lunedì 8 settembre 2014

Puzza ad Altamura: che fare?


Questa estate la città di Altamura è stata deliziata da un profumo aulico di putridume, complice il maestrale. Sui social networks tutti si sono scatenati nel definirne persino il retrogusto (pollina, sansa, materie tossiche o semplice "rimmato" barese D.O.C.G.). Ma i commenti più suggestivi sono stati quelli che sentenziavano ciò che sarebbe stato giusto fare… o meglio ciò che il politico di turno avrebbe dovuto fare… nessun accenno a ciò che NOI cittadini avremmo dovuto fare da sempre. Per non essere troppo tecnici: l'unica soluzione vera è occuparsi dei rifiuti.

Ora.

Tutti.

Veramente.

Certo non è una materia che appassiona, non è comunemente definito figo dire agli amici fighi che "ieri sono stato a presidiare il consiglio comunale" oppure "siamo stati a romperci le palle per due ore per poter parlare con il sindaco o l'assessore di un possibile impianto di compostaggio comunale…". Purtroppo però lavorare tutti fianco a fianco sui rifiuti è l'unica via per non essere seppelliti. La disastrosa situazione dei rifiuti altamurana e pugliese è il frutto del pensiero più diffuso sui rifiuti. Per definirlo bisogna citare uno spot molto presente sulle tv locali che recitava "i rifiuti? li rifiuto!". Nella nube maleodorante il commento più frequente che abbiamo sentito era "incredibile". Infatti il cittadino altamurano si è sempre rifiutato di pensare ai rifiuti, tanto da rimanerne spiacevolmente e olfattivamente sorpreso. Questa puzza è il frutto di una pratica legata proprio al trattamento della frazione umida dei rifiuti. Ben fatta o no... ai posteri (quei pochi che sopravviveranno) l'ardua sentenza. Un buon compost non puzza. Probabilmente, però, il compost sversato è a norma di legge, perché la legge ha ridotto i tempi obbligatori riferiti alle fasi di compostaggio.
Se ci teniamo in disparte e non difendiamo la legge da chi ha interesse a cambiarla per i propri fini, il futuro non potrà che essere nero. Un giorno, insomma, potremo essere avvelenati a norma di legge, morti a marchio CE, tumulati secondo H.A.C.C.P. e dimenticati a denominazione d'origine protetta.
Oppure potremo partecipare ed essere ricordati come la generazione che ha salvato il territorio da una catastrofe ambientale, sanitaria, economica e sociale: coloro che hanno preservato le risorse più importanti, straordinari ed eccezionali cittadini che hanno fatto la cosa più semplice e normale: il loro dovere, senza compromessi.
A noi e a voi la scelta.

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