sabato 10 ottobre 2009

Paul Connett a Taranto: Dio ricicla, il diavolo brucia



Un tramonto,una feluca riflessa sulle creste delle onde, e il cerchio del sole eclissato dall’arco di un gabbiano, che si va a posare vicino al marinaio Corto Maltese in meditazione,avvolto nelle spirali di fumo di una sigaretta. Questa visione del maestro H.Pratt dipinge la poesia di una creatura dei mari che oggi si è traferita in discarica,a seguito della manomissione al sistema natura,un bug figlio dell’indiscriminata società del consumo, ambasciatori volanti degli scarti del metabolismo antropico. Viene quasi da pensare a una sorta di luogo meta-anale,dove tutta la merda del nostro in-destino crasso si va a depositare dopo un ploff sordo nella tazza del cesso. Nessuno di noi si chiede dove vadano a finire e come si provveda a smaltirli.Nessuno riflette sul fatto che la natura non produce rifiuti,grazie a un sistema equilibrato dove tutto si trasforma e ogni cosa si ripresta a un nuovo ciclo organico o inorganico.Paul Connett, docente di chimica alla St Lawrence University di Canton-NY,invita a ripartire da qui, presentando il metodo scientifico dei ‘rifiuti zero’,obiettivo che si prefigge di arrivare alla quota zero rsu per S.Francisco nel 2020,città di 800.000 abitanti,oggi a quota 72% di raccolta differenziata.
Il sistema si basa sulla raccolta porta a porta,dove alla quota della differenziata si aggiunge la frazione residua,composta di umido destinato al compost e di materiale riutilizzabile.Niente entra in discarica prima di una selezione di ciò che può essere destinato a nuovo utilizzo, e le società che gestiscono le discariche, non possono appaltare anche la raccolta dei rifiuti,per abbattere il business della quantità che finisce in discarica.Per le famiglie vale il sistema ‘more you make more you pay’.
La ‘filiera del rifiuto’ crea lavoro: in rapporto di 15 a 1 rispetto a un inceneritore, e 2 posti di lavoro ogni 1000 abitanti per la raccolta porta a porta.Il beneficio è per l’ambiente,per la comunità, per la bolletta,sono estromesse le lobby che per i c.d. termovalorizzatori percepiscono finanziamenti colossali.Un esempio: Brescia 300mln di euro, 80 posti di lavoro,400mln dai fondi gse che gestiscono le quote cip6 che paghiamo sulla bolletta (7% della fattura).La domanda è dove sta il valore di questi falò spesati?Si dica che una bottiglia in plastica PET riciclata permette di risparmiare una quota energetica 26 volte superiore a quella prodotta bruciando, un pò come scaldarsi d’inverno con le cambiali.Si aggiunga l’ulteriore problema di smaltire le ceneri in specifici impianti di stoccaggio.
La responsabilità è una trinità di industria,politica e comunità e se si vuole invertire il trend che lo standard di vita va di pari passo con i consumi allora è possibile un cambiamento, perché meno rifiuti significa consumo consapevole e qualità di un modello sostenibile.
Make love not waste.
Giovanni Diele



Ecco la presentazione, gentilmente fornita dallo stesso prof. Connet , diffusa dal blog del Comitato per taranto.
Paul Connett a Taranto 29 Settembre 09

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