La Rete appulo-lucana SALVALACQUA continua l'attività di costruzione di un fronte di mobilitazione che vede uniti i movimenti dell'Acqua, NoTriv e non solo, per salvare l'acqua dagli impatti devastanti del petrolio. Noi ovviamente siamo orgogliosi di farne parte si dall'inizio: tre anni son tre anni.
Grande
partecipazione all'assemblea salvalacqua e no triv a Matera lo scorso
6 maggio
CON
l'ACQUA NON SI SCHERZA!
IL
DIRITTO UMANO ALL'ACQUA UNISCE PUGLIESI E LUCANI
Richieste,
proposte e una grande manifestazione interregionale sabato 27 maggio
a Matera.
Pugliesi
e lucani hanno condiviso informazioni, elaborato proposte e strategie
per difendere il diritto all'acqua potabile di buona qualità.
Dopo
il convegno “SALVALACQUA DAL PROFITTO E DAL PETROLIO” lo scorso
23 marzo a Bari, i movimenti, gruppi, associazioni e singoli
cittadini di Puglia e Basilicata si sono dati appuntamento a Matera
(Capitale Europea della Cultura 2019) per ribadire, a tre anni dalla
nascita della Rete appulo-lucana Salvalacqua, la priorità
dell'Acqua sul Petrolio. "Temiamo
che quelle 400 tonnellate di greggio sversate in Val d'Agri - almeno
stando a quanto dichiarato da Eni con un ritardo vergognoso - siano
sottostimate. Non ci conforta l'approssimazione di Enti locali e ARPA
di Puglia e Basilicata che pare ci tengano più alle sorti di una
grossa azienda che non a milioni di uomini, donne e bambini lucani e
pugliesi. Ci inquietano le parole del Sottosegretario
del MISE Gentile, che facendo riferimento ai continui sversamenti di
idrocarburi a Viggiano e Grumento, ha ridotto irresponsabilmente
il tutto ad un semplice “incidente di percorso”, affermando
addirittura che si tratta di “incidenti
che possono accadere
e che non è escluso che possano accaderne altri in futuro”.
L'acqua
unisce ancora una volta lucani e pugliesi (e non solo): le sorgenti
lucane sono le stesse che dissetano i pugliesi e durante l'assemblea
la preoccupazione si è toccata con mano soprattutto sul
versante pugliese che ha partecipato in maniera importante
all'evento. Del resto i lucani sono pochi e sono soprattutto i
comuni pugliesi che utilizzano l'acqua del Pertusillo (situato a soli
2 km dal Centro Oli di Viggiano - COVA).
Prossimo
appuntamento sabato 27 maggio in piazza, a Matera. La capitale della
Cultura 2019 non può rinunciare ad un ruolo chiave nell'affermazione
di una nuova CULTURA DELL'ACQUA, al riparo dagli "incidenti
rilevanti" dell'industria del Petrolio e dalle imminenti
privatizzazioni come quella che attende l'Acquedotto pugliese
nel 2018.
TANTE
LE RICHIESTE emerse in assemblea a partire dalla chiusura
definitiva del COVA,
allo spostamento
dagli incarichi di tutti quei dirigenti che dovrebbero tutelarci e
che sono sotto processo per reati ambientali;
dalla cancellazione
della Fondazione Osservatorio Ambiente
(poco attiva in Basilicata a fronte dell'utilizzo di tanti soldi
pubblici) allo stop
all'impianto
mobile di trattamento dei reflui petroliferi
arrivato in Val d'agri nei mesi scorsi per "ripulire" le
acque inquinate (progetto SIMAM) ma che ha già sollevato in passato
le fondate critiche delle associazioni locali subendo anche uno stop
amministrativo. Si chiede, inoltre, che
le associazioni ambientaliste ed i comitati possano intervenire
concretamente e fattivamente alle Conferenze di Servizi
e si auspica di conoscere
i risultati dello studio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia
sugli impatti delle trivellazioni in Val d'Agri.
“Ai
sindaci torneremo a chiedere con forza di promuovere con le ASL
analisi delle acque erogate nei rispettivi territori e non
escludiamo di ricorrere alla giustizia italiana ed europea.
A
Matera ci arriveremo coinvolgendo tutti gli attori sociali, le
agenzie educative dei vari territori, i sindaci e le comunità
religiose che sono, spesso, più vicini ai cittadini di quanto non lo
siano i governi regionali e nazionali.
L'acqua
è un elemento paradigmatico, un baluardo a difesa della sovranità
popolare.
La
difesa del diritto umano all'acqua ben si presta ad una sintesi di
tutte le battaglie a difesa dei BENI COMUNI (NO TAV, Il Popolo degli
Ulivi, NO TAP). A questi cittadini attivi impegnati nei vari
territori va la nostra solidarietà e vicinanza ed in nostro invito
ad unire le forze.
Perchè
un bicchiere d'acqua vale più di mille barili di petrolio
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