martedì 29 ottobre 2013

I VERI COSTI DELLA RACCOLTA E DELLLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI


Si assiste sempe più spesso a dibattiti (più o meno interessanti) in merito alla gestione della raccolta e smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani. Anche ad Altamura ci si prova, sebbene ciò non avvenga all'interno delle sedi competenti.
Quando si parla di sistema di raccolta porta a porta c'è sempre il tipo che: "Con il porta a porta i costi aumentano!" meglio le isole ecologiche.
In realtà non è così semplice quantificare i costi reali dell'uno e dell'altro metodo. Soprattutto non è facile se vogliamo davvero guardari introno per analizzare le conseguenze derivanti da una scelta piuttosto che un'altra.
Partiamo dall'analisi di quanto accade in paesi che hanno . Per esempio, un’analisi statistica su oltre 500 comuni del Veneto, dove maggiore è la diffusione del sistema di raccolta domiciliare dei rifiuti, mostra che la raccolta porta a porta, una volta a regime, costa meno della raccolta stradale (fonte: cesenatico5stelle)
Inoltre, i COSTI ECONOMICI e FINANZIARI non sono gli unici che dobbiamo considerare.
Tra i "costi" si dimentica sempre di annoverare quelli sanitari. 
Per es. di recente si vorrebbe concedere anche ai cementifici di bruciare CSS (combustibile solido secondario) il tutto mentre diversi studi clinici evidenzierebbero una correlazione positiva tra le emissioni di diossine e l'insorgere di Linfomi non-Hodkin per chi vive nei pressi di questi impianti (leggi articolo su altreconomia.it) ! 

CHIEDIAMOCI QUAL E'  IL COSTO (economico e soprattutto umano) DI TUTTE LE ESENZIONI con codice 048 (patologie tumorali)

Abbiamo assimilato bene il mantra "NON CI SONO SOLDI", "ABBIAMO IL DEBITO" imboccati decine di volte al giorno da tv, radio e giornali di regime. 
Non ci dicono che il vero debito è quello che stiamo accumulando con la nostra madre Terra! 
 Purtroppo questo è un debito che si salda con il rispetto della sua SACRALITA', non con I SOLDI.
STOP al BIOCIDIO!

domenica 27 ottobre 2013

PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE LA REGIONE NON LO SVUOTI CON LA DEROGA PREVISTA



sopra: 3 delle 24 torri eoliche in via di installazione tra Gravina e Poggiorsini (BA) (visibili anche da Altamura cioè da 30 km) - per avere idea della dimensione di queste torri, guardate i pali in cemento alti 12-15 mt, accanto alla torre centrale. 


Il paesaggio pugliese è inesorabilmente compromesso in nome della crescita (dei conti svizzeri delle multinazionali, non del benessere di cittadini), dell'economia sostenibile (per chi la propone, non per il pianeta), di una agricoltura fatta sulle carte (non nella terra) e della politica politicamente corretta (con i poteri forti ovviamente).
Abbiamo devastato e la nostra CASA. Dire basta ora è il minimo che si possa fare. Condizione indispensabile ma non sufficiente: non continuare a scavarci la fossa.
Nei giorni scorsi il Movimento ilGrillaio ha sottoscritto l'appello del Forum Ambiente Salute di Lecce in favore del Piano Paesaggistico Regionale e contro la possibilità di deroga prevista nello stesso piano. 
Oggi divulghiamo l'appello con l'elenco di tutte le realtà che l'hanno condiviso via blog, mai, social network. Fatelo girare e soprattutto inviatelo a Vendola e Barbanente.


PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE
LA REGIONE NON LO SVUOTI CON LA DEROGAPREVISTA

N. VENDOLA
PRESIDENTE REGIONE PUGLIA


A. BARBANENTE
Assessore  ASSETTO DEL TERRITORIO
QUINTA COMMISSIONE AMBIENTE
Consiglio Regionale

Il Nuovo PIANO PAESAGGISTICO  TERRITORIALE REGIONALE   è motivatamente   presentato dalla Regione  come strumento-modello di pianificazione territoriale , sia per essere il primo  approvato   d’ intesa con il governo nazionale, sia per  la nuova cultura che  lo caratterizza: la  tutela del territorio attraverso la sinergia tra  ben definiti vincoli  e l’incentivazione  di progetti e  azioni  virtuose,  promosse all’interno di una visione eco-sistemica,   dalla  molteplicità di fattori  interconnessi (territorio, salute, economia,cultura, etc.).
Tuttavia l’indiscutibile novità e validità del PPTR rischia di essere inficiata e svuotata nei fatti, dall’ art. 95 delle sue Norme di attuazione: esso ripropone, A FAVORE DI OPERE PUBBLICHE O DI PUBLICA UTILITA’, lo strumento della DEROGA  alle prescrizioni del tit.VI delle norme dei beni paesaggistici, purchè   in sede di autorizzazione paesaggistica tali opere  risultino compatibili  con gli obiettivi di qualità (art. 37) e non abbiano alternative.
L’art.95, nonostante tale  debole rimando e limite, contrasta con l’impianto contenutistico-strategico- normativo del Piano: lo vanifica e delegittima , rappresentando  un segnale ad eventuali interessati su possibili fragilità e impugnabilità dell’intero impianto ,  utili per metterlo in discussione o per rivendicare in sede giudiziaria  interessi privatistici;  favorisce l’elusione di strumenti di tutela e velocizza  iter autorizzativi.  Infine  la deroga prevista  è ad ampio raggio, sia a  favore  di opere pubbliche, sia di opere di pubblica utilità: queste, realizzate  da privati, perseguono analoghi interessi , ma  sono dichiarate  tali solo perché offrono servizi pubblici (in tale categoria possono rientrare gasdotti, case di riposo, supermercati,  strutture sportive , alberghiere, etc).
Infine l’istituto della  deroga non sembra legittimato dal Codice dei beni culturali (in cui non v’è  , che  norma dettagliatamente  la elaborazione dei Piani paesaggistici regionali.
E’ incomprensibile e contraddittorio che la sventurata prassi della  DEROGA AL PUTT, finora concessa spesso dalla Regione per diverse opere  ( es. superstrade, discariche, etc., di pubblica devastazione del territorio, proprio perché autorizzate in deroga ai vincoli del PUTT che lo  dovrebbe tutelare) ritorni anche come norma del  PPTR! E ciò ne inficia gravemente la sua novità ed efficacia nel perseguire gli obiettivi prefissi.
Su tali  negative ricadute  per la tutela ambientale ha argomentato  l’avv. T. Millefiori in un recente articolo su LEXAMBIENTE; è sollevato anche il problema  della possibile incostituzionalità della Deroga ( in ciò confortato da altri giuristi, tra cui anche l’ avv. P. Quinto).

In tale  lavoro si  richiama il giudizio del prof. S. Amorosino, per il quale i meccanismi derogatori con rozzezza eludono e degradano la disciplina paesaggistica  istituita dal Codice del paesaggio ( cfr.“La Corte costituzionale  tutela il paesaggio contro i tentativi elusivi delle regioni” in Riv. Giur.edile 2009); viene ricordato che la Deroga dell’art. 95, estesa anche ai beni regionali tutelati dallo stato (art. 136 del Codice b.c.).può produrre  un  probabile conflitto tra   esso e la regione: infatti la Corte Costituzionale   ha ribadito  che la omogeneità della  tutela del paesaggio sul territorio nazionale ,di competenza statale ,  esclude la discrezionalità delle norme regionali(sent.182-2006. 367-2007);  si ricorda infine la sentenza del  Consiglio di stato (sez. VI 220, 2013) in cui si rimarca  che le regioni, che  con la propria pianificazione dovrebbero rafforzare gli strumenti e gli obiettivi di salvaguardia del territorio, con la deroga  invece  attenuano, eludono,  forse  negano vincoli e autorizzazioni, anche derivanti dalla tutela statale, finalizzate alla Conservazione del paesaggio
La Regione può credibilmente imporre giusti vincoli ai cittadini, solo se anch’ essa li rispetta per le opere pubbliche e non favorisce , con la deroga, l’ elusione-violazione delle norme di tutela paesaggistica a favore di corposi interessi privatistica, per opere dichiarate di pubblica utilità…!
 PER QUESTO  RITENIAMO CHE  LA DEROGA  PREVISTA  DALL’ART. 95 DEVE ESSERE ABROGAT!; QUANTOMENO ESSA VA DRASTICAMENTE LIMITATA, RESTRINGENDOLA  A POCHE CATEGORIE  BEN DEFINITE DI  SOLE OPERE PUBBLICHE (ES. OSPEDALI, SCUOLE, FERROVIE), RAFFORZANDO IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE SPECIFICA E NON LIMITANDOLO AI DEBOLI DETTAMI DELL’ART. 37; DALLA DEROGA ESSA VANNO ESCLUSE LE OPERE  DI  “PUBBLICA UTILITA’”, MA ESPRESSIONE DI INTERESI PRIVATISTICI.
Lo richiede, l’onestà e la coerenza culturale ,  l’obiettivo dell’ efficace tutela ambientale, la credibilità pubblica del messaggio che il PPTR intende dare.

Distinti saluti

LECCE  OTTOBRE 2013


Comitato ACQUA BENE COMUNE Puglia,  Movimento  per la TUTELA DEGLI ULIVI E DEI PAESAGGI di Puglia, PEACELINK  Taranto,  Rete Pugliese COMITATI BENI COMUNI, Lega Naz. DIRITTI ANIMALI, sez. regionale; Ass. BIOLOGI AMBIENTALISTI PUGLIESI;
NO AL CARBONE, Lista BRINDISI BENE COMUNE, SALUTE PUBBLICA – Brindisi;
Coord. Prov.  PARCO TERRA DELLE GRAVINE, WWF –Taranto;
 Ass. DOTTORI AGRARI E FORESTALI, CONF. ITAL. AGRICOLTORI, FORUM AMBIENTE E SALUTE, CITTADINANZATTIVA,  WWF- -  Lecce;
Mov. Per la GOVERNABILITA’ XII OTT. , Bari; SYSSTIA Laboratorio Progettazione sociale , Gravina di Puglia; NO TAP Melendugno; SOS COSTA SALENTO;  NO STATALE 275, Capo di leuca; Com. ANTINUCLEARE, Maruggio; IL GRILLAIO, Altamura;Coord. Civico TUTELA DEL TERRITORIO, Maglie; LIZZANOATTIVA; TERRA ROSSA, Mesagne;
Osservatori civici  salentini per la tutela ambiente- progetto UE “CHOEIRS”;
L.  MARCHETTI, già sottosegretaria ministero ambiente, univ. Foggia; D. FINIGUERRA, cofondatore  naz.di  “SALVIAMO IL PAESAGGIO”  e  di  “STOP CONSUMO DEL SUOLO”;
 A.COLOMBO, M. DI GIULIO, E. IMBRIANI, P. SANSO’, G. METAFUNE, univ. Salento; R. GUIDO, dir. “QUI SALENTO”

giovedì 24 ottobre 2013

Banning Poverty: dobiamo attaccare le cause strutturali dell’impoverimento nel mondo



COMUNICATO STAMPA
“Dichiariamo Illegale la Povertà”
2ª Conferenza DIP
Attaccare le cause strutturali dell’impoverimento nel mondo



Togliere alle Borse la possibilità di orientare la produzione, la distribuzione e l’uso dei beni e servizi essenziali ed insostituibili per la vita, sui quali si fondano i diritti umani alla salute, all’igiene, alla casa, all’educazione.
Questa è la prima delle tre misure concrete con le quali l’Iniziativa “Dichiariamo Illegale la Povertà” (DIP) è entrata nella fase di realizzazione dei suoi obiettivi, dopo più di un anno di lavoro per definire l’intero programma, articolato in Italia in 3 campagne e 10 azioni prioritarie per il periodo 2013-2017.
Un dato è certo: non è possibile sradicare i fattori strutturali che sono all’origine ed alimentano i processi dell’impoverimento nel mondo se non si modificano le regole che hanno dato ai mercati finanziari, e alle Borse in particolare, lo strapotere di cui dispongono per decidere del divenire della vita. L’esperienza mostra che l’aver lasciato alle Borse del grano, del riso, dei semi, per non menzionare le Borse dei terreni urbani o quelle delle imprese farmaceutiche, non ha permesso un migliore uso delle risorse naturali nell’interesse della popolazione mondiale, ma ha favorito soprattutto l’arricchimento dei detentori delle azioni/obbligazioni delle imprese attive in detti campi quotate in Borsa. È noto che allorché c'è penuria di grano o di riso, e di altre derrate alimentari o elementi naturali per la salute, il valore delle azioni delle grandi imprese multinazionali aumenta considerevolmente. È uno scandalo così grande che i più non riescono a comprendere, come sia possibile che i proprietari di capitale si arricchiscano mentre impoveriscono coloro che hanno fame, che hanno sete o che devono essere curati.
Cosa proponiamo di fare? Anzitutto, in un primo tempo (novembre 2013-marzo 2014), costituire rapidamente la conoscenza cittadina collettiva redigendo i seguenti brevi dossier di documentazione su:
"Fuori le imprese quotate in Borsa dalla campo dell'acqua potabile e per l'irrigazione";
"No alle imprese quotate in borsa nel settore del grano e del riso",
"Liberare il suolo urbano dalla finanza speculativa".
In un secondo tempo (aprile-dicembre 2014), organizzare una duplice azione di mobilitazione popolare sui membri del Parlamento Italiano e sui cittadini stessi in favore di proposte di legge rispondenti agli obiettivi della DIP.
NON LASCIAMO IL DIVENIRE DEI DIRITTI DEI CITTADINI NELLE MANI
DELLE IMPRESE QUOTATE IN BORSA!
Comitato editoriale Banning Poverty 2018

23.10.2013

mercoledì 16 ottobre 2013

PRGRU Puglia: il filo nero che lega ACQUA e RIFIUTI

ex-cava di Grottelline


Comunicato stampa

PER L'ACQUA il FUTURO è NERO, 
SE NON E' a RIFIUTI ZERO
MA LA REGIONE PUGLIA PENSA ALLA CONCORRENZA E DIMENTICA LA SALUTE

Molti di noi hanno manifestato assieme ai cittadini di Mola,Polignano e Conversano contro il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani, mentre questo era in discussione presso il Consiglio regionale Pugliese, che prevede, fra l’altro, la conferma della tristemente celebre discarica in Contrada Martucci.

La popolazione denuncia l’utilizzo di tale discarica anche – oramai - per lo sversamento di rifiuti tossici e nocivi per la salute pubblica.

Dal canto nostro, non possiamo che prendere atto dell’ennesima inadeguata, contraddittoria e deludente decisione da parte dell’amministrazione regionale che ignora la evidente volontà di oltre 13.000 di cittadini Pugliesi che in questi ultimi mesi hanno firmato per la proposta di legge di iniziativa popolare “Rifiuti Zero” la quale prevede, fra l’altro, il recupero e il riutilizzo dei materiali contenuti nei rifiuti.

Il piano, infatti, risulta basato sulla logica malata dello spreco, insalubre, di quei preziosi materiali attraverso l’incenerimento e la realizzazione di nuove discariche, Grottelline (tra Poggiorsini e Spinazzola) e Corigliano (in provincia di Lecce), le cui localizzazioni (la prima a ridosso dell'invaso del Basentello e la seconda ubicata “a piombo” sulla grande riserva idrica che serve l’intero Salento) le rendono vere e proprie bombe ad orologeria dal punto di vista idrogeologico.

Dalle vertenze territoriali (Conversano, Grottelline e Corigliano) è sempre più evidente il filo rosso anzi nero che lega indissolubilmente ACQUA e RIFIUTI.

Quanto alla paventata creazione di un Ambito Territoriale Ottimale (ATO) unico sui rifiuti sul modello dell'Autorità Idrica Pugliese (AIP), riteniamo che questi enti debbano garantire meccanismi di partecipazione da parte dei cittadini (non solo di 5 sindaci che, come nel caso dell’AIP, assumono decisioni che riguardano tutto il territorio regionale!!!).

Ribadiamo il nostro totale sostegno, politico ed operativo, ai cittadini ed i comitati locali che si stanno battendo contro questo scempio, e la nostra solidarietà a chi si trova a dover manifestare per salvaguardare la salute propria e dei propri figli. Compito, quest’ultimo, che dovrebbe appartenere proprio alle istituzioni che, invece, oggi si preoccupano più di soddisfare le pretese di profitto a tutti i costi di potentati economici, presentate come salvaguardia della “concorrenza in materia energetica”, che di salvaguardare una sana e razionale gestione delle risorse e della salute pubblica. Ambiti,questi sì, di competenza regionale.

Comitato pugliese“Acqua Bene Comune” – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

sabato 12 ottobre 2013

ALTAMURA: FUTURO NERO o RIFIUTI ZERO?


Quale futuro per la gestione dei rifiuti ad Altamura?
FUTURO NERO oppure RIFIUTI ZERO
domenica 13 ottobre 2013 h.17,00
 ATRIO MUSEO ETNOGRAFICO DELL'ALTA MURGIA
p.zza S. Teresa ALTAMURA  

 Il Comitato RIFIUTI ZERO Altamura organizza un pomeriggio all'insegna della ECOmusic, della TRASH ART e banchetti sulle buone pratiche per ridurre la produzione di rifiuti. Sarà allestito anche un BANCO del BARATTO. Alle 18,30 è prevista una conferenza-dibattito. L'obiettivo è puntare i riflettori sullo spinoso tema dei rifiuti. Infatti proprio in questi giorni sono state consegnate alla presidenza della Camera le olre 80.000 firme a sostegno della Legge d'Iniziativa Popolare “RIFIUTI ZERO”. Di queste, oltre 10mila sono state raccolte in Puglia e circa 1.400 nella sola città di Altamura.
Come ben sanno gli altamurani, la gestione dei rifiuti rappresenta una delle principali sfide amministrative nonché una delle più grosse voci di bilancio per il comune di Altamura. Il nostro comune ha vissuto e vive una situazione non semplice, determinata da un contratto “discusso” con il gestore del servizio, una raccolta differenziata che – come nel resto della ex ATO BA4 (ora ARO BA4 – continua a mantenersi su percentuali molto basse (sotto il 10%) ed un aumento vertiginoso dei costi per la collettività.
Sebbene vi siano alcuni cambiamenti culturali positivi (si pensi al bando per il servizio di mensa scolastica del comune di Altamura), i lavori dell'ARO BA4 accusano notevoli ritardi.
Oggi a quasi 2 anni di distanza dall'incontro con PAUL CONNETT (era il 16 gennaio 2011) i giochi sono ancora fermi. Con l'ennesima “proroga” del contratto alla Tradeco e l'imminente approvazione del nuovo sistema di tariffazione (TARES) che come il vecchio rischia di essere appesantito dalla cosiddetta ecotassa ci chiediamo: qual è il futuro per il nostro territorio? FUTURO NERO o RIFIUTI ZERO?.
Tutta la cittadinanza è invitata, quindi, a partecipare, non solo per approfondire i principi della LIP “Rifiuti Zero” ma soprattutto per cercare di calarli nella realtà locale, anche in vista del nuovo bando che l'ARO BA4 si appresta a redigere, “Abbiamo invitato il sindaco di Altamura, il sindaco di Gravina (che presiede l'ARO BA4)” ai quali chiederemo di spiegare pubblicamente cosa ci aspetta” dichiara Pietro Masi del Comitato.
Riteniamo che non si tratti di un tema che si presta ad interpretazioni ideologiche o partitiche, ma di una questione che per essere risolta ha bisogno di buona politica e ragionevolezza.
Le prassi virtuose non sono solo un'esigenza culturale ma soprattutto un'occasione per ridurre i costi che gravano sulle famiglie, per rendere efficiente il sistema di raccolta, differenziazione e smaltimento dei rifiuti e per offrire opportunità di guadagno a chi opera nella filiera di recupero dei materiali, riuso delle merci e riduzione dei rifiuti alla fonte.

 Altamura, 08.10.2013
Comitato RIFIUTI ZERO Altamura


venerdì 4 ottobre 2013

Il DIRITTO (mancato) all'ACQUA e il RISPETTO (mancato) del REFERENDUM. Conferenza stampa con Petrella

 Se qualcuno domani fosse a Bari, potrebbe fare un salto ed ascoltare Riccardo Petrella che parla di DIRITTO all'ACQUA (negato) in PUGLIA e di RISPETTO (mancato) del REFERENDUM...


Sabato 5 ottobre 2013, ore 11,00
Conferenza stampa presso ingresso Palazzo di Città di Bari
 Referendum su Acqua. DISATTESO E VIOLATO.
Al contrario di quanto annunciato,
 in Puglia
·       nessuna restituzione sulle tariffe idriche 2011
·       ripubblicizzazione AQP SpA bloccata
·       diritto umano all’acqua non garantito
Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” convoca una conferenza stampa sabato 5 ottobre 2013 alle ore 11.00 presso l’ingresso del Palazzo di Città a Bari. Sarà presente il prof. Riccardo Petrella che, il 21 maggio scorso, ha presentato nel capoluogo pugliese “Il Nuovo Manifesto dell’Acqua e degli altri Beni Comuni”.
Oggetto della conferenza è la recente approvazione del nuovo modello tariffario da parte dell’Autorità Idrica Pugliese fortemente in contraddizione con l’esito referendario del 12 e 13 giugno 2011 e l’ulteriore notizia che – contrariamente a quanto dichiarato ai giornali - in Puglia non ci sarà alcun rimborso della remunerazione del capitale investito NEANCHE per il 2011 in virtù della compensazione con i costi finanziari (tale notizia di cui si è chiesto riscontro all’AIP non è stata ancora smentita).
I luoghi non sono neutri. E il Comune di Bari è stato scelto come luogo della conferenza stampa poiché, il Sindaco Emiliano - che ha sostenuto il referendum aderendo anche alla campagna di “Obbedienza Civile” per il rispetto dell’esito referendario - è responsabile (insieme ai Sindaci di Lecce, Andria, Mesagne e San Marco in Lamis componenti del Direttivo dell’AIP) del mancato rispetto dell’esito referendario.
Nell’occasione, verrà presentata una lettera aperta indirizzata ai sindaci membri del Direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese, ai Presidenti a tutti i Consiglieri dei Comuni sopramenzionati, nonché al Presidente della Regione Puglia e a tutti i consiglieri affinché – ognuno per quanto di competenza – ripristinino senza indugio e al più presto una situazione di legalità e di rispetto della democrazia.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

 


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Segreteria del Comitato Referendario Pugliese "2 SI per l'Acqua Bene Comune"

martedì 1 ottobre 2013

BANNING POVERTY 2018. giovedì 03.10.13 ad ALTAMURA




Giovedì 3 ottobre 2013, Altamura ospiterà il Prof. RICCARDO PETRELLA Docente Emerito di Economia all'Università Cattolica di Lovanio in Belgio) e già presidente dell'Acquedotto Pugliese. Petrella è al suo terzo viaggio ad Altamura e la sua presenza ha sempre lasciato un segno. Vi invitiamo caldamente a partecipare.


Comunicato stampa 
2^ Conferenza Nazionale Itinerante 
“Dichiariamo Illegale la Povertà” 
Altamura, giovedì 3 ottobre 2013 


Il Gruppo DIP di Altamura ospiterà il prossimo 3 ottobre 2013, ore 18,30 presso la Sala Convegni ABMC in p.zza Zanardelli (sotto i portici) una delle tappe della 2° Conferenza Nazionale della Campagna Internazionale “Dichiariamo illegale la povertà - Banning Poverty 2018”. L'evento è organizzato dal gruppo DIP Puglia (Gruppo Altamura) in collaborazione con i Missionari Comboniani di Bari e la Rete dei Comitati per i Beni Comuni.

Interverranno: il Prof. Riccardo Petrella, Docente Emerito di Economia all'Università Cattolica di Lovanio in Belgio) e già presidente dell'Acquedotto Pugliese, insieme a rappresentanti del mondo associativo e della cittadinanza attiva; Demetrio Spanti (ass. Monasteo del Bene Comune) esperto in pedagogia dell'impoverimento. Coordina Lucia Difonzo.

La povertà non è un fatto di natura, inevitabile, come la pioggia, ma è invece il risultato di processi sociali, culturali, economici e politici. Un'economia ingiusta e una società ineguale comportano la creazione dei fattori strutturali all'origine dei processi di impoverimento, come dimostra l'aumento scandaloso dei poveri in Italia. Non si nasce poveri ma si diventa impoveriti.

La Campagna Nazionale e Internazionale “Dichiariamo illegale la povertà - Banning Poverty 2018” mira a realizzare delle azioni di intervento su leggi, istituzioni e pratiche sociali e collettive che costituiscono i fattori strutturali all'origine dei processi d'impoverimento nelle società attuali.

Durante la conferenza saranno presentate le 3 campagne:
- Mettiamo fuori legge la finanza predatrice;
- Diamo forza ad un’economia dei beni comuni;
- Costruiamo le comunità dei cittadini;
e le azioni prioritarie per ciascuna campagna:
1. Togliere ai meccanismi della Borsa i settori relativi ai beni e servizi essenziali e insostituibili per la vita;
2. Eliminare le cooperative di lavoro da caporalato;
3. Chiudere a livello anche europeo i Cie.

Obiettivo della campagna è ottenere nel 2018 (70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani) una risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu che dichiari illegali le leggi, le istituzioni e le pratiche sociali e collettive che generano e alimentano i processi di impoverimento nei vari paesi e regioni del mondo. Una dichiarazione analoga, per portata e impatto, alla dichiarazione di illegalità della schiavitù.

Tutte le tappe della Conferenza Nazionale Itinerante pugliese:
30 settembre: Conversano (Ba), Biblioteca del Seminario Vescovile in via Paolotti 2, ore 19:00
1 ottobre: Lecce, Officine Cantelmo, ore 18,00
2 ottobre: Brindisi, sala Mario Marino Guadalupi del Comune, ore 17:30
3 ottobre: Altamura (Ba), Sala Convegni ABMC p.zza Zanardelli (sotto i portici) ore 18:30
4 ottobre: Polignano a Mare (Ba), Aula consiliare “Domenico Modugno”, ore 19:00
5 ottobre: Bari (giornata conclusiva), Sala Consiliare del Comune, corso Vitt Emanuele II, ore 17.00 (con il Patrocinio del Comune di Bari). A seguire, in Cattedrale si esibirà l’Orchestra MusicaInGioco-MomART diretta dal maestro A. Gargiulo, ore 20:30.

Per informazioni:
banningpoverty.org
benicomuni.org