giovedì 27 settembre 2012

Cittadini di Taranto, monsignori e operai. Ad ognuno la sua ILVA?


A Taranto non ci sono soltanto i lavoratori aizzati dai sindacati amici di RI(IL)VA. Il Comitato dei Lavoratori Liberi e Pensanti e PeaceLink non verranno mai intervistati mentre stringono la mano al monsignore di turno (che magari dall'Ilva ha ricevuto qualche regalino). Pubblichiamo con piacere i loro comunicati:
Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti ribadisce con forza la contrarietà a qualsiasi iniziativa di blocco stradale o manifestazione di protesta che possa essere strumentalizzata a favore dell'azienda Ilva.
Di fronte alle notizie delle ultime ore, che hanno visto per l'ennesima volta la magistratura bocciare un piano di presunto risanamento dello stabilimento che in realtà non garantisce la salute né dei cittadini di Taranto né dei lavoratori dell'Ilva, invitiamo i lavoratori a radunarsi domani, dalle 6, in presidio-assemblea dinanzi alle portinerie A, D e IMPRESE.

Il Comitato non aderisce allo sciopero indetto dai sindacati Uil e Cisl, volto esclusivamente alla salvaguardia di uno stabilimento obsoleto e inquinante per il cui risanamento non basteranno i 400 milioni promessi da Ferrante, ma invita i lavoratori e i cittadini di Taranto a riunirsi e a partecipare insieme alla costruzione di un nuovo futuro per questa città, un modello di sviluppo ecocompatibile che non costringa più i cittadini a dover scegliere tra diritto alla vita e diritto al lavoro.

Énecessario respingere i ricatti ed impedire che si speculi ancora sulla salute e sulla disperazione di migliaia di lavoratori che temono di perdere il lavoro.Non dobbiamo più accettare accordi al ribasso che permettano la prosecuzione di un crimine e chi lo ha commesso deve farsi carico della tutela del reddito e della salute dei lavoratori, pagando tutto quello che c’è da pagare per i danni prodotti. In questo disastro, i lavoratori dell’ILVA non possono più permettere di essere usati per bloccare la città ed alimentare la solita strategia del ricatto occupazionale, ma devono essere protagonisti del cambiamento, per la difesa dei propri diritti.

Ai cittadini di Taranto chiediamo di unirsi alle nostre assemblee dinanzi alle portinerie, per far sentire, tutti uniti, la nostra voce e soprattutto per ribadire che d'ora in poi nessuna decisione verrà presa sulla pelle di centinaia di migliaia di tarantini, cittadini e lavoratori. D'ora in poi non permetteremo più scelte politiche non condivise dalla popolazione, che non contribuiscono al bene comune.


Alle 10 il Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti si riunirà nel piazzale antistante la portineria A per una conferenza stampa. Gli operatori dell'informazione sono invitati. 


Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti
Comunicato

PeaceLink ha ricevuto informazioni sulla mobilitazione in atto ai cancelli dell'Ilva, informazioni che desidera condividere con le testate giornalistiche.

Il questo momento il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti sta bloccando i mezzi Ilva in ingresso e uscita dallo stabilimento alla portineria C (strada da Tamburi a Statte) e chiede solidarietà alla cittadinanza. "Gli operai non devono bloccare la città ma devono bloccare l'azienda e la produzione. Chi sta bloccando invece la statale Appia sono capi e impiegati alle dipendenze di Riva mentre invece noi operai stiamo bloccando la portineria C perché stanchi delle bugie e dei giochetti del padron Riva con i sindacati. Oggi abbiamo convinto i lavoratori a rimuovere un blocco stadale. Adesso siamo al Varco C e abbiamo già bloccato i camion in entrate e uscita. Chiediamo la solidarietà della città. Rimerremo a oltranza. Venite ad aiutarci, siamo già cinquecento".
Ce lo comunicano per telefono Cataldo Ranieri e Massimo Battista del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti.

Cataldo Ranieri - operaio Ilva (cell.3478605836)
Massimo Battista - operaio Ilva (cell.3382567801)

PeaceLink dichiara solidarietà al Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. La lotta per una città libera dai veleni ha bisogno di questi lavoratori. Tutta la città dovrebbe unirsi a loro. Uniti vinceremo.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
 

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