La giunta provinciale di Taranto è stata annullata perché non rispetta le quote rosa così come dispone il regolamento dell’ente. Lo ha deciso il Tar di Lecce che ha ordinato al presidente della Provincia, Gianni Florido, del Pd, di modificare la giunta entro trenta giorni in modo da assicurare la presenza di entrambi i sessi nell’esecutivo, composto ora da dieci assessori, tutti maschi.
“Un buon amministratore, un politico attento, dovrebbe mostrare sensibilità nei confronti delle donne e garantire una adeguata rappresentanza della componente femminile in ciascun organismo (non si sarà confusa con l'orgasmo?!?), a prescindere dalle quote rosa (meglio le quote letto), alle quali sono sempre stata contraria” ha commentato il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna. “Se questa sensibilità viene a mancare, come nel caso della Provincia di Taranto, ben venga un intervento del Tar a rimettere le cose a posto”.
Il ricorso era stato presentato dall’avvocato Nicola Russo, coordinatore del Comitato cittadino “Città futura”, promotore in passato di un referendum sulla chiusura totale o parziale dell’Ilva.
Fonte: Repubblica.it
Putroppo le quote rosa non bastano a garantire "le pari opportunità". Non basta esserci, bisogna incidere.
Guardiamo - ad esempio - alla nostra città: ci sono due consigliere (Angela Cornacchia e Angela Miglionico) componenti della Commissione Pari Opportunità, nessun assessore donna e se si dà un'occhiata al sito del comune di Altamura - sezione Pari Opportunità si scopre che quasi nulla è stato fatto. All'attivo ci sono solo un convegno datato 2007 sulla violenza contro le donne (evento unico dopo il quale probabilmente la violenza è stata debellata senza che noi ne sapessimo nulla) e il mese della donna nel 2009 (un mini dibattito, un film, una rappresentazione teatrale e un concerto perché le donne che riflettono troppo sono pericolose).
Alla faccia della parità.
p.s. consoliamoci: Miss altamura 2009 rappresenterà tutte le donne di questa città soprattutto per le sue qualità interiori, in mostra tutto l'anno!
“Un buon amministratore, un politico attento, dovrebbe mostrare sensibilità nei confronti delle donne e garantire una adeguata rappresentanza della componente femminile in ciascun organismo (non si sarà confusa con l'orgasmo?!?), a prescindere dalle quote rosa (meglio le quote letto), alle quali sono sempre stata contraria” ha commentato il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna. “Se questa sensibilità viene a mancare, come nel caso della Provincia di Taranto, ben venga un intervento del Tar a rimettere le cose a posto”.
Il ricorso era stato presentato dall’avvocato Nicola Russo, coordinatore del Comitato cittadino “Città futura”, promotore in passato di un referendum sulla chiusura totale o parziale dell’Ilva.
Fonte: Repubblica.it
Putroppo le quote rosa non bastano a garantire "le pari opportunità". Non basta esserci, bisogna incidere.
Guardiamo - ad esempio - alla nostra città: ci sono due consigliere (Angela Cornacchia e Angela Miglionico) componenti della Commissione Pari Opportunità, nessun assessore donna e se si dà un'occhiata al sito del comune di Altamura - sezione Pari Opportunità si scopre che quasi nulla è stato fatto. All'attivo ci sono solo un convegno datato 2007 sulla violenza contro le donne (evento unico dopo il quale probabilmente la violenza è stata debellata senza che noi ne sapessimo nulla) e il mese della donna nel 2009 (un mini dibattito, un film, una rappresentazione teatrale e un concerto perché le donne che riflettono troppo sono pericolose).
Alla faccia della parità.
p.s. consoliamoci: Miss altamura 2009 rappresenterà tutte le donne di questa città soprattutto per le sue qualità interiori, in mostra tutto l'anno!
Riportiamo e condividiamo dal blog FEMMINISMO A SUD
Perchè a noi non interessa coprire le donne, ma ci interessa che possano continuare a spogliasi senza dover indossare il burqa di una estetica imposta, contraffatta dai programmi di grafica, non corrispondente al 95% della popolazione mondiale. [...] Censurare i programmi televisivi in cui le donne sono considerati oggetti non avrebbe suscitato lo stesso dibattito promosso grazie al documentario "Il corpo delle donne" che di quei programmi ha dato una lettura alternativa. Quello che vogliamo dire è che non serve cancellare quello che esiste a meno che non sia il revisionismo di pagine, mezzi, strumenti collettivi. Serve una offerta alternativa che modifichi l'immaginario e che orienti la cultura in senso differente. Serve il coinvolgimento in azioni dirette di tutte le donne e gli uomini che sono stanchi e stanche di vedersi rappresentati in modo sbagliato, non corrispondente alla realtà, per motivi commerciali.
Il punto vero non è la pubblicità ma quello che sta all'origine della questione ovvero l'utilizzo dei corpi per vendere, persuadere, fare cambiare idea, indurre persino a dare un voto alle elezioni. Come si fa a spegnere tutto questo? Come si fa a spegnere con un solo click una mentalità che è responsabile di stupri e violenze e che mostra in tutta la sua drammaticità l'assoluta mancanza di etica del liberismo economico interpretato dalle aziende, dalle imprese, dalle corporations?
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