Grillo non è infallibile. Il Movimento 5 stelle dai territori deve far sentire SEMPRE la propria voce perché le cinque stelle non restino solo sulle bandiere!
Da: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2012/12/la-rinascita-di-taranto-secondo-gli-attivisti-del-movimento-5-stelle-2.html
postato da Giovanni Vianello il 09/12/2012
"Taranto versa in uno stato di disastro ambientale permanente, tra i più
difficili da affrontare in
Italia perché frutto di oltre 50 anni di scelte sbagliate che hanno
immolato il territorio, avvelenato
nelle acque, nella terra e nell'aria e depredato delle sue risorse, in
nome di una vocazione
industriale che non ha tenuto conto del più grande valore proprio
dell'uomo: la vita".
Lo affermiamo come cittadini e attivisti del MoVimento 5 Stelle Puglia
in seguito al Decreto
Legge del governo Monti, firmato dal Presidente della Repubblica il 3
dicembre 2012, che
sembra incurante degli esiti delle perizie degli epidemiologi e dei
chimici utilizzate nell'incidente
probatorio disposto dalla Procura.
Non c'è più spazio per le interpretazioni: a Taranto si muore e ci si
ammala più che dalle altre parti
a causa dei processi industriali, un dato di fatto che non si può
ignorare.
Non si possono, perciò, "legalizzare" processi produttivi obsoleti solo
per salvaguardare la
produzione. Non si può consentire alla finanza di guardare solo agli
indicatori economici e ai
guadagni immediati trascurando la qualità delle attività industriali
che, come in questo caso,
determinano terribili effetti nelle condizioni di vita e di salute dei
Tarantini.
Il Decreto, tra l'altro, amplia la possibilità di essere applicato a
qualsiasi impianto in Italia che
venga considerato "strategico" a patto che abbia un numero di dipendenti
superiori alle 200 unità.
Si tratta di un vero e proprio "ricatto occupazionale", amplificato a
livello nazionale, che dispiega
tutti i suoi effetti nefasti nella vicenda dell'Ilva di Taranto.
Colpevole la politica, che si è dimostrata assente e che, quando
interveniva, lo faceva in maniera
inefficace e inefficiente, come nel caso della legge "antidiossina" del
2008/2009 del governo
Vendola, o tardiva come la legge sulla "Valutazione di Danno
Sanitario"sempre della Regione
Puglia. Per non parlare delle leggi "ad aziendam" come quella dei limiti
sul benzo(a)pirene del
Governo Berlusconi. Tutte circostanze che hanno consentito e favorito il
"ricatto occupazionale"
della famiglia Riva, proprietaria dell'impianto siderurgico.
La società civile da anni denuncia queste circostanze in maniera civile e
pacifica, mentre piange i
propri morti, soccorre i propri ammalati e chiude le proprie attività
commerciali.
Appare quindi evidente che la magistratura abbia svolto un ruolo di
supplenza della politica, così
come oggi assistiamo anche ad una azione incostituzionale del Governo
che di fatto ostacola
il lavoro degli inquirenti e accentua i contrasti tra i poteri dello
Stato. La politica a più livelli è
corresponsabile della attuale situazione di Taranto. Ingiustificabile la
mancanza di garanzia dei
diritti dei cittadini, come evidenzia l'indagine "Ambiente Svenduto".
Nel 1971 relazioni scientifiche decretavano la pericolosità degli
impianti industriali per la salute e
l'ambiente tarantino. Ma, da allora è solo aumentata la produzione e si
sono aggiunti altri impianti
impattanti per l'ambiente: inceneritori, discariche, ampliamenti di
raffinerie, cementifici e tutto in
versione maxi e il tutto per il "bene" del Paese e del sistema Italia.
Si tratta di modello di sviluppo sbagliato, basato su un materiale,
l'acciaio, che non solo sta
lasciando il posto a nuovi materiali che soppianteranno le produzioni
tarantine, minacciate, tra
l'altro, anche, da nuove economie, basate su processi virtuosi di
conversione industriale e sul
benessere delle persone.
Taranto è stata importante per l'Italia e l'Europa ma è giunto il
momento di tornare alle proprie
vocazioni storiche, naturali ed economiche a "chilometro zero", cui ha
dovuto rinunciare.
Il Diritto alla vita non può soccombere a favore degli interessi
economici e poiché il privato non
dimostra volontà di ottemperare alle prescrizioni impartite dalla
magistratura, deve intervenire la
politica, che invece di ostacolare il lavoro dei magistrati deve
pianificare le alternative per Taranto.
Ma occorre fare presto.
Per questo esigiamo le dimissioni immediate dei politici coinvolti nella
vicenda e chiediamo:
-Il blocco dei beni patrimoniali ed economici del privato ovunque essi
siano e delle aree di proprietà dei Riva a Taranto, al fine di
effettuare una nuova caratterizzazione e successiva bonifica delle aree
ricadenti all'interno dello stabilimento siderurgico.
-Le bonifiche dei reparti inquinanti dell'ILVA si devono effettuare con i
soldi dei Riva.
-Confiscare le proprietà del privato (eventualmente con l'indennizzo
simbolico di 1 centesimo).
-Garantire il reddito (durante la formazione) per gli operai Ilva che,
appena formati,
dovranno essere impiegati, IN CONDIZIONI DI SICUREZZA, nelle operazioni
di bonifica.
-Caratterizzazione, Messa in Sicurezza e Bonifica dei terreni inquinati
in provincia di
Taranto che pagano lo scotto di esser luoghi di produzione o di
smaltimento per l'Italia intera.
Messa in sicurezza delle Falde idriche Tarantine che risultano
contaminate da inquinanti oltre che essere soggette a un forte stress
idrico e a contaminazione salina a causa di un sovrasfruttamento.
-Riqualificazione e Riconversione dell'ILVA
-Le aree di proprietà militare che la Difesa sta cedendo, devono
necessariamente essere
restituite gratuitamente alla città e alle comunità locali.
-Garanzia di prestazioni sanitarie efficienti per la totalità della
popolazione garantendo
screening e visite gratuite e in tempi brevi a cominciare dai cittadini
del quartiere tamburi e dai
lavoratori del polo industriale, visite da effettuate a Taranto.
-Bloccare ogni nuova autorizzazione di richiesta di AIA nella provincia
di Taranto.
−Riesaminare le AIA di competenza provinciale, regionale e statale già
concesse degliimpianti in provincia di Taranto e valutare con
commissioni formate da esperti diversi rispetto quelle già rilasciate,
l'opportunità del rilascio definitivo.
-Creare a Taranto un polo Universitario, pubblico che dipenda unicamente
da Taranto e non
da Bari o Lecce, con individuazione delle aree adibite a tale scopo
situate nel Centro Storico.
-Risarcimento completo dei danni subiti dagli allevatori e dai
mitilicoltori poiché attività
non salvaguardate dalle amministrazioni.
Parte dei denari siano attinti da un fondo appositamente creato per
Taranto e costantemente
controllato dalla popolazione e ricavati dai fondi non ancora impiegati e
destinati ad inutili opere,
già pianificate dai governi di centro destra e centro sinistra, come:
• l'acquisto di Caccia F 35 e ritiro dei militari in missione in
Afghanistan, anche perché le
forze armate occupano una parte sostanziale dei territori della
provincia di Taranto
• la realizzazione della Tav in Val Susa, per un costo di oltre 10
miliardi di euro. Questo per
l'isolamento al quale è stata condannata la città di Taranto nel corso
dei decenni;
Fondi ricavabili anche da :
• la riduzione a 5.000 euro al mese delle "pensioni d'oro", attualmente
erogate a 100.000
persone, per un risparmio totale di oltre 7 miliardi di euro;
• la cancellazione di tutte le province;
• l'abolizione del rimborso elettorale a tutte le formazioni politiche;
• il ritiro definitivo del progetto del Ponte sullo Stretto recentemente
riesumato dal governo
Monti per evitare penali previste a salvaguardia di imprese private a
spese dei contribuenti.
Crediamo che una parte dei denari impiegati in tutte queste azioni e
opere che reputiamo inutili,
possano essere destinate per la bonifica dei territori a cominciare da
Taranto.
Una parte del Fondo dovrà esser impiegata per progetti, seguendo la
consultazione della
popolazione dei singoli quartieri e dei comitati impegnati nelle
vertenze territoriali per comprendere
quale vocazione economica debba assume Taranto sviluppando economie
locali.
Le risorse per Taranto dovranno sottostare a principi di trasparenza e
soggetti a meccanismi di
verifica della cittadinanza, tramite internet e siti web appositi e non
potranno esser utilizzati per fini
differenti che non siano stati decisi dalla cittadinanza.
Crediamo che Taranto possa essere il simbolo di una nuova svolta che
dovrà ripercuotersi nel resto
del territorio Italiano.
Ormai non abbiamo più scelta.
Amici di Beppe Grillo Taranto - MeetUp 192
e condiviso dagli attivisti
pugliesi del Movimento 5 stelle!