In giorni come quelli che viviamo c'è da chiedersi di chi ci si può fidare.
Sono giorni in cui Polverini (Lazio), a sorpresa, dice no al nucleare.
Palese (Puglia) dice no al nucleare... in puglia: in basilicata può starci!!!
Berlusconi va in Albania a fare battute squallide sulle donne (ennesima figura di merda!) nonchè accordarsi con il governo albanese per installare oltre-Adriatico centrali nucleari ed importarne l'energia elettrica.
Oggi la ciliegina sulla torta: Obama annuncia la ripresa degli investimenti per il nucleare negli usa. Ma la cosa peggiore è, come sempre la mistificazione con cui si giustificano alcune scelte. Barak sosterrebbe che il nucleare può essere "verde". Barak! Checcaccio dici, Barak!
Ora spero che Grillo prenda al più presto le distanze da questa scelta ipocrita.
In questo caos è bene cominciare a fare un po' d'ordine, magari andando a vedere cosa è successo nel Parlamento Europeo a fine novembre quando si è votata la risoluzione sui cambiamenti climatici. La stessa presentata al vertice mondiale di Copenhagen dello scorso dicembre e che chiamava i nostri rappresentanti a Strasburgo ad esprimersi, tra le altre cose, anche sul nucleare. Soprattutto all'indomani di indiscrezioni che vedrebbero Mola, Nardò, Scanzano nella lista Enel-Edf dei siti "nucleari.
Riportiamo un articolo di Carlo Vulpio che fa riflettere.
Per sapere come la pensano tutti i candidati alle prossime regionali, CLICCA QUI per leggere un bel post di Susanna Ambivero
L’Italia ringrazierà per sempre i suoi 57 italianuzzi (+ 7 furbi astenuti e/o assenti) che a Strasburgo hanno votato a favore della suppostina nucleare “nascosta” nella risoluzione europea sui cambiamenti climatici Pubblicato su 12 febbraio 2010 da Carlo Vulpio (carlovulpio.it)
O qualcuno non legge ciò che vota, o lo legge e non lo capisce, o lo legge lo capisce e spera che non lo leggano anche gli altri, oppure non lo legge non lo capisce e crede che nessuno andrà mai a controllare.
Fatto sta che i 736 parlamentari europei ci hanno fatto un gran bel regalo. Una suppostina atomica, sotto forma di poche righe, nascosta tra le pieghe di una ridondante risoluzione europarlamentare: quella sui cambiamenti climatici, votata il 25 novembre 2009 e portata come voce unica della Ue alla conferenza di Copenaghen del dicembre scorso.
Dov’è la suppostina?
Eccola, al punto 36 della risoluzione di cui stiamo parlando: “Il Parlamento europeo – dice il comma 36 – sottolinea che una transizione internazionale verso un’economia a basse emissioni di carbonio porterà a considerare l’energia nucleare come un elemento importante del mix energetico nel medio termine; precisa tuttavia che la questione della sicurezza del ciclo del combustibile nucleare va affrontata in modo adeguato a livello internazionale al fine di garantire il massimo livello possibile di sicurezza”.
Chiaro no? Con l’assicurazione... (continua)
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