venerdì 2 luglio 2010

Ieri & oggi di NICO DAMBROSIO



Gli italiani sono un popolo senza memoria si dice spesso e, molte volte, a ragione.
Non siamo abituati a guardare alle nostre spalle per capire quali passi ci hanno condotto al punto in cui siamo e, quindi, finiamo per muoverci come chi ha improvvisamente perso la vista come accade ai personaggi del romanzo "Cecità" di Saramago.
In questi giorni gira su facebook il ricordo di un'intervista rilasciata al Periodico Free dal nuovo presidente del Consiglio Nico Dambrosio e gira anche una foto (pubblicata sul sito Tillate.com) in cui si vede lo stesso Dambrosio che festeggia in compagnia di imprenditori altamurani (chi sono? Basta leggere le scritte sulle magliette...).
Padre Perlage ha dedicato una nota al passato e al presente intitolata "Altamura: La politica a misura d'azienda"
Quello che ci piacerebbe capire chiaramente è quali siano stati i passi, che da ciechi non abbiamo visto, che hanno portato questi "cambiamenti" e quanto queste modifiche siano anche nostre.
I nostri rappresentanti (politici, sindacali, religiosi...) sono lo specchio di quello che la maggior parte della comunità è: non sono anomalie o deformità ma semplici proiezioni.
I loro vizi sono i nostri, le loro virtù sono quelle che chiediamo a noi stessi.
Probabilmente ha ragione Saramago quando fa dire alla moglie del medico "Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono" [Cecità].




Quel che segue è semplicemente un pensiero dettato dall' intervista rilasciata a Free quattro anni fa e la situazione presente.
Nulla di personale nei confronti di costoro, ma considerato che rappresentano anche la mia persona mi permetto di fare qualche osservazione.
Innanzitutto parto dal presupposto che, le foto in questione non fanno parte di un album segreto o rubato a qualcuno; nè tantomeno foto scattate con apparecchiature da 007 e/o paparazzo.
Le foto in questione sono presenti sul sito Tillate.com, che immortala i più bei momenti discotecari scattando fotografie ai danzanti.
Non ne ero a conoscenza, salvo poi essere avvertito via mail da un anonimo che si dichiara pure di centrodestra.
Non voglio giudicare il tenore di vita di chi per una festa di compleanno decide di fare t-shirt, cappellini accompagnati da beveroni di prima qualità.
Quello che non riesco a digerire è la spudoratezza con cui chi dovrebbe rivestire un ruolo super partes, dato l'impegno politico decennale, manda all'aria tutte le regole e decide di mostrare pubblicamente un volto poco conosciuto.
La cosa si fa ancor più grave se soltanto quattro anni prima si è eretti paladini della giustizia, denunciando potentati economici che "condizionavano l'economia e la politica cittadina".
A me 'sta cosa non va proprio giù.
E a poco servono i commenti di chi è cieco e non guarda al di là del proprio orto.
Su certi argomenti non vale lo schieramento politico di appartenenza.
E' buon senso, è rispetto per chi in passato ti ha dato fiducia.
Tralasciando il fatto che, in questi giorni proprio esponenti del centrodestra hanno cavalcato l'onda di queste simpatiche fotografie.
Ma mi rendo conto delle grosse difficoltà di questa nuova amministrazione Stacca che, nonostante la bulgara vittoria, non riesce ad accontentare tutte le parti in gioco.
Ora mi chiedo..
C'era realmente bisogno di mostrarsi sino a questo punto, giocando a carte scoperte?
Che cosa si vuole dimostrare??
Che da paladini della buona politica si è diventati costola aziendale nella cosa pubblica??
Certo è che se sino a ieri l'ombra aziendale si intravedeva all'orizzonte, oggi abbiamo la conferma che è parte integrante di questa amministrazione comunale.
Senza però non guardare dall'altra parte.
Perchè la grande mammella ha allattato tutti gli schieramenti.
Ma, e mi ripeto, la spudoratezza in politica è la fine della politica.
Vi abbraccio.
Vs. Padre Perlage

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