domenica 5 luglio 2009

L'Europa è alla frutta



Che l'Europa non sia sempre dalla parte della ragione è noto.
Per fortuna, a volte, ha l'intelligenza di tornare sui suoi passi anzicché difendersi dicendo "sono stata franitesa!".
Il buon senso l'ha colta in materia di frutta qualche giorno fa: tornano sui banchi dell'ortolano i cetrioli storti e altri 25 tipi di ortaggi e frutta la cui vendita era proibita dalle norme europee perché la loro forma non era considerata regolare.
Sono state, infatti, eliminate le norme di commercializzazione per ventisei prodotti: albicocche, carciofi, asparagi, melanzane, avocado, fagioli, cavoli di Bruxelles, carote, cavolfiori, ciliegie, zucchine, cetrioli, funghi coltivati, aglio, nocciole in guscio, cavoli cappucci, porri, meloni, cipolle, piselli, prugne, sedani da coste, spinaci, noci in guscio, cocomeri e cicoria witloof.

Saranno invece mantenute le norme specifiche di commercializzazione per dieci prodotti che rappresentano il 75% del valore degli scambi nell'Unione europea: mele, agrumi, kiwi, lattughe, pesche e pesche noci, pere, fragole, peperoni dolci, uve da tavola e pomodori. Tuttavia, gli Stati membri possono esentare questi prodotti dall'applicazione delle norme se sono venduti con un'etichettatura appropriata (Fonte: Il Sole 24 ore)

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