martedì 22 dicembre 2009
La paura delle RELAZIONI UMANE
Per quanto, i nostri governanti cerchino di confinarci nel nostro egoismo
al lavoro (ritmi disumani), in casa (tv rincoglionenti più o meno private, videogames...), negli ipermercati (hanno sostituito le scampagnate domenicali), nei finti rapporti che seguono l'interesse finanziario più che l'interesse per l'altro...
Per quanto si sforzino di mercificare tutto, rendendo il mondo sempre più simile ad un ipermercato planetario. Per quanto tutto questo sia studiato a tavolino e foraggiato con soldi (virtuali) avvelenati... Non potranno mai annientare l'impulso umano a cercare i suoi simili per incontrarsi, parlare, divertirsi insieme, condividere ciò che si ha.... per il solo piacere di Vivere Insieme. Insieme. Keep your hand off internet!
(fonte: susannaambivero.blogspot.com)
Richard Allan, responsabile europeo del celebre social network facebook, ha scritto una lettera a Renato Schifani, presidente del senato che negli ultimi giorni si è profuso in dichiarazioni di guerra al web ritenendolo un covo di terroristi. Allen nella lettera si è dichiarato disponibile ad agire in accordo con il ministro a partire da questo martedì 22 dicembre anche se a dire il vero un'azione pratica deve essere già stata intrapresa in quanto è dal giorno seguente l'aggressione a Berlusconi che sul social network accadono cose strane. Non sono rare le segnalazioni di gruppi con migliaia di aderenti, fondati anche precedentemente al giorno zero dell'anno della beatificazione di Berlusconi (il 13 dicembre 2009 appunto) che spariscono misteriosamente o che cambiano di amministrazione e ragione senza che nessuno sembri intervenire attivamente.
Ma ufficialmente nessuno ha mai agito … ancora.
Oggi viene reso noto il disegno legge presentato dal senatore Raffaele Lauro (Pdl) che prevede una pena detentiva da tre a dodici anni per il reato di “istigazione ed apologia dei delitti contro la vita e l’incolumità della persona”. Fino a qui nulla da eccepire nel giudicare biasimevole un incitamento alla brutalità anche se è impossibile non notare quanto sia sproporzionata la pena in un paese in cui la violenza sessuale è punita in base all'art. 609-bis del codice penale con la reclusione da 5 a 10 anni. I dubbi sulla reale motivazione che ha spinto il senatore Lauro sorgono per l'aggiunta di un piccolo comma che stravolge la lettura e che prevede l'inasprimento della pena in caso il reato venga perpetuato a mezzo internet o telefono. Sempre il senatore Lauro ha presentato una mozione per discutere degli effetti ritenuti “perversi” dell'abuso di utilizzo del telefono cellulare.
Sembra che i nostri politici siano assolutamente terrorizzati all'idea che la gente comune comunichi, più che sul contenuto della comunicazione.
Se questa assurda legge dovesse trovare avvallo diverrà più grave affermare “voglio picchiare Tizio” attraverso il proprio spazio su facebook piuttosto che scriverlo a lettere cubitali sulla prima pagina del quotidiano a maggior tiratura nazionale.
Quello che forse sfugge, o peggio quello che precisamente si è capito, è che l'antico agorà, la piazza dove i cittadini si riunivano per discutere le sorti dello Stato, oggi corre sui cavi e che internet è diventato il luogo della democrazia per antonomasia dove si creano numerose relazioni interpersonali, si discute, ci si confronta tra tutti (ahimè sciocchi inclusi) e si cominciano anche a prendere timidamente le prime decisioni di iniziativa popolare.
Si sta diffondendo nella classe politica una nuova forma di agorafobia intesa come la paura di una piazza aperta e frequentata dal popolo.
(per le "stranezze" in internet dopo la "botta" ad Al Tappone, LEGGI QUI)
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