lunedì 24 dicembre 2012

La possibilità doppia del movimento 5 stelle


Comunicato stampa
La possibilità doppia del movimento 5 stelle
Al termine del secondo week-end di raccolta firme, per gli attivisti del MoVimento 5 Stelle di Altamura si delinea un gran bel risultato. Alle 1000 firme (tra quelle per la lista alla Camera e quelle per la lista dei pretendenti Senatori) della prima uscita si aggiungono le 850 raccolte il 22 e 23 dicembre.
Gli attivisti che si sono avvicendati sotto il gazebo in piazza Duomo lo hanno fatto sfidando un freddo pungente (che se devi scrivere non è il massimo). In ballo la possibilità che il simbolo del Movimento 5 stelle sia presente sulle schede elettorali per le elezioni politiche il prossimo 24 e 25 febbraio.
In realtà si tratta di una doppia possibilità (forse è anche una delle ultime).
Oggi la possibilità di essere presenti con le liste, domani la possibilità di entrare nella stanza dei bottoni per provare a cambiare le cose da lì.
Le firme da raccogliere sono 120 mila in tutta Italia, ma il tempo cronologico è pochissimo dato che abbiamo solo altre 2 settimane e il tempo meteorologico di molti paesi di montagna impedisce fisicamente di scendere in piazza! Ci sono gruppi che non hanno i moduli, altri che hanno difficoltà ad avere la disponibilità di un autenticatore ai banchetti. A questo proposito sono doverosi alcuni ringraziamenti: al cons. Enzo Colonna per la fattiva collaborazione e al cons. Tresca per la sua disponibilità.
Il prossimo week end (sab 29) saremo presenti in diversi punti del mercato comunale di via Manzoni per aggiungere altre firme, per parlare con la gente comune.
Archiviata la raccolta firme si organizzeranno incontri per conoscere di persona coloro che potrebbero essere i nostri referenti nel parlamento italiano ed le modalità con le quali intendono declinare il loro impegno politico, concretizzando le cinque stelle (acqua, rifiuti, energia, trasporti, connettività).
Le firme a sostegno delle liste 5 stelle sono la condizione indispensabile ma non sufficiente per provare a cambiare il futuro nostro, ma soprattutto quello dei nostri piccoli: ognuno faccia la propria parte!

Attivisti del M5S di Altamura

giovedì 20 dicembre 2012

COSA DICI DI ESSERE oppure COSA FAI?



I nonni di qualche tempo fa erano soliti raccontare la favola de zià Fermìchele (zia formica) che per scegliere il proprio marito tra diversi pretendenti 'u sòreke, 'u ridde, la cekele, 'u jàtte... chiedeva loro  "Tu la notte come fè?"

Alle prossime elezioni politiche il Movimento 5 Stelle, salvo colpi di scena, ci sarà e questo è un bene dato che il panorama politico attuale è davvero desolante.
Coloro che credono che il loghetto del Movimento sia il come uno scudo magico sotto il quale rifugiarsi o che essere "del Movimento di Beppe Grillo" sia il lasciapassare per un posto in parlamento o in un consiglio comunale, si sbaglia.
Questo, logicamente, vale anche per le altre liste che si presentano come "il nuovo".

Viviamo in un tempo in cui NON CONTA CHI DICI DI ESSERE, MA CIO' CHE FAI.
Sei credibile non già se prometti, ma se dimostri di aver promesso e aver mantenuto.
Se sei coerente.
E sei coerente se alla domanda: "cos'hai fatto rispetto a ciò che prometti di fare?" seguono esempi reali, testimonianze provate... fatti concreti.
Giuseppe D'ambrosio di Andria, per esempio, in questo video offre benissimo l'idea che noi abbiamo di una persona da candidare. 
Lo incontrammo per puro caso, nell'estate del 2007 (poco prima del primo V-day) in una pizzeria da asporto di Andria. Attaccava una locandina dell'imminente V-day mentre aspettava la pizza e gli chiedemmo come poterci organizzare anche ad Altamura.
Nel video, il candidato (colui che hanno candidato, non chi si è candidato) si racconta: ci dice cos'ha fatto, non cosa è) ed è questo che conta.
L'àlte so' chiàcchjere

lunedì 17 dicembre 2012

Taranto: lavori morti, morti al lavoro ed il lavoro della Morte.



Sabato 15 dicembre 2012. Taranto scente in strada, molti arrivano dalla provincia, tantissimi dalla Puglia e dalla Basilicata. Alle 16,30 sono già pronti, dopo mezz'ora il corteo parte, ma è una partenza lunghissima, i gruppi (più o meno organizzati) continuano ad affluire nella piazza del raduno. Da Brindisi ne arrivano tantissimi: loro sanno cosa significa per una comunità affrontare grandi aziende che ti ricattano con la storia del lavoro. Già! Il lavoro quello delle industrie, sembra che Taranto sia solo questo. 
Giornalisti e mezzi di informazione, poi, contribuiscono a questo immaginario.
Dove lavoreranno se l'ILVA chiuderà?

Perchè le maledette tv non hanno dato voce anche a quei lavoratori che hanno perso tutto (non solo il lavoro) per causa dell'ILVA? 
Chi allevava pecore, mucche, galline in un raggio di alcune decine di km dall'ILVA 
Chi aveva un agriturismo... chi vuoi che ci vada oggi lì?
Chi coltivava le cozze? ("CI AVETE ROTTO LE COZZE!" recitava un cartello)
Chi produceva ortaggi, agrumi, vino... non sono forse lavoratori?
Non meritavano anche questi che i TG li difendessero?

Con la manifestazione di sabato, Taranto ha voluto gridare la sua voglia di vivere e l'ha fatto per voce di più di 10.000 tra uomini, donne, bambini pugliesi.

Il percorso della manifstestazione è stato caratterizzato da vetrine ed insegne spente di quasi tutti gli esercizi commerciali, tranne diverse agenzie di pompe funebri (!!!): ce n'erano almeno 5 per strada! 
Una città volutamente buia, spenta perché è questo quello che accade quando si baratta il lavoro di alcuni e la stra-ricchezza di pochi con la salute di tutti.

lunedì 10 dicembre 2012

LA RINASCITA DI TARANTO SECONDO GLI ATTIVISTI DEL MOVIMENTO 5 STELLE



Grillo non è infallibile. Il Movimento 5 stelle dai territori deve far sentire SEMPRE la propria voce perché le cinque stelle non restino solo sulle bandiere!


 Da: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2012/12/la-rinascita-di-taranto-secondo-gli-attivisti-del-movimento-5-stelle-2.html



"Taranto versa in uno stato di disastro ambientale permanente, tra i più difficili da affrontare in Italia perché frutto di oltre 50 anni di scelte sbagliate che hanno immolato il territorio, avvelenato nelle acque, nella terra e nell'aria e depredato delle sue risorse, in nome di una vocazione industriale che non ha tenuto conto del più grande valore proprio dell'uomo: la vita". Lo affermiamo come cittadini e attivisti del MoVimento 5 Stelle Puglia in seguito al Decreto Legge del governo Monti, firmato dal Presidente della Repubblica il 3 dicembre 2012, che sembra incurante degli esiti delle perizie degli epidemiologi e dei chimici utilizzate nell'incidente probatorio disposto dalla Procura. Non c'è più spazio per le interpretazioni: a Taranto si muore e ci si ammala più che dalle altre parti a causa dei processi industriali, un dato di fatto che non si può ignorare. Non si possono, perciò, "legalizzare" processi produttivi obsoleti solo per salvaguardare la produzione. Non si può consentire alla finanza di guardare solo agli indicatori economici e ai guadagni immediati trascurando la qualità delle attività industriali che, come in questo caso, determinano terribili effetti nelle condizioni di vita e di salute dei Tarantini. Il Decreto, tra l'altro, amplia la possibilità di essere applicato a qualsiasi impianto in Italia che venga considerato "strategico" a patto che abbia un numero di dipendenti superiori alle 200 unità. Si tratta di un vero e proprio "ricatto occupazionale", amplificato a livello nazionale, che dispiega tutti i suoi effetti nefasti nella vicenda dell'Ilva di Taranto. Colpevole la politica, che si è dimostrata assente e che, quando interveniva, lo faceva in maniera inefficace e inefficiente, come nel caso della legge "antidiossina" del 2008/2009 del governo Vendola, o tardiva come la legge sulla "Valutazione di Danno Sanitario"sempre della Regione Puglia. Per non parlare delle leggi "ad aziendam" come quella dei limiti sul benzo(a)pirene del Governo Berlusconi. Tutte circostanze che hanno consentito e favorito il "ricatto occupazionale" della famiglia Riva, proprietaria dell'impianto siderurgico. La società civile da anni denuncia queste circostanze in maniera civile e pacifica, mentre piange i propri morti, soccorre i propri ammalati e chiude le proprie attività commerciali. Appare quindi evidente che la magistratura abbia svolto un ruolo di supplenza della politica, così come oggi assistiamo anche ad una azione incostituzionale del Governo che di fatto ostacola il lavoro degli inquirenti e accentua i contrasti tra i poteri dello Stato. La politica a più livelli è corresponsabile della attuale situazione di Taranto. Ingiustificabile la mancanza di garanzia dei diritti dei cittadini, come evidenzia l'indagine "Ambiente Svenduto". Nel 1971 relazioni scientifiche decretavano la pericolosità degli impianti industriali per la salute e l'ambiente tarantino. Ma, da allora è solo aumentata la produzione e si sono aggiunti altri impianti impattanti per l'ambiente: inceneritori, discariche, ampliamenti di raffinerie, cementifici e tutto in versione maxi e il tutto per il "bene" del Paese e del sistema Italia. Si tratta di modello di sviluppo sbagliato, basato su un materiale, l'acciaio, che non solo sta lasciando il posto a nuovi materiali che soppianteranno le produzioni tarantine, minacciate, tra l'altro, anche, da nuove economie, basate su processi virtuosi di conversione industriale e sul benessere delle persone. Taranto è stata importante per l'Italia e l'Europa ma è giunto il momento di tornare alle proprie vocazioni storiche, naturali ed economiche a "chilometro zero", cui ha dovuto rinunciare. Il Diritto alla vita non può soccombere a favore degli interessi economici e poiché il privato non dimostra volontà di ottemperare alle prescrizioni impartite dalla magistratura, deve intervenire la politica, che invece di ostacolare il lavoro dei magistrati deve pianificare le alternative per Taranto. Ma occorre fare presto. Per questo esigiamo le dimissioni immediate dei politici coinvolti nella vicenda e chiediamo: -Il blocco dei beni patrimoniali ed economici del privato ovunque essi siano e delle aree di proprietà dei Riva a Taranto, al fine di effettuare una nuova caratterizzazione e successiva bonifica delle aree ricadenti all'interno dello stabilimento siderurgico. -Le bonifiche dei reparti inquinanti dell'ILVA si devono effettuare con i soldi dei Riva. -Confiscare le proprietà del privato (eventualmente con l'indennizzo simbolico di 1 centesimo). -Garantire il reddito (durante la formazione) per gli operai Ilva che, appena formati, dovranno essere impiegati, IN CONDIZIONI DI SICUREZZA, nelle operazioni di bonifica. -Caratterizzazione, Messa in Sicurezza e Bonifica dei terreni inquinati in provincia di Taranto che pagano lo scotto di esser luoghi di produzione o di smaltimento per l'Italia intera. Messa in sicurezza delle Falde idriche Tarantine che risultano contaminate da inquinanti oltre che essere soggette a un forte stress idrico e a contaminazione salina a causa di un sovrasfruttamento. -Riqualificazione e Riconversione dell'ILVA -Le aree di proprietà militare che la Difesa sta cedendo, devono necessariamente essere restituite gratuitamente alla città e alle comunità locali. -Garanzia di prestazioni sanitarie efficienti per la totalità della popolazione garantendo screening e visite gratuite e in tempi brevi a cominciare dai cittadini del quartiere tamburi e dai lavoratori del polo industriale, visite da effettuate a Taranto. -Bloccare ogni nuova autorizzazione di richiesta di AIA nella provincia di Taranto. −Riesaminare le AIA di competenza provinciale, regionale e statale già concesse degliimpianti in provincia di Taranto e valutare con commissioni formate da esperti diversi rispetto quelle già rilasciate, l'opportunità del rilascio definitivo. -Creare a Taranto un polo Universitario, pubblico che dipenda unicamente da Taranto e non da Bari o Lecce, con individuazione delle aree adibite a tale scopo situate nel Centro Storico. -Risarcimento completo dei danni subiti dagli allevatori e dai mitilicoltori poiché attività non salvaguardate dalle amministrazioni. Parte dei denari siano attinti da un fondo appositamente creato per Taranto e costantemente controllato dalla popolazione e ricavati dai fondi non ancora impiegati e destinati ad inutili opere, già pianificate dai governi di centro destra e centro sinistra, come: • l'acquisto di Caccia F 35 e ritiro dei militari in missione in Afghanistan, anche perché le forze armate occupano una parte sostanziale dei territori della provincia di Taranto • la realizzazione della Tav in Val Susa, per un costo di oltre 10 miliardi di euro. Questo per l'isolamento al quale è stata condannata la città di Taranto nel corso dei decenni; Fondi ricavabili anche da : • la riduzione a 5.000 euro al mese delle "pensioni d'oro", attualmente erogate a 100.000 persone, per un risparmio totale di oltre 7 miliardi di euro; • la cancellazione di tutte le province; • l'abolizione del rimborso elettorale a tutte le formazioni politiche; • il ritiro definitivo del progetto del Ponte sullo Stretto recentemente riesumato dal governo Monti per evitare penali previste a salvaguardia di imprese private a spese dei contribuenti. Crediamo che una parte dei denari impiegati in tutte queste azioni e opere che reputiamo inutili, possano essere destinate per la bonifica dei territori a cominciare da Taranto. Una parte del Fondo dovrà esser impiegata per progetti, seguendo la consultazione della popolazione dei singoli quartieri e dei comitati impegnati nelle vertenze territoriali per comprendere quale vocazione economica debba assume Taranto sviluppando economie locali. Le risorse per Taranto dovranno sottostare a principi di trasparenza e soggetti a meccanismi di verifica della cittadinanza, tramite internet e siti web appositi e non potranno esser utilizzati per fini differenti che non siano stati decisi dalla cittadinanza. Crediamo che Taranto possa essere il simbolo di una nuova svolta che dovrà ripercuotersi nel resto del territorio Italiano. Ormai non abbiamo più scelta.

Amici di Beppe Grillo Taranto - MeetUp 192
e condiviso dagli attivisti pugliesi del Movimento 5 stelle!

domenica 9 dicembre 2012

ilGRILLAIO in MoVimento

Come programmato e annunciato, questa mattina eravamo in piazza. Il freddo, il vento e alla fine anche la neve, non hanno fermato la nostra voglia di PARTECIPARE.
Abbiamo distribuito oltre 400 volantini (bocciatura ZeroPrivilegiPuglia e Rischio Privatizzazione AQP) tutti realizzati dagli attivisti del MoVimento ilGRILLAIO e stampati in proprio solo stamattina (quando ha smesso di nevicare).
Oggi non è stato facile, con una temperatura di 2°, ma dopo decine e decine di banchetti, la gente inizia a riconoscerci, alcuni ci offrono il contributo fotocopie senza che noi lo chiediamo. FUORI I SOLDI DALLA POLITICA è una pratica quotidiana prima ancora che uno slogan. Gli italiani, i pugliesi, gli altamurani sono incazzati e sfiduciati: l'anti-politica del proprio tornaconto conta adepti a destra e a manca (passando, anzi partendo dal centro). Gli attivisti del Grillaio Altamura e del MoVimento 5 stelle sono la prova provata che un altro modo di fare politica è ancora possibile, ma questo passa solo attraverso un altro modo di concepire la vita in generale. 
I ragazzi del GRILLAIO lavorano da anni sul territorio non solo altamurano (a gratis!): questo oggi fa la differenza in termini di credibilità. Nei giorni in cui ci si prepara alla campagna elettorale (diretta o indiretta che sia) questa bellissima esperienza di cittadinanza attiva, continuerà a fare bene e nella misura in cui:
1) non perderà il contatto con la gente e la realtà; 
2) non sarà (s)travolto dai fiumi di denaro che girano in tutti i settori della politica 
3) sarà maturo al punto da non aver bisogno di un leader ("se avete bisogno di un leader siete un popolo immaturo" gridava Grillo a Bari alla vigilia delle europee 2009).

Chi predica l'austerità e guadagna una barca di soldi, non è credibile. 
Chi predica l'impegno per il bene comune nascondendo il proprio tornaconto personale non è credibile...

sabato 8 dicembre 2012

Regione Puglia: NON SE LO TAGLIANO A META'

comunicato stampa


Regione Puglia: NON SE LO TAGLIANO (lo stipendio)

DOMENICA 9 dicembre ore 10.00 p.zza Duomo il MoVimento ilGRILLAIO Altamura invita tutta la cittadinanza a informarsi sull'esito della proposta di legge di iniziativa popolare ZERO PRIVILEGI PUGLIA e sullo stato della battaglia per il rispetto dei referendum sull'acqua.
Saremo presenti con un banchetto sotto l'inconfondibile gazebo blu che ci ha accompagnato durante le numerosissime iniziative per i referendum e per ZPP.
Purtroppo dovremo spiegare ai cittadini che il Consiglio Regionale ha bocciato la proposta di legge di iniziativa popolare degli attivisti del Movimento 5 Stelle per il dimezzamento dei costi della politica, firmata da poco meno di 20.000 cittadini pugliesi, di cui 2.000 altamurani di cui il Movimento ilGRILLAIO aveva raccolto le firme.
Davvero una brutta pagina di politica nella nostra regione.
I consiglieri hanno deciso di approvare la legge per la "riduzione dei costi della politica" e di non discutere affatto la legge di iniziativa regionale ritenendo, probabilmente, di nessun rilievo le firme di 20.000 pugliesi e la diffusa domanda di tagli e sacrifici anche da parte dei politici.
Su un tema tanto sentito sarebbe stato auspicabile almeno l'audizione dei promotori prima di procedere all'adozione di un testo diverso che non soddisfa affatto le nostre richieste, ma i promotori sono stati convocati il giorno successivo all'approvazione della legge regionale (!).
La legge votata ALL'UNANIMITA' dai consiglieri regionali e presentata come uno straordinario passo avanti ed un illuminante esempio di buona politica consente di elargire 13.800 euro di compensi ai presidenti della Giunta e del Consiglio, 11.100 euro ai Consiglieri per indennità di carica e funzione, 5.000 euro a Consigliere per il finanziamento dei Gruppi Regionali, al netto delle spese per il personale.
La proposta di legge di iniziativa popolare, invece, prevedeva – tra gli altri tagli – una riduzione del 50% di tutti gli emolumenti, che avrebbe portato ad uno stipendio mensile non superiore ai 4.500 euro e, assieme alle altre iniziative proposte, un risparmio complessivo di 10 milioni di euro all'anno.
I firmatari della proposta e tutti gli aderenti al Movimento non si arrendono e daranno battaglia innanzitutto informando i cittadini che hanno firmato.
Auspichiamo, inoltre, un confronto pubblico con i rappresentanti regionali e, in particolare, con il cons. Ventricelli.
Gli attivisti del Movimento 5 Stelle pugliese (compresi noi del GRILLAIO di Altamura), da oggi sono in mobilitazione permanente con il fiato sul collo dei singoli consiglieri regionali, nei territori che li hanno espressi.


Staff ilGRILLAIO



SCARICA E STAMPA IL VOLANTINO con la Tabella/CONFRONTO tra la legge approvata e la proposta ZeroPrivilegPuglia

mercoledì 5 dicembre 2012

ZERO PRIVILEGI. BOCCIATA LA PROPOSTA del Movimento 5 Stelle pugliese


Bocciata la proposta di legge di iniziativa popolare degli attivisti del Movimento 5 Stelle per il dimezzamento dei costi della politica.
Poco meno di 20.000 i cittadini pugliesi che aveva firmato la proposta di legge preparata dagli attivisti pugliesi. Ad Altamura il Movimento ilGRILLAIO aveva raccolto oltre 2000 firme.
Davvero una brutta pagina di politica nella nostra regione.
I consiglieri hanno deciso di approvare la legge per la "riduzione dei costi della politica" e di non discutere affatto la legge di iniziativa regionale ritenendo, probabilmente, di nessun rilievo le firme di 20.000 pugliesi e la diffusa domanda di tagli e sacrifici anche da parte dei politici.
Su un tema tanto sentito sarebbe stato auspicabile almeno l'audizione dei promotori prima di procedere all'adozione di un testo diverso che non soddisfa affatto le nostre richieste.
Obiettivo della proposta "ZeroPrivilegi" era il dimezzamento delle indennità dei consiglieri regionali, l’abolizione dell’assegno di fine mandato e del vitalizio con un risparmio di 10 milioni di euro all’anno e di ulteriori 10 milioni nel lungo periodo. Maggioranza e opposizione, di solito divise, hanno stranamente trovato una piena intesa nella scelta di respingere ALL'UNANIMITA' la proposta.
La legge votata ieri dai consiglieri regionali e presentata come uno straordinario passo avanti ed un illuminante esempio di buona politica consente di elargire 13.800 euro di compensi ai presidenti della Giunta e del Consiglio, 11.100 euro ai Consiglieri per indennità di carica e funzione, 5.000 euro a Consigliere per il finanziamento dei Gruppi Regionali, al netto delle spese per il personale.
La proposta di legge di iniziativa popolare, invece, prevedeva un taglio tout-court del 50% di tutti gli emolumenti, che avrebbe portato ad uno stipendio mensile non superiore ai 4.500 euro.
Inoltre la legge votata dal consiglio regionale fa salvo il vitalizio dei consiglieri regionali attualmente in carica a meno che non siano stati condannati in via definitiva per reati contro la pubblica amministrazione (caso in cui sono assolutamente esclusi dall'erogazione del vitalizio) o non vi rinuncino.  Inoltre “sono fatti salvi i provvedimenti dei vitalizi in corso di erogazione”.
Davvero singolare, poi, la convocazione per oggi (giorno successivo all'approvazione della legge) dei primi firmatari della proposta di legge popolare per una audizione presso la VII Commissione Consiliare .

I firmatari della proposta e tutti gli aderenti al Movimento non si arrendono e daranno battaglia innanzitutto informando i cittadini che hanno firmato.
Gli attivisti del Movimento 5 Stelle pugliese (compresi noi del GRILLAIO di Altamura), da oggi sono in mobilitazione permanente con il fiato sul collo dei singoli consiglieri regionali, nei territori che li hanno espressi.

martedì 4 dicembre 2012

LA SOLUZIONE FINALE DELL'Acquedotto Pugliese




Ad un anno e mezzo dal referendum del giugno 2011, in Puglia, gli esiti referendari sono rimasti inattuati: - l’Acquedotto pugliese (costruito con i soldi dei nostri nonni e bisnonni) è ancora una Società per Azioni; - i cittadini continuano a pagare la remunerazione del capitale sulle tariffe. Inoltre, scelte di politica aziendale fortemente centrate sulla riduzione dei costi operativi, dismissione del patrimonio e indebitamento paventano una possibile PRIVATIZZAZIONE TOTALE (che sa tanto di soluzione finale). Per questo il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” ha adito le vie legali contro AQP SpA per la restituzione di quanto indebitamente percepito a causa del mancato rispetto degli esiti referendari e ha lanciato l’allarme PRIVATIZZAZIONE TOTALE con il triplice evento “E MO BASTA”, che si è tenuto sabato 1 dicembre 2012 davanti all’Acquedotto Pugliese in Via Cognetti, 36 a Bari. Anche ad Altamura sono partite le prime azioni legali c/o il giudice di pace per vedersi rispettare l'esito del Referendum. Stay Tuned