domenica 31 ottobre 2010

Il ballo della ZTL (Zona a Traffico Libero)



Un passo avanti e due indietro,
una giravolta per mischiare le coppie
e poi ancora
due passi avanti e tre indietro -
attenti a non urtare nessuno -
un altro giro un'altra giostra.
E' un ballo difficile solo per ballerini esperti nel cambiare tutto perché tutto resti come prima, come diceva Tommasi di Lampedusa oppure perché si dica "tanto rumore per nulla" come scriveva Shakespeare.
Citazioni dotte per drammi cittadini che si risolvono in una bolla di sapone: una zona pedonale che scompare al primo soffio di protesta commerciale.
Una danza di atti che vanno su e giù per gli uffici della polizia municipale per poi tornare al pre-videocamere.
Un 31 salva tutti che è andata in scena nell'ultimo consiglio comunale.
Dalle croci al balletto.
La politica altamurana (e non solo) è un vero spettacolo!

Amministratori comunali coscienziosi farebbero così:
PRIMA DI TUTTO annuncerebbero la volontà e la necessità di liberare dalle auto il centro storico;
POI avvierebbero degli incontri con le diverse categorie interessate (che non sono soltanto i commercianti). Si chiamano laboratori di URBANISTICA PARTECIPATA;
DOPO chiederebbero un parere a quei comuni che hanno già una ZTL (Giovinazzo, per esempio, senza andare troppo lontano)
DOPO ANCORA inviterebbe esperti urbanisti e di mobilità (non il comandante di turno) per comprendere come agevolare negli spostamenti gli altamurani che nel centro storico ci abitano, quelli che ci lavorano e quelli che nel centro storico vorrebbero poter camminare anche con i bambini, senza fare lo slalom tra le macchine o le moto;
SUCCESSIVAMENTE proverebbero a mettere nero su bianco delle regole per una progressiva riduzione del traffico nel centro storico, scrivendole a 4 mani con i cittadini, le associazioni, le parrocchie...
SOLO DOPO avvierebbero una ZTL limitandola alla mattina oppure al pomeriggio (lasciando comunque libero il transito dalle 13,00 alle 15,00 e nelle ore notturne)
ALLA FINE si arriverebbe ad estendere sia le ore di divieto sia le opportunità di mobilità e di agevolazioni per chi nel centro storico ci vive, ci lavora, vorrebbe viverlo.

Ora, per capire quanto accaduto ad Altamura provate a leggere le sequenze invertendo l'ordine:
prima si parte con la ZTL in pompa magna, poi alle prima proteste si riducono le ore di ZTL a quelle di chiusura dei negozi, poi gli interessati irrompono nel consiglio comunale e alla fine si annulla tutto. Leggera controtendenza.

Al comune di Altamura non sono nuovi a queste situazioni: l'unica partecipazione che concepiscono è quella forzata (vi ricordate Piazza Castello?)

venerdì 29 ottobre 2010

La passione del Consiglio Comunale di Altamura



Non servono parole per commentare queste dichiarazioni.
Ci chiediamo solo quanto i nostri rappresentanti ci credano idioti, tanto da cercare di confondere i piani del perdono con quelli della responsabilità.
A noi poco importa dei peccati, ma ci interessa che i nostri (eh si, perché che li votiamo o meno sono NOSTRI) rappresentanti mantengano un profilo di dignità e di integrità, oltre ogni ragionevole dubbio.
Senza credibilità non si può governare neanche un condominio, figuriamoci una città.
Oggi si tiene una nuova seduta del consiglio comunale per dirimere la questione ZTL: i negozianti sono sul piede di guerra. Chissà se stasera sarà necessario nuovamente richiamare lo spirito cristiano o più prosaicamente si dovrà sbattere il naso contro gli interessi economici e di vivibilità.

p.s. Grazie a QuiAltamuraLibera!

giovedì 28 ottobre 2010

Passi avanti in regione per l'acqua pubblica senza se e senza spa





Cominciata nelle commissioni competenti la discussione sull'Aqp


Acqua pubblica, ma meglio diremmo gestione pubblica del bene acqua, o come li definisce l’assessore ai lavori pubblici, Fabiano Amati, “i principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”.

Bene. Su questa materia è cominciata la discussione nelle due commissioni congiunte (seconda e quinta), inimmaginabile pensare di liquidare in un’unica seduta il via libera su un tema che ha infuocato la campagna elettorale e che continua ancora oggi a mietere dissenso fra le coalizioni.

Certo non si può dividere il mondo in due fazioni quella che vuole l’acqua pubblica e quella che, invece, vuole privatizzare un bene che nella sua essenza intrinseca non può che essere di tutti.

Il problema è politico e lo ha spiegato il presidente del gruppo Sel Michele Losappio, quando ha affermato che “questo tema non è un dettaglio per noi, ma una questione qualificante del nostro programma, sulla quale abbiamo avuto il consenso dalla maggioranza dei pugliesi”.

E per la verità l’apprezzamento su questa iniziativa è arrivato anche dal 90% delle associazioni, enti locali, sindacati rappresentanti della società civile, ascoltati dalle commissioni. Un dato che il presidente della seconda commissione, Giovanni Brigante, ha sottoposto all’attenzione dei consiglieri, come “argomento interessante che ci deve spingere ad andare avanti su questo binario”.

Problema politico dicevamo, che il presidente del Pdl, Rocco Palese, riesce a ricondurre attraverso il ragionamento in un clima meno da stadio così come invece ad un certo punto sembrava stesse scivolando la discussione. Ma come abbiamo detto il tema è caldo e “i manifesti affissi durante la campagna elettorale sull’acqua gratis a tutti, gridano giustizia” – hanno tuonato Massimo Cassano e Ignazio Zullo.

Il timore di Palese è di natura legislativa. “Questa norma – dice Palese – confligge con le norme nazionali, ma soprattutto si inserisce in un quadro generale già pasticciato dal ricorso alla Corte costituzionale in essere. Se poi come è presumibile, il governo romano dovesse andare a sua volta a ricorrere alla stessa Corte, nel momento in cui verrà approvata la legge, tutto ciò renderà veramente ingestibile il contesto”.

“Comprendo che questa è una scelta ideologica – ha continuato Palese – ma soffermiamoci comunque a fare delle considerazioni di conformità legislativa soprattutto dell’impatto che questa legge avrà sulle casse delle Regione”.

Si ritorna sull’argomento la prossima settimana, i presidenti Giovanni Brigante e Donato Pentassuglia hanno aggiornato la seduta. (pat.sga.)


Fonte: Consiglio Regionale

mercoledì 27 ottobre 2010

Zanotelli su Terzigno

Padre Alex Zanotelli è la voce libera della Campania Infelix!
Ieri sera è intervenuto alla trasmissione L'INFEDELE.

sabato 23 ottobre 2010

Nico Dambrosio, il perdono e i cirenei



La DC è tornata, come i lupi sulla Murgia.
DC, Democrazia dei Cirenei, per opporsi ai temibili sostenitori della legge di Lynch (da cui il sostantivo linciaggio).
Come nella V stazione della Passione il Cireneo aiutò Cristo a portare la croce (che simboleggia tutti i peccati dell'uomo) così il nostro consigliere Loizzo vuole aiutare Nico Dambrosio (novello unto del Signore?!?!?!?) a portare la croce degli errori commessi.
Parole sue (di Loizzo) pronunciate ieri nella santa assise del consiglio comunale dove si discuteva la mozione di sfiducia a firma della maggioranza tutta (meno Loizzo) per il presidente del Consiglio Comunale.
Dambrosio - ha spiegato Loizzo - ha chiesto scusa e va perdonato in nome della morale cristiana che - a quanto pare - fatica ad albergare nei cuori non solo della sinistra opposizione ma persino della destra maggioranza che sembra ormai fuggire dal Padre mossa da spirito giustizialista e barbaro.
E se invocare il nome dell'Altissimo vi sembra troppo per difendere Nico Dambrosio - che in fondo cosa ha fatto? Detto parole d'elogio per Bartolo Dambrosio, considerato il boss d'Altamura? Scherzato al telefono con l'amico Saverio Columella? Quale comandamento vieta di parlare di presunte tangenti? - vuol dire che nel vostro cuore vi è posto solo per l'odio.
CONVERTITEVI!
Non siate come le vergini stolte che si addormentarono nell'attesa del loro Signore!
Ricordate cosa disse il Cristo: non guardare la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, ma la trave che è nel tuo!
Loizzo parla a ragion veduta: è stato a Medjugorie. La Madonna, si sa, è colei a cui ci si rivolge perché preghi per noi peccatori, Dambrosio compreso.
E poi - altro argomento dell'intervento del consigliere devoto - anche Bossi ha insultato i romani chiamandoli porci ma poi ha chiesto scusa ed è stato perdonato in un meraviglioso banchetto a Roma tra pajata e polenta.
Ecco: questa è la verità e la via.
Una bella mangiata e poi tutto è dimenticato.
A patto che prima abbiate tutti fatto il segno della croce.
Amen

venerdì 22 ottobre 2010

La mafia torna ad Altamura...perché se ne era andata?



Titoloni per la nostra città: la guerra di mafia torna...ma da dove e, soprattutto, quando era andata via?
La mafia è un fenomeno umano, diceva Falcone.
Appunto un fenomeno cioè letteralmente qualcosa che si manifesta.
Quello che sfugge ai più è che le forme più pericolose di "epifania" mafiosa non sono quelle che stiamo vedendo in questi giorni. Quando si spara vuol dire che il potere mafioso sta traballando.
Le forze dell'ordine lo immaginavano: morto Dambrosio più d'uno avrebbe tentato di conquistare il potere con il sangue versato degli avversari.
Questa "manifestazione" della Mafia fa paura, ma a noi preoccupa molto di più la mafia dei colletti bianchi, quella che si infila negli spazi dei partiti o nelle pieghe dell'economia legale sporcando la politica e l'impresa.
Ci fa paura la mafia che non vediamo per strada perché ci rende difficile combatterla come società civile, perché si confonde con la "brava gente", perchè cuce le bocche di chi sa, perché costringe chi parla alla fuga e alla paura.
Uscire dall'indistinto e dalla retorica è la sfida per chi ha a cuore la città.
Stasera, in consiglio comunale, si voterà la mozione di sfiducia proposta dalla maggioranza per Nico Dambrosio - che non ha avuto il buon gusto di dimettersi dopo le parole d'elogio per il boss e che, in verità, prima delle parole di Mantovano, era stato quasi giustificato da qualche compagno di partito.
Ora si chiede anche la testa di Saponaro per le sue esternazioni.
E le dichiarazioni rese dal Sindaco il giorno prima della "strigliata" del sottosegretario Mantovano?!??! Non contano nulla? Noi riteniamo che quelle parole abbiamo un grande peso.

Non si capisce quanto abbia pesato la consapevolezza di aver detto troppo e male e quanto i giochi di potere interni alla maggioranza.
La carica di presidente del consiglio comunale era contesa tra PDL e Rinnovamento Altamura, ma alla fine aveva prevalso il primo.
Se fosse sfiduciato Nico Dambrosio potrebbe essere scelto Luigi Lorusso di Rinnovamento (ipotesi che il PDL non ritiene praticabile: la carica spetterebbe comunque al PDL, ovvero al maggior partito della maggioranza)
Troppo potere a Rinnovamento Altamura? E' forse per questo che si è chiesta la testa di Saponaro che proprio a questo partito fa capo?
E l'intreccio mafioso-affaristico-politico di cui parlava il comunicato della procura di Bari all'indomani dell'omicidio Dambrosio? Il consiglio comunale ha idea di come "decapitarlo"???

mercoledì 20 ottobre 2010

Come affossare la ZTL in quattro mosse



Sapete tutti cos'è la ZTL: una zona a traffico limitato.
A cosa dovrebbe servire? A rendere più vivibile una certa zona della città, liberandola dal traffico delle auto e regalandola pura e bella ai cittadini pedoni (razza in via d'estinzione) e ai bambini con le bici o i tricicli o in sella al passeggino.
A chi non piace la ZTL, di solito? Ai commercianti che temono che i cittadini - privati dell'auto con cui sono abituati anche a percorrere i cento metri da casa al supermercato - non comprino più nulla portandoli sul lastrico.
Ci sono, però, zone dove la tutela della qualità della vita e la conservazione dei monumenti (lo smog non fa male solo alla pelle...) - anche per favorire il turismo - viene preferita alle preoccupazioni dei commercianti. Una delle più comuni nella nostra Italia è il centro-storico.
Anche ad Altamura è approdata la ZTL, ma poi...insomma...ci sembra che...forse...può darsi...è diventata qualcos'altro.
Come?
1) presentata in pompa magna come evoluzione culturale dell'homo altamuranus è stata subito ristretta all'osso;
2) i cartelli in bella vista con divieti e orari sono stati prontamente imbustati perché colpevoli di spaventare le auto;
3) per definire l'orario, a causa della fatica di individuarne uno che accontentasse tutti, si è preferito accontentare i commercianti facendo copia e incolla dei loro orari di apertura e chiusura. Quindi la ZTl è tale solo quando i negozi sono chiusi.
Fichissimo! Così i turisti potranno godersi il centro storico all'una di notte ma non alle cinque di pomeriggio. Dall'11 ottobre, infatti, solo dalle ore 14.00 alle ore 16.30, e dalle ore 19.30 alle ore 8.00, i veicoli privi di pass non possono circolare per il centro storico. Ma almeno dalle tre di notte alle otto di mattina la ZTL non serve davvero a nessuno...a meno che i cani randagi siano portatori di interessi di rilievo nella definizione di una ZTL...
4) si è previsto che le donne sole - povere femmine indifese - se accompagnate, debbano presentare un modulo il giorno dopo al Comando dei Vigili con conseguente altamente probabile imputtanamento degli uffici per recepire tali "sanatorie" ed eliminare il veicolo d'accompagnamento dalla lista dei trasgressori.
Addio segrete fughe d'amore! Addio riservatezza ma soprattutto addio ZTL... sommersa da orde di uomini divenuti cavalieri dal quadriruote destriero pronti a sacrificare preziosi minuti di sonno per riportare tremanti donzelle al sicuro delle mura domestiche!

p.s. ma non sarebbe stato più semplice fissare orari più umani tipo: 10.00-12.30 (orario centrale, per il passeggio) e 18.00 - 22.00 con proroga alla 03.00 i festivi e il sabato??!??!
A chi serve una ZTl di notte? A quell'ora la maggior parte dei cittadini pedoni è a casa o ci sta tornando e non ha senso creare una "sanatoria dell'accompagnamento"!!!

p.p.s. e se fosse un uomo ad aver bisogno di essere accompagnato? Avranno mica fatto copia e incolla dalle regole talebane per cui nessuna donna può girare per strada senza accompagnatore maschio se non vuol essere considerata alla stregua di una prostituta?!?!?

p.p.s. Ma per le prossime elezioni si festeggerà la vittoria con le bici?!?

Esempio di ZTL a Roma:
Giorni feriali - dal lunedì al giovedì: dalle 6.30 alle 18.00
venerdì: dalle 6.30 alle 18.00 e dalle 23.00 alle 3.00 (ZTL notturna)
Sabato : dalle 14.00 alle 18.00 e dalle 23.00 alle 3.00 (ZTL notturna)
Attenzione: dal 26 Ottobre 2007 nuovi orari notturni
Le Automobili prive di permesso possono accedere nella ZTL :
la Domenica e nei giorni festivi ,
nei giorni feriali: dalle 18.00 alle 6.30 del giorno successivo (eccetto il venerdì e il sabato nelle strade in cui vige la ZTL notturna).

Moto e ciclomotori hanno libero accesso alla Zona a Traffico Limitato tutti i giorni,

I residenti ed altre categorie aventi diritto al permesso per la ZTL, nonché i disabili in possesso di contrassegno speciale di circolazione, possono accedere liberamente utilizzando le automobili autorizzate ed esponendo il contrassegno in evidenza sul parabrezza o sul lunotto posteriore dell'autoveicolo. I contrassegni per disabili danno diritto alla circolazione in tutta la ZTL e alla sosta nei posti auto risevati e in tutti gli altri spazi consentiti. I contrassegni per la ZTL danno diritto al transito (solo attraversamento della ZTL) o alla circolazione (accesso nella ZTL e sosta su strada negli spazi consentiti) secondo le diverse tipologie di permesso. I contrassegni rilasciati a residenti, domiciliati, artigiani, autofficine e lavoratori notturni per il settore G (Trastevere) non sono validi per gli altri settori della ZTL

lunedì 18 ottobre 2010

ASILI PULITI e DISERBATI



Asili e parchi giochi senza insetti e senza erba, ma irrorati dai pesticidi e diserbanti. Avviene un po' ovunque nell'indifferenza generale, anzi, molto spesso sono le stesse mamme a chiedere che si intervenga per annientare mosche, zanzare, formiche, togliere di mezzo il verde naturale per sostituirso con quello sintetico o con il cemento. E' l'anticultura ecologica. Tutto pulito, facciamo fuori ogni parvenza di insetti, niente erbacce e mosche e godiamoci in pace quel senso di pulito che solo gli agenti cancerogeni di questi prodotto sanno dare. Dopo l'aria inquinata arrivano i campi giochi avvelenati. E vissero tutti felici, leucemici e contenti (soprattuto chi fa affari con i nuovi malati).
Un verme (ma anche cento o mille) non provoca la morte di nessuno, anzi, i bimbi dovreb1bero familiarizzare con i vermi, imparare a distinguerli tra loro: formiche, bruchi, scarafaggi, mosche, coccinelle... CHE SCHIFO?!?!? Allora fateli giocare col DDT (almeno quello non è viscido), vedrete che risate!

dal blog di Beppe Grillo (Miniposts)
"Ciao sono la mamma di un bambino di 4 anni che frequenta un asilo in un comune vicino a Montecatini Terme, la settimana scorsa in questo asilo, mentre i bambini erano nelle aule senza nessun avviso, è stato dato del veleno in tutto il giardino e sopra i giochi, la motivazione perchè c'era sotto un'albero un nido di vespe.... mi chiedo e normale questo uso indiscriminato di disinfestanti pesticidi, veleni... sopratutto dove ci sono i bambini, mio figlio, sale sulla giostra e poi si mette le mani in bocca ha 4 anni... Questa non è nemmeno la prima volta l'anno scorso c'erano le formiche, é regolare disinfestare nelle scuole con i bimbi dentro? Mi sono lamentata solo io...almeno gli ho chiesto "avvertite prima con un'avviso" e poi non credo che per levare un nido di vespe sia necessario dare del veleno, è come tagliarsi la testa per togliersi i pidocchi... Vi prego rispondetemi, mi sono sentita sola."
Monica G. (LEGGI TUTTO)

sabato 16 ottobre 2010

Un paese di anime morte



Per non rinunciare al futuro


Il sistema scolastico e universitario italiano è in grave pericolo. Un pericolo serio, reale, non dovuto al dilagare della tv spazzatura, non provocato dal terrorismo islamico e stranamente neppure causato dai mutamenti climatici; la scuola e l’università italiana sono a rischio perché si tagliano drasticamente le risorse che, pur tra mille difficoltà, hanno permesso fino a oggi il loro funzionamento e garantito l’esistenza di insegnanti e ricercatori convinti di star svolgendo un compito importante.
Forse è per questo senso profondo di autostima e di fiducia verso se stessi che insegnare non è un lavoro come un altro. Fare ricerca non è una comoda pratica per timbrare il cartellino e poi subire un lavoro più o meno tollerato o detestato: è spendere sogni, anni, fatica e sudore per studiare, interpretare, valutare, elaborare ipotesi, fare confronti, trasmettere conoscenze e gli strumenti per elaborarle.
In tutti i Paesi dell’Unione europea l’insegnamento, dalle scuole materne alle università, è considerato attività degna del massimo rispetto, in quanto riserva strategica di competenze e sapere; nel nostro Paese l’insegnante è screditato agli occhi di un’opinione pubblica resa sempre meno responsabile verso il futuro, il docente universitario viene visto come un comodo elefante parcheggiato in una placida savana, mentre il ricercatore viene considerato un tipo strambo prossimo al disadattamento.
Non è esagerazione dare queste definizioni, sono le stesse che possono spiegare il progetto di mutazione antropologica del Paese che vari governi hanno portato avanti nel tempo. Prima, con la campagna di tagli indiscriminati all’istruzione, all’Università e alla ricerca avviata nel giugno 2008; poi, con il DdL per l’università che, in questo momento, sta arrancando alla Camera, dove gli è stato imposto un salutare “stop”: una riforma strategica non si può fare senza risorse.
In totale, alla formazione scolastica e universitaria italiana vengono sottratti in cinque anni 10 miliardi di euro. Si tratta di una cifra paragonabile all’entità degli aiuti inviati in Italia col Piano Marshall dal 1948 al 1952. Quattro anni che allora cambiarono in meglio un Paese devastato dalla guerra, cinque anni che oggi possono distruggere quello che rimane di un sistema scolastico e universitario che un tempo era reputato tra i migliori al mondo.
Un piano Marshall al rovescio che rappresenta il più complesso e strutturato attacco al sistema dell’istruzione inferiore, media e superiore attuato in Italia dalla nascita dello Stato unitario. Una campagna che da un lato mira a dequalificare i docenti accorpando le classi di insegnamento – nel caso della scuola media inferiore e superiore – e dall’altro a colpire le università come centri di ricerca e studio. Viene infatti accentrato il controllo degli Atenei nelle mani dei rettori e dei Consigli di amministrazione; si precarizzano ulteriormente i canali di accesso alla docenza; ogni rappresentatività negli organi di governo degli atenei viene ridimensionata; viene prevista la possibile trasformazione delle università in fondazioni dalla natura giuridica ambigua, libero campo di speculazione e di profitto per consorterie di furbetti e rapaci. Infine, non vengono previste assunzioni per sostituire i pensionamenti e vengono lasciate inalterate retribuzioni che, soprattutto nel caso dei «giovani» ricercatori appena assunti, rasentano il ridicolo per un lavoro di alta specializzazione: 1.200 € al mese. Insomma, l’Università e la Scuola vengono relegati in un ruolo secondario, mentre in tutta Europa, si combatte la crisi investendo in istruzione e ricerca per garantire un futuro.
I firmatari di questa lettera denunciano questo scempio scellerato a tutti i cittadini coscienti del ruolo fondamentale che la scuola e la università hanno giocato nella formazione di ciascuno di loro, richiedono al governo di recedere dall’azione di impoverimento dell’istruzione e ricerca pubblica; chiedono una riforma del sistema universitario condivisa e ragionata e non improvvisata su logiche aziendalistiche fuori luogo, dicono sì alla tutela della professionalità e al riconoscimento dei meriti ma chiedono anche l’adeguamento delle retribuzioni ai livelli degli insegnanti e ricercatori dei Paesi dell’Unione europea.
Un paese nel quale chi insegna o ricerca è costretto ad andarsene o vergognarsi di ciò che fa, perché sottovalutato, denigrato e offeso proprio da chi dovrebbe garantire la sua professionalità, non è un paese né per giovani né per vecchi: è un paese di anime morte.

Firma la petizione

Primi firmatari:

Dario Fo
Franca Rame
Jacopo Fo
Stefano Benni
Luciano Gualandri

Per la Rete 29 Aprile (www.rete29aprile.it):

Piero Graglia
Alessandro Ferretti
Alessandro Pezzella
Guido Mula
Massimiliano Tabusi
Sergio Zilli
Loris Giorgini
Eleonora Gallucci
Piero Morelli
Marco Prandini

venerdì 15 ottobre 2010

Audizione in Regione sul DDL Acqua Pubblica

Due giorni fa si è proceduto in Regione con i lavori relativi al DDL per la Ripubblicizzazione dell'Acquedotto Pugliese. Noi non c'eravamo, ma
riceviamo dalla segreteria del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune e pubblichiamo. (A chi volesser fare un viaggio indietro nel tempo e ripercorrere le tappe tutt'altro che scontate di questo cammino, consigliamo di cliccare sul tag Acqua a destra e leggere i post successivi all'agosto 2009)

Mercoledì 13 ottobre si è svolta la prima audizione della II e della V Commissione del Consiglio Regionale Pugliese avente ad oggetto la discussione del Disegno di Legge Regionale per la Ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese SpA (il testo è sul sito del Forum Italiano Movimmenti per l'Acqua). All'audizione oltre, naturalmente, il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” (presente con una delegazione di 5 persone) hanno partecipato (in ordine di intervento): Confindustria Puglia, UGL Puglia, CIA Puglia, ADOC Puglia, l’Acquedotto Pugliese S.p.A., UIL Puglia, Ente Sviluppo Irrigazione, Consorzio di Bonifica di Taranto, UIL Puglia, CGIL Puglia, Fare Verde Puglia, Federconsumatori Puglia. Il Presidente della II Commissione ha annunciato una seconda audizione per la prossima settimana e ha assicurato che entro il 31 ottobre le commissioni presenteranno il testo in Consiglio regionale. A parte la Confindustria (che si è riservata di partecipare alla prossima seduta presentando un proprio documento), tutte le parti intervenute, nessuna esclusa, hanno espresso un giudizio positivo e di condivisione per il disegno di legge che sottrae l'acqua alla logica del profitto e del mercato e conferma che il S.I.I. è un sevizio di interesse generale, privo di rilevanza economica. Apprezzamento sul metodo è venuto dall’UPI. La UIL ha proposto l’introduzione nel DDL del bando pubblico come modalità di selezione dei dirigenti. La maggior parte degli interventi ha ribadito la necessità di approvare rapidamente la legge. Non si è espresso sul merito del DDL l’Ing. Monteforte, amministratore unico dell’AQP S.p.A., che ha detto di non voler dare un parere sul testo per non confondere proprietà con management e ha aggiunto che deve essere la “proprietà” a decidere la forma giuridica (cioè la Regione) mentre da parte sua, come Amministratore, ha espresso solo “la raccomandazione di fare presto, perché “le aziende sono molto delicate e non possono operare bene in un quadro di incertezza”. L'assessore alle OO.PP. Fabiano Amati ha chiarito che non si stava discutendo di acqua pubblica o privata (giacché questa per legge è pubblica) ma della forma giuridica da attribuire all’ente gestore del S.I.I. Rispetto a questo, l’Assessore ha ribadito che per la Giunta Regionale la gestione pubblica del S.I.I. rappresenta principio inderogabile, invitando le commissioni a rendere celere la discussione del DDL per arrivare ad una rapida approvazione. Ha inoltre annunciato che verrà stralciato il passaggio che prevede che alla nuova azienda regionale AQP siano attribuiti i compiti irrigui e di bonifica (che aveva suscitato perplessità da parte dei Consorzi di Bonifica). Il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune ha espresso vivo apprezzamento per l'avvio della discussione del DDL redatto dal tavolo tecnico congiunto lo scorso dicembre, ringraziando le forze politiche che hanno risposto alle sollecitazioni inviate nelle settimane precedenti. Il Comitato ha posto l’attenzione sulle modalità innovative di elaborazione del testo e sui contenuti di cui i punti qualificanti da cui non si può prescindere sono rappresentati dalla natura giuridica della “nuova” azienda (soggetto di diritto pubblico) e della partecipazione sociale al governo del S.I.I. Il Comitato – ricordando, fra l’altro gli straordinari risultati (a livello pugliese e nazionale) della recente campagna referendaria - ha fatto presente che il processo di Ripubblicizzazione in corso è divenuto un punto di riferimento a livello italiano e una veloce approvazione del DDL in questione diventa di fondamentale importanza rispetto al confronto e allo scontro in atto in Italia sulla privatizzazione. Per concludere, il Comitato si è rivolto a tutti i consiglieri esprimendo l’auspicio di una convergenza di tutte le forze politiche sul DDL poiché l’acqua è un argomento che sta a cuore tanto al popolo di centro-sinistra quanto a quello di centro-destra, tanto al mondo cattolico quanto all’associazionismo di varia natura (associazioni dei consumatori compresi); cosa ampiamente dimostrata dall'ampia mobilitazione sulla ripubblicizzazione e dall'impegno degli EE. LL. Oggi, tutti i giornali parlano dell’audizione.
Qui vi riporto i titoli delle principali testate (presto saranno sul sito).

Gazzetta del Mezzogiorno “AQP pubblico, legge entro ottobre”.
Corriere del Mezzogiorno “AQP pubblico, cominciate le consultazioni” Puglia “L’AQP azienda pubblica. C’è l’OK di CIA, UGL, UPI e ADOC”
Quotidiano di Bari “Ascoltate associazioni ed Enti”.


Per il momento è tutto.

Segreteria del Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune"

mercoledì 13 ottobre 2010

Nuova Task-force DDA ad Altamura


Noi altamurani sì che siamo avanti!
Ad Altamura arriverà presto un'altra task-force della DDA (Direzione Distrettuale Anti-vermi) ed i migliori uomini della DIA (Direzione Investigativa Anti-vermi) cosa che i comuni di Bari e Toritto si possono sognare! A loro non resterà che accontentarsi di un palloso e partecipatissimo consiglio comunale monotematico sui temi della legalità e della sicurezza. Bazzecole!
Noi abbiamo altre priorità mille volte più importanti, mille volte più insidiose, mille volte più paurose. Stiamo parlando delle "migliaia di millepiedi" (cioè milioni di piedi - parole dell'assessoure) che mettono a repentaglio la vita delle nostre future generazioni. Altro che mafia!
Altro che "intreccio mafioso-affaristico-politico"! La nostra emittente televisiva locale, da vero "cane da guardia..." ha sguinzagliato i suoi migliori giornalisti per far luce sull'intreccio di piedi (dei millepiedi) che evidentemente tiene in scacco un'intera comunità avendo scelto di moltiplicarsi nei pressi di una scuola materna. L'intervista all'assessore Centonze con la faccia contrita spiega che hanno già provveduto a disinfestare, le immagini raccapriccianti dei mostri...
Ora sì che si rende necessario un consiglio comunale monotematico: Intrecci tra millepiedi: una minaccia per il futuro degli altamurani.

martedì 12 ottobre 2010

GUERRA bene comune?



"Profeti del bene comune" così l'alto prelato che ha celebrato i funerali ha definito i 4 alpini morti in Afghanistan. Con tutto il rispetto per le giovani vite spezzate, non ci sembra opportuno parlare di bene comune dinanzi a quella che appare sempre meno una "missione di pace" e sempre più una vera e propria guerra.
Dal 2001 si sono superate le 2000 vittime tra i vari eserciti impegnati in quelle terre. Quanto ai cadaveri nostrani si parla di 40.000 morti afghani (militari e civili).
Bene Comune? Siamo sicuri che si tratti di eroi? (leggi un nostro precedente post di un annetto fa).
Dov'è il bene comune in questa triste storia?
Forse nell'enorme business del mercato delle armi?
Già perchè anche la guerra fa crescere il PIL? Crescono le commesse per le industrie che fabbricano armi, cresce l'occupazione in quel settore. EVVIVA!
La GUERRA é guerra e si fà con le armi, i cacciabombardieri, le mine.
La PACE è la pace e si fa con le mani nude, con gli ospedali, con gli aiuti umanitari, con le scuole.
Ma la pace non fa crescere il PIL.

Il video che ripubblichiamo rende bene ciò che è GUERRA. Se avete fegato guardate ed ascoltate fino alla fine

a questo link una carrellata di notizie interessanti sull'Afghanistan.

domenica 10 ottobre 2010

Che Casino ad Altamura. La Las Vegas delle Murge.



Altamura, come Milano (guarda il video dal 9° minuto)?

Neanche il tempo di goderci la notizia dello stanziamento di 30.000 euri del Comune di Altamura per un progetto CARITAS che prevede, tra le altre cose, uno sportello antiusura e delle pregevoli "azioni (dello stesso comune, nds) tese a ridurre il disagio sociale e di quelle tese a promuovere la cultura della legalità".
Oggi dobbiamo subito intristirci (e incazzarci) per l'ennesima pessima notizia (non proprio fresca - del 15.09.2010) che annuncia la prossima l'apertura ad Altamura di un Pub Bar Casinò (leggi qui).
Sicuramente non è colpa dei nostri amministratori se ad Altamura i centri scommesse spuntano come funghi e sono pieni di ragazzi, se i tabaccai sono strapieni di persone di ogni età che "grattano" per tentare la fortuna, se aprono sempre più centri del tipo COMPRIAMO ORO, ma una cosa è certa: nella città in cui "la malavita organizzata ha fatto il salto di qualità" (come dice la DDA) nessuno si preoccupa di un fenomeno tanto pericoloso quanto subdolo. La dipendenza dal gioco, le DIPENDENZE in generale, sono un business e come business vanno trattate.
Se prima, però, a promuovere questo business erano le MAFIE oggi c'è anche lo stato che vuole la sua parte. Non si spiegano altrimenti le decine di pubblicità che invitano a giocare, scommettere. E se non hai soldi a sufficienza puoi sempre vendere la collana della nonna, il bracciale della zia o l'anello di papà (tutto rigorosamente d'ORO). Si arriva all'assurdo quando lo stesso TG della tv "pubblica" dedica minuti interi alla "febbre del superenalotto". Siamo alla follia, ragazzi!
Le MAFIE, si sà, sulle dipendenze (dalle droghe, dal sesso, dal gioco d'azzardo...) fanno cassa, ma cosa accade quando è lo stesso stato a promuovere queste attività per guadagnarci?
Chi fa politica dovrebbe avere a cuore la sorte i dei suoi abitanti, dovrebbe inoculare gli anticorpi per un uso responsabile del denaro. Cosa accade se dinanzi a questo conflitto di interessi (fare soldi-tutelare la salute dei cittadini) chi ci amministra sceglie i soldi, la crescita economica?
Accade che la gente si ammala, il tessuto sociale si degrada perchè si accentuano comportamenti viziosi che alterano il corretto rapporto che dovremmo avere con il denaro, con i beni che ci circondano. Ed è l'inizio della fine.

Oggi noi ad Altamura abbiamo una brillante organizzazione mafiosa. Abbiamo sparatorie in pieno giorno. Abbiamo un vasto parco giovani che fumano eroina (non conoscevate questa nuova tendenza? basta con le siringhe che fanno schifo ai morti). Siamo pieni di slot machine, di gratta e vinci e posti in cui puoi scommettere anche su quanto durerà ancora il governo nazionale (o la giunta comunale). Ora avremo anche un casinò. Non ci manca proprio niente. YES WE CAN (tenìme i solde... o la collène de nonne)

leggi il nostro GRATTAti tanto non VINCI postato un annetto fa.

sabato 9 ottobre 2010

Il Giornale, la Marcegaglia e la libertà di stampa



Condividiamo la puntuale analisi di Carlo Vulpio sul caso della perquisizione disposta dalla magistratura a carico di Sallusti e Porro, giornalisti de Il Giornale (visto il taglio di molte notizie pubblicate, bisognava dargli questo nome per confermare i lettori che si, quello che avevano in mano era effettivamente un giornale...).
Il principio da cui Vulpio parte e che noi condividiamo in pieno è questo: "Non ha alcuna importanza chi pubblica una certa notizia, quando la pubblica e per quale altro fine (anche biasimevole) la pubblichi. Ciò che conta è che la notizia (la cui pubblicazione rispetti le norme vigenti, ovvio) sia vera".
Buona lettura.

Pubblicato il da Carlo Vulpio
La volontà della Marcegaglia "coartata", come dicono i pm, dal timore di "dossier" (su discariche e inceneritori di Vendola?) è una enormità. Somiglia al "pre-crimine" di Minority report e alla "associazione a delinquere finalizzata alla diffamazione a mezzo stampa" affibiata a me, ad altri 4 giornalisti e a un carabiniere.


A me questa perquisizione disposta dai pm napoletani Piscitelli e Woodcock a casa e negli uffici dei giornalisti Sallusti e Porro non piace per niente. Per due motivi.
Il primo. Cosa vuol dire applicare il reato di “violenza privata in concorso” per un presunto “dossier” o “campagna di stampa” che “il Giornale” si sarebbe apprestato a pubblicare (condizionale futuro)?
Mi sembra tanto uno di quei “pre-reati” di cui si occupano gli investigatori della “pre-crimine” nel film “Minority Report”, con Tom Cruise. Insomma, un reato che semplicemente non esiste.
Senza considerare che, come ricorda il collega Franco Abruzzo, “la Corte di Strasburgo ha imposto l’alt alle perquisizioni nelle redazioni a tutela delle fonti dei giornalisti e i giudici hanno l’obbligo di rispettare le sentenze del Tribunale dei diritti dell’uomo”.
Ma – dicono i pm e la “ presunta vittima” del reato, Emma Marcegaglia, presidentessa di Confindustria -, la conversazione telefonica intercettata tra Porro e Arpisella (portavoce della Marcegaglia) dimostrerebbe l’intento di “coartare la volontà” della Marcegaglia, per indurla a più miti considerazioni sull’operato del governo guidato da Silvio, fratello di Paolo Berlusconi, editore de “il Giornale”.
Anche in questo caso, può esserci d’aiuto un film. “Guardie e ladri”, con Totò (il ladro) e Aldo Fabrizi (la guardia)... [leggi tutto]

giovedì 7 ottobre 2010

"Porte de firre" contro l'usura


A' fatte come 'e moneche di Sanda Chiére: prime avèrene arrubbuète e po' mettèrene i porte de firre. (trad.: Hai fatto come le suore del monastero di santa Chiara: prima furono derubate e solo dopo misero le porte di ferro).

Accogliamo con piacere la notizia diffusa dall'Ufficio Stampa del contributo dell'amministrazione comunale di Altamura alla bella iniziativa della Caritas: è stato attivato, infatti, il partenariato per sostenere il progetto "Banca etica, microdebito, antiusura e Prestito della Speranza".
Di seguito il comunicato integrale.
Dobbiamo confessare di non esserci accorti delle numerose iniziative antiracket nella nostra città. Forse non sono state pubblicizzate come avvenuto invece per la Coppa del mondo o per la Corrida.
Degli incontri promossi dal Comune tra l'Associazione Antiracket e le associazioni di categoria abbiamo solo una labile traccia: era il 2 febbraio 2008 e si tenne - presso la sala consiliare del Comune di Altamura- il primo di due incontri organizzati dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’Associazione Antiracket e destinati alle imprese per una sensibilizzazione sul tema (clicca qui). Del secondo incontro (o di altri) nessuna traccia in rete (cercate antiracket Altamura e ve ne accorgerete).
Forse è colpa della scarsa dimestichezza con il mezzo informatico.

Noticina:
A proposito di banche etiche, in Italia BancaEtica (cioè Banca Popolare Etica) è una realtà da diversi anni anche a Bari. E' talmente etica che è stata l'unica a rifiutare le operazioni con i capitali rientrati con lo scudo fiscale. E' etica perchè non investe un euro in operazioni quali il commercio di armi, non finanzia progetti che deturpino l'ambiente. Bene, sapete che durante la scorsa amministrazione Stacca, la proposta di acquistare azioni di Banca Etica (quella vera) ha fatto su e giù nei vari ordini del giorno per diversi mesi senza peraltro arrivare mai ad essere discussa?
E' la cifra del livello di attenzione al tema della finanza etica da parte di chi amministra Altamura. Il Prestito della Speranza (accordo tra CEI e ABI del luglio 2009) rimanda a Banca Prossima (Gruppo Intesa Sanpaolo) che gestisce un un apposito fondo "straordinario" di garanzia di 30 milioni di euro alimentato dalle donazioni raccolte nelle parrocchie.
Ora, un gruppo bancario come Intesa San Paolo che è una delle banche più "armate" d'Italia con quasi un miliardo di euro in operazioni che hanno a che fare con l'import-export delle armi, tutto può essere tranne che etica. Anche se concede prestiti della speranza.

A chi amministra la città vorremmo suggerire di cominciare ad occuparsi seriamente dei ragazzi che sono il futuro: ad esempio sarebbe anche il caso di iniziare seriamente a studiare il flusso di giovani che frequentano i centri scommesse sorti a decine (proprio come gli sportelli bancari) negli ultimi anni.
Poi volendo si potrebbe passare ad un corso di Educazione alla Legalità per la polizia municipale. Non lo diciamo per sfottere: quelli di LIBERA ne curano tanti e con ottimi risultati.

Comunicato stampa
Sportello antiusura

Con una delibera di Giunta comunale del 24 settembre scorso, l’Amministrazione ha aderito ad un progetto della Caritas di istituire uno Sportello Antiusura ad Altamura.
L’iniziativa si inserisce nel solco di precedenti azioni tese a ridurre il disagio sociale e di quelle tese a promuovere la cultura della legalità. Nel primo caso è da ricordare il sostegno alla Diocesi nell’apertura della Mensa della carità ad Altamura e nella realizzazione di un Centro Famiglia; nel secondo sono da ricordare le iniziative effettuate insieme all’Associazione Antiracket della Puglia (gli incontri con le associazioni di categoria presso il Comune e la campagna di affissioni di manifesti per denunciare il racket) e quelle insieme al Comitato “E adesso ammazzateci tutti” ed alle scuole.
Proseguendo in tale impegno, la Giunta Stacca ha deciso di attivare il partenariato attivo con la Caritas diocesana per sostenere il progetto “Banca etica, microdebito, antiusura e Prestito della Speranza".
La Giunta ha stanziato una prima somma di 30.000 euro che saranno utilizzati nel progetto prioritariamente per:
-informazione e sensibilizzazione sui fenomeni dell’usura e dell’estorsione;
-realizzazione di servizi di accompagnamento alle vittime, di sostegno alla ri-socializzazione e di supporto psicologico, nonché di sostegno economico al nucleo familiare per le esigenze straordinarie connesse ad eventi criminosi;
-istituzione dell’Osservatorio comunale in materia di usura e accesso al credito in collaborazione con organizzazioni, associazioni, fondazioni e centri studi operanti sul territorio altamurano ed impegnati nell’educazione e nell’affermazione della legalità e/o nella diffusione dell’informazione e della conoscenza del fenomeno del racket e dell’usura;
-realizzazione di forme di consulenza ed accompagnamento per le misure di inserimento nell’economia legale.
Partecipando ad Altamura ad una riunione sulla sicurezza il sottosegretario all’Interno, on. Alfredo Mantovano, aveva auspicato iniziative da parte del “territorio” come l’istituzione di associazioni o sportelli antiusura ed antiracket.

Altamura, 7 ottobre 2010
Dal Palazzo di Città, Ufficio Relazioni Esterne

martedì 5 ottobre 2010

REAGIRE ALL'OMERTA' DIFENDERE IL BENE COMUNE (il video)



GUARDA IL VIDEO DELLA SERATA

Ospiti:
Don LUIGI MEROLA (Presidente della Fondazione di recupero minorile "A' Voce d'è Creature" Onlus - Napoli)
ALESSIO DI PALO (Giornalista e "Voce" di Radio Regio Altamura)

Coordina

GIULIANO FOSCHINI (Giornalista - la Repubblica)

lunedì 4 ottobre 2010

DDL regionale sull'acqua: i 100 giorni sono scaduti



Alla V COMMISSIONE CONSIGLIARE
PREDIDENTE Pentassuglia Donato
VICE PRESIDENTE Ventricelli Michele


Alla II COMMISSIONE CONSIGLIARE

PRESIDENTE Brigante Giovanni
VICE PRESIDENTE Caracciolo Filippo


ai CAPIGRUPPO di MAGGIORANZA:



AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO,
Onofrio Introna

Ai CONSIGLIERI di MAGGIORANZA

p.c.

Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Segreteria Nazionale

Al Comitato dei Lavoratori AQP per l’Acqua Bene Comune

Stampa
04 ottobre 2010


Oggetto: Disegno di Legge “Governo e gestione del servizio idrico integrato – Costituzione dell’azienda pubblica regionale Acquedotto pugliese – AQP”



Gentili Presidente del Consiglio, Presidenti di Commissione, Consiglieri, Assessori,

Vi scriviamo perché sono oramai decorsi i 100 giorni dall’inizio della nuova legislatura durante i quali l’attuale Governo – nella persona del Presidente Vendola e dei Partiti di Coalizione – aveva preso, in campagna elettorale, ufficialmente e pubblicamente (durante la conferenza stampa del 5 marzo scorso) l’impegno di trasformare il DDL in oggetto in Legge.

Purtroppo, ad oggi, non solo questo non è avvenuto ma il DDL – benché approvato nuovamente dalla giunta lo scorso 11 maggio – ci risulta non essere stato neppure inserito nel calendario dei lavori delle Commissioni competenti.

Pertanto, sulla base

degli impegni su richiamati assunti dal Presidente Vendola e dai Partiti di Coalizione,

della diffusa volontà dei cittadini pugliesi rispetto alla gestione pubblica e partecipativa dei servizi idrici (protagonisti di una mobilitazione straordinaria a sostegno dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua in quasi ogni Comune della Regione e che ha portato alla raccolta di oltre 105.000 firme su 1.400.000 raccolte a livello nazionale)

CHIEDIAMO

ad ognuno dei destinatari, sulla base delle proprie competenze e funzioni,

di dare corso con sollecitudine agli impegni assunti dai rispettivi partiti con la cittadinanza durante la campagna elettorale:

· mettendo all’O.d.G. delle Commissioni Consiliari il DDL in oggetto;

· stabilendo, quanto prima, le audizioni, alle quali chiediamo di partecipare;

· inoltrando e mettendo ai voti in Consiglio regionale, entro la fine del mese di ottobre, il DDL (nella forma in cui è stato approvato dalla giunta all’unanimità lo scorso 11 maggio) affinché l’Acquedotto pugliese possa presto essere trasformato in un soggetto di diritto pubblico e gestito secondo un metodo di partecipazione sociale.

In attesa di un pronto riscontro, si porgono cordiali saluti.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”

sabato 2 ottobre 2010

Altamura, Mafia e parole buone



Per completezza (e correttezza) d'informazione riportiamo lo stralcio dell'intervista resa dal sindaco a Michele Lospalluto il 12.09.10. Cerchermo di fornire - a breve - il link all'intervista completa resa da Mario Stacca ai microfoni di Radio Regio.
A voi il giudizio (politico):

[...]
Sindaco Mario Stacca : ... I fatti che abbiamo vissuto negli ultimi tempi non sono molti belli anzi sono da dimenticare, ma consideriamo anche la realtà che noi abbiamo sempre monitorato nel tempo la situazione locale, con gli organi competenti - prefettura forze dell'ordine - e questo monitoraggio che ormai risale dal 2006-2007 in poi purtroppo con la crisi economica o altro ha avuto uno … che sappiamo tutti.
Ci auguriamo che Altamura possa raggiungere in tempi immediati una serenità notevole - è un augurio che faccio a tutti i cittadini - e possa raggiungere anche un senso civico maggiore al fine di garantire la sicurezza e il buon…perché anche la qualità della vita è modificata se non c'è sicurezza, se non c'è senso civico.
L'augurio che ci facciamo - credo di esprimere i desideri di tutti gli altamurani - è che assieme alla protezione della Vergine Assunta, ci sia anche una risposta forte da parte delle istituzioni competenti a darci manforte per raggiungere questi obiettivi.

Michele Lospalluto:
Credo che soprattuto la politica debba dare una risposta. Cominciamo con una sua dichiarazione : le amicizie politiche del Boss Dambrosio. Lei sostiene: mai rapporti personali con Bartolo Dambrosio. E' venuta fuori questa storia delle amicizie su facebook…

Sindaco
: Le posso dire questo. Quella dichiarazione è riferita a facebook, perché il giornalista mi fece una domanda specifica su questo. Comunicai in quell'occasione che facebook non è gestito da me ma da familiari moto vicini. Se c'è stata questa….

Lospalluto:
E' questione di leggerezza? Di sottovalutazione…

Sindaco:
Non credo. Durante la campagna elettorale le amicizie si riconoscono a tutti, non si va a fare certo delle valutazioni. Con questo non sto negando la conoscenza con Bartolo Dambrosio, che era un persona con alto senso d'educazione, ha sempre salutato il sottoscritto come ha salutato tantissimi altamurani, a cui ho risposto sempre in maniera educata. Io sono il sindaco di tutti. Di tutti gli altamurani. E' importante che venga precisato, perché non vorrei che venga frainteso da chicchessia. Vorrei aggiungere anche una cosa. i miei rapporti personali di dialogo erano maggiori senz'altro con i fratelli Vito e Vincenzo Dambrosio. Vito Dambrosio gestore di una pizzeria, Vincenzo Dambrosio che ha partecipato molto spesso per la realizzazione della pecora alla r'zzaul, presentata a Bruxelles, a Roma ed altre parti. Non nego assolutamente nulla.
Non ci sono stati rapporti personali, significa di dialogo continuo, di rapporti presso il comune, perché non è mai venuto.
o di trovarsi in giro…

Lospalluto:
Di trovarsi in giro, buongiorno e buonasera.

Sindaco:
Ci si limitava al saluto. Sempre in maniera molto cordiale. Sappiamo tutti che era una persona molto affabile ed educata. Al di fuori di queste considerazioni non possiamo dire altro.

Lospalluto: Si, ma ci sono altre adesioni di amicizia, riguardano il Barattini, il Capriati con la lista Schittulli…il problema credo si pone

Sindaco: Io credo che non dobbiamo sottolineare queste cose. Nell'ambito sportivo era molto conosciuto Bartolo e aveva questi rapporti incrociati con tantissima gente, con tantissimi altamurani, con tantissimi giovani altamurani

Lospalluto:
C'è un rapporto della DDA del 2008 lo ritiene un capoclan di grande peso.

Sindaco: Non scaviamo nelle realtà che possono essere valutate in maniera diversa in base a come si affrontano i problemi.
[…]
Qui, invece, potete leggere l'intervista a Giovanni Saponaro, pubblicata su Barisera: clicca qui

Se non ricordate le dichiarazioni di Nico Dambrosio su Bartolo Dambrosio cliccate qui