domenica 31 ottobre 2010
Il ballo della ZTL (Zona a Traffico Libero)
Un passo avanti e due indietro,
una giravolta per mischiare le coppie
e poi ancora
due passi avanti e tre indietro -
attenti a non urtare nessuno -
un altro giro un'altra giostra.
E' un ballo difficile solo per ballerini esperti nel cambiare tutto perché tutto resti come prima, come diceva Tommasi di Lampedusa oppure perché si dica "tanto rumore per nulla" come scriveva Shakespeare.
Citazioni dotte per drammi cittadini che si risolvono in una bolla di sapone: una zona pedonale che scompare al primo soffio di protesta commerciale.
Una danza di atti che vanno su e giù per gli uffici della polizia municipale per poi tornare al pre-videocamere.
Un 31 salva tutti che è andata in scena nell'ultimo consiglio comunale.
Dalle croci al balletto.
La politica altamurana (e non solo) è un vero spettacolo!
Amministratori comunali coscienziosi farebbero così:
PRIMA DI TUTTO annuncerebbero la volontà e la necessità di liberare dalle auto il centro storico;
POI avvierebbero degli incontri con le diverse categorie interessate (che non sono soltanto i commercianti). Si chiamano laboratori di URBANISTICA PARTECIPATA;
DOPO chiederebbero un parere a quei comuni che hanno già una ZTL (Giovinazzo, per esempio, senza andare troppo lontano)
DOPO ANCORA inviterebbe esperti urbanisti e di mobilità (non il comandante di turno) per comprendere come agevolare negli spostamenti gli altamurani che nel centro storico ci abitano, quelli che ci lavorano e quelli che nel centro storico vorrebbero poter camminare anche con i bambini, senza fare lo slalom tra le macchine o le moto;
SUCCESSIVAMENTE proverebbero a mettere nero su bianco delle regole per una progressiva riduzione del traffico nel centro storico, scrivendole a 4 mani con i cittadini, le associazioni, le parrocchie...
SOLO DOPO avvierebbero una ZTL limitandola alla mattina oppure al pomeriggio (lasciando comunque libero il transito dalle 13,00 alle 15,00 e nelle ore notturne)
ALLA FINE si arriverebbe ad estendere sia le ore di divieto sia le opportunità di mobilità e di agevolazioni per chi nel centro storico ci vive, ci lavora, vorrebbe viverlo.
Ora, per capire quanto accaduto ad Altamura provate a leggere le sequenze invertendo l'ordine:
prima si parte con la ZTL in pompa magna, poi alle prima proteste si riducono le ore di ZTL a quelle di chiusura dei negozi, poi gli interessati irrompono nel consiglio comunale e alla fine si annulla tutto. Leggera controtendenza.
Al comune di Altamura non sono nuovi a queste situazioni: l'unica partecipazione che concepiscono è quella forzata (vi ricordate Piazza Castello?)
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