mercoledì 8 luglio 2009

Italiani brava gente



"Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano, anche perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno e alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro, affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente dialetti. ;olti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici, ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro
Sembrano le parole di un qualsiasi leghista esaltato. In realtà si tratta della comunicazione che l’Ispettore per l’Immigrazione statunitense inviò al congresso nel 1912. Si parla di migranti italiani… brava gente,eh?! E ancora:
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare fra coloro che entrano nel nostro Paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali (…) Propongo che si privilegino e veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purchè le famiglie rimangano unite, e non contestano il salario. Gli altri provengono dal sud, Vi invito a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione"



Andando a zonzo per il sito di Ellis Island, (thanks to: comitato.pandora.over-blog.it) dove sono annotati gli arrivi sull'isola degli emigranti di tutto il mondo, si scopre che: un certo Giacomo Berlusconi, di anni 24, proveniente da Veniano (CO), l'11 maggio 1908 è giunto negli Stati Uniti a bordo della nave Duca degli Abruzzi partita da Napoli; allo stesso modo Umberto Bossi, di anni 18, proveniente da Fossato, il 12 dicembre 1909 sbarcava dalla La Lorraine salpata dal porto di Le Havre. Toccavano il sacro suolo americano, in cerca di fortuna, anche: Germano Fini, di Borgo Panigale, anni 11, il 21 ottobre 1913 a bordo del Berlin, proveniente da Genova; Roberto Maroni, di anni 44, luogo di provenienza non indicata (forse era clandestino anche in Italia), il 14 luglio 1920 a bordo del piroscafo Giuseppe Verdi salpato da Genova; Ignazio La Russa, di anni 19, di Collesano (Sicily), il 27 settembre 1913 a bordo della nave America partita da Palermo; Giolfi Calderoli, di anni 32, proveniente da Aljano ( ? ), l'8 marzo 1906 arrivato col Konigin Luise dal porto di Genova, e poi Pietro Gasparri, 21 anni da Roma, Marino Salvini, 30 anni da Brescia, Luigi Gentilini, 21 anni da Treviso (e potremmo andare avanti all'infinito, calcolando che di Bossi, di sesso maschile, ne sono emigrati negli U.S.A 619, di Fini 208, La Russa 117, Salvini 97, Gasparri 51 e così via).

Secondo noi l'Ispettore per l'Immigrazione del Congresso degli Stati Uniti d'America si riferivano proprio agli antenati e parenti dei nostri simpatici governanti.

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