Non abbiamo che la nostra voce e la disponibilità di pochi mezzi di informazione.
Fate circolare questa mail, condividete evento via FB, fate circolare i video appelli anche via WA.
Dobbiamo
essere in tanti e fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per
evitare di arrivare al punto di non ritorno. OGNUNO, COME UNA GOCCIA,
può contribuire a formare quel fiume di vita che può fermare la follia
petrolifera che sta mettendo in pericolo l'acqua (cioè noi stessi!).
PERCHE' senza petrolio si vive, SENZA ACQUA NO!
PERCHE' senza petrolio si vive, SENZA ACQUA NO!
comunicato stampa
A
Matera sabato 27 maggio. Raduno ore 9,30 p.zza Matteotti
MARCIA
SALVA L'ACQUA
PER
DIRE STOP ALLE TRIVELLE IN BASILICATA,
PER
DIFENDERE
IL DIRITTO ALL’ACQUA (di BUONA QUALITÀ)
PER
AFFERMARE LA PRIORITÀ DELL'ACQUA SUL PETROLIO.
La
Rete Appulo-Lucana SALVALACQUA (associazioni, movimenti e cittadini
pugliesi e lucani che dal 2014 difendono il diritto all’acqua di
buona qualità) vuole riaffermare con forza la priorità dell’acqua
sul petrolio. Mai come in questo momento, l'Acqua, bene prezioso che
coincide con la vita stessa, è in grave pericolo in Basilicata e,
conseguentemente, anche nella vicina Puglia.
In
Val D’Agri è situato l'invaso del Pertusillo, una delle “sorgenti”
dell'Acquedotto Pugliese che con 20.000 km di rete porta l’acqua ad
alcuni milioni di uomini, donne e bambini, in Puglia e in Basilicata.
Da diversi anni questo invaso è esposto al rischi connessi alle
attività di estrazione e lavorazione del petrolio nei territori
circostanti. Il Centro Oli di Viggiano (COVA) si trova a soli 2 km a
monte dell’invaso del Pertusillo! Attorno all'invaso insistono 28
pozzi petroliferi, di cui alcuni esauriti utilizzati per la
reiniezione delle c.d. "acque di lavorazione" del petrolio.
Il COVA di Viggiano tratta olio e gas provenienti da 25 pozzi, prima
che gli idrocarburi vengano inviati, tramite 136 km di 5 linee di
tubi, alle raffinerie di Taranto.
Nei
mesi scorsi l’ENI ha dichiarato alla stampa (solo in seguito al
ritrovamento a fine gennaio 2017 di idrocarburi all'esterno del COVA)
che si è verificato lo sversamento di almeno 400 tonnellate di
petrolio nel sottosuolo lucano da agosto a novembre 2016, a causa di
una perdita da un serbatoio. Una informazione di assoluta gravità
che è stata diffusa con rilevante ritardo nonostante la normativa
imponga l'immediata comunicazione alle autorità. Le successive
analisi hanno accertato la presenza in falda di svariate sostanze
inquinanti sia all'interno che all'esterno del COVA. Riscontrate
tracce di idrocarburi anche nel torrente Fosso del Lupo, un affluente
del fiume agri a monte del Pertusillo.
In
tutto questo non ci rassicura rassicura l’approssimazione con cui
Enti locali e ARPA di Puglia e di Basilicata hanno finora usato i
loro poteri politici e di controllo, dando l’impressione di
tutelare più gli interessi delle società petrolifere che la salute
e i diritti dei lucani e dei pugliesi. La logica del profitto
selvaggio è stata protetta dai governi degli ultimi 20 anni (in
barba all’accordo di Parigi COP21 per una reale svolta verso
l'energia rinnovabile alternativa) ma ora potremmo essere ad un punto
di non ritorno perché sono ormai minacciati in modo drammatico ed
irreversibile interi ecosistemi. Ecco
perche l’acqua è in pericolo e noi, pugliesi e lucani insieme,
dobbiamo difenderla.
Se perdiamo l'acqua avremo perso tutto! SENZA IL PETROLIO SI VIVE, SENZA L’ACQUA NO.
Se perdiamo l'acqua avremo perso tutto! SENZA IL PETROLIO SI VIVE, SENZA L’ACQUA NO.
La
MARCIA
SALVA L'ACQUA del 27 maggio a Matera (PARTENZA ore 9,30 piazza
Matteotti – ARRIVO piazza Vittorio Veneto) è
anche l’occasione per rafforzare il senso di responsabilità
individuale e collettiva, per scrollarsi di dosso la sindrome da
assuefazione alla sudditanza e per inaugurare un nuovo corso solidale
di pratica della democrazia dal basso. Partecipiamo a questo
importante appuntamento di piazza, a Matera, Capitale Europea della
Cultura 2019, che con la sua visibilità mediatica non può
rinunciare ad avere un ruolo chiave nell’affermazione di una
CULTURA DELL’ACQUA, al riparo dagli “incidenti rilevanti”
dell’industria del Petrolio e dalle privatizzazioni che stanno
andando avanti in tutta l’Italia meridionale, come quella che si
sta prospettando per l’Acquedotto Pugliese nel 2018.
Per aderire alla manifestazione: mail@retesalvalacqua.it
Perchè
un bicchiere d'acqua vale più di 1000 barili di petrolio
Rete
appulo-lucana SALVALACQUA