COMUNICATO STAMPA
ACQUA, Beni Comuni e Partecipazione
Perché si scrive ACQUA, ma si legge DEMOCRAZIA
ACQUA, Beni Comuni e Partecipazione
Perché si scrive ACQUA, ma si legge DEMOCRAZIA
Lo scorso 12 e 13 giugno oltre 26 mila altamurani hanno detto chiaramente che la gestione dell'acqua dev'essere sottratta al mercato e sull'acqua non si possono fare profitti! Il referendum è stata la prova che sulle questioni fondamentali, sui Beni Comuni la gente non intende delegare “a prescindere”. E' stata la vittoria della democrazia partecipativa.
Il Comune di Altamura, dopo aver sancito nel proprio Statuto Comunale che l'ACQUA è un DIRITTO UMANO (febbraio 2010), ha convocato un consiglio comunale straordinario e monotematico lo scorso 9 giugno 2011 per discutere di “richiami statutari al principio dell'Acqua Bene Comune” invitando il Comitato AcquaBeneComune di Altamura ad intervenire durante i lavori. E' stata un’ulteriore occasione per parlare e dibattere sul paradigma culturale fondamentale che sottende la concezione della gestione di un bene essenziale per la vita com'è l'Acqua.
Durante i lavori del consiglio, il Comitato ABC Altamura ha sottoposto al presidente del consiglio ed ai consiglieri una proposta di mozione volta a impegnare il Comune a:
promuovere l'utilizzo di acqua di rubinetto nel Palazzo di città, nelle mense scolastiche e nelle scuole comunali;
invitare le scuole di ogni ordine e grado a porre in essere iniziative concrete per la promozione dell’uso di acqua di rubinetto e ad escludere l'acqua in bottiglia dai prodotti accessibili agli studenti nei distributori automatici;
sostenere la sessione 2011/2012 della Facoltà dell'Acqua ad Altamura;
promuovere la predisposizione di un piano di recupero e salvaguardia della falda acquifera sottostante il Comune di Altamura (vedi LaPutta e Vuccolo);
farsi promotore di un “Campionato dell'Acqua” tra tutte le scuole primarie e secondarie di 1° grado;
valutare l'opportunità di destinare l'ex Palazzo dell'AQP ad un museo dell'Acqua Bene Comune.
Lo straordinario risultato REFERENDARIO con il 57% degli altamurani che hanno detto Sì ad una gestione pubblica/partecipata dei Servizi Idrici e NO ai PROFITTI sull'Acqua, dimostra che queste istanze meritano una costante attenzione da parte degli amministratori locali. Chiediamo dunque al Sindaco, al Presidente del Consiglio ed all'intero consiglio comunale di discutere quanto prima le proposte del Comitato.
Quanto all'ultimo punto contemplato nella proposta di mozione sottoposta al Consiglio comunale, abbiamo appreso che l'8 luglio scorso si è tenuto un incontro-dibattito pubblico con “interventi programmati” a latere delle relazioni, promosso dal gruppo consigliare regionale di SEL dal titolo “Riutilizzo dei beni comuni. Il caso dell'ex palazzo dell'Acquedotto Pugliese”.
L'Ex Palazzo dell'Acquedotto è un bene del Comune (non un Bene Comune), essendo stata deliberata la sua acquisizione dal Comune di Altamura nel maggio scorso.
Ci auguriamo che il processo che porta alla definizione del futuro dell'ex palazzo dell'Acquedotto Pugliese sia il più “democratico e partecipato” possibile, ciò significherebbe aver compreso il vero messaggio che il REFERENDUM dello scorso giugno ha portato con sé, ed è per tal motivo che le associazioni, i comitati e singoli cittadini devono essere chiamati ad esprimersi anche su questo.
La nostra proposta (già all'attenzione del Consiglio comunale) è che l'edificio storico diventi funzionale alla promozione della cultura del BENI COMUNE per eccellenza (l'ACQUA) e per promuovere una NUOVA CULTURA DELL'ACQUA basata su una gestione democratica e partecipata che consenta di salvaguardare il bene utilizzandolo in maniera da garantirne l'accesso a tutti.
UN MUSEO DELL'Acqua Bene Comune, unito ad un museo del PANE, potrebbe contemplare i due elementi essenziali su cui si basa(va) la vita sociale, culturale economica di Altamura: l'àcqwe e 'u puéne.
Comitato “Acqua Bene Comune” - Altamura
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