giovedì 25 maggio 2017

Il Grillaio alla MARCIA SALVA L'ACQUA - Matera, 27 maggio 2017

Non abbiamo che la nostra voce e la disponibilità di pochi mezzi di informazione.
Fate circolare questa mail, condividete evento via FB, fate circolare i video appelli anche via WA.
Dobbiamo essere in tanti e fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per evitare di arrivare al punto di non ritorno. OGNUNO, COME UNA GOCCIA, può contribuire a formare quel fiume di vita che può fermare la follia petrolifera che sta mettendo in pericolo l'acqua (cioè noi stessi!).
PERCHE' senza petrolio si vive, SENZA ACQUA NO!
 
comunicato stampa
A Matera sabato 27 maggio. Raduno ore 9,30 p.zza Matteotti
MARCIA SALVA L'ACQUA
PER DIRE STOP ALLE TRIVELLE IN BASILICATA,
PER DIFENDERE IL DIRITTO ALL’ACQUA (di BUONA QUALITÀ)
PER AFFERMARE LA PRIORITÀ DELL'ACQUA SUL PETROLIO.



La Rete Appulo-Lucana SALVALACQUA (associazioni, movimenti e cittadini pugliesi e lucani che dal 2014 difendono il diritto all’acqua di buona qualità) vuole riaffermare con forza la priorità dell’acqua sul petrolio. Mai come in questo momento, l'Acqua, bene prezioso che coincide con la vita stessa, è in grave pericolo in Basilicata e, conseguentemente, anche nella vicina Puglia.
In Val D’Agri è situato l'invaso del Pertusillo, una delle “sorgenti” dell'Acquedotto Pugliese che con 20.000 km di rete porta l’acqua ad alcuni milioni di uomini, donne e bambini, in Puglia e in Basilicata. Da diversi anni questo invaso è esposto al rischi connessi alle attività di estrazione e lavorazione del petrolio nei territori circostanti. Il Centro Oli di Viggiano (COVA) si trova a soli 2 km a monte dell’invaso del Pertusillo! Attorno all'invaso insistono 28 pozzi petroliferi, di cui alcuni esauriti utilizzati per la reiniezione delle c.d. "acque di lavorazione" del petrolio. Il COVA di Viggiano tratta olio e gas provenienti da 25 pozzi, prima che gli idrocarburi vengano inviati, tramite 136 km di 5 linee di tubi, alle raffinerie di Taranto.

Nei mesi scorsi l’ENI ha dichiarato alla stampa (solo in seguito al ritrovamento a fine gennaio 2017 di idrocarburi all'esterno del COVA) che si è verificato lo sversamento di almeno 400 tonnellate di petrolio nel sottosuolo lucano da agosto a novembre 2016, a causa di una perdita da un serbatoio. Una informazione di assoluta gravità che è stata diffusa con rilevante ritardo nonostante la normativa imponga l'immediata comunicazione alle autorità. Le successive analisi hanno accertato la presenza in falda di svariate sostanze inquinanti sia all'interno che all'esterno del COVA. Riscontrate tracce di idrocarburi anche nel torrente Fosso del Lupo, un affluente del fiume agri a monte del Pertusillo.
In tutto questo non ci rassicura rassicura l’approssimazione con cui Enti locali e ARPA di Puglia e di Basilicata hanno finora usato i loro poteri politici e di controllo, dando l’impressione di tutelare più gli interessi delle società petrolifere che la salute e i diritti dei lucani e dei pugliesi. La logica del profitto selvaggio è stata protetta dai governi degli ultimi 20 anni (in barba all’accordo di Parigi COP21 per una reale svolta verso l'energia rinnovabile alternativa) ma ora potremmo essere ad un punto di non ritorno perché sono ormai minacciati in modo drammatico ed irreversibile interi ecosistemi. Ecco perche l’acqua è in pericolo e noi, pugliesi e lucani insieme, dobbiamo difenderla. 
S
e perdiamo l'acqua avremo perso tutto!  SENZA IL PETROLIO SI VIVE, SENZA L’ACQUA NO.
La MARCIA SALVA L'ACQUA del 27 maggio a Matera (PARTENZA ore 9,30 piazza Matteotti – ARRIVO piazza Vittorio Veneto) è anche l’occasione per rafforzare il senso di responsabilità individuale e collettiva, per scrollarsi di dosso la sindrome da assuefazione alla sudditanza e per inaugurare un nuovo corso solidale di pratica della democrazia dal basso. Partecipiamo a questo importante appuntamento di piazza, a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, che con la sua visibilità mediatica non può rinunciare ad avere un ruolo chiave nell’affermazione di una CULTURA DELL’ACQUA, al riparo dagli “incidenti rilevanti” dell’industria del Petrolio e dalle privatizzazioni che stanno andando avanti in tutta l’Italia meridionale, come quella che si sta prospettando per l’Acquedotto Pugliese nel 2018.

P
er aderire alla manifestazione: mail@retesalvalacqua.it

Perchè un bicchiere d'acqua vale più di 1000 barili di petrolio
Rete appulo-lucana SALVALACQUA

VIDEO-APPELLO di ALEX ZANOTELLI
VIDEO-APPELLO di RICCARDO PETRELLA

VIDEO-APPELLO di Alex Zanotelli per la MARCIA SALVALACQUA - Matera 27 maggio 2017




VIDEO-APPELLO di Alex Zanotelli per la MARCIA SALVALACQUA di sabato 27 marzo a Matera: "Partecipiamo in massa alla Marcia per Salvare l'Acqua...."

sabato 20 maggio 2017

Riccardo Petrella per la MARCIA #SALVALACQUA


Appello del Prof. Riccardo Petrella per la MARCIA #SALVALACQUA 
del prossimo #27maggio a Matera. 


 Bisogna essere numerosi,
bisogna essere rumorosi,
bisogna essere attivi
e GIOIOSI.... TUTTI INSIEME, TUTTI A MATERA. 

Per affermare la priorità dell'ACQUA sul PETROLIO.

venerdì 12 maggio 2017

L'ACQUEDOTTO SUL TAVOLO e L'ACQUEDOTTO SOTTO IL TAVOLO - PETRELLA: “Sul futuro di AQP è tempo di chiarezza in Regione Puglia”


L'ACQUEDOTTO SUL TAVOLO e L'ACQUEDOTTO SOTTO IL TAVOLO

Regione e AQP SpA nell'ALTRO TAVOLO TECNICO senza il Comitato “AcquaBeneComune”
PETRELLA: “Sul futuro di AQP è tempo di chiarezza in Regione Puglia”

Con la presente anche io voglio esprimere la mia sorpresa in merito alla nota diffusa il 5 maggio dall’ANCI Puglia avente come oggetto “Servizio idrico. Primo incontro del Tavolo Tecnico AIP, Regione, ANCI, AQP”, istituito per iniziativa dell’AIP il 20 marzo scorso (qui di seguito TT-AIP)
La sorpresa non riguarda l’esistenza del TT-AIP del tutto logica e legittima  anche se c’è da domandarsi perché l’AQP faccia parte del TT-AIP e non anche del tavolo tecnico Comitato Acqua-Regione (qui di seguito TT-CR).
La sorpresa è generata dal fatto che nella nota si riporta che il TT-AIP ha ristretto la procedura di individuazione del nuovo soggetto gestore del Servizio idrico Integrato  unicamente a due possibilità:
-         l’indizione di una gara pubblica
-         l’affidamento in house con trasferimento di quote della Regione ai Comuni.
Da ciò emerge che il TT-AIP esclude formalmente la presa in considerazione di una terza possibilità, quella della trasformazione dell’AQP SpA in azienda speciale.
La sorpresa è del tutto legittima perché non è possibile supporre che la Regione, membro del TT-AIP, non avesse informato il Consiglio regionale della restrizione operata dal TT-AIP   allorché Il Consiglio regionale ha finalmente istituito il “suo” TT-CR , sotto la pressione insistente del Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” e delle altre associazioni/organizzazioni sottoscrittrici della campagna “Acqua e Democrazia”,  ben sapendo che il Comitato pugliese è notoriamente favorevole in priorità alla possibilità esclusa dall’TT-CR.
Come mai, allora, l’AIP ha accettato di fare parte del TT-CR partendo da posizioni che escludono a priori la terza possibilità? A questo riguardo è molto più coerente e ragionevole  a posizione del Comitato Pugliese il quale, pur essendo favorevole alla terza soluzione, è disposto ad esaminare  e valutare comparativamente insieme agli altri membri del TT-CR tutte le soluzioni  possibili.
L’argomento dell’AIP è esplicitamente ripetuto nella nota ANCI. Secondo l’AIP, la normativa in vigore imporrebbe due sole soluzioni, quelle menzionate nella nota. Pertanto la proposta dal Comitato Pugliese non sarebbe ammissibile dalle norme vigenti. Si tratta di una tesi pubblicamente e da tempo contestata dal Comitato pugliese e da numerosi altri organismi ed esperti in Italia.
Per questo, il Consiglio Regionale ha ammesso l’interesse e l’utilità di un tavolo tecnico con la partecipazione del Comitato pugliese e altri soggetti. Se cosi non fosse stato, il Comitato Pugliese non avrebbe logicamente accettato di partecipare  a tavolo tecnico nato come una truffa. 
Alla luce della nota in questione, è legittimo domandare alla Regione e all’AIP di chiarire cosa intendono quando affermano, secondo la Nota ANPI, che il TT-CR è “prettamente politico” e la sua funzione è di “legittimamente produrre tutti gli atti che saranno ritenuti più opportuni per sollecitare interventi nazionali di carattere normativo e per quanto attiene alla tempistica futura”. Dobbiamo interpretare che, secondo loro, il TT-CR può solo pensare alle eventuali modifiche legislative future di competenza esclusiva del  Parlamento, e, che per quanto riguarda la procedura di individuazione del nuovo soggetto gestore del Servizio idrico Integrato, il campo di analisi del TT-CR resta ridotto alle due possibilità sopraddette?
Qual è la posizione del Consiglio Regionale in proposito? Da che parte è? Pensa che il TT-CR  debba lavorare con rigore e profondità su tutte le tre possibilità? Noi del Comitato siamo nel TT-CR per questo e con questo spirito, senza esclusioni e manipolazioni. Abbiamo già distribuito in seno al tavolo tecnico un primo documento esplicativo della nostra tesi sulla ammissibilità e  fattibilità giuridica  della trasformazione dell’AQP in azienda speciale. Aspettiamo di prendere conoscenza di note dettagliate esplicative delle tesi contrarie e discuterle. Continueremo a produrre altre note e siamo disposti a lavorare con rapidità anche attraverso gruppi tecnici più ristretti in seno al TT-CR, come da noi proposto all’ultimo incontro. 
È tempo di chiarezza. Noi abbiamo creduto e abbiamo fiducia nell’iniziativa indotta dal Consiglio regionale. Non ci presteremo in nessun modo a future eventuali mistificazioni che denunceremmo con forza e vigore pubblicamente.

Prof. Dr. Riccardo Petrella,
Ex-Presidente dell’AQP
Membro della rappresentanza del Comitato pugliese Acqua Bene Comune
in seno al Tavolo Tecnico istituito dal Consiglio regionale della Puglia.



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Comitato pugliese "Acqua Bene Comune"

martedì 9 maggio 2017

CON l'ACQUA NON SI SCHERZA! IL DIRITTO UMANO ALL'ACQUA UNISCE PUGLIESI E LUCANI


La Rete appulo-lucana SALVALACQUA continua l'attività di costruzione di un fronte di mobilitazione che vede uniti i movimenti dell'Acqua, NoTriv e non solo, per salvare l'acqua dagli impatti devastanti del petrolio. Noi ovviamente siamo orgogliosi di farne parte si dall'inizio: tre anni son tre anni.




Grande partecipazione all'assemblea salvalacqua e no triv a Matera lo scorso 6 maggio
CON l'ACQUA NON SI SCHERZA!
IL DIRITTO UMANO ALL'ACQUA UNISCE PUGLIESI E LUCANI 
Richieste, proposte e una grande manifestazione interregionale sabato 27 maggio a Matera.

Più di sessanta persone sono giunte a Matera il 6 maggio per l'assemblea #salvalacqua no triv. 
Pugliesi e lucani hanno condiviso informazioni, elaborato proposte e strategie per difende­re il diritto all'acqua potabile di buona qualità.
Dopo il convegno “SALVALACQUA DAL PROFITTO E DAL PETROLIO” lo scorso 23 marzo a Bari, i movimenti, gruppi, associazioni e singoli cittadini di Puglia e Basilicata si sono dati appuntamento a Matera (Capitale Europea della Cultura 2019) per ribadire, a tre anni dalla nascita della Rete appulo-lu­cana Salvalacqua, la priorità dell'Acqua sul Petrolio. "Temiamo che quelle 400 tonnellate di greggio sversate in Val d'Agri - almeno stando a quanto dichiarato da Eni con un ritardo vergognoso - siano sottostimate. Non ci conforta l'approssimazione di Enti locali e ARPA di Puglia e Basilicata che pare ci tengano più alle sorti di una grossa azienda che non a milioni di uomini, donne e bambini lucani e pugliesi. Ci inquietano le parole del Sottosegretario del MISE Gentile, che facendo riferimento ai continui sversamenti di idro­carburi a Viggiano e Grumento, ha ridotto irresponsabilmente il tutto ad un semplice “inciden­te di percorso”, affermando addirittura che si tratta di “incidenti che possono accadere e che non è escluso che possano accaderne altri in futuro”.
L'acqua unisce ancora una volta lucani e pugliesi (e non solo): le sorgenti lucane sono le stesse che dissetano i pugliesi e durante l'assemblea la preoccupazione si è toccata con mano soprat­tutto sul versante pugliese che ha partecipato in maniera importante all'evento. Del resto i luca­ni sono pochi e sono soprattutto i comuni pugliesi che utilizzano l'acqua del Pertusillo (situato a soli 2 km dal Centro Oli di Viggiano - COVA).
Prossimo appuntamento sabato 27 maggio in piazza, a Matera. La capitale della Cultura 2019 non può rinunciare ad un ruolo chiave nell'affermazione di una nuova CULTURA DELL'ACQUA, al riparo dagli "incidenti rilevanti" dell'industria del Petrolio e dalle imminenti pri­vatizzazioni come quella che attende l'Acquedotto pugliese nel 2018.
TANTE LE RICHIESTE emerse in assemblea a partire dalla chiusura definitiva del COVA, allo spo­stamento dagli incarichi di tutti quei dirigenti che dovrebbero tutelarci e che sono sotto proces­so per reati ambientali; dalla cancellazione della Fondazione Osservatorio Ambiente (poco attiva in Basilicata a fronte dell'utilizzo di tanti soldi pubblici) allo stop all'impianto mobile di tratta­mento dei reflui petroliferi arrivato in Val d'agri nei mesi scorsi per "ripulire" le acque inquinate (progetto SIMAM) ma che ha già sollevato in passato le fondate critiche delle associazioni locali subendo anche uno stop amministrativo. Si chiede, inoltre, che le associazioni ambientaliste ed i comitati possano intervenire concreta­mente e fattivamente alle Conferenze di Servizi e si auspica di conoscere i risultati dello studio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sugli impatti delle trivellazioni in Val d'Agri.
Ai sindaci torneremo a chiedere con forza di promuovere con le ASL analisi delle acque erogate nei rispetti­vi territori e non escludiamo di ricorrere alla giustizia italiana ed europea. A Matera ci arriveremo coinvolgendo tutti gli attori sociali, le agenzie educative dei vari territo­ri, i sindaci e le comunità religiose che sono, spesso, più vicini ai cittadini di quanto non lo siano i governi regionali e nazionali.
L'acqua è un elemento paradigmatico, un baluardo a difesa della sovranità popolare.
La difesa del diritto umano all'acqua ben si presta ad una sintesi di tutte le battaglie a difesa dei BENI COMUNI (NO TAV, Il Popolo degli Ulivi, NO TAP). A questi cittadini attivi impegnati nei vari territori va la nostra solidarietà e vicinanza ed in nostro invito ad unire le forze.


Perchè un bicchiere d'acqua vale più di mille barili di petrolio