giovedì 29 dicembre 2011

la squola canbia. la politica?


Due giorni fa al comune di Altamura si è svolto un ulteriore incontro tra amministrazione comunale e dirigenti scolastici. Per dare una parvenza di partecipazione sono state invitate finanche le telecamere del tg di canale 2. Non è noto quali siano state la conclusioni cui sono giunti alla fine del summit.

Quello che è certo e che l'incontro precedeva di qualche ora quello di ieri tra il Sindaco Stacca e l'ass. regionale Alba Sasso, presenziato anche questo dagli stessi dirigenti scolastici. In attesa di conoscere i contenuti di quest'altro summit, ci piace ricordare che l'oggetto di questi incontri è il c.d. dimensionamento scolastico normato dalla Legge 111/11 (già battezzata le legge dell'uno*) attuato con una delibera della giunta comunale seguendo le direttive di una delibera di giunta regionale provoca delle conseguenze devastanti per le scuole di Altamura. (leggi post precedenti).

Dopo l'assemblea cittadina del 15 dicembre u.s. a PortAlba, in cui oltre 100 tra insegnanti, genitori e non solo, uno si sarebbe aspettato di vedere seduti in quella sede anche i rappresentanti del comitato ScuolaBeneComune, invece così non è stato.

Quindi le cose continuano ad essere decise da pochi eletti (infondo nonostante si voglia far credere, attraverso il mezzo televisivo, di rendere pubblici e partecipati i contenuti e le decisioni assunte in questi incontri.

Sia chiaro, il sindaco Mario Stacca non è tenuto a fare ciò, ma è una questione di buon senso e di ragionevolezza: stiamo parlando del futuro di 10.000 ragazzini, stiamo parlando del futuro di Altamura, del futuro della politica ad Altamura.

Meditate gente... meditate!
Questo Natale sarà ricordato per molti aspetti negativi. L'ennesi colpo (basso) alla scuola pubblica collegata al c.d. dimensionamento scolastico è uno di questi.
Se domani ci togliessero l'acqua ci sarebbe tanta sofferenza ed una rivoluzione per riconquistarla, se ci togliessero il pane ci sarebbe tanta fame ma mangeremmo "le brioches", se ci togliessero la democrazia ce la ripenderemmo, ma se ci tolgono il sapere e la saggezza non avremo più capacità di reagire e ci potranno togliere tutto il resto.
Forse è per questo che l'assemblea sulla scuola di giovedi 15 dicembre è stata partecipata in maniera inaspettata, le luci si sono accese senza fare tanto sforzo. La preoccupazione di un cuci scuci della scuola altamurana ha messo in allarme tanti insegnanti, ma soprattutto tanti genitori. Vuoi vedere che le preoccupazioni per la scuola cambieranno il modo di fare politica ad altamura?
Le decisioni prese nel comune di Altamura, come spessissimo succede, sono prese da poche persone e il sospetto nasce velocemente: per caso a decidere sono proprio le persone che da quelle decisioni possono avere benefici particolari? per caso questi benefici particolari creano problemi alla comunità? Il sospetto, ricordiamoci, DEVE rimanere un sospetto e ciò significa che la comunità DEVE vigilare dove c'è sospetto ma non giudicare. È fondamentale non cadere in facili e stupidi insulti. Spesso tali insulti sono il frutto di ragionamenti di chi non vuole impegnarsi e si giustifica con il fatto che le persone sono tutte corrotte o corruttori. Da queste persone rassegnate ed inutili ci si sente dire "Chi non ruba? vuol dire che non ne ha avuto l'occasione!". Se tu lettore che stai leggendo ti riconosci in questa frase sappi che il mondo non è così nero e proprio per questo non hai scuse per non essere civicamente attivo.


D'altra parte bisogna anche capire che in Italia colui che amministra la cosa pubblica facendo scelte per riempirsi il portafoglio crea un danno alla comunità (oltre che commettere un illecito). Dovrei usare il congiuntivo, scusate, ma non ci riesco. Il danno che costui arreca alla comunità è 10, 100 in alcuni casi anche 1000 volte più grande del guadagno che è riuscito a mettersi in tasca. Se tu lettore hai rubato o guadagnato illecitamente una certa cifra di soldi pubblici, sappi che la tua coscienza non è sporca per quanti soldi ti sei preso; la tua coscienza è sporca per quanti soldi ed opportunità la comunità ha perso. Sono molti di più te lo garantisco. Ti auguro di non dormire stanotte.


e poi...
BASTA DECIDERE QUATTRO GATTI!
fateci partecipare! Gli altamurani spesso sono dei gran cozzali che pensano soprattutto al proprio orticello, ma se messi in condizione, sanno essere anche altruisti e responsabili dinanzi alla ricerca del Bene Comune. Dateci la possibilità di una VERA partecipazione.

venerdì 23 dicembre 2011

REGALI A COSTO (e rifiuti) ZERO




Siamo giunti a Natale e, nonostante la crisi, nei prossimi giorni la nostra ansia da prestazione di consumatori ci metterà duramente alla prova come genitori, come amici, come nonni, cugini, cognati, parenti... Per paura di non essere abbastanza gentili o abbastanza diligenti nei confronti dell'economia che “deve girare” magari compreremo un sacco di cose inutili che ci faranno star meglio, almeno fino al prossimo attacco. L'ansia da regalo miete ogni anno milioni di vittime inconsapevoli in Italia. E' un male che non conosce distinzione tra ricchi e poveri, giovani e vecchi, laureati e analfabeti...
ATTENZIONE poi ai bambini! A loro basta pochissimo per essere felici, non si accorgono se il regalo è nuovo o usato (a meno che non sia rotto!). Noi non ci pensiamo, ma attraverso i giocattoli trasferiamo la gran parte degli stereotipi legati ad una errata cultura di genere: se sei femminuccia ti regaliamo la bambolina, le pentoline, il vestitino rosa o, peggio ancora, la minitrousse (!!); se sei maschietto ti regaliamo giochi elettronici, automobiline o peggio giochi di combattimento per simulare la guerra.
Quanto agli ultimi ritrovati della tecnologia che lo faranno giocare a calcio, a tennis o a pallavolo... in casa, dinanzi alla tv tenendo degli aggeggi in mano per il gusto (idiota) di vedere il pupazzetto muoversi come noi... beh, saremmo mille volte più attenti a loro se li accompagnassimo una mattina in un parco per una passeggiata in bici o presso la scuola Zingarelli di Bari per visitare l'autobus a due piani nel quale i bambini (guidati da Sergio Scarcelli) si costruiscono giocattoli riutilizzando materiali o riciclandone altri. Se proprio volete strafare, poi, cercate di capire cosa ne sarà della loro scuola, dato che con il “dimensionamento scolastico”, previsto in finanziaria, tutti i comuni stanno procedendo proprio in questi giorni ad accorpare, dividere e chiudere scuole (che c'è la crisi e bisogna risparmiare).
Ci sono mille altri modi per vivere il Natale senza fare danni; per fare festa senza fare la festa all'ambiente o facendo in modo di non alimentare un mercato che calpesti la dignità di uomini donne e bambini dall'altra parte del globo.

Una breve serie di consigli per regali natalizi un po’ fuori dal comune.
Il primo è un’idea piuttosto semplice ma personale, un regalo per qualcuno cui si vuole bene. Possiamo scrivere un semplice (o elaborato) biglietto per dire ‘ti voglio bene e ti regalo mezz’ora del mio tempo per…’
Riparare qualcosa: sapete tenere in mano un ago? O un cacciavite? Se sapete che in casa di un amico c’è qualcosa da aggiustare, magari da tempo, questo sarà un bellissimo regalo.
Una manicure perfetta: ingredienti: acqua tiepida con il succo di un limone biologico, in cui immergere le mani per 5 minuti, poi un massaggio, lento e rilassante, in una salvietta di spugna, poi un velo di olio di mandorle dolci (alimentare, senza additivi) oppure olio extravergine di oliva. Accompagnamento: musica e una tazza di tè.

Insegnarti una ricetta: quale e quanto elaborata, lo sceglieremo insieme… Ingredienti di stagione e a km zero, accompagnati stavolta da un bicchiere di vino! Un esempio? Il menù natalizio vegan di cookaround.
Lavorare a maglia: ti insegno i punti, o a seguire gli schemi, se scegliete di dedicarvi a uncinetto o punto croce. Sottofondo di caffè al ginseng e lievi chiacchiere…
Revisionare l’auto nelle sue esigenze routinarie: Attenzione! Solo per utenti esperti, he he! Sottofondo: risate, quando tu esperto chiederai al meno esperto di indicarti le parti del motore…

lunedì 19 dicembre 2011

La dimensione Politica (dal basso) del DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO

 Sulla questione dimensionamento rete scolastica, la giunta comunale, il sindaco e soparattutto l'assessore alla pubblica istruzione Giovanni Saponaro, non stanno facendo una bella figura.
Non solo perchè con la delibera giunta (n. 137 del 22 novembre 2011) si è deciso di creare ad Altamura 8 istituti comprensivi senza valutare le conseguenze nefaste per il sistema scuola cittadino.
Non solo perchè con una decisione salomonica si è deciso dividere in 8 gruppi i 9600 alunni di infanzia, elementare e medie.  
Non solo perchè a questa decisioni si è arrivati senza l'opportuno e (fondamentale) coinvogimento di chi nella scuola ci vive e ci lavora.
Non soltanto perchè non ci si è resi conto che in un momento in cui ci si chiede di "stringere la cinghia", la soluzione finale deliberata dalla giunta dell'entroterra murgiano portava con sè delle spese per l'adeguamento strutturale in cui di questi tempi è bene non imbarcarsi.
Il motivo per cui la giunta comunale, e forse la classe dirigente altamurana (in senso lato) , esce sconfitta da questa storia è che tutti si sono ostinati a difendere la loro scelta nonostante folti gruppi di genitori evidenziassero a più riprese le contraddizioni insite in quel "disegno", nonostante le obiezioni in consiglio comunale 
E' stata questa "sordità" istituzionale che ha portato più di 100 tra genitori, insegnanti, cittadini a dare vita ad un eccezionale momento di confronto Politico lo scorso 15 dicembre 2011 in quello che era il mattatoio comunale (ora Laboratorio Urbano). 
Cento persone che riunite nel Comitato ScuolaBeneComune Altamura hanno analizzato le delibere, prospettato scenari, condiviso preoccupazioni e proposto soluzioni. 
Questa mattina il Comitato ScuolaBeneComune ha divulgato un documento (vedi sotto) e nel pomeriggio ha incontrato l'assessore regionale all'istruzione Alba Sasso. La proposta del Comitato è semplice, ma soprattutto è ispirata dal buon senso: dato che questo argomento è delicatissimo, dato che le "urgenze" ad Altamura riguardano soltanto 2 scuole (T. Fiore e Pacelli) il prossimo anno si potrebbe iniziare con la istituzione di 2 istituti comprensivi e intanto prendere tempo per ponderare bene eventuali altre soluzioni. 
Questione di buon senso e di ragionevolezza, in fondo stiamo parlando del futuro dei nostri figli, del nostro futuro.



 
All'attenzione di


Giunta Regione Puglia
Assessore all’istruzione Regione Puglia
Ufficio Scolastico Regionale
Ufficio Scolastico Provinciale
Sindaco della Città di Altamura
Giunta del comune di Altamura
Consiglio Comunale di Altamura



OGGETTO: dimensionamento rete scolastica nel comune di Altamura


I genitori, gli insengnanti e i cittadini, riuniti nell'assemblea pubblica cittadina del Comitato Scuola Bene Comune di Altamura il giorno 15 dicembre 2011, per discutere del piano di ordinamento scolastico ad Altamura,
Vista la Lg.111.2011 e la legge di stabiltà 2012
Vista la DGR 2410 del 21.11.2011
Vista la DGC n. 137 del 22.11.2011

CONDIDERATO che la delibera della Giunta Comunale di Altamura riguardante il dimensionamento scolastico prevede l'istituzione di n. 8 istituti comprensivi attraverso lo smembramento di fatto (anche con muri divisori) di istituti scolastici ben strutturati e ben dimensionati; in particolare, la scuola media P.Pio (741 alunni), la scuola media Mercadante (684 alunni), la scuola media O.Serena (650 alunni) ed il 2° Circolo Didattico, vengono divisi ed aggregati ad istituti comprensivi diversi e lontani tra loro;
CONSIDERATA la mancanza del rispetto di criteri della vicinorietà e di flussi “naturali” di alunni da un ordine di scuola all'altro;
CONSIDERATA la mancanza di un efficace coinvolgimento del personale della scuola e dei rappresentanti dei genitori;
CONSIDERATO che tale delibera non risponde alle Linee guida dettate dalla Giunta Regionale governo regionale nella deliberazione n. 2410 del 21.11.2011, dato che la stessa si è rivelata una mera operazione ragionieristica;
CONDIDERATO che le scuole a rischio autonomia (ai sensi del comma 5 del L.111/2011) sono due (medie T. Fiore e Pacelli)
CONSIDERATO che i 6 circoli didattici superano tutti abbondantemente i 1000 alunni;

ESPRIMONO VIVA PREOCCUPAZIONE per gli effetti negativi in merito all'autonomia degli istituti, alla continuità didattica, alla progettualità ed ai processi democratici che deriverebbero dall'attuazione della suddetta delibera comunale,

CHIEDONO
  • la revoca immediata della delibera n. 137 del 22.11.2011 della Giunta Comunale di Altamura (visto lo slittamento al 31 gennaio dei termini per la presentazione dei piani regionali); 
  • un incontro urgente con l'Assessore Regionale all'Istruzione;
PROPONGONO
  • la formazione di n. 2 istituti comprensivi, aggregando le due scuole sottodimensionate di cui sopra ai circoli didattici ad esse vicine:
  1. T. Fiore + 4° Circolo Didattico "S.G. Bosco";
  2. E. Pacelli + 5° Circolo Didattico "S.F.D'Assisi";
e la conservazione dell'autonomia per le altre Istituzioni scolastiche, almeno per l'a.s. 2012-2013 al fine di procedere con ragionevole “cautela” e “gradualità” nell’applicazione della suddetta legge anche in ragione del ricorso pendente presso la corte costituzionale e tenendo presente richiesta di moratoria avanzata dalla conferenza delle Regioni e delle provincie autonome del 28 ottobre 2011, prot. N.4741/C9ISTR;
  • di giungere ad ulteriori ipotesi di aggregazione nell'arco di un triennio tenendo presenti il principio della vicinorietà tra le scuole del territorio creando una rete di scuole omogenee tra di loro sia dal punto di vista geografico sia dal punto di vista dell’offerta formativa.

Il rispetto di tali criteri, condivisi dall'assembea, nonchè ispirati al buon senso, potrebbe anche sfociare nella formazione di 6 o 7 istituti comprensivi (a fronte degli 8 prospettati dalla delibera di giunta) con conseguente risparmio per le finanze pubbliche e senza l'aggravio di spese che deriverebbe dal necessario adeguamento strutturale degli istituti “divisi a metà”.

Altamura, 16.12.2011
Cordiali saluti
Il comitato ScuolaBeneComune di Altamura



venerdì 16 dicembre 2011

FOR(U)MAZIONE per l'acqua bene comune

FOR(U)MAZIONE.

Sabato 17 dicembre, dalle ore 16.30 alle 20.00
a Bari c/o Centro Culturale, Via Borelli, 32

(7 minuti a piedi dalla stazione, lato Via Capruzzi),

Si terrà un incontro di autoformazione
per capire:
  • perché il referendum non viene attuato
  • perché l’acquedotto pugliese è ancora una Società per Azioni

  • per agire e riuscire a:
- eliminare realmente il profitto dalla gestione dei servizi idrici
- trasformare realmente l’acquedotto pugliese società per azioni in un soggetto di diritto pubblico con partecipazione sociale

BASTA BUGIE! BASTA INERZIE!
La democrazia è una pratica che cammina su due gambe:
l’informazione e la parola!

Partecipa e invita a partecipare a FOR(U)MAZIONE
organizzato dal Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”,
e comunica la tua partecipazione al seguente indirizzo: segreteriareferendumacqua@gmail.com


Temi di approfondimento del primo incontro “FOR(U)MAZIONE” (12/12)
1.      SERVIZIO IDRICO IN ITALIA. Processi politici (e legislativi) che hanno portato al referendum e processi politici post-referendari.

2.      ATTUAZIONE SECONDO QUESITO REFERENDARIO. Approfondimento sul 7% (è davvero un costo come dice qualcuno?) e sulle possibili iniziative (politiche e giuridiche) da intraprendere per ridurre le bollette.

3. ACQUEDOTTO PUGLIESE. Processi politici che hanno portato alla Legge regionale, azioni e prospettive per una reale ripubblicizzazione.



--
Segreteria del Comitato Referendario Pugliese "2 SI per l'Acqua Bene Comune"

per ulteriori informazioni sulla campagna per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Puglia si invita a visitare il blog  www.lacquanonsivende.blogspot.com o il sito internet: www.benicomuni.org

per informazioni sulla campagna a livello nazionale, si invita a visitare il sito: www.acquabenecomune.org"

MAILING LIST.
Per iscriversi e cancellarsi dalla Mailing List è necessario inviare un messaggio a segreteriareferendumacqua@gmail.com, con il seguente oggetto: iscrizione mailing list, o cancellazione mailing list.

NEWS LETTER.
Per chi volesse, invece, ricevere solo notizie o informazioni sulle iniziative, invii un messaggio a segereteriareferendumacqua@gmail.com, con il seguente oggetto: iscrizione news letter.

Attenzione! A tutti gli iscritti alla mailing list, si chiede di utilizzare la mailing list solo per inviare messaggi di interesse generale.
Richieste di informazioni e simili devono essere inviate esclusivamente a: segreteriareferendumacqua@gmail.com.


Grazie per la collaborazione.

giovedì 15 dicembre 2011

CHE NE SARA' DELLE SCUOLE AD ALTAMURA?


Oggi presso il laboratorio urbano Port'Alba alle 18.30 l'associazione Solidarietà e Scuolabenecomune Altamura ha organizzato un'assemblea cittadina per discutere del futuro delle scuole altamurane:

- per capire cosa comporta la delibera della giunta comunale dello scorso 22/11/11 che porta ad 8 istituti le scuole di Altamura (contro gli attuali 11) e lo fa mediante meri calcoli numerici, spaccando in due alcune scuole medie ed accorpando asili, elementari e medie in mega-istituti da oltre 1200 alunni tra i 4 e i 14 anni.
- per far incontrare genitori, insegnanti e le posizioni di tutti i cittadini che hanno a cuore il futuro scuola nella nostra città: LA SCUOLA. 

COSA: Assemblea cittadina
DOVE: Laboratorio Urbano PORT'ALBA (accanto a S.Agostino)
QUANDO: oggi 15.12.2011 ore 18,30

martedì 13 dicembre 2011

La puglia è una sola?


Per chi si è perso l'incontro è disponibile il video integrale della serata.


L'incontro con PAUL CONNETT a Modugno venerdì 9 dicembre 2011 è stato un successo. Per l'occasione, promossa dal medico Agostino Di Ciaula, sono confluite delegazioni di associazioni e cittadini attivi DA TUTTA LA REGIONE. Presenti più di 200 persone tra le quali alcuni amministratori (davvero pochi però). Quelli di Modugno, invece, c'erano  tutti e con il sindaco hanno assunto l'impegno ad aderire a Rifiuti Zero. 
Paul Connett con la sua inconfondibile verve ha esordito urlando "IN PUGLIA YOU DON'T HAVE A GOOD POLITICAL LEADERSHIP", che la Puglia è sottoposta ad uno strano ricatto che avvantaggia l'industria dell'incenerimento a scapito degli agricoltori e dei cittadini. Tutto ciò "Non ha senso, quando il prezzo delle materie prime seconde cresce di giorno in giorno, bruciare carta e plastica e CDR negli inceneritori della Marcegaglia e/o nei cementifici".
Ricordiamo che ad oggi sono 7 gli inceneritori autorizzati in Puglia.
Subito dopo CONNETT è stato Rossano Ercolini della Rete Nazionale Rifiuti Zero a rincarare la dose affermando che "la Puglia di Vendola, progressista, avanzata è una grande sola nel momento in cui si predica bene e si razzola molto male". 
 Fondamentale dunque, per uscire da quel "miserabile" 18% di raccolta differenziata che caratterizza la regione del leader di Sinistra, Ecologia (?!) e Libertà è l'impegno dei cittadini che i politici devono tornare ad ascoltare.
I vari comitati locali hanno testimoniato le loro lotte sui territori per difendersi dalle scelte scellerati degli amministratori locali e per promuovere  affermazione dei "10 Passi verso Rifiuti Zero" spiegati da Connett. Tra i comitati, quello di Modugno che ha approfittato per condividere la "buona notizia" riguardante la definitiva sconfitta del previsto inceneritore Marcegaglia proprio a Modugno. Il 10 dicembre è stato dedicato ad una manifestazione contro l'inceneritore Marcegaglia che in Puglia possiede anche l'inceneritore di Massafra (TA) precisamente vicino a Cerignola in località Borgo TRESSANTI.

giovedì 8 dicembre 2011

I DRITTI E I DIRITTI


«L’amministrazione comunale conferma piena fiducia nell’operato della magistratura, mantenendo comunque alta l’attenzione sugli sviluppi dell’indagine, al fine di potere tempestivamente tutelare i propri diritti» 
(comunicato stampa del sindaco del comune di Altamura
  
ARTICOLO 101 della COSTITUZIONE 
La giustizia è amministrata nel nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge.


A leggere l'ermetico comunicato diramato dal sindaco di Altamura viene da chiedersi quale sia la differenza tra i diritti dell'amministrazione e i diritti del popolo nel nome del quale agiscono i magistrati. 
Sindaco e giunta in questo momento non ci hanno fatto una bella figura per TRE motivi: in un momento così non puoi non essere preparato ad affrontare chi cerca di dare notizie; a questo momento ci si è arrivati non perdendo mai l'occasione di minimizzare quanto accadeva nella nostra città; le uniche parole che si leggono sulla stampa sono quelle di chi da molti viene indicato come il "VERO SINDACO", cioè Pasquale Lomurno (leggi le sue dichiarazioni sulla Gazzetta del mezzogiorno):
«Si fa presto a parlare di mafia e di scenario mafioso o di contiguità della politica, ma ho l’impressione che si stia esagerando», dice Pasquale Lomurno, democristiano da sempre, sulla scena da 35 anni, sino a pochi mesi fa capo di gabinetto del sindaco. «Questa - aggiunge - è una città che si sta impoverendo. Qui ogni giorno c’è qualcuno che minaccia di impiccarsi. C’è una grandissima pressione. E qualche volta le minacce arrivano anche dagli ex detenuti come quel Regina che si è rivolto a Dambrosio e al sindaco per ottenere un lavoro. Ma dov’è la contiguità? Qui è materia di ogni giorno avere a che fare con queste richieste»
A noi non sembra affatto che sia "presto". Ci sembra al contrario che a parlare di mafia ci siamo arrivati molto tardi. Un anno fa contestavamo gli elogi preoccupanti a Bartolo Dambrosio e le varie dichiarazioni sul suo essere/sembrare una brava persona (leggi qui). Oggi ci sembra altrettanto grave minimizzare le indagini come se un'inchiesta condotta dall'antimafia possa essere ridotta ad una mera "esagerazione" o ad un fraintendimento dei rapporti tra criminalità e potere politico.
Chi si è anche solo affacciato agli uffici dei servizi sociali di Altamura o anche alla porta del sindaco nel giorno di ricevimento sa bene che le richieste di assistenza o di un lavoro possono anche essere espresse con una veemenza che rasenta la minaccia e che a "chiedere" non sono sempre persone irreprensibili. Ma non sono queste "richieste" l'oggetto dell'inchiesta dell'antimafia.
Qui si parla di rapporti tra imprenditori, politici e criminalità mafiosa, con il coinvolgimento di membri delle forze dell'ordine e di professionisti (insomma tutti tranne che gli "impoveriti" della nostra citta).
Se l'amministrazione vuole (ri)conquistare la fiducia dei cittadini servono parole ben diverse e, soprattutto, servono FATTI.

mercoledì 7 dicembre 2011

L'Alta Mafia nell'Alta Murgia



Prosegue l'inchiesta sulla Mafia dell'Alta Murgia condotta dalla pm della Direzione distrettuale antimafia Desirèe Digeronimo. Si arricchisce il numero degli indagati tra i quali ci sono nomi illustri della politica altamurana e anche appartenenti alle nostre forze dell'ordine.
Certo sono semplici indagati, la cui posizione potrebbe anche risultare "penalmente non rilevante" ma quale quadro della nostra città ci regala questo elenco di nomi? Quale fiducia nelle istituzioni ci restituisce?
Ci sono intrecci di cui cogliamo solo alcuni "nodi" e che collegano sangue, soldi, politici e imprese in un abbraccio da cui nessuno di noi può dirsi estraneo.
Leggere il nome di Vito Zaccaria, per esempio, non è fonte di preoccupazione solo per quanti lo hanno votato o scelto come assessore ma anche per chi non condivide le sue posizioni politiche perché era l'assessore all'urbanistica del nostro comune, un settore importantissimo per la nostra città. Aveva in mano interessi enormi da contemperare nella adozione dei provvedimenti: come frenare il sospetto che alcuni di tali atti possano essere illegittimi???
Se il comandante della stazione dei Carabinieri, Logiudice, viene indagato e posto agli arresti domiciliari, quale fiducia possono riporre i cittadini onesti che, ad esempio, vogliono denunciare un'estorsione???
Queste notizie non sono "buone" per nessuno.
Se cade una giunta la parte politica avversa può festeggiare.
Se esponenti politici (e membri delle forze dell'ordine!) vengono indagati dall'antimafia è tutta la città a doversi vestire a lutto, perché tutti abbiamo perso.

Gli indagati, come rende noto anche un comunicato della Procura della Repubblica, sono Giuseppe Antonio Colonna, Vincenzo Crapuzzi, l'ormai defunto Bartolomeo Dambrosio (ucciso a settembre dell'anno scorso mentre faceva jogging sulla Murgia) e suo fratello Mario, Biagio Genco (scomparso cinque anni fa, forse vittima di lupara bianca), Vincenzo Laterza (collaboratore di giustizia), Vincenzo Scalera. E poi ancora  l’avvocato Vincenzo Siani, Giuseppe Bruno, l’ex assessore comunale all’Urbanistica (fino a pochi mesi fa), nonche' avvocato, Vito Zaccaria, l’imprenditore Mario Clemente, il maresciallo dei carabinieri Nicola Logiudice, il carabiniere Massimo Carotenuto e Domenico Cicirelli.
La pm Desiree Digeronimo aveva chiesto la custodia cautelare per tutti, ma il giudice per le indagini preliminari Vito Fanizzi ha concesso l’arresto in carcere solamente per Mario Dambrosio e Giuseppe Colonna, mentre e’ stato posto ai domiciliari il maresciallo Logiudice, comandante della Stazione dei carabinieri di Altamura, in servizio nella cittadina da molti anni.
fonte: Altamuralife
 Leggi anche
Altamura, intrecci tra mafia e politica. Quattordici indagati, due i carabinieri (Corriere del Mezzogiorno)
Mafia, tre arresti ad Altamura, anche sottufficiale dell'arma (Gazzetta del Mezzogiorno)
Mafia e politica Terremoto ad Altamura (La Repubblica Bari)
Altamura, tra politici e mafiosi (Barisera)

venerdì 2 dicembre 2011

QUANTO SEI COMPLICE DELLO SFACELO FINANZIARIO e DEL DEBITO ECOLOGICO?


Watch live streaming video from altreconomiaTv at livestream.com

Non sono tanti coloro che realizzano che le Banche e le grosse società finanziarie sono la causa del disastro che dalla realtà virtuale dei mercati finanziari sta pian piano arrivando a palesarsi in modo crudo e pesante nella vita reale di molti di noi.
Sono in pochi coloro che vedono una relazione tra quanto sopra ed i propri risparmi affidati al primo "amico" che magari è costretto a proporti dei "prodotti" per non lasciare improduttivi i soldi sul conto corrente.
Sono ancora meno quelli che decidono di non essere complici di questo assurdo sistema, si recano in banca per informarsi su DOVE VANNO I PROPRI SOLDI per poi dire 
NON CON I MIEI SOLDI. 
Anche tu lo faresti se ne sapessi di più!


Oggi si scommette sui prezzi del cibo e delle materie prime mentre oltre un miliardo di persone nel mondo soffre la fame. La finanza si muove sfruttando i paradisi fiscali per aggirare ogni regola e normativa. Sempre più transazioni avvengono al di fuori delle borse valori fuori da qualunque regolamentazione e trasparenza. Le grandi banche realizzano operazioni eludendo i controlli internazionali, la maggior parte dei derivati sono scambiati al di fuori delle borse ufficiali, questi mercati paralleli sono talmente poco trasparenti che si fa fatica anche a stimare la quantità o il valore dei titoli circolanti.
E' una finanza totalmente scollegata dalla realtà.

Altreconomia e Banca Popolare Etica sono i promotori di un incontro svoltosi oggi venerdì 2 dicembre 2011 e trasmesso in rete sul sito www.altreconomia.it. Il titolo dell'incontro è “NON CON I MIEI SOLDI” e ad intervistare il presidente di Banca Etica, c'erano Pietro Raitano (direttore di Altreconomia), Elio Silva (giornalista del Sole 24 Ore), Paolo Biondani (giornalista de L'Espresso). Tema dell'intervista: la crisi e le opportunità dell'attuale momento economico.

Durante la crisi finanziaria gli Stati sono intervenuti per salvare le banche trasferendo l'eccesso di debiti dai “big” della finanza al pubblico.

Nonostante questo, gli Stati stanno subendo ora l'attacco speculativo di quegli stessi big della finanza. Mentre cioè i cittadini sono chiamati a ulteriori sacrifici, la speculazione è ripartita a pieno ritmo e le lobby finanziarie lavorano per diluire o bloccare qualsiasi tentativo di riforma o regolamentazione. La politica sembra totalmente succube dei mercati finanziari.

Il sistema finanziario ci costringe a tali sacrifici è oggi messo pesantemente in discussione, ma non si intravede ancora una nuova regolamentazione capace di arginarne gli eccessi.

Eppure esiste anche un'altra finanza, mutualistica, autogestita, eticamente orientata. E' uno strumento ideato da un movimento di nicchia che ormai quasi 30 anni fa intuì le potenzialità della collaborazione applicata al mondo del credito. Da quel movimento nacque una Banca popolare Etica, un caso unico in Europa di azienda di credito nata dal basso e completamente dedicata all'economia reale. Oggi Banca Etica ha 12 anni, 16 filiali e tanta esperienza.

E dimostra che l'altra finanza non è un'utopia e può essere una buona pratica da imitare: un capitale sociale ormai prossimo ai 35 milioni di euro e 721.695.000 di euro prestati a imprese sociali e di tutela dell'ambiente. Banca Etica è anche attiva nel campo dei fondi etici con la controllata Etica Sgr e in quello della ricerca con la Fondazione Responsabilità Etica e il Centro Studi La Costigliola. È attiva nel campo dei nuovi media con Zoes ed è socia fondatrice delle reti di Sefea (società finanziaria europea) e Febea (federazione della banche alternative europee).

Sarà possibile intervenire in diretta dalla chat di livestream, oppure collegandosi suwww.twitter.com/altreconomia

mercoledì 30 novembre 2011

DIMENSIONAMENTO e DIS ORDINAMENTO SCOLASTICO MADE IN ALTAMURA



Sulla vicenda del dimensionamento della rete scolatica altamurana si sta giocando un'altra brutta pagina della politica locale.
Qualche giorno fa, in un post su ilgrillaio.blogspot.com (ALTAMURA E LA SCUOLA A PEZZI), avevamo denunciato la "strana" decisione dei nostri amministratori di passare nel giro di pochi mesi da un sistema scolastico con 6 Circoli Didattici e 5 scuole medie ad uno che prevede 8 Istituti Comprensivi. Nel post avevamo evidenziato come le delibere (2 nel giro di una settimana) non fossero state condivise con i soggetti interessati (come prevede la delibera di giunta regionale).
Sindaco e Assessori (in primis Saponaro) si sono limitati ad incontrare i dirigenti scolastici (9 persone) che hanno fatto alcune proposte di "accorpamenti" (parere non vincolante).
PROBLEMA n. 1
Perchè al comune non hanno fatto in modo (magari con un comunicato stampa) che ad un argomento così delicato, che coinvolge migliaia di famiglie altamurane, fosse data la giusta risonanza mediatica? Chi, più dei genitori, è chiamato in causa quando si tratta di decidere sul futuro della scuola?

>Oggi apprendiamo che Sindaco Stacca e giunta non avrebbero condiviso questa importante decisione nemmeno con i consiglieri comunali vicini alla stessa maggioranza (vedi qui).

PROBLEMA n. 2
Nell'era di internet, cellulari, skype, facebook... di cosa abbisognano al comune per una comunicazione efficace?

Intanto la notizia che l'anno prossimo l'assetto delle scuole elementari e medie sarà stravolto, inizia a fare il giro del paese. I genitori iniziano ad autoconvocarsi in assemblee, parlano con i docenti, coinvolgono altri genitori. 
Il comune si è affrettato a divulgare un comunicato in cui proclama: 
"Il dimensionamento scolastico è obbligatorio per legge (L.111/2011, ndb) e prevede l'accorpamento in Istituti Comprensivi."
E questo è vero, ma dato che la Regione Puglia ed altre regioni hanno impugnato la legge 110/2011, e dato che la stessa Regione dà la possibilità ai comuni di adeguarsi in 3 anni, sorge il 
PROBLEMA n.3
Perchè il nostro sindaco e i nostri assessori (Saponaro) hanno voluto essere più realisti del re? PERCHE' decidere "in anticipo" in base ad una legge che potrebbe essere dichiarata incostituzionale dalla Consulta?
Oggi sull'emittente locale Canale2 sono andate in onda diverse interviste sull'argomento, ma anche da queste viene fuori un quadro parziale di quanto sta accadendo: sono stati ascoltati, infatti, coloro che di fatto hanno proposto (dirigenti)  e preso (amministratori) questa decisione.
Nessuno degli intervistati ha messo in luce i disagi che si verificheranno nelle scuole SPACCATE a metà.
Nessuno di questi sembra porsi il problema della progettualità trasversale in atto nonchè della continuità didattica che verrebbe messa in discussione nelle tre scuole "sfigate" e non solo.
PROBLEMA n.4 (complesso)
Come fa un dirigente a seguire opportunamente 3-4 plessi scolastici?
Dato che l'ubiquità è da escludere, chi ne fa le veci? I docenti vicari?  E se è così quali ripercussioni avrà tutto questo sulla didattica?
Nelle scuole divise come si divideranno i laboratori? Come si dividerà la palestra? A chi toccherà la biblioteca? Testa o croce?


martedì 29 novembre 2011

Rifiuti, Altamura al bivio. E la Puglia cosa sceglie?


(fonte: Altreconomia.it)

A poco più di due mesi dalla scadenza del contratto con la Tradeco, ad Altamura ancora non c'è traccia del Bando di Gara per il nuovo affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti. In Puglia da qualche anno, però, qualcosa ha iniziato a muoversi. Si tratta del movimento RIFIUTI ZERO PUGLIA che ha chiamato a raccolta associazioni ed amministratori pugliesi per discutere di come approcciare il tema partendo dal concetto che RIDURRE I RIFIUTI è l'unica soluzione.

L'apputamento è il prossimo 9 dicembre 2011 ore 17,30
all'ITC Tommaso Fiore
Via Padre Annibale Maria di Francia 4
Modugno (BA)
Ospiti d'onore il prof. PAUL CONNET (Professor of Chemistry St.Lawrence University, NY, USA), ideatore della strategia "zero rifiuti" e ROSSANO ERCOLINI, coordinatore del “centro ricerca rifiuti zero” del comune di Capannori (Lucca) e referente della rete italiana dei comuni virtuosi. Coordina il dott. Agostino di Ciaula (vedi questo video)
Mai come in questo momento è necessario decidere qual è il futuro che vogliamo per la nostra Terra (pianeta), per la nostra terra (la Puglia), per i nostri figli. 
La responsabiltà dei nostri amministratori è grandissima e non vanno lasciati soli.
Non pensate che sia un problema di destra o di sinistra. NON POSSIAMO DELEGARE IL NOSTRO FUTURO.
E LA REGIONE PUGLIA COSA SCEGLIE?

Rifiuti, la Puglia sceglie la via dell'incenerimento

La gestione del ciclo fondata sulla trasformazione dei rifiuti solidi urbani in combustibile da rifiuti. La differenziata è ferma al 18%

L'inchiesta sul numero di dicembre di Altreconomia




































In occasione della terza edizione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, in programma dal 19 al 27 novembre 2011, Altreconomia anticipa i contenuti di un reportage sui rifiuti pugliesi, in uscita sul numero di dicembre della rivista.
La Puglia ha scelto di “investire” sul ciclo dei rifiuti, non per ridurli ma per bruciarli. Mentre la raccolta differenziata langue sotto il 20 per cento (18,01% il dato medio nel 2011), sono quasi ultimati i lavori per la realizzazione dei 6 impianti che trasformeranno i rifiuti solidi urbani in combustibile da rifiuti (Cdr).
Sono tutti realizzati da Cogeam, società partecipata dal gruppo Marcegaglia, e saranno in grado di trattare quasi 900mila tonnellate di rifiuti, trasformati in circa 400mila t di Cdr. 

Tra i rifiuti solidi urbani e il combustibile da rifiuti, però, una differenza sostanziale: il Cdr, a differenza dei rifiuti urbani, è un rifiuto speciale, con codice Cer 191210, da “valorizzare” all'interno di un impianto di incenerimento.  
In Puglia, però, l'unico inceneritore adatto attivo è a Massafra (in provincia di Taranto), ed è gestito da Appia Energy, gruppo Marcegaglia. Può accogliere un massimo di 25mila tonnellate.
Altre 98mila finiranno nell'inceneritore che Eta spa (sempre gruppo Marcegaglia) sta costruendo nelle campagna tra Manfredonia e Cerignola (Fg), in mezzo ai campi di carciofi, grazie anche ad un contributo pubblico di 15 milioni di euro. 
Ma questi due impianti non bastano. Il cantiere del terzo, a Modugno (Ba), è sotto sequestro giudiziario. 
Lo smaltimento del Cdr, così, chiama in causa anche i cementifici, nei cui forni -come raccontiamo nel libro Le conseguenze del cemento (Luca Martinelli, Altreconomia, 2011)- il Cdr prende il posto del carbone o del pet-coke. Questi impianti si trasformano, secondo la definizione di legge, in co-inceneritori. Lo è già quello di Barletta (Bat), gestito da Buzzi Unicem. ATaranto, invece, lo sta diventando l'impianto Cementir (gruppo Caltagirone), che grazie anche a fondi Bei (Banca europea d'investimenti)sta trasformando l'impianto per renderlo in grado di “accogliere” i rifiuti.
Questo “sistema”, frutto di una gestione commissariale iniziata nel 1994, funziona solo se i cittadini pugliesi continuano a produrre rifiuti: per questo siamo stati a Conversano e Mola di Bari, due dei 21 Comuni del bacino BA5. Obbligati, per legge, a conferire a Cogeam almeno 470 tonnellate di rifiuti al giorno. Ogni tonnellata frutterà 125,76 euro a Cogeam, 21,5 milioni di euro all'anno.
Qui i cittadini, il 19 agosto scorso, sono scesi in piazza portando cartelli che dicevano: “Contro l'obbligo di produrre rifiuti”. 
Foto di Luca Martinelli e Paolo Edison Petrosillo

Per interviste con l'autore, potete contattare: Luca Martinelli - redazione Altreconomia - tel: 02-89.91.98.90 - Cell.: 349-86.86.815

Altreconomia è l’editore che dal 1999 racconta, con la rivista mensile e i suoi libri le iniziative più coraggiose di un’economia nuova e solidale, fondata sulle relazioni, il rispetto dell’ambiente e delle persone, la forza della società civile. 
Altreconomia
 è un caso unico d’informazione indipendente, senza finanziamenti pubblici e senza padroni. L’editore, il consorzio Altra Economia è infatti una cooperativa, formata da 510 soci, in gran parte lettori, persone e realtà vicine all’economia solidale. Una nuova chiave di lettura della realtà.  La redazione è in Corso Lodi 47, a Milano Tel. 02.89.91.98.90 - fax 02.54.01.96.55 - www.altreconomia.it

lunedì 28 novembre 2011

IO MI RIFIUTO, TU TI RIFIUTI... LA TERRA RINGRAZIA


Grande successo, ieri sera per "IO MI RIFIUTO" serata di teatro-forum organizzata da "Circus in Fabula" in occasione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Tantissima la gente che ha partecipato all'iniziativa svoltasi nei locali del Laboratorio Urbano Giovanile PORTALBA, interagendo attivamente con i protagonisti della rappresentazione tetrale. Obiettivo della serata era "sensibilizzare la cittadinanza a tematiche e situazioni a lei cara, come quella dei rifiuti, attraverso una soluzione che potesse essere allo stesso tempo incisiva, diretta ed efficace" come il teatro. Diverse le associazioni che hanno allestito stand nel Laboratorio Urbano, tutte impegnate a diverso titolo nella salvaguardia del nostro più grande BENE COMUNE: la Terra.
Il meetUp ilGrillaio ha "messo in scena" il decalogo per la RIDUZIONE DEI RIFIUTI. 
Quando si parla di corretta gestione dei rifiuti, quasi sempre si pensa alla RACCOLTA DIFFERENZIATA (e in piccola parte è giusto). Questo approccio però non considera una cosa fondamentale (PAUL CONNETT il 16 gennaio 2011 fu chiarissimo):
"Il rifiuto è la prova che stiamo sbagliando qualcosa. Con le discariche non facciamo altro che SOTTERRARE LA PROVA. Con gli inceneritori BRUCIAMO LA PROVA."
L'unica vera soluzione è:
RIDURRE LA PRODUZIONE DI RIFIUTI fino ad arrivare a.... RIFIUTI ZERO!

Il primo passo è prendere coscienza del fatto che noi (nord del mondo) CONSUMIAMO TROPPO. Non parliamo di soldi: 
  • produciamo troppo cibo, per il quale consumiamo troppa ACQUA, troppi FERTILIZZANTI, troppi pesticidi (leggi troppo petrolio);
  • produciamo troppe cose, troppi vestiti, troppe auto, troppi giocattoli, troppi cellulari; 
  • produciamo (ciò che è peggio) tutto ciò nel modo più INSOSTENIBILE per la nostra cara Terra (per rifletterti un po' su, date un'occhiata al video sotto);
  • arriviamo a rendere INSOSTENIBILE anche un gesto semplicissimo qual è BERE un BICCHIERE d'ACQUA (se quell'acqua è stata imbottigliata a 1000 km di distanza, attraversa in autostrada tutta l'Italia e ci viene venduta in una bottiglia di plastica che ha impiegato 15 litri di acqua oltre che petrolio)
Dopo aver prodotto, il problema è far acquistare sempre più merce. Bene, è a questo punto che intervengono due strumenti POTENTISSIMI ideati apposta: MODE e PUBBLICITA'
Le mode e la pubblicità sono il catalizzatore di questa pazzia globale.
Un numero per rendere l'idea:

All'età di 16 anni i ragazzi di oggi 
hanno già guardato oltre 350.000 spot pubblicitari
(Paul Hawkeni, The Ecology of Commerce)

E la cosa peggiore è che la malattia ci viene propinata come la cura.







sabato 26 novembre 2011

ALTAMURA E LA SCUOLA A PEZZI


Il Natale è vicino. E' il tempo di pettole, cartellate e di... pasticcio. 
Il pasticcio di cui vi parliamo oggi, però, è un altro.
In questi giorni, tra comune e regione, si programma il prossimo anno scolastico. Alunni e genitori altamurani avranno una brutta sorpresa il prossimo anno scolastico: potrebbero recarsi nello stesso plesso ed accorgersi di non appartenere più allo stesso istituto comprensivo: dirigenti diversi, docenti diversi, bidelli diversi. Tutto questo in nome di una "razionalizzazione" che di razionale sembra avere poco.
Infatti qualche giorno fa (22/11/2011), nel silenzio assordante dei media locali (e non solo!) la giunta comunale di Altamura ha deliberato in materia di "DIMENSIONAMENTO RETE SCOLASTICA ANNO SCOLASTICO 2012/2013". Il sindaco Stacca M. e i suoi 8 assessori Centonze G., Fiore F., Marroccoli G., Disabato G., Genco P., Pallotta G., Petronelli R. e l'ass. alla Pubblica Istruzione Giovanni Saponaro) hanno deliberato che ad Altamura “...per garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione, a decorrere dall’a.s. 2011/12, la scuola dell'infanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado sono aggregate in (n. 8) istituti comprensivi". 
Ma dov'è la fregatura?


Ad Altamura accade che PER UNIRE, SI DIVIDE.
Infatti leggendo la delibera di giunta n.127 del 15 novembre 2011 (modificata solo una settimana dopo con la n. 137 del 22-11-2011) ci si accorge che alcune scuole saranno divise a metà.
Le scuole "sfigate", quelle tagliate in due come un cocomero sono 
la scuola media "Padre Pio" (metà con l'Aldo Moro e metà con la Don Milani), 
la scuola media "Ottavio Serena" (metà con la Roncalli l'altra metà con la Pacelli) e 
la scuola media "Mercadante"

La giunta con questa delibera si è di fatto adeguata alla L. 111/2011 recepita a sua volta dalla giunta regionale ( delibera n. 2410 del 02-11-11). L'obiettivo è ottimizzare il sistema, che in Italia significa soltanto una cosa: tagliare!
L'idea, dal punto di vista contabile non fa una grinza: se unisci un circolo didattico e una scuola media in un unico istituto comprensivo con almeno 1000 alunni i risparmi sono molteplici:
- hai bisogno di meno dirigenti (in compenso i rimanenti guadagneranno di più);
- risparmi sui docenti e sui bidelli.


Per legge, un Istituto potrrà essere autonomo soltanto se avrà 1.000 iscrizioni. Altrimenti salta il dirigente e il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (c.d. segretario) e la scuola piccola viene accorpata ad un'altra. 
In Puglia l'anno prossimo ci saranno quasi 200 scuole autonome in meno. 65 nella provincia di Bari. Ad Altamura sono 3 o 4.


Gli amministratori (soprattutto quelli locali) non dovrebbero limitarsi a tagliare e incollare numeri e nomi anche perchè la delibera della giunta pugliese è chiara:
"... il dimensionamento scolastico non può essere un puro dato numerico" ed invita i comuni a "concertare le proprie decisioni con le stesse scuole, i sindacati ed ogni soggetto intreressato" (p.e. i rappresentanti dei lavoratori e i genitori, ndr)". 
Ad Altamura questa concertazione c'è stata? La risposta è Nì! 

I dirigenti scolastici altamurani fanno pervenire al comune un documento con delle prosposte (leggi qui); è l'unico documento ufficiale anche perchè al 14 novembre, in tante scuole gli organi collegiali (soprattutto quelli aperti ai genitori) non si sono ancora riuniti.
Le proposte dei dirigenti sono:
  • A. formazione di n. 7 istituti comprensivi. 2 per il prossimo anno (T.Fiore + SG Bosco e Pacelli + S.Francesco d'Assisi); gli altri I.C. si formerebbero negli anni a seguire dato che ci sono 3 anni di tempo per adeguarsi alla normativa;
  • B. formazione di 8 istituti comprensivi che vengono fatti "a tavolino" spezzettando alcune scuole per metterne un pezzo da una parte e un pezzo dall'altra.
Di questa seconda soluzione (quella ad 8) gli stessi dirigenti scolastici esprimono le criticità, ma (chissà perchè?) la giunta decide proprio per la soluzione-spezzatino.
Il sindaco e la giunta altamurani, hanno una grossa responsabiltà in questa vicenda. In particolare l'ass.re alla P.I. Saponaro: è il suo campo, no? Perchè non si è opposto a quello che rischia di trasformarsi in un'altra spiacevole pagina di una amministrazione che non ascolta la gente?
Intanto il malcontento inizia a diffondersi man mano che la notizia inizia a varcare i confini delle scuole e degli uffici comunali.


Al documento dei dirigenti sono seguite le delibere degli organi collegiali del 5° circolo "San Francesco" e della scuola media "T.Fiore" (leggi qui). Mentre il personale della P.Pio e dell'Ottavio Serena cerca di opporsi allo smembramento che metterebbe in forse la continuità per il prossimo anno scolastico.


Finora, però, mancano all'appello gli alunni e le loro famiglie. Sono loro i veri protagonisti di questa triste vicenda, sono loro che pagheranno sulla loro pelle le conseguenze di queste azioni politiche dettate solo dalla voglia di far quadrare i conti anche a costo di un pasticcio che farà a pezzi la scuola italiana, la suola italiana e con essa il nostro futuro. Perchè è di questo stiamo parlando.
Ci auguriamo che una soluzione a questa vicenda possa arrivare dai nostri amministarori, magari ascoltando per davvero chi nella scuola ci va, ci lavora, ci manda i figli. 




venerdì 25 novembre 2011

IL 26 NOVEMBRE IN PIAZZA PER L’ACQUA, I BENI COMUNI E LA DEMOCRAZIA



IL 26 NOVEMBRE IN PIAZZA PER L’ACQUA, I BENI COMUNI E LA DEMOCRAZIA

PER IL RISPETTO DELL'ESITO REFERENDARIO, PER UN'USCITA ALTERNATIVA DALLA CRISI

Domani il popolo dell’acqua tornerà in piazza. Lo facciamo perché il 12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano ha votato per l’uscita dell’acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico.
Ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua continua a giacere nei cassetti delle commissioni parlamentari, gli enti locali - ad eccezione del Comune di Napoli - proseguono la gestione dei servizi idrici attraverso S.p.A. e nessun gestore ha tolto i profitti dalla tariffa.
Non solo. Con l’alibi della crisi e dei diktat della Banca Centrale Europea, il Governo Berlusconi ha rilanciato, attraverso l’art. 4 della manovra estiva successivamente rafforzato con la legge di stabilità, una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici locali, addirittura riproponendo il famigerato”Decreto Ronchi” abrogato dal referendum.
Gli stessi soggetti gestori e gli ATO non hanno finora proceduto all’elimininazione del profitto garantito dalle tariffe del servizio idrico, di fatto disconoscendo l'esito del secondo referendum e lo stesso pronunciamento della Corte Costituzionale chiaramente esplicitato nella sentenza di ammissibilità del quesito stesso.
L'ostinarsi a procedere lungo questa strada produce non solo una chiara lesione dei principi democratici, ma arriva a legittimare posizioni che non vogliono tener conto della volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno. Su questa base abbiamo chiesto un incontro al nuovo Presidente del Consiglio Monti, perché riteniamo che anche il nuovo esecutivo non può sottrarsi dal rispettare l'esito referendario.
Il popolo dell'acqua torna a riempire le strade di Roma per ribadire con forza che non ci sta a subire questo “vulnus” democratico e che, nonostante i grandi media abbiano tentato di far calare un silenzio assordante su questi temi, la spinta che ha portato al raggiungimento del quorum nei referendum di giugno non si è esaurita con essi.
Per questo, il movimento per l’acqua si prepara a lanciare la campagna nazionale “Obbedienza civile”, ovvero una campagna che, obbedendo al mandato del popolo italiano, produrrà in tutti i territori e con tutti i cittadini percorsi auto organizzati e collettivi di riduzione delle tariffe dell’acqua, secondo quanto stabilito dal voto referendario.
La manifestazione nazionale sarà anche l'occasione in cui rilanciare l’iniziativa per la ripubblicizzazione del servizio idrico, sia con azioni a sostegno della nostra legge di iniziativa popolare affinché sia discussa e approvata dal Parlamento, sia per avviare a livello territoriale la trasformazione in enti di diritto pubblico dei soggetti gestori privati ad oggi operanti, in particolare a partire dalle S.p.A. a totale capitale pubblico presenti in grandi città come Torino, Milano, Venezia, Palermo e altre ancora.
Quello che avviene per l’acqua è solo il paradigma di uno scenario più ampio dentro il quale si colloca la crisi globale. Un sistema insostenibile è giunto al capolinea. I poteri forti invece di prenderne atto invertendo la rotta, ne hanno deciso la prosecuzione, attraverso la continua restrizione del ruolo del pubblico a colpi di necessità imposte dalla riduzione del debito e dai patti di stabilità, la consegna dei beni comuni al mercato, tra cui la conoscenza e la cultura, lo smantellamento dei diritti del lavoro anche attraverso l'art. 8 della manovra estiva, la precarizzazione dell’intera società e la conseguente riduzione degli spazi di democrazia.
Un altro modello di società è necessario per l’intero pianeta e insieme proveremo a costruirlo anche nei prossimi appuntamenti internazionali, come la conferenza sui cambiamenti climatici di Durban di fine novembre e a Marsiglia nel Forum Alternativo Mondiale dell'acqua a Marzo 2012.
Indietro non si torna. Dalla crisi non si esce se non cambiando sistema, per vedere garantiti il benessere sociale, la tutela dei beni comuni e dell’ambiente, la fine della precarietà del lavoro e della vita delle persone, un futuro dignitoso e cooperativo per le nuove generazioni.


Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

martedì 22 novembre 2011

APRE TUTTO SFUSO!



Come si riducono i rifiuti?
Dieci sono i passi necessari, alcuni dei quali potranno essere mossi solo con il nuovo contratto di smaltimento dei rifiuti (separazione alla fonte, raccolta porta a porta, compostaggio, riciclaggio, incentivi economici alla riduzione), altri che richiedono una nuova politica industriale (centri di riutilizzo e riparazione, centro di ricerca e separazione dei residui, miglior design che riduca lo spreco di materiale) e altri ancora che possono essere fatti anche da ciascuno di noi.
Parliamo delle iniziative per la riduzione dei rifiuti che vanno dalle tasse sui sacchetti di plastica ai negozi in cui si possono fare acquisti "alla spina", senza imballaggio.
Finalmente anche ad Altamura questi acquisti "eco- compatibili" oltre che intelligenti si potranno fare con comodità: oggi apre per la prima volta "Tutto sfuso", il primo punto vendita del territorio che coniuga la proposta di produzioni biologiche locali a chilometri zero con la riduzione di rifiuti da imballaggio, ubicato ad Altamura in Via Santeramo n. 32.
Nei prossimi giorni seguirà un vero e proprio momento celebrativo per l’inaugurazione del punto vendita.
TUTTO SFUSO è stato selezionato tra i 19 progetti di comunicazione, informazione ed educazione allo sviluppo sostenibile selezionati dalla Regione Puglia (attraverso il CREA - Centro Regionale di Educazione Ambientale), nonché inserito tra le azioni validate che animeranno la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti dal 19 al 27 novembre.
Buon acquisto a tutti!





foto: Il Circolo delle Formiche - work in progress

lunedì 21 novembre 2011

IO MI RIFIUTO DI FARE RIFIUTI



E' appena cominciata la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (http://www.youtube.com/watch?v=kH-A-w5kJ8E).
La prevenzione è la prima cosa! Ce lo dice la natura (anche drammaticamente). Ce lo dicono i medici. Ce lo dicono le leggi.

Per l'occasione l
’associazione di Volontariato e Formazione Circus in Fabula realizzerà il 27 novembre alle 18.00, presso il Laboratorio Urbano Port'Alba un Teatro Forum intitolato “IO MI RIFIUTO”. L'evento è il risultato di un percorso formativo intitolato O.P.P.R.E.S.S.O. (Operare Per Promuovere Realtà Educative Scegliendo Strade Opportune) condotto attraverso il metodo del Teatro dell’Oppresso, che opera ai confini tra teatro, educazione, intervento sociale e politica.
Per favorire la discussione sulla tematica
Circus in Fabula ha invitato enti e associazioni sensibili alla tematica a prender parte all’evento, con la possibilità di allestire una postazione come punto informativo.
Ci sarà anche ilGrillaio che diffonderà materiale sulle buone pratiche verso i rifiuti zero, prima fra tutte l'uso dell'acqua di rubinetto.

Vi aspettiamo!

p.s. siamo in attesa dell'apertura di "Tutto sfuso" per cominciare a comprare senza imballaggi!