giovedì 15 ottobre 2009

Il Meetup In Parlamento!



Apprendiamo con piacere che l'inaccettabile episodio che ha visto coinvolti alcuni ragazzi del meetup che esponevano lo striscione "Non firmare lo scudo criminale" durante la visita altamurana del Presidente Napolitano è approdato in Parlamento.
Aspettiamo curiosi la risposta del Ministro dell'Interno: si...lo sappiamo che è Maroni ma avendo in gioventù morso il polpaccio di un agente...

Interrogazione
a risposta in Commissione 5-01960 presentata da
PIERFELICE ZAZZERA
mercoledì 14 ottobre 2009, seduta n.232

ZAZZERA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 21 della nostra Costituzione al primo comma recita «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.»;
il 2 ottobre 2009 è stata approvata la legge di conversione del decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103, recante disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009, al cui interno è contenuto il cosiddetto «scudo fiscale», finalizzato al rientro agevolato dei capitali esportati all'estero;
il dibattito e l'approvazione del suddetto provvedimento hanno suscitato forti e accese polemiche nelle istituzioni e nelle piazze del nostro Paese, come riportato dagli organi della stampa;
da un video diffuso in Internet risulta che il 1o ottobre 2009, un gruppo di giovani, in occasione della visita del Capo dello Stato ad Altamura (Bari), ha esposto uno striscione e distribuito volantini contro la misura dello scudo fiscale;
non appena esposto lo striscione i ragazzi sono stati avvicinati da un uomo in giacca e cravatta identificatosi come vice-questore di Bari, da una donna con il distintivo non identificatasi e da un poliziotto in borghese;
immediatamente i rappresentanti delle Forze dell'ordine hanno strappato lo striscione dalle mani dei ragazzi e gli hanno tolto anche il megafono che ancora non avevano usato;
il vicequestore ha anche tentato di togliere la telecamera ad un ragazzo estraneo al gruppetto, che stava riprendendo la scena nella pubblica piazza;
risulta, inoltre, che i rappresentanti delle forze dell'ordine abbiano chiesto ai ragazzi i loro documenti senza registrarne le generalità, li abbiano apostrofati alzando i toni, rivolgendo loro parole ai limiti dell'intimidazione, senza però riuscire a suscitare reazioni violente in loro che, da quanto si evince, si sono difesi limitandosi a pretendere l'esercizio del diritto di opinione, nel rispetto del principio democratico;
i giovani sarebbero stati addirittura piantonati da tre uomini, mentre il vicequestore e la donna si sarebbero poi allontanati con lo striscione, i volantini e il megafono dichiarando di restituire il tutto in un secondo momento;
sembra, infine, che non sia stato redatto alcun verbale di sequestro;
ad avviso dell'interrogante, il fatto riportato dal citato filmato è lesivo dell'articolo 21 della Costituzione ed il comportamento delle forze dell'ordine non si giustifica neppure in caso di manifestazione non autorizzata -:
se corrispondano al vero i fatti riportati in premessa e, in caso affermativo, se il Ministro interrogato non ritenga di chiarire i motivi che hanno legittimato la persona qualificatasi vice questore di Bari e le Forze dell'ordine ad impedire a pacifici cittadini di fare riprese con una telecamera ed a sequestrare loro materiale dimostrativo non lesivo, né offensivo né politico, attinente ad un provvedimento di interesse nazionale;
se gli atteggiamenti dei rappresentanti delle Forze dell'ordine nei confronti di cittadini pacifici corrispondano a quanto consentito dalla legge e se siano state rispettate ed espletate tutte le formalità richieste in materia;
se non ritenga di far piena luce sui fatti, i quali, ove accertato che corrispondano al vero, appaiono, ad avviso dell'interrogante, un abuso perpetrato nei confronti di cittadini in violazione dei diritti di cui all'articolo 21 della Costituzione.

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