domenica 8 marzo 2009

La mimosa e lo sputo



Oggi otto marzo offro la mia mimosa alle donne offese e lo sputo alla stupidità dei maschi senza vergogna che osano mancare di rispetto alle loro compagne.
Oggi rido della volgarità delle ronde che vorrebbero risolvere il problema della nostra sicurezza con la violenza delle mani e dei bastoni.
Mi chiedo: chi farà parte di questi gruppi?
Chi vorrà difenderci ci offrirà la compagnia in una strada poco sicura, chi vorrà sfogare frustrazione e rabbia si organizzerà per colpire chiunque non sia italiano e si avvicini ad una delle "sue" donne.
Ho conosciuto una ragazza violentata da un membro della sua famiglia,
una ragazzina stuprata da un coetaneo,
una donna picchiata per non aver voluto concedere il corpo.
Dovrei forse tirare un sospiro di sollievo perché non si tratta di stranieri?
Dov'è la reazione sociale quando una donna viene picchiata dal proprio compagno di vita? Dove la solidarietà a chi viene costretta a rapporti non voluti? Davvero credete che gli stupratori siano sono stranieri e ragazzi "sbandati"? Anche sotto la giacca e la cravatta può nascondersi un porco e le donne lo sanno bene.
E' la loro voce che vorrei si alzasse quando i politici parlano di stupri.
Devono ascoltare le nostre esigenze perché loro non sanno e non sapranno mai cosa vuol dire portarsi addosso l'odore di chi ha creduto di possederti perché ti ha trafitto il corpo.
Non voglio essere difesa ma imparare a difendermi.
Voglio ricordare quanto valgo, essere orgogliosa di quello che sono, camminare accanto al mio compagno e non un passo indietro.
Femmina in latino è "chi vale meno".
Io voglio essere donna.

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