sabato 11 luglio 2009

La rivoluzione della felicità



Il G8 è finito e i grandi del pianeta sono tornati a casa nelle loro nazioni iper-produttive con i buoni propositi e le tante promesse di sempre.
La loro grandezza è legata al Pil e così definiscono "emergenti" quei paesi il cui prodotto interno lordo cresce a gran velocità.
Ma la Cina è un grande paese? Inquinatissima agisce in totale spregio dei diritti umani mantenendo la stragrande maggioranza dei suoi abitanti nella povertà materiale e psicologica.
Paesi che hanno distrutto il pianeta possono dettare l'agenda del mondo.
Non dovrebbe essere così. I grandi della terra dovrebbero essere i rappresentanti di quei paesi che garantiscono un alto FIL, un'alta FELICITà INTERNA LORDA, un indicatore che smonta il mito occidentale del reddito, sostituendolo con soddisfazione personale, speranza di vita, politiche ambientali.
Un bell'articolo di Alessandra Retico, apparso su Repubblica.it ci informa che è il Costa Rica il paese con il Fil più alto: ci si vive bene, a lungo, in armonia con la natura.

Mentre i leader riuniti in Italia per il G8 si preoccupano di Pil e deflazione, la seconda edizione dell'"Happy planet index", che indica il tasso di benessere sostenibile, premia standard alternativi: impronta ecologica del sistema produttivo, lunghezza e pienezza dell'esistenza.
Consumare e consumare non porta da nessuna parte. Non a caso a guidare la classifica sono paesi a reddito medio, i ricchi e sviluppati stanno invece a metà. Nella lista, stilata sulla percezione degli abitanti di 143 paesi, la maggior parte delle nazioni "verdi" e contente si concentra in America Latina, la prima tra le europee è l'Olanda (43esima), l'Italia è 69esima (slittata dal 66esimo posto del 2006), prima di Francia, Uk e Spagna ma dopo la Germania. In coda la maggior parte dei Paesi africani, ultimo lo Zimbabwe. "Con il mondo che si trova ad affrontare la tripla sfida presentata da una profonda crisi economica, da cambiamenti climatici sempre più veloci e da un incombente picco della produzione di petrolio, abbiamo disperatamente bisogno di nuove direzioni e linee guida" scrive nel rapporto Nic Marks. "Seguire il canto della sirena della crescita economica ha dato benefici marginali ai poveri del mondo, mettendo a rischio le basi per la loro sopravvivenza. Questa strategia non ha nemmeno migliorato il benessere di chi è già ricco, né ha portato a una stabilità economica".


La vera rivoluzione è quella della felicità!

1 commento:

Giancarlo ha detto...

W il buon senso! W il FIL!!!