lunedì 30 dicembre 2013

Dal Movimento il Grillaio 10 passi quotidiani verso RifiutiZero

Con la fine dell'anno (2013) arriva il tempo di fare bilanci, con l'inizio del nuovo (2014) c'è da prendere impegni. Per i primi prendiamo ancora un giorno di tempo, per il nuovo anno invece possiamo già iniziare. L'anno che verrà sarà certamente un anno cruciale per la questione rifiuti e ognuno deve fare la propria parte per far rientrare il ciclo PRODUZIONE-CONSUMO all'interno dei limiti oggettivi (e superati da un pezzo) del Pianeta
GLI AMMINISTRATORI hanno l'obbligo di creare condizioni ottimali affinchè i cittadini possano ridurre la quantità di rifiuti prodotti e possano differenziare al massimo ciò di cui vogliono disfarsi.
I CITTADINI hanno il diritto di essere informati correttamente sulle conseguenze delle proprie scelte ed il dovere di impegnarsi ad adottare stili di vita più "leggeri" per la nostra terra (sotto qualche consiglio).  

 Scarica il PDF del volantino e attaccalo come un post-it al frigo di casa.
Le feste sono un bel test per capire quanto USA E GETTA stiamo gettando nel futuro dei nostri figli.


10 passi quotidiani
verso RifiutiZero

  1. Bevi ACQUA di RUBINETTO: è mediamente MIGLIORE di quella in BOTTIGLIA; procurati una BORRACCIA da riempire alle fontane pubbliche e da portare sempre con sé.
  1. MANGIA A IMPATTO ZERO: compra merce locale (guardando il luogo di produzione: non “prodotto per “ma “prodotto da”), scegli frutta, verdura, formaggi SENZA CONFEZIONE, prodotti sfusi o “alla spina”. Incontra i produttori: ne saranno felici e contribuirai a rinsaldare il legame con chi produce il cibo ed i beni necessari.
  1. BASTA BUSTA!: porta sempre con te una borsa per la spesa di stoffa o plastica durevole ed evita di ricorrere alla busta che finirà in discarica.
  1. AUTOPRODUZIONE: è importante (e divertente) imparare a “fare da sé” e produrre in casa conserve, sapone, detersivo, prodotti per l’igiene personale.
  1. NO ALL’USA E GETTA: evita imballaggi, vaschette in plastica o polistirolo, prodotti monodose o monouso. Meglio acquistare merce sfusa o alla spina, e NON preconfezionata.
  1. Non fare LA FESTA al PIANETA: quando organizzi/partecipi feste ed eventi, NON invitare l' “USA E GETTA” (specie piatti e bicchieri di plastica);
  1. VUOTO A RENDERE: Per le feste (e non solo) scegli bevande con vuoto a rendere, evita tetrapack e materiali accoppiati.
  1. RISPARMIA CARTA: limitane l’uso in casa e in ufficio, stampa solo se necessario e in modalità fronte-retro, riusa il retro dei fogli, sostituisci il tovagliolo di carta con quello di stoffa (una caccola non vale un albero!)
  1. CONSERVA E RIUTILIZZA carte da regalo, nastri di stoffa, scatole di cartone e tutto ciò che potrebbe servirti, oppure scambialo, vendilo, regalalo ad amici e conoscenti.
  1. Consuma con CRITERIO: Ogni volta che acquistati qualcosa chiediti se è davvero necessaria: meno consumi e meno rifiuti produci.


PERCHE' IL FUTURO E' NERO SE NON E' RIFIUTI ZERO

 ilGRILLAIO Altamura

sabato 28 dicembre 2013

A NATALE ARRIVA IL PROGETTO DELL'ARO BA4 per la gestione unitaria della raccolta dei rifiuti



Ai cittadini di Canberra (Australia) fu chiesto quanti rifiuti volessero gettare in discarica, questi risposero ZERO! A noi non solo non l'hanno chiesto, dobbiamo urlare per farci sentire.
A distanza di oltre un mese dalla sua prima assemblea, la Rete Rifiuti ZERO dell'ARO BA4 è la prova che la politica può ancora essere concepita come servizio alla collettività. La rete di associazioni promossa dal Movimento ilGrillaio di Altamura ha ottenuto già qualche risultato. 
Il più importante? Far parlare di qualcosa che si evolveva pericolosamente in silenzio (soprattutto per noi altamurani).

  comunicato stampa
A NATALE ARRIVA IL PROGETTO DELL'ARO BA4
Ora tocca alla befana. La Rete Rifiuti Zero dell'ARO BA4
chiede in dono meccanismi di partecipazione/controllo
unico vero strumento per accedere alle premialità regionali

Il progetto per la raccolta dei rifiuti nell'ARO BA4 approvato il 29 novembre 2013 è, da qualche giorno, finalmente pubblico e scaricabile dal sito dell'Unione dei Comuni (unionecomunialtamurgia.it). Sul documento ci riserviamo di dare un giudizio a breve.
Oggi possiamo ritenerci soddisfatti soprattutto per essere riusciti nel nostro primo intento: portare sotto i riflettori qualcosa che stava evolvendosi lontato da essi.
Pensare di otterenere buoni risultati con il c.d. “porta a porta” spinto, senza coinvolgere la gente (tutta) equivale a creare un gigante con i piedi d'argilla.
Valutiamo positivamente la volontà dei sindaci dell'ARO BA4 di voler passare ad un sistema di raccolta che elimini i cassonetti. Ora però agli stessi sindaci è richiesto di procedere con coraggio verso la realizzazione di quanto progettato senza tentennamenti.

COMPOSTAGGIO FRAZIONE UMIDA
Bisogna spendersi per la progettazione sistemi di trattamenteo della frazion umida (parliamo del 35-40% del totale) rendano davvero conveniente una differenziazione puntuale:
  1. favorire il compostaggio domestico (diffuso, poco impattante e a costo zero);
  2. progettare un impianto per la produzione di compost di qualità, che sia gestito dagli stessi comuni (NON COME ORA, A CARO PREZZO IN IMPIANTI PRIVATI);
A questo proposito vogliamo ricordare ai sindaci dell'ARO BA4 che lo stesso assessore regionale Nicastro (a margine di un incontro proprio da Altamura) ha lamentato la scarsa risposta dei comuni pugliesi ad avanzare proposte per la realizzazione di tali impianti. Nicastro ha parlato di 20 MLN di euro che la regione metterebbe a disposizione per tali progetti.

CENTRI DI RACCOLTA & CENTRI DI RIUSO
Per RIDURRE la produzione di rifiuti è l'impegno concreto da parte dei sindaci di Altamura, Gravina e Santeramo, in merito alla realizzazione di CENTRI PER IL RIUSO ED IL RICICLO all'interno delle c.d. Isole ecologiche (già progettare e finanziate dalla Regione). Questi devono diventare “laboratori” dove poter recuperare quanti più oggetti possibili prima di procerere a riciclarne i materiali.

PARTECIPAZIONE/CONTROLLO da parte dei cittadini
La carta dei servizi realizzata unitamente ad associazioni di cittadini è sicuramente un valido strumento, ma rischia di arrivare un po' tardi.
Ci chiediamo se sia possibile prevedere nel bando di gara (sempre più probabile, ormai) l'obbligo di presentazione del certificato antimafia per le imprese concorrenti o quantomeno prevedere punteggi maggiori per quelle aziende che dimostrino di non essere in odore di mafia (attraverso la presentazione di adeguata documentazione). Inoltre sarebbe cosa buona e giusta (ed economicamente vantaggiosa) evidare contratti troppo vantagiosi per le aziente e poco per i cittadini, magari partendo da UNA DURATA DEL CONRATTO di max 5 anni.
Tutto questo passa attraverso una partecipazione (che non sia soltanto consultiva) di gruppi di cittadini attivi all'interno dell'ARO. Sappiamo che non sono previsti, ma non sono nemmeno vietati.
Senza il coinvolgimento diretto dei cittadini sarà impossibile accedere alle premialità previste dalla Regione per i comuni virtuosi. Chi non comprende questo passaggio sarà responsabile dell'applicazione della “ECOTASSA” che si spera da giugno 2014 non veda ulteriori rinvii e diventi un vero pungolo per quelle amministrazioni che dormono.

Se sotto l'albero abbiamo trovato il progetto dell'ARO BA4, siamo fiduciosi che la Befana spingerà la presidenza dell'ARO (sindaco di Gravina, Valente) a dar seguito alla promessa di incontrarci subito dopo le feste per approfondire gli argomenti su esposti.

Perchè il futuro dell'ARO è nero, se non è RifiutiZero

RETE RIFIUTI ZERO AROBA4


Movimento ilGRILLAIO Altamura, Comitato RIFIUTI ZERO Altamura, Legambiente Santeramo, G.A.S. “Chiacchiereffrutt” Altamura, Ass. Circolo delle Formiche,
Comitato AcquaBeneComune Altamura, meetup Altamura 5 Stelle, Associazione Santeramo in Movimento, Movimento cittadino Aria Fresca Altamura, Legambiente Gravina in Puglia, Associazione Ross@ Altamura, Legambiente Altamura

sabato 21 dicembre 2013

Vendola e il DIRITTO IMMAGINATO

Alcuni giorni fa la Regione Puglia, l'AIP (Autorità Idrica Pugliese), l'ANCI Puglia e l'AQP SpA hanno firmato un protocollo d'intesa col quale si prevedono tariffe più basse per le famiglie bisognose. Fin qui tutto bene: bravi.
La "genialata" di Vendola e dei suoi, invece, sta nel far passare questa operazione come rispetto dell'esito referendaio. Nell'intervista(VEDI LINK), Vendola dichiara "... noi facciamo un'operazione che ha il significato di IMMAGINARE che l'acqua è un diritto...
non può essere un diritto dei ricchi, dev'essere un diritto di tutti...".
Noi lo chiamiamo BONUS ACQUA ed è uno di quei provvedimenti stile Social Card, lungi da quel diritto al minimo vitale (50 litri al giorno per l'OMS) cui la retorica del governatore fa riferimento. 
Siamo passati dal SOGNO all'IMMAGINAZIONE... 
Diffondiamo con piacere un comunicato del Comitato Pugliese AcquaBeneComune (del quale siamo parte) con la speranza di contribuire col nostro piccolo blog a diffondere la verità dei fatti.

comunicato stampa


Assistiamo allibiti all'ennesima mistificazione della realtà a proposito dell’applicazione dei risultati dei referendum sull'acqua del 12 e 13 Giugno 2011. In una nota diffusa da SeL, si sostiene che la giunta Vendola abbia infine rispettato l’esito referendario del 12 giugno 2011, abbassando le tariffe Aqp per le fasce più deboli. Notizia ribadita anche dal presidente Vendola in un’intervista.

Lodevole iniziativa, certamente. Ma cerchiamo di essere sinceri; ristabiliamo la verità: la remunerazione del capitale investito, abrogata dal secondo quesito referendario, non è mai stata cancellata ed è tutt'ora presente in tariffa: in pratica non è stato ancora, assolutamente rispettato l'esito referendario di 28 milioni di cittadini!  E un abbassamento di tariffa per le fasce più disagiate, seppur, ripetiamo, lodevole, non cancella nei fatti, il mancato rispetto dell'esito referendario del 2011.

Tutto ciò permette nei fatti la forma privatistica di Aqp, nascondendo ai cittadini il profondo indebitamento dell’acquedotto nei confronti degli istituti di credito (402 milioni di euro nel 2014).
Chiediamo perciò alla giunta Vendola e a tutte le forze politiche pugliesi di rispettare per davvero e una volta per tutte l’esito referendario, e di avviare ora, una reale ripubblicizzazione di Aqp. Allo stesso tempo, invitiamo i dirigenti regionali di SeL a cominciare finalmente a proporre e sostenere questa linea di ri-pubblicizzazione di Aqp e, in generale, di rispetto dei risultati referendari e di smetterla, quindi, di prendere in giro i cittadini pugliesi ed i loro elettori, mistificando le notizie, magari col solo scopo di riacquistare il consenso perso ultimamente, in altre vicende tristemente note, che parlano della negazione di un altro bene comune quale la salute. Risultato che non si può ottenere certo costruendo “narrazioni tossiche” e diffondendo menzogne.

Comitato Pugliese Acqua Bene Comune

lunedì 9 dicembre 2013

CONVOCHIAMO UN CONSIGLIO MONOTEMATICO STRAORDINARIO PER PROGETTARE INSIEME il FUTURO di ALTAMURA (verso RIFIUTI ZERO)

  

   
Noi del Movimento il Grillaio Altamura sappiamo bene la differenza che passa tra uno slogan e un'azione reale. Lo slogan lanciato in occasione della chiusura della raccolta firme per la LIP "RIFIUTI ZERO" è, utilissimo, d'effetto, facile da ricordare, accattivante come sottotitolo per un articolo, un post...
IL FUTURO E' NERO SE NON E' RIFIUTI ZERO
   Poi ci sono le iniziative concrete, quelle che muovono le persone, coinvolgono le istituzioni, smuovono coscienze di alcuni:
  • promuovere 2 incontri tra diverse realtà provenienti anche da comuni limitrofi e veder nascere la Rete RIFIUTI ZERO dell'ARO BA4;
  • presidiare attraverso la Rete RIFIUTI ZERO le assemblee dell'UNICAM e dell'ARO BA4 e cercare una interlocuzione con i sindaci e la presidenza di quest'ultimo;
  • far sentire la propria voce attraverso posts, comunicati, lettera aperte....
 Ora è il turno del nostro comune. Il nostro sindaco, Stacca, non può decidere per 70.000 come dovrà funzionare la gestione dei rifiuti ad Altamura nei prossimi lustri senza che vi sia un minimo di condivisione con chi questa gestione la pagherà. Se anche questa decisione fosse condivisa con personalità del calibro di Lillino Colonna, la riteniamo comunque una scorrettezza politica. 
Ecco perchè chiediamo a tutti i consiglieri di spendersi affinchè sia convocato un consiglio comunale monotematico sul tema FUTURO della gestione dei RIFIUTI per l'ARO BA4 e per Altamura.


Gent.mo Sindaco di Altamura
Dott. Mario Stacca

Gent.mo Presidente del Consiglio Comunale di Altamura
Nicola D’ambrosio

Gent.mi Consiglieri Comunali

COMUNE DI ALTAMURA


Oggetto: convocazione consiglio comunale strardinario/monotematico sul futuro della gestione rifiuti.

Con la presente si richiede alle SS.VV. la convocazione urgente del consiglio comunale, straordinario monotematico, al fine di favorire un dibattito pubblico tra le diverse forze politiche e con la partecipazione attiva dei cittadini sul tema della Gestione dei RIFIUTI ad Altamura.

Il movimento ilGrillaio, da sempre sensibile alle tematiche ambientali nonchè promotore della Rete RIFIUTI ZERO ARO BA4 composta da associazioni e comitati dei comuni dell’ARO BA4, con la suddetta iniziativa intende informare la cittadinanza altamurana sullo stato dei lavori all’interno dell’ARO BA4 i cui sindaci, lo scorso 29 novembre hanno approvato il progetto di gestione dei rifiuti ai sensi della legge Regionale 20 agosto 2012, n. 24. Sebbene presenti all’assemblea dell’ARO, non siamo stati messi a conoscenza dei contenuti del progetto.

Come ben sapete, nei mesi scorsi, in tutta italia si è conclusa la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare “RIFIUTI ZERO” che nella sola Altamura ha visto oltre 1400 cittadini firmatari. Tra i firmatari vi è lo stesso sindaco di Altamura e diversi consiglieri comunali oltre che tantissimi concittadini che ritengono IMPROCASTINABILE una svolta verso una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti cominciando dalla RIDUZIONE, finendo con un irrisorio conferimento in discarica, passando per il recupero/riutilizzo/riciclo di tutti i materiali.

Riteniamo, a tal fine, opportuno poter accedere ai documenti dell’ARO anche al fine di per poter contribuire nei modi che riterrete opportuno alla pianificazione del nostro/vostro futuro.

E' risaputo che il tema della gestione dei rifiuti è un terreno “molto scivoloso” su cui si innestano, in modo drammatico, questioni che vanno dalla devastazione di interi territori, al biocidio, passando per l’annientamento del diritto alla salute e gli enormi affari delle ecomafie.

Per quanto sopra RITENIAMO FONDAMENTALE la condivisione del progetto con i cittadini, i comitati, le associazioni e quale forma migliore di quella del consiglio comunale monotematico per farlo.

In attesa di un riscontro (che avremo l’accortezza di pubblicare), porgiamo distinti saluti.


Distinti saluti
Altamura li 02.12.13






 

venerdì 6 dicembre 2013

La Rete RIFIUTI ZERO chiede la pubblicazione progetto approvato dall'ARO: i cittadini devono sapere e poter partecipare alla progettazione del proprio futuro



La Rete RIFIUTI ZERO dell'ARO BA4 è torna a riunirsi. Lo scorso 4 dicembre eravamo più numerosi e più motivati. L'assemblea dell'ARO lo scorso 29 novembre ha approvaro il progetto di gestione dei rifiuri, ma ai cittadini al momento non è dato accedere a questo documento. Riteniamo fondamentale che il progetto approvato sia pubblicato e che i cittadini possano partecipare alla pianificazione del proprio futuro.
Per esempio, siamo proprio certi che ci siano solo 2 ipotesi di gestione?

Di seguito il comunicato stampa
 

Al Presidente dell'ARO BA4
Dott. Alesio Valente

Al vice-presidente dell'ARO BA4
Dott. Michele Dambrosio

Alla SEGRETERIA DELL'ARO BA4

e p.c. al
Sindaco di Altamura – Dott. Mario Stacca
Sindaco di Cassano Murge – Dott.ssa M.Pia Di Medio
Sindaco di Toritto – Avv. Michele Geronimo
Sindaco di Grumo Appula - Michele d'Atri
Sindaco di Poggiorsini – Dott. Ignazio Di Mauro

Ai consiglieri comunali del comuni dell'ARO BA4
AGLI ORGANI di STAMPA



Oggetto: richiesta urgente progetto tecnico gestione rifiuti ARO Ba4

I comitati, le associazioni, i circoli, i movimenti di cittadini appartenenti ai comuni dell'ARO BA4 tornati a riunirsi in ASSEMBLEA pubblica il giorno 4 dicembre 2013 ad Altamura, arricchendosi di nuove presenze e rafforzandosi con nuove competenze messe a disposizione del Bene Comune.

ESPRIMONO PREOCCUPAZIONE
per l'approvazione del progetto tecnico nella riunione del 29 novembre 2013 che non ha visto alcun passaggio che coinvolgesse gli utenti del servizio né, per Comuni come Altamura, non costituiti in Unione dei Comuni, il coinvolgimento del Consiglio Comunale, organo rappresentativo della diversità di opinioni espresse dai partiti e movimenti politici di una città;
per la fretta – determinata anche dalla volontà di non perdere le premialità previste dalla Regione Puglia – che, tuttavia, potrebbe indurre a decisioni non ponderate soprattutto ove non frutto di discussione con la cittadinanza ed i loro rappresentati.
CHIEDONO
alla presidenza dell'ARO Ba4 di avere copia del progetto approvato dallo stesso lo scorso 29 novembre al fine poter indicare punti critici e proporre soluzioni che vadano a beneficio dell'intera collettività;
a tutte le forze politiche dei Comuni componenti l'ARO di indire consigli comunali monotematici che prevedano la audizione delle associazioni e dei comitati impegnati sul tema;
ai componenti dell'ARO, di prevedere, in ogni caso, meccanismi di partecipazione degli utenti e dei cittadini al fine di monitorare e proporre modifiche migliorative (anche in corso di esecuzione del contratto) al servizio di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti. Tale previsione costituirebbe, a nostro avviso, anche un incentivo al rispetto delle regole poste per lo smaltimento dei rifiuti urbani coinvolgendo direttamente i cittadini.

SI TORNA A CHIEDERE
di tagliare fuori dall’affidamento del servizio la gestione dei centri comunali di raccolta multi materiale, già finanziati e ancora da realizzare (quattro in tutto), al fine di destinarli a Centri di riuso e recupero di beni e materiali.
rassicurazioni in ordine alla scelta del sistema del porta a porta;
garanzie sulla finalizzazione dei rifiuti (anche mediante un costante monitoraggio del residuo) con esclusione della destinazione per l'incenerimento.

In merito alla modalità di affidamento del servizio, oltre alle due possibilità contemplate in assemblea ARO (1. affidamento ad una società pubblica come l'AMIU Bari previa acquisizione di quote societarie da parte dei comuni 2. bando di gara) vi è una terza ipotesi che meriterebbe di essere esaminata, vale a dire la costituzione di una società pubblico-privata, partecipata dai sette Comuni dell'Ambito e da un socio privato individuato con gara pubblica. Dinanzi a queste scelte che influiranno sulla qualità della vita di centinaia di migliaia di cittadini, non si può decidere senza un coinvolgimento degli stessi.

Perchè il futuro (dell'aro ba4) è nero, se non è a rifiuti zero.

Altamura, 6 dicembre 2013

Rete RIFIUTI ZERO dell'ARO BA4
 
Movimento ilGrillaio Altamura
Comitato RIFIUTI ZERO Altamura
Legambiente Santeramo
G.A.S. “Chiacchiereffrutt” Altamura
Ass. Circolo delle Formiche Altamura
Comitato AcquaBeneComune Altamura
Comitato Altamura 5 Stelle
Associazione Santeramo in Movimento
Movimento cittadino Aria Fresca Altamura
Legambiente Gravina in Puglia
Associazione Ross@ Altamura


contatti: rete.rifiutizero.aro.ba4@gmail.com
328 9696 766

giovedì 5 dicembre 2013

ECOMAFIE: il business che ruba il futuro - DIRETTA STREAMING


Live streaming video by Ustream

DIRETTA A PARTIRE dalle 17,00 circa

“ECOMAFIE: il business che ruba il futuro”. 
Interverranno 
dott. RENATO NITTI
magistrato della Procura di Bari
dott. GIUSEPPE GIOVE
Generale Comandante regionale Corpo Forestale dello Stato Emilia Romagna e Lombardia

se hai problemi di visualizzazione vai sul nostro canale USTREAM su:
http://www.ustream.tv/channel/ecomafie-il-business-che-ruba-il-futuro-5dic13c

domenica 1 dicembre 2013

il 5 dicembre 2013 "ECOMAFIE: il business che ruba il futuro"

 

 Comunicato/invito
“ECOMAFIE: il business che ruba il futuro”
giovedì 5 dicembre 2013
Liceo Scientifico Federico II Altamura


Il 5 dicembre 2013 alle ore 17,00 c/o la biblioteca del liceo scientifico “Federico II di Svevia” di Altamura, il Movimento il Grillaio di Altamura in collaborazione con gli studenti dell’istituto superiore, il referente alla Legalità Prof. Giuseppe Dambrosio ed il Dirigente dell'istituto Prof.ssa Giovanna Cancellara, presentano l'incontro “ECOMAFIE: il business che ruba il futuro”. Interverranno il dott. RENATO NITTI, magistrato della Procura di Bari e il dott. dott. Giuseppe Giove, Generale Comandante regionale Corpo Forestale dello Stato Emilia Romagna e Lombardia, che aiuteranno i partecipanti a capire cosa accade nei nostri territori e quali le possibili soluzioni.
I numeri delle ecomafie sono impressionanti: 16,7 miliardi di euro di fatturato, 34.120 reati accertati, 28.132 persone denunciate, 8.286 sequestri effettuati. Sono dati del rapporto Legambiente sulle Ecomafie relativi al solo 2012.
La criminalità organizzata ha compreso da tempo la bontà del business dei rifiuti mentre la cronaca giudiziaria e la saggistica di settore (tra cui il best seller “Gomorra”) raccontano della feroce aggressione ai territori dell’Italia Meridionale.
Scioccanti le dichiarazioni rilasciate collaboratore di giustizia Carmine Schiavone inerenti tra le altre cose il traffico di rifiuti tossici gestito dal suo clan (i Casalesi) e riguardanti anche la puglia. Gli atti da cui emergono tali dichiarazioni risalgono al 1997. Le istituzioni hanno chiesto conto al “pentito” dei luoghi inquinati? Siamo davvero sicuri che il nostro stesso territorio, unico al mondo per la sua biodiversità, il bellissimo “Parco Nazionale dell’Altamurgia”, sia estraneo ai danni ambientali cagionati al nostro paese dalle “Ecomafia”? Qual è il rischio di contaminazione delle falde acquifere o di avvelenamento delle nostre campagne? Esiste una correlazione fra tutto ciò e l’elevato tasso di tumori presente nella nostra zona? Tante sono gli interrogativi, poche le risposte.
Le domande, legittime, doverose, suscitano indignazione e preoccupazione soprattutto nei giovani, che hanno il diritto di costuirsi un futuro in questi territori. L’approccio al fenomeno, originariamente di natura criminologica, tocca numerosi altri aspetti che inevitabilmente interagiscono fra loro, dall’economia e gestione del ciclo dei rifiuti, alla salute pubblica, agli equilibri ambientali.
Ospiti della serata il dott. Renato Nitti, magistrato della Procura di Bari con delega del Procuratore Capo sui reati ambientali e il dott. Giuseppe Giove, Generale Comandante regionale Corpo Forestale dello Stato Emilia Romagna e Lombardia e già sindaco di Altamura.
Coordina l'incontro la dott.ssa Loretta Moramarco (dottoranda in Diritto ed Economia dell'Ambiente)

La cittadinanza è invitata.
Movimento ilGrillaio Altamura
WEB: ilgrillaio.blogspot.com
FB:  il Grillaio Altamura

giovedì 28 novembre 2013

L'ARO BA4 MORTIFICA LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA

Comunicato stampa

NELLA SETTIMANA EUROPEA PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI,
L'ARO BA4 MORTIFICA LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA
La settimana europea per la riduzione dei rifiuti si chiude, nell'entroterra barese, con la sconfitta della democrazia partecipativa.
A 10 giorni dalla richiesta di incontro della RETE RIFIUTI ZERO dell'ARO BA4 nulla si muove. Eppure il presidente dell'ARO Valente prometteva “Incontreremo gli attivisti”

      Si è appena conclusa la settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Solo in Italia migliaia di iniziative e manifestazioni volte a sensibilizzare cittadini e istituzioni sull'urgenza di ridurre la produzione dei rifiuti. Ora, sebbene non inquadrata tra le iniziative ufficiali patrocinate dalla Presidenza della Repubblica, dalla Camera dei Deputati, dal Senato della Repubblica, nonché dal Commissario europeo all’Ambiente Janez Potočnik, quella della Rete RIFIUTI ZERO (promossa dal Movimento ilGrillaio di Altamura) ben si configurava come un'attività volta a sensibilizzare un gruppo di sindaci sull'approccio RIFIUTI ZERO. Sindaci che si avviano ad approvare un disciplinare di gara per l'intero gruppo di comuni ARO BA4.
      E pensare che tra i destinatari di quel documento c'erano primi cittadini che (vedi il nostro sindaco Stacca) hanno sottoscritto pubblicamente la Legge di iniziativa Popolare “RIFIUTI ZERO”.
Il 16 novembre 2013 diverse associazioni, comitati, movimenti, gruppi di cittadini attivi appartenenti ai comuni dell'ARO BA4 indirizzavano una richiesta di incontro al presidente dell'ARO BA4 (già sindaco di Gravina) dott. Alesio Valente. Tema della richiesta il futuro della gestione dei rifiuti (e relativi costi per i cittadini) per i prossimi lustri.
      Le richieste della Rete RIFIUTI ZERO di essere ricevuti durante l'assemblea dell'ARO trovavano risposta nelle parole del sindaco di Gravina Valente il quale prometteva lo scorso 21 novembre dalle colonne di gravinalive.it: “Inconteremo gli attivisti”.
      Lo stesso Valente, una settimana fa, a margine della riunione dell'UNICAM, prometteva l'invio di documenti fondamentali contenenti un minimo di informazioni riguardo ai lavori in corso. I documenti non sono mai arrivati. In quella sede, una descrizione della bozza di progetto ci è stata fatta dal segretario D'amore il quale aggiungeva che non sono previsti sistemi di partecipazione dei cittadini. Ci sembra superfluo evidenziare che il fatto che non siano previsti, non significa che sono vietati. Ma tant'è!
       Scoprire che domani 29 novembre l'ARO si riunirà, senza che ci sia giunto alcuna risposta da parte della presidenza dell'ARO significa una sola cosa: la mortificazione della democrazia partecipativa ed il sordo perpetrarsi di dinamiche poco partecipative e per niente incoraggianti .
      I cittadini attivi della Movimento ilGrillaio aderente alla Rete RIFIUTI ZERO dell'ARO, autofinanziandosi, presidieranno l'assemblea continuando a chiedere ciò che in un paese normale sarebbe dovuto: partecipare alla pianificazione del nostro futuro.

Altamura, 28 novembre 2013
Movimento ilGrillaio Altamura

Lettera aperta al Sindaco Emiliano sulla delibera AIP e (mancato) rispetto del referendum 2011

L'Autorità idrica pugliese (AIP, che ha sostituito l'ATO puglia) è il soggetto rappresentativo dei comuni pugliesi per il governo pubblico dell’acqua, con sede legale in Bari. Ilconsiglio dell'AIP è composta da:

  • Presidente: Dr. Paolo Perrone - Sindaco di Lecce (LE)
  • Vicepresidente: Dr. Michele Emiliano - Sindaco di Bari (BA)
  • Avv. Nicola Giorgino - Sindaco di Andria (BT)
  • Dr. Francesco Angelo Scoditti - Sindaco di Mesagne (BR)
  • On. Angelo Cera - Sindaco di San Marco in Lamis (FG)

L'AIP la scorsa estate ha approvato il nuovo metodo tariffario che, in pratica, se ne frega del referendum sull'ACQUA del 2011 con il quale 27 milioni di italiani hanno detto chiaramente che sull'acqua non si può fare profitto. Ora, poichè tra questi cinque sindaci, ce n'è uno (Michele EMILIANO) che ha dichiarato più volte di volersi spendere per il rispetto dell'esito referendario, capite bene che qualcosa non quadra... 


Lettera aperta al Sindaco Emiliano


Gentilissimo Sindaco Emiliano,

Il 5 ottobre scorso, il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune ha tenuto una conferenza stampa all’ingresso del Municipio, proprio sotto la finestra del suo ufficio. Da quella stessa finestra per qualche tempo l’anno scorso è stato affisso lo striscione della campagna “Obbedienza Civile”, in difesa del risultato referendario dell’11 giugno 2011.

Ricordiamo bene la sua decisa presa di posizione il 5 maggio 2012 in difesa del voto di 27 milioni di italiani. Il comune di Bari convocò persino un coordinamento degli enti locali per l’acqua pubblica, giurando in quell’occasione una lotta dura per il ripristino della democrazia. Prendendo così una posizione opposta a quella che hanno avuto sia i governi nazionali succedutisi in questi tre anni, come anche quello pugliese.

Potrà quindi comprendere l’enorme sorpresa nel venire a conoscenza della delibera n. 26 del 16.07.2013 votata dal direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese, di cui il Comune di Bari fa parte e Lei è vice-presidente. Sì, perché la delibera in questione adegua fedelmente la tariffa Aqp, senza colpo ferire, al nuovo modello tariffario emanato dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas.

Avversiamo fortemente questa decisione, poiché si tratta di un metodo tariffario che nega l’esito referendario che pure Lei stesso un anno fa diceva di voler tutelare, dal momento che reintroduce nella voce di “oneri finanziari”, la remunerazione del capitale investito che era stata abrogata dal secondo quesito. In più, si individua la relativa quota da restituire agli utenti nel solo lasso di tempo Luglio/Dicembre 2011, introducendo un principio di retroattività del tutto inedito e scorretto.

Eppure si sarebbe potuto seguire l’esempio ben più virtuoso di altri enti locali che invece si sono opposti a viso aperto alla truffa del nuovo modello tariffario targato AEEG.

Ecco alcuni esempi:

MILANO: ll Consiglio comunale di Milano ha approvato nella seduta di lunedì 9 settembre la Delibera dell'ATO-Milano relativa al calcolo tariffario del SII e contestualmente l'OdG proposto dal Comitato Milanese Acqua pubblica e dal Comitato Italiano per il Contratto Mondiale per l'Acqua di presa di posizione contro il Metodo Tariffario Transitorio (MTT) dell'Autorità per l’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS (AEEG). L'OdG è stato approvato anche dalle opposizioni.

PESCARA: Il 26 giugno è saltata l'approvazione del nuovo MTT da parte dei sindaci della provincia di Pescara.

VERBANIA CUSIO OSSOLA: La Provincia di Verbania Cusio Ossola ha approvato un ordine del giorno in cui si esprime un giudizio fortemente negativo sul Metodo Tariffario Transitorio dell'AEEGin quanto viola esplicitamente l'esito referendario e si chiede le dimissioni dei membri dell'Authority.

FIRENZE-PISTOIA-PRATO: Venerdì 10 maggio, all’ultima assemblea della conferenza territoriale n.3 Mediovaldarno (Firenze, Pistoia, Prato) è stata ribadita all’unanimità dai sindaci la bocciatura della nuova tariffa idrica 2012-2013 dell’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e Gas) che non ha recepito l’esito referendario. La delibera dell’assemblea sottolinea anche che la mancata determinazione dei costi standard non permette di verificare il costo degli interventi fatti dai gestori, ponendo al di fuori del controllo dei sindaci le cifre contabilizzate come investimenti.

L'ex Ato 3 - Firenze, Prato e Pistoia : La conferenza dei Sindaci dell'ex ATO 3 Toscana (Firenze, Prato e Pistoia, gestione Publiacqua) riunitasi oggi ha detto no alla tariffa voluta dall'AEEG. Lo scorso martedì i sindaci dei Comuni della provincia di Arezzo l'avevano bocciata a grande maggioranza e ieri anche il Comune di Montecatini Terme (PT) ha preso posizione contro il sistema tariffario deliberato dall'AEEG approvando all'unanimità una mozione contro la tariffa truffa.

PIACENZA: Un documento da inviare all’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti per esprimere la contrarietà dei sindaci piacentini verso il nuovo metodo tariffario transitorio - relativo al servizio idrico - adottato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg).

REGGIO EMILIA: Martedì 16 aprile il Consiglio Locale ATERSIR della provincia di Reggio Emilia ha bocciato il nuovo metodo tariffario.

AREZZO,: La Conferenza Territoriale dei sindaci dei comuni della provincia di Arezzo dell'ATO4 ha bocciato a grande maggioranza il nuovo metodo tariffario proposto dall'AEEG,

MONTECATINI: Giovedì 18 aprile il Consiglio Comunale di Montecatini ha approvato all'unanimità una mozione che boccia il metodo tariffario transitorio elaborato dall'AEEG.

Ci saremmo aspettati, dati gli impegni da Lei presi di fronte ai cittadini pugliesi, che il Comune di Bari apparisse in questo elenco. Purtroppo non è così. Le ricordiamo inoltre che il direttivo dell’Aip composto da soli 5 membri, ha preso tale importante decisione a nome di tutti e 258 comuni pugliesi.

Come se tutto questo non bastasse, veniamo a conoscenza del fatto che la Giunta Comunale da Lei presieduta ha nuovamente avanzato la candidatura della città di Bari ad ospitare il World Water Forum nel 2015. Siamo davvero allibiti. Già il 10 settembre 2010, all’indomani della prima candidatura, avemmo modo di spiegare a Lei, all’assessore Sannicandro, attraverso una lettera messa agli atti, che si tratta della convention triennale delle multinazionali e delle potentissime lobby che spingono, per i propri interessi, i governi a privatizzare i servizi idrici integrati. Alcuni di questi soggetti sono gli stessi che vorrebbero mettere le mani su Aqp nel 2018, quando scadrà l’attuale affidamento. Ricordiamo, per rendere meglio l’idea, che l’ultimo World Water Forum tenutosi ad Istanbul ha derubricato, nelle tesi conclusive, l’acqua da “diritto” a “bisogno” (non diritto di cittadini/esseri umani ma bisogno di clienti/consumatori da soddisfare con i noti meccanismi di mercato), e che persino l’Onu ha voluto pubblicamente disconoscere tale iniziativa.

Pensiamo che una città come Bari, che due anni fa ha visto il 52% degli aventi diritto votare per il diritto all’acqua pubblica, non meriti questo sfregio.

Le chiediamo quindi, di rimettere in discussione il metodo tariffario adottato dall’Autorità Idrica Pugliese, opponendosi per davvero alle scelte dell’AEEG, e di ritirare la vergognosa candidatura della città di Bari ad ospitare il World Water Forum nel 2015.

Perché sappiamo per certo che la coerenza non è un bene comune come l’acqua e la democrazia, ma di sicuro è ciò che è lecito aspettarsi come un obbligo da parte di chi amministra una città, e domani vorrebbe amministrare una regione.

Distinti saluti.

Comitato Pugliese Acqua Bene Comune.

mercoledì 20 novembre 2013

la neonata Rete RIFIUTI ZERO dell'ARO BA4 chiede un incontro URGENTE alla presidenza dell'ARO BA4


sabato scorso alcuni gruppi di cittadini attivi nei comuni facenti parte del c.d. ARO BA4 si sono dati incontrati per condividre il documento che riportiamo sotto.
Siamo orgogliosi di aver promosso questo incontro. Ora c'è bisogno di azioni concrete affinchè si portino i principi alla base della LIP (legge iniziativa popolare) RIFIUTI ZERO nelle regole del grande gioco serio della gestione dei rifiuti.
PERCHE' IL FUTURO (dell'ARO Ba4) E' NERO SE NON E' RIFIUTI ZERO.
Stay tuned!
 


Al Presidente dell'ARO BA4
Dott. Alesio Valente
Al vice-presidente dell'ARO BA4
Dott. Michele Dambrosio

Alla SEGRETERIA DELL'ARO BA4
Dott.ssa Giaginta S. Colucci

e p.c. al
Sindaco di Altamura – Dott. Mario Stacca
Sindaco di Cassano Murge – Dott.ssa M.Pia Di Medio
Sindaco di Toritto – Avv. Michele Geronimo
Sindaco di Grumo Appula - Michele d'Atri
Sindaco di Poggiorsini – Dott. Ignazio Di Mauro

Ai consiglieri comunali del comuni dell'ARO BA4
AGLI ORGANI di STAMPA



Oggetto: richiesta urgente incontro con presidenza ARO BA4

I comitati, le associazioni, i circoli, i movimenti di cittadini appartenenti ai comuni dell'ARO BA4 riuniti in ASSEMBLEA pubblica il giorno 16 novembre 2013 promossa dal movimento ilGrillaio di Altamura, riconoscendosi nei principi fondanti della Legge d'Iniziativa Popolare “RIIFUTI ZERO” che riportiamo sinteticamente:

far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta;
riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000;
riduzione progressiva del conferimento in discarica e dell'incenerimento;
scelta di un sistema di raccolta “porta a porta” (eliminando i cassonetti per strada);
passaggio dalla TASSA alla TARIFFA PUNTUALE con sconti per i cittadini che differenziano;
prevedere clausole che escludano la possibilità di ricorrere all'incenerimento e/o la produzione di CDR o CSS.
assicurare l'informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti nonché la partecipazione delle stesse ai processi decisionali e ai meccanismi di controllo.

ESPRIMONO
 profonda preoccupazione e ampie perplessità in merito all'assenza, ad oggi, di meccanismi di informazione e partecipazione.

Da notizie informali sembrerebbe che l'ARO BA4 stia per giungere alla redazione di un documento che costituirebbe la base di partenza per la gestione dei rifiuti per i prossimi anni. Dai mezzi di informazione sembra emergere altresì la valutazione della possibilità di un affidamento in house ad una società (AMIU BARI S.p.A. ex municipalizzata del Comune di Bari) previa acquisizione di quote sociali, evitando così la messa a gara del servizio con un un bando pubblico.
CONSIDERIAMO GRAVE che tutto questo accada senza il dovuto coinvolgimento di chi subirà (forse godrà), ma sicuramente pagherà per il servizio di raccolta/recupero/smaltimento dei rifiuti (TARES o quella che sarà la prossima denominazione).
E' risaputo che il tema della gestione dei rifiuti è un terreno “molto scivoloso” su cui si innestano, in modo drammatico, questioni che vanno dalla devastazione di interi territori, al biocidio, passando per l’annientamento del diritto alla salute e gli enormi affari delle ecomafie.
RITENIAMO CHE il coinvolgimento dei comitati di cittadini sia condizione indispensabile (certo non sufficiente) per addivenire alla soluzione ottimale nonché doveroso nel rispetto dei principi enunciati dal d.lgs. 152/06 nonché dalla Convenzione di Arhus, e pertanto

SI CHIEDE

un incontro urgente con il presidente dell'ARO (Sindaco di Gravina) al fine di poter dare il nostro contributo verso una politica a RIFIUTI ZERO;
di poter presenziare i lavori della prossima assemblea dell'ARO (attraverso una delegazione);

SI CHIEDE, IN OGNI CASO

di prevedere l'istituzionalizzazione di un comitato di controllo degli utenti;
di tagliare fuori dall'affidamento del servizio la gestione dei centri di raccolta multi materiale, lasciando ai Comuni il potere di disciplinarne l'affidamento anche al fine di renderli punti attivi di informazione e formazione, sui temi del recupero e del riciclo, con il coinvolgimento di cooperative e associazioni attive nei rispettivi territori;
rassicurazioni in ordine alla scelta del sistema del porta a porta;
garanzie sulla finalizzazione dei rifiuti (anche mediante un costante monitoraggio del residuo) con esclusione della destinazione per l'incenerimento.

I sottoscritti si impegnano ad adoperarsi nei rispettivi comuni affinché siano convocati consigli comunali straordinari e monotematici per favorire il più possibile il dibattito pubblico sul tema.

Perchè il futuro (dell'aro ba4) è nero, se non è a rifiuti zero.

Altamura, 16 novembre 2013
Rete RIFIUTI ZERO dell'ARO BA4

Movimento ilGrillaio Altamura
Comitato RIFIUTI ZERO Altamura
Legambiente Santeramo
G.A.S. “Chiacchiereffrutt” Altamura
Ass. Circolo delle Formiche (Altamura)
Comitato AcquaBeneComune (Altamura)
Comitato Altamura 5 Stelle
Associazione Santeramo in Movimento
Movimento cittadino Aria Fresca Altamura




contatti: rete.rifiutizero.aro.ba4@gmail.com

mercoledì 13 novembre 2013

IL FUTURO DELL'ARO BA4 E' NERO SE NON E' “RIFIUTI ZERO”. Assemblea cittadini ARO BA4




comunicato stampa

ASSEMBLEA CITTADINI, COMITATI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI dell'ARO BA4

IL FUTURO DELL'ARO BA4 E' NERO
SE NON E' “RIFIUTI ZERO”

sabato 16 novembre 2013 ore 17,30
Piazza Unità d'Italia (porta Bari) - ALTAMURA (BA)

I cittadini attivi residenti nei comuni dell'ARO si incontrano per condividere obiettivi e metodi per partecipare alla stesura. Il movimento “ilGrillaio” di Altamura, forte dell'esperienza di raccolta di oltre firme per la legge di iniziativa popolare “RIFIUTI ZERO” promuove la realizzazione di un'assemblea sabato 16 novembre 2013 ore 17,30 piazza Unità d'Italia (porta Bari nei pressi della madonnina).
Obiettivo dell'assemblea è proporre all'assemblea dell'ARO di fare propri i principi alla base della proposta di legge RIFIUTI ZERO.

Con la legge regionale n.24/2012 la Regione Puglia ha definito nuove norme in materia di gestione dei rifiuti.  I territori provinciali sono stati suddivisi in micro-aree dette ARO (Ambito di Raccolta Ottimale) il cui compito è quello di redigere, in modo unitario, i progetti per la raccolta e la gestione dii rifiuti urbani e assimilati per i prossimi dieci-venti anni.
Il comune di Altamura arriva a questo importante momento per il nostro futuro con il rimpianto di non aver fatto il proprio dovere come comune capofila dell'ARO (tanto da aver subito una sorta di commissariamento) e dopo aver perso il treno del bando pubblico comunale alla scadenza del ventennale contratto che ci legava alla Tradeco. Oggi Altamura fa parte dell'ARO BA4 con i comuni di Gravina (il cui sindaco ne è presidente), Santeramo, Poggiorsini, Cassano, Toritto e Grumo.

Voci sempre più insistenti sembrano prospettare un avvicinamento dei comuni di Altamura (il più popoloso dell'ARO) e Gravina (presidenza dell'ARO) all'AMIU Bari SpA (ex municipalizzata). Ciò avverrebbe attraverso l'acquisizione di parte del capitale di Amiu che diventerebbe partecipata anche da altri comuni evitando a questi ultimi l'obbligo di una gara d'appalto. Fin qui niente di strano, ma se è vero che AMIU ha interesse nella gestione di un impianto di produzione di CSS (combustibile prodotto da rifiuti) lo stesso che potrebbe essere bruciato nei cementifici, allora è il caso di capirci qualcosa di più, insieme.

Movimento ilGRILLAIO
Altamura

web: ilgrillaio.blogspot.com
Facebook: facebook.com/ilgrillaio
Meetup: meetup.com/ilgrillaio-altamura
(info: 328 9696 766)

martedì 29 ottobre 2013

I VERI COSTI DELLA RACCOLTA E DELLLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI


Si assiste sempe più spesso a dibattiti (più o meno interessanti) in merito alla gestione della raccolta e smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani. Anche ad Altamura ci si prova, sebbene ciò non avvenga all'interno delle sedi competenti.
Quando si parla di sistema di raccolta porta a porta c'è sempre il tipo che: "Con il porta a porta i costi aumentano!" meglio le isole ecologiche.
In realtà non è così semplice quantificare i costi reali dell'uno e dell'altro metodo. Soprattutto non è facile se vogliamo davvero guardari introno per analizzare le conseguenze derivanti da una scelta piuttosto che un'altra.
Partiamo dall'analisi di quanto accade in paesi che hanno . Per esempio, un’analisi statistica su oltre 500 comuni del Veneto, dove maggiore è la diffusione del sistema di raccolta domiciliare dei rifiuti, mostra che la raccolta porta a porta, una volta a regime, costa meno della raccolta stradale (fonte: cesenatico5stelle)
Inoltre, i COSTI ECONOMICI e FINANZIARI non sono gli unici che dobbiamo considerare.
Tra i "costi" si dimentica sempre di annoverare quelli sanitari. 
Per es. di recente si vorrebbe concedere anche ai cementifici di bruciare CSS (combustibile solido secondario) il tutto mentre diversi studi clinici evidenzierebbero una correlazione positiva tra le emissioni di diossine e l'insorgere di Linfomi non-Hodkin per chi vive nei pressi di questi impianti (leggi articolo su altreconomia.it) ! 

CHIEDIAMOCI QUAL E'  IL COSTO (economico e soprattutto umano) DI TUTTE LE ESENZIONI con codice 048 (patologie tumorali)

Abbiamo assimilato bene il mantra "NON CI SONO SOLDI", "ABBIAMO IL DEBITO" imboccati decine di volte al giorno da tv, radio e giornali di regime. 
Non ci dicono che il vero debito è quello che stiamo accumulando con la nostra madre Terra! 
 Purtroppo questo è un debito che si salda con il rispetto della sua SACRALITA', non con I SOLDI.
STOP al BIOCIDIO!

domenica 27 ottobre 2013

PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE LA REGIONE NON LO SVUOTI CON LA DEROGA PREVISTA



sopra: 3 delle 24 torri eoliche in via di installazione tra Gravina e Poggiorsini (BA) (visibili anche da Altamura cioè da 30 km) - per avere idea della dimensione di queste torri, guardate i pali in cemento alti 12-15 mt, accanto alla torre centrale. 


Il paesaggio pugliese è inesorabilmente compromesso in nome della crescita (dei conti svizzeri delle multinazionali, non del benessere di cittadini), dell'economia sostenibile (per chi la propone, non per il pianeta), di una agricoltura fatta sulle carte (non nella terra) e della politica politicamente corretta (con i poteri forti ovviamente).
Abbiamo devastato e la nostra CASA. Dire basta ora è il minimo che si possa fare. Condizione indispensabile ma non sufficiente: non continuare a scavarci la fossa.
Nei giorni scorsi il Movimento ilGrillaio ha sottoscritto l'appello del Forum Ambiente Salute di Lecce in favore del Piano Paesaggistico Regionale e contro la possibilità di deroga prevista nello stesso piano. 
Oggi divulghiamo l'appello con l'elenco di tutte le realtà che l'hanno condiviso via blog, mai, social network. Fatelo girare e soprattutto inviatelo a Vendola e Barbanente.


PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE
LA REGIONE NON LO SVUOTI CON LA DEROGAPREVISTA

N. VENDOLA
PRESIDENTE REGIONE PUGLIA


A. BARBANENTE
Assessore  ASSETTO DEL TERRITORIO
QUINTA COMMISSIONE AMBIENTE
Consiglio Regionale

Il Nuovo PIANO PAESAGGISTICO  TERRITORIALE REGIONALE   è motivatamente   presentato dalla Regione  come strumento-modello di pianificazione territoriale , sia per essere il primo  approvato   d’ intesa con il governo nazionale, sia per  la nuova cultura che  lo caratterizza: la  tutela del territorio attraverso la sinergia tra  ben definiti vincoli  e l’incentivazione  di progetti e  azioni  virtuose,  promosse all’interno di una visione eco-sistemica,   dalla  molteplicità di fattori  interconnessi (territorio, salute, economia,cultura, etc.).
Tuttavia l’indiscutibile novità e validità del PPTR rischia di essere inficiata e svuotata nei fatti, dall’ art. 95 delle sue Norme di attuazione: esso ripropone, A FAVORE DI OPERE PUBBLICHE O DI PUBLICA UTILITA’, lo strumento della DEROGA  alle prescrizioni del tit.VI delle norme dei beni paesaggistici, purchè   in sede di autorizzazione paesaggistica tali opere  risultino compatibili  con gli obiettivi di qualità (art. 37) e non abbiano alternative.
L’art.95, nonostante tale  debole rimando e limite, contrasta con l’impianto contenutistico-strategico- normativo del Piano: lo vanifica e delegittima , rappresentando  un segnale ad eventuali interessati su possibili fragilità e impugnabilità dell’intero impianto ,  utili per metterlo in discussione o per rivendicare in sede giudiziaria  interessi privatistici;  favorisce l’elusione di strumenti di tutela e velocizza  iter autorizzativi.  Infine  la deroga prevista  è ad ampio raggio, sia a  favore  di opere pubbliche, sia di opere di pubblica utilità: queste, realizzate  da privati, perseguono analoghi interessi , ma  sono dichiarate  tali solo perché offrono servizi pubblici (in tale categoria possono rientrare gasdotti, case di riposo, supermercati,  strutture sportive , alberghiere, etc).
Infine l’istituto della  deroga non sembra legittimato dal Codice dei beni culturali (in cui non v’è  , che  norma dettagliatamente  la elaborazione dei Piani paesaggistici regionali.
E’ incomprensibile e contraddittorio che la sventurata prassi della  DEROGA AL PUTT, finora concessa spesso dalla Regione per diverse opere  ( es. superstrade, discariche, etc., di pubblica devastazione del territorio, proprio perché autorizzate in deroga ai vincoli del PUTT che lo  dovrebbe tutelare) ritorni anche come norma del  PPTR! E ciò ne inficia gravemente la sua novità ed efficacia nel perseguire gli obiettivi prefissi.
Su tali  negative ricadute  per la tutela ambientale ha argomentato  l’avv. T. Millefiori in un recente articolo su LEXAMBIENTE; è sollevato anche il problema  della possibile incostituzionalità della Deroga ( in ciò confortato da altri giuristi, tra cui anche l’ avv. P. Quinto).

In tale  lavoro si  richiama il giudizio del prof. S. Amorosino, per il quale i meccanismi derogatori con rozzezza eludono e degradano la disciplina paesaggistica  istituita dal Codice del paesaggio ( cfr.“La Corte costituzionale  tutela il paesaggio contro i tentativi elusivi delle regioni” in Riv. Giur.edile 2009); viene ricordato che la Deroga dell’art. 95, estesa anche ai beni regionali tutelati dallo stato (art. 136 del Codice b.c.).può produrre  un  probabile conflitto tra   esso e la regione: infatti la Corte Costituzionale   ha ribadito  che la omogeneità della  tutela del paesaggio sul territorio nazionale ,di competenza statale ,  esclude la discrezionalità delle norme regionali(sent.182-2006. 367-2007);  si ricorda infine la sentenza del  Consiglio di stato (sez. VI 220, 2013) in cui si rimarca  che le regioni, che  con la propria pianificazione dovrebbero rafforzare gli strumenti e gli obiettivi di salvaguardia del territorio, con la deroga  invece  attenuano, eludono,  forse  negano vincoli e autorizzazioni, anche derivanti dalla tutela statale, finalizzate alla Conservazione del paesaggio
La Regione può credibilmente imporre giusti vincoli ai cittadini, solo se anch’ essa li rispetta per le opere pubbliche e non favorisce , con la deroga, l’ elusione-violazione delle norme di tutela paesaggistica a favore di corposi interessi privatistica, per opere dichiarate di pubblica utilità…!
 PER QUESTO  RITENIAMO CHE  LA DEROGA  PREVISTA  DALL’ART. 95 DEVE ESSERE ABROGAT!; QUANTOMENO ESSA VA DRASTICAMENTE LIMITATA, RESTRINGENDOLA  A POCHE CATEGORIE  BEN DEFINITE DI  SOLE OPERE PUBBLICHE (ES. OSPEDALI, SCUOLE, FERROVIE), RAFFORZANDO IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE SPECIFICA E NON LIMITANDOLO AI DEBOLI DETTAMI DELL’ART. 37; DALLA DEROGA ESSA VANNO ESCLUSE LE OPERE  DI  “PUBBLICA UTILITA’”, MA ESPRESSIONE DI INTERESI PRIVATISTICI.
Lo richiede, l’onestà e la coerenza culturale ,  l’obiettivo dell’ efficace tutela ambientale, la credibilità pubblica del messaggio che il PPTR intende dare.

Distinti saluti

LECCE  OTTOBRE 2013


Comitato ACQUA BENE COMUNE Puglia,  Movimento  per la TUTELA DEGLI ULIVI E DEI PAESAGGI di Puglia, PEACELINK  Taranto,  Rete Pugliese COMITATI BENI COMUNI, Lega Naz. DIRITTI ANIMALI, sez. regionale; Ass. BIOLOGI AMBIENTALISTI PUGLIESI;
NO AL CARBONE, Lista BRINDISI BENE COMUNE, SALUTE PUBBLICA – Brindisi;
Coord. Prov.  PARCO TERRA DELLE GRAVINE, WWF –Taranto;
 Ass. DOTTORI AGRARI E FORESTALI, CONF. ITAL. AGRICOLTORI, FORUM AMBIENTE E SALUTE, CITTADINANZATTIVA,  WWF- -  Lecce;
Mov. Per la GOVERNABILITA’ XII OTT. , Bari; SYSSTIA Laboratorio Progettazione sociale , Gravina di Puglia; NO TAP Melendugno; SOS COSTA SALENTO;  NO STATALE 275, Capo di leuca; Com. ANTINUCLEARE, Maruggio; IL GRILLAIO, Altamura;Coord. Civico TUTELA DEL TERRITORIO, Maglie; LIZZANOATTIVA; TERRA ROSSA, Mesagne;
Osservatori civici  salentini per la tutela ambiente- progetto UE “CHOEIRS”;
L.  MARCHETTI, già sottosegretaria ministero ambiente, univ. Foggia; D. FINIGUERRA, cofondatore  naz.di  “SALVIAMO IL PAESAGGIO”  e  di  “STOP CONSUMO DEL SUOLO”;
 A.COLOMBO, M. DI GIULIO, E. IMBRIANI, P. SANSO’, G. METAFUNE, univ. Salento; R. GUIDO, dir. “QUI SALENTO”

giovedì 24 ottobre 2013

Banning Poverty: dobiamo attaccare le cause strutturali dell’impoverimento nel mondo



COMUNICATO STAMPA
“Dichiariamo Illegale la Povertà”
2ª Conferenza DIP
Attaccare le cause strutturali dell’impoverimento nel mondo



Togliere alle Borse la possibilità di orientare la produzione, la distribuzione e l’uso dei beni e servizi essenziali ed insostituibili per la vita, sui quali si fondano i diritti umani alla salute, all’igiene, alla casa, all’educazione.
Questa è la prima delle tre misure concrete con le quali l’Iniziativa “Dichiariamo Illegale la Povertà” (DIP) è entrata nella fase di realizzazione dei suoi obiettivi, dopo più di un anno di lavoro per definire l’intero programma, articolato in Italia in 3 campagne e 10 azioni prioritarie per il periodo 2013-2017.
Un dato è certo: non è possibile sradicare i fattori strutturali che sono all’origine ed alimentano i processi dell’impoverimento nel mondo se non si modificano le regole che hanno dato ai mercati finanziari, e alle Borse in particolare, lo strapotere di cui dispongono per decidere del divenire della vita. L’esperienza mostra che l’aver lasciato alle Borse del grano, del riso, dei semi, per non menzionare le Borse dei terreni urbani o quelle delle imprese farmaceutiche, non ha permesso un migliore uso delle risorse naturali nell’interesse della popolazione mondiale, ma ha favorito soprattutto l’arricchimento dei detentori delle azioni/obbligazioni delle imprese attive in detti campi quotate in Borsa. È noto che allorché c'è penuria di grano o di riso, e di altre derrate alimentari o elementi naturali per la salute, il valore delle azioni delle grandi imprese multinazionali aumenta considerevolmente. È uno scandalo così grande che i più non riescono a comprendere, come sia possibile che i proprietari di capitale si arricchiscano mentre impoveriscono coloro che hanno fame, che hanno sete o che devono essere curati.
Cosa proponiamo di fare? Anzitutto, in un primo tempo (novembre 2013-marzo 2014), costituire rapidamente la conoscenza cittadina collettiva redigendo i seguenti brevi dossier di documentazione su:
"Fuori le imprese quotate in Borsa dalla campo dell'acqua potabile e per l'irrigazione";
"No alle imprese quotate in borsa nel settore del grano e del riso",
"Liberare il suolo urbano dalla finanza speculativa".
In un secondo tempo (aprile-dicembre 2014), organizzare una duplice azione di mobilitazione popolare sui membri del Parlamento Italiano e sui cittadini stessi in favore di proposte di legge rispondenti agli obiettivi della DIP.
NON LASCIAMO IL DIVENIRE DEI DIRITTI DEI CITTADINI NELLE MANI
DELLE IMPRESE QUOTATE IN BORSA!
Comitato editoriale Banning Poverty 2018

23.10.2013