giovedì 31 luglio 2008

Se sconsigliano il Consiglio...















Prendete una decina di giovani agguerriti altamurani e uno striscione con su scritto “Questa piazza non è un parcheggio” e portateli in Sala Consiliare dove si discute (tanto per cambiare) di una proposta di deliberazione (la n. 74/2007), avente ad oggetto un CONDONO EDILIZIO e mescolate tutto con l’arroganza di qualche consigliere.
Cosa otterrete? L’essenza della partecipazione!

La presenza silenziosa ed educata dei giovani attivisti e di uno striscione è riuscita a provocare una discreta bagarre tra i banchi della maggioranza e l’approvazione e i ringraziamenti dell’opposizione (Colonna, Iurino e Natuzzi).
L’idea era riflettere e far riflettere sulla scelta di spendere quasi mezzo milione di euro per un sistema di video-sorveglianza che – secondo Il collettivo Liberi Spazi – si limita a fissare il “costo della trasgressione”.
Più congruo e meno dispendioso sarebbe stato prevedere un turno ulteriore per i vigili urbani evitando indebite violazioni della privacy.
Siamo stati accusati di essere i soliti ambientalisti (voi che seguite Pecoraro Scanio?!???) e di aver portato inutilmente la protesta in Comune, anziché farlo in piazza.
Sicuramente il Consigliere ignora che la protesta (definita folkloristica dal Sindaco) ha già mosso i suoi passi in Piazza Duomo, ottenendo – nei suoi tre appuntamenti - degli ottimi risultati (vedi post “Miracolo"): verba volant, video manent!

lunedì 21 luglio 2008

AQP S.P.A. (Senza Più Acqua)



Si è conclusa lo scorso week-end la seconda sessione di studio alla Facolta dell’Acqua dell’Università del Bene Comune a Sezano (VE).
Di particolare interesse l’intervento della “nostra” Margherita Ciervo del Comitato Pugliese del Contratto Mondiale dell’Acqua. Margherita ha illustrato i risultati della trasformazione dell’E.A.A.P. (ente autonomo acquedotto pugliese, nato nel 1920) in S.p.A. cosiddetta “in house”, ovvero in società per azioni a totale azionariato pubblico (87% Regione Puglia, 13% Regione Basilicata).
Si verifica in questo modo un caso di “schizofrenia” istituzionale:
le Regioni (IN QUANTO AZIONISTI) mirano alla massimizzazione dei profitti > aumentare RICAVI e diminuirei i COSTI;
le stesse Regioni (IN QUANTO ENTI PUBBLICI) mirano a garantire l’interesse collettivo e, dunque,
• a garantire accessibilità e diffusione del servizio secondo criteri di equità (NON DI PROFITTO);
• promozione della QUALITà del servizio PER TUTTI (NON SOLO PER I CLIENTI);
• promuovere politiche di riduzione degli sprechi (il che implica una RIDUZIONE DEI RICAVI);

DIRITTO ALL’ACQUA
1. Aumento del costo delle tariffe;
2. Casi di interruzione dell’erogazione del servizio alle case popolari per morosità;
3. Mancata garanzia del servizio idrico e della sua qualità su tutto il territorio regionale (es. Statte e Melendugno)
CULTURA DELL’ACQUA
E’ stata interrotta l’attività divulgativa e formativa avviata con la Facoltà dell’Acqua che nasce proprio a Bari durante la gestione Putrella.
DIRITTI DEI LAVORATORI
Assunzioni e licenziamenti effettuati nel mancato rispetto della normativa sulle assunzioni pubbliche
Assenza di trasparenza nel trattamento economico dei dirigenti.
TRASPARENZA
Nonostante le ripetute richieste non è stato fornito il piano industriale 2007 completo, ma solo le slide powerpoint presentate in conferenza stampa (il massimo della professionalità).

domenica 20 luglio 2008

Il 21 alle 21 CicloradU.N.O. (Uniti Non Omologhiamoci)



Cicloraduno Critical Mass
Lunedì alle 21.00
a p.zza Santa Teresa.

Ritrovo finale ore 23.00 circa in Piazza Duomo/d'uomo dove mangeremo
la focaccia autoprodotta "porta con te e mangi con me"

Riprendiamoci le strade, riprendiamoci piazza Duomo/d'uomo,
riprendiamoci il piacere della "fatica" di una serata in bicicletta
... "che non ci rompano i polmoni!"

più siamo meglio pariamo!

sabato 19 luglio 2008

VOCI contro n.2



Proprio perché amo Altamura posso permettermi di dire che fa schifo!
Carlo Vulpio

La primavera tarda ad arrivare - lo abbiamo scritto nel primo post - ma una rondine sta solcando da qualche giorno i nostri cieli.
Stay tuned!

venerdì 18 luglio 2008

Acqua pulita...

Il sonno dell’educazione genera mostri



Un’altra Italia. Per ora non si vede. Si vede solo, contenta di sé, l’Italia che si specchia in Silvio Berlusconi. È un’Italia tranquilla, quando sente elogiare come eroi i condannati per mafia e prospettare la visita psichiatrica per i magistrati disobbedienti al potere. Compiaciuta, quando sente che si prenderanno i fucili. Felice, quando le viene promesso che gli stranieri saranno ributtati in mare. Ammirata, quando vede governanti così furbi da confezionare leggi fatte apposta per i propri interessi. Devota, quando non muove un dito per sradicare i sistemi mafiosi e si esalta per la festa del santo patrono. E soprattutto commossa e appassionata, quando le annunciano che le tasse saranno ridotte e, chissà, un domani del tutto abolite. È un’Italia capace di declinare l’egoismo in mille versioni solidali tra loro: l’egoismo economico, quello ideologico, quello localista, quello razzista, quello religioso, quello generazionale. Un egoismo comunque ben vestito, perché si presenta come libertà. È questa l’Italia che gode nel riconoscersi dalla parte della ragione grazie alla vittoria elettorale di aprile: chi vince è nella verità.
Il nodo di tutto, per me, è il seguente: il sonno, dell’educazione genera mostri. Questa Italia ha allergia all’educazione civica, alla cultura dei doveri e dei diritti umani e alla Costituzione della Repubblica più che alle lingue straniere, delle quali per lo più resta ignara. Saltando, nell’analisi di una situazione politica simile, tutte le cause di superficie, occasionali, tattiche, umorali, congiunturali, o legate alla vigente legge elettorale, e andando dritti alle fonti culturali più profonde, mi pare che la radice di tale disastro della democrazia risieda in una grave distorsione dei sistemi motivazionali più diffusi. Da quale ordine di significati, di argomenti, di ragioni traggono il proprio orientamento politico molti individui?

I sistemi orientativi e motivazionali, amplificati dai media, sono essenzialmente due. Il primo è quello economico, imbarbarito dall’impulso a sopravvivere senza farsi scrupolo alcuno o ad arricchirsi a tutti costi. Perciò per vincere le elezioni basta risultare credibili nella lotta contro le tasse.
Il secondo sistema è quello religioso. Ma di una religiosità a buon mercato, che preferisce volentieri la devozione alla pratica della fraternità e della giustizia, che scambia la conversione della propria vita con una comoda adesione ideologica. Chi pensa di difendere così i valori, la famiglia, la lotta all’aborto, la scuola cattolica si rassicura con lo slogan “meno male che Silvio c’è”.
I sistemi educativi che dovrebbero formare persone e buoni cittadini - che poi legittimamente diventeranno soggetti politici orientati a destra, al centro o a sinistra - sono in grave crisi: famiglia, parrocchie, scuola, università, movimenti giovanili. [...]

Eppure un’altra Italia esiste. Deve imparare l’arte della traduzione e della persuasione. Traduzione delle sue esperienze -belle, ma di nicchia- nella cultura diffusa, nei partiti e nelle istituzioni; persuasione proposta sollecitando chiunque a vedere più in là di quanto non permetta l’egoismo travestito da libertà.

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di Roberto Mancini, "Altreconomia", maggio 2008
Roberto Mancini insegna Filosofia teoretica all’Università di Macerata. Dirige la collana “Orizzonte filosofico” della Cittadella editrice di Assisi. È membro del Comitato scientifico delle Scuole di Pace della Provincia di Lucca e del Comune di Senigallia (An). Il suo ultimo libro è “La buona reciprocità. Famiglia, scuola, educazione” (Cittadella editrice, 2008)

lunedì 14 luglio 2008

l'Eco di Camilleri a Piazza Navona



Cari Amici,
mentre esprimo la mia solidarietà per la vostra manifestazione, vorrei che essa servisse a ricordare a tutti due punti che si è sovente tentati di dimenticare: (1) Democrazia non significa che la maggioranza ha ragione. Significa che la maggioranza ha il diritto di governare. (2) Democrazia non significa pertanto che la minoranza ha torto. Significa che, mentre rispetta il governo della maggioranza, essa si esprime a voce altra ogni volta che pensa che la maggioranza abbia torto (o addirittura faccia cose contrarie alla legge, alla morale e ai principi stessi della democrazia), e deve farlo sempre e con la massima energia perché questo è il mandato che ha ricevuto dai cittadini. Quando la maggioranza sostiene di aver sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia.

Umberto Eco

martedì 1 luglio 2008

miracolo



i miracoli esistono
venerdi scorso ho assistito ad un miracolo.
Un gruppo di ragazzi senza etichetta alcuna (ci tengono a specificare che non sono associazione tizio o partito caio o comitato sempronio)
si è inventato un miracolo inaspettato. Nessuno ci avrebbe scommesso un soldo bucato.
Molti sono rimasti a guardare e invitavano a desistere mentre questi quattro sfigati realizzavano un gioco, per gioco.
Pezzi di cartone che denunciavano violenza a chi faceva violenza, semplici pezzi di cartone che rendevano manifesta la figura di merda (f.d.m.) che fa chi entra in piazza con la macchina e solitamente non se ne rende conto.
Ebbene signori e signore contro tutte le previsioni possibili, l'esperimento ha funzionato.
la gente che arrivava ad un passo dalla linea dei cartoni appesi rimaneva paralizzata all'idea di dover passare sotto la gogna della f.d.m. e chi poteva tornava indietro!!!
Cinquanta metri in retromarcia nel centro storico per sottrarsi alla f.d.m.
Dove non hanno potuto imponenti fioriere di cemento, dove non hanno potuto le minacce di multa, dove non hanno potuto i presidi e le catene umane... ha potuto la paura della f.d.m.
Gli sguardi della gente dapprima incuriositi per l'iniziativa rimanevano incollati a quella situazione nuova. la stessa gente non immaginava che quel suo semplice sguardo curioso e anche scettico ha permesso all'installazione di funzionare bene. Era palpabile la sensazione di smarrimento degli autisti che arrivavano QUASI in piazza e trovavano cartoni appesi e sguardi in quantità puntati peggio delle mitragliatrici verso la loro coscienza.
Bravi ragazzi. Bravi anche per il secondo miracolo che avete realizzato senza saperlo.
La vostra idea deve dimostrare a tutti che la partecipazione è importante.
Non ci sarà mai una idea che mette tutti d'accordo in assoluto. ma ci sarà sempre gente che vi scoraggia.
Il vero miracolo è che tutte le persone che normalmente "sono" associazioni, sigle, circoli, comitati, partiti o altre forme aggregative hanno aiutato un pochettino, ognuno al momento giusto, ognuno un pochino, ognuno come se stesso. Ed è stato molto.
E il terzo miracolo che io invoco è che l'altamurano lo capisca. Se si vuol fare qualcosa di buono in questo paese è partecipare come persone alla vita sociale, alla vita di piazza e alle iniziative senza sigle e firme.
Più sono anonime le iniziative e più vanno incoraggiate perchè una su dieci, queste idee aprono un varco di fiducia nel futuro.