venerdì 27 febbraio 2015

Conflitto di interessi ... Altamura Version!



 Non si commette reato ad avere rapporti di lavoro con la Tra.de.co. o con aziende della famiglia Columella, ma, di certo, non si assicura la distanza da un grande gruppo imprenditoriale che, indagini a parte, rischia di avere troppi garanti. Si chiama conflitto di interessi.

 Lo scriveva Loretta Moramarco nel 2010 su Free. Cambiamo questa situazione?




#iostoconPietroeLoretta #‎m5saltamura Il Grillaio Altamura Loretta Moramarco Pietro Masi Pietro Masi candidato sindaco M5S Altamura #‎metteteciallaprova‬

giovedì 26 febbraio 2015

ACQUA O PETROLIO?

In Basilicata si trivella da oltre vent'anni. La Basilicata è il Texas italiano. Peccato sia anche la riserva idrica d'Italia e soprattutto di PUGLIA, Campania e Calabria. 
Il lago del Pertusillo, in particolare, uno dei maggiori invasi che serve l'Acquedotto Pugliese, è circondato da pozzi di estrazione, ispezione e reiniezione. Gli studi condotti dalla prof.ssa Albina Colella, ordinaria di Geologia dell'Università degli Studi della Basilicata, fanno sospettare che il lago sia già occasionalmente soggetto a picchi di inquinamento. Significativi quantitativi di idrocarburi e metalli pesanti sono stati rinvenuti nei sedimenti dell'invaso. I preoccupanti dati raccolti, già denunciati alla procura, sono arrivati al grande pubblico grazie all'intervista rilasciata dalla prof.ssa Colella per la puntata sullo Sblocca-Italia del 22 febbraio di Presa Diretta. In assenza di azioni rivolte a ridurre la pressione antropica (soprattutto per le estrazioni petrolifere) lo stato ecologico dell’invaso è destinato a peggiorare e, potenzialmente, ad oltrepassare la soglia critica. L'art. 38 del c.d. “Sblocca Italia”, a cui il M5s si è opposto, raddoppia le estrazioni, semplifica le procedure e sottrae sovranità alle comunità locali.
È una situazione inaccettabile che chiama tutte e tutti noi all'azione.
 
SENZA ACQUA NON C'É ECONOMIA: chiedetelo ai lucani che hanno venduto i loro terreni o chiuso le attività legate all'agroalimentare per l'impossibilita di lavorare con la terra. Chiedetelo a chi si occupa di turismo. Matera 2019 è compatibile con l'impatto ambientale del petrolio? Come a Taranto, un settore rischia di divorare tutti gli altri che danno lavoro alla maggior parte dei lucani.
 
SENZA UNA BUONA ACQUA NON C'É SALUTE: chiedetelo ai medici che chiedono dati certi, agli abitanti di Viggiano o del villaggio Pisticci Scalo.

SENZA ACQUA DI BUONA QUALITÀ, banalmente, NON C'É VITA. La Puglia può e deve fare rete con la Basilicata per opporsi allo stupro del territorio, alla distruzione dell'economia, alla sottovalutazione del diritto alla salute invocando il principio di precauzione e avviando una seria campagna di analisi puntuali e costanti iniziando dal Pertusillo, come richiesto anche dal Comitato pugliese acqua bene comune e dalla Rete appulo-lucana Salva l'acqua. Puglia, Campania e Calabria sono chiamate a lottare al fianco dei lucani contro una strategia economica ed energetica nazionale miope, che a fronte di limitati benefici nazionali e locali rischia di compromettere un bene comune di valore assoluto. Un bene comune che 27 milioni di italiani hanno chiesto di gestire in modo pubblico (e partecipato), fuori dalle logiche del profitto, in modo trasparente e nell’ottica di maggior tutela dell’interesse collettivo, nella straordinaria mobilitazione per i referendum del giugno 2011. 

Perché SE PERDIAMO L'ACQUA, PERDIAMO TUTTO. 

Se paragoniamo la natura ad una persona, l'acqua è il sangue. É VITALE. Abbondante ma contemporaneamente scarso. Se è colpito da una patologia, tutto l'organismo ne risente. Senza, si muore. Se l'acqua non è di buona qualità, tutto il territorio è malato. Se non la difendiamo non ci basterà cambiare "fornitore", dovremo cambiare residenza, cittadinanza e poi trovare un buon pullman per Marte.


mercoledì 25 febbraio 2015

ALTAMURA VITTIMA DEI RIFIUTI


Anche stamattina Altamura si è trovata immersa nei rifiuti.
Cosa sta accadendo?
Città di Altamura, portale facebook dell'amministrazione, non riporta nessuna spiegazione.
Enzo Colonna riferisce che «sembra che la Tradeco abbia sospeso il servizio di raccolta dei rifiuti perché rivendica il pagamento di somme da parte del Comune per il trasporto dei rifiuti verso gli impianti di smaltimento».
Due giorni di rifiuti producono questo delirio? Di chi è la responsabilità? Del governo della città che non ha saputo amministrare i rifiuti, dell'azienda che non offre un servizio ottimale (per essere "gentili" !!!) ma anche dei cittadini. Accanto e dentro ai bidoni dell'indifferenziato ci sono cartoni, bottiglie di plastica, umido... ‪#‎altamurarifiutizero‬ è possibile e doverosa. ‪#‎m5saltamura

Pochi minuti dopo la nota facebook di Loretta Moramarco, candidata consigliera regionale M5s Puglia, Città di Altamura ha pubblicato questa nota:
«Nella giornata di ieri, con l’Ordinanza n. 13 del 24/02/2015 avente ad oggetto “SERVIZIO DI IGIENE URBANA INTEGRAZIONE ALL’ORDINANZA SINDACALE N.3 DEL 12/01/2015”, il Sindaco di Altamura, preso atto che la ditta appaltatrice nelle giornate del 23 e 24 febbraio ha arbitrariamente interrotto la raccolta dei rifiuti solido urbani sul territorio comunale, con il rischio di gravi conseguenze per la salute e l’igiene pubblica, ha reiterato l’ordine alla ditta TRA.DE.CO di riprendere immediatamente il servizio.
In caso di ulteriori inottemperanze saranno adottati tutti i provvedimenti del caso».
 
 Ci aspettiamo una SERIA SANZIONE per una INTERRUZIONE che viene definita ARBITRARIA ma ci chiediamo anche perché solo oggi la cittadinanza venga informata di questo problema. Come facciamo ad essere cittadini responsabili se non sappiamo quello che accade?!?!?
Altamura deve diventare una città a RIFIUTI ZERO con ZERO CONFLITTI D'INTERESSE nel consiglio comunale e nella dirigenza della città con la Tra.de.co.

Aggiornamento: dopo pranzo i rifiuti sono stati raccolti.

martedì 24 febbraio 2015

Le stelle del Movimento 5 Stelle brilleranno anche ad Altamura






comunicato stampa
OK di Grillo alla certificazione della presentata dal Movimento ilGrillaio
LE 5 STELLE BRILLERANNO ANCHE AD ALTAMURA
Pietro Masi: “Il lavoro sul territorio paga. Il gruppo, come sempre, è aperto ai contributi concreti di quanti praticano le 5 stelle”


Le 5 Stelle brilleranno anche ad Altamura! La lista presentata allo staff del blog beppegrillo.it dal Movimento IlGrillaio Altamura è stata certificata: Movimento 5 Stelle Altamura!
Il nostro candidato sindaco è Pietro Masi e con lui 15 “stelle”: Michele Loporcaro, Andrea Moramarco, Raffaele Difonzo, Tonia Dileo, Vincenzo Lomurno, Angela Masi, Annamaria Galetta, Donato Pinto, Annamaria Perrucci, Vito Labarile, Francesco Stella, Giuliana Galati, Luca Consorte, Caterina Moramarco, Valentino Viti.
Il lavoro portato avanti ininterrottamente da oltre 7 anni è stato premiato e l’impegno continuerà come e più di prima. Perché ora, alla grinta di sempre, aggiungiamo la determinazione di voler entrare nel "palazzo" per portare la rivoluzione culturale del M5S!
Il Movimento IlGrillaio è un'associazione di fatto, senza scopo di lucro, rivolta alla promozione di un ideale di cittadinanza attiva e di una politica intesa come ricerca del Bene Comune.
Il gruppo si è costituito qualche mese dopo il primo V-Day (8 settembre 2007) ed ha iniziato ad operare sul territorio di Altamura (BA), e non solo, con il nome di meetup IlGrillaio.
Dal 15 aprile 2008 curiamo un blog www.ilgrillaio.blogspot.it  attraverso il quale diffondiamo notizie sulla realtà locale e non, promuovendo iniziative, campagne e attività pratiche, convegni, manifestazioni, con particolare attenzione alle tematiche ambientali (diritto all'acqua potabile, riduzione dei rifiuti, mobilità sostenibile, risparmio energetico, ecc...). Dalla casella di posta meetup.ilgrillaio@gmail.com curiamo costantemente i rapporti con le istituzioni che vengono sollecitate a dare risposte alla cittadinanza in relazione ai temi di riferimento.
Dal 2007 ad oggi, IlGrillaio ha compiuto un'intensa attività civica all'insegna delle 5 STELLE:



ACQUA
DENUNCE
Denuncia dello sversamento di olio esausto in un pozzo comunale sito in c.da la Putta, nell’agosto 2008, a cui seguì il sequestro del pozzo.



DIRITTO ALL'ACQUA NELLO STATUTO COMUNALE
Promozione di una petizione popolare per la modifica dello Statuto Comunale, avvenuta il 09/02/2010, che ha consentito di inserire il diritto all’acqua, come diritto inalienabile di ogni essere vivente,  e il riconoscimento del servizio idrico come servizio privo di rilevanza economica (2600 firme raccolte e protocollate).  Altamura è stato il primo comune pugliese a modificare lo Statuto in questa direzione

REFERENDUM 2011
Promozione e costituzione di un comitato referendario locale, in qualità di membri del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune, grazie al quale è stato possibile raccogliere oltre 5000 firme per i tre referendum: abrogazione delle norme di privatizzazione dei servizi idrici.
All’esperienza de IlGrillaio Claudio Jampaglia, giornalista, dedica un paragrafo del suo libro “Salvare l’acqua” (Ed. Feltrinelli).

ACQUA o PETROLIO?
Adesione alla campagna di informazione e sensibilizzazione attraverso la Rete appulo-lucana Salva l'Acqua: continuiamo a difendere questo bene comune, costantemente mercificato e vilipeso, sotto attacco delle multinazionali del petrolio che spadroneggiano in Basilicata e sulle nostre coste.

RIFIUTI ZERO
Nel 2011 IlGrillaio, con il Circolo delle Formiche, ospita ad Altamura Paul Connet, ideatore della strategia Rifiuti Zero. Abbiamo raccolto oltre 1400 firme per la LIP rifiuti zero; promosso la nascita di una Rete RifiutiZero intercomunale dando un importante contibuto  al gruppo di lavoro regionale “ARO m5s puglia”; chiesto la convocazione di consigli comunali monotematici sul tema dei rifiuti e portato alla luce articoli inerenti alla destinazione di parte della raccolta differenziata al recupero di energia (inceneritori). A fronte dei silenzi della nostra amministrazione sulla petizione popolare “NON BRUCIATECI IL FUTUROil gruppo IlGrillaio invia una lettera al prefetto.
Altamura è la citta della Tradeco s.r.l. che esercita una significativa influenza sulla vita politica e l’informazione altamura.
Alle soglie del nuovo bando per l’affidamento del servizio rifiuti, IlGrillaio rivendica la centralità della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali e ai controlli (che nessuno regolamenta).

INFORMAZIONE-PARTECIPAZIONE
Il Movimento IlGrillaio avvia le “Operazioni Fiato sul collo”  nei consigli comunali (video) , regionali e con i politici nazionali (vari canali: ilGrillaio, QuiAltamuraLibera... un ricchissimo CANALE USTREAM );
QUESTO NOSTRO VIDEO durante la visita di Napolitano ad Altamura viene rilanciato su beppegrillo.it
Dal 7 gennaio 2014 Il Grillaio è regista e conduttore ogni giovedì del programma radiofonico ilGrillaio PARLANTE su Radio Regio Stereo per parlare delle Cinque Stelle nel territorio.

ZERO PRIVILEGI PUGLIA
Oltre 2mila le firme raccolte da IlGrillaio a sostegno del disegno di legge regionale di iniziativa popolare “Zero Privilegi Pugliaper dimezzare gli stipendi dei politici ed eliminari i vitalizi dei consiglieri regionali pugliesi.

ECONOMIA E FINANZA
I menbri de IlGrillaio promuovono, insieme ad altre realtà attive sul territorio, il Gruppo d'Acquisto Solidale (G.A.S.)Chiacchier e Frutt”; organizzando incontri e banchetti sulla finanza etica e sul microcredito. Da ricordare nel luglio 2009 il seminario «SCUOLA DEL VIVERE INSIEME SULLA FINANZA», che ha avuto come ospiti Riccardo Petrella (Univ. del Bene Comune), Rosario Lembo (Univ. Del Bene Comune), Margherita Ciervo (Forum Pugliese Acqua Bene Comune), Massimo Melpignano (Ass. Adusbef ), Teresa Masciopinto (Banca Etica).
MOBILITÀ SOSTENIBILE
Il Movimento IlGrillaio organizza, partecipa e promuove appuntamenti di Critical mass; ciclo-proteste; presidi in consiglio comunale per impedire la costruzione di un mega parcheggio in pieno centro storico.

POLITICHE DI GENERE
Proposte per una nuova cultura di genere fondata sulla collaborazione e valorizzazione delle differenze.
REGIONALI PUGLIESI 2015
Loretta Moramarco, attivista da lungo tempo nel gruppo IlGrillaio è attualmente candidata con il M5S alle prossime elezioni regionali pugliesi 2015 ed insieme ad altri attivisti de IlGrillaio partecipa ai gruppi di lavoro per le commissioni consiliari regionali, per dare un contributo diretto e partecipato verso una Puglia a cinque stelle.


Rinnoviamo come sempre l’invito a tutti gli attivisti altamurani a partecipare ai nostri incontri. Lavoriamo insieme per realizzare una Altamura a 5 stelle.
Appuntamento ogni mercoledì in via Metastasio 64 (alle spalle di S.G.Bosco) Altamura.
info ilgrillaio.blogspot.com
24.02.2015
Movimento Il Grillaio Altamura


ilgrillaio.blogspot.it meetup.ilgrillaio@gmail.com facebook.com/ilGrillaio.Altamura

lunedì 23 febbraio 2015

CERTIFICAZIONE LISTA M5S ALTAMURA: il lavoro sul territorio paga!



Le 5 Stelle brilleranno anche ad Altamura!
La lista presentata allo staff dal Movimento il Grillaio è stata certificata: Movimento 5 Stelle Altamura!!!
Il lavoro portato avanti ininterrottamente da oltre 7 anni è stato premiato.
Sul territorio (locale e regionale) continueremo come e più di prima. Già perchè ora alla grinta di sempre aggiungiamo la voglia di entrare nel "palazzo" per portare la rivoluzione culturale del M5S! Congratulazioni e imboccallupo a Pietro Masi, Michele Loporcaro, Andrea Moramarco, Raffaele Difonzo, Tonia Dilelo, Vincenzo Lomurno, Angela Masi, Annamaria Galetta, Donato Pinto, Annamaria Perrucci, Vito Labarile, Francesco Stella, Giuliana Galati, Luca Consorte, Caterina Moramarco, Valentino Viti.

A questo link trovate la lista:
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/altamura/

sabato 21 febbraio 2015

-RINVIATO- Te lo do io l'euro! con Antonella Laricchia -RINVIATO-

Attenzione, aggiornamento di sabato 21 febbraio: l'evento di domani E' RINVIATO causa maltempo a data da definire.

Domenica mattina in piazza Duomo ad Altamura sarà possibile incontrare la candidata presidente alla Regiona Puglia per il Movimento 5 Stelle. Sarà anche l'occasione per informarsi su quello che c'è dietro le politiche finanziarie dall'Euro in poi, anzi.... dall'Unità d'Italia in poi. Antonella Laricchia sarà accompagnata "nel discorso" da Giovanni Vianello (attivista del M5S, collaboratore di Diego DeLorenzis e già cittadino attivo del meetup di Taranto) con il quale abbiamo avuto la fortuna di collaborae in diverse occasioni. Saranno presenti anche alcuni dei candidati consiglieri e tra questi Loretta Moramarco.

venerdì 20 febbraio 2015

Il comitato pugliese Acqua Bene Comune torna a scrivere all'amministratore di AQP SpA


Bari, 16 febbraio 2015

Egregio Prof. Costantino,

a seguito del contenuto di questa sua ultima comunicazione non possiamo che costatare, come cittadini, del perpetuarsi della grave mancanza di trasparenza nella gestione di un bene non solo comune ma vitale quale l’acqua.

Noi, quindi, cittadini pugliesi e utenti di AQP SpA prendiamo atto che, a oggi e dopo ripetute sollecitazioni, ci è impedito di conoscere

-          Il numero delle persone, utenti di AQP SpA, soggetta a sospensione del servizio idrico e, dunque, alla violazione del diritto umano all’acqua potabile sicura ed essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani, sancito dalla Risoluzione dell’Assemblea Onu del 28 luglio 2010 (A/64/L.63/Rev.1);

-          Il Piano industriale 2011-2014 che decide delle politiche di gestione del bene comune e vitale quale l’acqua (indicare come Piano Industriale il power point consegnato durante la conferenza stampa è un’offesa all’intelligenza comune).

La sovranità popolare e, dunque, il rispetto del dettato Costituzionale e della pratica democratica non si realizzeranno né con l’ambivalenza né con gli auspici ma solo con una  corretta e coerente applicazione della legge e della volontà popolare.

Del resto, la sua posizione appare in linea con quella posta in essere fin dal 21 luglio 2011 (giorno di pubblicazione dei risultati referendari sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica e data in cui questi hanno assunto il rango di legge vigente) da chi si è alternato nelle posizioni di governo delle istituzioni e delle aziende: non fare quanto in proprio potere per dare corso al risultato referendario e/o fare di tutto per impedire l’applicazione del dettato referendario e/o “scaricare” su altri la responsabilità delle proprie scelte e/o attendere le leggi “vigenti” che conviene rispettare.

Pertanto, amaramente prendiamo atto

E invitiamo tutta la cittadinanza pugliese a prendere atto che

-          Lei, come gestore del servizio, ritenga di essere tenuto a conformarsi alle determine dell’AEGSII e della sentenza del TAR Lombardia ma non di dover rispettare la volontà espressa dal popolo sovrano attraverso lo strumento costituzionale del referendum esercitato nel giugno 2011;

-          la Regione Puglia, in qualità di unico azionista di AQP SpA, non sia mai intervenuta in questo scambio epistolare (benché più volte coinvolta direttamente ed espressamente nelle figure del Presidente, degli Assessori e dei Consiglieri) al fine di garantire la trasparenza delle politiche di gestione;

-          la Regione Puglia, in qualità di Ente Pubblico garante dell’interesse collettivo non si sia attivata al fine di garantire il rispetto e l’attuazione della volontà popolare espressa così chiaramente dall’esito referendario;

-          la Regione Puglia, in qualità di Ente Pubblico garante dell’interesse collettivo, non abbia fatto quanto in suo potere per garantire il rispetto e l’applicazione del diritto umano all’acqua potabile;

-          la proprietà pubblica delle azioni della società AQP SpA non sottrae la gestione dell’acqua e la sua funzione sociale alla logica del profitto;

-          in Puglia, le tariffe, dal 2007-2012, sono aumentate del 22,4% (al quale si aggiunge un aumento medio su base nazionale del 3,9% nel 2014 e del 4,8% stimato per il 2015) e a fronte di un mancato pagamento viene interrotta la fornitura di un bene vitale quale l’acqua;

-          la situazione potrebbe addirittura peggiorare qualora nel 2018 (anno di scadenza della concessione del servizio idrico integrato)  si dovesse procedere con la vendita ai privati delle azioni di AQP SpA.  Ipotesi che risulta plausibile alla luce di alcuni segni premonitori come la contrazione del personale e la dismissione del patrimonio  avviati in questi ultimi anni (così come, peraltro, più volte denunciato dal Comitato scrivente).
Pertanto, il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” invita tutta la cittadinanza a continuare - con gli strumenti riconosciuti dalla legge e dalla Costituzione, e attraverso ogni pratica che possa legittimamente affermare la sovranità popolare - il percorso per il riconoscimento reale e la garanziadel diritto umano all’acqua potabile.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

venerdì 13 febbraio 2015

LA STRADA SS. 96 SULLA GROTTA DI TORRE DI LESCO



comunicato stampa
GROTTE DI TORRE DI LESCO di ALTAMURA SOTTO LA SS. 96
I LAVORI DI RADDOPPIO DELLA STATALE SONO SICURI PER LE GROTTE SOTTOSTANTI?

Non passano inosservati i cantieri per il raddoppio della SS. 96 per Bari. I lavori procedo­no di gran lena (finalmente), da mesi. Ruspe e scavatori sono arrivati a ridosso delle grotte di Torre di Lesco. Il Movimento ilGrillaio ha scritto una  LETTERA ALL'ANAS, alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia chiedendo se “siano state rispettate le prescrizioni di cui alla pronun­cia di compatibilità ambientale dei ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali del 30 maggio 2003 e/o se siano stati successivamente richiesti ulteriori o diversi accorgimenti”.
Sappiamo che la vicenda è ben attenzionata da anni anche dagli speleologi del CARS, Centro Altamurano Ricerce Speleologiche. Il nostro obiettivo è dare eco alla vicenda parlarndone pubblicamente, anche perché pochissimi altamurani sono a conoscenza di questo gioiellino, seb­bene il CARS abbia pubblicato diversi documenti in merito oltre a dedicare a Torre di Lesco uno degli interventi nel convegno SPELAION 2007 (gli atti sono disponibili sul sito del CARS).
E' una piccola grotta ricca di singolari concrezioni eccentriche e mineralizzazioni, sotto l’at­tuale tracciato stradale della SS. 96 a 3 km da Altamura. La scoperta è avvenuta negli anni 30 durante lo scavo indella sede stradale. L’ingresso alla cavità andò perso negli anni fino a quando, nel 1951 una campagna di ricerca promossa dal senatore Genco e realizzata dal CARS riportò alla luce la grotta. Nel 2000, il CARS segnalò all’ANAS l’esigenza di conservare la grotta interessata dal progetto di allargamento della strada. Il decreto di compatibilità am­bientale dell’opera ha prescritto un programma di indagine per definire gli impatti sulla grotta derivanti dalla realizzazione della strada. Nel 2004 l’ANAS ha effettuato indagini geo­logiche ed ha acquisito i nuovi rilievi della cavità realizzati dal CARS. La relazione conclude con le proposte di tracciato stradale compatibile con la grotta e uno schema di piano di mo­nitoraggio ambientale. (Fonte: CARS, atti del convegno Spelaion 2007).

 
Guardando la sezione della grotta, si avverte subito la sensazione di aver calpestato per anni inconsapevolmente un tale patrimonio. Non stiamo rischiando di seppellire un prezioso gio­iello della nostra Murgia?

Troppo spesso nella nostra città l'incuria, la superficialità e l'ingordigia hanno provocato perdite inestimabili sul piano paesaggistico, culturale, archeologigo, artistico-arichitettonio. Val­gano da esempio la cripte di Jesce, quella quasi scomparsa di San Tommaso, di S. Angelo di For­nello, di San Michele delle Grotte, delle zone archeologiche si via veccha Buoncammino e via Bari, la cava dei dinosauri, il sito di Belmonte, la grotta di Lamalunga con l'uomo arcaico. Il de­grado di questi luoghi è sotto gli occhi di tutti. La grotta è davvero suggestiva, come dimostrano le foto accando (di M. Difonzo), e se fosse intaccata, sarebbe una grave perdita per la nostra città.
11.02.2015
Movimento Il Grillaio Altamura





mercoledì 11 febbraio 2015

Pietro Masi e Loretta Moramarco (Movimento ilGrillaio) per RIFIUTIZERO a Bari



Lo scorso 3 febbraio eravano a Bari all'incontro “Bari Verso Rifiuti Zero” organizzato da “ConvochiamociPerBari” e “Movimento Legge Rifiuti Zero”. Oggetto della discussione un possibile modello virtuoso di gestione dei rifiuti (alla base della legge d’iniziativa popolare Rifiuti Zero) nella città di Bari.

Vito Antonacci referente provinciale Legge Rifiuti Zero, ha spegato che il modello zero rifiuti è implementabile nel comune barese, smentendo quelle che sono le “solite scuse” delle amministrazioni comunali: “siamo al sud”, “Bari è un città troppo grande”... Tutto ciò compiendo quelli che sono i 10 Passi verso Rifiuti Zero. Passi che trasformerebbero quello che oggi viene percepito come rifiuto in risorsa. Risorsa economica per il comune e quindi per i cittadini. Soprattutto perché tramite la tariffazione puntuale, come ci spiega Vito: il cittadino è incentivato a differenziare i rifiuti dato che  una buona gestione di questi ultimi si tradurrebbe in un risparmio economico.

L'intervento di Pietro Masi gestore di Tutto Sfuso, negozio nato su input del Circolo delle formiche di Altamura, e reso possibile grazie ad un vero e proprio azionariato popolare. Esempio concreto di quello che è il principio di Zero Waste lanciato dal prof. Paul Connet, ossia l’applicazione del principio di  PREVENZIONE nell’intero ciclo di gestione dei rifiuti. Tutto Sfuso infatti dal 2011 fornisce un’importante strumento alla cittadinanza per ridurre i rifiuti, contribuendo a sostituire quel “io non posso fare nulla per cambiare le cose” con “il mio contributo è importante”. Il negozio offre non solo la possibilità di comprare detersivi e detergenti alla spina,  ma anche quella di prodotti a km 0 nonchè di coppette mestruali in silicone, assorbenti e pannolini lavabili illustrati durante l’incontro da Loretta Moramarco che ha voluto condividere con l’assemblea le sue esperienze a dimostrazione che le buone pratiche non sono utopie..

Interessante anche l’intervento di Ignazio Schettini  che ha presentato il progetto di di  lombrico-cultura per il compostaggio aerobico domestico e di come renderebbe il rifiuto organico un ottimo concime per orti e giardini. Chiude Jonathan Nardella per Convochiamociperbari  con la presentazione di una petizione contro i CSS (Combustibili solidi secondari). Cioè rifiuto che una volta classificato viene destinato alla combustione per incenerimento. Questo metodo ci spiega Jonathan non  risolve il problema dei rifiuti, anzi trasforma parte dei rifiuti combusti in ceneri pesanti che vengono classificate come rifiuto speciale e parte invece viene dispersa nell’ambiente tramite fumi. L’obbiettivo di questa petizione è proprio quello di sensibilizzare la cittadinanza tutta presentando in merito una denuncia alla comunità europea.
Durante il dibattito, particolarmente interessante l' interventi che sottolineava come a Bari Japigia la scarsa informazione alla cittadinanza sulla corretta gestione dei rifiuti avesse provocato problemi di natura pratica, tali da compromettere la stessa raccolta sperimentale “porta a porta”. Alla poca informazione si aggiungono gli interessi di certi imprenditori e politici che non hanno interessa a cambiare e riconvertire stabilimenti e impianti e che contrastano in ogni modo qualsiasi forma di cambiamento. D’altronde il business di Rifiuti rende moltissimo, forse troppo. Bisogna, quindi, pensare ad un sistema che renda l’attuale modalità di gestione  obsoleta in modo da accelerare il cambiamento! 
 

giovedì 5 febbraio 2015

EXPO 2015: OPPORTUNITA' SUPPOSTA



In tv ed in radio è partita la propaganda governativa (e delle grandi lobby) sull'EXPO 2015.
NUTRIRE IL PIANETA è solo apparentemente uno slogan positivo, ma ci sono diversi motivi per sospettare che dietro questi buoni propositi vi siano gli interessi più o meno nascosti delle multinazionali della chimica, delle sementi e dell'ingegneria genetica che vogliono proporre la loro idea (molto industriale) di agricoltura.


Abbiamo sottoscritto questa lettera e vi invitiamo a farlo se, dopo averla letta, la ritenete condivisibile.

EXPO: LETTERA APERTA

Alle Autorità
e p.c. agli esperti invitati all’incontro istituzionale di Milano.

Allo stato attuale la produzione agricola mondiale potrebbe facilmente sfamare 12 miliardi di persone……. si potrebbe quindi affermare che ogni bambino che muore per denutrizione oggi è di fatto ucciso”
Jean Ziegler, già Relatore Speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo

Signor presidente del Consiglio, 
 
i giornali ci informano che lei sarà a Milano il 7 febbraio per lanciare un Protocollo mondiale sul Cibo, in occasione dell’avvicinarsi di Expo. Ci risulta che la regia di tale protocollo, al quale lei ha già aderito, sia stata affidata alla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition. Una multinazionale molto ben inserita nei mercati e nella finanza globale, ma che nulla ha da spartire con le politiche di sovranità alimentare essenziali per poter sfamare con cibo sano tutto il pianeta.
EXPO ha siglato una partnership con Nestlè attraverso la sua controllata S.Pellegrino per diffondere 150 milioni di bottiglie di acqua con la sigla EXPO in tutto il mondo. Il Presidente di Nestlé Worldwide già da qualche anno sostiene l’istituzione di una borsa per l’acqua così come avviene per il petrolio. L’acqua, senza la quale non potrebbe esserci vita nel nostro pianeta, dovrebbe quindi essere trasformata in una merce sui mercati internazionali a disposizione solo di chi ha le risorse per acquistarla.
Questi sono solo due esempi di quanto sta avvenendo in preparazione dell’EXPO.
Scriveva Vandana Shiva: “Expo avrà un senso solo se parteciperà chi s'impegna per la democrazia del cibo, per la tutela della biodiversità, per la difesa degli interessi degli agricoltori e delle loro famiglie e di chi il cibo lo mette in tavola. Solo allora Expo avrà un senso che vada oltre a quello di grande vetrina dello spreco o, peggio ancora, occasione per vicende di corruzione e di cementificazione del territorio.”
“Nutrire il Pianeta, Energia per la vita.” recita il logo di Expo. Ma Expo è diventata una delle tante vetrine per nutrire la multinazionali, non certo il pianeta.
Come si può pensare infatti di garantire cibo e acqua a sette miliardi di persone affidandosi a coloro che del cibo e dell’acqua hanno fatto la ragione del loro profitto senza prestare la minima attenzione ai bisogni primari di milioni di persone ?
Expo si presenta come la passerella delle multinazionali agroalimentari, proprio quelle che detengono il controllo dell'alimentazione di tutto il mondo, che producono quel cibo globalizzato o spazzatura, che determina contemporaneamente un miliardo di affamati e un miliardo di obesi.
Due facce dello stesso problema che abitano questo nostro tempo: la povertà, in aumento non solo nel Sud del mondo ma anche nelle nostre periferie sempre più degradate.
Expo non parla di tutto ciò.
Non parla di diritto all'acqua potabile e di acqua per l'agricoltura familiare.
Non parla di diritto alla terra e all'autodeterminazione a coltivarla.
Non si rivolge e non coinvolge i poveri delle megalopoli di tutto il mondo, non si interroga su cosa mangiano, non parla ai contadini privati della terra e dell'acqua, scacciati attraverso il Land e Water grabbing, ( la cessione di grandi estensioni di terreno e di risorse idriche a un paese straniero o ad una multinazionale), espulsi dalle grandi dighe, dallo sviluppo dell'industria estrattiva ed energetica, dalla perdita di sovranità sui semi per via degli OGM e costretti quindi a diventare profughi e migranti.
E non cambia certo la situazione qualche invito a singoli personaggi della cultura provenienti da ogni angolo della terra e impegnati nella lotta per la giustizia sociale. Al massimo serve per creare qualche diversivo.
In Expo a fianco della passerella delle multinazionali si dispiega la passerella del cibo di “eccellenza”. Expo parla solo alle fasce di popolazione ricca dell'occidente e questo ne fa oggettivamente la vetrina dell'ingiustizia alimentare del mondo, nella quale la povertà si misurerà nel cibo: in quello spazzatura per le grandi masse e in quello delle eccedenze e degli scarti per i poveri.
In questi mesi, di fronte a tutto quello che è accaduto nella nostra città, dall’illegalità allo sperpero di ingenti risorse economiche per l’organizzazione di Expo in una città dove la povertà cresce quotidianamente e che avrebbe urgenza di ben altri interventi, noi abbiamo maturato un giudizio negativo su Expo.
Ma come cittadini milanesi non posiamo fuggire la responsabilità di impegnarci affinché l’obiettivo di “Nutrire il pianeta” possa essere meno lontano.
Per questo avanziamo a lei e alle autorità politiche ed amministrative che stanno organizzando Expo alcune precise richieste.
Il Protocollo mondiale sulla nutrizione che lei intende lanciare, pur dicendo anche alcune cose condivisibili, evitando i nodi di fondo, rimane tutto all’interno dei meccanismi iniqui che hanno generato l’attuale situazione . Noi le chiediamo di porre al centro la sovranità alimentare e il diritto alla terra negati dallo strapotere e dal controllo delle multinazionali in particolare quelle dei semi. Chiediamo che sia affermata una netta contrarietà agli OGM che sono il paradigma di questa espropriazione della sovranità dei contadini e dei cittadini, il perno di un modello globalizzato di agricoltura e di produzione di cibo che inquina con i diserbanti, consuma energia da petrolio, è idrovoro e contribuisce al 50% del riscaldamento climatico.
Le chiediamo che venga affermato il diritto all'acqua potabile per tutti attraverso l’approvazione di un Protocollo Mondiale dell’acqua, con il quale si concretizzi il diritto umano all’acqua e ai servizi igienico sanitari sancito dalla risoluzione dell’ONU del 2011.
Chiediamo che vengano rimessi in discussione gli accordi di Partnership tra Expo e le grandi multinazionali, che, lungi dal rappresentare una soluzione, costituiscono una delle ragioni che impediscono la piena realizzazione del diritto al cibo e all’acqua.
Chiediamo che si decida fin d'ora il destino delle aree di Expo non lasciandole unicamente in mano alla speculazione e agli appetiti della criminalità organizzata e che, su quei terreni, venga indicata una sede per un’istituzione internazionale finalizzata a tutelare l’acqua, potrebbe essere l’Authority mondiale per l’acqua, e il cibo come beni comuni a disposizione di tutta l’umanità. Una sede dove i movimenti sociali come i Sem Terra, Via Campesina, le reti mondiali dell’acqua, le organizzazioni popolari e i governi locali e nazionali discutano: la politica per la vita.
Una sede nella quale la Food Policy diventi anche Water Policy, dove si discuta la costituzione di una rete di città che assumano una Carta dell’acqua e del Cibo, nella quale si inizi a concretizzare localmente la sovranità alimentare, il diritto all’acqua, la sua natura pubblica, la non chiusura dei rubinetti a chi non è in grado di pagare, la costituzione di un fondo per la cooperazione internazionale verso coloro che non hanno accesso all’acqua potabile nel mondo.
Una sede nella quale alle istituzioni e ai movimenti sociali, venga restituita la sovranità sulle scelte essenziali che riguardano il futuro dell’umanità.
"La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l'avidità di alcune persone” affermava Gandhi. E questa verità oggi è più che mai attuale e ci richiama alla nostra responsabilità, ognuno per il ruolo che svolge.

Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Mario Agostinelli, Piero Basso, Franco Calamida, Massimo Gatti, Antonio Lareno, Antonio Lupo, Emilio Molinari, Silvano Piccardi, Paolo Pinardi, Basilio Rizzo, Erica Rodari, Anita Sonego, Guglielmo Spettante.
Milano 21 gennaio 2015.

Le adesioni alla lettera aperta, sia individuali che collettive, vanno comunicate ad uno dei seguenti indirizzi mail:
Vittorio Agnoletto vagnoletto@primapersone.org
Franco Calamida f.calamida@alice.it