mercoledì 17 dicembre 2014

REGIONARIE puglia2015 M5S: il GRILLAIO c'è con Loretta MORAMARCO e Pietro MASI



Pietro e Loretta li conoscete bene da tempo.
Siamo orgogliosi di annunciarvi che Il Grillaio Altamura si propone per regionarie del Movimento 5 Stelle, nelle persone di Pietro Masi e Loretta Moramarco
Riteniamo questa candidatura il coronamento di un lavoro svolto sul territorio e in questi anni (dal 2008) abbiao lavorato davveor tanto (vedere per credere http://ilgrillaio.blogspot.it/ )
Per le Regionarie pugliesi 2015 informati bene e scegli di poter candidare chi ha già dimostrato di volersi/sapersi spendere per il bene comune.

Per votare occorre essere registrati sul portale del M5S.

lunedì 15 dicembre 2014

DORMONO PER UN ANNO E SI SVEGLIANO PER IL PANETTONE SUI RIFIUTI dell'ARO Ba4 SERVONO TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE


 Comunicato stampa
DORMONO PER UN ANNO E SI SVEGLIANO PER IL PANETTONE
SUI RIFIUTI dell'ARO Ba4 CHIEDIAMO TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE

Apprendiamo attraverso un noto social network che Lillino Colonna consigliere con delega si sarebbe recato a Gravina per discutere e del nuovo bando di raccolta riiuti (sic).  Questa novità segue un silenzio lungo un anno interrotto soltato dalla notizia che l'ARO affidava tutto al CONSIP. Tutto questo accade senza la benchè minima pubblicità e trasparenza (l'homepage del portale unionecomunialtamurgia.it, per l'ARO è fermo a dicembre 2013!!!)
     Negli utlimi mesi il Movimento il Grillaio Altamura ha inviato diverse richieste formali al presidente dell'ARO Ba4 (sindaco di Gravina A. Valente) al sindaco di Altamura (Stacca) ai vecchi e nuovi sindaci di Poggiorsini, Cassano e Toritto, senza ricevere risposta alcuna.
    E' bene ricordare a Lillino Colonna, al sindaco Stacca, al presidente dell'ARO Ba4, a tutti i componenti sia dell'Assemblea dell'ARO sia dell'UNICAM che i documenti da noi analizzati finora recavano alcune gravi criticità:
  • POSSIBILITA' DI BRUCIARE QUELLO CHE I CITTADINI DIFFERENZIANO;
  • ASSENZA di 'meccanistmi PARTECIPAZIONE dei cittadini;
  • CAUZIONE sulle mastelle FINO A 1000 Euro (per gli esercizi commerciali.
Le nostre perplessità le abbiamo espresse intervenendo in consiglio comunale e le abbiamo formalizzate nella PETIZIONE POPOLARE “NON BRUCIATECI IL FUTURO” bellamente ignorata da Stacca ed il suo governo, da 8 mesi in barba allo stesso statuto comunale e nonostante la “presa in carico” da parte del Presidente del Consiglio (Dambrosio).

Oggi noi ci chidiamo se gli stessi consigli comunali siano stati messi a conosceza di quanto il consigliere fac-totum Lillino Colonna è andato a dire in sede ARO.

CHIEDIAMO
al presidente dell'ARO Ba4 (sindaco di Gravina A. Valente)
al vice presidente dell'ARO Ba4 (M. D'Ambrosio)
al sindaco di Altamura (M. Stacca)
ai nuovi sindaci di Poggiorsini, Cassano e Toritto
ai consiglieri dell'UNICAM
  • di rendere pubblico l'esito dell'inconto dell'ARO Ba4 cui fa riferimento Lillino Colonna;
  • che la questione rifiuti (che interessa la gra parte del bilancio del ns. Comune sia affrontata con la massima trasparenza coinvolgendo lo stesso consigli comunali;
  • che le prossime convocazioni delle assemblee dell'ARO Ba4 siano rese pubbliche;
  • che siano pubblicati eventuali documenti prodotti/approvati in sede ARO Ba4 dopo il 13 gennaio 2013 giorno dell'ultima assemblea alla quale abbiamo partecipato con la Rete RIFIUTI ZERO dell'ARO BA4.
CHIEDIAMO
ai consiglieri dell'UNICAM
ai consigli comunali di Altamura, Gravina, Poggiorsini, Santeramo, Cassano, Torittto e Grumo
  • di vigilare affinchè siano garantiti trasparenza e partecipazione.

15.12.2014

Movimento ilGRILLAIO Altamura

ilgrillaio.blogspot.it               meetup.ilgrillaio@gmail.com                     facebook.com/ilGrillaio.Altamura

giovedì 27 novembre 2014

ilGRILLAIO A SCUOLA di ALTRA AMMINISTRAZIONE




Comunicato stampa
Il Movimento ilGRILLAIO VA A SCUOLA di
ALTRA AMMINISTRAZIONE

Venerdì 28 Novembre, in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, si terrà a Bari l’appuntamento con la Scuola di Altra Amministrazione evento organizzato anche quest’anno dall’associazione “Comuni Virtuosi”.
La Scuola di Altra Amministrazione si pone come obiettivo quello di favorire lo scambio di conoscenze e buone pratiche tra diverse amministrazioni, mettendo in rete i progetti e soluzioni, creando supporti e servizi per ulteriori iniziative e sviluppando una strategia comune per perseguire i migliori risultati nella gestione dei beni comuni. In questa edizione saranno presenti:
Ezio Orzes assessore all’ambiente di Ponte delle Alpi, (il comune più virtuoso e riciclone d’Italia), il quale parlerà del servizio “porta a porta spinto”;
Gabriele Folli assessore con delega all’ambiente / mobilità / gestione del verde pubblico per il comune di Parma;
Michelangelo Marchesi assessore con delega per le materie dell'ambiente e mobilità per il comune di Trento.
Paolo Contò, direttore del Consorzio Priula, che gestisce una rete di 400.000 assunti, il quale presenterà il punto di vista di chi, con i rifiuti, riesce a fare impresa sana;
Eliana Bruschera, della Novamont di Novara, specializzata in comunicazione ambientale e raccolta differenziata che presenterà l’esperienza della raccolta domiciliare dell’umido nel Comune di Milano.
Amministratori e tecnici spiegheranno come si possono estendere a città di medie dimensioni i loro stessi progetti ottenendo risultati altrettanto positivi.

Ricordiamo che Altamura vive ancora una sorta di “anomalia” in merito alla gestione dei rifiuti. Impegniamo oltre un terzo del nostro bilancio comunale per coprire l’intero costo del servizio di gestione e ciò nonostante i risultati di raccolta differenziata sono lontani anni luce da quel 65% fissato dall’art. 205 del Dlgs 152/06. Questo accade in barba alla direttiva quadro del 2008 approvata dall’Unione Europea la quale, peraltro, stabilisce che prevenzione abbia un ruolo fondamentale all’interno del sistema di gestione dei rifiuti.
A fronte di tutto ciò, nei giorni scorsi, il movimento IlGrillaio ha protocollato presso gli uffici del comune di Altamura un invito rivolto all’intera amministrazione, convinti che questa possa essere una grande occasione per ogni Comune per condividere l’esperienza di quelle amministrazioni che hanno intrapreso da tempo il percorso per una sana gestione dei rifiuti.
Considerato che un’attenta politica di gestione dei rifiuti che punti alla logica della prevenzione e del riuso di beni e materiali, produce risultati in termini di benefici per la salute dell’ambiente e dei cittadini, abbiamo ritenuto importante estendere tale invito anche ai nostri amministratori, che ancora faticano a far propri tali concetti.
Siamo convinti sempre più che occuparsi di RIFIUTI sia un atto di profonda responsabilità verso la città oltre che di assoluta necessità.
Come sosteniamo da anni, l’unica strada percorribile è quella dei “RIFIUTI ZERO”.

PERCHE’ IL FUTURO E’ NERO SE NON E’ A RIFIUTI ZERO.
Movimento Il Grillaio Altamura


mercoledì 19 novembre 2014

CICLOPROTESTA “SALVA L'ACQUA DAL PETROLIO”


comunicato stampa
CICLOPROTESTA “SALVA L'ACQUA DAL PETROLIO”
L'ACQUA NON SI FERMA AL CONFINE REGIONALE ED UNISCE PUGLIA E BASILICATA



Domenica 23 novembre 2014 partenza ore 9,00 la Puglia e la Basilicata saranno unite dall'allegria di una ciclopasseggiata (a petrolio zero) per riaffermare la priorità della tutela dell'acqua potabile di fronte ai rischi derivanti dalle estrazioni petrolifere in terra lucana.
La RETE APPULO-LUCANA SALVA L'ACQUA (costituitasi lo scorso 5 aprile) invita TUTTI a partecipare alla cicloprotesta SALVA L'ACQUA dal petrolio.
Due le partenze in sincrono alle 9,00: da Altamura (Piazza Zanardelli) e da Matera (sta­zione Villa Longo). L'arrivo è previsto per le 11,00 nel piazzale del centro commerciale di Borgo Venusio, dove i 2 “fiumi” di biciclette pugliesi e lucane si incontreranno, come si incontrano quotidianamente i nostri destini rispetto alle estrazioni petrolifere.
Le indagini scientifiche condotte da ARPAB e da EHPA (prof.ssa Colella - Univer­sità Basilicata) fanno sospettare che l'invaso del Pertusillo, che serve l'Acquedotto Pugliese, sia già occasionalmente soggetto a picchi di inquinamento. In ogni caso appare evidente che, in assenza di azioni rivolte a ridurre la pressione antropica (effetto di de­purazioni inefficienti o assenti e di estrazioni petrolifere) lo stato ecologico dell’invaso sia destinato a peggiorare e, potenzialmente, ad oltrepassare la soglia critica.
La mappa accanto è molto eloquente: circa 3/4 della Basilicata sono mi­nacciati dalle tri­velle.
La recente approvazione del­la legge c.d. “Sblocca Italia” rende il quadro ancora più preoccumpante. L'obiettivo di raddop­piare le estrazioni petrolifere sia sulla terra che in mare, mette ancora più in pericolo il DIRITTO ALL'ACQUA POTABI­LE con conseguente danno per tutta la catena alimenta­re, dall'agricoltura, all'alle­vamento, al turismo e alla vita in generale. Le attività turistiche ed agricole (e le attività economiche ad essi con­nesse rischiano la chiusura a fronte di benefici irrisori per il territorio regionale e trascu­rabili per l’intera nazione.
L’inquinamento di acqua, aria, suolo non si ferma ai confini geografici. Occorre una presa di coscienza anche delle comunità pugliesi: l'adesione alle istanze dei movi­menti lucani è dettata dal principio di solidarietà ma anche dalla necessità di tutelare in particolare l’Acqua, un bene vitale che la Puglia riceve dalla Basilicata.
UN SOLO BICCHIERE D'ACQUA VALE PIÙ DI MILLE BARILI DI PETROLIO!
Tutti i componenti della Rete Appulo-Lucana Salva-l'acqua vi aspettano pieni di energia VERDE, PULITA per dire NO AL PETROLIO e SÌ all'ACQUA, alla VITA.
Perchè si scrive salva l'acqua e si legge salva la vita

Rete APPULO-LUCANA Salva l'ACQUA

Comitato Pugliese AcquaBeneComune, AcquaBeneComune Altamura, ilGrillaio Altamura, QuiBariLibera, Movimento Aria Fresca, Centro Studi Torre di Nebbia, Ass. Carthage, RifiutiZero Prov. Bari, 
AcquaBeneComune Bari, Coord. Acqua Pubblica Basilicata, Medi­terraneo NO TRIV, Ass. Ross@, 
Legambiente Matera, AcquaBeneComune Giovinazzo,, AcquaBeneComune Lecce, NO TRIV Terra di Bari.
#salvalacqua

lunedì 17 novembre 2014

La Rete SALVA l'ACQUA scrive al vescovo e ai parroci di Altamura e Matera





La data del 23 novembre si avvicina, si iniziano a preparare le bici... Nel frattempo la Rete SALVA L'ACQUA lancia un appello al Vescono ed ai parroci di Altamura e Matera. 












Alla c.a.
del Vescovo Giovanni Ricchiuti
del Vescovo Salvatore Ligorio
di tutti i Parroci di Altamura, Gravina e Matera
ALLA STAMPA




LETTERA APERTA
16.11.2014

Gentili Vescovi, gentili Parroci,
la Rete appulo-lucana SALVA L'ACQUA riunisce comitati, gruppi e associazioni di cittadini attivi di Puglia e Basilicata che hanno tutti a cuore il diritto all'Acqua potabile e la salvaguardia del Bene Comune per eccellenza: l'ACQUA.
La Rete è nata ad aprile 2014 in seguito alla diffusione di preoccupanti notizie diffuse da alcuni mezzi di informazioni e da diversi comitati lucani. Tali informazioni, supportate da studi scientifici (anche della stessa ARPAB) evidenziano come il lago sia già occasionalmente soggetto a picchi di inquinamento; comunque appare evidente che, in assenza di azioni rivolte a ridurre la pressione antropica (soprattutto per le estrazioni petrolifere) lo stato ecologico dell’invaso sia destinato a peggiorare e, potenzialmente, ad oltrepassare la soglia critica.
In particolare sono motivo di forte allarme gli ultimi provvedimenti normativi (legge c.d. Sblocca Italia) prefigurano un raddoppio delle estrazioni petrolifere in Basilicata e di conseguenza i pericoli sono destinati ad aumentare mettendo a serio rischio il DIRITTO ALL'ACQUA POTABILE con conseguente danno per tutta la catena alimentare, dall'agricoltura, all'allevamento, al turismo e alla vita in generale.
Potrebbe facilmente ripetersi ciò che è avvenuto in Texas qualche decennio fa ossia la trasformazione definitiva di questo territorio in un deserto inservibile, una nuova terra dei fuochi.
Ci rendiamo conto che queste affermazioni possono apparire apocalittiche ma dati scientifici e la storia di altri siti non lasciano ben sperare.
Il decreto sbocca-italia, recentemente convertito in legge, non consente più agli enti locali di invocare il principio di precauzione che consentiva ai comuni di impedire lo scempio. Le istanze per la ricerca di idrocarburi, poi, sono aumentate vertiginosamente in quanto diverse multinazionali senza scrupoli si sono gettate nell'affare.
Dall'altra parte sono tanti i movimenti e le associazioni che cercano di opporsi a questa operazione il cui risultato sarebbe l'ulteriore impoverimento del territorio.
I vescovi di Molise e Abruzzo (Bregantini e Valentinetti) hanno redatto un documento in cui si dicono molto preoccupati per le conseguenze delle estrazioni nell'Adriatico.
Non possono suscitare meno allarme le estrazioni fatte nel territorio dove insistono falde acquifere che forniscono acqua potabile a 3 regioni!!
Il clima di ignavia così largamente diffuso rende difficile il coinvolgimento e l'impegno anche su un tema così grave.
Siamo convinti che i temi della pace e della difesa del creato siano a pieno titolo temi spirituali e religiosi come ci insegnano tanti Profeti e Testimoni cristiani, da san Francesco a don Tonino Bello. “Risvegliare” le coscienze e stimolare l’assunzione di responsabilità individuale e collettiva, è necessario in un momento in cui il diritto all'acqua potabile è messo a serio rischio dalle trivelle petrolifere.
Vi invitiamo, dunque, a promuovere momenti di informazione e presa di coscienza nelle Vs. parrocchie.
L’autunno appena iniziato vedrà partire in Puglia e in Basilicata una straordinaria mobilitazione con una campagna di sensibilizzazione sul tema della salvaguardia del DIRITTO ALL’ACQUA POTABILE a partire da una

Ciclopasseggiata SALVA-L'ACQUA dal petrolio
prevista per il 23 novembre 2014 Ore 9,00
con PARTENZA da ALTAMURA (p.zza Zanardelli) e
da MATERA (Stazione Villa Longo) e
e ARRIVO al piazzale del centro commerciale di Borgo Venusio.
La Rete appulo-lucana SALVA l'ACQUA si rende disponibile a partecipare ai momenti di confronto che vorrete promuovere nelle Vs. comunità parrocchiali.
Sicuri che la tutela dell'ACQUA (e dunque della VITA) incontri la Vostra sensibilità porgiamo
saluti di Pace.

Rete appulo-lucana
SALVA L'ACQUA
 


sabato 8 novembre 2014

NO ALLO SBLOCCA ITALIA: MILLE BARILI DI PETROLIO NON VALGONO UN SOLO BICCHIERE DI ACQUA



Al Presidente della Regione Puglia - Nichi Vendola
Al presidente del Consiglio regionale pugliese - Onofrio Introna
Agli assessori della Regione Puglia
Ai Consiglieri della Regione Puglia

La Rete SALVALACQUA appulo-lucana che fonde le sorti di cittadini/e, movimenti e associazioni uniti per salvare l’acqua dalle trivelle, esprime preoccupazione sul Decreto “Sblocca Italia” varato dal governo Renzi il 12 settembre 2014.

L’intenzione del Governo di convertire in legge il Decreto “Sblocca Italia” dimostra che ci troviamo dinanzi ad un POTERE CENTRALE che, impedendo alle Regioni di prendere posizioni politiche, vuole soffocare ogni forma di interlocuzione con gli abitanti dei territori e ogni libera iniziativa di movimenti ed associazioni che ormai da anni chiedono di poter partecipare alle scelte energetiche del paese (artt. 7, 36, 37 e 38).

Noi della Rete SALVALACQUA riteniamo che il potere della Regione non possa essere ridotto al mero rilascio di un nullaosta ma si configuri come un chiaro atto di responsabilità verso il territorio. In ambiti così delicati, che si legano in maniera viscerale al nostro quotidiano, l’opinione dei nostri rappresentanti deve essere coerente con l’indirizzo politico di appartenenza, affinché si palesi la volontà di tutelare paesaggio e salute come sancito nella costituzione.

Avallare un atto legislativo espressamente in contrasto con i principi della Carta Costituzionale significa privare i cittadini di ogni possibilità di confronto.

La salvaguardia di TERRA, ACQUA e ARIA é il presupposto imprescindibile per un’economia sana e sostenibile in cui noi cittadini attivi crediamo e che può essere l’antidoto vero alla crisi che stiamo vivendo; la politica dell’oro nero non rappresenta la soluzione per i più, ma sicuramente un buon affare per pochi.

Attività estrattive

Renzi nel suo Decreto per le “semplificazioni” descrive le attività petrolifere come l’anticrisi per eccellenza, dimenticando che sono anni che le popolazioni locali pongono l’accento sul fatto che questa “logica di sviluppo”, non guarda al futuro ed è in contrapposizione con le vocazioni del nostro territorio, non rispetta il principio della tutela e salvaguardia ambientale e pone un freno ai settori che rappresentano la vera ricchezza di questo paese: quello agropastorale, ittico e turistico. Il Decreto semplifica realmente solo i vincoli, le procedure e le tempistiche che servono ad impedire ai soliti affaristi di depredare e violentare la nostra terra.

Acqua Bene Comune SI / Acqua Bene Comune NO

Se da un lato, disattendendo il referendum del 2011, si dà sempre più spazio alla mercificazione e privatizzazione di un bene comune, dall’altro non possiamo essere più sicuri neanche di ciò che la natura ci offre: si mette in discussione la QUALITA’ dell’acqua, quella dei nostri mari e quella di cui è ricco il nostro sottosuolo e che entra nella nostra catena alimentare.


MILLE BARILI DI PETROLIO NON VALGONO UN SOLO BICCHIERE DI ACQUA

La Rete Salva l'acqua alla luce di queste imminenti minacce intende difendere il territorio e la salute pubblica anche appellandosi agli aspetti INCOSTITUZIONALI del Decreto “Sblocca Italia” e con la presente

CHIEDE

· al Consiglio Regionale pugliese ed al suo Presidente Nichi Vendola, che siano impugnati dinanzi alla Corte Costituzionale gli artt. 7, 36, 37 e 38 del decreto sblocca Italia - nonché l'eventuale legge di conversione qualora vengano confermati o modificati in peius - entro il 12 Novembre 2014, termine ultimo per la conversione dello stesso in legge, così come fatto dai Consigli regionali di Basilicata e Abruzzo;

· alla Regione Puglia di farsi promotrice di tale istanza verso le altre regioni, riavviando il percorso che aveva portato cinque consigli regionali (Puglia, Veneto, Abruzzo, Molise e Marche) ad approvare una proposta di legge riguardante il “divieto di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi”.


Contrastare il decreto “Sblocca Itala” è un obbligo per ogni cittadino e per gli amministratori locali, affinché la bellezza e la genuinità della nostra regione non siano soffocate dagli interessi di pochi petrolieri, cementificatori, gestori di discariche, inceneritori e poche finte bonifiche.


Perché si scrive salva l’acqua e si legge salva la vita

Rete APPULO-LUCANA Salva l'ACQUA


Comitato Pugliese AcquaBeneComune, AcquaBeneComune Altamura, ilGrillaio Altamura, QuiBariLibera, Centro Studi Torre di Nebbia, Ass. Carthage, RifiutiZero Prov. Bari, AcquaBeneComune Bari, Coord. Acqua Pubblica Basilicata, Mediterraneo NO TRIV, Ass. Ross@, AcquaBeneComune Giovinazzo, AcquaBeneComune Lecce, AcquaBeneComune Brindisi, Legambiente Circolo di Matera

sabato 25 ottobre 2014

La Rete appulo-lucana SALVA L'ACQUA: RIAFFERMARE IL PRIMATO DELL'ACQUA sul PETROLIO



 comunicato stampa

 La Rete appulo-lucana SALVA L'ACQUA alla sua 5^assemblea
ANNUNCIATE NUOVE INIZIATIVE contro lo SBLOCCA ITALIA per
RIAFFERMARE IL PRIMATO DELL'ACQUA sul PETROLIO
NON SI ESCLUDE UN RICORSO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA


Domenica 19.10.2014, ad Altamura ha avuto luogo la 5^ assemblea della Rete SAL­VA L'ACQUA che riunisce comitati e gruppi attivi pugliesi e lucani che operano in diversi contesti, ma hanno tutti a cuore il diritto all'Acqua potabile e la salvaguardia del Bene Comune per eccellenza. All'odg l'allerta suscitata dagli ultimi sviluppi legislativi che, con il decreto “Sblocca-Ita­lia” creano le condizioni per ulteriori catastrofi ambientali inevitabili laddove le leggi del mercato e del profitto hanno il sopravvento sulla salvaguardia della salute, della ter­ra nella quale viviamo e delle persone stesse.
“In tutta Italia sono centinaia i Comitati e le Associazioni che si stanno opponendo a qua­lunque trivellazione, in mare e sulla terra ferma, consapevoli dei grandissimi rischi sani­tari, sociali ed ambientali derivanti dall’oro nero (sic!) e che restano a carico delle Co­munità. Noi siamo parte attiva di questa decisa opposizione”.
Diversi sindaci lucani stanno facendo rete per cercare di arginare la deriva vertici­stica e deregolamentatrice del governo Renzi che con il decreto (che diventerà legge il prossimo 12 novembre) Lo stesso provvedimento definisce “strategiche” e quindi incom­patibili con le “lungaggini burocratiche”, le trivellazioni, ignorando gli effetti devastanti che le attività estrattive e di lavorazione del petrolio hanno ed avranno su un ecosiste­ma delicato com'è quello della Basilicata.
“L'acqua lucana disseta (e non solo) anche i pugliesi, ecco perché durante l'ultima l'as­semblea la Rete APPULO-LUCANA ha messo in cantiere una serie di iniziative volte a sol­lecitare i governi regionali di Puglia e Basilicata affinché chiedano il rispetto della pro­pria prerogativa in materia di tutela del territorio e della salute”.
I governi di Puglia e Basilicata saranno chiamati in causa con la richiesta che presentino ricorso alla Corte Costituzionale. Verranno corresponsabilizzati anche i sindaci pugliesi: non si può pensare di lasciare soli i primi cittadidi lucani. Il sindaco ha il compito di tutelare la salute dei concittadini con una delibera di consiglio o di giunta, con altro atto pubblico può lanciare un messaggio chiaro al governo nazionale: L'ACQUA VIENE PRIMA DEL PETROLIO – LA SALUTE E LA VITA STESSA VENGONO PRIMA DEI SOLDI.
La nostra protesta raggiungerà anche i parlamentari tra i quali non mancano coloro che predicano bene (in campagna elettorale) e razzolano male in Parlamento. “Per ottenere il rispetto dei nostri diritti (all'acqua, ad un ambiente salubre, alla salute) non esiteremo, infine, a rivolgerci alla Corte di Giustizia Europea”

23.10.14


Perchè si scrive salva l'acqua
e si legge salva la vita
Rete APPULO-LUCANA Salva l'ACQUA

Comitato Pugliese AcquaBeneComune, AcquaBeneComune Altamura, 
Movimento ilGrillaio Altamura, QuiBariLibera, Movimento Aria Fresca, 
Centro Studi Torre di Nebbia, Ass. Carthage, RifiutiZero Prov. Bari, 
AcquaBeneComune Bari, Coord. Acqua Pubblica Basilicata, 
Mediterraneo NO TRIV, Ass. Ross@, AcquaBeneComune Giovinazzo, 
AcquaBeneComune Lecce, AcquaBeneComune Brindis

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giovedì 9 ottobre 2014

URGE DELIBERA COMUNALE CONTRO LO "SFASCIA-ITALIA" anche ad Altamura

Comunicato stampa
Il consiglio comunale tuteli il territorio di Altamura e la sua economia sana
chieda alla regione di impugnare lo sblocca-italia” dinanzi alla Corte Costituzionale

URGE DELIBERA COMUNALE CONTRO LO SFASCIA-ITALIA
Il decreto che distrugge il Belpaese preferendo l'economia nera del petrolio
alle eccellenze di un turismo eno-gastronomico e paesaggistico unico al mondo


Il Decreto “Sblocca Italia” varato dal Governo Renzi il 12 settembre scorso è un provvedimento che porterebbe il Belpaese in un vicolo cieco... e nero come il petrolio.

NON DI SOLO PETROLIO VIVONO PUGLIESI E LUCANI: nel decreto, l'economia nera del petrolio prevarica ogni aspetto sano della nostra economia:
  • Il mare, che fa vivere milioni di persone con il turismo e la pesca;
  • la terra, dove l’agricoltura di qualità produce vino e olio venduti in tutto il mondo;
  • le montagne, con i paesaggi sopravvissuti a decenni di uso dissennato del territorio.

Renzi rilancia le attività petrolifere (addirittura nel Golfo di Napoli tra Capri ed Ischia!) con un obiettivo chiaro e inquietante: la petrolizzazione di tutta la penisola a discapito dei delicatissimi equilibri ambientali, soprattuto dei corpi idrici.

DOP (Denominazione di Origine Petrolifera): nel decreto si dà poca importanza alle produzioni agro alimentari di qualità (il PANE DOP, la frutta biologica...) ed il nostro paesaggio è un optional come tutte le attività economiche non inquinanti.
D'altra parte, si considerano strategiche e di rilevanza nazionale i pozzi e l'economia del petrolio, attività altamente inquinanti che arricchiscono le grandi multinazionali del petrolio e lasciano ferite insanabili nel territorio. L'economia nera del petrolio non ha portato alcun vantaggio ai cittadini ed ha costituito solo un ostacolo per una economia “pulita”.

BRUCIA-ITALIA? NON ROMPETECI I POLMONI!: Nel decreto si torna a spingere verso la dannosa pratica dell'incenerimento dei rifiuti, andando contro le stesse direttive europee che parlano di RIDUZIONE ALLA FONTE. Bruciare i rifiuti significa spostare ceneri e pericolosissimi inquinanti nell'aria (NOSTRI POLMONI!).

L'ACQUA (quel poco che resta) SI VENDE E SI MORTIFICA LA DEMOCRAZIA: la privatizzazione del servizio idrico e le grandi opere vengono ancora una volta spacciati come i toccasana per la “crescita” con l'aiuto di commissari e general contractor che gestiranno grandi aree urbane in tutto il Paese. Questo Decreto anticipa, di fatto, le peggiori previsioni della modifica della Costituzione: accentra il potere escludendo le comunità locali da qualsiasi forma di partecipazione alla gestione del loro territorio. Alla faccia del referendum del 2011.

Noi del Movimento ilGrillaio riteniamo che le vere risorse strategiche dell'Italia ed in particolare della nostra città siano il nostro sistema agro-ambientale, le forme di economia diffusa, dal turismo all’agricoltura, dalle rinnovabili diffuse alle filiere del riciclo e del riutilizzo.

Contrastare il decreto “Sblocca Itala” è un obbligo per la cittadinanza attiva e per gli amministratori locali responsabili affinché la bellezza e la genuinità di un paese non siano soffocate dagli interessi di pochi petrolieri, cementificatori e affaristi dei rifiuti e delle bonifiche.

Sottoponiamo al sindaco, al presidente del consiglio e a tutti i consiglieri LA SEGUENTE PROPOSTA DI DELIBERA chiedendo, infine, che la stessa sia inviata alla Regione con la richiesta di IMPUGNARE IL DECRETO SBLOCCA-ITALIA dinanzi alla Corte Costituzionale.

Movimento ilGrillaio Altamura

SCARICA IL TESTO DELLA PROPOSTA DI DELIBERA

lunedì 6 ottobre 2014

I RIFIUTI E L'ARO BA4 PAGATA DAI CITTADINI PER DELEGARE AL CONSIP



Comunicato stampa

I nuovi sindaci di Cassano, Toritto e Poggiorsini chiedano spiegazioni ai colleghi di Aro BA4

I RIFIUTI E L'ECOTASSA NON ASPETTANO I COMODI DELL'ARO
 
PAGATA DAI CITTADINI PER NON DECIDERE

I consigli comunali sono stati informati della svolta pilatesca che delega tutto al CONSIP? Chi pagherà per tutto questo inutile e dannoso ritardo?


Le convocazioni ufficiali dell'ARO sono ferme, sulla carta, al 13 gennaio scorso quando grazie ad un presidio organizzato dalla Rete RZ sotto al comune di Gravina si riuscì a bloccare l'approvazione di un regolamento ed una carta dei servizi che presentavano non poche perplessità:
    - POSSIBILITA' DI BRUCIARE  PARTE DI QUELLO CHE I CITTADINI DIFFERENZIANO;
    - ASSENZA di meccanismi  di PARTECIPAZIONE dei cittadini;
    - CAUZIONE SUI BIDONI DELLA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA FINO A 1000 Euro;
Da allora ne è passata di monnezza sotto i palazzi, sempre di più e sempre più senza controllo. La raccolta differenziata ferma al palo (solo 20%  a giugno 2014) ed i soliti fessi che pagheranno caro tutto questo.
E' bene ricordare che l'ARO Ba4 (istituita con la leggere regionale del 2012) aveva il compito di preparare un bando di gara unico per tutti i sette comuni (Altamura, Gravina, Santeramo, Cassano, Poggiorsini, Grumo Appula, Toritto).
In due anni, oltre ad un sacco di chiacchiere su ipotetiche e fantomatiche affidamenti, di rassicurazioni da parte del segretario dell’ARO Ba4, dott. D’Amore (quanto è costata la segreteria dell'ARO ai cittadini dei sette comuni?) le cose sono sostanzialmente ferme, anzi si muovono al di fuori. Ad essere cattivi ci sarebbe da pensare che coloro che hanno lasciato passare tutto questo tempo possono avere un qualche interesse a lasciare le cose così come sono (a parte Cassano, tutti i comuni sono in una sorta di proroga) ed è facile ipotizzare chi sono i veri beneficiari di questa stasi.
Su COLORO CHE LA PAGHERANNO CARA, invece, le ipotesi lasciano il posto alle certezze.
A PAGARE CARO questo ritardo saranno i cittadini e le cittadine che tra qualche mese sborseranno i vari aumenti previsti con la TASI e con la ECOTASSA.
E' di questi giorni, poi, la notizia che il presidente dell'ARO BA4, Alesio Valente (sindaco di Gravina), ha siglato un accordo con la CONSIP (società per azioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze che svolge attività di consulenza, assistenza e supporto nell'ambito degli acquisti di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche) per la messa al bando del servizio di raccolta dei rifiuti. Come dire: “Scusate. Per un anno abbiamo scherzato!”. Per un anno, infatti, l'ARO è stata ferma al palo, anzi al bidone. Soldi e risorse buttati al vento.
E' lecito chiedere in quale sede si è deciso di delegare al CONSIP e da quale documento ufficiale si desume l’assegnazione dell’incarico? I consigli comunali sono stati informati di questa svolta pilatesca che espropria ancora di più il ruolo politico dei consigli comunali?
Come si giustificano i soldi spesi per la costituzione dell’ARO Ba4  e dei lavori da esso svolti? Quali ulteriori costi nasconde questa operazione?
I politici devono dar conto alla collettività delle decisioni che dovrebbero essere prese nell’interesse di tutti. Chiediamo la TRASPARENZA e la CHIAREZZA, tanto declamate da alcuni nostri politici ma solo a mezzo stampa.
La "monnezza" deve smettere di essere qualcosa da "scaricare", in discarica o in mano a terzi lontani dalla collettività! I rifiuti sono beni da recuperare, riutilizzare e solo alla fine da riciclare! Il futuro è nero se non è a rifiuti zero (o se almeno non ci proviamo)
05.10.2014
Movimento ilGRILLAIO Altamura

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domenica 5 ottobre 2014

il Movimento 5 Stelle puglia scrive a Vendola: chiarimenti su ARO, ATO e ciclo dei rifiuti


Al Presidente della Regione Puglia
dott. Nichi Vendola
e p.c.   all’assessore regionale  all’ambiente
dott. Lorenzo Nicastro
ai consiglieri regionali
REGIONE PUGLIA

Ai Sindaci dei comuni pugliesi

ALLA STAMPA

Oggetto: Richiesta di chiarimento su ARO, ATO e ciclo dei rifiuti in Puglia

Egr. Presidente Nichi Vendola,
il buon andamento della Pubblica Amministrazione è principio fondamentale dell’ordinamento giuridico Italiano;
ai sensi dell’art. 14 dello Statuto Regionale: “La Regione riconosce e garantisce il diritto dei cittadini all’informazione sull’attività istituzionale. 2. La Regione riconosce e garantisce il diritto dei cittadini a essere informati sulle  condizioni e qualità dell’ambiente, sui rischi per la salute derivanti dall’esercizio di  attività economiche o dall’esecuzione di opere pubbliche o private e, in generale, su  ogni situazione di pericolo che possa loro derivare da attività incidenti sul territorio.  3. La Regione attiva adeguate forme di ascolto finalizzate alla migliore conoscenza  dei bisogni dei cittadini e delle istanze sociali per il miglioramento dei servizi e delle  prestazioni. 4. La legge regionale disciplina l’esercizio dei diritti di cui al presente articolo”;
a due anni dall’entrata in vigore della Legge Regionale n.24/2012, la parte residua dei rifiuti delle raccolte differenziate, detta anche RUR, rappresenta ancora la parte più rilevante della raccolta dei rifiuti essendo, sul totale dei rifiuti raccolti, una percentuale che nel 2012 si aggirava intorno all’ 81%,  materiale che è quindi destinato a “smaltimento”, tra discariche ed inceneritori disseminati sul nostro territorio;
di contro, la parte “differenziata” era ad un misero 19% circa del totale dei rifiuti raccolti, in netto ritardo con la piena applicazione della Direttiva Europea 2008/98/CE e il suo recepimento nell’ordinamento italiano attraverso le modifiche apportate nel D.Lgs 152/2006, che esigono che al 31/12/2012 il raggiungimento di una percentuale di raccolta differenziata almeno pari al 65% del totale dei rifiuti prodotti.
Attualmente i dati non sono molto incoraggianti: fino a luglio 2014 si registra una percentuale di raccolta differenziata pari al 25%, segnale che davvero scarsi sono stati la politica ed i suoi effetti nell’ambito della gestione dei rifiuti i generale.
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La quasi totalità degli ARO versa in una situazione di stallo imbarazzante, a prova dell’inefficacia della suddetta legge regionale e della irresponsabilità degli amministratori locali.
Tanto premesso, i sottoscritti parlamentari, coadiuvati dal lavoro dei meet up, attivisti e comitati territoriali
VISTA
  • la mancanza di comunicazione pubblica sulle convocazioni delle riunioni degli ARO e ATO;
  • l’assenza di trasparenza nella pubblicazione degli atti (vedi delibere degli ARO e ATO);
  • l’assenza di discussione in merito all’interno dei consigli comunali;
  • la mancanza di coinvolgimento della cittadinanza e la previsione di adeguati strumenti di partecipazione attiva nelle procedure consultive e decisionali;
RAVVISATI
  • ritardi e rallentamenti nei lavori in sede di approvazione di Piano industriale, carta dei servizi e regolamento nella quasi totalità degli ARO;
  • Il commissariamento da parte della regione Puglia, con D.G.R. n.1169 del 10 Giugno 2014 di parte degli ARO, nello specifico: ARO8/BA, ARO1/BT, ARO4/FG, ARO8/FG, ARO2/LE, ARO5/LE, ARO10/LE, ARO11/LE, ARO5/TA in quanto non adempienti alle disposizioni di cui alla L.R. 24/2012 e ss.mm.ii. ed alla DGR 2877/2012
CHIEDONO
  • quale sia la destinazione di parte della differenziata al recupero di “energia” (cosa che non esclude l’incenerimento, vedi articolo 12 regolamento dell’ARO BA 4).
  • maggior controllo da parte degli enti regionali preposti all’attività degli ARO garantendo la trasparenza nei percorsi decisionali degli stessi;
  • che i consigli comunali si riuniscano in sedute monotematiche pubbliche e che da esse se ne tragga un atto di indirizzo da portare nelle riunioni, anch’esse pubbliche, di ARO e ATO, affinché questi ultimi ambiti possano recepire e valorizzare le singole esigenze e renderle comuni);
  • che le convocazioni e la totalità delle delibere degli ARO e ATO siano pubbliche, e disponibili nel portale “Ambiente” della Regione Puglia e sui siti web dei comuni di competenza;
  • maggior coinvolgimento dei cittadini/utenti nelle scelte che ricadranno sul futuro dell’intera collettività;
  • una presa di posizione chiara e decisa in direzione della strategia RIFIUTI ZERO, l’unica strada percorribile a tutela dei cittadini e dell’ambiente, con progressiva chiusura degli inceneritori (con e senza recupero energetico) esistenti in Puglia, nel rispetto dell’art.4 della direttiva 98/2008/CEE sulla “gerarchia dei rifiuti” che impone come prioritaria la diminuzione a monte della produzione dei rifiuti;
  • annullamento e revoca degli atti che individuano 2 discariche, Grottelline e Corigliano d’Otranto, che metterebbero a rischio rispettivamente le falde acquifere della fossa bradanica e della più grande riserva idrica sotterranea del Salento;
  • un piano di realizzazione di impianti di compostaggio pubblici e domestici che consentano di conferire la FORSU con costi di conferimento per i Comuni non elevati e sconti sulla tariffa;
  • che siano attivati impianti di selezione spinta dei rifiuti indifferenziati al fine di recuperare dagli stessi i materiali direttamente riciclabili;
  • di verifica lo stato dell’arte sugli obiettivi indicati all’art. 181 del D.Lgs 152/06 in materia di riciclaggio e recupero dei rifiuti;
  • alla Regione Puglia se sia vero il coinvolgimento di Consip e Conai nel ciclo dei rifiuti pugliese (compresi la determinazione e l’espletamento di bandi di gara per l’affidamento dei servizi);
  • alla Regione Puglia quali siano i servizi di competenza dell’ARO (raccolta, spazzamento e trasporto) che sono già stati affidati da parte dei comuni prima che gli ARO avessero deliberato in merito;
  • alla Regione Puglia quale sia il numero totale delle discariche esaurite di RSU (rifiuti solidi urbani) e RS (rifiuti speciali) presenti nel territorio regionale e loro stato di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica, con particolare riguardo per quelle che non hanno ricevuto alcuna operazione su richiamata e giacciono in uno stato di abbandono totale o parziale;
  • alla Regione Puglia sulla possibilità di gestione “in house” dei servizi di competenza degli ARO e ATO, espletata attraverso soggetti giuridici di diritto pubblico (es. aziende speciali);
  • che venga immediatamente ri­calcolato il tempo di esaurimento della discarica di Massafra a sevizio dell’intero ATO di Taranto, a seguito della chiusura temporanea/definitiva della discarica di Manduria che accoglieva i rifiuti smaltiti dell’ex ATO TA3, rifiuti che ora sono smaltiti presso la suddetta discarica in agro di Massafra;
  • alla Regione Puglia quali siano le possibili soluzioni e siti di destinazione del residuo da raccolte differenziate di RSU e assimilati dell’ATO Taranto, destinato a smaltimento, prima e dopo l’eventuale esaurimento della discarica di Massafra
  • alla Regione Puglia la legittimità a norma di legge degli inceneritori che bruciano rifiuto tal quale come quello gestito da AMIU spa di Taranto;
  • caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei 3 lotti della discarica già esaurita e delle 2 vasche di servizio e soccorso per l’impianto di CDR in contrada Martucci a Conversano, modifica dello stesso impianto in vista di una futura conversione in impianto di compostaggio, modifica del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani per il sito di smaltimento dell’ATO BA5 e che la Regione Puglia individui altra soluzione per lo smaltimento del rifiuti residuo da raccolte differenziate;
  • alla luce delle gravi irregolarità accertate in sede di incidente probatorio, relative alla realizzazione delle discariche di servizio e soccorso annesse all’impianto per CDR in c.da Martucci a Conversano, la motivazione della mancata rescissione, da parte della Regione Puglia, del contratto con la Progetto Gestione Bacino Bari Cinque S.r.l.;
  • chiarimenti da parte della Regione Puglia circa la situazione degli impianti di conferimento rifiuti di Andria e Trani, anche alla luce della recente Ordinanza adottata dal Presidente della regione Puglia in data 05/09/2014, prot. 5442;
  • quali siano le intenzioni sia in merito alle discariche di rifiuti speciali che hanno ricevuto autorizzazioni senza osservare quanto previsto dal D.Lgs 152/06, nonché sulle modalità gestionali dei rifiuti speciali nelle aree ILVA oggetto di esposti al NOE di Lecce;
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Se tutto questo è la conseguenza di una legge (peraltro abbondantemente disattesa) ci chiediamo se non sia il caso di fare un passo indietro e ritornare a dare dignità e sovranità ai singoli comuni evitando quei regimi di proroga perennemente perpetrati negli ultimi anni (a cominciare dal rinvio dell’ecotassa regionale) che penalizzano gli amministratori dei comuni virtuosi e premiano quelli incapaci di garantire una gestione sana dei rifiuti.
PERCHE’ IL FUTURO E’ NERO SE NON E’ RIFIUTI ZERO!
Con l’auspicio di una gradita risposta,
l’occasione è gradita per augurarLe una buona giornata

I portavoce alla Camera dei Deputati
Diego De Lorenzis
Giuseppe D’Ambrosio
Giuseppe Brescia
Giuseppe L’Abbate
Emanuele Scagliusi
Francesco Cariello

I portavoce al Senato della Repubblica
Daniela Donno
Maurizio Buccarella
Barbara Lezzi

Il portavoce Europarlamentare
Rosa D’Amato

Rete Rifiuti Zero attivisti M5S PUGLIA
MoVimento 5 Stelle Bari
MoVimento 5 Stelle Noci
Movimento ilGrillaio Altamura
Castellaneta Aperta M5S
Modugno a 5 Stelle
Amici di Beppe Grillo Taranto
Attivisti MoVimento 5 Stelle Casamassima
Adelfia 5 Stelle ­ Amici di Beppe Grillo
Conversano 5 Stelle
Terlizzi 5 Stelle
Gravina 5 Stelle
Pulsano 5 Stelle
Palo 5 Stelle
Attivisti MoVimento 5 Stelle Andria
Attivisti Mottola 5 Stelle
M5S Attivisti Lecce

venerdì 19 settembre 2014

Petrolio in Val d’Agri – la parola all’informazione – No alla svendita dei beni comuni per un pugno di royalties


COMUNICATO STAMPA
Petrolio in Val d’Agri – la parola all’informazione –
No alla svendita dei beni comuni per un pugno di royalties

La Rete Appulo-Lucana SALVA l'ACQUA esprime solidarietà ai cittadini e ai movimenti
che si battono contro le estrazioni petrolifere in Basilicata.
Numerose realtà pugliesi parteciperanno alla Tavola rotonda prevista per il 19.9.2014 Villa d'Agri

LA Rete appulo-lucana SALVA l'ACQUA esprime solidarietà a tutte le cittadine e i cittadini che cercano di estrarre informazioni sugli effetti dello «sfruttamento petrolifero in Val d'Agri, che si vorrebbe raddoppiare, mettendo ulteriormente a rischio la salute dei cittadini e l’integrità dell’ambiente».
Ci uniamo all'appello delle organizzazioni - Ola, WWF, Laboratorio per Viggiano, l’Onda Rosa di Viggiano e Libera Basilicata - che hanno indetto la tavola rotonda “Petrolio in Val d’Agri – la parola all’informazione – Cosa bolle in pentola in Val d’Agri?” che si terrà il 19 settembre 2014, alle 17.00 presso l’Hotel Sirio di Villa d’Agri (PZ), affinché cittadini, comitati, movimenti, istituzioni e rappresentanze della società civile partecipino attivamente al dibattito e alla ricerca di soluzioni condivise. Diverse realtà parteciperanno dando un contributo concreto alla tavola rotonda a Villa d'Agri.
La nostra comunità non può stare a guardare: siamo legati alla Basilicata dall'elemento vitale per eccellenza, l'acqua, dato che mezza Puglia beve l'acqua proveniente dall'invaso del Pertusillo, situato a pochi passi dal centro oli e da numerosi pozzi d'estrazione.
Chiediamo di avere la possibilità di partecipare ai processi decisionali (possibilità sempre più ridotta dopo il “decreto legge sblocca Italia” e la proposta di modifica del Titolo V della Costituzione) ed esigiamo che la tutela dell'ambiente e della salute siano prioritari rispetto al perseguimento del profitto (di pochi). Pretendiamo che il principio di precauzione elaborato in sede europea valga almeno quanto le sirene dell'austerity.
I governi regionali di puglia, basilicata, campania e calabria si oppongano al disegno disastroso dei predatori di petrolio (e dei loro amici al governo) che dimostrano disinteresse per il possibile inquinamento del bene comune più prezioso, che coincide con la vita, il bene comune per eccellenza, l’ACQUA.
Oggi “sovranità popolare” significa poter partecipare alle decisioni riguardanti il cibo che mangiamo, l'acqua che beviamo, l'aria che respiriamo, le fonti energetiche che utilizziamo.
Alla “rete di pozzi” vogliamo sostituire una rete di cittadine e cittadini che salvaguardino i beni comuni essenziali per la stessa sopravvivenza delle comunità di fronte alle pretese di chi è disposto a svenderli a colpi di decreto e per un pugno di royalties.

Rete appulo-lucana SALVA l'ACQUA

lunedì 8 settembre 2014

Puzza ad Altamura: che fare?


Questa estate la città di Altamura è stata deliziata da un profumo aulico di putridume, complice il maestrale. Sui social networks tutti si sono scatenati nel definirne persino il retrogusto (pollina, sansa, materie tossiche o semplice "rimmato" barese D.O.C.G.). Ma i commenti più suggestivi sono stati quelli che sentenziavano ciò che sarebbe stato giusto fare… o meglio ciò che il politico di turno avrebbe dovuto fare… nessun accenno a ciò che NOI cittadini avremmo dovuto fare da sempre. Per non essere troppo tecnici: l'unica soluzione vera è occuparsi dei rifiuti.

Ora.

Tutti.

Veramente.

Certo non è una materia che appassiona, non è comunemente definito figo dire agli amici fighi che "ieri sono stato a presidiare il consiglio comunale" oppure "siamo stati a romperci le palle per due ore per poter parlare con il sindaco o l'assessore di un possibile impianto di compostaggio comunale…". Purtroppo però lavorare tutti fianco a fianco sui rifiuti è l'unica via per non essere seppelliti. La disastrosa situazione dei rifiuti altamurana e pugliese è il frutto del pensiero più diffuso sui rifiuti. Per definirlo bisogna citare uno spot molto presente sulle tv locali che recitava "i rifiuti? li rifiuto!". Nella nube maleodorante il commento più frequente che abbiamo sentito era "incredibile". Infatti il cittadino altamurano si è sempre rifiutato di pensare ai rifiuti, tanto da rimanerne spiacevolmente e olfattivamente sorpreso. Questa puzza è il frutto di una pratica legata proprio al trattamento della frazione umida dei rifiuti. Ben fatta o no... ai posteri (quei pochi che sopravviveranno) l'ardua sentenza. Un buon compost non puzza. Probabilmente, però, il compost sversato è a norma di legge, perché la legge ha ridotto i tempi obbligatori riferiti alle fasi di compostaggio.
Se ci teniamo in disparte e non difendiamo la legge da chi ha interesse a cambiarla per i propri fini, il futuro non potrà che essere nero. Un giorno, insomma, potremo essere avvelenati a norma di legge, morti a marchio CE, tumulati secondo H.A.C.C.P. e dimenticati a denominazione d'origine protetta.
Oppure potremo partecipare ed essere ricordati come la generazione che ha salvato il territorio da una catastrofe ambientale, sanitaria, economica e sociale: coloro che hanno preservato le risorse più importanti, straordinari ed eccezionali cittadini che hanno fatto la cosa più semplice e normale: il loro dovere, senza compromessi.
A noi e a voi la scelta.

venerdì 25 luglio 2014


Al presidente del consiglio
Nicola Damborsio

Al Sindaco di Altamura
Dott. Mario Stacca
Ai consiglieri comunali
COMUNE DI ALTAMURA
p.c.                    Al Prefetto di Bari
ANTONIO NUNZIANTE
Palazzo della Prefettura-BARI
prefettura.prefba@pec.interno.it
ALLA STAMPA

 Alla lettera de IlGrillaio al Prefetto aveva risposto il presidente del consiglio.
Oggi il Movimento controbatte
IN MATERIA DI RIFIUTI TUTTO SEMBRA TACERE DA OLTRE 6 MESI
LE GARANZIE DEMOCRATICHE NON CI SONO
SE IL CONSIGLIO COMUNALE NON SI ESPRIME IN TEMA DI RIFIUTI

Intanto la petizione popolare attende da oltre 100 giorni di arrivare in consiglio,
l'ARO, pagato dai cittadini, sembra diventato il solito contenitore inutilizzato e lo stesso
governo cittadino non sembra voler assumere posizioni chiare in merito.


Dopo la lettera aperta inviata al Prefetto dal Movimento IlGrillaio, in merito allo stallo che da
mesi si procrastina tra i banchi del nostro consiglio comunale di Altamura, ci è giunta la
risposta del presidente del consiglio Dambrosio.
Al di là delle apparenti rassicurazioni, tale replica sembra carente di contenuti: alle concrete
proposte da noi formulate nel tempo (e bellamente ignorate dall’amministrazione comunale!)
non si fa alcun cenno.
Parlare di governance partecipata dei cittadini, non significa solo concedere spazi pubblici di
confronto (per i quali abbiamo dovuto batterci non poco), ma soprattutto attivarsi affinché le
proposte, che da tali incontri scaturiscono, trovino un riscontro.
    Ricordiamo a Dambrosio che oltre all’intervento nella conferenza dei capigruppo ed in consiglio
comunale di gennaio, alcuni appartenenti al Movimento IlGrillaio sono stati convocati, lo scorso
aprile, per un incontro con l’assessore e il consigliere con delega all'ambiente.
    In quella sede proponevamo:
  • di concentrarsi sulla raccolta della frazione umida (utenze domestiche, utenzecommerciali) che costituisce oltre il 40% del totale dei rifiuti;
  • di promuovere l'acqua pubblica di rubinetto (SAN RUBINETTO);
  • di coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza promuovendo comportamenti virtuosi sul tema della RIDUZIONE, del RIUSO e del RICICLO, soprattutto in occasione di manifestazioni pubbliche come Federicus;
il tutto al fine di arrivare a giugno con un +5% di raccolta differenziata, per evitare l'ecotassa
regionale, che avremmo dovuto pagare già da gennaio.
     Oggi che l’applicazione dell' ecotassa è stata ulteriormente prorogata, (purtroppo!! dato che si
premiano i comuni inadempienti) non si pensi di aver liquidato il problema: lo abbiamo solo
posticipato nel tempo e quel tempo prima o poi arriva.
A noi, de IlGrillaio, preme conoscere le attività sinora svolte dall’amministrazione comunale e
se il nostro sforzo partecipativo trova un riscontro nel lavoro di chi dovrebbe occuparsi del bene
comune. Il contributo che oggi diamo a questa città è l’eredità che lasciamo agli abitanti di
domani e noi ci teniamo a lasciarne traccia con risultati concreti.
Altra questione che merita chiarezza è quella sugli impianti di trattamento dei rifiuti: il nostro
comune si appresterebbe ad ospitare/autorizzare diversi impianti per il trattamento della
frazione umida (FORSU). Ci riferiamo all'impianto di compostaggio previsto in zona Jesce ed a
quello paventato in una proposta fatta da Rete Imprese alla stessa amministrazione comunale,
durante un incontro lo scorso marzo. Ciò trova riscontro persino in una proposta di mozione
della maggioranza: impianto di Compostaggio con recupero di biogas.
Abbiamo sollevato la questione già lo scorso 3 giugno con un comunicato stampa.
Sebbene si tratti di iniziative private, esse nascono per ottemperare a servizi pubblici locali,
pertanto, vorremmo capire quali vantaggi ne trarrebbe la cittadinanza altamurana. Ricordiamo
che tra le proposte oggetto del nostro intervento in consiglio comunale il 30 gennaio (parti
integranti nella petizione NON BRUCIATECI IL FUTURO) vi era quella di promuovere in sede
ARO, la realizzazione di un impianto di compostaggio gestito dei comuni o da un operatore
misto privato/pubblico.
Considerato che i rifiuti sono una risorsa economica che assorbe circa 1/3 dell’intero bilancio
comunale, riteniamo che possa risultare conveniente, per una comunità, gestire un’entrata di
tale portata.
Prendiamo atto dell'avvio dell'iter per una “proposta di deliberazione”, che consentirebbe alla
nostra petizione popolare di prendere forma ma denunciamo, allo stesso tempo, il grave
ritardo nel recepimento della stessa (sono decorsi oltre 100 giorni, contro i 30 previsti!).
Di domande ne abbiamo tante e se qualche rappresentante del governo cittadino ci volesse
rispondere ne saremmo ben lieti, visto che si tratta di materia di interesse pubblico e dovrebbe
essere garantita la massima trasparenza:
  • Vorremmo sapere, circa l'ARO BA4 (che è pagato con i soldi dei cittadini), che fine ha concretizza oggi il lavoro di un organismo che ci è costato soldi pubblici e le cu competenze dovevano permetterci nel giro di breve tempo di avviare un nuovo piano di gestione di rifiuti;
  • Vorremmo sapere se da gennaio ad oggi vi sono state altre assemblee dell'ARO e se il sindaco di Altamura vi ha partecipato promuovendo i contenuti della nostra petizione (visto che lo stesso ha dichiarato di condividerne le richieste);
  • Vorremmo sapere se si è fatta un’attenta valutazione su quei documenti approvati da parte dell'ARO (Regolamento e Carta dei Servizi) dai quali emergevano pericolose aperture alla mortale pratica dell'incenerimento.
Il Movimento IlGrillaio ha sollevato tali questioni in ogni comunicato e in ogni incontro pubblico
a cui ha partecipato da ormai 9 mesi. Ma le risposte stentano ad arrivare. Oggi al di là delle
parole, attendiamo atti concreti e prese di posizione politiche, che ci dimostrino che si sta
lavorando per tutelare il futuro di Altamura e degli altamurani.

Altamura 23.07.2014

Perché il futuro è nero,se non è RIFIUTIZERO
Movimento ilGrillaio Altamura

martedì 17 giugno 2014

NO ALLA DISCARICA A GROTTELLINE. SI ALLA BELLEZZA, NO ALLA MONNEZZA


Comunicato stampa
Il Movimento il Grillaio di Altamura esprime solidarieta ai cittadini di Spinazzola (e non solo) che protestano contro “la follia” della discarica di Grottelline

NO ALLA DISCARICA A GROTTELLINE, SI UNA SANA GESTIONE DEI RIFIUTI SI AD UNA SERIA VALORIZZAZZIONE DI QUEI LUOGHI.
SI ALLA BELLEZZA, NO ALLA MONNEZZA

Questa sera una nostra delegazione parteciperà alla manifestazione di Spinazzola

Il Movimento ilGrillaio di Altamura esprime solidarietà agli abitanti di Spinazzola che, questa sera scenderanno in piazza per ribaride il proprio NO alla discarica di Grottelline e dire sì ad una sana gestione dei rifiuti.

Il nostro attuale impegno, verso il comune di Altamura e l'intero ARO Ba4, ha lo scopo di sollecitare gli EE.LL. al fine di chiedere una corretta gestione dei rifiuti (che ESCLUDA
L'INCENERIMENTO e che si ponga l'obiettivo della RIDUZIONE degli stessi). Azioni di cittadini attivi complementari alla protesta per dire NO a Grottelline.
E’ ORMAI CHIARO A TUTTI CHE IL NOSTRO FUTURO DIPENDE DA UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI: per chi ha altri interessi è facile creare emergenze a tavolino per giustificare l'assenza di quelle scelte politiche che dovevano affrancare la Puglia dalla “dittatura delle discariche”.

Oggi, alla vigilia delle elezioni prendiamo atto della "permeabilità" del Piano Paesaggistico Regionale (che prevede quelle deroghe grazie alle quali Grottelline ha ottenuto
il via libera). Sottolineamo, inoltre il mancato rispetto della normativa nazionale ed europea che fissava l'obbligo del 65% di R.D. già a fine 2012. Deploriamo le finte manovre all'interno dei vari ARO (ambiti di raccolta ottimale) e la barzelletta dell'Ecotassa regionale per quei comuni che non avessero incrementato del 5% la percentuale di R.D. A giungo 2014.
Abbiamo motivo di pensare che quella ecotassa non vedrà mai la luce, che le amministrazioni “dormienti” continueranno a dormire per la gioia di chi guadagna dal proliferare dei rifiuti indifferenziati e dalla progettazione di nuove discariche più o meno legali.
Grottelline è già stata attenzionata dall'antimafia per sversamenti non autorizzati, l'area in passato è stata posta sotto sequesto (poi dissequestrata) e da qualche giorno gli uomini del CFS stanno dissotterrando rifiuti di ogni sorta tombati in zona.

Questa sera saremo in piazza a Spinazzola alla cui comunità auguriamo che agli scavi dell'antimafia seguano presto quelli della sovrintendenza che mettano in risalto la bellezza e non la monnezza.

Perchè il futuro è nero se non è RifiutiZero

17.06.2014

Movimento ilGRILLAIO Altamura