giovedì 22 ottobre 2009

Pd: risposte all'acqua (di rose)



Vi abbiamo raccontato più volte dell'attuale situazione legislativa in materia di servizi idrici sempre più vicini alla completa privatizzazione e vi abbiamo anche manifestato il nostro disappunto di fronte al silenzio della politica.
Il PD non ha mai fatto eccezione ed, infatti, di fronte alla puntuale richiesta (scritta) del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune ai candidati alla segreteria regionale del Pd di esprimersi sul regime giuridico da assegnare ai gestori dei servizi idrici dopo quasi un mese solo uno aveva risposto: Enrico Fusco (che, però, è fuori dai giochi non avendo superato lo sbarramento del 4%).
Dagli altri solo "un oceano di silenzio" come ci fa notare Triperotto.
Stanchi di aspettare alcuni ragazzi del Meetup IlGrillaio sono andati a "stanare" due dei candidati sul tema durante i loro incontri altamurani.
Guglielmo Minervini e Michele Emiliano hanno dichiarato di essere assolutamente a favore dell'acqua bene comune ma sono sembrati poco convincenti sulla "gestione".
L'impressione è che non avessero le idee molto chiare (soprattutto Emiliano) sul ruolo che la Regione può giocare: spetta ad essa, infatti, la disciplina dei servizi pubblici privi di rilevanza economica, categoria in cui potrebbe rientrare senza difficoltà il servizio idrico.
Ci fa piacere segnalare che Guglielmo Minervini - qualche giorno dopo l'incontro di Altamura - ha risposto alla richiesta del Comitato e si è pronunciato con maggiore chiarezza a favore dell'affidamento della gestione dell'AQP ad un ente di diritto pubblico.
Qualcosa sembra muoversi anche nei palazzi della Regione Puglia, soprattutto grazie all'impegno del Comitato Acqua Bene Comune (di cui il Meetup è membro orgoglioso) e al Forum Nazionale dei Movimenti per l'acqua: la giunta ha approvato un importante delibera che fissa tempi e modalità per la ripubblicizzazione dell'AQP.
La delibera approvata demanda innanzitutto all'Avvocatura regionale l'incarico di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale l'art. 15 del D.L. n. 135 del 2009, entro il 24 novembre, data entro cui il decreto dovrà essere convertito in legge, al fine di affermare la competenza regionale in materia di servizi privi di rilevanza economica. Inoltre: la delibera istituisce un gruppo di lavoro che entro il 31 dicembre 2009 proponga alla Giunta regionale un disegno di legge con il quale introdurre il principio dell'acqua bene comune dell'umanità, il riconoscimento del Servizio idrico integrato quale servizio pubblico essenziale, di interesse generale e privo di rilevanza economica, il tutto nell'ambito del concreto riorientamento del sistema di tariffazione in base alle condizioni reddituali, pur nell'assicurazione di una dotazione minima pari per tutti i Cittadini.
C'è, tuttavia, un "ma": nel comunicato diramato dall'Ufficio Stampa della Regione non si fa riferimento né al Comitato né al Forum sebbene abbiano collaborato alla definizione del testo della delibera e soprattutto sebbene siano membri del Tavolo tecnico che elaborerà la legge per la ripubblicizzazione.
In quali acque stiamo nuotando?!?!

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