lunedì 2 novembre 2009

APPELLO-APPELLO-APPELLO ACQUA PUBBLICA



Cari amici dell'acqua bene comune,
venerdì sera si è concluso in Commissione Affari Costituzionali del Senato l'esame del decreto 135/09, quello che all'art. 15 prevede la PRIVATIZZAZIONE dei servizi idrici ovvero dell'ACQUA.

Sono stati respinti tutti gli emendamenti proposti dall'opposizione e anche alcuni presentati da esponenti della Lega che erano apprezzabili!!!!
Quelli accolti che saranno portati in aula con parere favorevole, sostanzialmente peggiorano le cose. Il Senato esamierà il testo il 3 novembre

Nell'invitarvi ad inviare una mail ai nostri senatori (clicca per il MAILBOMBING) vi riportiamo un appello di un componente del Forum Nazionale dei Movimenti per l'ACQUA.
Le sue parole fanno riflettere.


Amici dei beni comuni in via di estinzione.
Amici dell'acqua bene comune e non merce.
Qui stanno chiudendo i Comuni, ma lo stanno facendo così bene che i cittadini non se ne stanno accorgendo.
A difenderli i soli Forum e Comitati un po' in affanno.



Bene l'appello del Forum ai parlamentari che a giorni discuteranno la conversione in legge, entro il 24 novembre, del decreto legge n. 135/09 contenente l'articolo 15 che porta a compimento, con la privatizzazione dei servizi pubblici locali, tutti, perché tutti, potenzialmente, di rilevanza economica, tra cui il servizio idrico, anche la "chiusura" dei Comuni.
Non credo di fare terrorismo psicologico. Mi si risponda che Comuni avremo se non gestiranno più nessun servizio pubblico locale?
Che Comuni avremo se i servizi di interesse generale locali passeranno a logiche di competitività e di concorrenza? A logiche di mercato?
Quali politiche sociali, egualitarie, solidaristiche, perequative, potranno più fare i Comuni, e i rispettivi Consigli Comunali, se non saranno più loro a 'governare' i servizi di interesse generale locali, ma i Consigli di amministrazione delle Società quotate in borsa?
Scrivo tutto questo perché su Il Sole 24 Ore odierno, a pagina 5 c'è la notizia: "SERVIZI PUBBLICI LOCALI. STOP MODIFICHE AL SENATO - GASPARRI: BLINDATE LE LIBERALIZZAZIONI"
Se quanto ho detto sopra, che cioè stanno 'chiudendo' i Comuni, ha un fondamento storico, giudico, sociale, politico, io penso che il problema non sia solo di chiedere che l'acqua non sia privatizzata, ma di chiedere che i Comuni non sono da chiudere.
Solo il fascismo, nel 1929, con lo scioglimento dei Consigli Comunali, è arrivato a tanto. Più indietro, solo con le "Signorie" e la nascita dei nuovi "Regni", a partire dal XVI° secolo hanno fatto contro i "Liberi Comuni" qualcosa di analogo a quello che sta succedendo oggi, cioè 'chiuderli' per affidare i cittadini allora ai nuovi 'Signori' oggi a 'Top manager' di Multi utilities spa.
Nella stessa pagina de Il Sole Odierno anche la notizia che, in sede di finanziaria 2010, sarebbe a buon punto la creazione di "Difesa Spa" per tutti gli acquisti della difesa. In altre parole il "pensiero unico", il mercato, ha conquistato perfino la difesa. Se poi lo fa con una Spa in house che fior di sentenze della Corte di giustizia Ue e decisioni e delibere di Commissione e Parlamento Ue dice che violerebbero il Trattato Ue in tema di libertà di stabilimento, di insediamento e di concorrenza, oramai non preoccupa più di tanto neppure un, così pare dalle ultime notizie, Parlamento in bolletta, cioè senza risorse a copartura di alcune leggi.
Sempre da PLUS24 odierno (inserto de Il Sole 24 Ore), a pagina 20 un'altra notizia che aiuta a capire la corsa verso la chiusura dei Comuni di cui si parla sopra. La notizia è: "Contratti pericolosi. Su 689 amministrazioni pubbliche che hanno stipulato accordi con le banche, 503 registrano un ammanco potenziale di 2,2 miliardi - L'80% degli enti perde sugli swap".
Per i non addetti, questo fatto di centinaia di Comuni che hanno stipulato i predetti accordi, swap, nascondono dietro il fatto che i Comuni sono stati lasciati, direi scientificamente, andare alla deriva forse per l'assalto ora in corso dei servizi pubblici locali, per chiudere, quanto prima, con istruzione e sanità.
Rispetto alla sanità basta seguire un attimo l'aggressione in corso dell'IRAP, imposta che finanzia circa la metà della sanità pubblica. Nei territori c'è un proliferare di Centri di riabilitazione convenzionati e di Centri medici privati ovviamente anch'essi convenzionati.
Proprio oggi ho saputo nel mio piccolo Paese delle Marche, Altidona, di un Costruttore e di un Ristoratore, che sapevo entrambi super interessati a cementificare di tutto e di più sui nostri terreni agricoli, hanno messo gli occhi su uno di questi nuovi Centri benessere. Mica fessi. Visto il calo della domanda in edilizia, hanno pensato bene di investire in servizi. Dove? Ma dove la domanda a più sicura, la sanità lasciata ... allo sbando o quasi.
In tema di istruzione basta leggere il fondo che appare a pagina 10 de Il Manifesto odierno di Domenico Pantaleo Segretario generale FLC Cgil su: "Costruiamo una mobilitazione". Parla del disegno di legge Gelmini sulla università. Scrive: "Se va bene vedremo consigli di amministrazione pieni di sedie vuote o gettoni di presenza spesi inutilmente. Se va male ci troveremo di fronte all'immediata privatizzazione dell'università senza tanti complimenti (e fondazioni di facciata)".
Un saluto
31 ottobre 2009 Luigi Meconi

2 commenti:

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moraismanuel1 ha detto...

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