martedì 16 febbraio 2010

La politica del FARE




"Cari colleghi, cari amici
Permettetemi di esprimere la mia grande soddisfazione per aver raggiunto un importantissimo traguardo insieme. Per me questa rappresenta una vera e propria vittoria che va ben aldilà dello sterile dato di cronaca. Che l’acqua potesse diventare un diritto sancito nello statuto comunale, che il servizio idrico potesse essere considerato privo di rilevanza economica, che Altamura potesse essere il primo comune pugliese a sancire un diritto così naturale, ma così ignorato, non è assolutamente qualcosa di scontato.
Grazie all’impegno e alla tenacia di ciascuno di noi siamo riusciti a raggiungere tale storico risultato. La nostra è stata una battaglia di principi, di idee, di buona politica. L’obiettivo raggiunto è una chiara testimonianza dell’intelligenza, della saggezza e della lungimiranza dei nostri concittadini che ci hanno permesso di affermare quella buona politica. A loro ed a ciascuno di noi sento il bisogno di dire grazie. Quest’esempio emblematico di vita vissuta, questa evidente dimostrazione di compartecipazione civile e democratica ci ha insegnato tanto. Abbiamo imparato a dar vita ad un diritto irrinunciabile ed innegoziabile, tuttavia ormai sopito nella coscienza collettiva. Quest’esperienza ci ha anche insegnato che, a dispetto degli scetticismi e del pessimismo dei più, la nostra non è una città completamente narcotizzata dagli stereotipi e dal pensiero politico dominante dei soliti noti. Come abbiamo sperimentato, ci sono ancora delle concrete speranze per risvegliare il senso critico nei nostri concittadini. A loro dobbiamo continuare a dedicare la nostra attenzione con la stessa determinazione nel rivendicare la tutela dei beni comuni, nell’interesse generale della collettività. Il riconoscimento del diritto all’acqua all’interno dello statuto del Comune di Altamura motiva ciascuno di noi a continuare a credere nel cambiamento per rendere la nostra città un posto migliore.
Sul piano più strettamente personale, l’epilogo che si è compiuto la settimana scorsa in consiglio comunale rappresenta il regalo più grande che potessi mai fare alla mia città, grazie al mio modesto contributo. La portata storica di questo risultato è senza precedenti, sia a livello comunale, che regionale e nazionale. Cari colleghi, cari amici, mentre i destini della vita personale di ognuno si vanno delineando, la mia soddisfazione in questo momento è massima nel sapere di donare alla mia città un lascito così importante e nel riconoscere che, comunque vadano le cose, la città di Altamura oggi ha un nuovo statuto.
Che il diritto all’acqua sia la pietra miliare di una nuova stagione di diritti, di civiltà e di legalità nella nostra città. Che le generazioni presenti, ma soprattutto quelle future, sappiano far tesoro dell’affermazione di questo diritto, nella consapevolezza della sua importanza nella realtà del XXI secolo."

Antonella Galetta

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