran parte incentrate sui modelli matematici applicati alla biologia. La docente della State University è referente della Physical Review Letters, della Physical Review E, dell'Institute of Electrical and Electronics Engineers Conference Proceedings, e membro dell'American Physical Society, della Società per le applicazioni matematiche per l'industria, e della Biophysical Society;
- dott. Carlo Vulpio giornalista, inviato del Corriere della Sera. Autore del libro “Roba Nostra” e “La Città delle Nuvole”;
- l’avv. Michele Di Lorenzo vice presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia.


intanto a Spinazzola, l'iniziativa di questa sera deve superare una serie di incredibili ostacoli:


Intanto il Comune permette di occupare parte della Piazza San Sebastiano

Come è noto il sindaco di Spinazzola Carlo Scelzi ha affermato di non voler contrastare sul suo territorio le ricerche petrolifere. Ma a chi è del parere opposto succede anche questo. “Definiamolo cosi: un episodio ridicolo, neanche increscioso. Il peggior declino di chi si sottrae al confronto”. E’ quanto afferma Cosimo Forina del Comitato “No all’Italia Petrolizzata” che ricostruisce: “sin dall’8 luglio il sindaco Carlo Scelzi ci ha autorizzato l’uso di piazza San Sebastiano, senza concedere il patrocinio del Comune e l’uso delle sedie dell’Ente per il convegno in programma il 24 luglio alle 19,30. Ieri mattina, inspiegabilmente, uffici e adepti del sindaco hanno concesso di far occupare gran parte della piazza, che sarebbe stata utilizzata ad ospitare l’evento, ad una attività

commerciale. Una struttura in metallo, un enorme gazebo, che ben sarebbe potuto essere montato il giorno dopo la manifestazione”.
Quest’oggi componenti del comitato “No all’Italia petrolizzata” di Spinazzola constatata l’occupazione, a meno di 24 ore dall’evento, si sono rivolti ai vigili urbani e ai carabinieri, mostrando la loro regolare autorizzazione concessa dal sindaco Scezi dove inequivocabile si legge: “si concede la disponibilità all’utilizzo di Piazza San Sebastiano per la giornata di sabato 24 luglio”.I più per quell’autorizzazione sono persino cascati dalle nuvole. Come se non avessero nemmeno notato le decine di manifesti affissi in città.
Il comandante dei Vigili Urbani Michele De Marinis ha dichiarato: “l’ufficio tecnico e un assessore mi hanno riferito che anche l’attività commerciale è autorizzata se pur da poche ore”.
Una doppia autorizzazione quindi all’utilizzo dello stesso luogo che produce una sintesi innegabile, pur nella necessità di garantire ordine pubblico: “noi facciamo quello che vogliamo”.
Meno superficialità è stata mostrata dal comandante della locale caserma dei carabinieri, maresciallo Giuseppe Vitale, il quale ha cercato in tutti i modi di far conciliare le parti chiamando in caserma il titolare dell’esercizio commerciale Canio De Bonis e un esponente del comitato promotore del convegno.
Enigma in diritto: “far smontare il gazebo che si è scoperto in vero non essere ancora autorizzato o riorganizzare con diversi allacci elettrici e cavi di collegamento per la diretta web tutto il convegno”.
Per non essere tacciati di impedire la crescita alle attività commerciali in un paese che sempre più va morendo, riferisce Forina, il comitato ha optato per la seconda soluzione. Il convegno si svolgerà regolarmente pur in spazi più ristretti. Si è cercato di mettere i bastioni tra le ruote per la buona riuscita di un momento d’informazioni verso i cittadini sui tantissimi dubbi, rischi ambientali, della salute, dovuti alla ricerca e alla perforazione per il petrolio anche sul nostro territorio. In vero più che di bastoni dovremmo parlare di stecchini. Come la ridicola storia di non mettere a disposizione le sedie tra l’altro frutto di donazione di un cittadino, neanche comprate dal Comune. Quanti giungeranno a Spinazzola e gli stessi cittadini comunque stiano tranquilli, potranno comodamente seguire il convegno perché a mettere a disposizione le sedie ci ha pensato, con la sensibilità di sempre sui temi ambientali, il Comune di Poggiorsini”.
Credo, ha concluso Forina, che alla fine ci toccherà ringraziare l’amministrazione comunale di Spinazzola. I suoi bizzarri atteggiamenti sono il più grande veicolo pubblicitario alla nostra iniziativa”.
Per il comitato, Cosimo Forina

venerdì 23 luglio 2010

PANINO “MC ITALY”? Cancellato dai menù



Vi ricordate la storia del panino Mc Italy che doveva portare la qualità nei Mc Donalds?
Ricordate che doveva rilanciare nel mondo il Pane di Altamura oltre ad altre prelibatezze DOP?
Bene. Per fortuna tutto ciò no avverrà: se non avete assaggiato finora questa prelibatezza super genuina, non potrete più farlo. Era solo una campagna di prova durata solo 6 settimane (spiega al ilFattoQuotidiano di oggi il responsabile marketing della nota multinazionale delle pagnotte americana) "non era possibile andare oltre, si tratta di ingredienti particolari...".
Rimarranno delusi i panificatori industriali altamurani, come delusi sono certamente i tanti agricoltori che hanno abboccato alle parole dell'ex ministro Zaia: "per prodotti Dop e Igp che forniscono i consorzi, Mc Donald’s paga gli agricoltori tre milioni e mezzo di euro ogni mese. Fanno 40 milioni l’anno che si riversano sui nostri campi". Insomma la campagna aveva tutto da guadagnare... avrebbe avuto... Invece a guadagnarci non è stata la campagna dei contadini quanto la campagna elettorale di Zaia.

(fonte ilFattoQuotidiano)
[...] lo scorso febbraio era andata in scena “la disfida europea del panino”. L’allora ministro all’Agricoltura Luca Zaia, aveva lanciato in collaborazione con McDonald’s il “Mc Italy”, un panino “tutto italiano”. Per la sua scelta Zaia era stato criticato dal Matthew Fort, blogger culinario del quotidiano britannico Guardian: “È chiaro che il signor Zaia non permetterebbe mai a tali prodotti di entrare nella sua bocca”. L’allora ministro aveva replicato, sempre online: “La sinistra e i suoi megafoni sono sempre più lontani dai problemi reali e rinchiusi nella loro sterile ortodossia morale. Vogliamo dare a questa sinistra una cattiva notizia: Stalin è morto. E non ha mai frequentato McDonald’s”. Sarà, eppure domenica “il Giornale” informava che in questi mesi sono state così poche le richieste del panino Mc Italy, che la catena di fast food ha deciso di eliminarlo dal menu. Sarà stata sicuramente colpa dei comunisti, Guardian compreso.

La scomparsa del Mc Italy fa tirare un sospiro di sollievo anche ai salutisti visto che il panino "nostrano" in chiave Mc Donald's era stato bocciato anche da chi ne aveva studiato l'apporto energetico e la quantità di sale presente. Risultato? Facendo il confronto tra i valori nutrizionali risultava essere meno peggio il Big Mac! (leggi l'indagine di Altroconsumo).

mercoledì 21 luglio 2010

Benedetta ricchezza!



Il rampollo dei Columella, Saverio, convolato a nozze in pompa magna (foresta di fiori, auto super-lusso, body-guards, fotografi, cineoperatori, vips, musiche profane e schiavi originali negri che scacciavano le mosche dei presenti) ha causato le ire del Vescovo. Il vescovo arrabbiato è mons. Paciello che si è scagliato contro queste "nozze da teatro di posa, musiche proibite durante le azioni liturgiche, suscita giustificata indignazione nel popolo, [...] è una ricchezza che dà scandalo e non ha rispetto del prossimo" (leggi tutto). Per un vescovo che si arrabbia, c'è un arcivescovo che se ne rallegra: quello che ha celebrato il matrimonio in questione (ops!), mons. Michele Castoro.
Lo stesso che ha inaugurato la nuova cripta tutta d'oro di Padre Pio: roba di lusso!
Ognuno, però, è libero di scegliersi il vescovo che più gli aggrada ed i Columella non si fanno mancare niente, neanche il monsignore.
Che si sia trattato di una deviazione dalle norme cristiane (sobrietà per esempio) sembra abbastanza evidente, ma riteniamo che il Vescovo possa e debba usare la penna per questioni più scottanti di questa. Per esempio sull'acqua nulla è stato detto da parte della diocesi per incoraggiare i fedeli a salvaguardare un bene comune e sacro che tanto conta (anche e non solo) per i cristiani. L'acqua che coincide con la vita è ridotta a merce nel quotidiano (uso dell'acqua in bottiglia) di gran parte di noi ed in tanti campi estivi parrocchiali si continua ad utilizzare l'ACQUA CHE SPRECA L'ACQUA (per fabbricare una bottiglietta di plastica si impiegano 10-14 litri di acqua).

Ci sembra poi stridente la benedizione, da parte dello stesso vescovo, delle Ferrari che sfilano per le città di Gravina ed Altamura (leggi qui) ed il fatto che portino in giro bambini con handicap non le trasforma in un simbolo di sobrietà. Sono o no, anche queste l'emblema di una "ricchezza che dà scandalo e non ha rispetto del prossimo"?
Chi spende centinaia di migliaia di euro per il proprio matrimonio fa un uso irresponsabile del proprio denaro, o no?
Chi si indebita per la prima comunione "con lo sparo" dei propri figli ha perso il senno o no?
Chi spende centinaia di migliaia di euro per il gusto di guidare un'auto sportiva bassa e rossa fa un uso irresponsabile del proprio denaro, o no?
Chi decide di rivestire d'oro una cripta, in un periodo nero per molte famiglie, fa un uso irresponsabile del denaro, o no?
Ma non bisognava scegliere tra Dio e Mammona?

martedì 20 luglio 2010

L'acqua e il silenzio



Ieri il Comitato Promotore dei Referendum per l'acqua pubblica ha consegnato oltre un milione e quattrocentomila firme presso la Corte di Cassazione. Nessun referendum nella storia repubblicana ha raccolto tante firme (il record era per quello sul divorzio con 1.370.000 firme).

Ora ovviamente si tratterà di portare 25 milioni di italiani a votare tre “SI” la prossima primavera, quando si terrà il referendum contro la privatizzazione dei servizi idrici. Noi del meetUp ilGrillaio siamo ottimisti nonostante il freddo con cui è stato accolto il comunicato del Comitato Referendario per Altamura. Solo il sito altamuralife.it ne ha dato notizia (qui), NotizieOnLine l'ha messa in un angolo... della posta. All'inizio della campagna le cose andavano diversamente (vedi qui): 5.000 sono un dato POLITICO importante, o no?
Tutto il resto tace, per ora.

Il Forum Italiamo dei Movimenti per l'Acqua chiede ora al governo di "emanare un provvedimento legislativo che disponga la moratoria degli affidamenti dei servizi idrici previsti dal Decreto Ronchi almeno fino alla data di svolgimento del referendum". E alle amministrazioni locali "di non dare corso alle scadenze previste dal Decreto Ronchi. Un milione e quattrocentomila firme rappresentano una delegittimazione di qualunque scelta tesa ad applicare il Decreto, a maggior ragione per quelle amministrazioni che vogliono addirittura anticiparne le scadenze" (come il comune di Roma, nds)
Prossimo appuntamento per il popolo dell'acqua è il prossimo 18 e 19 di settembre, quando, probabilmente a Firenze, si terrà l'assemblea dei movimenti per l'acqua.

A proposito di silenzi, è stato assordante, esplosivo (come Eyjafjallajökull) quello con cui si è tenuto fuori l'argomento Acqua dagli Stati Generali delle Fabbriche di Nichi dello scorso fine settimanta a Bari. L'ACQUA è stato uno degli argomenti elettorali con cui Vendola ha vinto sia le primarie che le regionali qualche mese fa. Tantissime poi sono state le "Fabbriche" che hanno promosso incontri pubblici per parlare di una diversa cultura dell'acqua, di Diritto all'Acqua, dei rischi legati a privatizzazione e mercificazione di un Diritto Umano non scritto, noi stessi abbiamo preso parte a tante iniziative (Ruvo, Barletta, Conversano, Rutigliano, Locorotondo, Palo...). E' un silenzio tanto più inspiegabile quanto più il fine settimana che chiamava a raccolta i vendoliani d'Italia, coincideva con la chiusura della campagna referendaria che già aveva superato UN MILIONE DI FIRME. E poi c'è la legge di trasformazione dell'AQP SpA in Ente Pubblico (i cento giorni scadono al rientro delle vacanze!). Quale teatro migliore del capoluogo pugliese in questo momento? Invece niente!
Tra le eruziondi di buona politica non c'è spazio per la Buona Politica dell'Acqua. Pensate che l'argomento avrebbe RAFFREDDATO il clima vulcanico? Secondo noi NO, anzi.

Staremo a vedere...abbiamo fiducia nei ragazzi che fanno parte delle fabbriche e che si sono avvicinati con entusiasmo al tema dell'Acqua e che, ne siamo sicuri, hanno interesse quanto noi a mantenere "caldo" il tema!

lunedì 19 luglio 2010

Riflettori sui rifiuti. Pecunia non olet??



Brutto periodo per la famiglia Columella sotto i riflettori per un provvedimento cautelare contro due suoi esponenti.
Nell'ambito dell'inchiesta relativa allo smaltimento dei rifiuti speciali, costola dell'inchiesta madre sulla sanità pugliese (che vedrebbe come protagonista il senatore PD Alberto Tedesco) sono, infatti, finiti agli arresti domiciliari Michele Columella (figlio di Carlo Dante) legale rappresentante della Vi.ri. (gruppo Tra.de.co.) e di Francesco Petronella (cognato di Carlo Dante), titolare di fatto della stessa società, sottoposto alla stessa misura cautelare insieme ad altre tre persone, Antonio Colella (ex capo degli appalti della Asl di Bari), e i funzionari Asl Nicola Del Re e Filippo Tragni.
Francesco Petronella ha da poco lasciato la carica di consigliere comunale dopo aver ricoperto tale carica per dieci anni circa, prima con i Socialisti poi col Partito democratico. Alle ultime elezioni ha deciso di non ricandidarsi, probabilmente anche alla luce delle inchieste a suo carico.
Le vicende di cronaca giudiziaria - ricorda la Gazzetta del Mezzogiorno - hanno già legato Michele Columella e Petronella, con esito a loro favorevole. Furono arrestati il 15 marzo del 2006 per la gestione di rifiuti alla discarica di Canosa. Anche in quel caso andarono ai domiciliari: due anni fa, insieme a tutti gli altri indagati, sono stati assolti dal gup di Trani, Teresa Giancaspro, perché «il fatto non sussiste». Il loro avvocato Raffaele Emilio Padrone è convinto che finirà così anche stavolta: «Gli investigatori hanno preso una cantonata».
Le accuse mosse ai cinque indagati questa volta sono turbativa d'asta, corruzione, rivelazione di segreti d'ufficio, falsità materiale in atti pubblici.
Il provvedimento che dispone gli arresti domiciliari è incentrato su tre episodi. Il primo è l’appalto per la gestione dei rifiuti speciali della Asl di Bari, che secondo gli investigatori la Viri avrebbe vinto (per 1,627 milioni) a danno della Manutencoop (che aveva offerto 2,328 milioni): gli investigatori ritengono che Colella, su richiesta di Tedesco, avrebbe consentito alla Viri di sostituire l’offerta. In cambio del suo interessamento - secondo la procura, Tedesco avrebbe chiesto «appoggio elettorale» per le elezioni politiche del 2008, ma anche la disponibilità «ad acquistare un appartamento del valore di 550.000 euro, di cui il Tedesco non aveva la disponibilità economica, rivolta al Columella Carlo Dante per il tramite del Petronella». Gli altri due episodi sono relativi ad appalti per le attrezzature del nuovo Oncologico di Bari.
Leggi tutto l'articolo.

Famiglia Columella a parte, la situazione rifiuti non è affatto rosea. Ben vengano le inchieste che gettino luce sulle ambiguità della gestione, ma ci vuole anche un sussulto di senso civico per rialzare le percentuali di raccolta differenziata ancora a livelli ridicoli.
Magari potrebbe aiutare una strategia dello stupore, quella suggerita da Jacopo Fo (vedi il video!).



Oppure potremmo fare come a Tivoli dove chi ricicla di più, e meglio, paga di meno (la tassa per l'igiene ambientale, la TIA).
Il criterio è molto semplice: chi conferisce materiale differenziato in una delle isole ecologiche riceve un tot di punti, a seconda del quantitativo conferito.I punti vengono accumulati in una scheda magnetica, proprio come quelle del supermercato, ed alla fine dell’anno ad un tot di punti accumulati corrisponde uno sconto proporzionale sulla tasse sui rifiuti solidi urbani.
Alcuni cittadini hanno inventato una vera e propria caccia al tesoro per accumulare rifiuti da portare in discarica e così aumentare il bonus di risparmio, innescando in questo modo una spirale di comportamenti virtuosi.

sabato 17 luglio 2010

Saremo tutti ricchi (e oleosi)



Avete mai pensato alla pecora nera alla rizzola? Ve lo immaginate un pane nero (nel vero e oleoso senso del termine)? Comprereste un fiasco di vino nero petrolio? Quando una società petrolifera si offre di far progredire un territorio con il petrolio, gli amministratori e le comunità locali, a volte abboccano, ma nel tempo ci si rende conto che non c'è prezzo per il nostro habitat. Lo hanno sperimentato sulla loro pelle gli abitanti della val d'agri.


La società statunitense AleAnna Resources LLC che ricerca e coltiva di idrocarburi titolare del progetto "Palazzo San Gervasio", ha chiesto di poter avviare le trivellazioni per cercare petrolio tra Puglia e Basilicata.
Quindici i comuni coinvolti, su di una superficie di 561 kmq: Acerenza, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Maschito, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, Ripacandida, Rapolla e Venosa che ricadono in Basilicata; Minervino Murge e Spinazzola in Puglia.

Cosimo Forina, del Comitato No all'Italia petrolizzata di Spinazzola, scrive per la Gazzetta del Mezzogiorno e segue questa ed altre vicende da tempo (leggi l'articolo del 29 giugno su GdM).
Il Comitato il 24 luglio 2010 alle ore 19,30 a Spinazzola organizza un Convegno internazionale per capire meglio cosa comporta questo tipo di "sviluppo".
I relatori:
Mariarita D’Orsogna: Fisico, Docente al Dipartimento di Matematica della California State University, a Northridge. Ricercatrice nel campo della Statistica meccanica, nei modelli matematici e nella simulazione computerizzata. Autrice di decine di pubblicazioni, in gran parte incentrate sui modelli matematici applicati alla biologia. La docente della State University è referente della Physical Review Letters, della Physical Review E, dell'Institute of Electrical and Electronics Engineers Conference Proceedings e membro dell'American Physical Society, della Società per le applicazioni matematiche per l'industria, e della Biophysical Society;
Carlo Vulpio giornalista, inviato del Corriere della Sera. Autore del libro
“Roba Nostra” e “La Città delle Nuvole”;
Michele Di Lorenzo vice presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

L'evento sarà trasmesso in diretta streaming su questo blog.

giovedì 15 luglio 2010

L'ACQUA NON SI VENDE: ad Altamura siamo già 5.000



Comunicato Stampa

5.000 altamurani hanno già detto e sottoscritto:

"L'ACQUA NON SI VENDE”

Gli altri stanno arrivando

La campagna referendaria L'ACQUA NON SI VENDE promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua (www.acquabenecomune.org) ha visto Altamura tra i comuni più attivi di Puglia e d'Italia. Dal 25 aprile scorso, sono state raccolte circa 5.000 firme! Si tratta di un risultato straordinario dato che stiamo parlando del 10% dei votanti. Un nutrito e variopinto gruppo di

cittadini informati, spinti dalla passione per la politica dal basso e dalla necessità di tutela del Bene Comune, riuniti del Comitato Referendario Acqua Bene Comune di Altamura hanno realizzato decine di banchetti che hanno consentito a moltissimi altamurani di conoscere ciò che si profila(va) all'orizzonte in materia di servizi idrici ed hanno dato loro la possibilità di dire “NO! L'ACQUA NON SI VENDE” attraverso un grande strumento di democrazia diretta qual è il referendum.

In questi giorni si stanno concludendo le faticosissime (e sconosciute ai più) operazioni di certificazione elettorale dei firmatari. Già, perchè quel 1 MILIONE di FIRME vanno certificate e questo significa portare i moduli negli uffici elettorali dei firmatari o chiederne i certificati a mezzo fax ai rispettivi uffici elettorali (questo per chi ha firmato fuori dal proprio comune). Tradotto in soldoni si tratta di interi pomeriggi ed anche notti passati ad inviare fax, aprire le buste ricevute, inserire i certificati nei rispettivi moduli.... un lavoro lungo, a volte noioso che per fortuna vede l'impegno di tantissimi volontari che hanno dato vita ad una struttura autogestita da far invidia ai vecchi luoghi della politica. Dispiace constatare, invece, la scarsa disponibilità di organismi strutturati quali partiti e sindacati.

Un grazie va ai consiglieri Enzo Colonna (Aria Fresca), Saverio Diperna (PD), Lello Rella e Michele Ventricelli (SEL) che con la loro presenza ai nostri banchetti hanno consentito l'autenticazione delle firme raccolte.

Ringraziamo inoltre gli organi di stampa locali che hanno seguito e dato notizie sugli sviluppi della campagna referendaria, in particolare Periodico Free, i siti Altamuralife, Altamuralive, Notizie on Line, Radio Regio Stereo. Apprezzamento anche al personale dell'ufficio elettorale di Altamura, sempre disponibile per le operazioni di certificazione.

Non possiamo non prendere atto dell'assenza durante tutta la campagna referendaria dell'amministrazione comunale, fatto salvo un interessamento in extremis del neo assessore Saponaro. Ci si aspettava molto dal comune che, solo qualche mese fa, ha votato all'unanimità l'inserimento del Diritto all'Acqua nello Statuto Comunale. Speriamo bene per il futuro anche perchè, con la nuova amministrazione, il nostro comune deve riprendere i contatti con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Ripubblicizzazione dei Servizi Idrici, al quale ha aderito con delibera di giunta già nel maggio 2008.

Chiusa la straordinaria campagna di raccolta firme, attenderemo l'esito della verifica della Corte di Cassazione sull'ammissibilità dei quesiti per poi concentrarci sull'obiettivo di portare al voto il 50% più uno degli elettori affinché, attraverso tre Si ai tre quesiti referendari, dicano NO alla privatizzazione. Sappiamo bene che in Italia non si raggiunge il quorum da 18 anni, ma questa volta ci sono tutti i presupposti per invertire questa tendenza: con le politiche sull'acqua sono in gioco i meccanismi democratici di base. Perchè si scrive acqua ma si legge democrazia.

Comitato Referendario Acqua Bene Comune di Altamura

MeetUp ilGrillaio - Movimento Cittadino Aria Fresca - Ass. Molino d'Arte - Ass. Sopra la panca - SEL Altamura - Comitato Acquamura - Missionari Clarettiani Altamura - PRC Altamura - Comitato di Quartiere “Don Tonino Bello” - Fabbrica di Nichi Altamura - Gi. Fra. Altamura - Ass. Culturale Free - Ass. Senzareti - Radio Regio Stereo Altamura - Ass. ilDugongo.

mercoledì 14 luglio 2010

il Popolo dell'Acqua chiama Bruxelles RISPONDE (1)



Lo scorso 23 maggio partiva da Sezano (VR) sede del Monastere del Bene Comune e della
Facoltà dell'Acqua un comunicato stampa ed una video-denuncia denuncia di Riccardo Petrella per stigmatizzare le parole del portavoce della Commissione Europea Joe Hennon il quale dichiarava: "Noi consideriamo l'acqua una merce come tutte le altre" (leggi qui)
Seguiva un invito ad un mail bombing che ha portato nei giorni scorsi ad un primo risultato: una interrogazone scritta da parte di alcuni europarlamentari nella quale accusano la Commissione Europea di aver abbandonato la pozione di neutralità relativa al regime di proprietà dell’acqua e della gestione dei servizi idrici la cui scelta compete alla sovranità degli stati membri.

Associazione Monastero del Bene Comune

COMUNICATO STAMPA

Primo RISULTATO dopo la denuncia della dichiarazione del portavoce C.E. "l'acqua è una merce"

A seguito dell’iniziativa di denuncia della Facoltà dell'Acqua dell'U.B.C. (22/05/2010 vedi link), contro la dichiarazione del portavoce della Commissione Europea in favore della mercificazione dell’acqua, centinaia sono state le e-mails inviate a Bruxelles da cittadini italiani e francesi.

La risposta inviata dal portavoce della Commissione Europea Joe Hennon - centrata sul classico "avete mal interpretato" - non è stata così convincente da impedire ad un gruppo di parlamentari europei di deporre lo scorso 2 luglio un'interrogazione scritta rivolta alla Commissione Europea, in cui la accusano di aver abbandonato la pozione di neutralità relativa al regime di proprietà dell’acqua e della gestione dei servizi idrici la cui scelta compete alla sovranità degli stati membri.

Il testo dell’interrogazione (vedi link) vede fra i primi firmatari gli europarlamentari italiani del Pd, Guido Milana, Vittorio Prodi, Debora Serrachiani, unitamente alla Vicepresidente del Parlamento Europeo Isabelle Durant (Belgio, Les Verts) ed al noto José Bové (Francia, Europe Ecologie). La Commissione Europea dovrà rispondere entro la fine di settembre 2010.

Oltre a continuare la sensibilizzazione dei parlamentari europei di altri Paesi, annunciamo che, all'inizio di settembre proporremo di effettuare un nuovo e-mail bombing indirizzato direttamente ai Commissari europei responsabili della politica dell'acqua.

Riccardo Petrella, presidente Facoltà dell'Acqua - U.B.C. (Bruxelles)

Rosario Lembo, direttore Facoltà dell'Acqua - U.B.C., presidente Comitato Italiano Contratto Mondiale dell'Acqua (Milano)

Alessandro Mazzer, presidente Ass. Monastero del Bene Comune (Verona)

Per ogni informazione:

Riccardo Petrella, Facoltà dell'Acqua - U.B.C. tel. +32 475 288856

Alessandro Mazzer, Ass. Monastero del Bene Comune tel. 349 8126644

P.S.: Segnaliamo altresì che diversi organismi di stanza a Bruxelles quali Forum della Società Civile, Via Campesina, Climate Justice Now, hanno espresso la loro disponibilità a dar vita ad un gruppo di lavoro che si prefigge di promuovere la costituzione di una piattaforma europea di associazioni e movimenti per lanciare nel 2011 l'iniziativa cittadina europea per la modifica della direttiva quadro europea sull'acqua. Ritorneremo sull'argomento nella seconda metà di settembre, seguiteci su www.monasterodelbenecomune.org e www.universitadelbenecomune.org

martedì 13 luglio 2010

La Chiesa e l'acqua (santa)

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Riceviamo ulteriori testimonianze di gruppi interni alla Chiesa che hanno aderito alla campagna referendaria L'ACQUA NON SI VENDE. alla diocesi di Brescia all'arcidiocesi di Lecce. Di particolare interesse le citazioni riportate. L'Acqua corrisponde con la vita e la simbologia sacra legata all'acqua è una costante di ogni religione, ma non è tutto!
E' la sacralità dell'acqua che fa muovere tutti, ma proprio tutti, credenti e non.
L'acqua unisce. L'acqua non s'ha da privatizzare.
La raccolta firme si è chiusa lo scorso sabato e si sta chiudendo anche la pesantissima fare del controllo moduli e della certificazione. Nei prossimi giorni i dati definitivi.

lunedì 12 luglio 2010

La voce del padrone



(da ilFatto Quotidiano del 11.07.2010)
di Michela Vittoria Brambilla
Cari lettori, forse non lo sapete, ma è la prima volta che un premier mette a disposizione della patria la sua voce e la sua autorevolezza per promuovere il proprio Paese in uno spot. Voglio che lo sappiate: per fare questo meraviglioso regalo all’Italia, il Presidente non ha voluto un euro. Certo, nel fervorino si è dimenticato di citare le Alpi e gli abitanti di Val D’Aosta, Piemonte, Liguria Lombardia Trentino, Friuli, Veneto si sono incazzati. Ingrati. Non è colpa sua se nell’archivio di Mediaset questa catena montuosastranieraègiàcatalogata come “Monti Padani”. Ha ragione il nostro premier: la sua voce è calda, pastosa, sensuale. Lo speakeraggio è così appassionato che le salivazioni indotte dalla pasta biadesiva sono una risorsa poetica. La voce di Berlusconi nelle prossime ore produrrà un effetto messianico sulle prenotazioni alberghiere, i soggiorni di nostri concittadini all’estero passeranno da 180 milioni di pernottamenti a zero. Agevoleremo il risultato chiudendo frontiere e spazi areo-navali a tutti, tranne religiosi, missionari, spalloni, contrabbandieri e ovviamente gli yacht battenti bandiera delle Cayman: rispettiamo chi svolge una funzione sociale, dagli aiuti umanitari all’evasione. So che il presidente è soddisfatto. Ma purtroppo non si gode il suo successo: E’ tornato in sala di incisione per doppiare il sonoro della Metro A di Roma, da “Anagnina” a “Ottaviano”, a “non oltrepassate la linea gialla”. Preso da uno slancio di generosità si è sostituto anche al segnale orario di Raiuno (“Troppo triste, pare Bondi”), al “Cis-Viaggiare informati” di Isoradio (“Troppo lento, pare Iannuzzi”), alle istruzioni di emergenza delle hostess Alitalia (“Posso mimare anche le tette, se serve”). Per fugare ogni sospetto di conflitto di interesse, il presidente ha generosamente coinvolto alleati e Opposizione: Fini mimerà il sonoro dei semafori per ciechi, i gutturali di Bossi copriranno lo scarico degli Autogrill, Di Pietro sarà la nuova voce delle avvertenze d’uso dei lassativi. Bersani - che voleva un ruolo istituzionale - darà la sua voce all’annuncio dei ritardi per Trenitalia. Dalla Bicamerale all’Audiocamerale.
(testo raccolto in playback da LuTel )

domenica 11 luglio 2010

LE PISTE CICLABILI AD ALTAMURA DIVENTANO AREE DI SOSTA




Riceviamo, condividiamo e pubblichiamo.

Come non pensarci prima? Perché dubitare della concretezza delle risposte di amministratori ed amministrati? Ecco, ci stavamo preoccupando [leggi] della pericolosità della strada di collegamento tra via Corato e via Vecchia Buoncammino per l'integrità fisica di pedoni e ciclisti (arditi provocatori), quando la risposta era nei fatti, anzi, questi avevano preceduto la domanda stessa. Il teorema: se v'è una situazione che crea un rischio, si cancella la situazione ed il rischio non c'è più. Ecco fatto: la pista non più ciclabile o pedonabile, ma solo "parcheggiabile", comodamente, a misura!! Una barriera di auto proteggerà gli impavidi ed incoscienti soggetti che volessero prodursi in performance fisiche. Semplicemente impedirà loro di arrischiarsi in una pista pedo-ciclabile ad Altamura!

Movimento Aria Fresca

sabato 10 luglio 2010

Un mare nero

Free TV Show from Ustream


Qualche settimana fa il Tar della Puglia detto NO alle trivellazioni off shore in Puglia tra Brindisi e Monopoli. L’assessore regionale pugliese all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, ha reso noto che il Tar ha accolto il ricorso della Regione contro il decreto di VIA che dava l’ok a Northern Petroleum per l’esecuzione di sondaggi geosismici per la ricerca di idrocarburi al largo delle coste tra Monopoli e Brindisi.

Nell'epoca in cui il petrolio sia in via di esaurimento, si intensificano le attività di ricerca di nuovi giacimenti e sembra non fare più notizia lo sversamento tutt'oggi in corso di milioni di litri di petrolio nel golfo del messico. Nei prossimi giorni un nuovo tentativo, dopo diversi fallimenti, di bloccare la fuoriuscita di greggio che come marea nera sembra essere arrivata in Florida

Il contatore sopra conta la perdita ad oggi in galloni (1 gallone = 4 litri)

venerdì 9 luglio 2010

Partiti dalla Sinistra



I comitati campani per l'acqua pubblica denunciano la decisione di Sinistra, Ecologia e Libertà e Rifondazione comunista di entrare, martedì 6 luglio, nel Consiglio di amministrazione della Arin Spa di Napoli, società privata a capitale pubblico per la gestione dell'acqua. Una scelta in netto contrasto con la battaglia del Forum nazionale che ha dato vita al referendum sostenuto anche da SEL e PRC. Anche se si tratta di due singoli, sarebbe auspicabile una presa di distanza da parte di Vendola e Ferrero.

Ieri, martedi 6 luglio 2010, ci é giunta la notizia che nel nuovo Consiglio d'Amministrazione dell'Arin Spa sono stati nominati il segretario regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, Peppe De Cristofaro, e Domenico De Falco, membro di Rifondazione Comunista.
Questi due partiti che hanno aderito a livello nazionale nel comitato sostenitore per il referendum, e che in Campania si sono mobilitati nella raccolta firma, sono in chiaro contrasto con la posisione del Forum nazionale dei movimenti dell'acqua, accettando la nomina di propri esponenti nel CdA di una Società per azione.

In questi mesi, ci siamo mobilitati nella raccolta firma per proporre tre quesiti referendari che hanno lo scopo di abrogare le leggi che in Italia costringono gli enti locali ad organizzare gare di appalto per aprire il mercato dell'acqua ai privati. La scelta di tre quesiti per abrogare 3 articoli di 2 leggi diverse vuole permettere di tornare ad una situazione in cui i comuni saranno liberi di scegliere il tipo di gestione che vogliono, e quindi di potere ripubblicizzare l'acqua liberamente .
Ricordiamo che il secondo quesito, che vuole l'abrogazione dell'articolo 150 della legge 152/2006, esprime nettamente l'opposizione dei movimenti dell'acqua alla gestione del servizio idrico con Società per azioni, esse siano con una partecipazione pubblica o meno.
Una società per azione, anche se detta Spa pubblica é sempre una società di diritto privato, società che per definizione tende a fare profitto. Riteniamo che l'acqua sia un bene comune fondamentale e che la sua gestione debba essere assolutamente pubblica, senza che nessuno possa fare profitto su un bene che consideriamo un diritto e non una merce. Per questo chiediamo da anni la ripubblicizzazione totale del servizio idrico.

Aderendo al comitato sostenitore per il referendum, e partecipando alla raccolta firma per i referendum, Sinistra Ecologia e Libertà e Rifondazione Comunista si erano quindi schierati nettamente con la linea del Forum Italiano dei movimenti per l'acqua pubblica.
Ma a Napoli, accettando di sedersi nel Cda di una Società per azione, la loro situazione é più che ambigua.
Questa scelta non é solo incoerente, ma é anche una scelta grave perché danneggia la battaglia in corso da anni a Napoli per arrivare alla gestione pubblica. Il Comitato acqua Napoli ha sempre rifiutato l'affidamento della gestione del servizio idrico ad aziende Spa, e se questi due partiti avessero rifiutato i posti proposti, questa scelta avrebbe rafforzato la nostra campagna.

Domenico De Falco e Rifondazione Comunista sostengono che il mandato é stato accettato con «l'impegno di operare per la ripubblicizzazione dell’acqua in piena sintonia con lo spirito referendario e con la consapevolezza del ruolo decisivo che questo organo avrà nei prossimi mesi.»
Questa é la scelta del partito, ma non é certo la nostra posizione. Questo Consiglio d'amministrazione nominato per 6 o 8 mesi sarà sicuramente uno degli ultimi, se non l'ultimo dell'attuale amministrazione Iervolino. Lavorare dall'interno per arrivare alla ripubblicizzazione totale diventa pressoché impossibile, considerando che le prossime elezioni amministrative sono previste a Napoli per la primavera del 2011.

Ricordiamo che il 30 giugno del 2006, i sindaci di Ato 2 deciserò di ritirare la delibera del 23 novembre 2004 che affidava la gestione dell'acqua ai privati. La Iervolino si espresse chiaramente a favore della gestione pubblica in house. In questi mesi, il sindaco Iervolino ha anche firmato per i nostri tre quesiti, esprimendosi in questo modo, in presenza della stampa, a favore della gestione pubblica del servizio idrico.
La nomina di questo nuovo Cosiglio di Amministrazione dell'Arin Spa é quindi in netta opposizione con le dichiarazioni precedentemente fatte.

Non solo a Napoli, ma in tutt'Italia, é chiara la posizione del Pd e del Pdl; entrambi questi partiti sono contrari alla gestione pubblica.
Ci saremmo però aspettati da chi si é mobilitato per raccogliere le firme per i nostri referendum un rifiuto di dividersi con Pd e Pdl i seggi del Cda dell'Arin Spa. Allienandosi alle scelte di Pd e Pdl, Sinistra ecologia e libertà e Rifondazione comunista sono in contrasto con la linea del Comitato campano per l'acqua pubblica.
Vogliamo però ringraziare i militanti di Rifondazione comunista che in provincia di Napoli si sono apertamente opposti alla scelta del loro partito e che in questi mesi di campagna si sono mobilitati con noi per la raccolta firma dando un enorme contributo.

Comitato campano per l'acqua pubblica

martedì 6 luglio 2010

FORMI GO HOME ?



da Movimento 5 stelle lombardia

Formigoni non solo è un presidente di Regione illegittimo per aver superato i due mandati consecutivi, ma è anche senza casa.
"Il MoVimento 5 Stelle nel presentare il ricorso contro l’eleggibilità di Roberto Formigoni ha riscontrato un fatto molto curioso relativo alla sua residenza. Il nostro avvocato ha provato a notificare l’atto del ricorso all’indirizzo di residenza che risulta dal sistema informativo del Comune di Milano, ma l’ufficiale giudiziario ha restituito l’atto sostenendo che l’edificio è disabitato. Inizialmente abbiamo pensato ad un errore del sistema, un mancato aggiornamento, ma quando è stato depositato il controricorso lo stesso Formigoni ha dichiarato come indirizzo di residenza lo stesso al quale avevamo provato a notificare l’atto. Incuriositi, abbiamo voluto provare a verificare di persona, telecamera alla mano, e ci siamo recati all’indirizzo in questione. Ebbene, a quell’indirizzo, c’è un edificio ancora in costruzione disabitato. Quando siamo arrivati c’erano dei vigilantes che vista la telecamera si sono defilati. Un cartello all’esterno parla di “lavori di completamento” iniziati (come risulta dalla DIA indicata nel cartello esposto) nell’aprile 2009. Un qualunque cittadino quando richiede la residenza in un comune è soggetto a controlli rigidi, vengono a trovarti i vigili urbani, controllano la casa, verificano che ci siano i letti per il numero di persone che sostengono di risiedere in quella casa, ti chiedono un bicchiere d’acqua o un caffè per verificare che in quella casa ci sia un frigorifero realmente funzionante e i generi di prima necessità. Se hanno dei dubbi contestano la residenza e te la negano. Chi ha verificato la residenza anagrafica di Formigoni? Dove ha la residenza anagrafica Formigoni? Ha forse preso la residenza al Pirellone con la convinzione di risiedere li a vita? Magari nel mega attico con giardino pensile costruito a nostre spese? Ma ci chiediamo ancora: Formigoni ha forse dichiarato il falso nella sua accettazione della candidatura? Ci poniamo queste domande e aspettiamo delle risposte. Loro non molleranno mai, noi neppure!"

venerdì 2 luglio 2010

Ieri & oggi di NICO DAMBROSIO



Gli italiani sono un popolo senza memoria si dice spesso e, molte volte, a ragione.
Non siamo abituati a guardare alle nostre spalle per capire quali passi ci hanno condotto al punto in cui siamo e, quindi, finiamo per muoverci come chi ha improvvisamente perso la vista come accade ai personaggi del romanzo "Cecità" di Saramago.
In questi giorni gira su facebook il ricordo di un'intervista rilasciata al Periodico Free dal nuovo presidente del Consiglio Nico Dambrosio e gira anche una foto (pubblicata sul sito Tillate.com) in cui si vede lo stesso Dambrosio che festeggia in compagnia di imprenditori altamurani (chi sono? Basta leggere le scritte sulle magliette...).
Padre Perlage ha dedicato una nota al passato e al presente intitolata "Altamura: La politica a misura d'azienda"
Quello che ci piacerebbe capire chiaramente è quali siano stati i passi, che da ciechi non abbiamo visto, che hanno portato questi "cambiamenti" e quanto queste modifiche siano anche nostre.
I nostri rappresentanti (politici, sindacali, religiosi...) sono lo specchio di quello che la maggior parte della comunità è: non sono anomalie o deformità ma semplici proiezioni.
I loro vizi sono i nostri, le loro virtù sono quelle che chiediamo a noi stessi.
Probabilmente ha ragione Saramago quando fa dire alla moglie del medico "Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono" [Cecità].




Quel che segue è semplicemente un pensiero dettato dall' intervista rilasciata a Free quattro anni fa e la situazione presente.
Nulla di personale nei confronti di costoro, ma considerato che rappresentano anche la mia persona mi permetto di fare qualche osservazione.
Innanzitutto parto dal presupposto che, le foto in questione non fanno parte di un album segreto o rubato a qualcuno; nè tantomeno foto scattate con apparecchiature da 007 e/o paparazzo.
Le foto in questione sono presenti sul sito Tillate.com, che immortala i più bei momenti discotecari scattando fotografie ai danzanti.
Non ne ero a conoscenza, salvo poi essere avvertito via mail da un anonimo che si dichiara pure di centrodestra.
Non voglio giudicare il tenore di vita di chi per una festa di compleanno decide di fare t-shirt, cappellini accompagnati da beveroni di prima qualità.
Quello che non riesco a digerire è la spudoratezza con cui chi dovrebbe rivestire un ruolo super partes, dato l'impegno politico decennale, manda all'aria tutte le regole e decide di mostrare pubblicamente un volto poco conosciuto.
La cosa si fa ancor più grave se soltanto quattro anni prima si è eretti paladini della giustizia, denunciando potentati economici che "condizionavano l'economia e la politica cittadina".
A me 'sta cosa non va proprio giù.
E a poco servono i commenti di chi è cieco e non guarda al di là del proprio orto.
Su certi argomenti non vale lo schieramento politico di appartenenza.
E' buon senso, è rispetto per chi in passato ti ha dato fiducia.
Tralasciando il fatto che, in questi giorni proprio esponenti del centrodestra hanno cavalcato l'onda di queste simpatiche fotografie.
Ma mi rendo conto delle grosse difficoltà di questa nuova amministrazione Stacca che, nonostante la bulgara vittoria, non riesce ad accontentare tutte le parti in gioco.
Ora mi chiedo..
C'era realmente bisogno di mostrarsi sino a questo punto, giocando a carte scoperte?
Che cosa si vuole dimostrare??
Che da paladini della buona politica si è diventati costola aziendale nella cosa pubblica??
Certo è che se sino a ieri l'ombra aziendale si intravedeva all'orizzonte, oggi abbiamo la conferma che è parte integrante di questa amministrazione comunale.
Senza però non guardare dall'altra parte.
Perchè la grande mammella ha allattato tutti gli schieramenti.
Ma, e mi ripeto, la spudoratezza in politica è la fine della politica.
Vi abbraccio.
Vs. Padre Perlage

giovedì 1 luglio 2010

1° Luglio: sciopero dei magistrati e manifestazione contro la Legge Bavaglio



Oggi i magistrati protestano...sapete perché?
I magistrati -afferma un comunicato della Anm (Associazione nazionale magistrati) - sono consapevoli della crisi economica in cui versa il Paese e non intendono sottrarsi al loro dovere di cittadini e di contribuenti, ma devono denunciare che le misure approvate dal Governo sono ingiustamente punitive nei loro confronti e di tutto il settore pubblico. E' inaccettabile essere considerati non una risorsa, ma un costo o addirittura uno spreco per la giustizia.
Questa manovra -afferma la nota-
1)incide unicamente sul pubblico impiego, senza colpire gli evasori fiscali (gia' beneficiati da numerosi condoni), i patrimoni illeciti, le grandi rendite e le ricchezze del settore privato; 2)paralizza l'intero sistema giudiziario e scredita e mortifica il personale amministrativo; svilisce la dignita' della funzione giudiziaria e mina l'indipendenza e l'autonomia della magistratura; 4)incide in misura rilevante sulle retribuzioni dei magistrati nella prima fase della carriera, soprattutto dei piu' giovani che subiscono una riduzione di stipendio fino al 30 per cento. Questo significhera' allontanare i giovani dalla magistratura; 5)colpisce in maniera iniqua, indiscriminata e casuale. Ad esempio, un pubblico dipendente (magistrato o altro funzionario) con uno stipendio lordo di 150.000 euro subira' un taglio di stipendio di 3.000 euro lordi l'anno (cioe' il 2% dello stipendio), mentre un magistrato di prima nomina con uno stipendio lordo di circa 40.000 euro subira' tagli complessivi per circa 10.000 euro lordi l'anno (circa il 25% dello stipendio)''.
'L'Anm -prosegue la nota- chiede al Governo interventi strutturali che consentirebbero di ridurre le spese nel settore giustizia e di recuperare risorse per lo Stato, secondo le proposte piu' volte avanzate dalla magistratura associata:
a)la soppressione dei piccoli Tribunali, delle sezioni distaccate di Tribunale e della meta' degli Uffici del Giudice di pace; misure che consentirebbero di risparmiare, a regime, decine di milioni di euro;
b)il recupero delle pene pecuniarie e delle spese di giustizia, circa 1 miliardo di euro l'anno;
c)la sospensione dei processi con imputati irreperibili (che costano decine di milioni di euro solo per il pagamento delle spese di patrocinio). I magistrati intendono denunciare all'opinione pubblica e al Paese le gravi disfunzioni del sistema giudiziario, rappresentando le attivita' di supplenza di cui si fanno carico quotidianamente nell'interesse dei cittadini''.

Se i magistrati hanno deciso di fermare la macchina della giustizia, la Federazione nazionale della Stampa e numerosissime associazioni hanno deciso di fermare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla legge bavaglio ovvero il disegno di legge che ridisegna le regole per l'utilizzo e la pubblicazione delle intercettazioni.
Le due proteste non sono unite solo dalla data scelta ma anche dall'oggetto comune: la giustizia. Troppo lenta, troppo invasiva della privacy (invocata per proteggere alte cariche dello stato ma inesistente quando si tratta, ad esempio, di stranieri), troppo politicizzata, dicono.
E sul banco degli imputati finisce anche chi racconta i processi e quindi la stampa e così, anzicché limitarsi ad applicare le norme che già tutelano la dignità di indagati e imputati e proteggono la segretezza degli atti processuali, si decide di impedire del tutto la pubblicazione delle intercettazioni e, addirittura, di rendere farraginoso e ancor più difficile il ricorso a questo importantissimo mezzo di ricerca della prova.
Eppure la cronaca e la critica giudiziaria sono essenziali alla democrazia.

All'interno delle società democratiche deve riconoscersi alla stampa e ai mass media il ruolo di fori privilegiati per la divulgazione extra moenia dei temi agitati all'interno delle Assemblee rappresentative e per il dibattito in genere su materie di pubblico interesse, ivi compresi la giustizia e l'imparzialità della magistratura. Il ruolo fondamentale nel dibattito democratico svolto dalla libertà di stampa non consente in altri termini di escludere che essa si esplichi in attacchi al potere giudiziario, dovendo convenirsi con la giurisprudenza della Corte EDU allorchè afferma che i giornali sono i "cani da guardia" (watch-dog) della democrazia e delle istituzioni, anche giudiziarie (tra molte: Kobenter e Standard c. Austria caso n. 60899/00). Proprio la Giurisprudenza CEDU ha costantemente ribadito che questi ultimi costituiscono il mezzo principale diretto a garantire un controllo appropriato sul corretto operato dei giudici. Sulle medesime premesse, la giurisprudenza di questa Corte ha già da tempo riconosciuto come sia, da un lato, "di enorme interesse per la comunità nazionale la corretta e puntuale esplicazione dell'attività giudiziaria e, dall'altro, come critica e cronaca giornalistica volte a tenere o a ricondurre il giudice nell'alveo suo proprio vadano non solo giustificate, ma propiziate" (Cass. sez. 5^, n. 3743 del 23.1.1984, Franchini, in Cass.pen. 1984, 1539). [CASSAZIONE 25138 del 2007]

La Federazione nazionale della Stampa italiana (FNSI) insieme con numerose associazioni promuove il primo luglio a Roma e in altre località d’Italia una mobilitazione nazionale contro il disegno di legge Alfano. "Un’iniziativa nel segno della Costituzione, per dar voce ai soggetti e ai temi che verrebbero oscurati se passasse un provvedimento che colpisce al tempo stesso il lavoro dei giornalisti e il diritto dei cittadini di conoscere le vicende del Paese"-


La manifestazione avrà luogo anche a Bari.

Giovedì 1 luglio a Bari, in Piazza della Libertà, presso il porticato antistante il Teatro Piccinni, si terrà la manifestazione nazionale promossa dalla FNSI contro la proposta di legge del Governo nota come “Legge Bavaglio” a cui il Popolo Viola aderisce.
Abbiamo il dovere di protestare contro questo decreto perché vogliamo che l’informazione sia libera e soprattutto alla portata di tutti.
Chiediamo a tutti voi di partecipare a questo importante evento.
Vi aspettiamo dalle 19.30.

“DISOBBEDIENZA CIVILE ALLA LEGGE BAVAGLIO”

Il popolo viola Bari.