giovedì 4 luglio 2013

il DDL del M5S sull'AQP: la cultura dell'acqua tra CONSULTAZIONE e PARTECIPAZIONE

Un paio di senatori del M5S pensano che l'importante sia andare avanti, che non conta il "COME". Ignorano l'importanza del metodo e pensano di poter imporre per legge un cambiamento culturale come quello che sta alla base del riconoscimento e della pratica del DIRITTO ALL'ACQUA. E' come voler imporre per decreto  l'utilizzo della moon cup o dei pannolini lavabili... In un paese come l'Italia, 2° al mondo per consumo (e acquisto!!) di acqua/merce in bottiglia, l'acqua come elemento vitale l'abbiamo trasformata (a colpi di spot) in una merce come le altre. E' questa involuzione culturale il vero problema.

Per quanto concerne l'Acquedotto Pugliese, pensare che trasformarlo in Ente di diritto pubblico sia il vero ostacolo, l'obiettivo finale, significa non aver capito una cippa!

Gli italiani e soprattutto i pugliesi devono recuperare il proprio amore per l'acqua dopo diversi decenni di anti-cultura grazie alla quale i nostri ragazzi confondono l'acqua con le bottigliette di PET: contenitore e contenuto!

La Puglia sitibonda (di Orazio) conosceva il valore dell'acqua che cadeva dal cielo e si precipitava nelle viscere della terra; bisognava recuperarla e soprattutto bisognava salvaguardare quella enorme riserva che si accumulava nel sottosuolo. Oggi arriviamo all'assurdo che ci preoccupiamo dell'acqua che ci arriva da lontano (e facciamo bene, per carità!) ma perdiamo di vista quella che abbiamo sotto i piedi. Quelli di Corigliano ne sanno qualcosa! Nei dintorni di Altamura l'acqua delle fonti del "VUCCOLO", e de "LA PUTTA" non è più potabile e non solo per la presenza di batteri fecali (GUARDA IL VIDEO) e sempre ad Altamura abbiamo un depuratore che è assolutamente sottodimensionato che ci fa restituire alla Basilicata un torrente di merda (video).

All'incontro del 29 giugno tra Comitato Pugliese AcquaBeneComune ed alcuni esponenti del gruppo deputati e senatori del Movimento 5 Stelle c'eravamo anche noi (guarda il video). Abbiamo avuto modo di apprezzare la disponibilità dei parlamentari presenti (in evidente difficoltà per la mossa poco saggia di un loro "collega" senatore). Abbiamo constatato la sincera volontà di recuperare, ma come?

Se la parola d'ordine dev'essere PARTECIPAZIONE, ci sarebbe un solo modo: il senatore Ciampolillo dovrebbe RITIRARE il progetto di legge presentato il 25 giugno, fare un passo indietro per ripartire insieme ai comitati di cittadini e  favorire per un reale percorso condiviso che non precluda la strada ad altri deputati e senatori.

Perchè (mai come ora) SI SCRIVE ACQUA SI LEGGE DEMOCRAZIA (partecipata).


dopo il comunicato vi consigliamo di leggere questa nota Fb del cittadino/deputato Delorenzis che espone in maniera molto chiara i fatti  

 

comunicato stampa
IL M5S PRESENTA UN DISEGNO PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL'AQP E DIMENTICA LA DEMOCRAZIA

 E’ con sconcerto e preoccupazione che il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” apprende che il 25 giugno scorso il gruppo del Movimento Cinque Stelle Senato ha presentato un disegno di legge sulla “ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese” a firma di Lello Ciampolillo e Carlo Martelli e sottoscritto da tutti i senatori M5S.

Ciò avviene, infatti, quattro giorni prima (29 giugno) dell’incontro programmato – da tempo – dal Comitato Pugliese con tutti i parlamentari pugliesi del M5S al fine di concretizzare gli impegni da questi ultimi assunti durante la campagna elettorale in tema di garanzia del diritto umano all’acqua, di rispetto e applicazione dell’esito referendario e di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato.

Non conoscendo il testo del DDL (che non è stato ancora pubblicato) non entriamo nel merito di una sua valutazione. Ci lascia, comunque assolutamente perplessi il metodo seguito per la sua elaborazione e presentazione.

 Nel breve testo pubblicato sul blog beppegrillo.it, il M5S Senato dichiara che «il nuovo Ente pubblico AQP dovrà essere l’occasione per una forte innovazione sul piano della effettiva partecipazione dei cittadini alla definizione e alla decisione sulle scelte e le priorità della gestione ed al suo controllo».

I principi di partecipazione democratica, però, appaiono violati fin dalla presentazione del DDL che non ha in alcun modo coinvolto tutti quei cittadini e quelle realtà associative che, per anni, si sono battute per la ripubblicizzazione, né il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” che da oltre 7 anni è attivamente impegnato mettendo le proprie competenze a disposizione della battaglia comune cosa che ha portato, nel 2009, ad essere parte integrante (insieme, fra gli altri, al prof. Alberto Lucarelli) del tavolo tecnico istituito con delibera regionale per l’elaborazione di un testo di legge per la ripubblicizzazione.

“Si scrive acqua si legge democrazia” non è un mero slogan ma un’indicazione del metodo da adottare per le decisioni sui beni comuni che non possono dirsi tali se sono assunte dai “dominanti” di turno.

Auspichiamo, quindi, che il M5S voglia ritirare il DDL presentato e avviare immediatamente unpercorso di ripubblicizzazione del servizio idrico realmente partecipato, attivando un tavolo tecnico a cui diamo, fin d’ora, piena disponibilità al fine di scrivere insieme una nuova storia dell’acqua in Puglia e in Italia. Riteniamo che questa nostra richiesta possa essere agevolmente accolta dai firmatari del DDL, nel caso in cui la mancanza di coinvolgimento sia dovuta solo a un banale errore, una dimenticanza, una distrazione (errare humanum est) e non vi sia invece una precisa volontà politica di agire sentendosi automaticamente investiti da una sorta di autorità di “rappresentanza assoluta e aprioristica” della volontà dei cittadini.

Comitato Pugliese Acqua Bene Comune

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