lunedì 24 dicembre 2012

La possibilità doppia del movimento 5 stelle


Comunicato stampa
La possibilità doppia del movimento 5 stelle
Al termine del secondo week-end di raccolta firme, per gli attivisti del MoVimento 5 Stelle di Altamura si delinea un gran bel risultato. Alle 1000 firme (tra quelle per la lista alla Camera e quelle per la lista dei pretendenti Senatori) della prima uscita si aggiungono le 850 raccolte il 22 e 23 dicembre.
Gli attivisti che si sono avvicendati sotto il gazebo in piazza Duomo lo hanno fatto sfidando un freddo pungente (che se devi scrivere non è il massimo). In ballo la possibilità che il simbolo del Movimento 5 stelle sia presente sulle schede elettorali per le elezioni politiche il prossimo 24 e 25 febbraio.
In realtà si tratta di una doppia possibilità (forse è anche una delle ultime).
Oggi la possibilità di essere presenti con le liste, domani la possibilità di entrare nella stanza dei bottoni per provare a cambiare le cose da lì.
Le firme da raccogliere sono 120 mila in tutta Italia, ma il tempo cronologico è pochissimo dato che abbiamo solo altre 2 settimane e il tempo meteorologico di molti paesi di montagna impedisce fisicamente di scendere in piazza! Ci sono gruppi che non hanno i moduli, altri che hanno difficoltà ad avere la disponibilità di un autenticatore ai banchetti. A questo proposito sono doverosi alcuni ringraziamenti: al cons. Enzo Colonna per la fattiva collaborazione e al cons. Tresca per la sua disponibilità.
Il prossimo week end (sab 29) saremo presenti in diversi punti del mercato comunale di via Manzoni per aggiungere altre firme, per parlare con la gente comune.
Archiviata la raccolta firme si organizzeranno incontri per conoscere di persona coloro che potrebbero essere i nostri referenti nel parlamento italiano ed le modalità con le quali intendono declinare il loro impegno politico, concretizzando le cinque stelle (acqua, rifiuti, energia, trasporti, connettività).
Le firme a sostegno delle liste 5 stelle sono la condizione indispensabile ma non sufficiente per provare a cambiare il futuro nostro, ma soprattutto quello dei nostri piccoli: ognuno faccia la propria parte!

Attivisti del M5S di Altamura

giovedì 20 dicembre 2012

COSA DICI DI ESSERE oppure COSA FAI?



I nonni di qualche tempo fa erano soliti raccontare la favola de zià Fermìchele (zia formica) che per scegliere il proprio marito tra diversi pretendenti 'u sòreke, 'u ridde, la cekele, 'u jàtte... chiedeva loro  "Tu la notte come fè?"

Alle prossime elezioni politiche il Movimento 5 Stelle, salvo colpi di scena, ci sarà e questo è un bene dato che il panorama politico attuale è davvero desolante.
Coloro che credono che il loghetto del Movimento sia il come uno scudo magico sotto il quale rifugiarsi o che essere "del Movimento di Beppe Grillo" sia il lasciapassare per un posto in parlamento o in un consiglio comunale, si sbaglia.
Questo, logicamente, vale anche per le altre liste che si presentano come "il nuovo".

Viviamo in un tempo in cui NON CONTA CHI DICI DI ESSERE, MA CIO' CHE FAI.
Sei credibile non già se prometti, ma se dimostri di aver promesso e aver mantenuto.
Se sei coerente.
E sei coerente se alla domanda: "cos'hai fatto rispetto a ciò che prometti di fare?" seguono esempi reali, testimonianze provate... fatti concreti.
Giuseppe D'ambrosio di Andria, per esempio, in questo video offre benissimo l'idea che noi abbiamo di una persona da candidare. 
Lo incontrammo per puro caso, nell'estate del 2007 (poco prima del primo V-day) in una pizzeria da asporto di Andria. Attaccava una locandina dell'imminente V-day mentre aspettava la pizza e gli chiedemmo come poterci organizzare anche ad Altamura.
Nel video, il candidato (colui che hanno candidato, non chi si è candidato) si racconta: ci dice cos'ha fatto, non cosa è) ed è questo che conta.
L'àlte so' chiàcchjere

lunedì 17 dicembre 2012

Taranto: lavori morti, morti al lavoro ed il lavoro della Morte.



Sabato 15 dicembre 2012. Taranto scente in strada, molti arrivano dalla provincia, tantissimi dalla Puglia e dalla Basilicata. Alle 16,30 sono già pronti, dopo mezz'ora il corteo parte, ma è una partenza lunghissima, i gruppi (più o meno organizzati) continuano ad affluire nella piazza del raduno. Da Brindisi ne arrivano tantissimi: loro sanno cosa significa per una comunità affrontare grandi aziende che ti ricattano con la storia del lavoro. Già! Il lavoro quello delle industrie, sembra che Taranto sia solo questo. 
Giornalisti e mezzi di informazione, poi, contribuiscono a questo immaginario.
Dove lavoreranno se l'ILVA chiuderà?

Perchè le maledette tv non hanno dato voce anche a quei lavoratori che hanno perso tutto (non solo il lavoro) per causa dell'ILVA? 
Chi allevava pecore, mucche, galline in un raggio di alcune decine di km dall'ILVA 
Chi aveva un agriturismo... chi vuoi che ci vada oggi lì?
Chi coltivava le cozze? ("CI AVETE ROTTO LE COZZE!" recitava un cartello)
Chi produceva ortaggi, agrumi, vino... non sono forse lavoratori?
Non meritavano anche questi che i TG li difendessero?

Con la manifestazione di sabato, Taranto ha voluto gridare la sua voglia di vivere e l'ha fatto per voce di più di 10.000 tra uomini, donne, bambini pugliesi.

Il percorso della manifstestazione è stato caratterizzato da vetrine ed insegne spente di quasi tutti gli esercizi commerciali, tranne diverse agenzie di pompe funebri (!!!): ce n'erano almeno 5 per strada! 
Una città volutamente buia, spenta perché è questo quello che accade quando si baratta il lavoro di alcuni e la stra-ricchezza di pochi con la salute di tutti.

lunedì 10 dicembre 2012

LA RINASCITA DI TARANTO SECONDO GLI ATTIVISTI DEL MOVIMENTO 5 STELLE



Grillo non è infallibile. Il Movimento 5 stelle dai territori deve far sentire SEMPRE la propria voce perché le cinque stelle non restino solo sulle bandiere!


 Da: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2012/12/la-rinascita-di-taranto-secondo-gli-attivisti-del-movimento-5-stelle-2.html



"Taranto versa in uno stato di disastro ambientale permanente, tra i più difficili da affrontare in Italia perché frutto di oltre 50 anni di scelte sbagliate che hanno immolato il territorio, avvelenato nelle acque, nella terra e nell'aria e depredato delle sue risorse, in nome di una vocazione industriale che non ha tenuto conto del più grande valore proprio dell'uomo: la vita". Lo affermiamo come cittadini e attivisti del MoVimento 5 Stelle Puglia in seguito al Decreto Legge del governo Monti, firmato dal Presidente della Repubblica il 3 dicembre 2012, che sembra incurante degli esiti delle perizie degli epidemiologi e dei chimici utilizzate nell'incidente probatorio disposto dalla Procura. Non c'è più spazio per le interpretazioni: a Taranto si muore e ci si ammala più che dalle altre parti a causa dei processi industriali, un dato di fatto che non si può ignorare. Non si possono, perciò, "legalizzare" processi produttivi obsoleti solo per salvaguardare la produzione. Non si può consentire alla finanza di guardare solo agli indicatori economici e ai guadagni immediati trascurando la qualità delle attività industriali che, come in questo caso, determinano terribili effetti nelle condizioni di vita e di salute dei Tarantini. Il Decreto, tra l'altro, amplia la possibilità di essere applicato a qualsiasi impianto in Italia che venga considerato "strategico" a patto che abbia un numero di dipendenti superiori alle 200 unità. Si tratta di un vero e proprio "ricatto occupazionale", amplificato a livello nazionale, che dispiega tutti i suoi effetti nefasti nella vicenda dell'Ilva di Taranto. Colpevole la politica, che si è dimostrata assente e che, quando interveniva, lo faceva in maniera inefficace e inefficiente, come nel caso della legge "antidiossina" del 2008/2009 del governo Vendola, o tardiva come la legge sulla "Valutazione di Danno Sanitario"sempre della Regione Puglia. Per non parlare delle leggi "ad aziendam" come quella dei limiti sul benzo(a)pirene del Governo Berlusconi. Tutte circostanze che hanno consentito e favorito il "ricatto occupazionale" della famiglia Riva, proprietaria dell'impianto siderurgico. La società civile da anni denuncia queste circostanze in maniera civile e pacifica, mentre piange i propri morti, soccorre i propri ammalati e chiude le proprie attività commerciali. Appare quindi evidente che la magistratura abbia svolto un ruolo di supplenza della politica, così come oggi assistiamo anche ad una azione incostituzionale del Governo che di fatto ostacola il lavoro degli inquirenti e accentua i contrasti tra i poteri dello Stato. La politica a più livelli è corresponsabile della attuale situazione di Taranto. Ingiustificabile la mancanza di garanzia dei diritti dei cittadini, come evidenzia l'indagine "Ambiente Svenduto". Nel 1971 relazioni scientifiche decretavano la pericolosità degli impianti industriali per la salute e l'ambiente tarantino. Ma, da allora è solo aumentata la produzione e si sono aggiunti altri impianti impattanti per l'ambiente: inceneritori, discariche, ampliamenti di raffinerie, cementifici e tutto in versione maxi e il tutto per il "bene" del Paese e del sistema Italia. Si tratta di modello di sviluppo sbagliato, basato su un materiale, l'acciaio, che non solo sta lasciando il posto a nuovi materiali che soppianteranno le produzioni tarantine, minacciate, tra l'altro, anche, da nuove economie, basate su processi virtuosi di conversione industriale e sul benessere delle persone. Taranto è stata importante per l'Italia e l'Europa ma è giunto il momento di tornare alle proprie vocazioni storiche, naturali ed economiche a "chilometro zero", cui ha dovuto rinunciare. Il Diritto alla vita non può soccombere a favore degli interessi economici e poiché il privato non dimostra volontà di ottemperare alle prescrizioni impartite dalla magistratura, deve intervenire la politica, che invece di ostacolare il lavoro dei magistrati deve pianificare le alternative per Taranto. Ma occorre fare presto. Per questo esigiamo le dimissioni immediate dei politici coinvolti nella vicenda e chiediamo: -Il blocco dei beni patrimoniali ed economici del privato ovunque essi siano e delle aree di proprietà dei Riva a Taranto, al fine di effettuare una nuova caratterizzazione e successiva bonifica delle aree ricadenti all'interno dello stabilimento siderurgico. -Le bonifiche dei reparti inquinanti dell'ILVA si devono effettuare con i soldi dei Riva. -Confiscare le proprietà del privato (eventualmente con l'indennizzo simbolico di 1 centesimo). -Garantire il reddito (durante la formazione) per gli operai Ilva che, appena formati, dovranno essere impiegati, IN CONDIZIONI DI SICUREZZA, nelle operazioni di bonifica. -Caratterizzazione, Messa in Sicurezza e Bonifica dei terreni inquinati in provincia di Taranto che pagano lo scotto di esser luoghi di produzione o di smaltimento per l'Italia intera. Messa in sicurezza delle Falde idriche Tarantine che risultano contaminate da inquinanti oltre che essere soggette a un forte stress idrico e a contaminazione salina a causa di un sovrasfruttamento. -Riqualificazione e Riconversione dell'ILVA -Le aree di proprietà militare che la Difesa sta cedendo, devono necessariamente essere restituite gratuitamente alla città e alle comunità locali. -Garanzia di prestazioni sanitarie efficienti per la totalità della popolazione garantendo screening e visite gratuite e in tempi brevi a cominciare dai cittadini del quartiere tamburi e dai lavoratori del polo industriale, visite da effettuate a Taranto. -Bloccare ogni nuova autorizzazione di richiesta di AIA nella provincia di Taranto. −Riesaminare le AIA di competenza provinciale, regionale e statale già concesse degliimpianti in provincia di Taranto e valutare con commissioni formate da esperti diversi rispetto quelle già rilasciate, l'opportunità del rilascio definitivo. -Creare a Taranto un polo Universitario, pubblico che dipenda unicamente da Taranto e non da Bari o Lecce, con individuazione delle aree adibite a tale scopo situate nel Centro Storico. -Risarcimento completo dei danni subiti dagli allevatori e dai mitilicoltori poiché attività non salvaguardate dalle amministrazioni. Parte dei denari siano attinti da un fondo appositamente creato per Taranto e costantemente controllato dalla popolazione e ricavati dai fondi non ancora impiegati e destinati ad inutili opere, già pianificate dai governi di centro destra e centro sinistra, come: • l'acquisto di Caccia F 35 e ritiro dei militari in missione in Afghanistan, anche perché le forze armate occupano una parte sostanziale dei territori della provincia di Taranto • la realizzazione della Tav in Val Susa, per un costo di oltre 10 miliardi di euro. Questo per l'isolamento al quale è stata condannata la città di Taranto nel corso dei decenni; Fondi ricavabili anche da : • la riduzione a 5.000 euro al mese delle "pensioni d'oro", attualmente erogate a 100.000 persone, per un risparmio totale di oltre 7 miliardi di euro; • la cancellazione di tutte le province; • l'abolizione del rimborso elettorale a tutte le formazioni politiche; • il ritiro definitivo del progetto del Ponte sullo Stretto recentemente riesumato dal governo Monti per evitare penali previste a salvaguardia di imprese private a spese dei contribuenti. Crediamo che una parte dei denari impiegati in tutte queste azioni e opere che reputiamo inutili, possano essere destinate per la bonifica dei territori a cominciare da Taranto. Una parte del Fondo dovrà esser impiegata per progetti, seguendo la consultazione della popolazione dei singoli quartieri e dei comitati impegnati nelle vertenze territoriali per comprendere quale vocazione economica debba assume Taranto sviluppando economie locali. Le risorse per Taranto dovranno sottostare a principi di trasparenza e soggetti a meccanismi di verifica della cittadinanza, tramite internet e siti web appositi e non potranno esser utilizzati per fini differenti che non siano stati decisi dalla cittadinanza. Crediamo che Taranto possa essere il simbolo di una nuova svolta che dovrà ripercuotersi nel resto del territorio Italiano. Ormai non abbiamo più scelta.

Amici di Beppe Grillo Taranto - MeetUp 192
e condiviso dagli attivisti pugliesi del Movimento 5 stelle!

domenica 9 dicembre 2012

ilGRILLAIO in MoVimento

Come programmato e annunciato, questa mattina eravamo in piazza. Il freddo, il vento e alla fine anche la neve, non hanno fermato la nostra voglia di PARTECIPARE.
Abbiamo distribuito oltre 400 volantini (bocciatura ZeroPrivilegiPuglia e Rischio Privatizzazione AQP) tutti realizzati dagli attivisti del MoVimento ilGRILLAIO e stampati in proprio solo stamattina (quando ha smesso di nevicare).
Oggi non è stato facile, con una temperatura di 2°, ma dopo decine e decine di banchetti, la gente inizia a riconoscerci, alcuni ci offrono il contributo fotocopie senza che noi lo chiediamo. FUORI I SOLDI DALLA POLITICA è una pratica quotidiana prima ancora che uno slogan. Gli italiani, i pugliesi, gli altamurani sono incazzati e sfiduciati: l'anti-politica del proprio tornaconto conta adepti a destra e a manca (passando, anzi partendo dal centro). Gli attivisti del Grillaio Altamura e del MoVimento 5 stelle sono la prova provata che un altro modo di fare politica è ancora possibile, ma questo passa solo attraverso un altro modo di concepire la vita in generale. 
I ragazzi del GRILLAIO lavorano da anni sul territorio non solo altamurano (a gratis!): questo oggi fa la differenza in termini di credibilità. Nei giorni in cui ci si prepara alla campagna elettorale (diretta o indiretta che sia) questa bellissima esperienza di cittadinanza attiva, continuerà a fare bene e nella misura in cui:
1) non perderà il contatto con la gente e la realtà; 
2) non sarà (s)travolto dai fiumi di denaro che girano in tutti i settori della politica 
3) sarà maturo al punto da non aver bisogno di un leader ("se avete bisogno di un leader siete un popolo immaturo" gridava Grillo a Bari alla vigilia delle europee 2009).

Chi predica l'austerità e guadagna una barca di soldi, non è credibile. 
Chi predica l'impegno per il bene comune nascondendo il proprio tornaconto personale non è credibile...

sabato 8 dicembre 2012

Regione Puglia: NON SE LO TAGLIANO A META'

comunicato stampa


Regione Puglia: NON SE LO TAGLIANO (lo stipendio)

DOMENICA 9 dicembre ore 10.00 p.zza Duomo il MoVimento ilGRILLAIO Altamura invita tutta la cittadinanza a informarsi sull'esito della proposta di legge di iniziativa popolare ZERO PRIVILEGI PUGLIA e sullo stato della battaglia per il rispetto dei referendum sull'acqua.
Saremo presenti con un banchetto sotto l'inconfondibile gazebo blu che ci ha accompagnato durante le numerosissime iniziative per i referendum e per ZPP.
Purtroppo dovremo spiegare ai cittadini che il Consiglio Regionale ha bocciato la proposta di legge di iniziativa popolare degli attivisti del Movimento 5 Stelle per il dimezzamento dei costi della politica, firmata da poco meno di 20.000 cittadini pugliesi, di cui 2.000 altamurani di cui il Movimento ilGRILLAIO aveva raccolto le firme.
Davvero una brutta pagina di politica nella nostra regione.
I consiglieri hanno deciso di approvare la legge per la "riduzione dei costi della politica" e di non discutere affatto la legge di iniziativa regionale ritenendo, probabilmente, di nessun rilievo le firme di 20.000 pugliesi e la diffusa domanda di tagli e sacrifici anche da parte dei politici.
Su un tema tanto sentito sarebbe stato auspicabile almeno l'audizione dei promotori prima di procedere all'adozione di un testo diverso che non soddisfa affatto le nostre richieste, ma i promotori sono stati convocati il giorno successivo all'approvazione della legge regionale (!).
La legge votata ALL'UNANIMITA' dai consiglieri regionali e presentata come uno straordinario passo avanti ed un illuminante esempio di buona politica consente di elargire 13.800 euro di compensi ai presidenti della Giunta e del Consiglio, 11.100 euro ai Consiglieri per indennità di carica e funzione, 5.000 euro a Consigliere per il finanziamento dei Gruppi Regionali, al netto delle spese per il personale.
La proposta di legge di iniziativa popolare, invece, prevedeva – tra gli altri tagli – una riduzione del 50% di tutti gli emolumenti, che avrebbe portato ad uno stipendio mensile non superiore ai 4.500 euro e, assieme alle altre iniziative proposte, un risparmio complessivo di 10 milioni di euro all'anno.
I firmatari della proposta e tutti gli aderenti al Movimento non si arrendono e daranno battaglia innanzitutto informando i cittadini che hanno firmato.
Auspichiamo, inoltre, un confronto pubblico con i rappresentanti regionali e, in particolare, con il cons. Ventricelli.
Gli attivisti del Movimento 5 Stelle pugliese (compresi noi del GRILLAIO di Altamura), da oggi sono in mobilitazione permanente con il fiato sul collo dei singoli consiglieri regionali, nei territori che li hanno espressi.


Staff ilGRILLAIO



SCARICA E STAMPA IL VOLANTINO con la Tabella/CONFRONTO tra la legge approvata e la proposta ZeroPrivilegPuglia

mercoledì 5 dicembre 2012

ZERO PRIVILEGI. BOCCIATA LA PROPOSTA del Movimento 5 Stelle pugliese


Bocciata la proposta di legge di iniziativa popolare degli attivisti del Movimento 5 Stelle per il dimezzamento dei costi della politica.
Poco meno di 20.000 i cittadini pugliesi che aveva firmato la proposta di legge preparata dagli attivisti pugliesi. Ad Altamura il Movimento ilGRILLAIO aveva raccolto oltre 2000 firme.
Davvero una brutta pagina di politica nella nostra regione.
I consiglieri hanno deciso di approvare la legge per la "riduzione dei costi della politica" e di non discutere affatto la legge di iniziativa regionale ritenendo, probabilmente, di nessun rilievo le firme di 20.000 pugliesi e la diffusa domanda di tagli e sacrifici anche da parte dei politici.
Su un tema tanto sentito sarebbe stato auspicabile almeno l'audizione dei promotori prima di procedere all'adozione di un testo diverso che non soddisfa affatto le nostre richieste.
Obiettivo della proposta "ZeroPrivilegi" era il dimezzamento delle indennità dei consiglieri regionali, l’abolizione dell’assegno di fine mandato e del vitalizio con un risparmio di 10 milioni di euro all’anno e di ulteriori 10 milioni nel lungo periodo. Maggioranza e opposizione, di solito divise, hanno stranamente trovato una piena intesa nella scelta di respingere ALL'UNANIMITA' la proposta.
La legge votata ieri dai consiglieri regionali e presentata come uno straordinario passo avanti ed un illuminante esempio di buona politica consente di elargire 13.800 euro di compensi ai presidenti della Giunta e del Consiglio, 11.100 euro ai Consiglieri per indennità di carica e funzione, 5.000 euro a Consigliere per il finanziamento dei Gruppi Regionali, al netto delle spese per il personale.
La proposta di legge di iniziativa popolare, invece, prevedeva un taglio tout-court del 50% di tutti gli emolumenti, che avrebbe portato ad uno stipendio mensile non superiore ai 4.500 euro.
Inoltre la legge votata dal consiglio regionale fa salvo il vitalizio dei consiglieri regionali attualmente in carica a meno che non siano stati condannati in via definitiva per reati contro la pubblica amministrazione (caso in cui sono assolutamente esclusi dall'erogazione del vitalizio) o non vi rinuncino.  Inoltre “sono fatti salvi i provvedimenti dei vitalizi in corso di erogazione”.
Davvero singolare, poi, la convocazione per oggi (giorno successivo all'approvazione della legge) dei primi firmatari della proposta di legge popolare per una audizione presso la VII Commissione Consiliare .

I firmatari della proposta e tutti gli aderenti al Movimento non si arrendono e daranno battaglia innanzitutto informando i cittadini che hanno firmato.
Gli attivisti del Movimento 5 Stelle pugliese (compresi noi del GRILLAIO di Altamura), da oggi sono in mobilitazione permanente con il fiato sul collo dei singoli consiglieri regionali, nei territori che li hanno espressi.

martedì 4 dicembre 2012

LA SOLUZIONE FINALE DELL'Acquedotto Pugliese




Ad un anno e mezzo dal referendum del giugno 2011, in Puglia, gli esiti referendari sono rimasti inattuati: - l’Acquedotto pugliese (costruito con i soldi dei nostri nonni e bisnonni) è ancora una Società per Azioni; - i cittadini continuano a pagare la remunerazione del capitale sulle tariffe. Inoltre, scelte di politica aziendale fortemente centrate sulla riduzione dei costi operativi, dismissione del patrimonio e indebitamento paventano una possibile PRIVATIZZAZIONE TOTALE (che sa tanto di soluzione finale). Per questo il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” ha adito le vie legali contro AQP SpA per la restituzione di quanto indebitamente percepito a causa del mancato rispetto degli esiti referendari e ha lanciato l’allarme PRIVATIZZAZIONE TOTALE con il triplice evento “E MO BASTA”, che si è tenuto sabato 1 dicembre 2012 davanti all’Acquedotto Pugliese in Via Cognetti, 36 a Bari. Anche ad Altamura sono partite le prime azioni legali c/o il giudice di pace per vedersi rispettare l'esito del Referendum. Stay Tuned

mercoledì 28 novembre 2012

REFERENDUM ACQUA: E MO BASTA!





A un anno e mezzo dal referendum del giugno 2011, in Puglia, gli esiti referendari sono rimasti inattuati:
- l’Acquedotto pugliese è ancora una Società per Azione
- i cittadini continuano a pagare la remunerazione del capitale sulle tariffe.
Inoltre, scelte di politica aziendale fortemente centrate sulla riduzione dei costi operativi, dismissione del patrimonio e indebitamento paventano una possibile privatizzazione totale.

Il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”
adisce le VIE LEGALI contro AQP SpA per la restituzione di quanto indebitamente percepito a causa del mancato rispetto degli esiti referendari e lancia l’allarme PRIVATIZZAZIONE TOTALE
con il triplice evento E MO' BASTA!
sabato 1 dicembre
davanti all’Acquedotto Pugliese (Via Cognetti, 36 a Bari)

ore 10.00 – inizio presidio
ore 10.30 – ASTA PUBBLICA. Battitore d’eccezione NICOLA PIGNATARO & C
ore 11.00 – Conferenza STAMPA

che avrà ad oggetto:
  • Presentazione delle azioni legali avviate contro AQP SpA per l’eliminazione del profitto dalla tariffa.
  • Informazioni per l’assistenza legale gratuita per tutti i cittadini che volessero fare ricorso per l’eliminazione del profitto dalle proprie tariffe.
  • Dati e informazioni sulla violazione del diritto all’acqua in Puglia e sul pericolo di privatizzazione totale che si paventa.
Sarà consegnato alla stampa materiale informativo e documentale.
Ore 11.30 – VOLANTINAGGIO A TAPPETO nel centro di BARI, per invitare i cittadini a fare ricorso contro AQP SpA per il rispetto dell’esito referendario e l’eliminazione del profitto dalle tariffe.

Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Per informazioni: stampareferendumacqua@gmail.com – 345-8542457


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Segreteria del Comitato Referendario Pugliese "2 SI per l'Acqua Bene Comune"

venerdì 9 novembre 2012

LE SCUOLE ALTAMURANE SI MOBILITANO


riceviamo e pubblichiamo una buona notizia!
Le scuole di Altamura si aggiungono alle centinaia di scuole italiane che non ne possono più di essere considerati dei numeri nella colonna dei costi.
Ieri ad Altamura l'assemblea promossa dal Comitato ScuolaBeneComune presso l'ABMC (nel silenzio dei media locali) è stata molto partecipata. Alcuni di noi c'erano: la foto non è un fotomontaggio! Di questi tempi mettere insieme più di centro persone e coordinarli in un'azione di protesta come lo sciopero (che ha un costo non indifferente!) non è uno scherzo.
  

comunicato stampa
LA SCUOLA ALTAMURANA SI MOBILITA
14 novembre MANIFESTAZIONE con i SINDACATI EUROPEI
24 novembre SCIOPERO della SCUOLA

L'assemblea cittadina di ieri promossa dal Comitato ScuolaBeneComune di Altamura ha fatto registrare una straodinaria partecipazione. Oltre 100 tra docenti del primo e secondo ciclo di istruzione, studenti, genitori, insegnanti precari, personale ATA da Gravina, Santeramo e Gioia del Colle hanno gremito la sala convegni dell'ABMC.
Il mondo della scuola si mobilita contro il tentativo di scardinare la scuola pubblica. In un quadro generale caratterizzato da un massacro sociale - che ha colpito i settori più deboli e disagiati, mentre nulla pagano gli evasori fiscali, i grandi patrimoni, banche, gruppi finanziari e industriali, e la spesa militare e per la scuola privata aumenta – è ancora una volta soprattutto la scuola pubblica la vittima sacrificale.
Con il pretesto di far quadrare i conti, si paventano stravolgimenti del contratto “per decreto” (a parità di salario), si ignora la conseguente espulsione di altre decine di migliaia di precari; la deportazione degli insegnanti “inidonei”, il blocco infinito di contratti e scatti di anzianità.
A tutto questo scempio si aggiunge la legge Aprea-Ghizzoni, passo decisivo per l’aziendalizzazione della scuola, l’eliminazione degli organi collegiali, la vittoria della scuola-quiz e della gestione della didattica da parte di aziende e imprese a fini di profitto; nonché il ridicolo concorsaccio per dividere e ricattare ulteriormente i precari.

Docenti, genitori ed alunni non hanno dubbi: la scuola della costituizione e degli organi collegiali è in pericolo, e perciò

CHIEDONO:
la cancellazione dei commi 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48 dell'art. 3 della Legge di Stabilità;
il ritiro degli emendamenti proposti dalla Commissione Cultura (organico di rete, obbligo di documentare le attività funzionali all'insegnamento su apposito registro, parte variabile dello stipendio, forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego...)
il ritiro dal Senato del DDL 953 (ex APREA) approvato nella sola commissione Cultura e che mira a “regalare” le scuole ai potenti di turno, a stravolgere gli Organi Collegiali limitandone la funzione democratica e a cancellare la libertà di insegnamento;

DICHIARANO e CONFERMANO LO STATO DI MOBILITAZIONE:
sospendere in collegio docenti o consiglio di classe le attività AGGIUNTIVE (ore eccedenti, gite scolastiche, progetti pomeridiani);
rendere visibile la protesta con striscioni/volantini fuori dalle scuole;
informare studenti e genitori sui contenuti della protesta;
PROMOZIONE dello stato d'agitazione durante le assemblee del 13 p.v per coinvolgere i colleghi e il personale ATA;

14 novembre 2012: manifestazione in orario pomeridiano in concomitanza con la giornata di SCIOPERO EUROPEO (Spagna, Italia, Portogallo, Grecia, Cipro e Malta).
24 novembre 2012: sciopero della scuola.
Il Comitato ScuolaBeneComune invita a coinvolgere quanti più cittadini possibile e sollecita gli organi di stampa a dare ampia diffusione alle iniziative di mobilitazione: perché il diritto all'istruzione non resti solo sulla carta (costituzionale).

Perchè si scrive SCUOLA ma si legge DEMOCRAZIA e non un voto andrà a chi affossa la scuola.

Comitato ScuolaBeneComune Altamura
scuolabenecomune.altamura@gmail.com
FACEBOOK:  Scuolabenecomune Altamura

mercoledì 7 novembre 2012

IL BUIO OLTRE LA SCUOLA (pubblica)


La scuola italiana è davvero in difficoltà. Lo è perchè in un paese governato dai banchieri, l'istruzione non è che una voce di bilancio. Un costo. 
Lo è perchè in una società che premia gli ingordi, i furbi molto spesso i disonesti, chi ha occhi per guardare davvero quanto accade al suo interno capisce che gli studenti che si impegnano, che lavorano, che credono nella possibilità di migliorare attraverso lo studio, sono come... "UNA BARCA IN MEZZO AL BOSCO". 
L'opinione pubblica, sapientemente "istruita" da talk show, giochi a premi e TG ritiene che gli insegnanti siano una casta: 
" lavorano solo 18 ore!! cosa vuoi che siano 18 ore".
"poi ci sono quelli che non fanno un cacchio!"
"poi leggono il giornale in classe!"
" ci vuole la MERITOCRAZIA"....
e giù con i tutto il peggio dei luoghi comuni.

Una cosa è certa: nessuno di coloro che parlano (politici, giornalisti, genitori...) sanno cosa significhi oggi insegnare: insegnare è faticoso! Certo sudi come uno che raccoglie pomodori sotto il sole, non ci si fa' i calli come un muratore, ma si fatica!
La fatica di credere che sia ancora possibile "PORTARE FUORI" (educare è questo) il meglio dai nostri ragazzi per portarlo fuori dalla mole immensa di detriti fatti da: SPOT PUBBLICITARI, stereotipi e anti-cultura respirata a pieni polmoni fuori (e a volte dentro) le scuole.
La fatica di portare pazienza. La pazienza anche di incazzarsi. La fatica di cercare un dialogo continuo con chi (ragazzi, genitori, colleghi, dirigenti) non è più abituato a parlare, ha sempre fretta... 

continua...
.

comunicato stampa
ASSEMBLEA CITTADINA
IL BUIO OLTRE LA SCUOLA (pubblica)
8 novembre 2012 ore 18,00
sala convegni ABMC Altamura (BA)


Siamo senza ombra di dubbio alla vigilia del momento più buio per la Scuola della Repubblica Italiana. Dopo anni di tagli e di gioco al ribasso, registriamo negli ultimi giorni il tentativo di depauperare quel che della scuola pubblica resta ancora in piedi: gli studenti, i docenti, il personale ATA e quello che rimane dei pericolanti e malridotti edifici scolastici.
Occhio però a quando sta accadendo. La modifica unilaterale del contratto (aumento del 30% dell'orario a parità di retribuzione prevista nell'art. 3 della c.d. legge di stabilità) è un precedente... senza precedenti.
Il CCNL , 2006-20009, ampiamente scaduto, viene modificato unilateralmente dal governo scavalcando le organizzazioni sindacali (purtroppo sempre più concentrate a fornire servizi che a lottare per i diritti dei lavoratori).
L'aumento di 6 ore a settimana (che fanno ribollire il sangue persino ai colleghi meno “rivoluzionari”) e che pure sarebbe un atto gravissimo, non devono però distrarci da un'altra questione. Il Ddl 953 (ex disegno di legge Aprea) sulla "Autonomia statutaria delle Istituzioni Scolastiche" che potrebbe essere trasformato in legge, grazie all'inusitata armonia bipartisan tra partiti apparentemente avversi su tutto, tranne che sulla distruzione della Scuola Statale istituita dalla Costituzione.
Si tratta di un testo che prevede lo stravolgimento degli organi di governo della scuola e l’ingresso dei privati nei nostri Consigli d’Istituto.
Il DDL 953 (ex Aprea) all'art. 10 recita testualmente:
“Le Autonomie scolastiche possono ricevere contributi da fondazioni finalizzati al sostegno economico della loro attività, per il raggiungimento degli obiettivi strategici indicati nel piano dell'offerta formativa […] possono essere soggetti pubblici e privati, fondazioni, associazioni di genitori o di cittadini, organizzazioni non profit.”
Accade per la scuola ciò che questo governo sta proponendo per l’intera società italiana: le esigenze dell’impresa non vanno considerate interessi di parte, ma vanno assunte come interessi collettivi.
Tutto questo mentre la spesa per l'acquisto dei cacciabombardieri non conosce tagli (anzi aumenta del 60%) e le scuole private vedono aumentare i contributi pubblici.
La preziosa esperienza del Comitato Scuola Bene Comune di Altamura che ha impedito il (ri)dimensionamento delle scuola altamurane ci deve insegnare molto sulla capacità che la gente ha di poter incidere dapprima sulla propria realtà locale e poi anche su quella nazionale.
C'è bisogno di un'attivazione a tutti i livelli sia all'interno che fuori dalle scuole. Non possiamo più restare a guardare, non c'è più tempo per delegare, ognuno faccia la sua PARTE(cipazione).
Appuntamento, quindi, l'8 ottobre presso la sala convegni ABMC alle ore 18.00. Il Comitato ScuolaBeneComune vi invita a coinvolgere quanti più cittadini possibile: perché il diritto all'istruzione non resti solo sulla carta (costituzionale).


Comitato ScuolaBeneComune Altamura
scuolabenecomune.altamura@gmail.com
Facebook: scuolabenecomune.altamura

martedì 23 ottobre 2012

TARANTO E L'ESTREMA UNZIONE DELL'INFORMAZIONE



Dai dati forniti dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, emerge come per le donne della zona intorno all'Ilva si sia verificato un aumento di tumori dal 24% al 100%.
I dati ufficiali in particolare rilevano: il +14% di mortalità per gli uomini per tutte le cause; con un +14% per le malattie circolatorie, +17% per quelle respiratorie, +33% per i tumori polmonari, +419% per i mesoteliomi pleurici.
Per le donne si registra il +8% di mortalità per le donne per tutte le cause; con il +13% per tutti i tumori, +4% per le malattie circolatorie, +30% per i tumori polmonari, +211% per il mesotelioma pleurico.

Il fantastico TG1 dedica alla notizia circa 30 secondi (la conduttrice dice più o meno quanto da noi scritto sopra) ma termina con una nota dei vertici dell'Ilva: "Sono dati di 30 anni fa".
Fine della notizia per dare spazio ad un servizio approfondito su una questione essenziale per l'interesse pubblico: la vicenda del "corvo" del Vaticano e la possibile grazia del Papa.
Che dire? Più che servizio pubblico è un servizio sacerdotale. Si, l'estrema unzione dell'informazione!





venerdì 12 ottobre 2012

URGE NUOVO STILE DI VITA

  
Segavano i rami sui quali erano seduti. E si scambiavano a gran voce le loro esperienze, di come segare più in fretta. E precipitarono con uno schianto. E quelli che li videro scossero la testa e continuarono a segare. [Bertolt Brecht]

Se ognuno dei 7 miliardi di persone che abitano il pianteta vivesse come vivono gli americani, avremmo bisogno di 4 pianeti;
se vivessimo tutto all'europea, necessiteremmo di 2 pianeti...
Da qualche anno si calcola che l'umanità consuma tutto ciò che la Terra rigenera in un anno, già nel mese di settembre.
Ci sono zone del mondo in cui si muore per mancanza di cibo ed altre in cui si muore per il troppo cibo. La responsabilità è anche nostra per fortuna.
Riflettere su quanto la nostra quotidianità influisca sulla qualità della vita chi abiterà la terra dopo di noi è il primo passo per agire adottando uno stile di vita LEGGERO.

Durante la scorsa campagna referendria, la diocedi si Altamura ha aderito alla Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita alla quale aderiscono ad oggi 62  le diocesi suddivise in 4 aree:  
27 dell’Area Centro-Nord; 
13 dell’Area Centro-Sud,  
18 dell’Area Tirrenica;
4 dell’Area Siciliana.

Padre Adriano Sella, coordinatore della Rete, sarà ospite oggi ad Altamura per parlare di come sia possibile seguire uno stile di vita che sia il più leggero possibile per il notro unico pianeta.

lo affiancheranno:
Don Mimmo Natale, responsabile pastorale sociale del lavoro della diocesi Altamura-Gravina-Acquaviva

Previsti racconti di esperienze:
Carlo Colonna, Associazione Fornello; Tonia Dileo, G.A.S. Chiacchiereffrutt; Antonio Isgrò, Allegra Bottega del mondo; don Vincenzo Lopano, parrocchia S. Agostino; Michele Loporcaro, Il Grillaio Altamura; Luigi Percoco, Tutto Sfuso; Michele Polignieri, Slow Food Condotta delle Murge

Coordina:
Giuseppe Dambrosio


martedì 9 ottobre 2012

il Movimento 5 Stelle e il Grillaio Altamura


Quando 150 tra uomini e donne provenienti da tutta la puglia si riuniscono in assemblea per un giorno intero, significa che qualcosa sta cambiando nel modo di concepire la politica. Dopo l'incontro del 2 settembre a Taranto, gli attivisti pugliesi del Movimento 5 Stelle hanno riempito all'inverosimile la sala meeting dell'Executive Center di Corato. Obiettivo di queste assemblee è quello avviare e consolidare un metodo di democrazia partecipata che porti alla creazione di un movimento che sia un punto di riferimento per quanti sono stanchi di delegare e vogliono partecipare in prima persona. Noi del GRILLAIO c'eravamo ed abbiamo dato il nostro contributo concreto all'assemblea oltre che testimoniare nel piccolo alcune buone pratiche (pranzo a sacco "RIFIUTI ZERO" e ACQUA SAN RUBINETTO).
La grande differenza tra il vecchio ed il nuovo modo di fare politica è racchiusa sostanzialmente in tre punti:
- PROMESSE PASSATE: la necessità di essere  credibili NON PER LE PROMESSE sul DA FARE, quanto per ciò che è stato GIA' FATTO;
- IMPEGNO A PRESCINDERE: ciò che noi del Grillaio abbiamo dimostrato nel nostro piccolo è che si può fare politica a prescindere dalle elezioni.
- UTOPIA: intesa come il buon luogo, quello in cui sono le istanze sociali a far cambiare chi si occupa della cosa pubblica. Acquisire tecniche ed abilità per coinvolgere attivamente la gente e dare loro gli strumenti per potersi esprimere farà fare al MoVimento il vero salto di qualità: maggiore consapevolezza da parte di chi ora è succube di una narrazione del mondo mistificata.

> 15 persone possono mettere alle strette un consiglio comunale per l'inserimento nello STATUTO del DIRITTO ALL'ACQUA COME DIRITTO UMANO INALIENABILE;
> 25 persone possono, attraverso un sit-in, sotto la Regione Puglia ottenere il ritiro di un OdG che prevede l'entrata dei privati nel capitale di AQP;
> immaginate cosa possono fare 150 attivisti informati, motivati e credibili.

Altamura ha bisogno di altamurani nuovi, che siano disposti a cambiare la città nel quotidiano. Il MoVimento il GRILLAIO sta crescendo e continuerà a farlo con tutti coloro che sono disposti a dare il proprio contributo (non economico) in questa direzione.



PROSSIMO INCONTRO
Mercoledì 10 ottobre dalle 20,30 alle 21,30 
c/o POLISEDE in via Metastasio 64 
(alle spalle di S.G. Bosco)



domenica 7 ottobre 2012

ASSEMBLEA REGIONALE MOVIMENTO 5 STELLE PUGLIA

VIDEO INTEGRALE
clicca sull'immagine



Live Video streaming by Ustream

mercoledì 3 ottobre 2012

Vendola e Introna il vostro taglio non funziona. ZERO PRIVILEGI.

Vendola ha annunciato di volersi tagliare lo stipendio di presidente della Regione puglia di altri 50.000 euri. Domanda: e se fosse eletto tra qualche mese e andasse in parlamento che fine farebbe questo taglio "personale"?
Travolti dagli scandali "regionali" dilaganti (dal Lazio al Piemonte e non sappiamo come finirà) i politicanti medi cercano di riabilitarsi agli occhi di chi non ha occhi per piangere. E via promesse di tagli e sobrietà.
Anche Introna qualche giorno fa si lasciava andare su facebook alle promesse di tagli ed infatti IERI, puntuale come un orologio svizzero, ecco arrivare l'approvazione in consiglio regionale (con immensa soddisfazione di tutti) della modifica statutaria che riduce da 70 a 50 il numero dei consiglieri. "CHE BRAVI CHE SONO EH?"

Il problema vero, cari consiglieri regionali, caro presidente Vendola, caro presidente Introna, non sono gli stipendi (che se fossero dimezzati, pure non sarebbe male!!).
Il grosso dei soldi, va via nei vitalizi che vi porterete a casa a 55 anni e con un solo mandato!!! Ridurre di venti unità il numero dei consiglieri non è la migliore ricetta per la democrazia rappresentativa già fortemente in crisi. LA SOLUZIONE?

Il MoVimento 5 Stelle pugliese ha presentato a fine luglio una legge di iniziativa popolare "ZERO PRIVILEGI PUGLIA"  (video).  L’approvazione di questa legge avrebbe come risultato il dimezzamento delle indennità dei consiglieri regionali, l’abolizione dell’assegno di fine mandato e del vitalizio e consentirebbe risparmi per 10 milioni di euro all’anno e di ulteriori 10 milioni nel lungo periodo (vitalizio). 
Chiedi anche tu a Introna e Vendola (o altro politico regionale) di approvare la legge che 20.000 pugliesi hanno sottoscritto. 
Questo sarebbe il vero taglio!


giovedì 27 settembre 2012

Cittadini di Taranto, monsignori e operai. Ad ognuno la sua ILVA?


A Taranto non ci sono soltanto i lavoratori aizzati dai sindacati amici di RI(IL)VA. Il Comitato dei Lavoratori Liberi e Pensanti e PeaceLink non verranno mai intervistati mentre stringono la mano al monsignore di turno (che magari dall'Ilva ha ricevuto qualche regalino). Pubblichiamo con piacere i loro comunicati:
Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti ribadisce con forza la contrarietà a qualsiasi iniziativa di blocco stradale o manifestazione di protesta che possa essere strumentalizzata a favore dell'azienda Ilva.
Di fronte alle notizie delle ultime ore, che hanno visto per l'ennesima volta la magistratura bocciare un piano di presunto risanamento dello stabilimento che in realtà non garantisce la salute né dei cittadini di Taranto né dei lavoratori dell'Ilva, invitiamo i lavoratori a radunarsi domani, dalle 6, in presidio-assemblea dinanzi alle portinerie A, D e IMPRESE.

Il Comitato non aderisce allo sciopero indetto dai sindacati Uil e Cisl, volto esclusivamente alla salvaguardia di uno stabilimento obsoleto e inquinante per il cui risanamento non basteranno i 400 milioni promessi da Ferrante, ma invita i lavoratori e i cittadini di Taranto a riunirsi e a partecipare insieme alla costruzione di un nuovo futuro per questa città, un modello di sviluppo ecocompatibile che non costringa più i cittadini a dover scegliere tra diritto alla vita e diritto al lavoro.

Énecessario respingere i ricatti ed impedire che si speculi ancora sulla salute e sulla disperazione di migliaia di lavoratori che temono di perdere il lavoro.Non dobbiamo più accettare accordi al ribasso che permettano la prosecuzione di un crimine e chi lo ha commesso deve farsi carico della tutela del reddito e della salute dei lavoratori, pagando tutto quello che c’è da pagare per i danni prodotti. In questo disastro, i lavoratori dell’ILVA non possono più permettere di essere usati per bloccare la città ed alimentare la solita strategia del ricatto occupazionale, ma devono essere protagonisti del cambiamento, per la difesa dei propri diritti.

Ai cittadini di Taranto chiediamo di unirsi alle nostre assemblee dinanzi alle portinerie, per far sentire, tutti uniti, la nostra voce e soprattutto per ribadire che d'ora in poi nessuna decisione verrà presa sulla pelle di centinaia di migliaia di tarantini, cittadini e lavoratori. D'ora in poi non permetteremo più scelte politiche non condivise dalla popolazione, che non contribuiscono al bene comune.


Alle 10 il Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti si riunirà nel piazzale antistante la portineria A per una conferenza stampa. Gli operatori dell'informazione sono invitati. 


Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti
Comunicato

PeaceLink ha ricevuto informazioni sulla mobilitazione in atto ai cancelli dell'Ilva, informazioni che desidera condividere con le testate giornalistiche.

Il questo momento il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti sta bloccando i mezzi Ilva in ingresso e uscita dallo stabilimento alla portineria C (strada da Tamburi a Statte) e chiede solidarietà alla cittadinanza. "Gli operai non devono bloccare la città ma devono bloccare l'azienda e la produzione. Chi sta bloccando invece la statale Appia sono capi e impiegati alle dipendenze di Riva mentre invece noi operai stiamo bloccando la portineria C perché stanchi delle bugie e dei giochetti del padron Riva con i sindacati. Oggi abbiamo convinto i lavoratori a rimuovere un blocco stadale. Adesso siamo al Varco C e abbiamo già bloccato i camion in entrate e uscita. Chiediamo la solidarietà della città. Rimerremo a oltranza. Venite ad aiutarci, siamo già cinquecento".
Ce lo comunicano per telefono Cataldo Ranieri e Massimo Battista del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti.

Cataldo Ranieri - operaio Ilva (cell.3478605836)
Massimo Battista - operaio Ilva (cell.3382567801)

PeaceLink dichiara solidarietà al Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. La lotta per una città libera dai veleni ha bisogno di questi lavoratori. Tutta la città dovrebbe unirsi a loro. Uniti vinceremo.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
 

martedì 18 settembre 2012

CAPITAN LILLINO E SUPER PANARO: i nuovi eroi della democrazia


Anche Altamura ha i suoi super-eroi. Più di Capitan America, più di Superman ecco Capitan Lillino e Super Panaro, i custodi della DEMOCRAZIA!
Invece di super poteri i nostri Fantastici Due hanno un'arma di distruzione delle pericolose (e innominate) lobbies esterne: il sostegno all'amministrazione Stacca.
Si, proprio quell'amministrazione e quel sindaco oggetto di ferocissimi attacchi, di indicibili sospetti e di terribili vignette satiriche (ne pubblichiamo due per ravvivare la memoria).
Ma che ne sapete voi, cittadini da strapazzo che credete che questa sia una contraddizione?
Questa scelta - dicono i due consiglieri dell'ex opposizione, di cui uno gia ex assessore dello stesso ex e attuale Sindaco - contraddice solo apparentemente le posizioni, i principi ed i programmi enucleati durante il corso della campagna elettorale del marzo 2010.
E l'apparenza, si sa, inganna.
I moderni incompresi - sprezzanti del pericolo di fraintendimento dell'elettorato - danno una lezione di diritto costituzionale a noi, comuni e diffidenti mortali.
Il nuovo assetto amministrativo e il loro sostegno - ci spiegano - serve ad evitare che:
- non sia chiaro il ruolo degli Appaltatori (il maiuscolo è del comunicato)
- la crisi occupazionale debba convivere con un vuoto amministrativo (meglio il PIENO. Qualsiasi PIENO?!?)
Chiaro, no?

 IL COMUNICATO
La scelta di aderire all’amministrazione STACCA contraddice solo apparentemente le posizioni, i principi ed i programmi enucleati durante il corso della campagna elettorale del marzo 2010.
Il sostegno, oggi, alla formazione di un nuovo assetto amministrativo,si impone in primo luogo per contrastare quelle potenziali forze esterne al Consiglio Comunale che potrebbero inquinare i principi di democrazia, arrogandosi il diritto di decidere o condizionare progetti e programmazioni — al posto degli elettori o dei componenti del Consiglio Comunale stesso — la durata di un’amministrazione comunale, o le sorti della guida di questa citta’. Con la nostra scelta coraggiosa - pur rischiando di non essere compresi — abbiamo inteso mettere da parte, con responsabilita’, le posizioni di parte in difesa di principi costituzionali, ignorati da quanti, con estrema superfìcialìta’ o opportunismo, non hanno inteso comprendere il grave pericolo che oggi incombe sulla nostra democrazia.
 In secondo luogo, abbiamo scelto di aderire a questa amministrazione perche’ mai come oggi risulta chiaro il ruolo che devono rivestire gli Appaltatori, i quali devono limitarsi ad assolvere le loro obbligazioni ed il loro servizio nel rispetto anche di regole di etica e legalità. Inoltre, abbiamo inteso cogliere l’occasione per emarginare quanti in realta’ possano solo rappresentare interessi di parte. Infine, il difficile momento che anche il nostro territorio vive sia sul piano occupazionale, che sul piano socio-economico non consente vuoti amministrativi.
Con responsbilita’ ci auguriamo di poter offrire il nostro contributo per la crescita o sviluppo della citta’, nel rispetto dei principi del programma elettorale.

Lillino Colonna e Giacomo Panaro 
Consiglieri comunali 


venerdì 7 settembre 2012

Grillo, grillini e Grillaio tra Favia e Casaleggio



Ieri sera Piazza Pulita (su La7) ha mandato in onda una puntata dedicata a luci ed ombre del Movimento a 5 stelle, utilizzando anche una dichiarazione a microfono spento (?) di Favia (primo consigliere regionale del M5S).
E' vero che il Movimento è giovane e i partiti sono vecchi e tignosi
è vero che con tutti gli scandali e le condanne che occupano il Parlamento potrebbe sembrare superfluo guardare ai piccoli problemi del M5S ma...
se il Movimento vuol essere diverso dagli altri, se vuole determinare una nuova stagione politica deve accettare che i giornalisti si occupino di luci ed ombre (possibilmente di entrambi!!!) e accogliere le critiche come occasioni per migliorare. La perfezione non è di questo mondo e in politica, soprattutto quando si cominciano ad occupare poltrone, è quasi impossibile. La democrazia - chiunque la eserciti - richiede "cani da guardia" e anche se si tratta di "cani di compagnia" di altri padroni, se dicono la verità vanno tenuti in conto.
E partiamo con Grillo. Grillo & Casaleggio sono solo partner di un meraviglioso progetto o c'è il rischio che Casaleggio controlli il Movimento facendo rinascere il vecchio centralismo democratico di sinistra memoria? Attualmente non lo sappiamo ma non possiamo mettere la testa sotto la sabbia e non interrogarci sul ruolo di Casaleggio perché "gli altri sono peggio". Non vogliamo essere semplicemente "meglio" dei partiti tradizionali, noi vogliamo essere DIVERSI.
I grillini. Sono tanti e diversi. Ci sono quelli diventati tali dopo delusioni elettorali, quelli che si limitano a linkare i post di Grillo (lodevole, ma limitato), quelli che si impegnano sul territorio portando avanti i TEMI che Grillo attraverso il blog ha fatto esplodere.
Noi riteniamo e vogliamo appartenere all'ultimo gruppo. E per questo non ci spaventa la discussione o l'analisi puntuta sul movimento 5 stelle. Se difetti, errori ci sono che vengano fuori. Se la gente deve voltare il M5S solo perché vede in Grillo il nuovo salvatore della Patria, nulla cambierà (è lo stesso grillo ad affermarlo).
Anche perché se "uno vale uno" anche Grillo, Casaleggio, Favia, Tavolazzi etc valgono UNO.
Quello che deve arrivare alla gente sono le 5 STELLE: ACQUA PUBBLICA, RIFIUTI ZERO, ENERGIA PULITA, CONNETTIVITA', MOBILITA' SOSTENIBILE.

Quanto a Favia che oggi su Facebook scrive

non siamo d'accordo su un punto essenziale: se problemi di democrazia c'erano o ci sono bisognava aprire subito la discussione interna. Il movimento deve pretendere di essere diverso, a rischio di essere meno forte. Se vogliamo essere cittadini e non sudditi non dobbiamo avere nessun "padrone", Grillo, Casaleggio e M5S compresi.
Se poi l'obiettivo sono le poltrone in parlamento, i seggi nei consigli regionali e comunali a tutti i costi, anche a costo di chiudere gli occhi dinanzi a ciò che non va, beh allora non ci sarà niente di nuovo ed acremo perso l'ultimo treno per costuire insieme qualcosa di buono.
Una buona notizia, però, è quella che arriva da Taranto. 
Domenica scorsa si sono dati appuntamento i gruppi pugliesi aderenti al M5S in un'assemblea molto partecipata che ha messo le basi per una gestione partecipata e trasparente del movimento stesso. E' il primo (grande) passo verso un modello di M5S che a nostro avviso può sparigliare alla prossima tornata elettorale.

lunedì 3 settembre 2012

PASSERA, TRIVELLA CASA TUA. Lettera della prof.ssa D'Orsogna a



Maria Rita D'Orsogna, ricercatrice italiana emigrata in California, già ospite del blog del Grillaio in occasione del suo incontro con il comitato "no petrolio" di Spinazzola (vedi qui) per il quale abbiamo curato la diretta streaming, ha scritto qualche giorno fa a Passera la lettera che tutti avremmo voluto scrivergli.
Noi del Grillaio la ringraziamo e consigliamo ai nostri lettori di ritagliare cinque minuti per leggerla, mezz'ora per meditarla e due mesi di lotta infuocata al rientro da questa estate per cacciare questa gentaglia a calci e ripristinare la legalità europea violata!!

 Caro signor Passera,
stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per l'Italia petrolizzata. Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi progetti stile anni '60 per aggiustare l'Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro. Invece qui sono pianti amari, perche' non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una scommessa. Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o dovrei dire del suo regresso. Lei non è stato eletto da nessuno e non può pensare di "risanare" l'Italia trivellando il bel paese in lungo ed in largo. Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti dall'Algeria, corridoio Sud dell'Adriatico, 4 rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi. E la gente dove deve andare a vivere, di grazia?
Ci dica.
Dove e cosa vuole bucare? Ci dica. I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del Montepulciano d'Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate dell'Emilia? Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti? Ci dica. Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l'esplosione di tumori come all'Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono morte?
Vorrei tanto sapere dove vive lei. Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua moglie ad avere partorito bambini deformi, vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perche' la sua regione - quella che ci dara' questo 20% della produzione nazionale - e' la piu' povera d'Italia. Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c'è. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissà, amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere. Lo so che è facile far cassa sull'ambiente. I delfini e i fenicotteri non votano. Il cancro verrà domani, non oggi. I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l'Italia è corrotta. E' facile, lo so.
Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo, parliamo della vita della gente. Non è etico, non è morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perchè non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell'Italia. E no, non è possibile trivellare in rispetto dell'ambiente. Non è successo mai. Da nessuna parte del mondo. Mai. Ma non vede cosa succede a Taranto? Che dopo 50 anni di industrializzazione selvaggia - all'italiana, senza protezione ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza l'idea di lasciare qualcosa di buono alla comunità - la gente muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine? E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino ambientale? E lei pensa che questo è il futuro? Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella. Qui il limite trivelle è di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro "giornalista" Luca Iezzi. Ed e' dal 1969 che non ce le mettiamo più le trivelle in mare perchè non  è questo il futuro. Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google, Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che tappezzano tutta la California. Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di persone che produce il 20% della sua energia da fonti rinnovabili adesso, ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei petrolieri. Il futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorerà nell'industria verde, si chiamano 220.000 posti di lavoro verde, si chiama programmi per rendere facile l'uso degli incentivi. Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro dell'ambiente è? E gli italiani cosa faranno? Non lo so. So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere veramente e non su facebook che chiunque seguirà questo scandaloso personaggio e tutta la cricca che pensa che l'Italia sia una landa desolata si renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre vite sono sacre.

Prof.ssa Maria Rita D'Orsogna

domenica 2 settembre 2012

Diretta streaming dell'Incontro regionale del Movimento Cinque Stelle

I gruppi afferenti al Movimento Cinque Stelle pugliesi sono riuniti oggi a Taranto (location non casuale) per incontrarsi, confrontarsi e costruire insieme proposte utili al territorio.
Preziosi anche i collegamenti (via skype) con i gruppi emiliani e siciliani.


Free live streaming by Ustream

domenica 19 agosto 2012

CAVALCATA del Buoncammino di Altamura: una risata ci santificherà

Dopo una deludente festa dell'ASSUNTA, consoliamoci con la Calva Keit facendo tornare in home page uno dei post più letti del 2010: il regolamento della Cavalcata del Buoncammino.



Nei giorni scorsi l'amministrazione ha diffuso il regolamento per la "Calvacata del buoncammino". Dopo le numerose proteste di molti cittadini e di alcuni membri del Comitato Festa Buoncammino, che hanno addirittura minacciato la svendita della bandiera ai saldi di Natale, l'amministrazione ha diramato un nuovo regolamento più consono alla tradizione popolare. Per l'occasione è stato realizzato dai grafici del comune, il nuovo logo della Calva Keite che sarà presentato alla prossima Borsa Internazionale del Turismo.


NUOVO REGOLAMENTO DELLA CAVALCATA del BUONCAMMINO di Altamura

Art. 1 Caratteristriche degli equini ammessi
Sono ammessi a partecipare alla manifestazione tutte le razze equine di sesso femminile. In caso di cavalli maschi, questi devono essere castrati. Non sono ammessi i cavalli a 5 zampe anche se la quinta zampa è retrattile.

Art. 2 Adunata
Il raduno deve avvenire nei pressi del Santuario della Madonna del Buoncammino di Altamura. Prima della sfilata, tutti gli equini dovranno essere sottoposti a controllo da parte del veterinario e qualora un cavallo all’atto della visita - controllo risultasse provvisto di quinta zampa retrattile questa sarà segnalata al settore etico del comitato festa, che deciderà in base alla lunghezza della stessa.
Tutti gli equini devono inoltre essere dotati di idonea ferratura per poter agevolmente scivolare per le strade asfaltate e suscitare così gli "OOOHHHH" dei fedeli; ad ogni equino iscritto verrà dato un numero identificativo per le posizioni più vicine al carro santo, rivolgersi al comitato festa.

Art. 3 Comitato organizzatore
Lo svolgimento della manifestazione è indispensabile per evitare sette anni di malannata. Al comitato organizzatore si chiede, però, di cautelare e salvaguardia l'incolumità dei partecipanti alla manifestazione e degli spettatori e per evitare rogne. Il Comitato dovrà, inoltre:
- Garantire, con proprio personale munito di laccio d'oro, anello modello Marajà o di altro indumento di riconoscimento (camicia sudata o sottopanza importante), una adeguata sorveglianza di tutto il percorso, in supporto agli organi di Polizia, attenendosi scrupolosamente alle direttive impartite dal Comando di Polizia Municipale;
- Garantire adeguato pranzo pre-processione con massicce dosi di birra "dregher" a tutto il suddetto personale, a tutti i vigili ed amministratori locali che ne faranno richiesta;
- al personale del comitato è consentito frustare o bastonare la gente per farla arretrare. No parolacce.

Art. 4 Abbigliamento e requisiti del cavaliere
Per la partecipazione alla manifestazione, il cavaliere dovrà dimostrare di aver abbattuto a testare un montone oppure mostrare la qualifica di macellaio equino. Il cavaliere dovrà pesare almeno 100 kg, essere munito di idoneo panzone ed atteggiarsi a crugno con la classica "scucchia" o "mento a zuppiera". Abbigliamento consigliato: T-shirt a fasce bianche e rosse, pantaloni a strisce bianche e blu ed una cintura di raso con i colori della propria squadra di calcio, mocassino a piacere. E' vietato scorreggiare durante le soste (vale anche per i cavalli); il rutto è consentito a patto che non interrompa le canzoni dei fedeli.
Per i partecipanti di sesso femminile l’abbigliamento dovrà essere quello di una vera "doonna" ossia del tipo Miss Altamura, consigliate borchie e frustino. Solo il cavaliere maschio potrà fare uso di qualsiasi strumento atto a far impennare il cavallo durante le pause e creare la giusta suspence.
E' vietato abbattere il cavallo durante la manifestazione salvo che questo non risulti posseduto dal demonio; i cavalli con minori in groppa, saranno accompagnati dai palafrenieri per i quali è obbligatorio, l’utilizzo di un “capezzone”, cioè una foto dell'ex radicale, da mostrare al cavallo in caso di isteria equina.

Art. 5 Comportamento scorretto - sanzioni
Un comportamento scorretto, nonché un comportamento violento e negligente nei confronti dei cavalli, oltre ad essere fattispecie penalmente sanzionabile (art. 727 C.P. maltrattamento degli animali), potrebbe essere motivo di esclusione da una manifestazione civile. Ma trattandosi della CALVACHETE si potrà chiudere un occhio, soprattutto se al danno arrecato a cose o persone seguone risate "a crepare" da parte degli astanti (insomma, finchè qualcuno si diverte: chissenefrega!)

Art. 6 Trattamento dei dati personali
I competenti uffici comunali e della A.U.S.L. sono autorizzati al trattamento dei dati personali per nominare gli scrutatori alle prossime amministrative.

venerdì 10 agosto 2012

Cassandre alla diossina



Monologo per Cassandra
Sono io, Cassandra.
E questa è la mia città sotto le ceneri.
E questi i miei nastri e la verga di profeta.
E questa è la mia testa piena di dubbi.
E’ vero, sto trionfando.
I miei giusti presagi hanno acceso il cielo.
Solamente i profeti inascoltati
godono di simili viste. [...]
E’ andata come dicevo io.
Però non ne viene nulla.
[...]
*Wislawa Szymborska, Premio Nobel per la Letteratura 1996

La città sotto le ceneri, quelle piene di inquinanti dai nomi difficili come benzoapirene e o dal suono letale come diossina, è TARANTO. Il "cavallo di Troia", il dono con una sorpresa letale è l'ILVA, la grande fabbrica venuta a portare lavoro e prosperità ai cittadini di Taras.
Lavoro e prosperità che hanno, poi, rivelato la loro puzza di morte e declino: si ammalano e muoiono prima gli animali, si ammalano gli uomini, muoiono gli operai e le famiglie affacciate sulla polvere rossastra che sputa l'ILVA.
L'aveva raccontato anni fa, Carlo Vulpio prima dalle colonne del Corriere della Sera, poi nel suo libro "La città delle nuvole" (Edizioni Ambiente 2009).
Come Cassandra inascoltato, fino alla sentenza del GIP di Taranto dei giorni scorsi.
Skytg24 l'ha intervistato (in diretta). Ascoltarlo fa male perché dimostra che quello che scrivono i giudici si sapeva, che molti hanno visto e pochissimi (soprattutto nelle stanze del potere) hanno fatto.

Questo il video della serata a Taranto nel giugno 2009.


mercoledì 8 agosto 2012

TARANTO e la SALUTE PUBBLICA



Questo documento sul "caso Taranto" è stato elaborato da Salute Pubblica ed è aperto alla sottoscrizione di chiunque lo condivida.
Il senso è quello di comunicare un'adesione piena al provvedimento di sequestro dello stabilimento Ilva e, contemporaneamente, un sostegno politico e morale ai cittadini di Taranto ed ai lavoratori dell'Ilva.
Chi voglia sottoscriverlo, scriva a palmi.ius@avvstefanopalmisano.it, indicando mestiere (se c'è, non è obbligatorio) e città.

Taranto per loro

C’è una costante nelle “analisi” della vicenda Ilva di Taranto di questi giorni: esse prescindono regolarmente dai fatti, ossia dallo specifico livello di compromissione ambientale e sanitaria che è accertato dalle perizie chimiche ed epidemiologiche che il GIP Todisco, seguendo un approccio molto garantista nei confronti dell’azienda, ha affidato ad esperti di altissimo livello scientifico.

Noi, invece, pensiamo che ogni discorso sul “caso Taranto” debba cominciare proprio da questa prospettiva, ossia da questi dati.

L’Ilva di Taranto ha emesso solo nel 2010 oltre 4mila tonnellate di polveri. Un’enormità.

Ha sparso dai suoi camini oltre 1 tonnellata di benzene, più di 300chili di IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), nonché, come noto, anche diossine e furani. Tutte sostanze ormai conosciute anche dai comuni cittadini per i pesanti effetti sanitari che provocano sull’uomo e sugli animali che a tali inquinanti sono esposti.

Ed è proprio per verificare l’entità di tali effetti che è stata disposta da un giudice un’indagine epidemiologica.

Perché sebbene fosse evidente da anni che a Taranto si registrava una concentrazione non solo pericolosa, ma direttamente dannosa di inquinamento ambientale di origine industriale; sebbene vi fossero evidenze scientifiche che coerentemente individuavano criticità sanitarie, tuttavia nessun’istituzione aveva intrapreso studi che, correlando i dati sanitari con i dati ambientali, mettendo gli uni in relazione con gli altri, soli potevano essere in grado di stabilire quali e quanti malattie e morti fossero attribuibili all’inquinamento che origina dall’acciaieria.

Tre periti del GIP Todisco hanno compiuto quest’operazione, accertando trenta morti in più all'anno attribuibili all'ILVA; morti per malattie coronariche acute attribuibili all’inquinamento industriale; ricoveri per patologie respiratorie associati e attribuibili a quelle polveri emesse
dagli stabilimenti dell’acciaieria.

Hanno anche e soprattutto attestato, i periti, un attentato (spesso andato a buon fine) allo stato di salute dei figli di Taranto, dei bambini sotto i quattordici anni che si sono ammalati per gli effetti dell’inquinamento.

Lo ripetiamo: di questo si parla, di questo si deve parlare, prima di tutto quando si tratta del rapporto tra stabilimento Ilva e Taranto.

Ma, si deve parlare anche del ruolo dei movimenti ambientalisti tarantini.

È stato, infatti, necessario l'impegno scientifico del prof. Alessandro Marescotti, che sarà pure, come scrive l'ARPA, con un’incommentabile caduta di stile, un "insegnante di materie letterarie in un liceo tarantino" (in questo paese, ormai, quando si vuole screditare una persona gli si dà dell’ “insegnante di liceo”), ma che nel 2008 ha fatto, con la sua associazione, Peacelink, quello che nessuna istituzione preposta alla tutela dell'ambiente e della salute aveva mai fatto: l'analisi del pecorino prodotto nei pascoli prossimi all'ILVA con evidenza di concentrazioni di diossina e PCB tre volte superiori ai limiti di legge. A seguito di questa iniziativa la ASL di Taranto abbatterà 1300 capi di bestiame allevati a ridosso dell'ILVA.

Nel 2010, sempre e solo i “maledetti” ambientalisti evidenziano troppa diossina nelle carni di ovini e caprini. Un'ordinanza della Regione Puglia vieta il consumo di fegato degli ovini e caprini cresciuti in un raggio di 20 km dall'area industriale di Taranto.

Anche il Consiglio Regionale deve rincorrere le associazioni: è della fine del 2008 la legge regionale che abbassa a 0.4 ng/Nm3 il valore di diossina, ma a marzo 2009 è modificata: niente controlli in continuo, ma solo per tre settimane all'anno e per parte della giornata. Il problema, però, rimane tutto, in quanto la diossina non esce solo dal camino E312, ma attraverso emissioni non convogliate, ossia diffuse.

Nel 2011 il Fondo Antidiossina del prof. Fabio Matacchiera (un altro "insegnante") fa analizzare i mitili, le famose "cozze di Taranto". Emergono valori estremamente preoccupanti. La ASL di Taranto vieta il prelievo e la vendita del cozze allevate nel primo seno del Mar Piccolo.
I mitili presentano concentrazioni di diossina e PCB superiori ai limiti di legge.

Qualche giorno prima del sequestro giudiziario, Marescotti divulga i dati di uno studio di ricercatori dell'ARPA che evidenzia un eccesso di piombo nelle urine dei tarantini. L’ARPA risponde anzitutto ricordando l’incongrua qualifica professionale di Marescotti.

Il resto è cronaca giudiziaria e “politica”. Di quella stessa politica che oggi straparla di “conciliare salute e lavoro”, “solidarizza” con gli operai, stigmatizza “l’intempestività” dell’intervento della magistratura. E così esaurisce il suo pregnante ruolo di direzione dell’economia e della società. “Di governo.”

Una sola cosa dovrebbe fare “la politica” in questo momento, a Taranto come ovunque vi siano disastri ambientali e attentati alla salute pubblica, nonché catastrofi socio – occupazionali, causati da voracità di profitto dei vari padroni delle ferriere: far applicare il principio fondamentale vigente in queste materie in ogni paese civile, a partire da quelli europei (e, peraltro, formalmente anche in Italia), “chi inquina paga.”

Poi, dovrebbe osservare qualche anno di raccoglimento.
 
Primi firmatari:
Stefano Palmisano, Avvocato – Salute Pubblica, Brindisi
Maurizio Portaluri, Primario radioncologo - Salute Pubblica, Brindisi
Anna Vitale, Docente, Ceglie Messapica
Francesca Caliolo, Mesagne
Antonio Faggioli, Libero Docente di Igiene all'Università di Bologna
Ernesto Burgio, Comitato Scientifico ISDE Italia
Lucio Giummo, Architetto/antagonista
Domenico Pignatelli, Disoccupato - Fasano di Brindisi
Osvaldo Capraro, Insegnante – Monopoli
Silvia Giummo, Direttrice di coro
Mariella Franzitta, Counselor, Formatrice di formatori – Firenze
Movimento No al carbone – Brindisi
Gioia Granito, Tecnico biologo del Mare – Rocca Massima (Lt)
Paolo Mariani, Infermiere – Ostuni
Marina Carrozzo, Architetto – Brindisi
Marika Massaro, Ricercatrice IFC-CNR – Lecce
Floriana De Donno, Avvocata – Lecce
Vincenza Luprano, Ricercatrice – Mesagne
Marco Alvisi, Ricercatore – Mesagne
Associazione Runi-Runi - Mesagne
Giusy De Milato – Francavilla F.na
Rosaria Gasparro, Insegnante - San Michele Salentino
Paola Tarullo - Brindisi
Giuseppe Losavio, Agricoltore - Cisternino
Laura Pinto, Docente - Cisternino
Genni Di Ceglie, Libero Professionista - Fasano
Domi Sbiroli, Impiegato - Roma
Fernando Falcolini, Impiegato - Fasano
Mariarosaria Lubes, Insegnante - Bari
Ciccio Lussone - Fasano
Francesco Zizzari, Avvocato - Bari
Antonella Zellino, Architetto – Mesagne
Rosaria Gasparro, Insegnante - San Michele Salentino
Silvia Russo, Avvocata – Gagliano del Capo (Le)
Antonio Greco, Assessore al Comune di Veglie (Le)
Fabio Petrosillo, Informatico – Brindisi
Marco Toracca - La Spezia
Patrizia Gentilini, Oncologa – Pistoia
Giovanni Vantaggi, Medico
Gabriela Rodi, Insegnante – Brindisi
Ricciotti D'Amelio, Consulente per la Sicurezza sul Lavoro – Brindisi
Vito Bianchi, Archeologo e Scrittore – Fasano
Agostino Di Ciaula, Medico e Amministratore pubblico – Modugno
Donatella Fregatti, Nonna preoccupata - Adria (RO)
Grazia Anna Monaco, Presidente Centro Italiano Femminile - Ceglie Messapica
Gianfranco Ciola, Presidente del Parco delle Dune costiere - Ostuni
Felice Suma, Agronomo - Ceglie Messapica
Gabriella Ciccarone, Docente - Ceglie Messapica
Maria Grazia Di Giulio, Docente - Brindisi
Isabelle Sisto, Psicoterapeuta - Ceglie Messapica
Ciciriello Giuseppe, Attore - Ceglie Messapica
Giuliano Capani – Ikon tv
Isabella Rodio, Psicologa - Ceglie Messapica
Vito Rodio, Membro dell'associazione PRISMA di Ceglie Messapica
Rosamaria Verardi, Studentessa - Ceglie Messapica
Ruggero Ridolfi, Direttore U.O. Immunoterapia e Terapia Cellulare Somatica – Meldola (Fc)
Luciana Predella, Casalinga - Canosa di Puglia
Angelo Miccoli, Dipendente Telecom – Taranto
Diego De Lorenzis, Ingegnere impiegato in ditta privata - Lecce
Sonia Gioia, Cronista – Ceglie Messapica
Giovanni Vianello – Taranto
Matteo Loguercio - Cerignola (FG)
Paola Nisi - Taranto
Federico Catucci, Commerciante – Taranto
Barbara Lezzi, Impiegata settore commercio - Lecce
Roberto Ruggieri - Martina Franca (TA)
Francesco Perrini, Segreteria USB FASANO.
Oronzo Mario Schena, Segreteria USB Fasano
Daniela Patrucco, Sociologa - La Spezia, anche a nome di Comitato SpeziaViaDalCarbone - La Spezia
Adriano Cattaneo, Epidemiologo – Trieste
Giuseppe Miserotti, Medico Medicina Generale – Piacenza
Francesco Nigro, Avvocato e Sindaco comune di Villa Castelli
Linda Maggiori – Faenza
Carmela Pentassuglia, Farmacista – Fasano
Sergio Corbascio, Avvocato – Brindisi
Martina Rodi, Studentessa - Brindisi
Ruggero Corinti, Studente - Spoleto
Emanuele Larini, Grafico artigiano - Galatina (LE)
Pietro Francioso, Educatore professionale - Animatore sociale - Ceglie Messapica (BR)
Alfredo Ronzino, Grafico e musicista – Nardò
Gabriella Mosconi, Medico di Medicina Trasfusionale – Forlì
Morena Milanesi, Tecnico di laboratorio - Forli'
Rosaria Lombardi, Insegnante in pensione - Bolano (La Spezia)
Gabriele Muratori, Medico di Medicina Generale – Santarcangelo di Romagna
Giuseppe Pugliese, Impiegato – Monopoli
Maria Stefanizzi, Impiegata – Brindisi
Angelo Sembrano, Ingegnere - Francavilla Fontana
Riccardo Rossi, Ingegnere - Consigliere comunale BBC - Brindisi
Ornella Tarullo - Brindisi
Alfio Tarullo - Brindisi
Marina Barracchia - Brindisi
Belinda Silvestro - Brindisi
Giusi Ungaro - Brindisi
Piero Calabrese - Brindisi
Ida Santoro - Brindisi
Francesco Guadalupi - Brindisi
Massimo Di Giorgio - Brindisi
Giuseppe Cellie – Brindisi
Emilio Gianicolo, Epidemiologo - Ricercatore CNR - Mesagne