domenica 7 luglio 2013

SE SCRIVI LEGGI sull'ACQUA e NON LEGGI DEMOCRAZIA


Mentre diversi parlamentati e meetup si apprestato a "scusarsi" in merito alla vicenda del ddl sull'Acquedotto pugliese, in alcuni gruppi Facebook altamuresi, pare non si riesca a non buttarla in caciara e neanche a rimanere sul tema.
RIschio inevitabile considerato che mancano le informazioni minime su come stanno le cose a livello di Acquedotto Pugliese, di cosa sia avvenuto a livello di governo regionale dal 2008 ad oggi, di cosa sia il comitato Pugliese AcquaBeneComune (un soggetto POLITICO) di cosa sia il Forum italiano dei movimenti per l'acqua (altro soggetto Politico), di quale sia il ruolo di alcuni senatori del M5S nell'intreccio tra Vendola e l'Acquedotto Pugliese, della differenza tra leggi nazionali e leggi regionali (capisc' ammè!) ...
Non è affatto una questione di "prima io": solo una mente priva di giudizio (o con il gusto della caciara) può continuare meccanicamente a ripetere------.
Quando si dice che il METODO è SOSTANZA ci si riferisce al fatto che non è sufficiente RIPUBBLICIZZARE l'acquedotto pugliese attualmente una Società per Azioni il cui unico azionista AD OGGI è la Regione Puglia (capisc' a mmè!!), ma è FONDAMENTALE che la forma giuridica sia quella di Ente di diritto pubblico PARTECIPATO. Pochi di voi sanno che Vendola - che Ciampolillo mandò ad intervistare in giacca e cravatta alla vigilia delle ultime elezioni facendogli promettere una cosa che avrebbe potuto/dovuto fare prima delle elezioni (guarda Vendola e il sogno dell'Acquedotto Pubblico) - per anni ha sostenuto che l'Acquedotto era pubblico dato che era in mano alla regione e che la FORMA giuridica era una "questione OZIOSA"... l'importante è l'ACQUA PUBBLICA (come pure si legge in alcuni commenti)... SBAGLIATO!!
Anche in questo caso la FORMA (giuridica) il METODO (di gestione) NON E' NEUTRO.
E' evidente allora che questo non è un campo dove misurarsi a "CHI ARRIVA PRIMA" e questo il sen. Ciampolillo non l'ha considerato.
Del resto alcune settimane fa era stato lo stesso M5S a stigmatizzare la "FUGA" in avanti di SEL in parlamento: QUESTA NON è UNA BATTAGLIA DA STRUMENTALIZZARE! L'ACQUA NON HA COLORE (neanche partitico).
SAPETE PERCHE' GLI ULTIMI REFERENDUM SONO STATI UN SUCCESSO CON 27 MILIONI DI PARTECIPANTI?
SAPETE COME SI RIESCE A PORTARE AVANTI BATTAGLIE COME LA MODIFICA DEGLI STATUTI COMUNALI?
creando un fronte ampio su temi (come l'ACQUA) che non possono non essere sposati da chiunque abbia un minimo di comprendonio. E il fronte ampio OGGI il M5S non ce l'ha, il M5S oggi doveva/deve essere uno strumento al servizio del bene comune che passa dalla PARTECIPAZIONE ad un percorso CONDIVISO (anche da altre forze politiche, sennò col cacchio che passa quel DDL!!).
Chi continua a dire l'importante è avere il DDL non capisce che quel DDL, se non PARTECIPATO dal fronte ampio fatto di cittadini, di comitati, di associazioni è destinato a rimanere Disegno...  chi pensa che il fine giustifica i mezzi non ha idea della superficialità di queste parole e della miopia politica di un simile approccio.
Da qui la posizione critica di chi da diversi anni ha forse imparato qualcosina che potrebbe evitarci qualche altro colpo basso (come quello all'indomani del referendum o dopo la sentenza della Corte costituzionale sulla legge regionale).

A questo proposito, forse non tutti sanno che all'epoca della raccolta firme per i referendum, l'italia dei Valori di Di Pietro tentò una fuga in avanti scavalcando i movimenti per l'acqua e presentando altri quesiti sul tema acqua. Sapete com'è andata a finire? Bocciati dalla corte costituzionale!

Provate ad immaginare cosa sarebbe successo se non ci fossero stati i due quesiti del Comitato per l'ACQUA BENE COMUNE... Obbligo di andare a gara e campagna mediatica del tipo: "Visto? I quesiti non sono ammissibili! La privatizzazione della gestione degli acquedotti è inevitabile! Ma non vi preoccupate: L'ACQUA RESTA PUBBLICA e noi rimaniamo il popolo bue che SE LE BEVE TUTTE!

giovedì 4 luglio 2013

il DDL del M5S sull'AQP: la cultura dell'acqua tra CONSULTAZIONE e PARTECIPAZIONE

Un paio di senatori del M5S pensano che l'importante sia andare avanti, che non conta il "COME". Ignorano l'importanza del metodo e pensano di poter imporre per legge un cambiamento culturale come quello che sta alla base del riconoscimento e della pratica del DIRITTO ALL'ACQUA. E' come voler imporre per decreto  l'utilizzo della moon cup o dei pannolini lavabili... In un paese come l'Italia, 2° al mondo per consumo (e acquisto!!) di acqua/merce in bottiglia, l'acqua come elemento vitale l'abbiamo trasformata (a colpi di spot) in una merce come le altre. E' questa involuzione culturale il vero problema.

Per quanto concerne l'Acquedotto Pugliese, pensare che trasformarlo in Ente di diritto pubblico sia il vero ostacolo, l'obiettivo finale, significa non aver capito una cippa!

Gli italiani e soprattutto i pugliesi devono recuperare il proprio amore per l'acqua dopo diversi decenni di anti-cultura grazie alla quale i nostri ragazzi confondono l'acqua con le bottigliette di PET: contenitore e contenuto!

La Puglia sitibonda (di Orazio) conosceva il valore dell'acqua che cadeva dal cielo e si precipitava nelle viscere della terra; bisognava recuperarla e soprattutto bisognava salvaguardare quella enorme riserva che si accumulava nel sottosuolo. Oggi arriviamo all'assurdo che ci preoccupiamo dell'acqua che ci arriva da lontano (e facciamo bene, per carità!) ma perdiamo di vista quella che abbiamo sotto i piedi. Quelli di Corigliano ne sanno qualcosa! Nei dintorni di Altamura l'acqua delle fonti del "VUCCOLO", e de "LA PUTTA" non è più potabile e non solo per la presenza di batteri fecali (GUARDA IL VIDEO) e sempre ad Altamura abbiamo un depuratore che è assolutamente sottodimensionato che ci fa restituire alla Basilicata un torrente di merda (video).

All'incontro del 29 giugno tra Comitato Pugliese AcquaBeneComune ed alcuni esponenti del gruppo deputati e senatori del Movimento 5 Stelle c'eravamo anche noi (guarda il video). Abbiamo avuto modo di apprezzare la disponibilità dei parlamentari presenti (in evidente difficoltà per la mossa poco saggia di un loro "collega" senatore). Abbiamo constatato la sincera volontà di recuperare, ma come?

Se la parola d'ordine dev'essere PARTECIPAZIONE, ci sarebbe un solo modo: il senatore Ciampolillo dovrebbe RITIRARE il progetto di legge presentato il 25 giugno, fare un passo indietro per ripartire insieme ai comitati di cittadini e  favorire per un reale percorso condiviso che non precluda la strada ad altri deputati e senatori.

Perchè (mai come ora) SI SCRIVE ACQUA SI LEGGE DEMOCRAZIA (partecipata).


dopo il comunicato vi consigliamo di leggere questa nota Fb del cittadino/deputato Delorenzis che espone in maniera molto chiara i fatti  

 

comunicato stampa
IL M5S PRESENTA UN DISEGNO PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL'AQP E DIMENTICA LA DEMOCRAZIA

 E’ con sconcerto e preoccupazione che il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” apprende che il 25 giugno scorso il gruppo del Movimento Cinque Stelle Senato ha presentato un disegno di legge sulla “ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese” a firma di Lello Ciampolillo e Carlo Martelli e sottoscritto da tutti i senatori M5S.

Ciò avviene, infatti, quattro giorni prima (29 giugno) dell’incontro programmato – da tempo – dal Comitato Pugliese con tutti i parlamentari pugliesi del M5S al fine di concretizzare gli impegni da questi ultimi assunti durante la campagna elettorale in tema di garanzia del diritto umano all’acqua, di rispetto e applicazione dell’esito referendario e di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato.

Non conoscendo il testo del DDL (che non è stato ancora pubblicato) non entriamo nel merito di una sua valutazione. Ci lascia, comunque assolutamente perplessi il metodo seguito per la sua elaborazione e presentazione.

 Nel breve testo pubblicato sul blog beppegrillo.it, il M5S Senato dichiara che «il nuovo Ente pubblico AQP dovrà essere l’occasione per una forte innovazione sul piano della effettiva partecipazione dei cittadini alla definizione e alla decisione sulle scelte e le priorità della gestione ed al suo controllo».

I principi di partecipazione democratica, però, appaiono violati fin dalla presentazione del DDL che non ha in alcun modo coinvolto tutti quei cittadini e quelle realtà associative che, per anni, si sono battute per la ripubblicizzazione, né il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” che da oltre 7 anni è attivamente impegnato mettendo le proprie competenze a disposizione della battaglia comune cosa che ha portato, nel 2009, ad essere parte integrante (insieme, fra gli altri, al prof. Alberto Lucarelli) del tavolo tecnico istituito con delibera regionale per l’elaborazione di un testo di legge per la ripubblicizzazione.

“Si scrive acqua si legge democrazia” non è un mero slogan ma un’indicazione del metodo da adottare per le decisioni sui beni comuni che non possono dirsi tali se sono assunte dai “dominanti” di turno.

Auspichiamo, quindi, che il M5S voglia ritirare il DDL presentato e avviare immediatamente unpercorso di ripubblicizzazione del servizio idrico realmente partecipato, attivando un tavolo tecnico a cui diamo, fin d’ora, piena disponibilità al fine di scrivere insieme una nuova storia dell’acqua in Puglia e in Italia. Riteniamo che questa nostra richiesta possa essere agevolmente accolta dai firmatari del DDL, nel caso in cui la mancanza di coinvolgimento sia dovuta solo a un banale errore, una dimenticanza, una distrazione (errare humanum est) e non vi sia invece una precisa volontà politica di agire sentendosi automaticamente investiti da una sorta di autorità di “rappresentanza assoluta e aprioristica” della volontà dei cittadini.

Comitato Pugliese Acqua Bene Comune