lunedì 26 maggio 2014

LETTERA APERTA AL PREFETTO


Al Prefetto di Bari
ANTONIO NUNZIANTE
Palazzo della Prefettura
BARI
e. p.c.
Al Sindaco di Altamura
Dott. Mario Stacca

Al presidente del consiglio

Ai consiglieri capigruppo

COMUNE DI ALTAMURA

ALLA STAMPA
LETTERA APERTA
Spett.le Prefetto,
siamo un gruppo di cittadini attivi di Altamura: il movimento ilGrillaio.
Con la presente facciamo seguito al nostro breve intervento al Consiglio Comunale del 23 u.s. durante il quale abbiamo avuto il piacere di incontrarLa, per ribadirLe le nostre preoccupazioni in merito al coinvolgimento di cittadini altamurani, su un tema di grande importanza come quello della gestione dei rifiuti.
Le nostre preoccupazioni crescono alla luce di quanto accaduto nella nostra città negli ultimi anni in riferimento a quell'aspetto della vita politico-amministrativa altamurana (gestione dei rifiuti, appunto) che assorbe circa 1/3 del bilancio comunale:
  1. nel 2012 scadeva il contratto con la ditta Tradeco senza che si approntasse alcuna nuova gestione;
  2. da allora si è assistito ad una serie di proroghe dell'insoddisfacente e ormai anacronistico contratto siglato oltre dieci anni fa;
  3. siamo dinanzi alla reale assenza di una qualsivoglia strategia politica ed amministrativa, che ha portato ad un misero 20% di raccolta differenziata, eludendo normative (europee ed italiane) che prevedevano il 65% entro fine 2012;
  4. l'inerzia di chi gorverna oggi altamura è provata anche da non aver dato seguito alla Legge regioale pugliese 24/2012 che istituiva gli Aro (Ambiti di raccolta ottimale); infatti l'aro Ba4 è stato di fatto commissariato dopo un anno dall'entrata in vigore della suddetta legge (si veda qui);
  5. oggi Altamura è pur essendo parte dell'Aro BA4 non ha aderito all'Unione dei Comuni (organo che prevede una rappresentanza dei vari consigli comunali al suo interno, oltre i sindaci);
  6. ci risulta che lavori dell'Aro Ba4 sono fermi da mesi (ultima assemblea il 13 gennaio 2014);
  7. a fine giugno una nuova ecotassa regionale colpirà le tasche di tutti i cittadini altamurani, se non si dovesse raggiungere il 5% in più rispetto all’ultima rilevazione;
Dinanzi a questi “ritardi” della nostra classe politica, a novembre 2013 abbiamo promosso la Rete RifiutiZero dell'Aro Ba4 cui anno aderito numerose associazioni dei comuni limitrofi afferenti al nostro ARO con l'obiettivo di confrontarsi sul nuovo piano di gestione rifiuti e fare proposte.
Ad inizio 2014, dopo diverse richieste di incontro alla presidenza dell'ARO BA4, il movimento ilGrillaio si è rivolto al sindaco di Altamura, al presidente del Consiglio e all’intero Consiglio Comunale altamurano, chiedendo la convocazione di un consiglio monotematico aperto sul nuovo piano di gestione rifiuti.
In data 15 gennaio 2014 il consiglio comunale è andato deserto: la maggioranza è risultata assente impedendo di fatto che il consiglio si celebrasse.
Nella seduta del 28 gennaio 2014, subito dopo i nostri i nostri interventi e quelli dell’opposizione, i consiglieri della maggioranza hanno abbandonato l'aula facendo venir meno il numero legale e, con questo, la possibilità di votare l'unica mozione presentanta dai gruppi di opposizione che recepiva alcune delle nostre istanze.
Dopo questo episodio mortificante per la democrazia di un comune e dopo la delusione per l'assenza di risposte da parte di chi governa la nostra città, abbiamo avviato una raccolta firme per una petizione popolare (NON BRUCIATECI IL FUTURO) che divenisse bandiera per le nostre richieste, che ruota attorno alle le parole “RIDURRE-RICICLARE-RIUSARE-RIPENSARE e... PARTECIPARE”. A fine marzo, abbiamo protocollato le prime 650 firme, sebbene si stia continuando la raccolta firme.
Oggi, a 4 mesi da quel consiglio comunale, ancora attendiamo il prossimo consiglio comunale per poter avere riscontro circa le nostre richieste.

Questa la nostra battaglia di cittadini che ogni giorno si impegnano, concretamente, per tutelare il proprio territorio ed l bene comune.

Alla luce di quanto sopra, facciamo appello alla sua persona ed al suo ruolo affiche ad Altamura si possa garantire la democrazia partecipativa tramite il coinvolgimento attivo e propositivo delle cittadine e dei cittadini.
E' risaputo che il tema della gestione dei rifiuti è un terreno “molto scivoloso” su cui si innestano, in modo drammatico, questioni che vanno dalla devastazione di interi territori, al biocidio, passando per l’annientamento del diritto alla salute e gli enormi affari delle ecomafie.
Riteniamo il coinvolgimento dei comitati di cittadini sia condizione indispensabile (certo non sufficiente) per addivenire alla soluzione ottimale nonché doveroso nel rispetto dei principi enunciati dal d.lgs. 152/06 nonché da diverse convenzioni europee.
Lungi dal volerla coinvolgere in mere polemiche tra fazioni politiche avverse riteniamo, tuttavia, che Lei abbia l’autorità per poter sollecitare, nella gestione della cosa pubblica, maggiore rispetto dei principi di partecipazione democratica.
Il nostro approccio è stato sempre propositivo e il nostro senso civico ci spinge a fare tutto il possibile per evitare qualsiasi emergenza rifiuti nel nostro territorio.
Perchè il futuro è nero, se non è RifiutiZero

La salutiamo cordialmente e, in attesa di Suo riscontro,
Le auguriamo buon lavoro.

Movimento ilGrillaio Altamura

sabato 24 maggio 2014

MOVIMENTI 5 Stelle ad di là degli slogan



Condividiamo con il lettori del nostro blog una breve riflessioe di Donato P. (cittadino attivo del movimento ilGrillaio). Noi votiamo ogni giorno (o quasi) da 6 anni... anche domani.

Non mi piace l'espressione "vinciamonoi". A una vittoria si accompagna una sconfitta, e con essa tanto risentimento.
Non ci piacciono gli scontri, le contrapposizioni e gli slogan.
Quello che mi fa tremare le gambe è invece la prospettiva di cambiamento, la potenza di un popolo intero che, più o meno consapevolmente, inverte la rotta, si rialza e marcia contro la parte vecchia e fossilizzata di una società.
Mi piace pensare a uno scontro tra pensieri, tra formae mentis, tra visioni del mondo, pensare l'umanità come un continuo evolversi magmatico di vicende e idee.
E in questo movimento incessante, non riesco a non sognare la prospettiva allettante di una nuova società, liberata dall'ossessione del denaro e dell'illimitatezza del suo potere, radicata nell'ambiente perchè si nutre della forza vitale della natura, che riscopre il lavoro come attività contingente e non come scopo ultimo, che si abbandona più alle gioie e ai piaceri che all'alienante mito della produzione infinita.
Guardo con pena e disgusto chi cerca di soddisfare la propria sete di potere strisciando e degradandosi nella menzogna e nella propaganda, pur di conquistare il consenso delle masse, pur di guadagnare qualche numero.
Per me la volontà di potenza è il piacere individuale di sentirsi vivo, la "completa gioia di ogni singolo muscolo, di ogni giuntura, di ogni nervo" (J.L.), e la libertà di pensare e costruire la propria vita.
La politica è solo il terreno in cui nascono, crescono e muoiono idee di società.
La vita, per fortuna, è anche altro.
Buon voto, e buona vita.

giovedì 22 maggio 2014

MILLE BARILI DI PETROLIO NON VALGONO UN SOLO BICCHIERE D'ACQUA


  Lo scorso 5 aprile ad Altamura è nata la Rete Appulo-Lucana SALVA l'ACQUA con l'intento di mettere in comune le battaglie civiche per la difesa del bene comune per eccellenza. Noi siamo felici di farne parte
A poco più di un mese dalla nascita, la rete ha stilato un documento che vi preghiamo di diffondere in ogni dove (sia in internet, sia per strada). In puglia si sa poco di cosa accade alle "sorgenti" del nostro acquedotto. E' bene iniziare ad interessarsi.

Agli inizi di giugno avrà luogo un incontro pubblico organizzato dal Comitato AcquaBeneComune e dalla stessa Rete SALVA L'ACQUA con la presenza della prof.ssa Albina Colella. Stay tuned!





Il petrolio “non ce lo beviamo”

MILLE BARILI DI PETROLIO NON VALGONO
 
UN SOLO BICCHIERE D'ACQUA

Cittadini e movimenti pugliesi e lucani per salvare l'acqua dalle trivelle

La Rete Appulo-Lucana SALVA L'ACQUA, promossa dal Comitato Pugliese Acqua Bene Comune alla quale hanno aderito associazioni e cittadini pugliesi e lucani, sensibili al tema dell’acqua pubblica e di qualità, esprime solidarietà alle popolazioni lucane e si mobilita per la difesa dei territori dagli interessi dei petrolieri.
La Lucania e in particolare la Val d’Agri con l’invaso del Pertusillo, ospita alcuni dei bacini imbriferi più importanti per gli approvvigionamenti d'acqua di Puglia. È da questi luoghi che parte un allarme legato alle attività di trivellazione ed estrazione ed al conseguente rischio di inquinamento.
Le immagini mostrano in modo chiaro cosa sta accadendo oggi in Basilicata. Se in tutte le aree gialle si autorizzassero le “ricerche” (leggi trivellazioni) si ridurrebbe la Lucania ad una immensa gruviera.

La mobilitazione su questo fronte nasce sulla scia delle indagini effettuate dalla Prof. Albina Colella, (Ordinaria di Geologia e Sedimentologia, dell’Università di Basilicata) che evidenziano la presenza di metalli ed idrocarburi, nelle acque stesse e nei sedimenti del Pertusillo. A questa è seguita una denuncia all’UE da parte di comitati, associazioni e cittadini della Basilicata e della Calabria.
 
Acqua, Aria e Suolo sono minacciati da ulteriori trivellazioni, 
e ciò con grave pericolo per ogni forma di vita,
se è vero che con l’estrazione o la separazione del gas dal petrolio si immettono nell’aria idrogeno solforato ed altri pericolosi inquinanti;
se è vero che nel sottosuolo si disperdono fanghi contaminati;
se è vero che le sostanze chimiche utilizzate per perforare restano nel terreno e si infiltrano nelle falde acquifere, inquinandole in maniera irreversibile (l’opera di estrazione necessita di molta acqua pompata ad alta pressione e miscelata a idrocarburi, composti organici, metalli, sali e altre sostanze chimiche di lavorazione);
se è vero che le acque utilizzate per l’estrazione (considerate “rifiuti speciali”) sono talvolta immesse nei pozzi di re-iniezione, ossia nei pozzi già esauriti;
se è vero che la rete degli oleodotti che si collegano al centro di raffinazione è esposta all’effetto corrosivo di agenti chimici e atmosferici con il rischio di riversamento del petrolio nel terreno e nella falda;
se è vero che la discontinuità tettonica del sottosuolo lucano determina la circolazione idrica sotterranea fra le varie falde, nonché gli scambi fra le falde e i fiumi.
Se tutto ciò è vero, come denunciano da anni i movimenti NO TRIV, allora sono comprensibili le forti preoccupazioni per scenari disastrosi.
Nel 2013 la Basilicata ha fornito 4 milioni di tonnellate di petrolio, appena il 2,5% del consumo nazionale di energia ed il 6,6% del consumo nazionale di petrolio (diminuito del 35% negli ultimi 20 anni). La produzione Lucana è destinata ad esaurirsi a breve: «Il rapporto fra le sole riserve certe e la produzione annuale media degli ultimi cinque anni, indica uno scenario di sviluppo articolato in 7,2 anni per il gas e 14 per l’olio» (fonti ministeriali 2012).
La logica del profitto selvaggio, protetta dallo Stato, minaccia in modo drammatico e irreversibile la vita di milioni di uomini, di miliardi di animali e piante.
I predatori del petrolio sono incuranti dell’inquinamento del bene comune più prezioso, che coincide con la vita, il bene comune per eccellenza, l’ACQUA.
La Rete Appulo-Lucana SALVA L'ACQUA vuole divulgare queste ed altre informazioni per una più ampia mobilitazione anche in Puglia, unica strada per costringere gli Enti locali ad applicare il principio della precauzione, inopinabile visto che parliamo di un elemento vitale come l’acqua.

Perché si scrive salva l’acqua
e si legge salva la vita