venerdì 13 marzo 2015

Loretta Moramarco (candidata M5S Regione Puglia): «Non c'è sicurezza senza legalità



Loretta Moramarco (candidata M5S Regione Puglia): «Non c'è sicurezza senza legalità: informazione, formazione e sostegno all'economia sana contro la criminalità»
Dopo l’esplosione di venerdì notte, ad Altamura c’è stato un giusto e grande silenzio.
Ho apprezzato la marcia silenziosa, piena di rispetto e dolore per i feriti, interrotta solo dalle grida degli amici che urlavano coraggio (ai feriti) e vergogna (ai colpevoli).
Da cittadina, candidata come consigliera regionale per il Movimento 5 Stelle, ritengo, però, opportune alcune riflessioni, anche per evitare che il dibattito politico si riduca a richieste di provvedimenti d’emergenza, fumo negli occhi per far dimenticare (di nuovo) i problemi strutturali della nostra città.
In questi giorni ricorre la parola “sicurezza”, ma non si può curare un malato senza comprendere la malattia.
Già all'indomani dell'omicidio di Bartolo Dambrosio, avvenuto il 6 settembre 2010, si chiedeva una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio. E' sicuramente un fatto auspicabile ed è doveroso che le istituzioni lo chiedano e che promuovano il massimo coinvolgimento di tutti gli attori della sicurezza locali, purché adeguatamente formati.
Dubito, però, che questo sia sufficiente.
Ad Altamura si è ucciso o tentato di uccidere anche in pieno giorno. E' accaduto, per esempio, il 27 marzo 2010, a pochi passi dal mercato settimanale. Vittime: Rocco Lagonigro, ritenuto a capo del traffico di droga cittadino, ed il suo autista, Vincenzo Ciccimarra. Allora nessuno vide, incredibilmente, nulla.
Dobbiamo, forse, chiedere un rappresentante delle forze dell'ordine in ogni vicolo, una telecamera per ogni angolo (si spera funzionante!)?
La verità è che un maggior controllo del territorio è opportuno ma non basta.
Se nessuno denuncia si arresteranno tutt'al più gli esecutori, mai i mandanti; piccoli spacciatori, mai i controllori del traffico di droga.
E perché si denunci, senza essere martiri, c'è bisogno non solo di forze dell'ordine ma anche di un ottimo pool che diriga le indagini (è, quindi, necessario chiamare in causa anche la Procura), di amministrazioni consapevoli che siano vicine ai cittadini, che denunciano e che subiscono, di giornalisti coraggiosi e capaci (penso, per esempio, a Carlo Vulpio, autore di Roba Nostra).
C'è bisogno anche di seri progetti di legalità per le scuole che rendano i cittadini di domani le prime sentinelle di legalità e giustizia, che sappiano distinguere tra diritti e favori e che siano consapevoli dei propri doveri. Progetti che mettano al centro l'economia, come luogo di esercizio della buona cittadinanza, la buona finanza e le esperienze vittoriose contro il racket e l'usura.
Dobbiamo potenziare le iniziative informative per le imprese, con la collaborazione dell'associazione antiracket, presente sul territorio dal 2010, ma anche pensare ad un piano di sostegno rivolto agli imprenditori per superare la stretta del credito che è causa diretta del ricorso agli usurai.
A questo proposito richiamo la possibilità, a breve operativa, per gli imprenditori di accedere al Fondo per il microcredito creato grazie all'iniziativa e all'auto-riduzione delle indennità dei parlamentari del Movimento5stelle. Invito, inoltre, a leggere le molteplici proposte a favore delle imprese nel programma M5s Puglia, quali lo snellimento della burocrazia, la creazione dello sportello “Europa”, il microcredito.
Abbiamo, poi, urgente bisogno di amministratori che non usino parole gentili nei confronti di un boss, che non plaudano alle parole del prefetto Nunziante, per il quale i problemi di Altamura sono microcriminalità, droga, alcol e gioco on line. Vogliamo rappresentanti che esprimano e manifestino supporto a chi ha il coraggio di denunciare anche quanto si tratta di persone “antipatiche”. Vogliamo eletti che si ricordino che Altamura è citata da anni (purtroppo) nelle indagini dell'antimafia.
E' mai possibile dover leggere su un comunicato ufficiale dell'amministrazione Stacca relativo ad un incontro del novembre scorso con il presidente della federazione Antiracket che «nel suo intervento di apertura, il Presidente del Consiglio [Dambrosio] ha rimarcato i momenti difficili che Altamura ha patito per l'assalto del racket, poi superato grazie al tessuto sano ed alla grande tradizione di onestà»?
Se ad Altamura c'è la mafia o la criminalità non vuol dire che siamo tutti mafiosi o criminali.
Piuttosto implica che, da cittadini onesti, quale maggioranza di questa città, siamo chiamati ad alzare la nostra voce per rendere flebile quella della delinquenza, più o meno organizzata, senza remore a chiamarla con il suo nome.
Altamura è la Leonessa delle Puglie! Volendo paragonarla ad una donna, vogliamo pensarla (come è e dovrebbe essere) consapevole, in grado di autodeterminarsi e, quindi, di dare il proprio consenso a chi è in grado di rispettarla e rifiutare coloro che, invece, vogliono solo deturpare la sua indubbia bellezza.

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