sabato 27 febbraio 2010

Genova 2001 e la (non) libertà di cronaca

DA il Manifesto
FUORIPAGINA
24/02/2010
| Cinzia Gubbini
Genova 2001 e la (non) libertà di cronaca
Otto mesi di carcere per aver raccontato uno scontro tutto interno alla polizia italiana. Il giornalista Checchino Antonini con passione e competenza ha seguito sin dai primi momenti i fatti di Genova 2001, quando il movimento per un'altra globalizzazione scese in piazza numeroso. E finì massacrato. Il giornale per cui scrive, Liberazione, ha sempre dato spazio e attenzione a questo grosso buco della democrazia italiana. L'articolo incriminato, considerato diffamatorio, raccontava dei comunicati stampa pubblicati dai sindacati di polizia dopo le dichiarazioni di Gigi Malabarba, allora senatore di Rifondazione e membro del Copaco, che con la consueta chiarezza denunciavano le promozioni assicurate ad alcuni dei poliziotti coinvolti nelle inchieste sugli scontri di Genova. Con un linguaggio adatto al pubblico di Liberazione, un giornale che esprime apertamente la propria posizione politica e che è organo di un partito, ma senza inventare fatti Antonini ha firmato un articolo di cronaca. In questo articolo era chiara la disillusione per il ruolo del sindacalismo di polizia nell'arginare la deriva militaresca dell'allora capo della polizia Gianni De Gennaro. Per inciso si ricordavano i guai giudiziari di un dirigente di uno di questi sindacati coinvolto in un'inchiesta sui raid di estrema destra a Bari. Ora Antonini e l'allora direttore di Liberazione, Piero Sansonetti, rischiano otto mesi di carcere. Si attende l'appello. Per capire quanto si sia voluti andare con la mano pesante su questa storia, basti sapere che il giudice ha comminato una pena superiore a quella chiesta dal pm. Online è ora presente un appello (http://www.ilmegafonoquotidiano.it/news/libera-la-cronaca-0). Una firma per la libertà di cronaca.

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